Su quei Monti, anche il più forte degli urli diviene un sussurro.
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Giocata del 31/01/2018 dalle 13:52 alle 17:48 nella chat "Monte dei Volti di Pietra in Rovina"
[Monte dei volti di Pietra] Un sol splendente illumina l’intera nazione del fuoco, in particolare il famoso villaggio segreto della foglia, colpito numerose volte al cuore, si è sempre rialzato mai indifeso, mai abbandonato a se stesso. I violacei occhi, seppur appassiti dai mille sforzi, si estendono proprio lì, verso quel verde sparso misto a case di diversi colori, un villaggio ormai sveglio, in tumulto come sempre, affollato come non mai, dai primi mercanti ai più anziani fino ai bambini, chi troppo piccolo per intraprendere ancora la via del ninja, chi in preparazione ad una futura missione, come milioni di formiche, si muovono, compongono quel che è il villaggio. Dunque cosa è il villaggio? E no, non si parla in termini tecnici, né di gerarchia, forse la risposta più vicina risiede nel comprendere la famosa e leggendaria volontà del fuoco, ma chi se non le leggendarie figure che hanno solcato coi propri passi queste terre ninja, potrebbero spiegarlo? Ormai storia nelle menti dei più anziani, racconti e fiabe per le orecchie dei più giovani, eppure perdurano ancora oggi, tramandate di generazioni in generazioni forse per ricordare semplicemente, forse…nella speranza che arrivi il tempo di nuovi ninja, nuova speranza. Tali sono i pensieri che ora abbracciano la mente del Rikudo Sennin, nonché Sannin della foglia, titolo e fregio donatogli personalmente dall’Hokage intento a godersi ancora per un po’ quel sole che illumina viso e capelli, spoglio di qualsivoglia divisa, se non per del tessuto di soffice tela nero a coprirne busto e gambe, con dei semplici sandali in legno poggiati al suo fianco, non vi sono né katane né armatura a proteggerlo, unico possibile riconoscimento, l’anello dell’Akatsuki posto sul pollice destro, dimostrazione del più alto grado nell'organizzazione, dunque inerme li rimane nel punto più alto…. il bulbo oculare estendersi lungo tutto il perimetro del villaggio, l’odore saggiare tramite il proprio naso, il rumore dei passeri ed il loro cinguettiero catturato dalle proprie orecchie, il diaframma che sale e scende, inspira ed espira, cercando pace e meditazione, appena tornato a Konoha, non che ci abbia impiegato poi molto seppur si trovasse fino a poche ore a Kusagakure, nulla che implichi un problema per un ninja del suo grado. Inspira ed espira, la mente deve rimanere in uno stato di calma e pace, volta a riposare, d'altronde i mille pensieri lo accompagnano sempre e ovunque, dunque perché non approfittare di questa bella vista e momento? [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane] Un'altra serena giornata trascorre al villaggio della Foglia, senza particolari intoppi. Il sole splende alto, la temperatura inizia ormai ad essere più alta, come un leggero saluto al freddo inverno che piano piano si allontanerà sempre di più dal paese del fuoco. Se tutto procede nel migliore di modi per Konoha, qualcos'altro invece non va altrettanto bene. Si tratta di Saisashi, tornato ormai da 3 settimane all'interno del villaggio, si trova in una condizione piuttosto particolare. Da un lato ha recuperato la sua memoria, seppur presenti alcuni importanti falle, volutamente lasciate dalla Caccia, dall'altro invece non riesce a darsi spiegazioni su alcuni degli avvenimenti accaduti. Questa cosa gli da il tormento, si sente in qualche modo incompleto. E' da diversi giorni che fa lo stesso incubo, anche Mekura ha assistito preoccupata alla scena...quel sogno sembra così reale da far rabbrividire. Il problema è che il