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Guarire - Ricerche pt. I

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con Furaya, Hayate

16:21 Furaya:
 Alterna le inferiori leve con grazia, portando dapprima la destra innanzi, seguita a ruota dalla gemella. Veste con un pantaloncino di colore nero, arrivante sino a metà cosce, con un paio di sandali ninja del medesimo colore, rinforzati metallicamente e raggiungenti la base delle ginocchia. Ovviamente, nonostante il pantaloncino, al di sotto si snodano un paio di collant neri, a protezione dal freddo. A coprire l'addome, ha una di quelle maglie simili a delle reti che utilizzano i Ninja, con un lieve scollo a V, ma niente di veramente eclatante, anche perché se porta una terza di seno è un miracolo per lei. Sulle spalle, è poggiata anche la giacca nera tipica dei Jonin, con il simbolo relativo dietro la schiena. I capelli della giovane son raccolti in una coda di cavallo non molto alta, con il coprifronte posato sulla sommità del capo e legato tramite una cinghia in tessuto di colore grigio scuro. Attorno al collo, porta una fascia rossa, aderente allo stesso, memore d'una storia passata, assieme ad un altro pendaglio con il simbolo del Clan Uchiha. Contro il rispettivo fianco mancino, sorrette tramite una cintura nera attorno alla vita, son presenti due Katane: la prima ha un'elsa bianca e nera e pare in ottimo stato, nel proprio fodero; la seconda, invece, ha l'elsa sfilacciata ed è difficile interpretare di che colore realmente sia il tessuto che la compone. Agganciata attorno alla coscia destra, quindi dal lato opposto delle due Katane, vi è anche una Tasca Porta Kunai e Shuriken con un totale di nove Kunai avvelenati e con carta bomba. Sul gluteo dal medesimo lato, quasi fosse un'armeria vivente, v'è anche una Tasca Porta Oggetti con Tonici di Recupero Chakra, Coagulanti, Fili di Nylon e Fuda. Ulteriori Fuda sono sparsi per il corpo della giovane: due si trovano sui rispettivi polsi, nei quali ha sigillato la Falce e la Zanbato ( rispettivamente, destra e sinistra ed entrambe avvelenate ). Sul petto, infine, ve ne sono almeno un'altra decina, ovviamente nascosti dagli abiti in più parti; stessa cosa per il tatuaggio Anbu sulla spalla destra, coperto persino da una fascia bianca. La cicatrice attorno al collo è invece coperta dalla fascia rossa di proposito. Ha già fin troppe cicatrici. E' visibile solo quella sulla coscia destra, per circa un paio di centimetri in base al totale e alcune sparse per i bicipiti e gli avambracci. La giacca è lasciata sbottonata, poiché non sembra avere freddo in questo momento. La mancina mano poggia sull'elsa della Katana, quella rovinata, quella che fino a poco tempo prima non aveva neppure un filo con cui tagliare. Quest'oggi si trova nei pressi della Biblioteca di Konoha, nel Centro. Non è molto distante, costeggia una via che, in breve, dovrebbe condurla proprio all'ingresso della stessa, nel caso in cui non vi siano altri ed ennesimi problemi di sorta che la trattengano, invece, lontana. [Chk On]

16:38 Hayate:
 Il piede destro martella lentamente il pavimento ligneo della biblioteca, proprio all'ingresso. Il suono dei suoi calzari, un paio di Jika-tabi - una sorta di stivaletto con la solita divisione tra alluce e il resto delle dita dei piedi, dalle suole in gomma - di colore blu notte, probabilmente non favorisce la lettura e lo studio delle persone presenti, ma cosa può fare se l'attendente non si muove a portare quanto richiesto? E' qui per un approfondimento sulla storia del mondo Ninja, sia per quanto riguarda Konoha che gli altri Grandi Paesi. La chiacchierata notturna con Fumiko lo ha incuriosito e suscitato in lui più di una domanda. Sbuffa piano, grattandosi la nuca corvina con entrambe le mani, impaziente, gli occhi cobalto che scavano negli scaffali in cui sembra essersi persa l'attendente. Che abbia utilizzato una tecnica di sigillo e si sia rinchiusa lei stessa in un rotolo? Sarebbe possibile? Dovrà chiederlo in Accademia ai sensei. <Andiamo, per oggi signorina!> Esclama piano, parlando più a sé stesso che non rivolgendosi ad altri. Si alliscia la tuta già che c'è, non sia mai venga preso per uno dei tanti monelli che scorrazzano per la città. Fa scorrere le mani dapprima energicamente, poi più lentamente, sulla superficie della sua tuta in cotone, anch'essa color cobalto, quasi un'estensione dei propri occhi. Aggancia fino all'estremità la cerniera e si guarda intorno, in cerca dell'attendente o di qualche faccia amica.

