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con Kouki, Mikami

13:53 Kouki:
  [Panchina] Giornata nuvolosa, proprio come l’animo della giovane Chunin. La ragazzina indossa pantaloni neri ed attillati, ma elasticizzati per non impedirle i movimenti, i quali seguono le gambine esili come una seconda pelle per poi infilarsi nelle scarpe ninja anch’esse nere. Il tessuto dei vestiti che indossa è abbastanza pesante da proteggerla dal freddo, e la parte superiore del piccolo corpo è coperto da un vestito di stile cinese di colore rosso scuro. È lungo fino a circa metà delle cosce e presenta i due classici spacchi laterali e l’allacciatura obliqua e laterale sul davanti. Le maniche sono lunghe e larghe, morbide, che vanno a coprirle le mani e il tessuto è ornato da motivi floreali color oro e neri. Alla coscia destra il porta kunai e shuriken, mentre in vita, dietro la schiena, il porta oggetti. Il copri fronte di Kusa invece è tenuto come una cintura, allacciato alla vita, con la placca in metallo, con su il simbolo del villaggio, posta sul davanti. I capelli neri e lisci come seta sono tenuti sciolti, liberi di percorrere tutta la sua schiena in lunghezza fino ad oltre il sedere. Alcune ciocche le ricadono in avanti sulle spalle e la frangia incornicia quel suo viso pallido, senza colore, creando uno stacco quasi poetico. Gli occhi gialli e magnetici sono fissi dinnanzi a sé, non osserva niente di particolare se non il vuoto, senza interessarsi su niente e nessuno, lasciando che quella particolare giornata le scivoli addosso senza lasciare traccia su di sé. Seduta su una panchina del parco, godendo di una parziale protezione da parte di qualche albero alle sue spalle, le cui chioma si protendono al di sopra della sua testa come per proteggerla. La mente sta nuovamente cadendo a pezzi, non si sa più quali idee possano passarle per la testa, ne tanto meno, a vederla così, quale delle sue Voci ha preso il sopravvento. Mirako è sempre lì, come se fosse seduta al suo fianco, una presenza ancor più vicino a lei, ora più che mai. <Cosa dovremmo fare ora?> non ha nessun ricordo di quello che Mirako ha tentato di fare alla piccola Miho, l’unica cosa che l’Altra ha deciso di regalarle, è l’immagine della Senjuu che correva via insieme alla propria neonata. Non si è voltata indietro, ricordi contraffatti da Mirako forse, ma dei quali la piccola non dubita al momento. Il suono sottile della sua voce è appena sussurrata, in modo da poter parlare tra se e se, o tra sé e le altre due. <*Dovremmo comunque cercare Raido. Mi ha promesso molte cose e non voglio lasciar correre.*> la voce cambia di colpo, così come l’espressione del viso che si fa carica di rabbia, accompagnata da quel leggero ghigno che caratterizza Mirako. Scuote la testa, fa segno di no, le mani vengono portate al capo, e ancora una volta la voce ha un cambio di tono, il viso si fa sofferente, il corpo tremante. <Non so… si, io lo voglio trovare…> vuole trovare, ma ha paura, teme che sia lui a non voler più avere nulla a che fare con lei, teme di non riuscire più a sopportare un ennesimo abbandono. <*Siamo rimaste sole. Nessuno ti vuole a parte me, Kouki. Andremo avanti comunque da sole, anche se riuscissimo a trovarlo, non ti preoccupare.*> andare da Otsuki potrebbe essere forse l’unica opzione per poter ottenere quello che entrambe vogliono, mentre Heiko si limita ad ascoltare e ponderare le varie opzioni, probabilmente solo dopo un bel po’ darà voce alle proprie idee, ma per il momento Mirako continua, in quella divisione della mente che porta la ragazzina a parlare come se in quel momento stessero coesistendo entrambe le personalità. Ma è proprio così in effetti. <*Penserò io a te. Lascia fare a me.*> subdola, velenosa, ammaliante, come se stesse seducendo la stessa Kouki ad affidarsi solo a Lei. La debole e triste Kouki, mentre Mirako è sempre più forte. E alla ragazzina non resta che annuire, del resto anche Fumiko se n’è andata per davvero, non può che essere sia felice per lei, perché finalmente può fare quello che desidera, ma anche provare un leggero rancore, aumentato dall’odio che Mirako stessa prova per quella donna. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

14:12 Mikami:
  [Bosco] Quanto è passato da quando ha lasciato Otogakure? Mesi? Anni? Non se lo ricorda, è rimasto via per così tanto tempo dalla sua terra natia che ha perso la cognizione del tempo e del passare dei giorni. Ha servito Arima Uchiha per tutto questo tempo, è andato via seguendo i suoi ordini ricevendo precise indicazioni di non tornare fin quando non l'avrebbe detto lui e lo ha fatto. E' rimasto lontano da tutto e da tutti, una missione particolare, una missione si, per quello gliel'hanno spacciata, una missione importante e di vitale importanza per tutto il clan. Non sa, ha indagato su un qualcosa senza mai trovare niente e nonostante tutto ha continuato ad eseguire il suo compito fino a quando la notizia della morte del capo clan non è giunta persino alle sue lontane orecchie. In lui, in quel momento particolare della sua vita, qualcosa è successo. Ha perso l'unica persona che avrebbe sempre seguito, ha perso il suo maestro, il suo amore, la persona che ha amato e questo ha scatenato in lui qualcosa. Il dolore provato da quell'amore perduto gli ha donato un nuovo potere, una nuova fonte di vita e una nuova consapevolezza. Ora vede il mondo con occhi diversi, ora ha obiettivi diversi, sensazioni diverse ma molto, molto chiare, forse fin troppo. E' giunto a Kusa con il preciso intento di accrescere quel suo potere, di diventare ancora più potente per surclassare il defunto Arima ed arrivare a quel traguardo iniziale che può decretare l'inizio del suo piano, un grande piano che avrebbe portato la sua persona a ergersi come un sovrano, un Dio sceso in terra ma no, non proprio un Dio, un diavolo. Cammina per la stradina nel bosco dei ciliegi con passo lento sotto un cielo nuvoloso, un brutto auspicio, le nuvole sono segno di pioggia e per la sua arte, la pioggia è un nemico. Il portamento è elegante, l'andatura tranquilla, schiena diritta con i capelli neri che ricadono dietro il capo fino a poco sopra le spalle. Gli occhi nero pece guardano fissi avanti a se mentre indosso porta uno dei suoi tanti smoking e, oggi, ha scelto quello bianco. Camicia blu chiaro con cravatta bianca, giacca bianca posta al di sopra, pantaloni bianchi e scarpe bianche e lucide. La mano sinistra è tenuta nella tasca sinistra con il braccio piegato mentre la mano destra tiene tra le dita una sigaretta accesa. Piccole boccate vengono fatte da essa, tira per poi buttare fuori il fumo dalla bocca. In tutto questo, una voce attira la sua attenzione, una voce che lo porta a girare il capo in direzione di Kouki soffermandosi pochi attimi a guardarla. [Chk on]

