Lungo il terzo Cerchio del Villaggio dell'Erba si iniziano a intravvedere i primi negozi un po' più raffinati ed eleganti rispetto quelli più comuni ed alla mano del secondo. Niente pub o trattorie ma ristoranti e botteghe lievemente più pregiate. Qualche abitazione si sussegue qua e là nella parte residenziale di quella zona di Villaggio disperdendosi fra i vari negozi ancora aperti nonostante l'ora di punta. Vari odori si diffondono per strada: il profumo di prelibate pietanze calde, l'odore di bevande più o meno forti o l'odore dei fiori colorati che decorano ingressi e vetrate di locali un po' più di classe rispetto agli altri. Passando per una via piuttosto laterale e stretta, non realmente in vista, Itsuki potrà notare la presenza di una graziosa caffetteria dall'ampia vetrata che permette di dare una libera occhiata all'interno. Pavimenti in legno lucido, pareti color panna tendente al beige e tavoli di legno di ciliegio disposti lungo i bordi della stanza in maniera ordinata lasciando un libero corridoio dove camerieri e clienti si muovono liberamente senza rischio d'urtarsi. Le luci all'interno sono calde, di un bagliore dorato accogliente e caloroso e l'odore che proviene dalle vicinanze è delizioso. Profumo di caffè caldo. L'esterno del locale presenta una scalinata in pietra che conduce all'ingresso della caffetteria mentre l'insegna luminosa verticale poggiata vicino i gradini recita la parola "Anteiku". Un paio di figure sostano nei pressi dell'insegna occupate a spazzare la strada dinnanzi l'ingresso e pulire con un panno pulito la stessa insegna luminosa. <Si può sapere perchè devo essere sempre io a spazzare per terra?> chiede un ragazzino biondiccio e dall'aria leggermente allampanata liberando un sospiro stanco. <Una volta tanto non potresti farlo tu?> sbuffa storcendo le labbra mentre l'avvenente e sensuale ragazza al suo fianco si ferma per poggiare una mano sul fianco con fare autoritario, l'espressione di superiorità a soffermarsi sul viso dell'altro. "E' semplice. Perchè non mi va" risponde, con disarmante spontaneità, mostrando un sorriso divertito e affettuoso, subito seguito da un ammiccante occhiolino. [Ambient]
Un profumo delizioso, pungente, vivo, intenso; l'aroma inconfondibile e amaro di una bevanda che a tanti piace ma che pochi hanno assaporato davvero. Il locale par essere accogliente ma la scenetta che Itsuki può seguire dinnanzi all'entrata è oltremodo buffa. Comica potrebbe apparir per alcuni, patetica per altri. Il biondo sbuffa ancor più sonoramente arrossendo a disagio all'occhiolino della ragazza dai lunghi capelli neri rimettendosi a spazzare con ancor più foga e impazienza. <E quando mai ti va!> esclama con un tono spazientito ma che, chiaramente, lascia intendere una certa intimità e confidenza con l'altra, come se quella fosse una discussione ripetutasi per anni senza che nessuno dei due la trovi realmente fastidiosa o problematica. La ragazza -ormai totalmente arresasi all'idea di dover pulire l'insegna-, va mettendosi dietro di essa poggiando i gomiti sulla parte superiore della struttura reggendo il capo con le dita, il mento a venir sostenuto dall'intreccio delle falangi disposte sotto di esso. "Non lamentarti mica con me. Tu l'hai mai vista Nimura mettersi a fare le pulizie fuori con questo freddo?" chiede lei inclinando il capo, osservando il biondo sfarfallando le lunghe ciglia nere. "Non sono mica una sua serva. Siamo una famiglia, no? Allora dovrebbero esserci dei turni equi!" continua tutta convinta, annuendo piano col capo. L'altro ragazzo si ritrova a fermarsi e alzare il viso quasi perplesso da quelle parole, come se ciò che l'altra abbia detto fosse quanto mai un'eresia. <M-ma... Nimura...> balbetta deglutendo, guardando verso la scalinata che porta verso la porta d'ingresso. <Voglio dire lei... cioè... sai com'è> C'è qualcosa nel suo tono che sembra quasi intimorirlo sebbene nei suoi occhi non vi sia reale paura, quanto più un certo timor riverenziale. Itsuki potrà udire tutto questo fermo com'è dinnanzi alla caffetteria prima che la ragazza vada a distaccarsi dall'insegna per aggirarla e fermarsi poco distante da lui, tutta sorrisi e disponibilità. "Ma benvenuto!" saluta lei con voce melodiosa, i grandi occhi scuri a scintillare di espansività. "Vuole che le prepari un tavolo? Aspetta qualcuno?" domanda evidentemente molto più interessata all'idea di approcciarsi ad un potenziale cliente che a pulire quell'insegna. [Ambient]