16:59 Furaya:
 Giunta all'ingresso della Biblioteca, si guarda attorno. Deve lasciare le armi? E' pur sempre un edificio pubblico, per cui sarebbe congeniale. Inizia a sfilarsi ciò che ha di metallico addosso, per lasciarli all'interno di una rastrelliera che dovrebbe essere poco prima della Hall della Biblioteca, ma non totalmente all'esterno. Le prime che si sfila son le due Katane sul fianco mancino, con delicatezza, specialmente per quella che deve terminare di riparare, quando avrà finalmente del tempo libero per sé. Successivamente, vi deposita tutta la Tasca Porta Kunai e Shuriken con relativi oggetti all'interno, quali Kunai e Shuriken in primo luogo. Altre minuzie vengono quivi depositate, comprendendo tuttavia che sia una completa Santa Barbara vivente, seppur butta la maggior parte delle cose all'interno dei Fuda per ovvi motivi, quali la necessità di non far casino ad ogni singolo passo, considerata la quantità di metallo. Fatto ciò, s'appresta ad accedere all'interno della Biblioteca vera e propria. Hayate dovrebbe trovarsi non molto distante, quindi potrebbe anche aver visto ciò che la Nara ha fatto prima d'entrare. Che poi, per quale assurdo motivo la Gran Consigliera si reca in Biblioteca? Difatti, avvedendosi di Hayate, mai visto prima, supponendo che lavori lì dentro per chissà quale assurdo pensiero della propria mente, vi si rivolge con un cenno della dritta. <Tu lavori qui? Posso chiederti una mano?> Gentile e cordiale come al solito, non peccando né di arroganza né di presunzione. [Chk ON]

17:18 Hayate:
 Ancora impantanato nell'attesa, senza smettere di battere il ritmo con il piede, - quasi che indossi un metronomo invece che uno stivaletto - non può fare a meno di notare l'arrivo di Furaya. Un po' per via dei suoni metallici prodotti dal suo armamentario lasciato sulla rastrelliera, un po' per la fama della Kunoichi, un po' per la sua scollatura captata dagli ormoni dell'adolescente in piena crisi puberale. Scuote la testa, tentando di vincere la forza magnetica che attira i suoi occhi, proprio mentre lei si rivolge a lui. <Io, io...> si schiarisce la voce, riacquistano il controllo di sé e maledicando la pubertà. <A dire il vero no, ma ancora un poco e penso che potrebbero assumermi se l'attendente non torna.> Forse per allora avrà finito di lottare con gli ormoni. Ma no, quello sarebbe impossibile finche campa probabilmemte. <Però, se vuole una mano, sarei felice di aiutare, Consigliere dell'Hokage.> Lo dice con educazione, chinando piano il capo tentando di oltrepassare indenne lo scollo a V di lei. <Ho già guardato tutti gli scaffali tre volte prima di chiudere aiuto alla signorina scomparsa. E l'ho rifatto due volte, cercandola. Penso di averli catalogati praticamente tutti oramai.> Sollevando il capo nuovamente e mettendo lievemente il broncio, infastidito dall'attesa. <Se posso essere utile almeno a lei, ne sarei onorato. Domandi pure.> E sorride, liquefacendo il broncio finalmente e stringendo gli occhi piantandoli in quelli di lei.

