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con Rasetsu, Naoko

15:52 Rasetsu:
  [Tempio | Navata] Di quel che rimane della Cattedrale sa ben poco. Ha passato gli ultimi mesi alla base della Yakuza o, più precisamente, nel Locale di Zashiki. Ha perso molto tempo nonché molteplici ore di sonno per cercare di sintetizzare delle nuove droghe, le quali saranno ben presto sul commercio. Tramite un lavoro ben retribuito e un luogo nel quale nessuno può fargli alcunché, sta lavorando senza sosta, riducendo persino al minimo sindacabile il tempo che perdeva dietro alle cavie da laboratorio, ai cadaveri e a studi di Medicina migliorati, in base alle basi che già possiede per essere un ottimo Medico. O Scienziato. Perché sì, lui preferisce essere definito così esattamente come ama il soprannome che s'è dato e che gli hanno permesso d'usare. Un Demone Mangia-Uomini che di Demoniaco ha poco se non lo sguardo e i poteri che riesce a sfruttare per i propri scopi. Quel volto ha lineamenti troppo femminili, privo d'alcun pelo simile o meno ad una barba; le guance morbide al tatto, come se la pelle fosse vellutata, liscia. Il fisico asciutto è privo di muscolatura che possa essere definita tale, avendo di per sé poca forza mascolina da mostrare al mondo. C'è una motivazione se ha scelto, infatti, d'utilizzare le Arti Magiche a discapito di quelle fisiche nelle quali non è affatto portato. Ha cambiato abiti, probabilmente perché gli altri son andati distrutti durante qualche missione o per il semplice fatto d'aver finalmente trovato gusto nel cambiarsi d'abito, ogni tanto. Indossa, quindi, un paio di pantaloni neri, eleganti come suo solito a vedersi, ma molto più da "ninja" che da "normale civile senza spina dorsale che non prende parte alla difesa del villaggio". Non ch'egli sia propenso alla difesa di Kusagakure, anche se qualcosa è cambiato da quando v'è Yukio come Hasukage. Son poche le persone nelle quali prova un briciolo di stima, e il Kokketsu è tra questi, se vogliamo dir le cose come stanno. Ritornando ai capi di vestiario, oltre a quei pantaloni scuri, porta anche una t-shirt del medesimo colore, aderente al di lui fisico decisamente troppo magro con un lieve scollo a V sul petto. Anche quello è privo di qualsivoglia peluria: fortunatamente, non ha seno, altrimenti la situazione sarebbe molto più grave di quanto già non sia. Sulle spalle, è gettato un haori scuro con sfumature violacee, tendente quindi a colori tra il viola e il nero, tipici particolarmente dei Kokketsu. E non per niente, svetta quello ch'è un simbolo che accomuna quel Clan, proprio tra le scapole, per quanto sia semi-nascosto dai capelli lunghi e rossi, arrivanti sino al fondoschiena. Le mani son coperte da un paio di guanti del medesimo colore del resto degli abiti. Ad essere onesti, l'unica cosa di diverso che spicca in lui son i denti bianchi simili a zanne di squalo, placcate lì in un perenne ghignare, e i capelli color del sangue che gli incorniciano il volto pallido, simile ad un cadavere. E lui i cadaveri li seziona. Sulla punta del naso, brilla la montatura rossa degli occhiali da vista dai quali mai si separa, anche perché rischierebbe di inciampare nel primo sassolino che incontra, senza. Percorre la navata centrale, tra i vari banchi, perché quegli occhi giallo-verdi sembrano aver notato qualcosa della quale par sentire la mancanza. Un sospiro dalle labbra sottili e pallide anch'esse, un ghigno che aumenta d'intensità assieme all'alternarsi delle proprie leve. < Nyahahah~ > Immancabile, ben udibile, mai nascosta o dimenticata. Non ha particolari armi con sé, fatta eccezione per il bisturi nella tasca destra dei pantaloni e la sua follia, nel cerebro. Se vogliamo essere precisi, nelle tasche dei pantaloni, vi sono anche delle bustine in plastica sigillate, con svariate pasticche. Sa lui quelle prive di Veleno e quelle che, invece, le comprendono. No, per fortuna, non è sotto effetto di Sbrilluccica. Ma, dopo giorni e giorni di lavoro, ha ben pensato di tornare alla Cattedrale, o quel ch'è, per far visita alla propria.. Famiglia di Demoni. Si può dir qualsiasi cosa su Rasetsu: ma alla Famiglia, a colei la quale l'ha trasformato, deve un favore, un rispetto che sarà spento sol alla sua morte. Alla sua Uccisione, per la precisione. [Chk On]

