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[Entrata in clan] - Nuovo potere

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Giocata di Clan

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con Haran, Itsuki

Lungo il terzo Cerchio del Villaggio dell'Erba si iniziano a intravvedere i primi negozi un po' più raffinati ed eleganti rispetto quelli più comuni ed alla mano del secondo. Niente pub o trattorie ma ristoranti e botteghe lievemente più pregiate. Qualche abitazione si sussegue qua e là nella parte residenziale di quella zona di Villaggio disperdendosi fra i vari negozi ancora aperti nonostante l'ora di punta. Vari odori si diffondono per strada: il profumo di prelibate pietanze calde, l'odore di bevande più o meno forti o l'odore dei fiori colorati che decorano ingressi e vetrate di locali un po' più di classe rispetto agli altri. Passando per una via piuttosto laterale e stretta, non realmente in vista, Itsuki potrà notare la presenza di una graziosa caffetteria dall'ampia vetrata che permette di dare una libera occhiata all'interno. Pavimenti in legno lucido, pareti color panna tendente al beige e tavoli di legno di ciliegio disposti lungo i bordi della stanza in maniera ordinata lasciando un libero corridoio dove camerieri e clienti si muovono liberamente senza rischio d'urtarsi. Le luci all'interno sono calde, di un bagliore dorato accogliente e caloroso e l'odore che proviene dalle vicinanze è delizioso. Profumo di caffè caldo. L'esterno del locale presenta una scalinata in pietra che conduce all'ingresso della caffetteria mentre l'insegna luminosa verticale poggiata vicino i gradini recita la parola "Anteiku". Un paio di figure sostano nei pressi dell'insegna occupate a spazzare la strada dinnanzi l'ingresso e pulire con un panno pulito la stessa insegna luminosa. <Si può sapere perchè devo essere sempre io a spazzare per terra?> chiede un ragazzino biondiccio e dall'aria leggermente allampanata liberando un sospiro stanco. <Una volta tanto non potresti farlo tu?> sbuffa storcendo le labbra mentre l'avvenente e sensuale ragazza al suo fianco si ferma per poggiare una mano sul fianco con fare autoritario, l'espressione di superiorità a soffermarsi sul viso dell'altro. "E' semplice. Perchè non mi va" risponde, con disarmante spontaneità, mostrando un sorriso divertito e affettuoso, subito seguito da un ammiccante occhiolino. [Ambient]

15:31 Itsuki:
  [Strada > Ingresso Anteiki] Cammina, una passeggiata come altre, nulla di particolare e nessun posto di preciso impostato come meta, per quanto possa essere un Genin, la sua routine non è cambiata di molto, attende semplicemente il momento propizio per compiere quanto dovuto e, per quanto possa sembra che stia tergiversando, ancora non è il momento giusto. Un passo dopo l'altro, sfila per le strade dell'Erba con quell'incedere ambiguo, sinuoso quanto virile nel contempo, insolito, un'ombra che ammantata dal nero d'ebano delle sue lunghe ciocche scivola verso quelle che sarebbero le strade del Terzo Anello, con gli occhi rossastri puntati su tutto e niente. A volte vaga con l'attenzione, a volte rimane soffermo fisso d'innanzi a lui mentre con le mani in tasca prosegue, ne in fretta, ne troppo lentamente, senza alcuna espressione in viso chiaramente e nient'altro che il solito vestiario addosso: giacca, cravatta, camicia, pantaloni e scarpe. Abitudinario, quanto simbolico nel proprio fare e e nei propri metodi, logici e naturali a sè personalmente forse, ma comunque importanti e fondamentali, almeno per lui, lui che non verrebbe come al solito smosso da nulla in particolare, da niente, senza trovare qualcosa alla quale possa degnare attenzione tanto quanto basti per soffermarsi, per un qualsiasi motivo. Non ancora. Svolta un paio di volte agli angoli di due strade, passa per dei vicoli appena più nascosti, secondari, si sta muovendo in maniera assolutamente casuale per quanto nella sua testa sembra esserci un dato schema. Che poi, oltre allos schema, c'è pure qualcos'altro, o meglio, qualcun'altro potremmo dire, qualcuno che appunto non faticherebbe più di tanto a farsi sentire, anzi " Hai intenzione di stabilire un nuovo record per la passeggiata più noiosa? Diamine.. " ed inizialmente lui, Itsuki, quello reale, vedrebbe di non rispondergli nemmeno, lasciandolo perdere ed ignorandolo per lunghi secondi < ... > continuando a camminare senza dare alcuna apparente reazione lì per lì, concedenosi poi una lieve incrinatura poco più tardi < Non ho nulla da fare... > e lo dice secco, non come se dovesse commiserarsi, non come se dovesse far pena, solo e soltanto come se si stesse annoiando, ma quello pare farlo perennemente. Una nota distintiva, però, sarebbe quello che a un certo punto andrebbe attraendo l'attenzione del Genin, il quale nel suo passeggiare, andrebbe sentendo l'aroma inconfondibile del caffè, bevanda dal sapore deciso e definibile mascolina, a lui piace, una delle poche cose che forse non lo annoia, inoltre, c'è da considerarsi che l'aroma di quella miscela sembra effettivamente qualcosa che valga la pena provare, piuttosto che il comune caffè che si ritrovi in giro. Un paio di passi ancora, dunque, prima di soffermarsi lì dinnanzi a quei due, il biondo e la ragazza, che pare lavorino appunto per quel posto che sarebbe l'Anteiku, a Itsuki sconosciuto sino ad oggi, così come sarebbero chiaramente sconosciuti quei due, per quanto lui li fissi morbosamente per qualche istante, senza smuoversi, senza proferire parola, alternandosi all'entrata del posto. Non è uno sguardo necesarriamente cattivo, per nulla, semplicemente neutrale, come l'espressione di qualcuno che seppur si sforzi, non abbia nulla da dire. Magari un ciao non sarebbe male, però insomma, è fatto così, che volete farci " Mh, caffè, chissà che magari la caffeina ti stimoli un pò.. " direbbe da dentro quell'Entità alla quale questa volta non degnerebbe attenzione, nel mentre che quell'altro da dentro sospira, lui non muove un muscolo, ne fiata, ne nulla.

