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Innata Kokketsu - Parte III

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con Naoko

11:24 Naoko:
  [Stanza] E’ tutto così strano, è tutto così dannatamente straziante, è tutto così assolutamente negativo, assolutamente nero. Tutto nero, completamente. Quei capelli bianchi sono stati tagliati di netto da una forbice improvvisata, togliendo quella poca traccia di rosso che aveva alla fine, nella punta. Liberi, senza elastici, senza alcuna costrizione. Iridi blu scuro incastonate sul volto bianco e candido, di una delicatezza particolare, quasi fosse una bambolina di porcellana. Indossa un maglioncino blu scuro, il solito, non se la sente di cambiarsi per adesso. Si è lavata e sistemata, ma il maglione rimane quello su di sé. Un paio di pantaloni della tuta a fasciare le gambe snelle, mentre scarpette nere sono portati a piedi, per evitare di fare troppo rumore con i suoi spostamenti. I dolori continuano a essere presenti, la febbre non vuole scendere di temperatura, la fronte scotta ancora, le ossa sembrano spezzarsi da un momento all’altro. Sente ogni cosa, ogni singolo muscolo teso come una corda di violino, ogni impulso nervoso tenuto attivo, il battito del cuore accelerato nella scatola toracica, il respiro affannato all’altezza dei polmoni, come se le costole stessero comprimendo il tutto. La testa fa male, forse la parte in cui sente più debolezza, la parte in cui sente il maggior strazio, la maggiore agonia. E’ stata riportata nella sua camera dopo essere stata soccorsa dalle serve di Kurona, dopo essere stata ripulita e curata, sebbene abbia ripreso a tagliarsi il dorso delle mani per mezzo delle unghie, di un tic nervoso che è tornato dopo tanto tempo. E’ seduta sul pavimento, la schiena appoggiata contro il letto, le gambe tenute distese in avanti, che dovrebbero essere rilassate. Dovrebbero, ma i muscoli non conoscono questo dettaglio al momento. Cercherebbe di alzare le braccia e di portare le mani a congiungersi tra loro, affinché le dita possano incrociarsi e tentare di dare vita al sigillo della Capra. Una volta ricreato, cercherebbe di richiamare l’energia fisica, quella forza che muove i muscoli, quella forza insita in ogni fibra del suo corpo, in ogni cellula, dal capello alla punta dei piedi. La forza che le permette di camminare, di stare in piedi, di poter muovere le dita e il resto del corpo. Assieme a essa, proverebbe a ritrovare la forza psichica, quella che smuove i pensieri, quella che smuove le immagini all’interno della propria testa, inerenti al suo passato, al suo presente e al suo futuro, alle sue prospettive, alle sue aspettative. Energie mentali, energie dettate dall’esperienza, da quella poca esperienza ancora insita in lei. Proverebbe a mescolarle tra loro, a fonderle insieme, a renderle un’unica realtà, a renderle un’unica entità. Proverebbe a mandare il tutto al centro del suo corpo, alla bocca dello stomaco e lì mescolarlo, in senso antiorario, affinché possa essere smosso nelle diverse parti del corpo, nei diversi angoli. Tenterebbe, quindi, di spostarlo appena verso le gambe, spingendolo verso il basso e verso le braccia, spingendolo in laterale e verso la testa, spingendolo in alto, in modo tale che possa riempire ogni anfratto e cercare così di avere un quantitativo equo dappertutto. Deve riprovare, deve ritentare ancora. [Tentativo Impasto Chakra 30/30] [Coltello x1 – Tonico Coagulante x1]