genin non è consapevole che tutto ciò che rivive all'interno di quella stanza buia, è realmente accaduto nei mesi trascorsi fuori dal villaggio, nel periodo in cui è fuggito da Konoha per cercare il suo amico Lind. Il corvino, per far fronte a tutto questo e far mente locale su ciò che dovrà svolgere nei prossimi giorni, ha deciso di recarsi verso il monte dei volti, uno dei luoghi in cui si è spesso trovato a rilassarsi e prendere decisioni importanti. Indossa il suo outfit della Caccia, una giacca in pelle nera con ricami sulla spalla e colletto rialzato, tenuta aperta mostrando al di sotto una t shirt bianca con un teschio sorridente stampata su d essa. Un paio di pantaloni grigi piuttosto stretti che si inseriscono all'interno di anfibi in pelle nera. I guanti mezze dita a coprie le mani, e la pettorina da 50 kg nascosta sotto la maglietta, a fargli da seconda pelle. <YAAAAWN..> spalanca le fauci sbadigliando procedendo sui gradini per raggiungerei volti in massima altezza <che cazzo...PER QUALE MOTIVO NON HO POTUTO FAR NIENTE CONTRO IL NINJUTSU....grrrrr...> ripensa allo scontro contro Kaori, in cui si è trovato in netto svantaggio conro quelle tecniche così veloci. <FUUUUCK!> sbraita in solitudine per sfogarsi attirando l'attenzizone di alcune cornacchie, che stavano gironzolando intorno ad alcuni alberi. Dallo spavento , si mettono in allerta ed iniziano ad inseguire il genin beccandolo sulla testa <OOOOH CA**O! VIAAA!!!> ed inizia a correre a tutta velocità su per i gradini , vociando inseguito dalle cornacchie. [ch ON] [Monte dei volti di Pietra] I pensieri che ancor affollano la mente del Rikudo Sennin, verrebbero interrotti da schiamazzi randomici poco distanti da lui, così come la quiete di quel loco turbata oltre alla propria, quanto basta anche solo per stizzirlo, d’altronde è raro che si trovino persone in tale loco, ancor più raro che ci sia tutto quel trambusto. Ma la curiosità è da sempre padrona della mente dell’ormai perso Seiun, quanto basta per portare avanti il capo e scorgere, una figura, inseguita da altrettanti piccole figure, mentre corre per i gradini verso la sua medesima posizione. Per quanto possa sembrare divertente la situazione, poco gli interessa del momento pressoché buffo creatosi, vociando quanto basta, una volta che la figura si arrivata nella medesima posizione del Rikudo Sennin <Gli animali attaccano solo coloro che non hanno armonia ed equilibrio nel proprio animo, così come coloro che sono turbati da mille dubbi> un sospiro prima di schiudere nuovamente le labbra nella direzione della figura, senza però mai volgere capo e sguardo nella sua direzione, rimanendo impassibile come statua, con lo sguardo sull’immensa Konoha <taci e placa il tuo cuore ragazzo, solo così gli animali si fermeranno, non percependo più inquietudine> quelli che, in effetti, sono consigli sono volti anche per far tacere sia lo stormo sia le urla del ragazzo, che non si dica poi che non dispensa consigli gratuiti. Se il ragazzo, seguisse il consiglio datogli dal capo dell’Akatsuki, solo a quel punto, dispersosi il baccano, vocerebbe nuovamente <molte volte per ignoranza o semplice credenza, si pensa che urlando si ottenga una posizione di vantaggio sull’altro, per gli animali in particolare non funziona così> un sospiro prima di concludere vociando <così anche in altre situazioni l’urlo è solo una maschera della paura…dimmi ragazzo> il tono ora diverrebbe più cupo e freddo, tagliente come una lama <tu di cosa hai paura?