Un profumo delizioso, pungente, vivo, intenso; l'aroma inconfondibile e amaro di una bevanda che a tanti piace ma che pochi hanno assaporato davvero. Il locale par essere accogliente ma la scenetta che Itsuki può seguire dinnanzi all'entrata è oltremodo buffa. Comica potrebbe apparir per alcuni, patetica per altri. Il biondo sbuffa ancor più sonoramente arrossendo a disagio all'occhiolino della ragazza dai lunghi capelli neri rimettendosi a spazzare con ancor più foga e impazienza. <E quando mai ti va!> esclama con un tono spazientito ma che, chiaramente, lascia intendere una certa intimità e confidenza con l'altra, come se quella fosse una discussione ripetutasi per anni senza che nessuno dei due la trovi realmente fastidiosa o problematica. La ragazza -ormai totalmente arresasi all'idea di dover pulire l'insegna-, va mettendosi dietro di essa poggiando i gomiti sulla parte superiore della struttura reggendo il capo con le dita, il mento a venir sostenuto dall'intreccio delle falangi disposte sotto di esso. "Non lamentarti mica con me. Tu l'hai mai vista Nimura mettersi a fare le pulizie fuori con questo freddo?" chiede lei inclinando il capo, osservando il biondo sfarfallando le lunghe ciglia nere. "Non sono mica una sua serva. Siamo una famiglia, no? Allora dovrebbero esserci dei turni equi!" continua tutta convinta, annuendo piano col capo. L'altro ragazzo si ritrova a fermarsi e alzare il viso quasi perplesso da quelle parole, come se ciò che l'altra abbia detto fosse quanto mai un'eresia. <M-ma... Nimura...> balbetta deglutendo, guardando verso la scalinata che porta verso la porta d'ingresso. <Voglio dire lei... cioè... sai com'è> C'è qualcosa nel suo tono che sembra quasi intimorirlo sebbene nei suoi occhi non vi sia reale paura, quanto più un certo timor riverenziale. Itsuki potrà udire tutto questo fermo com'è dinnanzi alla caffetteria prima che la ragazza vada a distaccarsi dall'insegna per aggirarla e fermarsi poco distante da lui, tutta sorrisi e disponibilità. "Ma benvenuto!" saluta lei con voce melodiosa, i grandi occhi scuri a scintillare di espansività. "Vuole che le prepari un tavolo? Aspetta qualcuno?" domanda evidentemente molto più interessata all'idea di approcciarsi ad un potenziale cliente che a pulire quell'insegna. [Ambient]