17:36 Furaya:
 La distanza tra i due è di appena due metri, forse di meno. D'altronde, si trovano all'interno della Biblioteca e il tono di voce, come uso e abitudine, non deve essere troppo alto, a meno che non vogliano essere cacciati fuori dalla struttura. <Mh?> Piega la testa lateralmente perché, ingenua com'è, non ha capito assolutamente niente di quel che sta succedendo al giovane Senjuu, in fase di pubertà. La donna l'ha superata da un bel pezzo, si potrebbe dire, quella fase, avendo raggiunto quasi la soglia dei venticinque anni. <Niente formalità, per favore. Chiamami semplicemente Furaya.> Non le odia particolarmente, ma semplicemente non le preferisce visto e considerato come voglia mettersi allo stesso livello di chiunque altro, a prescindere dalla fama, dalla notorietà, dal grado ninja ottenuto o qualsiasi altra cosa che la diversifichi. <Uhm..> Soppesa le parole da espletare innanzi al Senjuu, poiché non sa esattamente cosa cercare nello specifico. <..cercavo qualcosa che sia legamento alla sfera della psicologia, come parlare col proprio subconscio, affrontare se stessi, qualcosa che possa essere riconducibile a questi particolari dettagli.> Si gratta la nuca tramite l'ausilio della mandritta, poiché si sente a disagio a dover chiedere qualcosa che, in realtà, non sa neppure come, dove e quando cercare. Per una volta, vuol affidarsi a qualcuno che ha appena conosciuto, come Hayate, poiché ha sicuramente bisogno di una mano per trovare quel di cui ha bisogno e, questa volta almeno, deve lasciar da parte l'orgoglio. [Chk On]

17:48 Hayate:
 Sorride alla Jonin, sentendosi stranamente a proprio agio nonostante la sua avvenenza e la sua fama. Sicuramente merito dei suoi modi gentili, non certo di lui. <Io sono Hayate, Hayate Senjuu.> E' giusto che anche lei sappia il suo nome, visto e considerato che si è spogliata di tutti i titoli e delle onorificenze davanti a lui. Poi inarca il sopracciglio destro e porta l'indice sul mento, battendolo come poco prima batteva il piede. <Se non ricordo male ho letto "Psicologia" negli scaffali infondo, a destra. Praticamente devi superare la sezione storica, raggiungere quella geografica e...> Poi, interrompendosi, si candida come guida: <Ti ci porto, faremmo prima penso. Seguimi se vuoi. Ero comunque intenzionato a sfogliare la sezione storica per conto mio> e continua alzando il tono della voce in modo che i più vicini possano sentire per bene, compresa la signorina scomparsa <dato che l'attendente si è dileguata!> Chissà che non venga sputata fuori dai volumi che sembrano averla ingoiata. <Anche se non saprei indicarti con esattezza tutta la bibliografia. Non sono esperto in materia. Ho solo letto l'etichetta. Mi spiace.> Ed eventualmente, qualora lei accettasse e lo seguisse, si dirigerebbe verso la sezione indicata, oltrepassando con rammarico e sconforto i tomi storici, orientando i propri passi verso l'area psicologica.

18:11 Furaya:
 Elargisce anch'essa un sorrisetto alla volta altrui. <Piacere mio, Hayate.> Attende, subito dopo, che il Senjuu possa darle qualche informazione in merito alla faccenda che sta cercando. Ha sofferto, negli anni precedenti, di Disturbo da Stress Post Traumatico e il Trauma che lo ha scatenato ancor vive in lei. L'Hokage in persona le ha consigliato di combattere quel Demone interiore, lo stesso che sistematicamente le fa rivivere le torture subìte da Ryota Nara, con annesse angherie da egli ricevute. La Guerra contro quest'ultimo è stata un cruento attacco psicologico ai danni della ragazza, avente il proprio padre come Traditore della Foglia nonché volendo lui abbattere l'Alleanza delle Cinque Terre Ninja col proprio Esercito, con Alleato persino Kuugo Gaito, l'Ottavo Hokage prima di Hitomu. Tuttavia, tornando al discorso principale, è proprio il modus per sconfiggere ciò che ha dentro di sé che non riesce a capire. Hitomu stesso le ha detto di cercare, di informarsi, ma precisamente su cosa? Com'è possibile affrontare se stessi letteralmente e non figurativamente come, invece, si è costretti a fare? <Oh, certo. Se non hai niente da fare e puoi aiutarmi, mi farebbe davvero molto piacere. Non ci vengo spesso qui, in Biblioteca..> Per via del poco tempo libero che ha a disposizione. <..per cui non so veramente come dovermi muovere.> Espira, storcendo lievemente le labbra. <Controlla se c'è qualcosa riguardante il Disturbo Post Traumatico da Stress.> Sbatte le palpebre, dandogli magari un altro modo per comprendere cosa cercare nello specifico e non più in senso generale. I medici le han detto che avrebbe potuto soffrirne, o comunque gliel'han fatto comprendere e, tutt'ora, dopo anni, non è mai scomparso del tutto, esattamente come le cicatrici e il marchio a fuoco che ancor porta sulla propria pelle. [Chk ON]