14:30 Kouki:
  [Panchina] Si perde nelle proprie Voci, nel dubbio di non sapere cosa fare, come agire, dove andare. E’ rimasta sola con la sicurezza che mai più nessuno si avvicinerà a lei, manipolata a dovere da Mirako affinchè anche la piccola Yakushi possa diventare niente di più che una bambola nelle sue mani. Uno strano sentimento quello che accompagna Mirako nei confronti di Kouki, un amore/odio profondo in ogni sua sfaccettatura, un sadismo unito alla voglia di tenersela tutta per sé, di essere l’unica sulla quale la Yakushi può contare. Lei e solo Lei, come unica Amica e unica Famiglia. Ora ci sono tutte le basi per far sì che questo avvenga, resta un’unica incognita, ovvero Otsuki e il siero che le servirebbe per non trasformarsi in un mostro. Quello sarebbe decisamente scomodo per Lei e per tutte loro. La schiena è appoggiata allo schienale della panchina, mentre le gambe ondeggiano lievemente avanti e indietro, dato che i piedi non arrivano nemmeno a sfiorare il terreno. Le braccia sono lasciate morbide e senza volontà ai propri fianchi, con le mani poggiate sul grembo e il viso leggermente abbassato, ora, verso le proprie ginocchia. I capelli neri le ricadono un poco in avanti sul viso e le labbra si serrano, senza lasciarsi sfuggire più una parola. E’ stanca di soffrire, ed è stanca di subire ogni volta le decisioni degli altri, deve tornare ad essere forte come prima, a badare a se stessa come faceva prima, a contare solo sulle sue forze e quelle delle sue personalità. Lentamente le mani si stringono, vanno ad afferrare il tessuto delle proprie vesti per stringerlo con forza e rabbia. Deve trovare Raido, anche solo per fargliela pagare. Il viso viene rialzato, più duro, freddo, insofferente, e gli occhi si posano quindi su una figura che non passa certo inosservata per via di quel vestiario. Tutto bianco. Un’eleganza che sembra di altri tempi, che appartiene a qualcuno di nobile, con quella sigaretta tra le dita e lo sguardo nero e profondo. La sta fissando. <Hai bisogno di qualcosa?> non sopporta essere osservata da sconosciuti e in quel momento non gode proprio del suo carattere più dolce, affabile e gentile. Il tono è freddo, distante, gli occhi assottigliati da quella sua espressione infantile si, ma dura e carica di rabbia repressa. Vuole allontanare tutti da sé al momento, rimanere sola a crogiolarsi nel nero mondo che si è creata nella propria testa, ragionare sul da farsi e trovare un modo per portare avanti i propri piani e i suoi obiettivi. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

14:44 Mikami:
  [Bosco] Non conosce anima viva a Kusa ma ha delle indicazioni precise. E' tornato non solo per conto personale, per portare avanti i propri obiettivi ma anche per un favore, se così si possa chiamare. Ha incontrato un uomo durante il suo cammino e la sua missione, uno shinobi di grande potenza con cui ha trovato una certa affinità, qualcuno che è riuscito ad attirare la sua attenzione in un modo diverso dal solito ponendolo davanti ad un dilemma. Il suo compito prevede anche l'occuparsi di una certa persona, di una ragazzina e se è li, se lui è li, vuol dire che deve mettere in atto quel favore. Non lo fa per bontà, non lo fa per amore o chissà quale stupido sentimenti, tutt'altro, lo fa solo per restituire un favore e non avere debiti con nessuno nella sua nuova vita. Gli occhi scrutano la ragazza, quella bambina pallida che si presenta davanti a se mentre la sigaretta viene consumata, la cenere brucia il tabacco al suo interno insieme alla cartina che lo riveste. Lentamente il braccio destro si alza portando la mano alla bocca, il filtro viene posizionato tra le labbra, aspira lentamente rendendo il fuoco più acceso che mai. Il fumo scende lentamente verso i polmoni per poi buttare fuori tutto quanto mentre i loro sguardi si incontrano, si incrociano finalmente e in essi riesce a vedere quell'infantilità rovinata dalla rabbia, dal dolore e una freddezza difficile trovare in una bambina. Lentamente il corpo si volta in sua direzione, i piedi si muovono portandosi a verso di lei e pochi passi vengono fatti, pochissimi per avvicinarsi ma non di molto, lascia quella distanza in ogni caso. Il silenzio li avvolge e non risponde subito a quella domanda, ha prima bisogno di capire come muoversi, cosa fare di preciso con lei e come agire. Tanti dilemmi, tante possibilità da esplorare che non sa da dove iniziare. I suoi scopi sono tanti, gli obiettivi da raggiungere anche <Cosa rende i tuoi occhi tanto carichi di rabbia e il tono della tua voce tanto freddo?> una domanda diretta i cui doppi fini vengono celati nel migliore dei modi, non svela subito le sue carte, anzi, le tiene ben nascoste e, nel peggiore dei casi, sarebbe ricorso a quel potere ottenuto tramite il dolore e la sofferenza. Rimane fermo e in silenzio, il busto diritto ma mai teso, sempre tranquillo e con la guardia alta, sempre e comunque alta onde evitare strane sorprese da parte della ragazzina o da chi passa da quelle parti. [Chk on]