11:24 Naoko:
  [Stanza] Dovrebbe essere riuscita a richiamare il Chakra, a sentire quell’energia scorrere viva dentro di lei. Da quando ha incontrato quella figura incappucciata, da quando ha fatto quel patto, è andato tutto nel verso sbagliato, nel senso inverso al giusto, a ciò che poteva essere un barlume di luce. Sente dolore in ogni punto del proprio corpo, sente dolore in ogni anfratto, in ogni fibra, in ogni organo, in ogni singolo elemento del sistema linfatico. Le fa male tutto, sente come delle fiamme vive nella testa, dentro le ossa, dentro ai muscoli, come se tutto si stesse riducendo in cenere. Però deve andare avanti, deve provare a fare il possibile nell’impossibile. Proverebbe a sentire il Suiton dentro di sé, di sentire quell’acqua che scorre come un fiume in piena, come una cascata che si infrange sugli scogli, come la pioggia che alimenta il mondo animale e il mondo vegetale. Proverebbe, così, a unire quell’elemento al proprio sangue, di mescolare le due entità, di rendere quel Chakra umido, unico, intenso. Se ci fosse riuscita, dalle ferite presenti sulle mani dovrebbe uscire il sangue nero, fluttuare vivo davanti a sé, per vederlo, per averlo vicino, come se fosse una sorta di amico d’infanzia. Un alone violaceo dovrebbe comparire attorno a quel sangue, tetro, scuro, subdolo. Attorno agli occhi della ragazza dovrebbero crearsi occhiaie violacee, intense, come se non dormisse da giorni, dello stesso colore dell’aura, sfumature di blu e viola. Due lacrime, poi, dovrebbero scendere da quelle stesse iridi e disegnare una linea fino al mento, fino alla punta, con una forma semicircolare e dal colore violaceo. Non si sente in piena forma, ma deve fare, deve agire, deve dare un senso a quel dolore, deve superarlo, deve provare ad abbatterlo. [Attivazione Innata Kokketsu no Hijutsu I: - 1 Chakra; -1 Punti Vita] [Chakra 29/30] [Coltello x1 – Tonico Coagulante x1]

11:25 Naoko:
  [Stanza] Quelle ossa sembrano implodere tra loro, come se qualcuno la stesse trafiggendo in più punti con una lancia appuntita, affilata, intrisa di veleno e di fuoco. Quelle ossa le avverte fragili, delicate, come se dovessero spezzarsi da un momento all’altro, come se qualcuno stesse usando un batticarne contro di lei. I muscoli sono tesi, in continuo lavoro, come se stesse intrattenendo una corsa senza fine, senza alcun obiettivo. La testa continua a mantenere quello stato di emicrania perenne, è bollente, rovente, ci si potrebbe cucinare sopra di essa. Le fa male tutto, nessun punto escluso, vorrebbe strapparsi via la pelle, la carne, le ossa stesse, il sangue stesso, il cervello, ogni singolo organo presente dentro di sé pur di non sentire più nulla, pur di dare un taglio a tutto questo. E’ stufa e fatica a ragionare in questo stato. Non le piace essere così vulnerabile, così debole, così inetta rispetto al mondo. Ma proverebbe comunque a fare qualcosa, proverebbe a creare qualcosa, proverebbe a smuovere una piccola quantità di sangue nero dai tagli presenti sulle mani, tagli che si procura spesso, tagli che sono il suo tic nervoso preferito. Tenterebbe di modellare quello stesso sangue, di creare qualcosa di diverso, qualcosa di unico, qualcosa di sorprendente. Cercherebbe di creare davanti a sé, da quella posizione assunta per comodità e per diletto, una piccola lampada da tavolo, una di quelle con il paralume, la lampadina e la base con il bottone. Proverebbe a farla salire dal pavimento attraverso il sangue nero, a darle quella forma semplice, con un paralume ornata da alcuni rilievi di spine, come quelle del ramo delle rose. Una mente che pian piano viene deviata da quel dolore, da quell’intenso nero che si sta spandendo nel corpo e nell’anima. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva: - 1 Chakra; -1 Punti Vita] [Chakra 28/30] [Coltello x1 – Tonico Coagulante x1]