15:57 Itsuki:
  [Strada > Ingresso Anteiki] E sì, lui si guarda quella scenetta pur non comprendendo le questioni che effettivamente affliggono i due in maniera scherzosa, familiare. Non dice nulla, semplicemente, un pò perchè è solito non dire nulla e un pò perchè effettivamente non conosce di certo quelle persone o qualcuno che possa essere inerente a quel posto appena scoperto, anzi, in realtà in un certo senso si sente anche fuori luogo nel mentre che quei due discorrono con il loro dire personale, non che lo stiano escludendo - anche perchè lui non si è mai inserito nella conversazione - ma semplicemente parlano tra di loro, di cose loro, ed Itsuki starebbe quasi per voltarsi e andarsene se non fosse per il benvenuto caloroso che gli dispensa la ragazza mora, andando ora ad avvicinarsi a lui oltre all'insegna, vedendo di domdandagli se aspetta qualcuno, se desidera un tavolo. Colto più o meno alla sprovvista, per quanto non reagisca minimamente a tutto ciò se non sollevando di un paio di millimetri le sopracciglia e sgranando appena appena gli occhi, dubbioso più o meno sul come rispondere, per quanto lui effettivamente sia fisicamente da solo, non lo si può definire personalmente solo, dato quel qualcuno nella sua testa insomma < Mh.. Un posto al bancone andrà bene.. > direbbe lui, incuriosito, volenteroso di bere un caffè ed allo stesso tempo di dare una possibilità a quel preciso posto, con quelle sue miscele particolari che giungono con diversi aromi da oltre l'entrata. Permane con le mani in tasca, attenderebbe il fare o il dire di ella che forse lo accompagnerà dentro - altrimenti farà da sè - passando quindi davanti al ragazzo biondo facenno un cenno con il capo relativamente profondo, un vago accenno d'inchino, mezzo saluto insomma, prima di varcare la soglia e quindi ritrovarsi presumibilmente nell'ambiente caldo ed accogliente dell'Anteiku, per nulla pretenzioso, niente nel posto sbagliato e di cattivo gusto, lineare, semplicistico ma di classe. Non si esprime, non dice nulla, rimarrebbe lì sulla soglia con le rossastre saettanti, occhi un pò più sgranati del solito che cercano di cogliere i particolari del luogo, l'aroma nuovamente coglie il suo olfatto, insomma, di certo non gli si dipinge un sorriso a trentadue denti sul viso, ma quel posto sicuramente è qualcosa che possa aggradare il nostro Itsuki, il quale spesso disprezza tutto e tutti, apprezzando soprattutto la tranquillità, nonostante la gente presente.

Il biondo cameriere, in tutto questo, si ritrova a continuare a pulire per terra borbottando in silenzio mentre la ragazza si occupa di accogliere con il suo atteggiamento affabile e spigliato quello che potrebbe a tutti gli effetti essere un cliente. Itsuki risponde con fare tranquillo portando la procace cameriera ad annuire con convinzione, rivolgendogli un sorriso assai ampio e sfacciato. "Agli ordini!" esclama con entusiasmo andando dunque ad avviarsi verso l'interno così da potersi assicurare che il posto richiesto sia libero prima che il cliente entri nel locale. Precede Itsuki di giusto un paio di passi e varca la soglia col suo passo sicuro e ancheggiante, ravviandosi la folta chioma scura con un semplice gesto della mano. Il posto appare esattamente come Itsuki ha potuto notare dall'esterno: luminoso, caldo e accogliente, con il bancone posto alla sua sinistra ed i tavoli ordinatamente disposti alla sua destra lungo la parete. Un divisorio poi separa questa zona centrale della caffetteria da una piccola area più isolata e tranquilla in fondo al corridoio centrale. Il campanellino trilla non appena sia la ragazza che il genin accedono all'interno della caffetteria portando l'attenzione dei presenti verso di loro. Beh, della presente, visto che i tavoli all'interno sembrano essere attualmente completamente vuoti ad eccezione di una unica figura -sfuocata- dietro la teca di vetro posta accanto alla casa dietro la quale i commessi si occupano di preparare gli ordini e mettere in mostra dolcetti e biscotti d'accompagnamento ai loro vari tipi di caffè. <Ruby Goryo! Se vedo un solo granello di polvere su quella dannata insegna io ti--> la voce si ferma all'improvviso quando, portandosi nei pressi della cassa, va notando la figura di Itsuki all'interno del locale. A primo impatto parrebbe difficile determinare il suo sesso: la figura è longilinea ed esile dalla pelle di un candore quasi spettrale in netto e violento contrasto con la chioma scura. Capelli lisci, sottili, ad incorniciare un viso ovale fino all'altezza della nuca, la fronte lasciata libera e scoperta se non fosse per la presenza d'un ciuffo che ricade lungo il volto. Gli occhi sono non molto grandi ma attenti ed un piccolo neo sotto l'occhio destro rende caratteristico quel volto. Gli abiti sono gli stessi indossati dai due camerieri beccati a bisticciare poco prima: una camicia bianca ed un panciotto grigio sopra dei pantaloni neri non particolarmente stretti né larghi. La sua voce però lascia ben intendere che si tratti di una donna. <--Oh. Un cliente. Benvenuto ~> il suo tono va cambiando immediatamente, passando dal severo e minaccioso di poco prima a quello languido e quasi melenso tipico di chi desidera accattivarsi qualcuno. <Cosa posso servirle? Vuole dare uno sguardo al menù?> chiede la figura androgina andando a porgere verso l'altro un menù plastificato piuttosto elegante e raffinato. [Ambient]