15:00 Kouki:
  [Panchina] Non conosce quell’individuo e non ha alcuna ragione per mettersi a fare conversazione con lui. Lo fissa ed attende che egli risponda alla sua domanda, e nel mentre cerca di analizzarlo. Comprendere i modi di fare, riuscire a capire se sia ninja o meno, osservare il volto, le espressioni facciali, gli occhi, i movimenti e i micro movimenti. Tutto per cercare di capire chi si trova di fronte. Comunque sia rimane uno sconosciuto a tutti gli effetti e i muscoli vengono tesi, pronta a reagire se mai l’altro avesse provato a farle qualcosa. Di certo non si fida. Si fissano negli occhi, ognuno a guardare il viso di chi si trova davanti, ognuno coi propri pensieri e i propri modi di fare. Il silenzio più totale nel mentre l’altro fuma, lasciandosi andare a quel vizio non molto ben visto dalla ragazzina. Finalmente però l’altro sembra parlare, ma invece che rispondere alla sua domanda, egli va a porre domande specifiche e mirate verso la ragazzina. Va al dunque, ha la presunzione di voler sapere cosa turba l’animo della Chunin, credendo che davvero una ragazzina come lei possa fidarsi e lasciarsi andare a confessioni di ogni tipo. <Perché mai dovrei risponderti? Quello che mi è successo è affar mio. E poi perché dovrebbe interessarti?> assottiglia sempre di più lo sguardo, come se volesse trovare un qualche tipo di trappola in quei modi di fare, un perché a quel suo interessamento. Ma lei già non ha la dote di fidarsi ciecamente di qualcuno, soprattutto ora, oggi, non dopo quanto successo, non quando la rabbia la sta facendo da padrone. <Chi sei? Dovresti almeno presentarti prima di porre domande tanto personali.> pronuncia verso di lui, con l’indole di Mirako che influenza la voce, i modi di fare e i pensieri della ragazzina. Non che il suo presentarsi gli dia un qualche diritto di fare domande simili, ma almeno sarebbe qualcosa. Si mette dritta con la schiena, il sedere che scivola in avanti verso il bordo della panchina per poter appoggiare entrambi i piedi sul terreno, pronta a scattare per qualsiasi cosa. Il chakra del resto dovrebbe essere già impastato da quella mattina, scorrerle in corpo veloce e potente, come se cercasse anch’esso un qualche punto di sfogo, come se seguisse l’andamento dell’animo della ragazzina. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

15:15 Mikami:
  [Bosco] Occhi simili ai suoi sono quelli di Kouki, molto simili. Lui, freddo e distaccato dal mondo, esso non influisce sul suo comportamento, tutto ciò che fa, tutto ciò che vuole non viene scalfito dalle normali routine dell'uomo anche perchè, lui, non è un uomo, è solo un esperimento di laboratorio, un clone vecchio stampo come non se ne fanno più. Ha sentito della notizia che la produzione di cloni nel clan Uchiha è stata interrotta per favorire la procreazione naturale, quale schifo. Rovinare il loro sangue puro mischiandolo con quello di sudice persone che non meritano nemmeno di entrare in contatto con i discendenti di Sasuke Uchiha. Lui è un suo clone diretto ma migliore, i lineamenti sono più adulti, il suo pensiero più fine e la sua pazzia più controllata. Ha studiato e analizzato la storia del suo clan per molto tempo e l'unico che può veramente definirsi tale, l'unico che può ottenere un rispetto tale da andare oltre la semplicistica concezione di tempo, quello è Madara. Non va bene, le cose non vanno bene e lui è li per rimediare, per riportare la cose al loro ordine naturale, per rendere tutto perfetto e fare in modo che gli Uchiha tornino allo splendore di un tempo tornando in patria, a Konoha e solo li avrebbe potuto cominciare a prendere il comando di ogni cosa ma non è abbastanza, deve fare di più, deve agire in modo più sottile, più nascosto. Quante idee, quante cose passano per la testa di Mikami in questo momento e vorrebbe fare tutto subito, rendere il suo mondo perfetto fin da subito ma non glielo permettono, nessuno glielo permette e sa che la forza fisica non basta ad ottenere ciò che vuole, serve una forza più grande, più alla luce di tutti. Lo sguardo distaccato della ragazza lo porta a pensare a tutto questo senza sosta e quella rabbia, quella rabbia che anche lui ha provato a suo tempo, una rabbia nera che è riuscito a governare ed a trasformare facendone le sua forza. Un sorriso va ad increspare il suo volto <A me non interessa, mi hai solo ricordato me stesso qualche anno fa. Odio, rabbia, dolore, sentimenti che logorano l'anima, non è vero? La rabbia scaturisce dal dolore, la rabbia molte volte porta all'odio ed al distacco> tante cose provato in prima persona, conosce quei sentimenti fin troppo bene ma le presentazioni sono d'obbligo a quanto pare e non ha ragione per tacere sulla sua identità, o quasi <Sono solo qualcuno che cerca qualcosa> pochi attimi di pausa prima di proseguire riprendendo fiato <Mi chiamo Mikami Uchiha e sto cercando Kouki Oboro sotto richiesta di Raido Oboro, sai dove posso trovarla?> chiede e rivela finalmente uno dei suoi intenti, uno di quelli che deve prefissarsi. Il sorriso non svanisce sul di lui viso, il sorriso di chi già sa e lui sa benissimo con chi sta parlando. [Chk on]

