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con Kaori, Shade

15:03 Kaori:
 Una brezza gentile carezza il viso della Hyuga accompagnando i suoi passi verso quella che fino a non molto tempo fa era stata la casa di Hiashi. La ragazza ha deciso di ricominciare una nuova vita lasciandosi alle spalle Raido e tutto ciò che c'è stato fra loro, cercando di dimenticare persino la rabbia che nutre nei suoi confronti senza tuttavia riuscirci davvero. Brucia, brucia da morire quel loro ultimo incontro e nelle sue vene ancora scorre il desiderio di attaccarlo, di fargli del male per ciò che ha osato dirle. Farle. Ma cerca di reprimere tutto in fondo lo stomaco andando ad inspirare a fondo fino a gonfiare i polmoni e poi espirando svuotandoli in una ritmica altalena senza fine. Ha deciso di passare a trovare Shade perchè, come ha detto ad Hitomu, vuole prendersi cura delle nuove promesse della Foglia e dei piccoli Hyuga sostituendo così la mancante figura di Hiashi come sensei. Inoltre aveva promesso alla stessa genin di tornare a trovarla e per questo adesso si ritrova a sostare dinnanzi la porta della sua abitazione arrestando il passo. Le braccia pendono inanimate lungo i fianchi mentre i lunghi capelli scuri ondeggiano scostati dal vento. Indossa uno scuro kimono nero con dei motivi floreali bianchi che risalgono lungo tutto il fianco, dalle caviglie fino al seno, un obi candido ad avvolgere i fianchi elegantemente tenendo la schiena dritta e il busto coperto. La testa è alta, l'espressione seria e quasi glaciale a causa dei recenti avvenimenti nella sua vita. Il chakra è attivo nel suo corpo, il coprifronte della Foglia donatole da Azrael Nara ben legato attorno al collo. Solleva una mano con grazia andando dunque a far cozzare le nocche contro il legno della porta in un breve ma deciso bussare. <Shade, ci sei?> domanderebbe con voce ferma, ma morbida. <Sono Kaori> si annuncia così da darle modo di sapere chi bussa alla sua porta. [chakra: on]

15:24 Shade:
 E lei dove potrebbe mai essere se non a casa sua? Si era ripromessa che avrebbe iniziato a vivere nuovamente quel villaggio, a girare e a conoscere persone. Ha promesso che si sarebbe ripresa dal suo letargo, che avrebbe smesso di fuggire dal dolore, eppure è ancora lì, nascosta in casa, incapace di riuscire ad affrontare le ansie e i dolori che la sola idea di doverli affrontare riesce a trasmetterle. Fa freddo, come sempre, d’altronde siamo ancora in inverno, ma per fortuna sembra che non sia caduto nemmeno un fiocco di neve, cosa che le fa sperare in una veloce fine per questo tempo gelido. Ogni volta che deve uscire di casa per prendersi cura degl’animali in cortile rischia di ammalarsi nei modi peggiori possibili, soprattutto perché si rifiuta di mettersi addosso un giubbotto per quei cinque minuti che passa all’aperto insieme ai due cavalli. Ormai l’aquila e il falco sono diventati animali di casa. Hanno i loro due trespoli, in una zona calda della casa che permette ai due volatili di riscaldarsi le membra e le piume. I suoi armamenti, il suo equipaggiamento, è tutto buttato sul tavolo della sala da pranzo, insieme al coprifronte del villaggio della foglia e lei è lì, poco lontana, seduta sul divano ad accarezzare il piccolo topino dell’ormai defunto sensei, ad osservarlo di tanto in tanto, con un espressione tanto spaventata quanto indecisa. <Non mi piacciono le armi Nazu…> parla con il tipolino e nasconde il volto sotto una calda coperta in cui è avvolta. Chiuderebbe gli occhi, per qualche secondo, andando a risvegliarsi da quel leggero relax nel momento in cui il piccolo animaletto si agita nel sentire qualcuno alla porta. Sente una voce e ci mette poco a riconoscerla, anche perché questa si presenta. Rimane comunque sotto le sue coperte per qualche secondo, alzandosi di scatto solo dopo aver riflettuto sulle parole dell’altra. <Kaori?!> domanda, con un tono alto, forse abbastanza alto da potersi far sentire anche dalla ragazza, per poi correre verso la porta a piedi scalzi, con addosso una tuta e una maglia ben più larga di quanto non dovrebbe, aprendola quasi di scatto, in preda alla preoccupazione. <Kaori, è successo qualcosa? Kouki sta bene? Non è successo nulla vero?> chissà che razza di ragionamento ha fatto per pensare che la ragazza sia andata per informarla di qualcosa di brutto, sta di fatto che è veramente terrorizzata, per nulla aggiungerei. [ch off]