> [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane] La sua corsa procede costante fino a raggiungere la cima mentre le braccia verrebbero dimenate all'aria nel tentativo di proteggere la testa dai continui attacchi "mortali" della cornacchie. Questa scena non è per niente nuova, un deja vù abbasta frequente per Saisashi che si trova spesso in questo situazioni al limite del tragicomico. <bastaaaaaa , maledette cornacchie che cosa ci trovate di bello nella mia testa eh?? NON E' UN FOTTUTO NIDO PER UCCELLI!> nonostante la sua capigliatura scompigliata lo ricordi vagamente. Proprio giunto all'apice dei monti la sua attenzione verrebbe portata su di una figura mai vista prima, probabilmente intenta a godersi il panorama. Le sue parole sembrano rivolte al corvino, che viene subito preso in causa <mh?> inarca un sopracciglio fermandosi di colpo per poi muovere qualche passo verso di lui, non prestando attenzione agli uccelli che nel mentre gli beccano la testa <armonia ed equilibrio...? E tu chi saresti Mr Chioma Nera?> domanderebbe inclinando il capo verso sinistra, andando ad osservare l'uomo di fronte a se, nel tentativo di capirci qualcosa di più. <HEY IGNORANZA A CHI?!> sbraita con un pugno posto di fronte al viso, sentendosi insultato, anche se non è quello l'intendo dell'altro ninja. Le sue parole successive lo lasciano in silenzio per qualche istante, una cosa piuttosto rara. Si sente quasi colpito dentro, come se il suo interlocutore in pochi istanti fosse riuscito a leggere tutto quel che il ragazzo ha dentro in questo momento. Com'è possibile? <beh non ci posso fare niente...questa è la mia voce sono fatto così. Ormai Konoha se n'è fatta una ragione> direbbe gonfiando d'aria le guance per poi serrare le braccia al petto, andando a spostare il capo in altra direzione, come se si sentisse offeso da quelle parole. Anche quando egli espone la sua teoria di "una maschera" , il genin si sente nuovamente inerme, come se venisse spogliato di ogni apparenza dall'altro. Una sensazione di disagio quella provata da Saisashi, è come se qualcuno stesse leggendo qualcosa di lui, che cerca costantemente di non rivelare al prossimo, proprio grazie al suo atteggiamento così "vivace". <io...io..> balbetta qualche istante piombando nel silenzio, ed in quel momento le cornacchie andrebbero ad allontanarsi lasciando perdere il loro bersaglio <che ne sai tu di me. Io non ho paura. Non posso permettermi di averne> eccome se ne ha... eccome se ha tanti problemi che gli tormentano la testa. Ma non può mostarli, deve essere forte, non deve dare preoccupazioni alle poche persone a lui care, non vuole essere un peso. <ma tu.....tu chi diavolo sei...?> domanda sbigottito con tono serio e pacato, non riuscendo a venirne a capo. [ch ON ] [Monte dei volti di Pietra] Un arrivo più preannunciato di quello è difficile da vedersi, così come pare che la figura ora a pochi passi da lui, sia un gag vivente, ma anche andando oltre, non sembra comprendere appieno le parole da lui proferite se non le ultime. Abbozzerebbe un sorriso, nascosto ovviamente dalla sua posizione, senza mai voltarsi, con le spalle unica vista per il giovane e lo sguardo verso tutta Konoha, sorride, quasi, nell’udire il tono del ragazzo e come si rivolge, trovando molteplici somiglianze con un ragazzetto dai capelli biondo tinti, in giro per Oto, non era poi così diverso da questo giovane ninja, ma il tempo cambia tutto, gli eventi e le esperienze segnano più l’animo che il corpo, ed è lì, che si notano maggiormente le differenze. Non accenna alcuna risposta alla prima domanda, dando completa attenzione alle parole del ragazzo sulla sua situazione mentale e non, orecchio attento ascolta ogni singola vibrazione riprodotta da quelle parole, analizza tono e respiro, non lasciandosi sfuggire alcun particolare. Lo sguardo si sposterebbe per qualche attimo lassù nel cielo di Konohagakure, un sospiro, prima che le labbra lentamente