15:40 Kouki:
  [Panchina] Perché mai uno sconosciuto dovrebbe mettersi a parlare con lei? Un qualcosa che al momento non farebbe mai e che mai avrebbe fatto in passato, sta lentamente tornando sui suoi passi, mandando letteralmente a quel paese ogni persona che l’ha lasciata sola facendola soffrire. Non ha motivo di non credere ai propri ricordi, non conscia che Mirako li abbia modificati, non conscia che l’Altra stia facendo tutto quello per tenerla sola. La terza personalità d’altro canto non sta facendo nulla per impedirlo, vuole evitare di scatenare altri conflitti interiori, probabilmente preferendo aspettare qualche giorno per far calmare le acque e magari parlarne solo con Mirako. In quel loro mondo scuro e delicato, dove niente e nessuno può ferirle, dove la ragazzina vorrebbe ritornare, ma non lo fa perché sa che è sbagliato. Come aveva già deciso, ora più che mai, dovrà concentrarsi solo sui suoi obiettivi per stare bene… il potere, la perfezione, la rinascita del suo clan, arrivare fino ad Orochimaru e superarlo. Immortale, potente e perfetta. Ma come? Raido le aveva dato una base, l’aiuto, il supporto, e lei si era lasciata andare troppo su di lui. E lui se n’è andato e quella rabbia non svanirà in poco tempo. Le è rimasto Otsuki, ma quella serpe viscida è a Oto, quella serpe vuole eliminare Mirako e Lei stessa ha dei dubbi nel tornare da lui. Non vuole certo morire. Ma questo individuo vestito di bianco come se dovesse andare ad una festa elegante, arriva e le turba i pensieri, si insinua nel suo spazio e le fa domande scomode e personali come se nulla fosse. Sbruffone. Storce il nasino nell’osservarlo, mentre attende delle risposte che non tardano ad arrivare. Ascolta quelle parole inclinando leggermente la testolina da un lato, senza attenuare quell’espressione fredda, distante e rabbiosa che si esprime attraverso i propri gialli occhi. È nervosa, lui la innervosisce anche con quelle parole. <Non hai fatto altro che dire l’ovvio.> risponde lei, secca e tagliente. Non vuole soffermarsi a parlare con quel tizio sbucato dal nulla e che si approccia con frasi che vogliono essere tanto profonde quando scontate. <Se hai finito di giocare al piccolo psicologo, io avrei altro da fare.> si, cercare di capire come prendere in mano quello che ha. Resterà alla Magione di suo padre, certo, ancora sperando nel suo ritorno, almeno fino a quando non avrà capito dove si trova per raggiungerlo e sfogare tutta la propria rabbia e sofferenza verso di lui. Quello è il suo prossimo passo, ma deve ragionare sul famoso indizio che ha lasciato a Fumiko. Le successive parole dell’uomo, però, sono un contorcersi unico delle proprie interiora. Innanzitutto il nome. Mikami Uchiha. Pessimo cognome per la Yakushi che si ritrova ad odiare quel Clan e le sue illusioni, delle quali Otsuki si è servito troppo spesso per testarla, allenarla, punirla e torturarla. Come seconda cosa il fatto che lo sconosciuto stia cercando proprio lei, sotto richiesta di suo padre. La rabbia monta, la diffidenza pure, di certo non ricambia quel sorriso che si è venuto a formare sulle labbra di lui. <E perché saresti disposto a soddisfare tale richiesta? E perché Raido Oboro te l’avrebbe fatta? Soprattutto dove lo hai visto e quando ti ha chiesto questo?> fa davvero difficoltà a trattenere la rabbia, il disprezzo, la paura che quelle parole hanno scatenato in lei. Perché suo padre non è qui? Perché una richiesta simile? Ma sarà poi vera o è una trappola di Otsuki. Troppe varianti, troppi dubbi. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

16:15 Mikami:
  [Bosco] Diffidenza e rabbia stanno portando la ragazzina a un distacco ancora maggiore da questo mondo, un mondo che non le lascia un attimo di tregua, un qualcosa che non gli permette di vivere come vorrebbe ma lui sa, sa abbastanza di lei da poter agire come e quando vuole. Entrare nella sua testa è semplicissimo attualmente ma non vuole fare leva sulle proprie conoscenze, sul proprio essere per portare la ragazzina direttamente dalla sua parte. Sta ponderando la situazione nel migliore dei modi, sta cercando di pensare, di toccarla piano per non privarsi di un ponte che potrebbe condurlo a quel qualcosa che gli serve. La fama di Kouki a Kusa è ben più che normale, ne ha sentito parlare e bene anche, è conosciuta dalla maggior parte delle persone presenti nel villaggio e ha un potere abbastanza ampio da poter essere sfruttato per i suoi scopi ma rimane comunque una ragazzina complessa, difficile da assoggettare con le minacce. Deve darsi da fare con le parole, colpirla li dove può fare più male e dove può portarla a cadere rendendola niente di più che un manichino nelle sue mani. Ora sa che è sola, sa che non ha nessuno e come lo sa? Semplice, se così non fosse lui non sarebbe li a parlare con lei e questo porta un grande vantaggio alla sua condizione, alla sua attuale situazione con la chunin ma deve essere cauto comunque. Il sorriso sul viso non scompare mentre la sigaretta si porta nuovamente alla bocca, il filtro viene preso tra le labbra, aspira a fondo tutto quanto rendendo la sigaretta sempre più corta, lascia che i polmoni tengano dentro il fumo prima di essere buttato fuori dalla bocca inquinando l'aria circostante. La ragazzina si dimostra intelligente, proprio come gli hanno detto ed è vero, ha solo rimembrato l'ovvio, niente di più ma tanto basta perchè è riuscito ad irritarla leggermente ma venire definito un "piccolo psicologo" no, a questo non ci sta <Lo vedo, rimanere seduta su una panchina a parlare con se stessi e lasciarsi andare alla rabbia come la più becera delle creature è un ottimo modo per passare il tempo> adesso iniziano le provocazioni, provocazione per vederne la reazione, vedere fino a dove riesce ad arrivare la Yakushi, la sua tempra, la sua essenza ma tocca a lui nuovamente e la notizia viene data con molta tranquillità. La reazione della ragazza non fa altro che confermare ciò che già conosce. Tante domande vengono fatte, domande ben mirato e i motivi possono essere davvero molteplici <Perchè lo vuoi sapere? Posso rivelare queste informazioni soltanto alla signorina Kouki Oboro> sorride beffardo nel dirlo come se volesse farle ammettere di essere lei <Almeno questo è quello che dovrei fare> ma chi dice che ci si può fidare di lui? Nessuno <Ho incontrato Raido Oboro un anno fa circa, lui era in una missione di ricerca e io stavo svolgendo la mia. Iniziammo a parlare riuscendo a trovare una certa affinità di pensiero in quello che andava fatto. Abbiamo passato qualche giorno insieme, combattuto per testare la nostra relativa forza e da quel combattimento capii quanto fosse potente e debole allo stesso tempo, una persona debole di spirito, una persona che si lascia trasportare troppo dalle emozioni finendo per non guardare il mondo lucidamente> lo ha capito in soli pochi giorni eppure il racconto non è finito, non è finito per niente <Ottenne la mia fiducia e io ottenni la sua, mi mise al corrente dei suoi piani, di ciò che aveva in mente di costruire> chiaro riferimento all'organizzazione ma non lo dice apertamente, non è ancora arrivato a tali livelli di follia <E mi parlò di sua figlia descrivendola come la persona a cui tiene di più a questo mondo. Ho visto un'amore sincero nei suoi occhi per lei e non ho fatto fatica a credergli. Mi chiese, nel caso gli fosse successo qualcosa, di prendermi cura di lei o di provarci almeno> semplice, facile e concreto <E visto che sono qui, quel qualcosa deve essere successo immagino> la sigaretta viene buttata sotto i piedi, schiacciata per poi portare anche la mano destra in tasca pronto ad ascoltare il dire della ragazzina <Ovviamente non lo avrei mai fatto senza niente in cambio, così mi fece divenire il suo successore nel progetto che stava portando avanti> altro riferimento all'organizzazione <Considerandomi l'unico al mondo in grado di portare tutto avanti>. [Chk on]