16:37 Itsuki:
  [Anteiku] Dunque, entrerebbe seguendo la ragazza dai lunghi capelli neri, forse lunghi quanto i suoi se non poco di meno, si sistema la chioma lei, mentre lui invece lascia che la propria lo segua come fosse un manto, andando a varcare la soglia e quindi annunciando la propria presenza con quel campanellino, seguendo lei e lasciando il biondo dietro a spazzare e con il proprio da fare, insomma. Concluso il proprio guardarsi attorno, ecco che appunto la propria attenzione verrebbe immediatamente attirata da una voce più severa e decisa, qualcuno che all'inizio parla senza mostrarsi e perdipiù parlerebbe come se si stesse rivolgendo solo a quella mora accompagnatrice di lui, che a quanto pare, si chiama Ruby, Ruby Goryo < ... > ma non suona nulla nella sua testa, ed appunto lui, chiaramente, inizialmente non dice nulla, lascia fare, và seguendo con lo sguardo rossastri la nuova presenza arrivata, addocchiandola e vedendo poi di risponderle con una certa neutralità e sicurezza nel contempo < Mh, direi che un caffè della casa possa andar bene, mi fido... > a parte il fatto che dovrebbe andare a porre un'analisi attenta ed accurata di ogni possibile cosa sul menù - in caso glielo venga portato - lui appunto eviterebbe di richiedere il menù stesso non volendo perdere tempo, rendendosi conto che è effettivamente l'unico cliente, forse per l'ora, forse per altri motivi. Sembra comunque un posto di gusto, ed è abbastanza certo che di gusto sarà anche il caffè che arriverà, ma dentro di lui c'è qualcuno di crucciato, mugugna appena, dubbioso, forse dall'alto della sua esperienza e dalle numerose insolite situazioni nelle quali quell'entità si sia ritrovata " Mh.. Anteiku... Questo posto è.. Insolito.. " direbbe, nulla di più, nulla di meno, ma il Genin è uno di quelli che preferisce stare in allerta sempre e perennemente, senza mai cercare di abbassare la guardia e di dimostrarsi debole a qualcuno, vulnerabile, tanto che appunto il dire di quell'altro lo incuriosisce, ma lì per lì altro non farebbe se alzare lo sguardo color del sangue verso la propria fronte, come ad ammonirlo, e nulla di più, attende il caffè, andando a chiedere a quella presunta donna, vagamente curioso, e relativamente in grado di andare a spiccicare qualche parola, quando vuole, o quando serve < È una conduzione familiare? > insomma, un pò quello che ha detto prima Ruby nei confronti del biondo riguardo la famiglia, un pò il fatto che tutti sembra che si trattino con una certa confidenza che va anche oltre il presunto legame lavorativo.. Insolito come posto, già.

Ruby solleva lo sguardo verso il cielo andando quindi a sospirare e girare i tacchi al rimprovero della donna, per tornare fuori a finire quanto ha interrotto prima dell'arrivo di Itsuki dinnanzi il locale. Il ragazzo rimane dunque solo all'interno della caffetteria assieme alla servizievole donna dall'aspetto androgino e la voce nella sua testa stranamente silenziosa. Quando fa la propria ordinazione la donna va annuendo mostrando sulle labbra sottili questo sorriso ampio e sfacciato, apparentemente solare ma sfumato di una sorta di strana inquietudine. Uno di quei sorrisi che, in determinate circostanze parrebbero essere piuttosto sinistri. <Arriva subito> dice esibendosi in un teatrale inchino da dietro il bancone, flettendo il busto in avanti e portando una mano ad estendersi verso l'esterno e poi piegarsi dinnanzi al petto mentre l'altra permane piegata dietro la schiena, le gambe strette l'un l'altra, dritte. Quindi va portandosi verso i macchinari presenti dietro la teca ov'era ferma poco prima ed inizia a preparare il caffè richiesto dal genin sistemando dunque dinnanzi all'altro una tazzina bianca perfettamente pulita al di sopra di un piattino con relativo cucchiaino lucido e brillante. <Uh?> la domanda del genin spiazza non poco la donna che, guardando Itsuki con fare sorpreso da quella domanda, inclina il capo portando l'indice della mancina a posarsi sulla relativa guancia, con fare pensoso. <Beh direi che questa possa essere la definizione più appropriata.> sorride alla fine lei con fare quasi ammiccante, assottigliando il sorriso ora quasi felino e tagliente, mentre lo sguardo scintilla di quella che sembra quasi... eccitazione? Difficile dirlo: quella figura ha un che di strano, di ambiguo, che si mostra in ogni suo gesto. A partire dall'aspetto androgino per finire dal modo in cui sorride continuamente, quasi con ostentata sfrontatezza, con quei suoi continui cenni delle mani e movimenti del corpo che pare essere incapace di rimanere fermo per troppo tempo. A quel punto va sistemandosi la cravatta attorno alla gola e, schiarendosi la voce, si batte una mano sul petto osservando Itsuki con un sorriso compiaciuto. <Nimura Goryo, al vostro servizio> si presenta con soddisfazione snudando ora di poco i denti bianchi per poi inarcare un sopracciglio e poggiare gli avambracci sul bancone, flettendo il busto in avanti, sporgendosi di poco sul banco, osservando Itsuki più da vicino. <Prima volta all'Anteiku, vero? Non mi sembra di averla mai vista> chiederebbe, con voce più bassa, incuriosita, inclinando il capo prima di ritornare in posizione eretta e raggiungere il fornello ove il caffè sta preparandosi, dando quindi le spalle al ragazzo. E mentre questo accade, Itsuki potrà sentire la voce nella sua testa andare a dare in un risolino leggero, quasi divertito, pungente. "Vediamo di divertirci un po'..." mormora la voce con un tono incuriosito, eccitato. "Impasta il tuo chakra. Voglio farti vedere una cosa." dice, poco dopo, col solito fare quasi altezzoso, autoritario, mentre la donna è intenta -di spalle- a controllare che la bevanda sia pronta per essere versata. [Ambient] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/67/9f/ec/679fecbe4140dafc594b6fdc3a63065a.jpg]