11:25 Naoko:
  [Stanza] Dovrebbe essere riuscita a ricreare quel piccolo oggetto, quella piccola lampada da tavolo, una trovata alquanto interessante per una mente in continua lavorazione, una mente costantemente tartassata dagli input provocati dal dolore. Un sorriso beffardo andrebbe a disegnarsi a ridosso delle labbra, che quasi diventerebbero violacee anch’esse, come se fosse assiderata, come se fosse messa in una vasca piena di ghiaccio per alcuni minuti. Un sorriso che sa di sofferenza, uno sfogo alquanto singola, alquanto particolare, che nessuno riuscirebbe a compiere. Uno sano di mente ovviamente. Lei, al momento, ha ben poco di sano. Quei dolori continuano ad assillarla, quei dolori continuano a smuovere impulsi nevrotici, impulsi assassini, impulsi contorti e pieni d’odio. Le mani verrebbero portate ad alzarsi appena verso la testa, verso le tempie e queste andrebbero a premere proprio in quel punto. E’ disperata, è distrutta, spingerebbe con i polpastrelli contro di esse, per provare a sentire meno strazio nel suo corpo. Il respiro è affannato, il battito del cuore continuerebbe a permanere accelerato, l’adrenalina circolerebbe nel sangue senza sosta, nello stomaco sembra di avere fiamme vive, nelle vene e nelle arterie piccoli aghi che pungono e che fanno formicolare ogni punto della pelle, dell’epidermide, dei muscoli. Fa tutto maledettamente male e deve convivere con tutto questo. Ma non si vorrebbe fermare, non si vorrebbe arrendere e tenta ancora un approccio con quel potere riscoperto, con quel potere appena conosciuto. Cercherebbe di smuovere un’altra piccola quantità di sangue nero, dai tagli sulle mani e quegli stessi arti dovrebbero rilasciare le tempie, dare un minimo di tregua a una situazione abbastanza tragica. Un sorriso sarcastico che permane, immagini che vorticano nella testa e che manderebbero tutto in uno stato quasi allucinativo. Con quel sangue, modellandolo, vorrebbe provare a ricreare una penna, un oggetto semplice, un oggetto conosciuto, qualcosa che non potrebbe nuocere all’apparenza. Eppure prenderebbe tra le dita della mano destra quell’oggetto, in modo preciso e tenterebbe di conficcarla nel pavimento sotto di sé, in quanto al posto della sfera dell’inchiostro troviamo una punta, come se fosse stato innestato uno spillo. Un movimento veloce, dall’alto verso il basso, breve, per poter insinuare quella piccolissima punta accanto a sé, nel materiale sotto al suo corpo. Un gesto nervoso, un gesto di stizza, un gesto di assoluta rabbia. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva: - 1 Chakra; -1 Punti Vita] [Chakra 27/30] [Coltello x1 – Tonico Coagulante x1]

11:26 Naoko:
  [Stanza] E’ dolorante, sofferente, rabbiosa, arrabbiata. Ha mille sensazioni che ballano all’interno della testa, ha mille sensazioni che passano senza preavviso, ha mille sensazioni a cui non riesce a dare una definizione plausibile. Un sorriso sarcastico che permane sul volto, un sorriso di circostanza, un sorriso che sa di nero, un sorriso che sa di oscuro, un sorriso che non ha nulla di sano, nulla di ragionevole. Fa tutto male, nessuna zona esclusa: la schiena si inarcherebbe per un attimo in avanti, per stringere lo stomaco, per stringere la scatola toracica, per provare a rallentare quel respiro, per provare a rallentare il battito cardiaco, per provare a sentire meno impulsi che battono contro il cervello. Non pensa, non ragiona, non ci prova nemmeno a concentrarsi su certi argomenti, su certe problematiche, su certe prospettive. Non riesce, semplicemente e andrebbe a focalizzare la propria attenzione in direzione di quello che sta compiendo ora, di quello che sta tentando di fare, di quello che le permette di avere maggior padronanza in quel potere ricevuto. Una tortura fisica e psicologica, una tortura nel vero senso della parola, una tortura che continua e che riporterebbe la schiena ad appoggiarsi contro il letto, contro quel bordo che la sostiene. Ma vorrebbe provare, deve provare e cercherebbe di smuovere un’altra piccola quantità di sangue nero, quanto basta per poter ricreare a suo piacimento un altro oggetto, un altro frutto della sua fantasia, di quella poca che è rimasta all’interno della mente. La mano sinistra si appoggerebbe sullo stomaco, un gesto automatico, mentre la mano destra rimarrebbe sollevata appena rispetto al pavimento, sul fianco medesimo, e tenterebbe di ricreare un disco a ridosso di quella superficie, un disco con una circonferenza minima, di due centimetri al massimo. Un disco semplice, senza alcun disegno al di sopra, una superficie liscia, lucente, dall’aspetto tetro quanto affascinante. Una chiazza piatta e scura, per averla accanto, per sincerarsi di quello che può o non può fare. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva: - 1 Chakra; -1 Punti Vita] [Chakra 26/30] [Coltello x1 – Tonico Coagulante x1]