16:36 Kouki:
  [Panchina] Lui la irrita, e molto anche, soprattutto in quel preciso momento. Lo guarda con sospetto, cercando di analizzare le sue espressioni e le sue parole, cercando di trovare una falla in quel suo dire. La provocazione non passa inosservata e non fa altro che innervosirla ancor di più, soprattutto perché da per scontato qualcosa di cui lui stesso non conosce nulla. Non legge nella mentre, non prevede il futuro, quindi non può dire che le cose da fare per la ragazzina siano quelle di rimanersene lì seduta a farsi corrodere dalla rabbia. <Quello che ho da fare non è affare tuo, e non può nemmeno sapere quello che ho in mente. Non ho mai detto di volermene restare qui a farmi i fatti miei, ma anche se volessi… non devo rendere conto a te.> afferma verso di lui trattenendo la rabbia e la sola voglia di colpirlo, dimostrandosi irritata, ma anche molto fredda e distaccata, iniziando a compiere profondi respiri per mantenere il proprio controllo. Purtroppo non può impedire all’infezione di circolare libera, arrivarle al cervello e corroderlo fisicamente facendola cadere preda più alla rabbia che alla logica. Non dice nulla sul suo successivo dire, soprattutto perché poi lui va comunque a rispondere alle sue domande. Quel sorriso, quel suo essere semplicemente un Uchiha, tutto la rende solo più nervosa, ma lo ascolta perché sono cose che la interessano e molto anche. Si tratta di un anno fa quindi, un incontro e una valutazione da parte di entrambi per verificare la forza reciproca. <Così, a casaccio?> pronuncia secca verso di lui, sollevando un sopracciglio e dando idea quindi di non credere a una sola parola. <Incontra un tipo completamente a caso e gli affida una bambina nel caso gli fosse successo qualcosa? Quando magari un anno fa lui poteva conoscere persone decisamente migliori al quale affidare la propria fiducia e non un uomo a caso?> questo le fa pensare che la storia sia stata inventata di sana pianta. Ma è anche vero che questo tipo sembra alludere all’organizzazione, quindi tanto falso non dovrebbe essere il suo racconto. <Un amore così profondo che se n’è dovuto andare via.> pronuncia non riuscendo a trattenere l’astio e l’ironia in questa frase, una rabbia che fatica a trattenere. <Se quello che dici è vero, e sei qui, allora cosa è successo a Raido? E nel caso, come fai a sapere cosa gli è successo?> certo, il fatto che lo abbia denominato suo successore in quel suo progetto tanto intuibile la fa sentire decisamente male, ma non è invidia, è la consapevolezza che se è accaduto questo allora davvero suo padre non ha intenzione di tornare. Stringe i pugni ancora di più ed è impossibile trattenersi oltre, deve muoversi, fare qualcosa, quindi si alza. I movimenti scattosi, carichi di rabbia che mal trattiene. E se si trattasse davvero di una trappola di Otsuki? Del resto quel verme potrebbe benissimo sapere dell’organizzazione. <Faccio fatica a crederti, Uchiha.> non smentisce la sua identità, non dice di essere Kouki, ma nemmeno lo nega, a lui credere o meno di trovarsi di fronte alla stessa ragazzina che cerca o meno. A lei, per il momento, non interessa nulla di questo individuo in bianco che si spaccia per chissà chi senza prove o dimostrazioni di quanto dice. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

17:08 Mikami:
  [Bosco] Sta resistendo la ragazzina, sta cercando di mantenere la calma li dove non vi è e la cosa lo diverte e non poco perchè sta giocando egli stesso con il fuoco, sta spingendo su argomenti scottanti, sta camminando su un campo minato e la sfida lo affascino e lo esalta allo stesso tempo. Gli occhi permangono fissi sulla ragazzina, ricerca persino il suo di sguardo per provare ogni sentimento che prova lei stessa, ogni sua singola emozione, il tutto per divertirsi di più e portare avanti quei momenti tanto interessanti. In tutto questo nota qualcosa, non solo la freddezza e l'irritazione ma anche dei respiri profondi, decisamente anormali, si sta sforzando di mantenere il controllo. Osserva quello sforzo incredibile, uno sforzo sovrumano per lei in questo momento ed è ben conscio che se spingesse ancora su quell'argomento, probabilmente, si sarebbe ritrovato a sostenere uno scontro non desiderato. Non ama combattere, preferisce parlare in quanto la parola è la più grande fonte di potere in questo mondo, dopo la conoscenza ovviamente <No infatti, devi rendere conto a quello che trattieni dentro di te, dico bene?> che sappia? Enigmatico in questo come è giusto che sia ma qualunque cosa stia crescendo dentro la ragazza, che sia rabbia, un mostro o una nuova personalità, la sta stancando, la sta distruggendo psicologicamente <Io vedo una ragazzina stanca, stanca di essere continuamente arrabbiata, stanca di non trovare una giusta stabilità, una stanchezza che si evince da ogni tua movenza e su questo posso essere sicuro> non c'è niente che dica il contrario nel suo comportamento, niente che dica che non è vero. Ha imparato a leggere il comportamento umano, le movenze del corpo, gli sguardi e tutto per prendere in contropiede chiunque senza lasciarsi sopraffare e poter vincere. Una spiegazione surreale la sua, molto surreale e di difficile credenza e la voglia di dare ulteriori spiegazioni gli manca. Ha accettato solo perchè glielo ha richiesto l'altro ma altrimenti avrebbe lasciato perdere, il suo interesse verso la ragazzina è pari a zero e se dovesse rivelarsi necessario, avrebbe anche abbandonato tutto quanto per agire a modo suo e soltanto a modo suo. Altre domande vengono fatte, dubbi che arrivano. L'intelligenza di Kouki è palese oramai, non può negarlo e intraprendere una discussione e una conversazione con lei risulta anche interessante se non fosse così diffidente <Chi ti dice che non siamo rimasti in contatto per tutto questo tempo? Ma devo darti ragione, è successo tutto velocemente ma la fiducia, a chi la dai? A una persona con cui hai una certa affinità oppure a una persona che tutti reputano migliore? E chi dice che io non lo sia? Che non sia migliore di lui?> magari è anche peggiore ma non lo si può sapere finché non viene messo alla prova <Lui voleva un mondo pulito, io il potere di renderlo tale, un grande e smisurato potere> e qui, forse, può scalfire la diffidenza di Kouki. Per esperienza sa che il potere affascina tutti quanti, nessuno ne è realmente immune, nemmeno lo stesso Raido per quanto si sia sempre dimostrato contrario <E' per colpa dell'amore che le azioni più stupide vengono commesse, non è così?> è un dato di fatto, senza amore tutti sarebbero riusciti a pensare lucidamente, senza emozioni, ognuno avrebbe preso le giuste decisioni. Le sue parole vengono fraintese enormemente portandolo a sorridere ancora di più ma non dice niente, non per ora <Può essere morto, mutilato, può essere stato catturato. Io ho solo detto che deve essergli successo qualcosa non che sappia cosa gli è successo ma una cosa la so, ha lasciato Kusa e tanto basta per permettermi di venire> il fisico non si scompone minimamente, rimane nella stessa posizione mentre la mano sinistra tira fuori un pacchetto di sigaretta. Lo sbatte leggermente facendone salire una che viene presa con le labbra; ripone il pacchetto prendendo i fiammiferi, ne accende uno il quale viene usato per accendere la sigaretta e poi spento. Tutto torna in tasca e la destra va a prendere la sigaretta ponendola tra indice e medio, il fumo viene gettato fuori dalla bocca <Lo so, perchè sei intelligente e perchè sei Kouki Oboro> alla fine rivela di sapere. [Chk on]

