Giocata dal 22/01/2018 19:58 al 23/01/2018 00:36 nella chat "Dojo Hyuga"
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Qualcosa di nuovo è accaduto nell'istituto o anche conosciuto come orfanotrofio di Konoha, una lettera indirizzata personalmente per Inori dal capo clan degli Hyuga: Juusan Kagura Hyuga, il quale le chiedeva di raggiungerla all'interno del Dojo degli Hyuga nel villaggio. La lettera cita testualmente "cara Inori Hyuga, il mio nome è Juusan Kagura Hyuga, capo clan degli Hyuga, è un piacere. Vorrei invitarti al dojo dove potremmo parlare meglio, in particolare sullo sviluppo dei tuoi occhi, al più presto, saluti" Insomma era un invito a raggiungerlo quanto prima. Se avesse accettato allora troverà il Dojo all'interno di uno dei quartieri più illustri del villaggio, se non il più illustre per via della loro nomea di "nobili della foglia". Il Dojo dall'esterno è quanto di più classico ti possa aspettare: minimalista ma estremamente ben tenuto dove impera l'eleganza e una ricerca di perfezione classica. Il dojo è circondato da mura in legno e attorniato da un giardino tenuto costantemente sotto controllo. Delle guardie sono presenti alla entrata, due per la precisione e altre all'interno. Sembra una casa di un nobile samurai o signore della guerra, ma del resto, il Dojo è anche la casa del capo clan, per questo la sicurezza è molto alta. [ambient per entrata nel clan]
Ha ricevuto una lettera, una lettera solo per lei che per un attimo solo l’ha fatta sentire decisamente incredula. Ma poi l’ha letta… una, due, tre e quattro volte. Un chiaro invito da parte del capo clan Hyuga, un invito a raggiungerlo al Dojo del Clan per poter parlare in particolare dei suoi occhi. <Santissimi Kami che siete in cielo.> una lieve imprecazione di assoluto stupore, per poi non perdere altro tempo nel prepararsi. Perché lei ci mette già un sacco di tempo per scegliere i vestiti, sistemarli al meglio e sistemarsi anche esteticamente, niente deve essere fuori posto, a maggior ragione questa sera. La giovane quattordicenne ha deciso quindi di indossare abiti pesanti, per via delle temperature, ma ben sistemati indosso al proprio corpo. Porta un paio di pantaloni neri ben aderenti alle proprie gambe esili e slanciate, come una seconda pelle, ma elastica per non impedirle troppo i movimenti. Stivaletti bianchi infilati ai pedi e una maglia lunga che le cade morbidamente lungo i fianchi, di un colore turchese delicato e dalle maniche lunghe e larghe, leggermente a pipistrello. I motivi disegnati sulla maglia rappresentano fiori e fiocchi di neve, colorati con del tessuto blu e bianco, mentre il copri fronte di Konoha è tenuto come una cintura alla vita, facendo ben attenzione che la placca in metallo sia esattamente posizionata centralmente al proprio corpo. Maniacale nel tenersi in ordine, i lunghi capelli albini dalle sfumature azzurre sono raccolti in una coda alta ed elegante, con i ciuffi perfettamente in ordine, così come la frangia che è stata sistemata a dovere. Viso roseo ed occhi celesti, sarebbero perfetti se non fosse per quella cicatrice che le taglia verticalmente l’occhio sinistro, fortunatamente senza lesioni alla vista. La sua figura minuta, ma slanciata e ben proporzionata, si sta incamminando verso la Magione degli Hyuga, il loro Dojo, sentendo sopra d sé una pressione non indifferente, ma che come al solito nasconde dietro ad una espressione rilassata ed educatamente sorridente. Fine ed elegante nei movimenti quanto nelle proprie espressioni facciali, o forse si tratta di rigidità? Non si potrebbe capire, anche perché risulta fluida alla vista, anche se impostata nel portamento. La vista di quel Dojo sarebbe semplicemente… fantastica. Per lunghi minuti rimarrebbe all’ingresso nell’osservare la meravigliosa perfezione e bellezza che tale struttura emana da ogni singolo materiale con il quale è costruito. Persino il giardino trasuda un’armonia mai vista prima, che le riempie il cuore di gioia ed è come un balsamo per i propri occhi e la propria mente. Col sorriso si deciderebbe quindi di avvicinarsi alle guardie, cercando di capire se sono posizionate in maniera perfetta ed equidistante tra di loro e i lati dell’ingresso. <Buonasera.> effettuerebbe un piccolo inchino in loro direzione, in modo cordiale. <Sono stata invitata dal Capoclan Juusan Kagura Hyuga…> e nel mentre farebbe veder loro anche la lettera, come una specie di lascia passare. <… posso entrare?