15:35 Kaori:
 Non ci vuole molto perchè la porta si apra rivelando la figura di una Shade piuttosto agitata. Kaori ha udito la sua voce chiamare il suo nome già dall'interno, come se l'idea di trovarla lì l'avesse sorpresa a dir poco. Ma quando la Hyuga vede il volto della genin, così agitato e preoccupato, non può fare a meno di schiudere le rosee in una espressione sorpresa andando dunque ad udire la sua voce chiederle tutto ciò quasi con disperazione. <Shade> inizia a dire la ragazza con tono calmo, cadenzato, tentando di portare una mano sulla spalla altrui come per infonderle un po' di pace col solo tocco, se lei non si fosse ritratta da quel semplice gesto. <Va tutto bene. Kouki sta bene, non è successo nulla.> Nulla che riguardi la bambina, comunque. Non ancora. La sua voce, a differenza dell'altra volta, non è dolce né carezzevole. Il tono è mite e tranquillo, sì, ma c'è una base seria nel suo tono che va lievemente a nascondere la gentilezza innata dell'altra rendendola lievemente più distante. Non riesce a fare di meglio per via della rabbia che le ribolle ancora violenta in corpo. <Avevo promesso di esserci. Volevo vedere come stai> le spiega quindi, poco dopo, andando a ritrarre dalla sua spalla la mano nel caso in cui Shade le avesse in precedenza concesso di toccarla. <Hai tempo per una visita? O forse ho disturbato qualcosa?> [chakra: on]

16:00 Shade:
 Non riesce a notare, non ancora almeno, la differenza fra la Kaori di qualche tempo prima e quella di ora. Non riesce a vederla perché non è più così abituata ad avere a che fare con le persone tutti i giorni e, già prima, ha dimostrato una completa incapacità di distinguere alcuni comportamenti in relazione ad alcune emozioni. Con Kouki è mai riuscita a notare, da sola, la differenza fra lei e Mirako, e ora Heiko è un punto interrogativo ancora più grande, quindi, per sfortuna di Kaori, la ragazzina non capisce bene cosa questa sta provando, non sente quel tono diverso, non lo sente, anche perché è abbastanza impanicata di suo. Però la vede, poggiare una mano sulla spalla, la sente parlare con tranquillità, con un tono mite che la rasserena quando basta per riprendere a respirare con tranquillità, per non sentire la pressione della paura sulla sua mente. <Oh…bene….> eppure qualcosa non va, no? Sennò perché sarebbe andata a trovare lei? Perché non provare a incontrare qualche altra persona? Perché? La risposta a quelle domande che le riempiono la mente arrivano poco dopo. <Oh, capisco> lo dice con un sorriso, mentre si fa da parte, lasciandole la possibilità di superare la porta di casa, pronta a richiuderla per dare la possibilità alla Hyuga di togliersi il cappotto o le scarpe e indossare un paio di ciabattine per girare dentro casa. <No tranquilla, sono da sola. Ho…tutto il tempo del mondo in questo periodo> che l’altra sappia i suoi ultimi trascorsi la sorprenderebbe e non poco. <Posso offrirti qualcosa da bere?> chiederebbe dolce, sperando che la donna sia interessata a qualcosa di caldo da bere tanto quanto lei. <Sai che…è venuta Kouki a trovarmi. Si è fermata anche da me per una notte.> lo dice con un tono allegro, non per vantarsi, ma per renderla partecipe. Le parola come se le stesse raccontando di aver vinto il torneo dei villaggi, come se avesse appena ricevuto la promozione a Chuunin, insomma è entusiasta della cosa, soprattutto perché pensava che la sorella la odiasse. [ch off]

16:13 Kaori:
 Le parole della special ci mettono poco per calmare l'evidente stato di panico della Hyuga. Si sente dispiaciuta per la condizione di tensione nella quale l'altra è evidentemente bloccata e vorrebbe poter fare qualcosa per aiutarla, soprattutto perchè, a quanto pare, Kouki è tanto legata a lei da considerarla una sorella. Sebbene Kaori stessa non conosca ancora bene quella giovane, sa che è una persona importante nella sua vita perchè è importante per sua figlia. Inoltre durante i loro precedenti incontri l'ha trovata una presenza piacevole e gentile, meritevole di attenzione. Lascia che si calmi e, quando ella le sorride con candore, abbozza un lieve sorriso a sua volta per seguirla dentro casa fermandosi nel piccolo ingresso per sfilarsi i calzari da kunoichi e infilare le ciabattine che l'altra le offre con gentilezza. <Grazie> dice per averla fatta entrare, al riparo dalla brezza pungente dell'esterno. Non ha un cappotto, ma solo quel caldo kimono pesante che avvolge le forme del suo corpo disegnandole con eleganza. Segue i passi della padrona di casa andando ad annuire quand'ella le offre qualcosa da bere. <Un tè caldo sarebbe gradito. L'inverno è rigido quest'anno> osserva lei con semplicità, ascoltando subito dopo il suo successivo dire. Non sapeva che Kouki fosse venuta a Konoha, non l'ha vista. Ha ricevuto però una lettera nella quale la informava che sarebbe presto venuta a trovarla. <Oh mi fa piacere che siate riuscite a vedervi. Quando ho scoperto che era lei la persona della quale mi avevi parlato le ho detto di passare a trovarti.> le dice Kaori con tono pacato, tranquillo, fino a seguirla nella stanza nella quale vorrà ospitarla. <Temeva che non volessi vederla. Sono contenta che abbia deciso di farlo.> continua poi con una punta di dolcezza nella voce, andando quindi a mordersi piano il labbro inferiore, lievemente dubbiosa. <Così... uh. Ti ha parlato di me?> domanda deglutendo, non propriamente certa di voler sentire la risposta. Dopotutto Kaori non le ha mai detto di conoscere Kouki prima, per cui se la giovane conosce il legame fra loro può solo averlo sentito dalla Yakushi. [chakra: on]