17:15 Itsuki:
  [Anteiku] Lentamente, tutto andrebbe tingendosi di cupi colori, insondabili, invisibili, poichè vi sarebbe anche il perfetto contorno dell'Anteiku. Precisiamo, non è che effettivamente tutto starebbe diventado un tetro o macabro teatrino, insomma, l'atmosfera è serena, forse anche troppo, e questo potrebbe essere forse un campanello d'allerta. Dovrebbe? Non nel caso di Itsuki, il quale sostanzialmente predilige la calma, e che a quanto pare cogli minimamente alla sprovvista quella lei abbastanza strana, insolita, che rimane da sola con lui al congedo di Ruby, incuriosendolo minimamente, mentre da dentro può come sentire che quell'Entità non schiodi gli occhi di dosso da Nimura, nemmeno per un secondo, a sua volta interessato da quella insolita figura femminile. Ride, sorride, lo fà in maniera ostentata e quasi innnaturale, si presenta poi, facendogli in fretta risuonare la memoria andando a ricordarsi delle precedenti parole del biondo fuori, il quale con un misto di timore e riverenza si stava rivolgendo proprio alla Nimura lì presente, Goryo, anch'ella. Lui dal canto suo, vedrebbe semplicemente di rispondere < Sì, effettivamente non ci avevo mai fatto caso.. > decisamente un nuovo cliente, visto che l'Anteiku pare non dia ne su una strada principale ne sia troppo nascosto, insomma, bisogna o conoscerlo o trovarlo un pò per caso come è successo a lui, anche se l'aroma del caffè sicuramente aiuta ad attirare la clientela. Poi dopo, mentre lui starebbe fissando senza un preciso motivo la bianca, candida, immacolta tazzina, ecco che dentro di lui quel qualcuno andrebbe smuovendolo, non fisicamente, ma almeno interiormente, andando ad ordinargli sostanzialmente di impastare il Chakra, senza spiegazioni ne nulla, dicendogli che si divertiranno. E lì, Itsuki non potrebbe far altro che acconsenire, per una piccola serie di ragioni: prima di tutto, se non gli darebbe ascolto, per quanto non abbia effettivo potere quella voce su di lui - ora come ora - probabilmente non gli darebbe pace sino a quando non farebbe come gli avrebbe ordinato, anzi, sicuramente lo farebbe; Secondo, finchè si tratta di impastare e imparare qualcosa, lui difficilmente si tira indietro, anche se in un certo senso, sente come se non dovesse scherzare con quella Goryo dietro al bancone. Tiene quindi le mani dietro al bancone a sua volta, basse, inrocia le dita nel sigillo caprino e di lì in poi cercherebbe di ritrovate prima la guizzante, ardimentosa e irruenta energia fisica, bruta, rossastra come una fiamma. Mentre poi accorrerebbe in fretta anche l'energia mentale, ritrovata con sempre più facilità, così che possa riuscire ad impastarle all'altezza del petto, per quindi dar vita al Chakra, che dovrebbe destarsi dentro di lui, nel mentre che attende il caffè e nuove eventuali istruzioni. Perchè non risponde a quel lui nella testa? Perchè lo fà sempre a voce. Ha mai provato a rispondergli mentalmente? No, forse farlo fisicamente gli da quel senso di controllo reale rispetto a quel piano immaginario della sua mente, come se ogni volta, parlando effettivamente, si riconfermasse padrone di se stesso. Ma davanti a Nimura, così come davanti a molti altri, si riserva dal passare per un pazzo che parla da solo. { Chk On 20/20 }