00:38 Hayate:
 A dire il vero qualcosa da fare lo avrebbe, ma niente che abbia a che fare con l'Accademia. Chissà che non possano aiuatarsi a vicenda. Del resto, è Consigliere dell'Hokage, sicuramente saprà più di lui in merito alle vicende storiche di Konoha e dei Grandi Paesi limitrofi. E poi, anche la storia dei Guardiani di cui parlava Fumiko. Un gruppo, una setta forse? Si riconcentra su Fumiko e sulla sua richiesta. <Beh, a esser sincero non sono ferrato in materia. Però posso cercare. Sono pratico oramai di qui.> Si piazza proprio davanti allo scaffale dell'area psicologica, iniziando a cercare tra i tomi. <Questo penso faccia al caso tuo. "La guerra e i traumi del guerriero". Poi vediamo, boh, forse anche questo "L'ombra dentro di sé". E questo: "Vivere in pace dopo la lotta". Almeno a giudicare dalle iscrizioni riportate sul retro dei tomi. E poi vedi? Su ogni ripiano trovi una breve spiegazione del materiale contenuto. Non è difficile, dopo che ci prendi la mano> e il tono di voce sale, passando da un lieve sussurro ad essere ben udibile da tutti i presenti <e specialmente dopo che l'attendente ti molla in balìa di te stesso.> Non riesce a mandarla giù. <Te li poso su quel tavolino, che ne dici? E se aspetti, vado a prendere anche quello che cercavo io, così magari occupiamo solo una scrivania. Se non disturbo, ovviamente.> E sorride, grattandosi il naso sotto le narici. <Corro alla sezione storica e torno eventualmente>.

01:00 Furaya:
 Lo segue lungo gli scaffali, in modo tale che possa recuperare qualsiasi cosa d'interessante che possa fare al caso proprio. Si guarda attorno, alternando lo sguardo a destra e a sinistra, tra un ripiano e l'altro. Dal canto proprio, non sa dove mettere mano né cosa nello specifico trovare e cercare. <Beh, mi fiderò di te.> Asserisce verso Hayate con un debole sorrisetto. Non sa cosa aspettarsi da ciò che troverà sui volumi, sui tomi che, si spera, riescano a trovare. <Il Disturbo da Stress è definito anche Nevrosi da Guerra, quindi suppongo che possa andare.> Segue ogni singola spiegazione ch'egli le rivolge, ma senza guardare direttamente il Senjuu. Le di lei iridi color del ghiaccio son rivolte ai tomi che il ragazzo sta prendendo dagli scaffali. <Dalli pure a me. Li porto io al tavolo e poi mi raggiungi.> Tende ambo gli arti superiori in avanti, ben distese, coi palmi rivolti verso l'alto, per fargli comprendere che possa poggiarli sulle di lei mani e che, quindi, come detto, se ne occuperà direttamente la donna. <Non disturbi. Anzi, dopo l'aiuto che mi stai dando, son io quella che sta disturbando te. Perciò.. Beh, ti aspetto lì.> Indica un tavolino col cenno del capo, verso il quale conseguentemente si dirige, poggiandovi -nel caso in cui le abbia dato i tomi precedentemente citati - quest'ultimi sulla superficie lignea. Attende che torni, iniziando a dare un'occhiata proprio al primo volume, riguardante i traumi del guerriero, poiché essa tale si definisce. O si definiva. L'Eroina di Konoha. [Chk ON]