16:29 Shade:
 Niente cappotto e ciabattine offerte dalla casa. La Hyuga è pronta, possono finalmente ricominciare quel piacevole tour della casa fino a raggiungere la cucina, stanza perfetta in cui fermarsi perché, al momento, dovrebbe essere quella completamente priva di animali. Niente bestie a rompere le scatole ad entrambe, esclusi i nitriti dei due cavalli all’esterno dell’abitazione che, di tanto in tanto, rassicurano la giovane sul loro effettivo stato di salute. Finchè son tranquilli e respirano non ha motivo di andare a morire di freddo fuori casa, esclusi per i classici e regolari tre pasti e le operazioni di pulizia di box e pelo dei due animali. <Per fortuna però manca la neve> ammette nascondendo le mani in tasca mentre si soffermerebbe al centro della stanza per ascoltare le parole di Kaori, prendendosi il tempo di ricordare dove ha messo il bollitore e le tazzine. Ci mette un minutino buono a fare mente locale, ascoltando nel mentre la risposta riguardo la piccola Yakushi che, ormai, sembra divisa a metà fra l’amore per la sua famiglia a Oto e il desiderio di andare a trovare chi ama a Konoha. Farebbe di tutto per avere Kouki a Konoha al suo fianco molto più spesso, ma non riuscirebbe mai a chiederle di abbandonare suo padre. <Io ho avuto paura…che fosse lei a non voler vedere me. Sono successe diverse cose. Lei mi ha chiesto aiuto e io…non ero presente> lo ammette con dolcezza, seppur quel sorriso sul suo volto va a spegnersi in conseguenza dei pensieri che passano per qualche secondo della sua mente. Quando però proferisce dubbiosa quel quesito la osserva, stupita, andando a prendersi i suoi tempi per riflettere su cosa dire e cosa no. Non sa se è il caso di omettere alcuni particolari, così come non è sicura se pronunciarli o meno ad alta voce. < Si> la risposta è semplice e diretta, accompagnata dal suo mettere a scaldare l’acqua sui fornelli, invitandola a prender posto vicino al tavolo da pranzo, sempre che non lo abbia già fatto di sua iniziativa. <In passato e anche ultimamente. Ti conoscevo prima del nostro ultimo incontro…ma non ero sicura che fossi tu…> il tono è basso, quasi come se fosse dispiaciuta di aver omesso tale particolare la prima volta che si sono riviste. <Sembra molto felice di riaverti nella sua vita e ha paura di dover scegliere…perché non vuole farlo…lei vi ama, entrambe> [ch off]

16:44 Kaori:
 La casa è quella che ricordava un tempo. Lo stesso corridoio semplice e pulito, le stanze ad affacciarsi sui lati, l'uscita sul retro che dà nel piccolo cortile ove una volta lei e Hiashi avevano spazzolato e curato il pelo di Hidalgo. Le riesce ancora strano muoversi per quelle stanze senza la figura dello Hyuga ad accompagnarla, tuttavia cerca di reprimere anche questa sensazione in fondo allo stomaco, assieme al resto di emozioni a cui non vuole dare via libera per timore di scatenare una terribile reazione a catena. Trattiene tutto, soffoca ogni cosa in fondo se stessa e si stampa in faccia quel sorriso tranquillo per amor della pace. Non la propria, naturalmente, ma questi sono dettagli. Segue Shade fin nella cucina andando ad annuire piano alla sua osservazione. <Non ti piace la neve?> domanda placidamente rimanendo ferma nella cucina, non osando sedersi senza il permesso della padrona di casa. <Io la trovo bellissima.> aggiunge, poco dopo, prima di lasciar modo all'altra di rispondere alle sue precedenti affermazioni. L'ascolta e avverte il tono teso della sua voce, la colpa ed il dispiacere che ne intingono il tono portando Kaori a guardarla con occhi pacati, il più gentili possibili considerati i sentimenti che la consumano dall'interno. <Avete vissuto entrambe un momento difficile. Ed entrambe volevate esserci l'un per l'altra. Ma a volte non puoi aiutare il prossimo se tu per primo stai cadendo a pezzi> spiega la Hyuga cercando di risollevare l'animo della genin con quella semplice osservazione della quale è venuta a capo solamente col tempo e l'esperienza. E poi le pone quella domanda, quel chiederle se Kouki le avesse parlato di lei, temendo quasi di sentirla rivelare che la bambina non sia totalmente riuscita a perdonarla per la sua assenza nella sua vita. Invece Shade le dice che Kouki pare felice di riaverla con sé e che la ama. Kaori, seguendo l'esempio dell'altra, si siede al tavolo con un movimento semplice del corpo, scostando la sedia il necessario per potercisi sedere, tenendo le gambe finemente chiuse e ben coperte dal tessuto morbido del kimono scuro. <Non voglio che scelga. Non glielo chiederei mai> chiosa la special jonin passando una mano accanto al viso per infilare una ciocca di capelli violacei dietro l'orecchio. <Sono felice che sia amata da tanta gente, non vorrei niente di meglio per lei. E non le chiederei mai di rinunciare alla presenza di qualcuno a cui tiene per egoismo.> spiega la ragazza inspirando a fondo, gonfiando i polmoni per un istante prima di espirare lentamente. <Ma ovviamente fa male. Lo sa e non posso negarlo. Sarebbe un insulto alla sua intelligenza> spiega la giovane con tono serio, l'espressione ad adombrarsi appena mentre ripone la destrorsa sul legno del tavolo, sfiorando piano una venatura su di esso e seguendola col dito indice e con lo sguardo. <E' una situazione complicata. Ma possiamo farla funzionare Shade.> sospira, alla fine, quasi come se quelle parole fossero rivolte più a se stessa che alla ragazza. [chakra: on]