si schiudano, vibrazioni giungere all’interesse del ragazzo <non vi è nulla di male in una voce pregna di vita e volontà, come non vi è nulla di male nella paura> attimi di pausa <essa fa parte di noi, è qualcosa che fa parte dell’essere umano e per tanto rinnegarla può solo portarti a soccombere ad essa, come succede in molti casi>, nonostante sia di spalle è come se gli stesse parlando faccia a faccia, a pochi centimetri di distanza, come se il suo sguardo si estendesse ben oltre le sue spalle, osservandolo dritto negli occhi del genin, tutte sensazioni derivate ovviamente dal suo tono e dalla particolare atmosfera <la paura è un estensione dei nostri sensi, ci permette di percepire cose che generalmente non percepiremmo ma solo se non ci lasciamo sopraffare> un ennesimo sospiro, come se ogni parola pesasse kili e kili, prendendo spazio e tempo per essere giustamente soppesate ed assimilate <accettandola si può divenire padroni, controllarla convertirla in forza e la forza, ti posso assicurare che ha infiniti legami con la paura> si zittirebbe dunque, lasciando che le parole vengano comprese, che l’ambiente in torno a loro continui ad ispirare, a domanda risponderebbe vociando <io? Sono un semplice viandante che ha vissuto anche troppo a lungo su queste terre ninja> volgendo nuovamente un'unica domanda al ninja <dunque ragazzo… tu di cosa hai paura?> la stessa domanda posta poc’anzi, sperando che le novelle parole spese ora possano aprire mentalmente il ragazzo, non vi è un reale motivo per cui lo sta facendo, né ci guadagnerebbe qualcosa, forse un passatempo, forse curiosità, non ci è dato realmente saperlo, d’altronde è fatto così. [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane] Il corvino mantiene le sue verdi iride accese sulla figura dalla folta chioma d'innanzi a lui, che continua a dargli la schiena. E' un individuo piuttosto strano, il suo tono, il suo aspetto, trasmettono una sensazione rassicurante e disagiante allo stesso tempo. Quell'uomo è voltato di spalle, eppure Saisashi si sente osservato, completamente spoglio in ogni sua parte. Ascolta le sue parole, in silenzio, con un atteggiamento piuttosto insolito per lui. E' quasi intimorito da quel tono di voce così pacato e sereno, come se nulla potesse andare ad intaccare il suo animo. <allora stai dicendo che posso urlare? Ma prima non hai detto il contrario...?> domanda facendo finta di non capire ciò che Akendo stesse realmente intendendo. <la paura...> china lo sguardo al terreno accompagnandolo con l'abbassamento del capo <la paura...dovrebbe essere accettata...? Ma com'è possibile questo? Non dovrei sconfiggerla? Non dovrei affrontarla? .....> qualche attimo di silenzio ed ecco che esce fuori il lato più cupo ed introverso del corvino <io non voglio più provare quella sensazione...non voglio più sentirmi sottomesso dagli avvenimenti...la paura per me è stata debolezza> afferma scuotendo leggermente il capo in negazione alle parole del Sannin. < non riesco a capire che cosa intendi. Ho vissuto per troppo tempo con la paura...eppure questo non mi ha dato nessun tipo di forza..anzi , proprio qualche giorno fa ho potuto vedere quanto gli sforzi e tutte le mie aspettative non siano per nulla state ripagate...il tempo è passato ma sono ancora un debole, incapace di raggiungere le abilità degli altri ninja. Dannazione!> esclama serrando i denti ripensando a tutti quegli allenamenti al limite della distruzione del proprio corpo, che hanno portato a dei miglioramenti, che confrontati al ninjutsu di Kaori non hanno potuto nulla. Non è riuscito nemmeno a scalfirla.. <un semplice viandante eh...? Eppure perchè provo questa strana sensazione in questo momento.