> chiedere con gentilezza, attendendo solo quel permesso per potersi far ricevere da chi l’ha chiamata. [Chakra Off]La tensione è alta e si taglia come un coltello attorno ad Inori: tensione? felicità? un miscuglio di diversi sentimenti che sono in tempesta dentro la giovane ragazza. Le guardie, una donna ed un uomo entrambi molto simili tra loro e entrambi con le caratteristiche fisiche degli Hyuga, così anche quegli occhi così speciali. La fissano incuriositi facendo un inchino verso questa <Kagura sama ci ha informati, certamente, vi faccio strada> afferma l'uomo lasciando la donna di guardia. <mi chiamo Ru Hyuga> si presente con un messo sorriso sul volto. <Se avete armi vi consiglio di lasciarle a me, sono vietate all'interno del Dojo, in ogni caso, vi chiedo di togliere le scarpe sotto il porticato prima di entrare> è sempre un tono gentile anche se fermo: gli Hyuga su molti atteggiamenti rimangono dei conservatori e tradizionalisti anche se con la guida di Kagura Juusan le cose si sono fatte più leggere. Una volta che questa si è tolta le scarpe, e così anche lui, la accompagnerebbe all'interno della sala centrare: una sala più lunga che larga, che accoglie le persone su una lunga tavolata bassa in legno pregiato i cuoi piedi sono coperti da un tessuto viola imperiale con diversi cucini posizionati adeguatamente attorno al tavolo. Procedono verso una porta che viene fatta scorrere e verso il Dojo vero e proprio: lo spazio più ampio al piano terra. Si ferma davanti alla porta in carta riso, si inginocchia e fa scorrere la porta in modo da aprirla e far entrare Inori <Kagura sama> i rispetti sono dovuti sopratutto al capo clan e successivamente un sorriso viene offerto ad Inori <prego>. al centro del dojo illuminato, Kagura rimane con le gambe incrociate sotto un cuscino mentre sorseggia del thé. Inori può notare che una tazza in più la aspetta fumante così come un cuscino di fronte al capo clan <prego entra pure> la voce del capo clan è calda, morbida e profonda, più o meno come l'aspetto che traspare da quella persona. [http://imgur.com/bz8rd34.jpg][ambient entrata clan]
È decisamente emozionata, il cuore batte a mille e come al solito prova dentro di sé diverse emozioni e sensazioni. Eccitata per essere stata espressamente invitata, meravigliata per la perfezione che tale Dojo sembra emanare, impaziente nel voler scoprire gli argomenti di tale colloquio… ma fra tutti quei sentimenti ve ne sono anche alcuni più oscuri. Vi è ancora paura per non essere ben voluta, rabbia per come sono stati trattati i suoi genitori. Una sorta di odio/amore la perseguita non solo per il clan, ma verso il villaggio stesso. Anche se per il villaggio tenderebbe un po’ verso i sentimenti negativi, ma sono cose che ha seppellito dentro di sé, non le mostra, mai e poi mai mostrerà quel suo lato di sé. Per tutti solo il suo lato migliore, dolce e gentile, elegante e perfezionista. Osserva le due guardie, una donna e un uomo, anche se avrebbe preferito vedere due donne o due uomini, ma non vuole farsi rovinare la serata dalla sua mente puntigliosa. Sorride gentile verso entrambi, ma soprattutto verso l’uomo, dato che è lui che le rivolge la parola. <Piacere di conoscerla, io mi chiamo Inori… Hyuga.> be, il cognome è quello, si sente quasi a casa effettivamente. Saluterebbe con un cenno del capo la donna e quindi seguirebbe il signor Ru all’interno del Dojo, premurandosi di togliersi le calzature, ovviamente. <Non ho portato armi con me, non mi sembrava il caso per un colloquio.> pronuncia calma e serafica verso l’uomo, infine, dopo aver sistemato per il meglio le proprie scarpe, tornerebbe a seguirlo. La tradizione sembra fare da padrone in quel luogo, così come l’eleganza e la perfezione, insomma, si sente a posto con il proprio animo, è come se le avessero appena fatto dono di un tassello mancante nel proprio cervello. Può rilassarsi, può essere felice per quell’aria che respira e per quello che i propri occhi vedono. Non c’è confusione, non c’è disordine, ogni cosa è diversa dall’istituto in cui sta. I suoi occhi celesti si meravigliano ed osservano ogni singola cosa, innanzitutto la prima stanza che attraversano, molto lunga piuttosto che larga, con un tavolo al centro e un tessuto viola con tanto di cuscini. <Perfetto. È tutto così perfetto qui.> voce bassa, appena sussurrata, figuriamoci se urlerebbe in un posto simile. È rivolta all’uomo che le fa da guida e quasi gli parla con voce e sguardo sognante. Si ritrova poi in piedi, mentre l’altro si inginocchia ed apre la porta scorrevole che da in una stanza dove è presente un uomo, il capo clan, Kagura. <Oh.