15:56 Naoko:
  [Navata] Non piove, non ci sono gocce d’acqua che scendono dal cielo e questo può permettere alla Kokketsu di uscire senza l’ausilio dell’ombrello o di qualsiasi altra copertura. Indossa un maglione pesante blu scuro sul busto formoso, un paio di pantaloni pesanti a fasciare le gambe agili e un paio di anfibi neri ai piedi, con doppio nodo all’altezza delle stringhe. Capelli bianchi rilegati in una treccia che si appoggia sulla spalla destra e occhi color oceano incastonati sul viso candido e delicato. Diversi armi presenti con sé: alcune nel porta kunai, altri nel portaoggetti, in cui si trovano anche ausili in caso di necessità. Ma non si sente sicura senza un altro punto, un altro fattore. Cercherebbe di alzare le braccia e di portare le mani a congiungersi tra loro, affinché le dita possano incrociarsi e tentare di dare vita al sigillo della Capra. Una volta ricreato, cercherebbe di richiamare l’energia fisica, quella forza che muove i muscoli, quella forza insita in ogni fibra del suo corpo, in ogni cellula, dal capello alla punta dei piedi. La forza che le permette di camminare, di stare in piedi, di poter muovere le dita e il resto del corpo. Assieme a essa, proverebbe a ritrovare la forza psichica, quella che smuove i pensieri, quella che smuove le immagini all’interno della propria testa, inerenti al suo presente, alla sua attuale famiglia, a quella famiglia che finalmente ha trovato, che si prende cura di lei, che la fa diventare forte. Proverebbe a mescolarle tra loro, a fonderle insieme, a renderle un’unica realtà, a renderle un’unica entità, a rendere un unico colore, come se quel viola venisse effettivamente ricreato nel suo corpo. Proverebbe a mandare il tutto al centro del suo corpo, alla bocca dello stomaco e lì mescolarlo, in senso antiorario, affinché possa essere smosso nelle diverse parti del corpo, nei diversi angoli. Tenterebbe, quindi, di spostarlo appena verso le gambe, spingendolo verso il basso e verso le braccia, spingendolo in laterale e verso la testa, spingendolo in alto, in modo tale che possa riempire ogni anfratto e cercare così di avere un quantitativo equo dappertutto. Solo ora si sentirebbe meglio, a suo agio, al sicuro in un certo senso. Si è spinta fino al tempio per curiosità, per conoscenza, perché non ha mai messo piede in un simile luogo. I passi varcherebbero la soglia d’ingresso, ritrovandosi così nella navata dove si trova la figura del Beta, sentendo quel piccolissimo ammasso di lettere giungere al proprio orecchio. Un soggetto che non passa inosservato, non qui perlomeno e verso di lui avanzerebbe, senza alcuna esitazione. Un sorriso leggero a macchiare le labbra della Genin, dolori che non fanno più parte del suo essere e, l’altro, lo potrebbe notare senza alcun intoppo questo dettaglio. E’ viva, è rinata e ha tutta l’intenzione di rimanerci. Viva, ovviamente. [Tentativo Impasto Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

16:14 Rasetsu:
  [Tempio | Navata] Non si sente a suo agio ad entrar nel Tempio privato della di lui forma demoniaca e dell'aura che lo circonda. Non ha bisogno di sigilli. Porta il braccio destro ad innalzarsi verso la propria bocca. Il polso poggia contro le labbra socchiuse del Kokketsu. Polso che viene scoperto, con la manica ad abbassarsi mostrando una serie di piccole cicatrici, alcune neanche totalmente cicatrizzate. E' quelle che punta coi denti affilati, affinché possa ferirsi e riaprire quelle piccole ferite. Da quivi, qualora riesca a ferirsi, dovrebbe cominciare a sgorgare del Sangue Nero. Frattanto, all'interno del proprio corpo e apparato circolatorio, il Chakra Suiton andrebbe ad unirsi e mischiarsi col Sangue Nero già in suo possesso. Così facendo, spingendolo in ogni parte del proprio corpo, partendo dal capo e terminando ai piedi, dovrebbe riuscire a richiamare la vera Innata del Clan Kokketsu. Un alone ben più nero, con saette piccole e violacee in quei metri che l'alone stesso ricopre attorno a lui, si formerebbe con facilità. Delle lacrime di Sangue, nero ovviamente, scenderebbero da sotto le palpebre sino al mento. Alle estremità di mani e piedi, invece, si formerebbero dei grumi di sangue, affinché possa essere utilizzato come meglio crede. Gli occhi, dapprima giallo-verdi, si tramutano nel più totale giallo, con la pupilla nera e assottigliata. Dopo aver fatto ciò, con goccioline di sangue che si coagulano alle estremità del corpo, comprese le mani e gli arti, va girandosi verso l'ingresso di tal struttura. <Naoko-chan.> Segno affettivo, nonostante tutto. E' stata accettata dal Rosso, poiché egli reputa degni di rispetto esclusivamente i Kokketsu, assieme ai due Doku coi quali lavora: Zashiki e Sosachi. Sembra esser molto avvezzo ad aver attorno qualcuno d'importante, al contrario di molti che si circondan soltanto di quel che trovano, accontentandosi. Lui vuol il meglio e lo avrà. <E' la prima volta ch'entri in CASA nostra?> Poiché è questa che il Tempio è nei confronti del Kokketsu, o del Clan in generale, non soltanto per sua esclusiva. L'alone gli aleggia attorno per ampi metri tutt'attorno. Tutto così scuro, volgente al nero e al violaceo, con simboli del Clan tutt'attorno ad essi. Panche a destra e a manca, lui lungo il corridoio centrale che ancor volge la schiena assieme al fianco destrorso verso la giovane Deruta. Della trasformazione, v'è da dir che non sfrutta ancor l'entità finale della stessa. Mentalmente, sta ancor dando forma al Sangue per far sì che fuoriesca la tunica spettrale che tutti vorrebbero. [Chk: 77/80 | -3pv][Hijutsu Kokketsu lv.3 > Attivazione]