Ebbene sì, questa è la stessa Nimura della quale sia Ruby che il biondino sembravano star parlando poco prima fuori dal locale. Una figura bizzarra, strana, sicura, che non sembra essere affatto preoccupata all'idea di mostrarsi così com'è, con tutte le sue stranezze ed i suoi buffi modi di fare così eccentrici e vistosi. Una Nimura della quale il biondo cameriere ha parlato quasi con timore, come se non volesse in alcun modo che la donna lo sentisse. Chissà come mai? Paura di venir licenziato, di essere obbligato a pulire i bagni per tutto il mese, o qualcosa di più? Chissà? Chissà. <Beh, sono sicura che adesso che ci hai scoperti non sarà la tua ultima> dice tranquillamente Nimura rivolgendogli ancora le spalle, intenta a spegnere un macchinario e versare il caffè appena prodotto in quella che pare essere una elaborata ed elegante brocca di ceramica nera molto raffinata, dagli intarsi in oro piuttosto delicati e sottili. Nel mentre Itsuki va impastando correttamente il proprio chakra richiamando nel suo corpo quell'energia che va ad acuire i di lui sensi, la sua percezione e la sua stessa forza, soddisfacendo così la richiesta della voce che, ridacchiando con fare divertito, va chiosando ancora. "Bene. Adesso ascoltami bene" dice la voce con un tono che par quasi impaziente, quasi desideroso di vedere cosa le sue successive parole avrebbero potuto provocare. Come la voce di qualcuno che sta per assistere al risultato della propria marachella. "Porta una parte del tuo chakra verso il cervello. Canalizzala al centro, lungo quel solco che lo divide a metà. Riempilo di chakra e... beh, vediamo che succede" sghignazza provocatorio e quasi con scherno la voce nella testa del genin mentre Nimura si rivolge verso Itsuki ruotando il corpo e avvicinandosi nuovamente al bancone, andando a versare il caffè appena preparato nella tazzina precedentemente sistemata. Deponendo la brocca va versando poche gocce di latte nel caffé alzando quindi lo sguardo sul genin con un sorrisetto compiaciuto sul viso. <A lei> conclude, soddisfatta, mantenendo sulle labbra quel sorriso imperturbabile, quasi finto per quanto perfettamente disegnato sul suo volto. [Ambient] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/67/9f/ec/679fecbe4140dafc594b6fdc3a63065a.jpg]

17:54 Itsuki:
  [Anteiku] Sono lunghi attimi quelli che si frappongono tra il momento in cui il caffè viene fatto e poi dunque servito ad Itsuki. Il Chakra nel frattempo viene correttamente impastato e il Genin potrebbe sentirlo fluire dentro di sè, i sensi si acuiscono e tutto il resto andrebbe confermandogli la corretta attivazione, mentre poi semplicemente annuisce al dire di ella, un pò per circostanza, un pò così per fare. Del resto, quello che più attirerebbe l'attenzione del Genin ora come ora, sarebbe proprio il dire nella sua testa, quelle parole che vengono pronunciate con fretta inizialmente e poi con un certo fare provocatorio, curioso, freme quel qualcuno dentro di lui che gli da quel consiglio che non potrebbe far altro che andare ad incuriosire Itsuki, il quale andrebbe inclinando visibilmente un sopracciglio e a porre un'espressione indagatoria sul proprio viso, pur mantenendola nei confronti di se stesso, lui con quel viso che quasi mai si scompone, questa volta rimane lievemente intaccato da quell'ordine o consiglio di lui che sia, incuriosito a sua volta di quello che gli starebbe dicendo, di quel comando, intento a voler sapere che cosa succederà se farà quanto detto da lui, per quanto < So che la cosa non mi piacerà... > e questo lo mormora tra sè e sè, a bassa voce, che lei possa sentirlo o meno al momeno non importa, poichè lui starebbe già concentrandosi per fare quanto descrittogli dalla voce dentro di lui. Quindi ecco che si concentrerebbe per smuovre il chakra dentro di lui e di lì in poi andare a concentrarlo proprio nella linea di mezzo che divide i due emisferi cerebrali, andando a irrorarla di Chakra quanto più possibile, muovendolo attraverso il sistema circolatorio sino all'organo nel cranio, proprio nel momento in cui lei poggia la tazzina. Cosa succederà? Mistero. Chissà perchè comunque nella sua testa, gli sembra già quasi di sentire ridere. Ridere in maniera diabolica. O è forse soltanot un'imrpressione? { Chk On 20/20 }