> sembra riprendersi da quell’attimo di imbambolamento per andarsi ad inginocchiare anche lei, solo ed esclusivamente per rispetto, anche se la vista dell’uomo le ha procurato più sensazione negative che positive. Ma si trattiene, ha imparato a farlo per anni. <Grazie.> un ringraziamento dovuto e delicato alla propria guida, per poi entrare nella stanza. Osserva l’uomo, il cuscino ed il thè che è stato preparando. <Buonasera.> saluta ora il capo clan, avvicinandosi piano al cuscino che è stato posto di fronte a lui, per poi sedersi con le ginocchia e il sedere appoggiato sui talloni. <Con permesso.> questo andrebbe a sussurrare nel mentre, e si accorge di non avere la minima idea di come rapportarsi con una persona di quel calibro. Lo guarda in viso, negli occhi, ne osserva i vestiti e il portamento. <Grazie per l’invito, non me lo sarei mai aspettato ad essere sincera.> non si presenta perché le sembra superfluo, dato che lui dovrebbe sapere benissimo chi si trova di fronte. <E’ una bella casa, un bel Dojo.> osserva la tazza ma ancora non si azzarda a prenderla, le mani rimangono sulle ginocchia e la schiena perfettamente diritta. [Chakra Off]<prego> afferma il capo clan gentile facendogli un gesto con la mano, invitandola a sedersi <no, grazie a te per essere qui> sorride affranto verso la ragazza. <e io potevo solo sperare che tu potessi accettare> insomma, non era sicuro che la ragazza potesse venire ed è normale visto il suo passato e quello che è successo ai suoi genitori ed a suo fratello...tante vite sprecate. <si, cerco di fare onore a questa casa e di preservarla al meglio delle mie possibilità: generazioni di capi clan sono passati da queste porte, parlato, guidato e aperto la vista ai nuovi allievi> chiude gli occhi per un attimo andando a sorseggiare il thé come se dovesse prendere una pausa. Kagura Hyuga è un uomo che è profondamente solo, come un unico superstite della sua famiglia alla quale ben pochi sono sopravvissuti. Suo fratello ammazzato, la moglie di questa trasformata in una criminale e che deve scontare le sue colpe a vita in prigione, i suoi nipoti, uno massacrato ed un'altra cacciata via da lui stesso per il clan...eppure eccolo ancora li, con la schiena retta e con la dignità intaccata <prego, prendi pure da bere> sospira l'uomo continuando <Inori, sono qui per parlarti per chiedere di entrare nel clan> afferma l'uomo <ufficialmente> precisa <bisognerà vedere se sarai in grado di attivare il byakugan tuttavia, ma in ogni caso, non voglio più vedere un'altro Hyuga abbandonato a se stesso, a prescindere dal suo passato, sopratutto quando non si hanno colpe> prende un lungo respiro e la guarda intensamente <vuoi accettare quello che ti viene offerto? sappi che è molto importante> attende la decisione di Inori, la possibilità di diventare una Hyuga a tutti gli effetti <se vuoi accettare allora richiama il chakra> [richiamare il chakra - ambient entrata clan]
Sorride verso l’uomo non riuscendo ancora ad inquadrarlo, o meglio, senza riuscire a capire se è in qualche modo arrabbiata con lui o meno. Certo ha allontanato i suoi genitori, ma non è così sciocca da non aver capito che a quanto pare erano dei criminali. Forse quello che non sopporta è che ci siano andati di mezzo lei e suo fratello, e che per colpa del villaggio lei abbia perso tutto. Si accomoda e continua a fissare l’uomo ma con quel suo fare educato, come sempre. <Non potevo certo rifiutare l’invito del Capoclan, sarebbe stato scortese da parte mia.> ammette sincera, sempre combattuta fra quelle due metà di emozioni. <Ci riesce perfettamente a rendere onore a questo Dojo, almeno a parer mio e per quanto abbia potuto vedere da un aspetto estetico.> si ferma, osserva la tazza, cerca di trovare le parole giuste. <Ma a quanto pare rende onore anche al Clan, so che ha apportato diverse modifiche, anche se… per alcune decisioni non mi sono mai trovata d’accordo.> ma riguarda solo il suo passato, qualcosa di soggettivo che faticherà a cambiare. Quell’uomo è composto, elegante e decisamente solido come una roccia. Non sa proprio se ammirarlo o detestarlo, ancora proprio non riesce a mettere pace a se stessa e decidere come vederlo. Nel silenzio più assoluto annuisce a quell’invito e andrebbe a prendere la tazza di thè, per poi sorseggiarlo in maniera elegante. Eppure a quelle successive parole dell’uomo ancora poco ci manca che il liquido caldo le vada di traverso. Si blocca, appoggia la tazza per terra e tossisce appena. <Me?