16:27 Naoko:
  [Navata] Un luogo davvero suggestivo, un luogo davvero unico, un luogo che ritiene affascinante e degno di nota. Un luogo che sa di religione, che sa di rinascita, che sa di inizio, che sa di Sangue. Un luogo che visita per la prima volta, studiandone i singoli anfratti, studiandone i singoli angoli, studiando ogni elemento che possa essere utile alla sua memoria, ai suoi ricordi. Passi che vengono ancora una volta portati in avanti, più lenti, per poter entrare totalmente nel campo visivo del Beta e visionare così quella trasformazione in atto, quello che loro sono realmente, quello che loro mostrano al mondo senza alcun nascondiglio. <Zio> direbbe semplicemente, con tono dolce e delicato, un tono che sa di bellezza quanto di oscuro presagio. Corde vocali che grattano un poco nel tono, dati i dolori passati, e che lasciano la Deruta con quella nuova essenza, con quella nuova vitalità. Ma non rimane indietro rispetto all’altro, anche lei deve farsi vedere, anche lei deve mostrarsi in tutta la sua bellezza, in tutta la sua magnificenza. Cercherebbe di sentire il Suiton dentro di sé, di sentire quell’acqua scorrere viva nel suo corpo, come un fiume in piena, come una cascata che raggiunge la pozza sottostante, come la pioggia che batte contro le finestre, contro gli ombrelli delle persone, contro ogni elemento vivente ed esistente. Proverebbe, così, a unire quell’elemento al proprio sangue, di mescolare le due entità, di rendere quel Chakra umido, unico, dalla consistenza diversa. Se ci fosse riuscita, dalle ferite presenti sui dorsi delle mani, sempre fresche, dovrebbe uscire il Sangue Nero e porsi così nell’aere, per vederlo, per tenerlo sott’occhio. Un alone violaceo dovrebbe volteggiare attorno a quel sangue, tetro, scuro, subdolo, particolare. Attorno agli occhi della ragazza dovrebbero formarsi come delle occhiaie, come se non avesse dormito, dello stesso colore dell’aura del sangue, come se quel sangue si fosse bloccato improvvisamente in quel punto. Così facendo, due lacrime dovrebbero scendere da quelle stesse iridi e andare così a disegnare una linea fino al mento, fino alla punta dello stesso, con una forma semicircolare e dal colore violaceo, come se vi fosse un’unica vena disegnata sulla sua pelle. Un segno, un marchio, un tatuaggio, la sua identità. Ora è Naoko Kokketsu, ora è quella ragazza che il Beta ha visto l’ultima volta, intenta a dimostrare di saper maneggiare il potere fornito dal Sangue Nero. <E’ la prima volta che vengo a CASA nostra, sì. Non mi ero mai avvicinata a questo luogo, ma sentivo un certo vuoto prima di giungere qui. Ma ora è diverso e mi sento decisamente meglio> un tono subdolo, sinistro, un alone nero che prende spazio nell’anima della Genin e che non la lascia andare, opprimendo ogni sorta di emozione che scosti dalla sete di riscossa, di una volontà più ferrea e più gelida. Proverebbe ad avvicinarsi ancora di qualche passo per mettersi alla destra del Beta e porsi così nel suo totale campo visivo. La ricerca di attenzione, la ricerca di quell’affetto malato che accomuna ogni clannato. [Tentativo Richiamo Innata Kokketsu no Hijutsu I: -1 Chakra; -1 Punti Vita] [Chakra 29/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