17:06 Shade:
 Si ritrova indecisa a sentirla parlare della neve come qualcosa di bello. Non sa come spiegarlo, evita il contatto oculare con l’altra, forse più per cercare di nascondersi alla vista di quelle due perle che per paura di qualcosa in effettivo e riprende a parlare, distraendosi con il più piccolo dei perditempo, come una goccia d’acqua caduta sul pavimento. <Non l’ho mai vista> ammette con calma, niente tristezza, niente rammarico, solo sincerità e calma. <Ma so cos’è. Fredda, umida, un insieme di piccoli cristalli di acqua ghiacciati che ricoprono il pavimento. Bella si…da vedere> per il resto immagina sia una gran bella scocciatura, una scocciatura con cui non sembra intenzionata a avere a che fare molto presto. Quello che segue è un affermazione abbastanza interessante. Non puoi aiutare il prossimo se tu per primo stai cadendo a pezzi. Una affermazione degna di nota che potrebbe usare facilmente come scusa, però non in questo caso, non in questo momento. <La paura è ciò che mi ha bloccata dall’andare da mia sorella…non il dolore. Quello ormai…è sotto controllo> non se ne può definire completamente libera dal dolore, ma non è il suo problema principale in questo momento. La paura che la blocca ogni giorni di più, invece, è un problema ben più interessante e grande. L’acqua inizia a bollire, si iniziano a sentire i primi rumori provenire dal contenitore metallico appoggiato sul fuoco, cosa che la porterebbe ad alzarsi, cercando qualcosa di interessante da offrire alla Hyuga oltre alla sua compagnia. <Qualche preferenza sugli infusi? Ne ho di vari gusti> questa volta è lei che la mette davanti ad una scelta, ardua scelta, la tisana più adatta al momento. E parlando proprio di scelte, Kaori, sembra intenzionata a mantenere la sua linea di comprensione e bontà nei confronti di sua figlia, permettendole di rimanere in un limbo di amore che fa soffrire la Hyuga più di quanto la piccola non sembri immaginare. <Io vorrei che lei scegliesse> ammette, senza guardarla, mantenendo la testa bassa e sospirando. <Vorrei che scegliesse te> non la guarda proprio più ora, la evita, per cercare di sfuggire ad un eventuale scatto d’ira nei suoi confronti. Per quelle parole che, più si va avanti e più diventano dure. <I miei trascorsi con Fumiko mi portano ad avere dei dubbi nei suoi confronti e per il bene di Kouki preferirei averla più vicina a me…più vicina a te e, soprattutto, più lontana da lei.> il tono è quasi duro, deciso, ma lentamente si intristisce. <Ma non le chiederei mai di scegliere…questa è una cosa che preferirei rimanesse fra noi.> Per Shade, ovunque, lontano da Fumiko, è un posto perfetto per Kouki. <Anche se le cose potrebbero essere cambiate, è molto che non vedo Fumiko e…non so, magari ora è più calma> ora che ha la sua piccola creatura fra le mani. [Ch off]