17:36 Kouki:
  [Panchina] Non dice nulla, si trattiene dal cedere completamente a quell’infezione che le sta logorando il cervello, alla rabbia, l’odio, una sorta di cieco rancore che potrebbe portarla davvero a comportarsi come un animale. Come quei mostri visti nelle fogne, guidati solo dalla pura voglia di distruggere. Si trattiene, i respiri profondi e i muscoli tesi, mentre l’altro è completamente rilassato e a suo agio, e ancor meno lo sopporta quando sente da lui quella prima domanda. Rendere conto a qualcosa dentro di lei. In silenzio si prende anche quella descrizione così vera di come inizia a sentirsi ora, ovvero stanca. Ma non si lascia ammaliare da quelle parole, anzi, si sente solo violata. <Ti consiglio di lasciarmi stare.> sibila verso di lui, basso il tono, velenoso nel suo essere dannatamente seria e al limite della sopportazione altrui. L’unica cosa che vuole ora è ritrovare suo padre, non si lascerà certo scombussolare dal primo che viene e che potrebbe benissimo essere una trappola di Otsuki. Le dispiace per lui, ma per quanto le sue parole possono sembrare vere, che la fiducia venga data a chi si sente affine o migliori di sé… be, parte svantaggiato per il puro e semplice fatto di essere Uchiha. <Lui vuole.> lo corregge, si sente quasi indignata nel sentire quell’errore nelle parole dell’uomo, il fatto che ‘voleva’ un mondo pulito e migliore. <Lo vuole ancora. Se n’è solo andato, ma tornerà, non è mica morto o scappato abbandonando un progetto tanto importante per lui.> sibila ancora una volta verso l’Uchiha, mostrando quasi un certo orgoglio in quelle sue parole e nel portamento stesso che va ad assumere. <Tu hai il potere? Vuoi dire che Raido avrebbe fatto affidamento sul tuo potere e non su quello che ha lui?> lo sguardo si assottiglia, un piccolo sorriso si delinea sulle sue labbra, un leggero ghigno, come se avesse scoperto la sua menzogna. <Raido è già abbastanza forte da poter distruggere i villaggi, non ha bisogno del potere di nessuno. Viene conosciuto come Oni per via di quel potere, e tu non può essere di certo superiore a lui. Tu, un Uchiha. Voi che siete abili solo a manipolare la mente altrui come dei vermi codardi.> e va bene, si sta lasciando andare fin troppo ora, ma se ne rende conto, infatti si ammutolisce subito, richiama la propria calma ed incrocia le braccia al petto. È sicura comunque di quel che ha detto, Raido non avrebbe avuto bisogno di lui. <Ma hai ragione. L’amore è un sentimento inutile che rende deboli e fin troppe volte ci sono cascata. Ma sono cose che so già da me. Per questo voglio andare a cercare mio padre e confrontarmi con lui.> ha molte cose da dirgli su quello che si è permesso di fare, la sua rabbia potrebbe portarla ad attaccarlo, perché in qualche modo tutto quello che trattiene prima o poi dovrà lasciarlo andare. Come un fiume in piena che rompe i suoi argini e inonda tutto. <Kouki Oboro del clan Yakushi.> lo corregge ancora una volta, lei non è solo Oboro e poco ci manca per rinnegare quel cognome dopo l’abbandono da parte di suo padre. <Yakushi, tienilo bene a mente. Non si scherza con le serpi velenose.> continua il suo dire per poi compiere qualche passo ad allontanarsi dall’uomo, per riprendere la propria strada. <Non credo proprio, nel caso la tua storia sia vera, che tu abbia tempo e voglia di prenderti cura di me. Ma una cosa è certa… non lascerò mai più che qualcun altro si prenda cura di me, io non dipenderò mai più da nessuno.> certo, le pare logico però che per ottenere quello che vuole comunque lei debba prima ritrovare suo padre, perché al momento rimane ancora l’unica persona che possa darle quello che sta cercando. Oltre a Otsuki. Ma lui rimane l’ultima persona alla quale chiedere. <Hai altro da dirmi o di cui parlare?> si volta verso di lui ancora una volta, attendendo la sua risposta al riguardo, ma già intenzionata a lasciare quel posto e quella persona. Non si fida, non ancora, non lo conosce, è un Uchiha e soprattutto parla di suo padre come se non dovesse più esistere. No, non ci sta. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