17:00 Rasetsu:
  [Tempio | Navata] Lascia affluir maggior Sangue Nero all'esterno. Rilascia il di lui potenziale con maggior forza possibile. S'addensa attorno al proprio corpo, raggiungendo apici maggiori nell'utilizzo della sua Innata. Mantiene le palpebre serrate, mentre attorno al di lui essere si creerebbe un'intera tunica fatta d'esclusivo Sangue Nero. Se già non si vestisse di quel colore gran parte del proprio tempo, or parrebbe quasi strano. Ma cosa non è strano nell'Hijutsu Kokketsu? Quella Tunica ben poche persone san farla uscire, probabilmente per via dell'alto potenziale che si necessita per potervi arrivare. Egli è un Demone, è assai naturale che sia riuscito ad arrivare sin dove gli altri, invece, han sol tentato senza riuscire. La Tunica par quasi quella della Morte che arriva e raccoglie le Anime da far trapassare. Ma no. Lui non lo fa per questo. I motivi per cui uccide e si sporca le mani di Sangue di differente colore son altri. Il cappuccio è dritto sul capo, quasi fosse a punta, ma copre per intero il volto dell'utilizzatore, se soltanto volesse abbassar il capo. Un Demone non lo fa mai. Scende sino al suolo, non dritta né ben cucita, giacché formata da mero Sangue altrui, bensì sfilacciata ai bordi, quasi fosse sempre eterea e fluttuante, come la di lui stessa aura. La stessa che va condensandosi per poter riuscir a dar forma a quell'abito ripugnante e oscuro, tenebroso. Scende a coprir il di lui corpo, mentre presta particolar attenzione alla ragazzina appena entrata. <Ti senti meglio perché fai parte della Famiglia, ormai. E, a giudicar da quel che vedo, sei riuscita finalmente ad usare l'Hijutsu senza nessun problema. Non provi dolore, giusto? Altrimenti..> Fa spallucce, con un piccolo sogghigno. <..avrei sentito le tue urla strazianti come l'ultima volta, alla Magione.> Mostra le zanne bianche, or dandole completamente il fronte. <Sol questo ti porta qui?> La curiosità? Il Legame con il Clan Kokketsu? [Chk: 74/80][Hijutsu Kokketsu lv.3 ON]

17:10 Naoko:
  [Navata] Altri momenti interminabili, altri momenti in cui il Beta prende completamente la forma del nuovo stadio raggiunto, rimanendo nell’assoluto silenzio e permettendogli così di ritrovare ogni essenza di sé, ogni parte che lo rende ancora più spettrale, ancor più magnifico, ancor più subdolo. Quella tunica nera sembra quella del cupo mietitore, di colui che porta via le anime, strappandole dai vivi e portandoli così alla morte. Una forma che le piace, una forma che apprezza, una forma che la farebbe sentire ancora meglio. Lei è ancora acerba sul controllo dell’innata, è solo al primo stadio ma, pian piano, potrebbe arrivare anche lei a raggiungere quella magnifica essenza. Le prime parole dell’altro giungerebbero verso di lei <No, non provo più dolore. Le ossa si sono assestate, così come i muscoli e tutti gli organi presenti nel mio corpo. La notte dormo sonni tranquilli e questo mi permette di rimanere più concentrata, più attiva, più viva. Mi sento come rinata, completamente> è estasiata e il Beta lo potrebbe avvertire nel tono utilizzato dalla Genin. Un sorriso leggero che permane a ridosso delle labbra, prima di alzare la mancina e provare ad appoggiarla contro la spalla destra del rosso, come suo piccolo segno di stima e di affetto. Non è molto empatica, ma è sempre stata così. Altro quesito che giunge, altre parole che vengono fornite in risposta <Non solo questo, ovviamente. Sono qui perché ci sei tu, perché c’è mamma, perché c’è papà. Sono qui perché ci siete tutti voi, che siete la mia famiglia, siete coloro che mi permettono di essere me stessa, senza mezze misure, senza alcun freno. Sono qui soprattutto perché ci sei tu, zio…> voce calda, accogliente, melliflua, quasi volesse provarci con il Beta. Una gattina che fa le fusa, per essere raccolta, coccolata e viziata. Mano che si staccherebbe poi dall’altro, per portare un passo in avanti e porsi di fronte al rosso, all’esatto opposto, a pochi centimetri di distanza. <Sono qui per essere la migliore, per potermi elevare come tutti voi> ambiziosa, determinata, audace. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva: -1 Chakra] [Chakra 28/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