Il biondo cameriere, in tutto questo, si ritrova a continuare a pulire per terra borbottando in silenzio mentre la ragazza si occupa di accogliere con il suo atteggiamento affabile e spigliato quello che potrebbe a tutti gli effetti essere un cliente. Itsuki risponde con fare tranquillo portando la procace cameriera ad annuire con convinzione, rivolgendogli un sorriso assai ampio e sfacciato. "Agli ordini!" esclama con entusiasmo andando dunque ad avviarsi verso l'interno così da potersi assicurare che il posto richiesto sia libero prima che il cliente entri nel locale. Precede Itsuki di giusto un paio di passi e varca la soglia col suo passo sicuro e ancheggiante, ravviandosi la folta chioma scura con un semplice gesto della mano. Il posto appare esattamente come Itsuki ha potuto notare dall'esterno: luminoso, caldo e accogliente, con il bancone posto alla sua sinistra ed i tavoli ordinatamente disposti alla sua destra lungo la parete. Un divisorio poi separa questa zona centrale della caffetteria da una piccola area più isolata e tranquilla in fondo al corridoio centrale. Il campanellino trilla non appena sia la ragazza che il genin accedono all'interno della caffetteria portando l'attenzione dei presenti verso di loro. Beh, della presente, visto che i tavoli all'interno sembrano essere attualmente completamente vuoti ad eccezione di una unica figura -sfuocata- dietro la teca di vetro posta accanto alla casa dietro la quale i commessi si occupano di preparare gli ordini e mettere in mostra dolcetti e biscotti d'accompagnamento ai loro vari tipi di caffè. <Ruby Goryo! Se vedo un solo granello di polvere su quella dannata insegna io ti--> la voce si ferma all'improvviso quando, portandosi nei pressi della cassa, va notando la figura di Itsuki all'interno del locale. A primo impatto parrebbe difficile determinare il suo sesso: la figura è longilinea ed esile dalla pelle di un candore quasi spettrale in netto e violento contrasto con la chioma scura. Capelli lisci, sottili, ad incorniciare un viso ovale fino all'altezza della nuca, la fronte lasciata libera e scoperta se non fosse per la presenza d'un ciuffo che ricade lungo il volto. Gli occhi sono non molto grandi ma attenti ed un piccolo neo sotto l'occhio destro rende caratteristico quel volto. Gli abiti sono gli stessi indossati dai due camerieri beccati a bisticciare poco prima: una camicia bianca ed un panciotto grigio sopra dei pantaloni neri non particolarmente stretti né larghi. La sua voce però lascia ben intendere che si tratti di una donna. <--Oh. Un cliente. Benvenuto ~> il suo tono va cambiando immediatamente, passando dal severo e minaccioso di poco prima a quello languido e quasi melenso tipico di chi desidera accattivarsi qualcuno. <Cosa posso servirle? Vuole dare uno sguardo al menù?> chiede la figura androgina andando a porgere verso l'altro un menù plastificato piuttosto elegante e raffinato. [Ambient]
Ruby solleva lo sguardo verso il cielo andando quindi a sospirare e girare i tacchi al rimprovero della donna, per tornare fuori a finire quanto ha interrotto prima dell'arrivo di Itsuki dinnanzi il locale. Il ragazzo rimane dunque solo all'interno della caffetteria assieme alla servizievole donna dall'aspetto androgino e la voce nella sua testa stranamente silenziosa. Quando fa la propria ordinazione la donna va annuendo mostrando sulle labbra sottili questo sorriso ampio e sfacciato, apparentemente solare ma sfumato di una sorta di strana inquietudine. Uno di quei sorrisi che, in determinate circostanze parrebbero essere piuttosto sinistri. <Arriva subito> dice esibendosi in un teatrale inchino da dietro il bancone, flettendo il busto in avanti e portando una mano ad estendersi verso l'esterno e poi piegarsi dinnanzi al petto mentre l'altra permane piegata dietro la schiena, le gambe strette l'un l'altra, dritte. Quindi va portandosi verso i macchinari presenti dietro la teca ov'era ferma poco prima ed inizia a preparare il caffè richiesto dal genin sistemando dunque dinnanzi all'altro una tazzina bianca perfettamente pulita al di sopra di un piattino con relativo cucchiaino lucido e brillante. <Uh?> la domanda del genin spiazza non poco la donna che, guardando Itsuki con fare sorpreso da quella domanda, inclina il capo portando l'indice della mancina a posarsi sulla relativa guancia, con fare pensoso. <Beh direi che questa possa essere la definizione più appropriata.