18:15 Mikami:
  [Bosco] Ogni parola viene confermata, trova conferma nella reazione della ragazza la quale si ostina a rimanere calma, ad evitare di fare stupidaggini di qualsiasi tipo. Non è difficile capire cose le passa per la mente, non quando si tratta di emozioni così tanto comuni da risultare estremamente prevedibili. Alla fine la ragazzina è un'essere umano e come tale si lascia andare a qualsiasi emozione non riuscendo a controllarsi e la cosa lo diverte, lo diverte perchè la ragione gli viene data ogni volta. La vede agitarsi e, come giustamente osserva lei, lui rimane tranquillo, fermo davanti alla di lei figura, la sigaretta che sale alla bocca per poi ridiscendere verso il basso con un movimento del braccio <Io non sto facendo niente, sei tu che mi stai dicendo tutto quanto, io mi limito ad osservare> e osservando comprende le sfumature della ragazze, osserva i suoi comportamenti, le sue movenze, i suoi sguardi, tutto quanto, non lascia scappare niente alla sua vista, ha bisogno di quelle informazioni non dette. Viene corretto, corretto su un verbo detto male secondo lei ma niente viene detto male perchè è sicuro, al cento per cento, che il tempo dell'Oboro è giunto alla fine, i suoi giorni si sono conclusi a Kusa, definitivamente <Hai ragione, lo vuole ma se n'è andato e quando qualcuno se ne va, vuol dire che non vuole fare ritorno> altrimenti le ragioni di questa partenza non si spiegano <Anche le cose più importanti passano in secondo piano quando non si riesce più a reagire e probabilmente questo è successo. Il suo animo debole ha preso il sopravvento sulla potenza fisica, si è ritrovato in una situazione in cui la forza dei muscoli non basta e non sapendo come reagire ha scelto la via più consona> sono cose facili da dedurre per chi ha imparato a conoscerlo almeno un minimo e lui, che ci ha parlato dal vivo solo per pochi giorni, ha capito tutto quanto di lui e non solo. Percepisce dell'orgoglio nelle parole pronunciate dalla ragazzina, orgoglio verso suo padre eppure sbaglia nuovamente, ancora una volta capisce male e il discorso prende una piega strana. Sente gli elogi della ragazza verso quella persona scappata come un codardo, un codardo che ha lasciato tutto e chissà, se pronunciasse queste parole ad alta voce, come avrebbe reagito la Yakushi. L'interesse verso questo quesito è tanto e metterlo in pratica lo sarebbe ancora di più, molto di più <Io ho detto che ricerco il potere per pulire il mondo> un'errore fatto dalla ragazza ma gli viene quasi da ridere nel ripensare a tutti gli elogi che lei ha fatto, un chiaro segno di quanto ancora ci tenga a quella persona ma un qualcosa scatena ancor di più la sua curiosità, una particolare affermazione sulla manipolazione delle mente, chiaro riferimento all'abilità degli Uchiha nell'usare i genjutsu. <E tu credi davvero che il potere di distruggere un intero villaggio sia funzionale al suo obiettivo? A cosa serve tanta forza e potenza se poi non si riesce a risolvere nemmeno le cose più semplici? Non tutto può essere risolto con le mani, ci sono cose che vanno trattate in modo differente ed è una cosa che non ha capito a quanto pare> quell'elogio lo ha messo ben in chiaro, la potenza non è tutto e lui è li per dimostrarlo <E poi, il tuo astio verso gli Uchiha è dato da noi o dalle illusioni che i miei simili sanno creare?> non lo ha detto chiaramente, lascia tutto quanto all'intelligenza della ragazza, capire se lui sia in grado di utilizzarle oppure no, tutto sta a lei alla fine. Un fine molto semplice, cercare il padre, confrontarsi e capire tutto ma la cosa più importante è che ha capito è che l'amore è inutile o quasi <Oppure, puoi fare in modo che quell'amore diventi la tua forza, usarlo a tuo vantaggio. Una persona per amore farebbe di tutto, letteralmente di tutto> sfruttare quell'amore per ottenere ciò che si vuole, fare il doppio gioco <Kouki Oboro del clan Yakushi> ripete a sua volta quasi soddisfatto da quell'affermazione, quella correzione da parte della ragazzina <E' un vero peccato, le serpi velenose sono quelle che più trovo affascinanti e interessanti> la sigaretta si consuma mentre i suoi occhi si concentrano ancora di più in quella della chunin ma si sbaglia <Ti sbagli, prima era così ma adesso, adesso qualcosa è cambiato> cosa? Se la ragazza vuole saperlo è libera di fare domande. La osserva camminare via mentre lui rimane fermo, immobile nel suo posto senza muovere un singolo muscolo <Conoscerti meglio, sono sicuro che siamo molto simili Kouki Oboro del clan Yakushi anche se non lo diamo a vedere> e anche qui vi è una sicurezza, non nelle parole, non lo da a vedere bensì lo pensa. [Chk on]