17:33 Rasetsu:
  [Tempio | Navata] Spinge il Sangue Nero a sgretolarsi all'altezza del cappuccio, sparendo e facendo sì che la di lui chioma rossa sia or visibile, seppur scompaia sotto la tunica. Con un gesto secco d'ambo le mani, solleva la medesima legandola, poi, con un laccio nero del quale s'avvale per legar i capelli in una coda di cavallo, la quale discende sin all'altezza di metà schiena. <Vuol dire che sei riuscita ad avere una padronanza migliore sul Sangue Nero e sul dolore da essa derivato. Oppure, ancor meglio, il tuo corpo s'è finalmente abituato all'intruso che l'ha cambiato dall'interno.> Nell'effettivo, infatti, il Flusso di Sangue ch'era entrato nel corpo di Naoko era un intruso rispetto al Sistema in sé. <Il tuo fisico, il tuo DNA s'è legato al Sangue Kokketsu e vi ha creato una struttura genetica differente. Sei, ad esempio, consapevole che malattie fisiche quali febbre e tumori non saran per te più un problema?> Da quel che ha raccontato lui l'Hasukage o sua Sorella Kurona, i Kokketsu s'elevano effettivamente ad esseri immortali perché non posson morire comunemente come qualsiasi altro essere umano vivente. <Non far affidamento su di me, Naoko-chan. Io non sono adatto né a far da Sensei né da Mentore.> Eppure, ha scelto Kouki (o Mirako) affinché potesse dargli una mano sul fronte medico ospedaliero, giacché ha bisogno d'apprendere nuovi metodi d'approccio al mondo medico, continuando a migliorar se stesso e, in special modo, la Sbrilluccica di sua creazione. <Allenati a diventarlo, allora. Ma finché farai affidamento su di me o sugli altri, saprai bene che non riuscirai a raggiungere nessuna vetta. Io ho fatto tutto da solo. Mi son cercato nemici più di quanti amici io abbia.> E si possono contare sulle dita della mano - di una soltanto - tolti i familiari. E anche con quelli, cinque dita son più che sufficienti. <E ho decretato di già la mia futura morte. Tu, invece, a che punto sei con la tua vita futura?> Sogghigna, divertito nel profondo. [Chk: 71/80][Hijutsu Kokketsu lv.3 ON]

17:51 Naoko:
  [Navata] Le prime parole arrivano chiare e concise al suo orecchio, dandole modo di riflettere un attimo su quello che ha passato, su quello che è successo nel suo corpo, su quello che ha imparato ad accettare e fare suo. Una riflessione che dura meno di alcuni minuti <Direi che possono essere entrambe le possibilità, Zio. La giusta padronanza del Sangue Nero, così come il suo assestamento dentro di me. Nessuna delle due esclude l’altra, quindi hanno senso di stare assieme> un concetto che esprime a parole sue, conscia che l’altro possa comprenderle o meno. Di certo non lo ritiene stupido e men che meno ignorante, quindi è sicura di parlare quanto basta per farsi capire. <No, non sapevo nulla per quanto riguardava i tumori o la febbre. Beh, è un dato che va molto a nostro vantaggio, a discapito di altri che possono incorrere in quelle problematiche in modo più continuo e duraturo> sorride più forte, sentendosi con i piedi staccati dal terreno, come se dovesse già porsi al di sopra di altri con quella notizia. Un dettaglio decisamente rilevante. La testa si muoverebbe in un moto di negazione <Non voglio che tu sia il mio Mentore o il mio Sensei, Zio. Mamma può aiutarmi negli allenamenti, sa quali tasti toccare con me per farmi elevare al massimo, per rendermi unica e invincibile. Per farmi sentire unica e invincibile. Tu puoi fare altro per me, al di fuori di quello che siamo> civettuola oserebbero dire in molti, donna come direbbe lei. Ha sedici anni, vero, ma è pur sempre una donna. Fatta e finita. Si scosterebbe da quell’essere mielosa, poi, per andare a replicare all’ultima domanda. <Ci sto lavorando, sto facendo in modo di trovare alleati per pararmi le spalle in caso di necessità. Non è per me una morte prematura, quindi preferisco difendermi prima di sguainare gli artigli. Al momento opportuno farò molto male a quelli che non rispettano le mie idee, a quelli che solo osino contraddire ogni mia decisione> determinata, caparbia, decisa, una volontà gelida che traspare da ogni poro, il tono privo di qualsivoglia emozione, di qualsivoglia empatia. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva: -1 Chakra] [Chakra 27/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

15:42 Rasetsu:
 Volge il fronte ad ella, mantenendo ancor l'Innata attiva assieme a quella cappa nera, sfilacciata alle estremità e circondata di pura aura nera e violacea. Gli zigomi son rigati da quelle lacrime di Sangue Nero, arrivanti sino alla base del mento. Le iridi la scrutano, dalla testa ai piedi, ma non fa assolutamente niente se non dialogar con la stessa. Non ha alcun interesse nel farle del male, ma neppure l'esatto opposto. E' soltanto costretto ad ascoltarla, a non minacciarla, poiché parte integrante della Famiglia Kokketsu e che, per ovvi motivi, non può trattar a pesci in faccia come farebbe con chiunque. <Entrambe le osservazioni possono essere esatte, hai ragione su questo punto.> Sbatte le palpebre, stringendosi conseguentemente nelle spalle, restando tuttavia alla distanza precedente, non arretrando ma neppure avanzando, a meno che non sia Naoko stessa a mutar la suddetta. <Proprio per questo mi reputo al di sopra della massa. Sono un Demone, perché SIAMO una Famiglia di Demoni. Siamo migliori di qualsiasi altro essere umano. Rammentalo, Naoko-chan.> Espira, continuando poi ad ascoltar quanto ella abbia a dire a proposito degli argomenti precedentemente trattati e dei quali stan continuando a disquisire con far pacato. <E cos'altro potrei far per te? Onee-chan..> Kurona. <..è molto più brava di me in ogni ambito.>Il che non è affatto sbagliato, essendo giunto egli soltanto ora dov'è sua sorella maggiore. <Fa come vuoi, Naoko-chan. Io ti avviso soltanto di quel che t'attenderà là fuori. Siamo il Male che c'è nel mondo e siam Mostri. Tutti. E come tali ci aiutiamo vicendevolmente. E' l'unica regola che rispetto.> Lui non paga neanche le tasse, del resto! [Chk: 68/80 | Hijutsu Kokketsu lv.3 ON]