> domanda ad alta voce, una domanda più che altro rivolta a se stessa. Il suo interlocutore riproporrebbe poco dopo lo stesso quesito di qualche istante prima: la paura. Ma lui di che cosa ha paura? Ecco che le mani del giovane inizirebbero a tremare lievemente, mentre il capo si abbasserebbe completamente verso il terreno. Pensa, ci ripensa, socchiude gli occhi andando a ricordare inconsciamente alcuni tra gli attimi più duri della sua vita. Appare l'immagine dei suoi genitori, una famiglia normale, benestante eppure loro non lo consideravano, non lo degnavano di attenzione. Da quel momento tutti i suoi "dispetti" e la sua corazza da bullo, nata per poter attirare l'attenzione su di se, il suo unico modo per sentirsi osservato, per sentirsi vivo. Ecco la sua prima paura....la paura di non essere accettato, di non essere considerato...di essere invisibile. Un'altra immagine riflette poco dopo, Sakura, Mekura, Lind uno dopo l'altro. Tutti i compagni e i ninja incontrati fino ad ora che ha sempre visto un passo davanti a lui, sentendosi sempre indietro, incapace di raggiungerli. La paura di non essere abbastanza forte, di non poter raggiungere le abilità di cui gli altri ninja sono dotati. Ed infine Lind, il suo viaggio fuggendo da Konoha per cercarlo, i suoi allenamenti volti al raggiungimento della forza per difendere le persone che gli hanno dato fiducia...la paura di non essere abbastanza. Durante questo breve ma intenso viaggio mentale, ogni dolore del passato riviene per qualche istante a galla, come se qualcosa fosse manovrato nella sua testa, appositamente per farlo focalizzare solo sul dolore e sulle delusioni che ha ricevuto. <argh....> serra i denti mentre una fitta alla testa inizia nuovamente a farsi sentire, costringendolo ad afferrare il capo tra le mani "ci rivediamo...tu sei Nessuno ricordi? Sappi che staremo bene...sono solo traditor...loro sono traditori" di nuovo quella voce sibilante che si fa viva per un momento, rimbombando nella sua testa per poi sparire in un lampo. <anf anf...> riprende fiato lasciando ora la testa che smette di fargli male. In questo momento, probabilmente la sua paura più grande è: <di me stesso.... questa è la mia più grande paura in questo momento>..[ch ON] [Monte dei volti di Pietra] La mente del ragazzo è sulla lunghezza giusta ma non è ancora arrivato a comprendere quell’unico tassello che poi ovviamente sarà solo l’inizio della sua crescita, nessuno ovviamente esige che comprenda ora, tutto e subito, ma un primo passo va compiuto, un primo passo per comprendere meglio le dinamiche non solo di ciò che ci circonda, ma in particolare ciò che riguarda noi stessi. Ascolta le parole del ragazzo, lascia che le parole trasportino l’animo e la sofferenza che traspare da quelle stesse parole, di come siano pregne di emozioni, come è giusto che siano d’altronde, infine quella reazione, l’ansimare del ragazzo, dando infine la risposta che il Rikudo Sennin stava aspettando, del resto al mondo c’è chi pone domande per apprendere e chi pone domande per far apprendere, intuibile quale sia il ruolo del Rikudo Sennin, d’altronde è proprio quello che sta cercando di fare con il ninja di Konoha. Un sospiro prima di prender parola affinché le parole guidino il ragazzo ad una conoscenza più ampia di ciò che è realmente la paura, una guida per comprendere meglio anche se stessi <la paura è debolezza o ti indebolisce?> frase come sempre enigmatica ma che non verrà lasciata questa volta li, tanto per dare enfasi, poiché è il fulcro di tutto il ragionamento, non facile certo, ma è la chiave per cominciare <se ti pieghi ti indebolisce ma se la pieghi? Non diviene essa forza?