17:21 Kaori:
 <In effetti a Konoha è raro che nevichi> osserva la special nell'udire la voce di Shade parlare della neve. <E sì, è problematica a volte, specialmente può esserlo in missione quando ti intorpidisce il corpo o blocca la vista, ma è davvero bellissima.> Esteticamente, almeno. La Hyuga ha potuto vedere la neve quelle poche volte in cui si è trovata, d'inverno, ad essere in missione fuori dai territori della Foglia e ne è sempre rimasta affascinata, desiderando di poterla vedere anche a Konoha. Chissà quanto bella sarebbe parsa la Foglia se dall'alto del Monte dei volti avesse potuto vederla ricoperta di quel manto bianco? Ad ogni modo l'argomento muta, pian piano, e quando Shade va spiegandole che non è stato il dolore a tenerla lontana da Kouki nel momento del bisogno, Kaori si ritrova ad aggrottare piano le sopracciglia con fare attento. <E' per via di Fumiko e di...> un moto di rabbia sabbia dalle viscere fino alle labbra incastrandosi fra i denti dove si premura di fermarlo e ricacciarlo indietro. <...suo padre?> Non vuole nominare il suo nome, non vuole mai più dover pronunciare quelle sillabe avvelenate. Almeno adesso che è ancora livida di rabbia nei di lui confronti. <Kouki mi ha detto che avete avuto dei problemi per via di Hiashi> spiega poco dopo per farle intendere come mai sappia dei suoi dissapori con la coppia. Osserva le varie bustine che l'altra le porge e dopo averne riconosciuto gli aromi va semplicemente a prenderne una che poi porgerebbe alla ragazza. <Questo andrà bene> commenta, placida, abbozzando solamente un lieve sorriso riconoscente. E mentre il tutto è a preparare sui fornelli, quello che dice Shade porta Kaori a sollevare il capo per fissarla con sorpresa. Quello che dice giunge quasi come un abbraccio, un conforto che non si sarebbe aspettata di provare in quel momento. Le sue parole la fanno sentire in qualche modo compresa. Sa che la scelta di Shade non dipende da dei suoi particolari meriti quanto più dai dubbi che nutre nei riguardi dell'altra figura, tuttavia, ugualmente, si sente confortata dall'idea che almeno Shade -in quello specifico frangente- sarebbe dalla sua. <Anche io lo vorrei> ammette Kaori con un sorriso amaro sulle labbra, tirato alle estremità, decisamente poco felice. <Non le dirò nulla, non temere. Non voglio che ne soffra.> le assicura poi prendendo una piccola pausa prima di inspirare ed umettarsi lentamente le labbra, espirando. <Non conosco Fumiko. Non so che persona sia ma so che lui non le permetterebbe mai di farle del male. O di metterle in testa strane idee.> Odia dover parlar bene di Raido ma non può evitare di ammettere quanto l'altro, effettivamente, abbia sempre messo il bene della figlia al primo posto. <Ma dal canto mio posso prometterti che farò il possibile per assicurarmi che lei stia bene. Che non cambi mai.> le dice cercando di guardarla ora negli occhi con sicurezza. <E se dovessi vedere qualcosa che non va verrò subito ad informarti. Che ne dici? Ti fa sentire più tranquilla?> [chakra: on]

17:47 Shade:
 La neve diventa un discorso poco interessante per le due ragazze che hanno in comune l’amore per una bambina veramente speciale. La sente riferirsi a Fumiko e Raido in quel modo, spostando lo sguardo verso di lei preoccupata. No, non si è resa conto delle differenze fra la volta scorsa e quella attuale, ma un cambiamento così repentino in una singola frase non può non esser notato. <Kaori> si mostra preoccupata con quella singola piccola parola che corrisponde al nome della Hyuga che si trova ora di fronte a se. <Va…tutto bene?> le sta letteralmente chiedendo, senza chiederlo, se vuole parlarle. Se vuole sfogarsi, in qualche modo con una ragazza che, nonostante la gentilezza, si mostrerebbe alquanto tesa nel loro odierno incontro. <L’ultima volta che li ho visti…è stato in ospedale. Sono andata a trovare Fumiko e la bambina e suo padre è entrato in stanza> non sa se Kaori è stata informata della situazione di Noboru, anche solo della sua stessa esistenza, quindi si ritrova indecisa sul modo in cui dovrebbe parlare di lui. <Il padre di Fumiko è un mostro, della peggior specie. Ci sarebbe molto da dire su di lui, molti aggettivi con cui definirlo, ma mostro è quello più adatto per me.> è l’uomo che le ha portato via la famiglia, per cui ha subito più di un trauma, un mostro senza cervello, un folle che merita la morte, uno dei motivi per cui Shade ha deciso di nascondersi. <E io ho provato di nuovo a rompere la promessa che ho fatto a Kouki. Le ho detto che avrei continuato a combattere per sempre, ma per cercare di darle il tempo di scappare ho deliberatamente provocato quell’uomo.> cosa più stupida non avrebbe potuto farla, ma sperava che fosse abbastanza stupido da abboccare all’amo, e che Fumiko fosse abbastanza intelligente da prender la bambina e scappare, ma nulla di tutto ciò è avvenuto. <Però le cose non sono andate come speravo. Fumiko non è scappata e quel mostro ha cercato di strangolarmi. Per fortuna Raido è intervenuto in tempo e mi ha salvata, ci ha salvate…ma> qui si fa triste e si rimette a sedere, dopo aver messo la bustina di thè nella tazza e averla riempita di acqua bollente, porgendola alla ragazza semplicemente appoggiandola sul tavolo di fronte a lei. <io sono tornata a casa. Ho per l’ennesima volta messo in pericolo me stessa piuttosto che comportarmi in modo intelligente…non posso non aver paura di loro ora. Non sono più venuti a cercarmi…devono essere davvero MOLTO arrabbiati e…non credo di esser capace di affrontarli ora> a questo punto esce fuori tutta la sua tristezza, così come è evidente che sembra essersi arresa di fronte a questo singolo evento, come se fosse l’ultimo di una infinita serie di errori che ha fatto da quando era insieme a loro. Si sente però sollevata nello scoprire che non è l’unica che vorrebbe veder Kouki lontana da Fumiko e da Raido, seppur quello rimanga un desiderio nascosto che mai e poi mai riuscirebbe a pronunciare. Un desiderio legato alla gelosia quanto alla solutine e all’amore che prova nei confronti della bambina. Poi però le dice qualcosa che le fa storcere il naso, che la porterebbe a rialzarsi per andare a prepararsi una tazza di thè a sua volta. <No, non lo farai.> sembra sicura di quelle parole, talmente sicura che risulta seria nel tono. Non ce la vede a mettere in pericolo una testa calda come Shade per salvare la sua bambina. Lo farà da sola e, solo a problema risolto, lei sarà informata. [ch off]