16:03 Naoko:
 Non si allontana dalla figura del Beta, non ha motivo di indietreggiare nei suoi confronti e nemmeno di ledere alla sua persona con parole o fatti. Sebbene sia lui ad avere il coltello dalla parte del manico, sebbene sia lui che potrebbe farle molto male se solo volesse, se solo movesse un cenno verso di lei. E’ l’ultima arrivata in famiglia, è l’ultima ruota del carro, è l’ultima spiaggia della loro Famiglia, di quella sua nuova Famiglia. <Sì, noi siamo superiori al mondo, siamo superiori alla massa, siamo coloro che devono detenere le redini della vita di ognuno. I Demoni agiscono nel buio e portano via ogni cosa, senza lasciare nulla alle loro spalle, se non silenzio e desolazione> una visione contorta del mondo, ma è la visione che tutti loro tengono, la visione deve essere questa e nessuno deve distoglierla dal traguardo finale. Nessuno. <Potresti aiutarmi a migliorare nel controllo dell’innata, nell’utilizzarlo al meglio delle sue sfaccettature. Non sei meno di Kurona e nemmeno di papà Yukio. Tutti possono aiutare, tutti possono far imparare qualcosa ai propri fratelli e sorelle. Io magari non posso insegnare nulla a te e agli altri, ma posso imparare comunque qualcosa da tutti quanti. Sei importante quanto loro, Zio. I mostri si muovono come tali e tu puoi insegnarmi a essere un Mostro, con la emme maiuscola> ci crede in quello che è, ci crede in quello che l’altro dimostra, ci crede nel miglioramento anche per mano sua. Crede in ognuno di loro, solo in loro, senza esclusioni di colpi. <I Mostri possono provare amore? I Mostri possono provare quel genere di sensazioni?> una domanda come un’altra, a bruciapelo, senza nascondere, quindi, che qualcuno nella sua testolina c’è ma vuole dare la giusta importanza e su quanto possa influenzare la sua ascesa. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva: -1 Chakra] [Chakra 26/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

16:34 Rasetsu:
 Lei non ha timor di Rasetsu. C'è chi ne ha avuta, chi invece non ha mosso un passo prendendolo soltanto per un vecchio pazzo. Ancor altri han dovuto indietreggiar in un secondo momento. Non è riconosciuto per la di lui forza, anche perché n'è privo, ma per quella Follia intrinseca che lo contraddistingue. La guarda dall'alto al basso e non soltanto perché la differenza tra i due è di circa una quindicina di centimetri. <Demoni- un essere che si pone a metà strada fra ciò che è divino e ciò che è umano, con la funzione di intermediario tra queste due dimensioni. Ecco ciò che siamo. Ed è per tal motivo che ci ergiamo al di sopra della massa. Loro son soltanto meri esseri umani, noi siam coloro che li miglioriamo e li rendiamo come noi. Soltanto noi d'alto rango..> Kurona, Yukio ed egli stesso adesso. <..siam capaci di trasformare i Prescelti e graziarli col nostro Sangue Nero.> Dà ad ella una sommaria - anche decisamente astratta e fantasiosa - spiegazione a proposito della vera ed unica Famiglia dei Kokketsu, unitasi nel Male. <Ti sto già aiutando a proposito dell'Innata, mi pare.> L'ha aiutata quando stava male, quando l'infezione aveva preso sede nel di lei corpo, mutandone ogni organo, ogni tessuto, ogni litro di sangue presente nel di lei organismo. Non solo in quanto Medico o Scienziato, ma perché appartenente egli stesso alla stirpe demoniaca, tanto quanto Naoko - o un po' di più, a giudicar dalla situazione che lo vede Beta. <Io non sono bravo ad aiutare.> Sintetizza alla di lei volta, assottigliando le palpebre. Gli angoli delle labbra volgono dabbasso, per niente contento di quanto appena avvenuto, poiché nell'effettivo Naoko gli sta chiedendo di dargli una mano, vedendoci qualcosa di buono in lui e a lui, questo, dà fastidio. <Se vedi qualcosa di buono in me, vuol dire che non sono un Mostro. Ma io, invece, sono sicuro d'esserlo. E' da quand'ero poco più di un adolescente che mi han affibbiato tal soprannome e sta pur certa che questa situazione non cambierà col passare del tempo. Gli artefici di questa problematica son ormai ossa in putrefazione, senza neanche più un briciolo di pelle o muscolo attaccato ad esse.> Alle ossa. <In una gabbia. Fuori da Kusa.> Inizialmente, la si potrebbe vedere come una metafora, ma il di lui tono è pregno di rabbia e di serietà, il che potrebbe invece far comprendere all'altra come possa esservi un'altrettante verità dietro quelle parole, pronunciate però da un Folle. <...> Inspira profondamente dalle nari quando sente l'ultima domanda della ragazzina. <AMORE!?> Sbraita, facendo vibrar il Tempio se soltanto ne fosse capace, per quanta rabbia esterna fuori dal proprio corpo. <L'Amore uccide, Naoko. STANNE ALLA LARGA!> Sgrana gli occhi, sputacchia mentre parla. Il tutto assume un connotato diverso, dove Rasetsu quasi impazzisce.. ma per davvero! [Chk: 65/80 | Hijutsu Kokketsu lv.3 ON]