> ovviamente il termine forza è ben più ampio della mera potenza d’attacco che si potrebbe pensare, la consapevolezza e conoscenza sono armi ben più potenti che ti permettono di accedere successivamente al vero e proprio potere <così è nel tuo caso, ti sei mai chiesto come tu possa scalare montagne o camminare sulle acque?> la domanda può sembrare semplice ma non lo è affatto…<se ti dovessi buttare giù da un dirupo non avresti forse paura? Non avrei io stesso paura?> il tono ora è più che mai concitato e vivo come non mai <Ma se vi esistesse un modo per lanciarsi dal dirupo…avresti ancora paura?> domande che avranno risposta ma non prima di aver udito quella del ragazzo, d’altronde lui non è un insegnate e non è sua intenzione tenergli una lezione dove andrà a spiegare ogni minima cosa, se il ragazzo ci arriverà sarà solo per meriti propri. Attende dunque che il ragazzo cominci ad espandere la sua mente oltre i limiti, sblocchi i lenti ingranaggi che non fanno altro che rallentare quello che tutti gli essere umani hanno ma che la paura stessa e l’ignoranza ancorano a terra, precludendo infiniti sviluppi, a lui al scelta, non tutti vi riescono. [Chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane] Questa situazione turba abbastanza Saisashi, quella voce nella sua testa si è fatta nuovamente sentire, sibilante, infida e pungente. Credeva che fosse soltanto frutto della sua immaginazione, ma il suo farsi nuovamente sentire, indica che c'è realmente qualcosa che non va. Forse ha davvero qualcosa di oscuro dentro di se, qualcosa che gli stato impiantanto all'interno, senza che lui ne abbia ricordo? La risposta è sì, ma al corvino non è dato saperlo. Intanto, il discorso ha preso una piega piuttosto filosofica e seria, è raro per il genin affrontare certi discorsi soprattutto con chi non conosce. Come il Seiun abbia fatto ad attirare la sua attenzione con così tanta semplicità resta un mistero. <la paura... io credo che la paura mi indebolisca. Proprio per questo non è debolezza, anzi è una delle emozioni più forti che si possano provare...forti e decisamente tremende...> sospira quasi in imbarazzo nel parlare di certe cose con un completo sconosciuto. Saisashi andrebbe ad avvicinarsi ulteriormente all'uomo, posizionandosi ora ad un metro da lui, proprio alla sua sinistra, senza però andare ad osservarlo, bensì mantenendo lo sguardo sul panorama nello stesso modo dell'altro. E' curioso di vedere il suo volto, ma allo stesso tempo ne ha quasi timore, non sa il perchè. <piegarla...come fai a piegare qualcosa che non puoi vedere...qualcosa che ti assale all'improvviso, come il peggiore degli agguati...Io sono bravo soltanto a far andare le mani, ad utilizzare il mio corpo...ma non vedo una soluzione> riflette ancora compiendo una smorfia con la bocca <buttare giù da un dirupo... certo sarebbe qualcosa di pauroso. Ma come si può trovare il modo di buttarsi giù senza farsi del male? Probabilmente lo farei soltanto per salvare qualcuno di caro... qual'è la soluzione..?> domanda all'uomo, seppur la stessa domanda se la ponesse anche da solo <esiste un modo per buttarmi giù da qui...senza farmi male...? Potrei provare > guarda verso il basso, il villaggio nella sua immensità, notando quanto in questo momento si trovi in alto rispetto ad esso. Cadere giù da quell'altezza signficherebbe morte sicura. <dalle tue parole , mi sembra di capire che tu ne saresti capace...> sospira sollevando il capo al cielo ad osservarlo in serenità. <ma tu....chi sei? Perchè tutte queste domande, perchè a me? > in effetti non trova un senso a questo incontro, così casuale quanto importante. <non puoi essere un semplice viandante...sei un ninja? > chiede con aria del tutto ingenua, non consapevole di chi realmente si trova di fronte in questo momento [ch ON]