18:12 Kaori:
 Cosa fare? Spiegarle o non spiegarle? Il pensiero di poter liberare tutto quello che prova è forte, il pensiero di potersi liberare di un simile peso e di poter lasciar libero il rancore è davvero intenso, ma allo stesso tempo sente che non sarebbe giusto caricare la giovane di un simile fardello. No. E' un peso che deve portare da sola e che soprattutto non dovrebbe riversare addosso chi ha un rapporto con quelle persone come, appunto, la stessa Shade. <Sì. Va tutto bene> annuisce lei inspirando a fondo per cercare di ricercare nuova calma. <Ho solo deciso di chiudere i ponti con loro, quindi è una situazione un po' complicata visto che non intendo lasciare Kouki. Ma niente che non si possa gestire> cerca di abbozzare un sorriso tranquillo, un tranquillo dietro il quale va celando il subbuglio interiore dovuto a tutta quella scomoda situazione. Ascolta il racconto di Shade senza interromperla, limitandosi a tenere la tazza fra le sue mani avvertendo il calore del liquido bollente permeare la ceramica e quindi raggiungere le sue mani bianche. Lascia la bustina in infusione vedendo come il liquido trasparente vada a pregnarsi della sfumatura ocre della mistura racchiusa nel sacchetto di carta sottile. Solo quando il racconto termina Kaori si ritrova ad espirare tenendo lo sguardo alto sulla figura della Hyuga. <Hai tentato di salvare una persona per te importante. Lo hai fatto con una mossa avventata e mettendoti in pericolo quando non avevi le armi per sostenere la minaccia che avevi attirato. E' stata una mossa rischiosa e istintiva> Insomma, la giovane va rigirando il dito nella piaga con le sue parole, soprattutto a causa di quel tono placido e pacato, quello peggiore quando si va rimarcando la mancanza di qualcuno. <Ma sei stata pronta a sacrificare la tua vita per salvare quella di Kouki. Non potranno mai essere arrabbiati per questo. E se lo sono sono degli ingrati. Cosa che a dire il vero non mi stupirebbe a ben pensarci...> mormora alla fine più fra sé e sé che diretta all'altra, ma tralasciando ben presto quell'amara osservazione per tornare al punto principale del discorso. <Il punto è che hai sbagliato ad agire in maniera così sconsiderata. Avresti potuto morire. E per questo non posso dirti che non hai sbagliato. Ma sei una genin. E' normale. E' così che si impara. Sopravvivendo ai propri errori.> spiega la Hyuga con lo stesso tono placido. <E hai fatto quello che potevi per salvare una persona importante. Non possono farti la predica per questo.> cerca di rincuorarla senza però essere troppo morbida. Shade deve capire che rischiare la propria vita in quel modo è pericoloso e che avrebbe potuto fare più male che bene. Anche se fortunatamente non è andata così. <Sai Shade... è ammirevole il fatto che tu riconosca i tuoi errori, non molta gente lo fa. Ma riconoscerli non basta. Bisogna imparare ad affrontarli. Perciò non scappare da loro. Affrontali e riprenditi la libertà che meriti nel tuo rapporto con Kouki. Sarà difficile essere sua sorella se non sei in buoni rapporti con i suoi genitori.> le dice tentando di ammorbidire il tono per quanto possibile. <Parlaci. E vedrai che capiranno.> dice, alla fine, espirando, andando dunque a sollevare la tazza di té per portarla alle labbra e bere un sorso di quella tisana calda che le scivola lungo la gola, bruciante. La vede dunque alzarsi e, quando ode quella risposta secca, si ritrova ad abbassare la tazza per rivolgerle una occhiata interrogativa. <Non vuoi?> [chakra: on]