> domanda osservandolo perplessa, incredula… proprio lei. <Non nego di aver sempre voluto farne parte ufficialmente. Ma all’epoca siete stati solo voi ad allontanarmi.> ed ecco che un po’ di quel rancore viene a galla, non troppo, giusto appena, giusto per potersi sfogare almeno un po’ ma sempre con il suo solito garbo. <Allontanato me e mio fratello. I miei genitori… non so nemmeno cosa avessero mai fatto per meritare tale trattamento. Se per caso voi lo sapete, vi pregherei di dirmelo.> già che c’è perché non chiedere? <Comunque ha ragione. Io e mio fratello non centravamo nulla, eppure abbiamo pagato comunque. Nessuno si è degnato di pensare a noi. E quando ci hanno pensato…> era per far loro del male, ma non lo dice si blocca e chiude gli occhi. Vuole lasciare andare tutto, vuole nascondere tutto quanto e riprendere la propria compostezza. <Avevo paura di non essere la benvenuta. Ma lei aveva ragione tutto sommato.> lei, Mekura, ma non fa il suo nome, il Clan sembra diverso e non si accanisce in quel modo contro chi non centra, certo ora. Ma perché a quel tempo hanno dovuto pagare anche lei e suo fratello? Non si darà pace. Mai. Il suo rancore va per lo più al villaggio e agli anbu tutto sommato, e le parole dell’uomo in un qualche modo, le hanno tolto un enorme peso dal cuore. Sospira, sollevata, quindi alzerebbe le mani all’altezza dello sterno e intreccerebbe le dita a formare il sigillo della Capra. <Comunque sia accetto questo onore e questa responsabilità.> potrà avere un futuro, potrà sperare di andare via da quel posto infame. Chiude gli occhi e cercherebbe dentro di sé la giusta concentrazione. Visualizzerebbe la propria figura intera completamente nera, attraversata solo da una linea verticale che possa tagliare in due parti simmetriche il proprio corpo. Cercherebbe ora di richiamare a sé la propria energia mentale, quella psichica, smuovere i propri pensieri e i propri sentimenti più profondi, tutto ciò che di astratto ed impalpabile c’è nella sua persona. Paure, emozioni, rabbia, odio, gentilezza, tutto ciò che c’è di vero andrebbe a raccogliersi in un punto preciso della propria fronte, assumendo la forma di una sfera bianca e statica. Allo stesso modo passerebbe a raccogliere le proprie energie fisiche, quelle deriverebbero dalle cellule, dai muscoli, dai tendini e dalle ossa, tutte quelle energie che le permetterebbero di muoversi e vivere. La pura forza fisica andrebbe quindi raccolta all’altezza dell’addome, in una sfera rossa, anch’essa statica. Se ci fosse riuscita cercherebbe ora di unirle facendole muovere lungo la linea verticale immaginata, la sfera psichica verso il basso e quella fisica verso l’alto, così da unirle all’altezza del centro del proprio corpo e cercherebbe di farle diventare un’unica sfera dal movimento circolare e blu, ovvero il chakra. Una volta fatto, se riuscita, andrebbe a distribuire quel chakra lungo i canali ad esso adibiti e presenti per tutto il suo corpo, fino ai punti di fuga. [Tentativo Impasto Chakra][Se Chakra: 25/25]Non abbassa lo sguardo, ma non cambia l'atteggiamento gentile di sempre. La lascia sfogarsi e parlare, senza aggiungere altro, appena questa ha finito, il capo clan finisce di bere e alla fine parla <Inori, non è un discorso semplice il motivo per la quale i tuoi genitori e tuo fratello abbiano avuto questa fine tragica...ho potuto fare ben poco per aiutarli allora, ma sappi che il motivo per la quale sei andata in un orfanotrofio fino adesso è perché i tuoi genitori me lo hanno chiesto> afferma l'uomo gravemente. <i tuoi genitori furono accusati di essere dei reietti e dei traditori del villaggio della foglia durante il dominio di Kuugo, il precedente Hokage. Non potevamo, non potevo fare nulla per provare il contrario. Mi avevano parlato che avevano delle informazioni riguardo alla natura della carestia> afferma l'uomo seriamente <hanno parlato con la persona sbagliata: l'informazione è passata alle sfere alte e quindi agli anbu che hanno catalogato questo come ammutinamento> Kagura sospira pesantemente ripensando a quel giorno <non potevamo mettere in pericolo l'intero clan, Kuugo era pazzo abbastanza da sterminare tutto e tutti per i suoi interessi, molte persone scomparivano durante i suoi anni di regno> allontana la tazzina da thè continuando