Tirami un D50

Itsuki tira un D50 e fa 47

Quello che succede quando Itsuki va rispondendo agli ordini della voce nella sua testa porta ad una serie di varie conseguenze. Non appena il chakra viene portato ad irrorare il solco a metà dei due emisferi cerebrali del ragazzo, esso va ad entrare in contatto col gene Goryo insito nel suo sangue portando dunque il suo corpo a mutare e cambiare. I lunghi capelli neri, lentamente, vanno sfumando fino a divenire bianchi come la neve, sottili fili d'argento che scivolano lungo la sua figura andando ad incorniciare un viso rimasto inalterato se non fosse per quelle iridi cremisi che, poco a poco, vengono tinte d'un viola brillante. Nimura osserva il tutto andando a schiudere le labbra, mettendosi dritta dietro al banco con espressione genuinamente sorpresa mentre la Voce nella testa di Itsuki ride. Ride forte. Ed Itsuki stesso si sentirà... diverso. Personalità, carattere, approccio, ogni cosa di lui sembrerà mutare come se dal nulla una nuova persona fosse stata richiamata a prendere il controllo del suo corpo, una persona nuova, differente, che tuttavia è sempre Itsuki. I ricordi, i pensieri, le esperienze: tutto ciò rimane inalterato e solamente il carattere muta e varia in lui, al pari del colore dei capelli e degli occhi. <Ohibò.> commenta Nimura dopo qualche attimo di silenzio ritrovandosi ora ad inclinare il capo. <Questa mi giunge nuova. Di solito sono io ad andare a caccia dei Goryo... ma tu sei venuto da me.> commenta lei assottigliando lo sguardo per studiarlo un istante prima di scuotere il viso e tornare a piazzarsi in faccia quel consueto sorriso che gli prende l'intero volto, quasi fosse la linea curva disegnata dal pennello di un abile pittore sulla più bizzarra maschera da clown. <Ma meglio così! Mi hai risparmiato dell'altra fatica!> esclama quindi battendo le mani una sola volta e snudando i denti con sguardo vorace. <Non mi avevi detto di essere un Goryo, potevi dirlo subito senza tante manfrine. Sei proprio un esibizionista eh?> ridacchia Nimura ammiccando, umettandosi le labbra. <Beh, ora che lo so è bene che tu sappia che l'Anteiku è la casa di ogni Goryo che lo desideri. Lo staff è composto da soli membri della famiglia e rispondono tutti a me in quanto loro guida. Beh-> si ferma per un istante andando a ravviare la chioma corvina con una mano guantata di nero, lo sguardo adesso a farsi improvvisamente serio e quasi minaccioso per una frazione di secondo. <-vostra guida. Sai già tutto del clan? O hai delle domande da farmi?> chiede Nimura tornando all'espressione sfrontata di sempre, incrociando le braccia al petto. <Quale che sia la risposta sappi che dietro quella porta> indicando col capo la porta alle spalle del bancone col cartello 'zona staff' <ci sono un certo numero di stanze riservate a noi Goryo. Se dovessi aver bisogno mi assicurerò di riservarne una anche per te.> [Ambient] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/67/9f/ec/679fecbe4140dafc594b6fdc3a63065a.jpg]

18:35 Itsuki:
  [Anteiku] Ebbene sì, ciò che accade di lì in poi è chiaramente quanto altamente confusionario. All'improvviso, appunto, i propri capelli andrebbero tingendosi d'un bianco, candido e immacolato come la neve, argentato da qualche parte, sfumando in fretta da un neutro all'altro, mentre pure le iridi delicatamente andrebbero sfumando dal rosso sino al viola, cangianti nel colore ed anche nell'espressività, così come il volto di lui, che si farebbe più malizioso, con l'espressione sfuggente quanto ammiccante in un certo senso, per quanto di base permanga la piattezza di Itsuki, sempre di sfondo nello sguardo che mai troppo andrebbe scomponendosi < Mh, beh, devo dire che nemmeno io sapevo cosa stessi facendo ma... > direbbe lui andando a prendere i capelli con una delle sue mani, la dritta, afferrando la lunga ciocca candida e innevata, portandola dacant iagli occhi, giocherellandoci con noia quanto allo stesso tempo con interesse, le due personalità che si sovrappongono < A quanto pare ha funzionato. > direbbe lui sporgendosi minimamente verso il caffè e quindi lasciando andare la ciocca, così da potersi specchiare nel liquido scuro rivedendo anche le iridi violacee, insolito come aspetto, ma in un certo senso, così come lo farebbe esprimere quell'altra personalità che tende a farlo parlare un pò di più, eccolo che quindi si concede un < Ed oserei dire che mi piace. > posando appena delicatamente la punta di tre o quattro dita della dritta sotto l'occhio destro, quasi a sottolineare, valorizzare il suo nuovo sguardo, sollevando poi quelle nuove d'ametista verso di lei. Dunque, è un Goryo. Dunque, il potere che ricercava l'ha sempre avuto dentro di sè. Ma come? Perchè? Come faceva lui a sapere? E come mai ora è più smaliziato nei modi e un pò meno taciturno? Non se lo spiega, ma nel frattempo, prima che quel caffè si freddi, ecco che porterebbe la mancina ad afferrare la tazzina andando a berlo in tre sorsi, moderatamente rapidi, gustandosi comunque prima l'aroma che gli punge piacevolmente l'olfatto, poi il gusto che si spande sul palato < Mh, devo dire che anche se non mi fossi scoperto un Goryo, sarei decisamente tornato almeno per il caffè... > e ridacchia lievemente, un lieve ghigno si dipinge sul suo volto prima di andare a presumenre semplicemente che gli basterà disattivare il Chakra per tornare alle sue solite sembianze, senza quindi abbandonarsi alle domande ovvie, vedendo quindi di chiedere semplicemente < Avrò bisogno di capire, mi aiuterete? > domandrebbe lui, che non chiede spesso aiuto ma questa volta lo farebbe, e pure senza mezzi termini e con un tono appena pretenzionso, dettato da quell'io dentro di lui che prevale, ed ora come ora andrebbe anche facendosi sentire " Visto? Cercavi tanto il potere... Basta solo capitare nel posto giusto al momento giusto... Alla fine ci siamo divertiti direi.. " e ride di un'altra risata appena più malvagia e truculenta, come se sembrasse che lui sapesse, che lui aspettase solo quel giorno, senza mai voler forzare o indirizzare nessun evento almeno fino a quel consiglio, quell'ordine di prima del caffè, e nient'altro. Certo, a parte l'incontro traumatico di anni fà dove iniziò tutto. Per il resto, lui nom avrebbe bisogno di chiedere altro, per ora, probabilmente tutto ciò che gli rimarrebbe da fare sarebbe rimanere lì, magari a conoscere, in piccole dosi e pilloe sparse, cose sui Goryo, sull'anteiku, o magari a godersi semplicemente qualcos'altro del caffè. Di lì a poco, dopo lo scambio di frasi che avranno i due, lui vedrà di alzarsi e di andare quindi disattivando il chakra, facendo un vago sorriso di compiacimento, confuso, frastornato, ma mai troppo scosso dal tutto, per quanto per una volta, finalmente, emozionato < A presto allora, Nimura-Sama. > e sì, probabilmente saprà dove andare a fare colazione domattina, per ora, c'è da mettere un'attimo a posto nella testa. { Chk On 20/20 }