18:35 Shade:
 Si sente liquidata sulla sua domanda con una spiegazione veloce. Le mani vengono portate all’altezza del petto, alte e leggermente discostate dal corpo, come se volesse allungarle verso le Hyuga ma si sentisse un po’ intimorita all’idea di toccarla. La allunga leggermente verso di lei, timorosa ritirandole indietro di volta in volta, per poi prendere un bel respiro profondo e, rimanendo all’in piedi accanto a lei, cercherebbe di allungare una mano e portarla sul suo capo, imitando in maniera abbastanza impacciata il modo di fare di Hiashi. <Hiashi mi faceva stare meglio quando faceva così…> insomma non è costretta a parlarle se non vuole, apprezza anche solo il fatto che si sia spiegata brevemente, ma tutto sommato lei c’è. Si trova qui anche per aiutarla se ne sentisse il bisogno, per qualunque cosa, qualunque motivo. Sospira e, qualora fosse riuscira a metterle una mano sul capo, cercherebbe di accarezzarle i capelli un paio di volte, per poi tornare velocemente a sedersi e prendere fra le mani la sua tazza calda di thè. Il discorso che segue lo ascolta ogni singola parola, ogni precisazione, ogni dito nella piaga infetta che la porta a chiudere gli occhi e abbassare il capo in segno di rimorso. Ci sono cose che non vorrebbe dire, come il suo desiderare la morte in quel periodo, legato principalmente al dolore gratuito ricevuto con Wonderland. Un dono poco gradito di un pazzo squinternato che non ha fatto altro che peggiorare una situazione delicata a seguito della morte di Hiashi. La lascia finire, esprimere il suo modo di vedere la questione, le lascia esprimere quei consigli e solo a quel punto, dopo un sorso di thè caldo, andrebbe a chiedere intimorita. <E se così no fosse? Se non capissero il motivo per cui lo stavo facendo? Si dice che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Non era la prima volta che mi sono ritrovata disposta a rischiare da sola pensando, in questo modo, di salvare più vite di quante non ne rovino> non vuole stare lì a parlarle e annoiarla con il suo passato, ma è evidente che ne ha passate di cose brutte per arrivare a definirsi recidiva in sacrificio per qualcun altro. <Vorrei, ma sono sicura che non lo faresti. Venirmi ad informare che Kouki non sta bene, che c’è qualcosa che non va…magari nella sua stessa situazione familiare, significa spedirmi a Kusa con il primo treno ad affrontare qualsivoglia pericolo per lei. Non lo faresti. Dici ora che vuoi avvisarmi ma, quando arriverà il momento, prima cercherete di risolvere il problema e poi mi tirerete in ballo, non è vero?> la terrebbero fuori dalla questione con la scusa della sua sicurezza, ma non è comunque una cosa bella da fare promettere di esser avvisata per non ricevere alcun avviso in futuro. [ch off]