01:20 Hayate:
 Annuisce e porge i tomi alla giovane Jonin, sperando che possano esserle utili. <Non mi disturbi affatto.> E dandole le spalle dopo aver capito in quale tavolino prenderà posto, si reca nella sezione storica con passo svelto. I volumi li ha già visti in precedenza, dunque è facile riconoscerli e prenderli. Peccato soltanto non aver trovato nulla sui Guardiani o Custodi che fossero. Certo, se riuscisse a ricordare il nome esatto magari potrebbe anche trovare qualcosa di utile. Ma contava sull'attendente proprio per questo. Sospira, afferrando l'ultimo tomo e recandosi presso la Consigliera dell'Hokage. <Ecco: Biografia di Kuugo Gaito, Storia di Konoha, Storia di Kusa, Storia del Sush... No!> E si blocca, perplesso e interdetto. <Avevo letto Suna!> E sconsolato si lascia cadere sulla sedia, prendendo la testa tra le mani coi gomiti ben poggiati sul tavolo. <Tu? Hai trovato qualcosa di interessante intanto? Per lo meno, hai deciso da dove iniziare?> E allunga lo sguardo sulla scoll, no, sullo soorrere delle parole che si susseguono nella carta sul lato di lei. <Ora ti lascio studiare, giuro.> E abbassa gli occhi sul primo testo. "Biografia di Kuugo Gaito". <Bastardo.> Commenta a bassa voce. Poi, come ricordandosi solo ora che in realtà lei non è una studentessa, risolleva gli occhi azzurri e li pianta in quelli di lei domandando: <Stai studiando per somministrare un test in Accademia a noi Deshi?>

01:39 Furaya:
 Sedutasi al tavolo, unisce le ginocchia e le cosce tra di loro, mantenendo i piedi poggiati sul terreno, tramite le suole dei sandali neri. Apre il tomo, cercando le informazioni che potrebbero esserle necessarie. <Il Disturbo Post Traumatico da Stress è l'insieme delle forti sofferenze psicologiche che conseguono ad un evento traumatico, catastrofico o violento.> Legge a mezza voce, non alzandola né abbassandola. Piega la testa lateralmente, coi ciuffi rosei dei propri capelli che le discendono lungo le guance, le spalle, adornandole il viso di per sé già pallido, eccezion fatta per le gote, rilucenti di un lieve rossore. <La diagnosi necessita che i sintomi siano sempre conseguenza di un evento critico, ma l'aver vissuto un'esperienza critica di per sé non genera automaticamente un disturbo post-traumatico.> Si mordicchia il labbro inferiore, socchiudendo le palpebre per qualche attimo, giusto per accumulare e annotare mentalmente ciò che ha appena letto. Come fa ad essere così.. sfortunata? Alza rapidamente gli occhi verso quelli altrui, non appena sente nominare Kuugo Gaito. <Perché ti sta interessando la Biografia di quel.. Beh, di quel bastardo?> Sfrutta la terminologia del ragazzo, anche perché non saprebbe come altro definire un essere dello stesso calibro dell'Ottavo Hokage di Konohagakure. <Qualcosa su di lui la so, purtroppo.> Ci ha avuto piuttosto a che fare negli anni precedenti, controvoglia. <Ho deciso di iniziare da questo.> Indica il primo tomo che il Senjuu stesso ha citato quando lo ha tirato giù dallo scaffale della Biblioteca. <Non ti preoccupare, non devo studiare. Tu, piuttosto? E' perché frequenti l'Accademia?> Cerca di guardarlo, squadrarlo alla ricerca di qualche segno distintivo. <Non hai il coprifronte o sbaglio?> Commenta, riportando le iridi sulle pagine sottostanti al proprio naso. <No, nessun test accademico. Ne ho sofferto..> Del Disturbo. E probabilmente ne soffre ancora. <..e voglio saperne di più.> Non ha voluto granché ascoltare i Medici, d'altronde, orgogliosa come poche persone al mondo. <Però..> Sorride, ridacchiando. <..potrei pensare ad un ipotetico test Accademico. Grazie per l'idea.> Ironica, una volta nella vita. [Chk ON]