> sorride alla fine lei con fare quasi ammiccante, assottigliando il sorriso ora quasi felino e tagliente, mentre lo sguardo scintilla di quella che sembra quasi... eccitazione? Difficile dirlo: quella figura ha un che di strano, di ambiguo, che si mostra in ogni suo gesto. A partire dall'aspetto androgino per finire dal modo in cui sorride continuamente, quasi con ostentata sfrontatezza, con quei suoi continui cenni delle mani e movimenti del corpo che pare essere incapace di rimanere fermo per troppo tempo. A quel punto va sistemandosi la cravatta attorno alla gola e, schiarendosi la voce, si batte una mano sul petto osservando Itsuki con un sorriso compiaciuto. <Nimura Goryo, al vostro servizio> si presenta con soddisfazione snudando ora di poco i denti bianchi per poi inarcare un sopracciglio e poggiare gli avambracci sul bancone, flettendo il busto in avanti, sporgendosi di poco sul banco, osservando Itsuki più da vicino. <Prima volta all'Anteiku, vero? Non mi sembra di averla mai vista> chiederebbe, con voce più bassa, incuriosita, inclinando il capo prima di ritornare in posizione eretta e raggiungere il fornello ove il caffè sta preparandosi, dando quindi le spalle al ragazzo. E mentre questo accade, Itsuki potrà sentire la voce nella sua testa andare a dare in un risolino leggero, quasi divertito, pungente. "Vediamo di divertirci un po'..." mormora la voce con un tono incuriosito, eccitato. "Impasta il tuo chakra. Voglio farti vedere una cosa." dice, poco dopo, col solito fare quasi altezzoso, autoritario, mentre la donna è intenta -di spalle- a controllare che la bevanda sia pronta per essere versata. [Ambient] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/67/9f/ec/679fecbe4140dafc594b6fdc3a63065a.jpg]
Ebbene sì, questa è la stessa Nimura della quale sia Ruby che il biondino sembravano star parlando poco prima fuori dal locale. Una figura bizzarra, strana, sicura, che non sembra essere affatto preoccupata all'idea di mostrarsi così com'è, con tutte le sue stranezze ed i suoi buffi modi di fare così eccentrici e vistosi. Una Nimura della quale il biondo cameriere ha parlato quasi con timore, come se non volesse in alcun modo che la donna lo sentisse. Chissà come mai? Paura di venir licenziato, di essere obbligato a pulire i bagni per tutto il mese, o qualcosa di più? Chissà? Chissà. <Beh, sono sicura che adesso che ci hai scoperti non sarà la tua ultima> dice tranquillamente Nimura rivolgendogli ancora le spalle, intenta a spegnere un macchinario e versare il caffè appena prodotto in quella che pare essere una elaborata ed elegante brocca di ceramica nera molto raffinata, dagli intarsi in oro piuttosto delicati e sottili. Nel mentre Itsuki va impastando correttamente il proprio chakra richiamando nel suo corpo quell'energia che va ad acuire i di lui sensi, la sua percezione e la sua stessa forza, soddisfacendo così la richiesta della voce che, ridacchiando con fare divertito, va chiosando ancora. "Bene. Adesso ascoltami bene" dice la voce con un tono che par quasi impaziente, quasi desideroso di vedere cosa le sue successive parole avrebbero potuto provocare. Come la voce di qualcuno che sta per assistere al risultato della propria marachella. "Porta una parte del tuo chakra verso il cervello. Canalizzala al centro, lungo quel solco che lo divide a metà. Riempilo di chakra e... beh, vediamo che succede" sghignazza provocatorio e quasi con scherno la voce nella testa del genin mentre Nimura si rivolge verso Itsuki ruotando il corpo e avvicinandosi nuovamente al bancone, andando a versare il caffè appena preparato nella tazzina precedentemente sistemata. Deponendo la brocca va versando poche gocce di latte nel caffé alzando quindi lo sguardo sul genin con un sorrisetto compiaciuto sul viso. <A lei> conclude, soddisfatta, mantenendo sulle labbra quel sorriso imperturbabile, quasi finto per quanto perfettamente disegnato sul suo volto. [Ambient] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/67/9f/ec/679fecbe4140dafc594b6fdc3a63065a.jpg]
Tirami un D50
Itsuki tira un D50 e fa 47