19:02 Kaori:
 Il gesto della genin giunge decisamente inaspettato e gradito. Kaori si ritrova a schiudere le labbra accogliendo quel gesto gentile e genuino ricordando come l'altro avesse spesso fatto una cosa simile nei suoi momenti più tristi, prima della frattura venutasi a creare fra loro. Non era il tipo di persona che si abbandonava a calorosi abbracci o a carezze gentili, ma era il tipo di persona che nel momento di bisogno ti offriva sempre una mano ed una pacca di conforto per dimostrarti la sua presenza al tuo fianco. Kaori rivede in quel gesto i vecchi modi di fare di Hiashi ed un sorriso riconoscente e lievemente triste va allargandosi sulle sue labbra. <Anche a me...> ricorda lei con malinconia, abbassando poi lo sguardo quando Shade ritorna a sedersi al proprio posto mettendo fine a quel breve momento di comunione fra loro. Ascolta quanto ella le dice e si ritrova a non sapere bene cosa dire. Non sa esattamente cosa sia accaduto in passato, né quante volte sia capitato che si sia messa in pericolo rischiando più di quanto non fosse saggio fare. Non è più neppure in grado di predire le reazioni dell'Oboro nè può sapere come reagirebbe la sua compagna che non ha mai conosciuto davvero. <Non posso saperlo con certezza. E' solo una sensazione ed una speranza che nutro. Ma non potrai mai saperlo se non tenti, no?> le dice la Hyuga cercando di incitarla in qualche modo a reagire. <So che fa male e che hai paura di sentirti rifiutata o non compresa. Ma rimanere chiusa qui a rimuginarci sopra non cambierà le cose. Non le renderà migliori. Se invece tentassi di parlare con loro potresti scoprire che in realtà non sono arrabbiati.> continua Kaori fermandosi e quindi riprendendo parola poco dopo. <Oppure potresti scoprire che sono arrabbiati e fare il possibile per cambiare le cose. E' solo una tua scelta Shade. Reagire o soccombere.> le esplica con meno delicatezza di quanto non vorrebbe. Ma a volte si ha bisogno di sbattere la faccia davanti alla cruda verità per riuscire a vederla chiaramente. <Cosa scegli?> le chiede, con tono fermo, nel silenzio della stanza, tenendo lo sguardo fisso sul viso altrui. E quindi tenta a quel punto di confortarla, di offrirle un patto in cui l'altra tuttavia sembra non credere. Non crede che verrà avvisata, non crede che verrà davvero presa in considerazione. Kaori si alza dalla sua sedia e la osserva dall'alto della sua posizione con tutta la serietà e la sincerità di cui è capace. <Non so cosa faranno loro e non m'importa. Io ti sto offrendo di esserci per lei se dovesse essercene bisogno. Considerati i tuoi precedenti mi assicurerò di tenerti d'occhio e di portarti con me se dovesse essercene bisogno, se volessi raggiungerla, così potrei assicurarmi che nulla di pericoloso si ripeta. Ma voglio che Kouki sappia che nei momenti di bisogno noi ci siamo tanto quanto loro. Siamo la sua famiglia quanto lo sono loro. Anche da lontano.> dice con tono serio e deciso, inspirando a fondo. <Ma prima di permetterti di venire con me ho bisogno che tu pensi a fondo su come intendi reagire da ora in poi. Ho bisogno che tu trovi la tua risposta. Reagire o soccombere?> ripete il quesito con tono calmo, allungando solo a quel punto un breve sorriso. <Prenditi del tempo per pensarci. E quando avrai deciso cercami. Io sarò qui pronta ad aiutarti se deciderai di reagire. Sei parte della famiglia anche tu e la famiglia si aiuta sempre nei momenti di difficoltà. Ricordalo sempre Shade> Con queste ultime parole la Hyuga andrebbe dunque a prender congedo dirigendosi verso l'uscita dove avrebbe rinfilato le sue scarpe per lasciare la casa alle sue spalle. Lascia modo a Shade di pensare, di riflettere e di capire quanto davvero sia importante per lei l'idea di essere parte della vita di Kouki. Lei è l'unica che può conoscere la risposta a quella domanda ed è tempo che decida davvero se è pronta o meno a fare il possibile per non svanire dal suo fianco. [Se END]

19:22 Shade:
 Non le interessa prende il posto di Hiashi per nessuno e, quando sente le parole di lei riguardo il sentirsi meglio con quel semplice gesto, non riesce a non pensare che, allo stesso tempo, ha paura di prendere qualcun altro al suo fianco, di tornare ad affezionarsi alle persone. E se morissero come è successo a Hiashi? Sente le parole di lei e torna ad alzare il capo però. Parla di reagire o soccombere di fronte a quanto la spaventa. Fino ad ora ha avuto paura, ha preferito fuggire, ha preferito evitare il problema per quanto possibile, di crearsi delle scuse, delle motivazioni fasulle che l’hanno portata a non muoversi di casa e attendere. Ma l’attesa da sola è orrenda. Raido, Fumiko, non devono per forza andare a cercarla. La donna, in particolar modo, non ha nulla a che vedere con lei ormai. Hanno portato avanti una sorta di tira e molla in cui si odiavano a fasi alterne e, anche volendo, non sa come si comporterebbe davanti a lei. Desidera però così tanto rivederla che inizia a dubitare dell’odio che provava per lei. Rivederla anche solo per sapere che sta bene e non farselo dire da una terza persona. <Reagire o soccombere?> lei è sempre stata per la seconda opzione, fino ad ora non ha mai veramente provato a reagire. Trovare la forza per farlo non sarà facile, ma la scelta è quasi obbligata a questo punto. Per Kouki. A interrompere i suoi pensieri è la sorta di promessa, quel discorso strano e convincente che l’altra arriva a farle. <Io farei qualunque cosa per Kouki. Se prometti che mi avviserai nel momento del bisogno, io sarò al tuo fianco per aiutarla> e non solo, si poterebbe in prima fila da sola per esser sicura di poterle essere di aiuto in qualche modo o anche solo per poterla confortare con la sua presenza. Ancora una volta glielo chiede “Reagire o Soccombere”. Evita il suo sguardo per qualche secondo e prima ancora di rendersene conto si ritroverebbe e pensare da sola. L’altra è in procinto di andarsene, anzi, se ne va senza proferir parola. Non rimarrà sola a lungo. Uta e il panda torneranno a casa prima di quanto non sembri, ma ogni secondo le sembrerà un eternità con quella domanda a ronzarle nella testa [END]

Kaori va a sincerarsi delle condizioni di Shade.
Qui le due hanno modo di parlare e il nome di Kouki viene fuori.
La genin è abbattuta per via delle difficoltà nella sua vita e Kaori cerca di offrirle sostegno come può fino a quando non la mette davanti ad una scelta.
Reagire alle difficoltà e scavarsi con le unghie e con i denti il proprio posto nelle vite altrui, o soccombere e rimanere ai margini schiacciata dal peso dei problemi di ogni giorno.

Shade si ritrova da sola a riflettere su questo importantissimo quesito