01:54 Hayate:
 Il flusso di pensieri nella sua testa sembra una poltiglia tra quanto legge lui e quello che legge lei. In un'imrobabile storia psicologica di Kuugo Gaito, che divenne Hokage per le sofferenze psicologiche che consoguono ad un evento traumatico quale l'Accademia di Konoha. <Ma che diavolo...> Si strofina gli occhi, tentando di concentrarsi, rispondendo intanto alla domanda di lei. <Beh, ieri Fumiko-sensei mi accennava qualcosa in merito alla storia di Konoha e degli altri villaggi. Ed eccetto quel che ho vissuto sulla mia pellaccia, come la Carestia, la Guerra Civile e i recenti avvenimenti, mi son reso conto di essere piuttosto ignorante.> E sorride, un po' imbarazzato, quasi mettendosi a nudo davanti a lei. <E inizio da lui perché, beh, vorrei capire se è sempre stato un bastardo, o se è avvenuto qualcosa, come credo, che lo abbia imprigionato. Incattivito. Sapevi che la parola "cattivo" ha a che fare con la cattività, la schiavitù?> Un fiume in piena. Sorprendente. <Comunqe sì, frequento l'Accademia. E no, se ti è passato per la mente di proporre alla mia classe un test sul Disturbo Post Traumatico da
Stress, non farlo senza sapere che il trauma sarà il test stesso per noi.>
Poi, realizzando che ha appena detto di averne sofferto, alza gli occhi al cielo maledicendo la propria lingua. <Voglio dire, immagino sia una cosa brutta. Difficile superare un Disturbo di quel tipo.> Poi, intuendo che forse ha peggiorato la situazione, aggiunge: <Tipo il test dico. Prova a vedere se ne parla in quel libro. Disturbo del Deshi che si appresta a diventare un Genin, credo si chiami.>

02:17 Furaya:
 Prosegue nella lettura, evitando opportunamente d'alzare eccessivamente la voce. D'altronde, non è l'unica a volere e a dover leggere all'interno della struttura pubblica, quindi vuol anche evitare di causare fastidio. Lo fa di per sé per mera educazione nonché carattere docile. <È denominato anche nevrosi da guerra, proprio perché inizialmente riscontrato in soldati coinvolti in pesanti combattimenti o in situazioni belliche di particolare drammaticità.> Il capo vien smosso dall'alto al basso, nuovamente in un tacito annuire, dal momento che anche questo era già conosciuto dalla ragazza. Sfoglia con velocità le pagine, volendo rapidamente raggiungere una pagina che possa approfondire meglio la questione. Supera i tratti storici, dei quali non s'interessa, poiché ha necessità di leggere le caratteristiche cliniche. Certo, andare da un Medico o uno Psichiatra sarebbe stato meglio, ma vogliamo nuovamente tirare in ballo la questione del quanto sia orgogliosa? <Questo disturbo rappresenta dunque la possibile risposta di un soggetto ad un evento critico abnorme, e in molti casi può essere adeguatamente affrontato in sede clinica attraverso trattamenti psicoterapeutici specifici, diretti sia alla vittima sia alla sua famiglia. Quando necessario, la psicoterapia psicotraumatologica può eventualmente essere coadiuvata da una specifica terapia farmacologica.> Fa schioccare la lingua contro il palato, poiché questo piccolo dettaglio è stato invece omesso o, quantomeno, non ne ha mai cercato veramente la cura. Pensava che gli incubi fossero normali. Certo, dopo che tuo padre ti ha seviziata, torturata, imprimendoti un marchio a fuoco che ti etichetta come sua proprietà, non avere incubi la notte sarebbe innaturale. Ma vedere il suo Spirito, seppur morto? Parlargli, nonostante l'ultimo respiro lo ha esalato con la Katana della Nara conficcata nel cuore? E' quello su cui deve lavorare, invero. Torna, subito dopo, ad ascoltare quanto detto dal ragazzo. <Mi hanno già nominato questa Fumiko. Ce l'ho presente. Ma so che si è trasferita a Kusa.> Quindi, questo vuol dire che adesso si trova a Konoha di nuovo? Non che le importi necessariamente. <Siamo del parere..> Plurale generico. <..che fosse un pazzo sin dall'inizio.> Fa spallucce. <La prigionia, la cattività, se l'è meritata tutta. Ha messo in guerra due Villaggi per mero capriccio: Suna e Konoha. Molte persone hanno perso la vita, molte altre son rimaste coinvolte.> Disprezzo quel che proviene dalla di lei voce. Abbassa gli occhi sul tomo, ignorando in parte quanto vien detto dal Senjuu. <Lo è, altrimenti non ne starei cercando notizie.> Glissa la questione, però, ridacchiando alla di lui ultima affermazione. [Chk ON]