11:26 Naoko:
  [Stanza] Se fosse riuscita a ricreare quel disco, questo dovrebbe svanire in un battibaleno dalla sua vista e permettere così al pavimento di avere nuovamente la sua superficie candida, senza alcuna traccia del suo potere, della sua nuova essenza. Due fitte lancinanti partirebbero a ridosso del cervello, l’emicrania che andrebbe ad aumentare d’intensità, emicrania che la porterebbe a digrignare appena i denti all’interno della bocca, che la porterebbe a portare un piccolo urlo nell’aria, che porterebbe la Genin ad alzare nuovamente le mani verso le tempie e stringere forte contro di esse, come a voler insinuare le unghie all’interno di essa, come a voler bloccare quelle fitte e donare a loro una fine, un epilogo voluto. Un’altra fitta giungerebbe poco dopo, una fitta all’altezza dei polmoni, come se le costole si stessero comprimendo tra loro e facessero collassare quegli organi. Le mani, così, dalle tempie passerebbero allo sterno, stringendo forte, con la bocca che si spalancherebbe totalmente e cercherebbe un afflusso d’aria maggiore, per non soccombere, per evitare di soccombere, anche se quel pensiero, al momento, rimane fisso all’interno della propria testa. Ma deve resistere, non deve darla vinta a tutto questo, non deve permettere a quei sentori di farla cadere, di renderla un’inetta, di renderla un elemento di peso per la società, per il villaggio, per la sua stessa famiglia. Non vuole tutto questo, se non raggiunge un effetto desiderato… probabilmente si andrebbe a compiere un gesto ultimo, un gesto che alleggerirebbe ogni cosa. Ma deve provare, ancora e ancora, deve tentare, deve fare, deve creare, deve dare sfoggio a quella fantasia malata che si insinua lentamente nelle diverse zone del cervello. La mano destra verrebbe alzata a mezza altezza, una posa comune e tra le dita di quella mano vorrebbe ricreare una rosa, completamente nera e lucida, una rosa dai petali maestosi e dal gambo ricolmo di spine, fitte, grosse, fini, di qualsiasi misura, di qualsiasi entità. Una rosa nera, un simbolo per lei importante, un simbolo che in questo momento potrebbe essere totalmente parte di lei. Pollice e indice terrebbero quel fiore alla base, unico punto privo di spine e lo osserverebbe, lo studierebbe, con un nuovo sorriso, tirato, sofferente ma presente. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva: - 1 Chakra; -1 Punti Vita] [Chakra 25/30] [Coltello x1 – Tonico Coagulante x1]