16:50 Naoko:
 E’ felice di poter essere parte integrante di quella Famiglia, è felice di poter essere divenuta un’Eletta della loro Famiglia, una nuova linfa vitale tra le fila del Sangue Nero. Una nuova portatrice di desolazione, di solitudine, di cattiveria, di quell’oscuro presagio che ti porta via, senza preavviso, senza alcuna sirena, senza alcun suono. <I Demoni possono trasformare coloro che si mettono sulla propria strada, possono renderli divini quanto loro o relegarli alla più magnifica delle sofferenze. Noi Demoni siamo quello che vorrebbero essere molti, siamo quelli a cui tutti aspirano ma che tutti non possono diventare. Siamo i fattori più importanti di questo mondo, siamo i fattori di spicco in questo mondo avariato> ripete un poco le parole introdotte dal Beta, aggiungendo un suo pensiero personale, aggiungendo la sua personalissima visione del mondo lì fuori. <Sì, mi hai già aiutato parecchio. Quando ero vulnerabile, quando ero intrisa di dolori, quando il Sangue Nero stava lavorando assiduamente nel mio corpo. Non sei bravo ad aiutare, ma quando si tratta della Famiglia non ci sono fattori che ti fermino. Non siamo buoni, ma sappiamo dove porre la nostra attenzione in caso qualcuno ne abbia bisogno. In caso qualcuno di NOI ne abbia bisogno> loro non aiutano, non raccolgono nessuno, ma si elevano e si prodigano quando la Famiglia è messa in pericolo. Quello che racconta poco dopo è qualcosa di macabro e subdolo, ma invece di porre una faccia schifata, un sorriso appare sulle labbra della Deruta, un sorriso sporcato di Nero, quella macchia dentro al proprio animo che continua a spandersi, come una macchia d’olio, senza sosta, senza alcun freno. E l’ultima domanda che ha posto porterebbe l’uomo ad arrabbiarsi, a sbraitare contro di lei, a riportarla alla realtà, a farle comprendere che sta sbagliando ogni cosa con chi l’ha trattata come una persona normale, come una ragazzina normale. Abbasserebbe lo sguardo in questo momento, vergognandosi per la domanda posta, vergognandosi anche solo di aver pensato a una simile parola, a un simile sentimento. Ha sbagliato, punto. <L’Amore uccide. L’Amore logora. L’Amore rende deboli. L’Amore non ci permette di essere lucidi, di prendere le decisioni corrette. L’Amore non fa per noi, l’Amore deve essere debellato da questo mondo> ha capito la lezione, ha capito il punto di vista del Beta. Quel sentimento distorce ogni cosa, non deve permettersi di essere debole, non deve permettersi di lasciarsi ingannare da un’emozione che la renderebbe ancora umana e non Demone. Vuole essere come loro e deve fare in modo di essere come loro. Una Kokketsu, in tutta la sua bellezza e dannazione. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva: -1 Chakra] [Chakra 26/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

16:51 Naoko:
 //Edit: [Chakra 25/30]