a parlare <l'unica cosa che ho potuto fare è stato fare in modo che ci fosse un mio contatto all'interno del clan che potesse salvare almeno te e tuo fratello...purtroppo le cose non sono andate come dovevano> abbassa lo sguardo grave <da allora ti abbiamo tenuta nascosta li ed abbiamo preferito non avvicinarti fino a quando non saresti stata abbastanza grande per capire la complessità di tutta questa storia> Intanto la ragazza richiama correttamente il chakra e alla fine Juusan mostra a lei il sigillo della tigre <il processo per attivare il Byakugan può essere doloroso e fastidioso nei primi momenti, quindi non ti sorprendere: si tratta di sforzare gli organi degli occhi, è normale> detto questo delle venatura iniziano a comparire attorno agli occhi di Juusan: grottesche e ramificate. <questo è il byakugan, un potere antichissimo che permette di vedere oltre le illusioni e la materia, di poter controllare il mondo attorno a noi e di vedere il chakra scorrere in ogni essere vivente che sia in grado di usarlo. Il Byakugan è un grande potere che ci permette di vedere i punti di fuga del chakra, caratteristica che nel tempo, ci ha permesso di adoperarlo nell'arte di combattimento del pugno gentile, lo Juken> [ch attivato, ambient per Inori]
Si guardano negli occhi in un silenzio garbato e composto. Nonostante la ragazzina si stia sfogando e stia dicendo tutto quello che ha sempre pensato, almeno in parte, sta comunque mantenendo un certo controllo della voce, del viso e del portamento. Una rabbia calma, come se stesse parlando del tempo e non del suo passato o del suo stesso essere. Le prima parole del capoclan non sono facili da mandare giù, la sua mente ancora le sta elaborando quando risponde. <Te lo hanno chiesto loro? Non capisco.> le labbra rimangono leggermente dischiuse, l’espressione confusa e lo sguardo carico di… di paura. Paura per quelle parole che stanno attraversando l’aria per arrivare alle sue orecchie. Conosce il precedente Hokage, Kuugo, conosce la sua fama e sa cosa ha fatto, i libri di storia in accademia li ha letti. E tutto ora sembra assumere una connotazione diversa, come se il suo mondo venisse capovolto donandole una nuova prospettiva. <Avevano qualcosa contro Kuugo, per questo li avete allontanati, per non far cadere l’intero clan sotto i suoi colpi. Giusto?> deve chiederlo, deve avere la certezza di aver compreso al meglio. <Però… ci ha pensato lui a farli tacere, gli anbu sono sotto i diretti ordini dell’Hokage del resto. Non gli sarebbe bastato nulla per farli catalogare come criminali contro il suo governo. Mi dica se ho capito bene oppure no, la prego. Perché tutto questo mi sta…> muove le mani accanto al proprio viso, come ad indicare una ipotetica esplosione nella propria mente. Il viso solo ora si abbassa, lo sguardo cupo macchiato dalla tristezza ma anche dalla comprensione nel caso abbia capito davvero appieno cosa sia successo ai suoi genitori. Mantiene il silenzio per lunghi attimi. Se davvero le cose dovessero stare in questo modo, ha tenuto dentro di sé un rancore e un odio così profondi… per nulla. Tornerebbe a guardare il capo clan con più venerazione ora, con più riguardi, mentre osserva quel sigillo e quegli occhi così… sgraziati, prendere vita. Sono occhi belli, magnifici, dal potere oculare incredibile, vero, ma quelle vene così grosse ai lati degli occhi… spera almeno che siano simmetriche sul viso. <Capisco.> annuisce con calma ed attenzione, portando le mani sulle proprie ginocchia. <E’ un potere enorme e particolare, non c’è dubbio. Oltre che aver un’utilità non indifferente per quanto riguarda i ninja. Come… come si fa a risvegliare una cosa simile?> domanda più titubante ora, abbassando il tono di voce e cercando di non lasciarsi trascinare troppo dalla curiosità come una ragazzina. <Farà male allora… ma poi il dolore si affievolisce e scompare, immagino che usandolo poi gli occhi si abituino.> mormora appena, anche se non è per niente spaventata dall’idea di soffrire per un’abilità del genere. [Chakra: 25/25] Sospira quando Inori comincia a fare domande, ma è giusto che sia così. <in definitiva, si> afferma l'uomo sempre grave nella voce. <si Inori, mi dispiace> sospira <come ho detto ho fatto l'unica cosa che era in mio potere per aiutarti quella sera: sei stata salvata da una persona che ha avuto pietà di te giusto?