Quello che succede quando Itsuki va rispondendo agli ordini della voce nella sua testa porta ad una serie di varie conseguenze. Non appena il chakra viene portato ad irrorare il solco a metà dei due emisferi cerebrali del ragazzo, esso va ad entrare in contatto col gene Goryo insito nel suo sangue portando dunque il suo corpo a mutare e cambiare. I lunghi capelli neri, lentamente, vanno sfumando fino a divenire bianchi come la neve, sottili fili d'argento che scivolano lungo la sua figura andando ad incorniciare un viso rimasto inalterato se non fosse per quelle iridi cremisi che, poco a poco, vengono tinte d'un viola brillante. Nimura osserva il tutto andando a schiudere le labbra, mettendosi dritta dietro al banco con espressione genuinamente sorpresa mentre la Voce nella testa di Itsuki ride. Ride forte. Ed Itsuki stesso si sentirà... diverso. Personalità, carattere, approccio, ogni cosa di lui sembrerà mutare come se dal nulla una nuova persona fosse stata richiamata a prendere il controllo del suo corpo, una persona nuova, differente, che tuttavia è sempre Itsuki. I ricordi, i pensieri, le esperienze: tutto ciò rimane inalterato e solamente il carattere muta e varia in lui, al pari del colore dei capelli e degli occhi. <Ohibò.> commenta Nimura dopo qualche attimo di silenzio ritrovandosi ora ad inclinare il capo. <Questa mi giunge nuova. Di solito sono io ad andare a caccia dei Goryo... ma tu sei venuto da me.> commenta lei assottigliando lo sguardo per studiarlo un istante prima di scuotere il viso e tornare a piazzarsi in faccia quel consueto sorriso che gli prende l'intero volto, quasi fosse la linea curva disegnata dal pennello di un abile pittore sulla più bizzarra maschera da clown. <Ma meglio così! Mi hai risparmiato dell'altra fatica!> esclama quindi battendo le mani una sola volta e snudando i denti con sguardo vorace. <Non mi avevi detto di essere un Goryo, potevi dirlo subito senza tante manfrine. Sei proprio un esibizionista eh?> ridacchia Nimura ammiccando, umettandosi le labbra. <Beh, ora che lo so è bene che tu sappia che l'Anteiku è la casa di ogni Goryo che lo desideri. Lo staff è composto da soli membri della famiglia e rispondono tutti a me in quanto loro guida. Beh-> si ferma per un istante andando a ravviare la chioma corvina con una mano guantata di nero, lo sguardo adesso a farsi improvvisamente serio e quasi minaccioso per una frazione di secondo. <-vostra guida. Sai già tutto del clan? O hai delle domande da farmi?> chiede Nimura tornando all'espressione sfrontata di sempre, incrociando le braccia al petto. <Quale che sia la risposta sappi che dietro quella porta> indicando col capo la porta alle spalle del bancone col cartello 'zona staff' <ci sono un certo numero di stanze riservate a noi Goryo. Se dovessi aver bisogno mi assicurerò di riservarne una anche per te.> [Ambient] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/67/9f/ec/679fecbe4140dafc594b6fdc3a63065a.jpg]
Lo sguardo di Nimura s'assottiglia nell'udire le parole del ragazzo. Non comprende esattamente ciò che egli le sta dicendo, come sia possibile che abbia attivato quell'innata senza saperlo, ma dopotutto la donna non è a conoscenza della Voce nella sua mente. Si ritrova però a sogghignare quando l'altro ammette di gradire quella sensazione, quel cambiamento, specchiandosi in quel caffè ancora caldo posto dinnanzi a sé sul bancone. <Non mi sorprende. E' un potere che... dà alla testa. Letteralmente> ridacchia la donna con fare ora malizioso, attento, accuratamente mirato mentre le iridi scure scintillano interessate e ripiene di curiosità. Lascia che Itsuki quindi si adatti a quella sensazione, a quel nuovo essere, quel nuovo modo di vedere il mondo con quegli occhi assai diversi e dunque si gusti il caffè appena ricevuto. <Non ne avevo dubbi. Possiamo vantare il caffè migliore di tutti i villaggi ninja, direi> si vanta Nimura senza la minima modestia, andando a sistemarsi il panciotto della divisa con tono assolutamente compiaciuto e sicuro, sogghignando con fierezza al commento del ragazzo per poi osservarlo quand'egli le chiede aiuto nello scoprire più nello specifico ciò che quella innata è in grado di donare. <Se avrai bisogno, saremo tutti pronti a tenderti una mano. Voglio che tutti qui si aiutino, voglio che nel nostro clan non accada nulla di tutto quello che solitamente si verifica negli altri Paesi. Noi dobbiamo essere migliori. Più forti. E per esserlo abbiamo bisogno di essere uniti. Capisci?> chiosa la donna avvicinando il viso a quello dell'altro, la voce stucchevole, bassa, mentre esplica quello che ella desidera dai propri "bambini". E quindi si rialza andando a portare la tazzina ormai vuota ed il piattino nel lavello per poterli lavare, rimanendo a chiacchierare con l'altro per qualche breve attimo prima di vederlo alzarsi e tornare alla sua solita forma. <Aspetta> gli dice prima di lasciarlo andare. <Se vuoi sapere altro su di noi, tieni questo. Leggi. E' per te. Ogni nuovo membro ne ha uno, così che nessuno di voi dimentichi> spiega lei porgendogli quello che ha tutta l'aria d'essere un taccuino, lasciandogli solo in quel momento modo di andare via e di schiarirsi le idee circa quanto è appena successo. [END]