17:24 Rasetsu:
 La Deruta ripete, bene o male, le parole che ha già proferito il Beta. Quest'ultimo, inespressivo, se non fosse per quella vena omicida che gli si può legger negli occhi, la ascolta. Gli arti superiori son ancor riposti ai lati dei rispettivi fianchi. Stringe le dita a mo' di pugno, infastidito da ciò che, tuttavia, ha asserito ella a proposito dell'amore. Un sentimento che non è del tutto estraneo al Rosso, ma che l'ha portato alla deriva, per non parlar del fatto di come si prospetti la di lui vita futuro per un amore malsano, che non avrebbe dovuto formarsi né esistere. Non comprende come esso possa definirsi più affetto che vero amore, però la di lui idea è quella e difficilmente ne avrà un'altra. Si limita a muover il capo dall'alto al basso, giusto un paio di volte, affinché possa lasciar capire alla ragazzina, senza aggiunger qualcos'altro al contesto, di come la situazione sia tale. Dunque, non si ripete, anche perché Naoko stessa ha ribattuto in egual maniera quanto detto dal Beta. <Inizia a pensar con la tua testolina, Naoko. Non ripetere come un pappagallo le esatte cose che ti dico io. Se t'affidi così ciecamente a qualcuno..> Lascia fluir un mero filamento di Sangue Nero, come fece Kurona-chan con lui tempo addietro, affinché sottile e nero, possa avvicinarsi alla di lui fronte e posarsi contro di essa. Vi rimarrebbe un piccolo alone nerastro, fatto per l'appunto del grumo di Sangue utilizzato, prima di ritrarlo. Un buffetto, niente di che, perché appartenente alla di lui stessa fazione e desiderosa di crescere e maturare. Ritira il Sangue, lo fa addensare nell'Aura conseguentemente, nel caso in cui sia dapprima riuscito a sfiorarne la fronte. <Non fidarti mai dell'Amore né di nessun altro sentimento ad esso annesso. Ti porterà ad una morte precoce.> Basti pensare come a Rasetsu manchino, ipoteticamente, una manciata d'anni e non di più, secondo il di lui modesto parere. <Hai altro da dirmi?> Conclude. [Chk: 62/80 | Hijutsu Kokketsu lv.3 ON]

17:31 Naoko:
 Ha ripetuto le sue parole, senza pensare di testa propria, senza porre nulla che sia giunto dalla propria mente, dal proprio ragionamento. Ha provato cosa significhi amare, ha provato quel sentimento dentro al proprio stomaco, dentro la propria anima, dentro la propria esistenza. Ha provato a sentire ogni cosa, sebbene non sia normale per una persona come lei, per un’Eletta come lei, per evitare che le venga strappato via tutto e rimanga come un involucro vuoto, senza vita, senza volontà. Deve essere lei e nessuno deve mettergli in testa certe cose. Deve essere lei e nessuno si deve porre sulla sua strada o rischia la morte prematura. <Hai ragione, hai perfettamente ragione, Zio. Io devo essere io, senza fattori esterni che mutino il mio essere. Hai ragione> e qui conclude quel suo essere stata pappagalla, nell’aver ripetuto ogni singola parola esternata dal Beta. Negherebbe con la testa alle successive parole, segno che ha compreso ogni cosa, segno che i discorsi odierni terminano qui. <Non ho altro da dirti, no. Sono soddisfatta di questa conversazione, mi ha aperto gli occhi e mi porta su ciò che è essenziale per la mia vita. Ti ringrazio per il tuo tempo, Zio> e dopo questo donerebbe le spalle all’uomo, prima di uscire dal tempio e dirigersi altrove. Forse tornerà a casa, forse andrà a mangiare qualcosa per il centro del villaggio. Chissà. Sa solo che qualcosa è mutato ulteriormente in lei e le darebbe la spinta per essere migliore, per essere quello che la Famiglia vuole e vorrebbe da lei. [End] [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva: -1 Chakra] [Chakra 24/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

17:55 Rasetsu:
 Ancor rivestito della cappa nera, contornata da un'aura scura e impregnata di sottili sfumature violacee, simili a piccole saette. <Ragiona con la tua testa, non temere di sbagliare. Siamo Demoni.> Un motivo, un lascia passare per far sì che possa crescere con la convinzione di poter fare qualsiasi cosa. Non replica ulteriormente a quanto detto dalla Deruta, dal momento che nient'altro gli sorge dal centro del petto. O discende dal cervello. Non ha motivo di sostar ancor lì a parlare con lei, ma sicuramente resterà ancora un po' all'interno di quelle quattro mura che compongono il Tempio Kokketsu di Kusagakure, nella speranza, probabilmente, che Kurona-chan si ricordi di come quel posto esista e che, in sua assenza, persino Rasetsu - il Demone Mangia Uomini - resta lì dentro, a tener fede al fatto che entrambi son Mostri e che, essendo tali, s'aiutano vicendevolmente. La ragazzina sparisce, uscendo dal Tempio e allontanandosi. Al Rosso, non importa. S'è abituato alla solitudine ed essa è la sua padrona. [END]

Naoko si reca al Tempio Kokketsu per la prima volta.
Ryuuma la istruisce sui benefici dei Kokketsu, su cosa vuol dire essere una "Famiglia di Demoni" e sul disdegnar l'Amore, poiché artefice di morte dal canto suo.