> domanda Juusan retorico <quando sei stata nascosta. Lui era un mio uomo all'interno degli anbu in quel periodo, ho fatto in modo che fosse presente per portare in salvo te e tuo fratello, era il minimo che potessi fare per i tuoi genitori...ma tuo fratello ha preso un pugnale per difendersi, ha provocato una reazione immediata e l'unica cosa che è riuscito a fare è stato salvare almeno te> non è una condizione facile per Inori e lo capisce perfettamente. <Inori, avremo tempo per parlare quando vuoi di tutto quello che vuoi sul passato, di tutti gli errori che questo clan ha fatto e tutto quello che pensi non sia giusto, io ti starò ad ascoltare, ma ora voglio che tu ti concentra su quello che devi fare oggi...riattivare il potere che hai nel tuo sangue> Insomma è chiaro che è ora deve passare ai fatti <componi il sigillo della tigre e prendi il controllo del chakra all'interno de tuo corpo, muovilo verso l'alto in modo da andare a toccare i punti di fuga associati agli occhi. Li, devi stare attenta a non immettere più chakra o meno chakra di quello che serve. Sarà frustrante perché sentirai da prima una pressione alle tempie e poi agli occhi ma con il tempo si, le cose miglioreranno> afferma verso la ragazzina rimanendo ad osservarla con il Byakugan attivo. <Quando hai fatto, sciogli il sigillo della tigre e dimmi che cosa vedi quando mi guardi> [ambient clan per inori]
Quella è la verità. Tutto il mondo della giovane è completamente stravolto e non si tratta nemmeno di ingigantire le cose perché davvero ha fondato la sua esistenza sull’odio e il rancore. E ora che le rimane? Tristezza e frustrazione. Con chi potrà mai prendersela ora? Continua a fissare il pavimento mentre il capo clan continua nella sua spiegazione, di come quell’anbu non è che abbia avuto pietà di lei, ma era proprio lì per salvarla, e suo fratello… un terribile errore. Chiude gli occhi, sente un pizzicore agli occhi, ma non piange, ha smesso di farlo da anni. L’espressione grave e l’animo completo di chi ha ricevuto delle notizie a lungo attese… e poi un sorriso, uno di quelli davvero sinceri che la fanno sentire sollevata. <Non erano veri criminali.> è un enorme peso che viene sollevato dalle sue spalle, qualcosa che finalmente potrà farle dormire notti tranquille. <Ma certo, avremo tutto il tempo. Per il momento posso solo chiederle scusa e farle i miei ringraziamenti. Quello che ho pensato e covato per tuti questi anni sono stati pensieri ingiusti, ma avrò modo di elaborare. Uhm…> vorrebbe chiedere anche di Mekura a questo punto, ma si blocca, non le sembra il caso… che anche per la donna valgano le stesse dinamiche? Dopo tutto resta pur sempre sua nipote, e lui appare proprio come un uomo giusto. Ci deve essere dell’altro per quella decisione, ma non è tempo di parlarne ora. Annuisce al dire dell’uomo e memorizza per bene quel sigillo. <Cosa succede se immetto troppo chakra? Se ne immetto poco immagino che non si risvegli l’abilità… ma se ne metto troppo?> forse si procurerebbe un enorme mal di testa e basta, ma non vuole perdersi troppo in chiacchiere, ascolterebbe un’eventuale risposta e quindi solleverebbe le mani all’altezza dello sterno per intrecciare le dita a formare il sigillo della Tigre. Smuovere il chakra, ma ancor prima sentirlo. Cercherebbe dunque di concentrarsi su di esso per avvertirlo dentro al proprio corpo, e gli occhi verrebbero chiusi per aumentarne la concentrazione. Il chakra dovrebbe scorrere all’interno dei canali ad esso adibiti che si dipanano per tutto il corpo. Come un fiume nelle sue ramificazioni, veloce e silenzioso, leggero come il vento. Smuoverebbe il chakra dal centro del proprio corpo cercando di farlo risalire verso la parte alta, sempre attraverso i canali. Scorrerebbe veloce e potente lungo il petto, su per il collo e raggiungerebbe la testa, il viso. A quel livello cercherebbe di spostare il chakra fino agli occhi, inizialmente nel loro retro dei bulbi. Lì cercherebbe di concentrare la giusta quantità di chakra a ridosso dei punti di fuga che si trovano sugli occhi, nel loro interno. Non troppo chakra, né troppo poco, difficile comprendere quale sia la quantità giusta e per farlo cerca di concentrarsi anche sul fastidio e sul dolore che potrebbe iniziare a sentire. Un fastidio, un cambiamento, e rilascerebbe quella quantità di chakra dai punti di fuga fin negli occhi, come se volesse riempire i bulbi e la zona circostante ad essi, tentando di risvegliare quell’abilità innata fino ad adesso sopita. [Tentativo Attivazione Byakugan][Se Attivo Chakra: 24/25]tirami il dado da 50