11:26 Naoko:
  [Stanza] Una rosa nera, un oggetto che vorrebbe regalare a sua madre, un oggetto che vorrebbe donarle, un oggetto che sa di forza, che sa di bellezza, che sa di delicatezza quanto di fatalità. Esatto, fatalità. Nelle favole una rosa poteva cambiare il destino delle persone, delle principesse, dei regni. La presa su quella rosa andrebbe a mancare poco dopo, dandole modo di dissolvere quel simbolo e avere ancora libertà, avere ancora qualche istante per ricreare qualcosa, per usare ancora quella fantasia deviata, subdola, cattiva. Gli aggettivi si sprecherebbero in questo momento in quanto, nemmeno lei, non saprebbe dare una definizione logica, una definizione unica. Le fitte all’interno della testa continuerebbero, due scariche che la farebbero gridare ancora una volta, due scariche le farebbero mordere un poco la lingua e che la farebbero urlare ancora di più, ancora più forte, ancora più presente. Fa male, fa maledettamente male e andrebbe a tirarsi un poco i capelli, poco più corti rispetto a prima, completamente bianchi, come la neve sporcata dalla terra. Un bianco sporco, un bianco intriso di nero. Il respiro permane affannato, il battito del cuore accelera, come se stesse intrattenendo una maratona, il sangue pompa forte all’interno delle vene e delle arterie, dove anche quel sangue nero comincerebbe a stare in circolo, a fare parte di lei in modo più definitivo. Le bruciano le corde vocali, le bruciano i polmoni, le bruciano le ossa, i muscoli in continua tensione, in continuo lavoro. Brucia tutto quanto, è come se tutto stesse divenendo cenere, come se si trovasse nella bocca più rovente dell’inferno. Ma non deve arrendersi, non è da lei, deve far vedere che è più forte del dolore, deve far vedere che è più forte di qualsiasi imprevisto, di qualsiasi pericolo. Un ultimo tentativo, per oggi, un ultimo oggetto, un ultimo simbolo del momento che sta passando. La mano sinistra verrebbe alzata appena, davanti a sé, lentamente, dolorosamente, ma è necessario, è voluto. Il palmo verrebbe sollevato verso l’alto e il sangue nero verrebbe mosso ancora una volta, in una discreta quantità, per provare a modellarlo e avere così davanti a sé un teschio, qualsiasi, un teschio come quelli che si usano per lo studio della medicina, per lo studio del corpo umano, delle sue funzioni. Un teschio provvisto di mascella, mandibola, scatola cranica, foro del naso, dentatura e fori degli occhi. Un teschio in tutto e per tutto, dal colore nero, lucido, meraviglioso, il sentore di quell’animo che si macchia di scuro, di giorno in giorno. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva: - 1 Chakra; -1 Punti Vita] [Chakra 24/30] [Coltello x1 – Tonico Coagulante x1]

11:27 Naoko:
  [Stanza] E’ stanca, sfinita, distrutta, instabile, inetta. Proverebbe a rilasciare quel potere che ha attivato, quel potere che fa parte di lei, quel potere che ha scoperto dopo il patto tenuto con la figura incappucciata. Le lacrime nere dovrebbero svanire dal viso, le occhiaie scomparirebbero, lasciando spazio a quelle normali, di un tenue colore nero. L’alone violaceo e il sangue nero svanirebbero dalla sua vita e da chiunque irrompi in questa camera, in quanto ormai le visite delle serve di Kurona sono all’ordine del giorno. Il cuore batte ancora forte nel petto, per via della febbre che imperversa nel suo corpo, il respiro si farebbe più accelerato e continuo, gli organi sembrano bruciare all’unisono, come se stesse ardendo viva su di un rogo. Un urlo verrebbe portato ancora nell’aria, sebbene sia strozzato, sia più smorzato, sia l’epilogo di uno stato di sofferenza immenso, senza precedenti per il suo corpicino. Solo ora andrebbe a svenire, ad accasciarsi contro il pavimento, con i dolori che imperversano e la mente che ha dato un piccolo stop alla coscienza. [End] [Innata Kokketsu no Hijutsu I Disattiva: - 1 Chakra; -1 Punti Vita] [Chakra 24/30] [Coltello x1 – Tonico Coagulante x1]

Naoko allena ancora una volta la sua innata, creando nuovi oggetti. Per il dolore provato, dopo tutto lo sforzo, sviene nella sua camera.
Chiedo l'up d'innata <3