02:36 Hayate:
 Annuisce al dire di lei in merito all'Ottavo Hokage. La macchia più grande nella storia dei Kage della Foglia. Indubbiamente lei sa più cose su quell'uomo di quante quel tomo possa trasmettergliene. Cambia volume, chiudendo definitivamente la questione Kuugo Gaito e aprendo invece "Storia di Konoha". Distrattamente però ascolta anche le informazioni lette da lei in merito al Disturbo Post Traumatico da Stress, non sia mai che davvero in Accademia si trovi a dover fare i conti con un test di quel tipo. Passa qualche minuto, prima che parli di nuovo, ricordandosi dopo qualche istante di aver lasciato una questione in sospeso. <Oh, sì. Fumiko. Fa parte del mio clan, i Senju. O meglio, io ancora non ne faccio parte formalmente.> E nel dirlo picchietta con l'indice sulla fronte, come a sottolineare l'assenza del coprifronte. <Quando sarò uno Shinobi, se mi accetteranno e mi riconosceranno come membro del Clan.> E nel dirlo traspare un filo di preoccupazione. <Esiste il Disturbo Pre Traumatico da Stress?> Poi, agitando la mano destra, come a suggerire di lasciar perdere, riprende e conclude la questione di Fumiko. <In ogni caso, era di Konoha, ma ora ha cambiato fronte. E' una Kunoichi di Kusa adesso.> E nel dirlo, ripensa ai volti torvi degli Shinobi Senju presenti nel giardino del Dojo nell'osservarla.

02:47 Furaya:
 Sfoglia, ancora. Vuol portarsi avanti con la faccenda, per poi riuscire a trovare il punto focale e la soluzione al proprio problema. <Il PTSD non colpisce automaticamente le persone più "deboli" o "fragili": spesso persone apparentemente "fragili" riescono ad attraversare senza conseguenze eventi traumatici abbastanza importanti, mentre persone "solide" si trovano in difficoltà dopo eventi che hanno un significato personale o simbolico particolarmente difficile da elaborare.> Poggia il palmo della dritta contro la fronte, continuando a leggere con attenzione, riducendosi ad un mero sussurro comprensibile a malapena dall'altro. <Il PTSD può prodursi a partire da poche settimane dall'evento (anche se sintomatologie similari, definite di ASD/DAS - disturbo acuto da stress, possono prodursi anche dalle prime ore post-evento), e perdurare per molto tempo; in altri casi, il disturbo si manifesta ad una certa distanza di tempo dall'evento, anche dopo diversi mesi.> Son nozioni che, sì, la stanno aiutando, ma che al tempo stesso non le rivelano cose che già non conoscesse. <Oh, quindi ho davanti un Senjuu.> Se ne vedono così pochi, o almeno lei non vi ha avuto molto a che fare, se non consideriamo Yama. E a proposito di quest'ultimo, non ha ben capito se voglia veramente sfidare ancora Mifune o se se lo sia tolto dalla mente. <L'ho saputo.> Asserisce per quanto riguarda Fumiko. Tuttavia, è costretta a chiudere il tomo, poggiandoli gli uni sugli altri. <Devo scappare.> Notando l'orario. <Questi me li porto con me, ti spiace? O devo seguire qualche procedura particolare?> Sta di fatto che, ammesso sia possibile, se li porterà dietro uscendo, altrimenti li lascerà lì, prendendo comunque la via della propria Magione, nel Quartiere Nara. Hayate, probabilmente, si recherà anch'esso verso la propria dimora o aspetterà ancor l'arrivo della bibliotecaria. [END]

Dopo un incontro con l'Hokage, Furaya decide di iniziare le ricerche che potrebbero finalmente portarla ad uscire dalla condizione del Disturbo Post Traumatico da Stress, a causa di Ryota Nara. Si reca in Biblioteca, dove incontra Hayate, il quale l'aiuta nelle ricerche, preoccupandosi altresì di studiare la Storia del Mondo Ninja.