tira un D50 e fa 15
Oltre agli occhi ha aperto un mondo per Inori, qualcosa di nuovo, qualcosa di...differente da quello che sapeva, da quello che è stata costretta a vivere. Un grande peso tolto e forse qualcosa di ritrovato. <non devi delle scuse Inori, comprendo come ti senti> intanto il processo va avanti e mentre controlla il chakra Juusan da un piccolo colpo di tosse <sentirai un gran mal di testa e dovrai ricominciare da capo...oh si proprio questo, mi ero dimenticato> sospira sollevandosi in piedi <stai diventando vecchio Juusan? che comportamenti sono?> ed infatti eccolo che si avvicina alla porta verso lo Hyuga che ancora attende in silenzio. <portami qualcosa per il mal di testa e altra acqua per l'ospite per piacere> non si sa mai, potrebbe averne bisogno comunque. Intanto Inori potrà sentire le vene gonfiarsi attorno agli occhi, una sensazione orribile per la prima volta ma che porta a qualcosa di meraviglioso: attorno a lei è grigio ma, riesce a vedere il chakra di Juusan con fulgida chiarezza all'interno del suo corpo, ne ha una quantità imponente, spaventosa e che ber rappresenta il suo grado e la sua importanza. La cosa stordente è che la sua visione si è ampliata: non solo riesce a vedere quello che c'è oltre la porta, ma se rientra nel suo attuale raggio limitato, anche oltre il muro come se fosse praticamente nel giardino adesso e cosa ancora più strana, il suo grado di visione è aumentato drasticamente. Juusan la guarda, si avvicina e sorride <congratulazioni> dice soltanto questo <per rilasciare l'innata basta solo interrompere il flusso di chakra agli occhi, tutto qui> Inori noterà un cambiamento radicale: gli occhi con il risveglio del Byakugan passeranno da celesti a perlacei, la pupilla diventerà dello stesso colore dell'iride mostrando la sua appartenenza al clan Hyuga. <posso chiederti, chi era la lei di cui stai parlando?> domanda verso la ragazza mantenendo quel sorriso sulle labbra. [ambient per inori]
Troppo concentrata per sentire le successive spiegazioni dell’uomo, il quale va a chiedere un bicchier d’acqua e parla di mal di testa e ricominciare da capo. Non riesce a comprendere ora, troppo presa da quello che sta facendo. Qualcosa che dovrebbe riuscirle portandole a provare un gran fastidio al rigonfiamento delle vene attorno agli occhi. Riaprirebbe gli occhi ora e il Byakugan dovrebbe aver apportato non poche modifiche in effetti. Gli occhi celesti dovrebbero essere diventati perlacei e delle grosse venature dovrebbe far da contorno ad essi, nonostante lei non possa vederli. Grottesco per l’estetica, fastidioso, dolorante, ma per quanto riguarda la sua visione del mondo ora… be, è tutto un altro paio di maniche. La sua vista dovrebbe essere migliorata e di molto anche, nonostante i colori grigi ora, dovrebbe poter riuscire a vedere attraverso oggetti e persone in un campo visivo che arriva fino a… un sacco di metri, non saprebbe contarli ora. Per non parlare di quanto riesca a vedere intorno a sé con un angolo spaventosamente alto. È tutto diverso e oltre a vedere al di là di oggetti, muri e persone, come uno sguardo più che penetrante, in quel raggio riuscirebbe a vedere anche il chakra delle persone che ne sono munite e che lo hanno impastato. Lo vede soprattutto nel capo clan, ne osserva il flusso scorrere attraverso quei canali ora così netti. Ne saggia visivamente l’enorme potenza. E le labbra non possono che essere dischiuse in un’espressione di pura sorpresa e meraviglia, mentre il cuore batte di gioia. Ma dura poco quell’emozione, perché quel cambiamento drastico della sua visuale la porta a un profondo mal di testa, la testa gira e lei stessa si costringere a chiudere gli occhi e a portare una mano alla propria testa. Stringe i denti, le viene la nausea, e si ritrova costretta a rilasciare il chakra a smettere. Tale energia verrebbe quindi ritirata dai propri occhi, facendola scorrere il più velocemente possibile via dagli occhi fino a riportarla a scorrere in maniera uguale all’interno del proprio corpo. <Ah… mamma mia…> attivare il Byakugan… e disattivarlo subito, che vergogna. Deve migliorare la sua resistenza. Eppure anche in quella circostanza cerca di mantenere un certo comportamento composto ed elegante… anche se a momenti si ritrova a rantolare per le fitte alla testa e il dolore agli occhi. <Meno male che passerà.