Lo sguardo di Nimura s'assottiglia nell'udire le parole del ragazzo. Non comprende esattamente ciò che egli le sta dicendo, come sia possibile che abbia attivato quell'innata senza saperlo, ma dopotutto la donna non è a conoscenza della Voce nella sua mente. Si ritrova però a sogghignare quando l'altro ammette di gradire quella sensazione, quel cambiamento, specchiandosi in quel caffè ancora caldo posto dinnanzi a sé sul bancone. <Non mi sorprende. E' un potere che... dà alla testa. Letteralmente> ridacchia la donna con fare ora malizioso, attento, accuratamente mirato mentre le iridi scure scintillano interessate e ripiene di curiosità. Lascia che Itsuki quindi si adatti a quella sensazione, a quel nuovo essere, quel nuovo modo di vedere il mondo con quegli occhi assai diversi e dunque si gusti il caffè appena ricevuto. <Non ne avevo dubbi. Possiamo vantare il caffè migliore di tutti i villaggi ninja, direi> si vanta Nimura senza la minima modestia, andando a sistemarsi il panciotto della divisa con tono assolutamente compiaciuto e sicuro, sogghignando con fierezza al commento del ragazzo per poi osservarlo quand'egli le chiede aiuto nello scoprire più nello specifico ciò che quella innata è in grado di donare. <Se avrai bisogno, saremo tutti pronti a tenderti una mano. Voglio che tutti qui si aiutino, voglio che nel nostro clan non accada nulla di tutto quello che solitamente si verifica negli altri Paesi. Noi dobbiamo essere migliori. Più forti. E per esserlo abbiamo bisogno di essere uniti. Capisci?> chiosa la donna avvicinando il viso a quello dell'altro, la voce stucchevole, bassa, mentre esplica quello che ella desidera dai propri "bambini". E quindi si rialza andando a portare la tazzina ormai vuota ed il piattino nel lavello per poterli lavare, rimanendo a chiacchierare con l'altro per qualche breve attimo prima di vederlo alzarsi e tornare alla sua solita forma. <Aspetta> gli dice prima di lasciarlo andare. <Se vuoi sapere altro su di noi, tieni questo. Leggi. E' per te. Ogni nuovo membro ne ha uno, così che nessuno di voi dimentichi> spiega lei porgendogli quello che ha tutta l'aria d'essere un taccuino, lasciandogli solo in quel momento modo di andare via e di schiarirsi le idee circa quanto è appena successo. [END]

Itsuki si ritrova per caso a varcare la soglia dell'Anteiku.
Qui viene a scoprire che il posto è diretto dalla famiglia Goryo e, all'udire quel nome, la voce nella sua mente va guidandolo nel processo che porta Itsuki ad attivare per la prima volta la propria innata. Nimura rimane sorpresa ma accoglie felicemente il nuovo clannato dandogli qualche blanda informazione sul loro tipo di rapporto di clan e lasciandogli infine in dono un taccuino con su scritta tutta la storia della loro innata.

Voto dado: 47/50 (Grrrrr <.<)
Voto master: ???

NO px, il clan è il premio ~