18:39 Kouki:
 Ascolta le parole che le vengono dette, quelle semplici e veritiere parole, solo che l’uomo non ha compreso quello che l’altra voleva dirgli. <Mi stai provocando. Non so se tu lo stia facendo in maniera conscia o meno, ma smettila. Non ti conviene.> sicura di sé, il tono grave, gli occhi assottigliati e il sibilo simile a quello di una serpe che viene lasciato libero di arrivare alle orecchie dell’uomo. Non pronuncia nient’altro in merito a questo discorso, non vuole essere provocata, soprattutto ora che potrebbe fare qualcosa di sciocco ed incredibilmente inutile. Anche lei osserva, ma tutto quello che vede è ostacolato dalle sue emozioni, sciocche emozioni che la stanno solo trascinando sempre più in basso. Le parole che ascolta hanno però un fondo di verità… lui se n’è andato e ha chiaramente scritto che non sa quando tornerà, forse mai, chissà. Questo la spinge ad abbassare un attimo lo sguardo, mentre la rabbia e il rancore la divorano dall’interno, quella consapevolezza di essere stata lasciata perché suo padre è troppo debole. Non ha pensato nemmeno per un attimo di starle facendo molto più male così, dopo che lei ha più volte detto che lo avrebbe accettato sempre e comunque, che sarebbe rimasta con lui. Le manca terribilmente e lo odia per questo. La via più consona, o più comoda, ecco cosa ha scelto, mentre lei ogni giorno combatte, lui ha deciso di mollare. Eppure ha bisogno di trovarlo, di guardarlo in faccia e vedere con i suoi occhi, sentire con le proprie orecchie. Non dice nulla, lascia che l’altro parli e che le sue parole le arrivino chiare ora. Ha capito male, quelle emozione le stanno corrompendo ogni capacità logica, il dolore alla testa, l’infezione. Odia tutto questo. <Bene, il potere.> lui cerca il potere. <Come tutti del resto. La ricerca del potere sempre è qualcosa di altamente scontato, non è vero?> parla verso di lui come se lentamente stesse perdendo ogni interesse e volontà di discutere. Lo sguardo si fa lontano, le spalle si alzano, mentre lui continua quel suo discorso su suo padre e la forza totalmente inutili per lui. <Quale essere umano non vuole il potere o diventare più forte? La differenza sta nella forza di volontà per arrivare ai propri scopi. Ma la forza non è tutto, tu dici. È vero… lo riconosco. A cosa serve la forza quando la mente è debole?> la voce sempre più meccanica mentre prende coscienza di quanto suo padre si sia rovinato, di quanto sia caduto, ma non vuole pensare che l’abbia lasciata per quella debolezza. Che lei non sia abbastanza importante per lui. Ancora una volta la rabbia la riscuote da quella specie di apatia che la stava divorando. Stringe i pugni, chiude forte gli occhi, e la sua camminata viene interrotta quando gli risponde. Si volta verso di lui e lo fissa, gelida. <Da voi, dalle vostre illusioni.> risponde infine, il problema sono proprio le illusioni, quello che riescono a fare distorcendo la realtà, probabilmente è solo perché essi sono più portati per quell’arte? Avrebbe lo stesso odio verso altri genjutser? Non ha importanza. Ha solo ricordi di Uchiha a tormentarla con le illusioni, quindi automaticamente quell’odio si riversa sul clan. <L’amore non può divenire forza, come potrebbe?> un sentimento tanto meschino, tanto falso, ha visto fin troppo sgretolarsi in nome di questo sentimento. <E cosa è cambiato?> ora si ritrova ad essere incuriosita, vuole sapere cosa sia cambiato nella sua mente per portarlo a dire che in un qualche modo potrebbe essere interessato a lei, ma che forse si spieghi con quelle successive parole? Lo fissa, cerca di comprenderlo ed analizzarlo, ma ancora non può farsi un’idea dell’uomo. <Simili? Perché?> altra domanda, sembra quasi schifata per essere stata paragonata ad un Uchiha, ma non può fare a meno di chiedere ed aspettare una risposta, e solo dopo aver ricevuto tutte le sue risposte, allora andrebbe a sollevare appena le spalle. Non sa come comportarsi, si ritrova decisamente divisa tra il fidarsi e il non farlo. Lascerebbe quindi una porta aperta. <Lascia che io faccia tutte le mie considerazioni del caso. Tanto immagino che tu sappia dove trovarmi.> sembra sapere tutto di lei del resto, dubita che suo padre allora non gli abbia detto dove trovarla. Ancora molti sono i dubbi, ma non può nemmeno escludere a priori quel tipo, soprattutto perché legato a suo padre, soprattutto perché ha detto cose vere alla fin fine. Quindi solleverebbe una mano in segno di saluto, e nel silenzio più glaciale si allontanerebbe da lui per tornare a casa, da sola. Nella propria solitudine. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro][END]

19:14 Mikami:
  [Bosco] Lo sa, lo sa eccome che la sta provocando e gli piace vedere l'ira nel suo sguardo e nei suoi occhi, un certo sadismo gli deforma il volto, un sadismo di puro piacere <Dici? Secondo te in che modo lo sto facendo?> non gli conviene dice e cosa mai potrebbe succedere? Uno scontro non è di certo quello che vuole al momento ma se si dovesse arrivare a tanto, allora, sarebbe stato pronto a usare le maniere forti per farla finita il prima possibile, mettere a tacere la ragazzina. Sarebbe un grande spreco, un'enorme errore ma se è obbligato, allora deve farlo senza negarsi. Per fortuna confida molto nell'intelligenza della ragazza la quale dovrebbe capire quando può lasciarsi veramente andare e quando, invece, deve trattenere gli istinti per non peggiorare ulteriormente la situazione. Ha detto il vero, ha messo davanti alla Yakushi la verità più pura ed è quella a fare male, dannatamente male e sa bene che è solo con la verità che può portare la ragazzina dalla sua parte, d'altronde, gli Yakushi, hanno i geni di Orochimaru in se, possono risultare davvero interessanti. Un'osservazione non troppo scontata quella della chunin, è vero, ha ragione e non lo nega, non ha intenzione di farlo <E' verissimo ma è l'uso che si fa di questo potere a fare la differenza. C'è chi lo ricerca per la mera forza, per trionfare su tutti e c'è chi, come me, lo vuole per arrivare a un fine ben preciso senza che lo debba necessariamente usare, basta averlo e sapere che gli altri lo sanno> poi il resto sarebbe venuto da se ma queste sono cose ancora da verificarsi, per il momento il suo potere è ampio ma non così ampio da poter fare qualcosa di estremamente concreto. Kouki capisce, sta capendo e questo attira i suoi pensieri, lo porta a strizzare leggermente gli occhi. La forza pure, in se, è inutile quando la mente non riesce a reagire, ha capito le sue parole e l'unica cosa che gli viene da dire è <Esatto> il tono esce quasi in un sibilo per via di quella nuova consapevolezza instillata nella chunin, ovvero che suo padre è un debole. Si sta divertendo e sta andando lentamente dove vuole lui conscio del fatto che ci voglia più di questo per arrivarci ma ha tutto il tempo del mondo, oramai la fretta non serve a niente, ci vuole solo la pazienza <Nostre?> un giorno le avrebbe mostrato quanto infinitamente si stia sbagliando ma, per adesso, lascia le cose così come sono senza andare oltre. Altre domande vengono fatte, la curiosità di lei è palpabile ma non risponde a nessuna delle tre, non vuole rispondere altrimenti tutto sarebbe finito li <Se davvero vuoi saperlo, ti toccherà cercarmi ma, per facilitarti la cosa, mi trovi nell'albergo nel primo cerchio del villaggio, alloggerò li per un po'> sicuro come la morte che lo avrebbe cercato alla fine, ha instillato in lei molti dubbi e domande che vogliono risposta <Forse si, forse no, chi lo sa> la sigaretta viene gettata via, la mano destra nuovamente posta nella tasca mentre il passo ricomincia, questa volta verso il villaggio. Le palpebre leggermente abbassate, il sorriso sul viso, tutto sta per avere inizio e il prossimo passo è trovare la Yakuza. [END]

Mikami da poco arrivato a Kusa incontra Kouki al bosco dei ciliegi. Da li ne scaturisce una conversazione che incuriosisce entrambi e l'Uchiha fa alcune rivelazioni alla ragazzina ponendola, anche, davanti a delle verità.