> dovrà abituarsi. Si massaggia le tempie e con timore torna ad aprire gli occhi per osservare il capo clan ed ascoltare quelle sue parole. Quel sorriso è per lei una manna per il cuore al momento, è come se avesse ritrovato qualcuno della sua famiglia dopo molto tempo… ma dovrà pur ritornare all’istituto poi, no? <Lei… Mekura. L’ho incontrata qualche sera fa. Mi piace, in un certo senso l’ho accostata alla figura dei miei genitori per quello che le è successo. Anche se non so cosa esattamente l’abbia portata ad essere allontanata. Le ho detto che temevo di non essere accettata per via dei miei genitori, ma mi ha rassicurata dicendo che non sarebbe successo.> accenna un sorriso, anche se dolorante. <Ha fiducia nel Clan e ha fiducia in voi, e aveva ragione.> anche se altre domande restano lì appese, in quella sua piccola mente, ma non può esimersi dal farle ora. <Perché? Non c’è un modo per lei per… essere riaccolta?> domanda ora cercando di guardare negli occhi quell’uomo, che ancor prima di essere un capo clan, è uno zio… e a questo punto crede che anche lui debba soffrire molto per le scelte che deve prendere. Un mondo totalmente stravolto le si presenta davanti. [Tentativo Disattivazione Byakugan][Chakra: 24/25] Le offre da bere l'analgesico e il bicchiere di Acqua fresca una volta arrivato a loro e la ascolta senza cambiare mai la sua espressione, forse velata quando sente il nome di quell'individuo allontanata dal clan e di come, tutto sommato non li abbia traditi a parole. <è un lungo discorso che riguarda solo lei> afferma il capo clan sollevandosi di nuovo <forse, dipenderà da lei..in ogni caso non stare a parlarci troppo: è bandita dal clan e non dovrebbe neppure parlare con chi ne fa parte, non dovrebbe> afferma l'uomo andando verso la porta battendola con le nocche della mano in modo da farsi sentire <direi Inori che puoi solo migliorare quel controllo, vi sono molti ninja validi tra le nostre file: Kaori Hyuga è una di queste, ti potrebbe insegnare molte cose> chiude gli occhi e abbassa leggermente il capo mentre prende un lungo respiro <immagino che sarai stanca, domani passerò dove ti trovi e ti porterò in un alloggio più consono: è piccolo ma dignitoso, li potrai vivere vicino al dojo senza problemi fino a quando non vorrai avere una casa più grande si intende> ridacchia <oppure, se vuoi, puoi rimanere li, in ogni caso, c'è una casa che ti aspetta...per ora, ti posso solo riaccompagnare> fa cenno con la mano di seguirlo verso l'esterno per andare a mettersi le scarpe e per accompagnarla all'orfanotrofio. [end obbligatoria]
L’uomo le offre l’acqua fresca e l’analgesico e lei non può che accettare ben volentieri. Con grazia andrebbe a prendere il bicchiere e la pillola, per poi buttare giù tutto, senza fretta, composta. <Grazie.> sospira appoggiando il bicchiere ormai vuoto sul pavimento, cercando di sistemarlo perfettamente vicino a quello del thè. In realtà metterebbe la tazza con la bevanda di fronte al proprio ginocchio destro… perfettamente di fronte, mentre il bicchiere vuoto verrebbe sistemato davanti al ginocchio sinistro. Perfettamente equidistanti, può ritenersi soddisfatta. Sorride e torna ad ascoltare quanto il capo clan afferma riguardo Mekura, dopo che la giovane gli ha raccontato quelle cose. <Be, lei non potrà parlare, ma io si. Io ci posso parlare quanto mi pare, e se lei non può rispondermi potrà fare finta di niente o ignorarmi.> ma di certo nulla vieta a lei di parlarci, dato che il divieto è per l’altra parte. Andrebbe ad alzarsi anche lei per seguire l’uomo, mentre continua ad ascoltare le sue parole, ed annuisce. <Migliorerò… si, conosco Kaori Hyuga.> ha incontrato anche lei e poi anche la sua fama dovrebbe precederla. Non di altro, si sente decisamente stanca e spossata, ma non può che illuminarsi alla notizia che lascerà quel posto, che avrà una casa sua non lontana dal Dojo. <Oh, grazie!> per la prima volta il tono viene alzato un po’ di più perdendo un lieve tratto della sua ignoranza, ma non può evitare al proprio cuore di scoppiare di felicità. <No, no, là non ci voglio rimanere. Ma… una casa tutta mia, da sola?> non le dispiace, vorrebbe vivere con qualcuno, una famiglia, ma iniziamo ad andarcene da quel posto ed avere una casa. Sorride, decisamente felice e per davvero questa volta… per la prima volta dopo anni il suo viso è davvero rilassato e sereno. <Accetto la sua compagnia allora, grazie.> un lieve inchino, quindi seguirebbe l’uomo e inizierebbe a percorrere quella sua nuova strada in quel mondo del tutto nuovo da oggi in avanti. [Chakra: 24/25][END]