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Innata Kokketsu - Parte I

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con Naoko

12:57 Naoko:
  [Salotto] La figura incappucciata è ormai svanita dalla sua vista, è scomparsa, dissolta nel nulla ed è rimasta solo lei e la servitù all’interno, come se non fosse successo nulla, come se non fosse accaduto nulla, come se fosse tutto assolutamente normale, assolutamente privo di qualsiasi cambiamento. I capelli rossi sono sbiaditi, adesso, dalla radice fino a tre quarti della treccia: un bianco sporco che non le rende giustizia e un rosso ancora presente solo nella punta, nella parte finale, dove l’elastico chiude l’acconciatura. Le iridi blu sembrano risultare più cupe, adesso, un blu scuro che tende verso il nero, verso gli abissi più profondi, più irraggiungibili. La normalità, il silenzio, l’assoluta pace in una magione che è casa sua ormai, che è tutto quello che ha al mondo. Eppure qualcosa è cambiato, lo sente dentro di sé, sia nel corpo che nella mente. Il Chakra si era disattivato, lo aveva disattivato, dopo che il dolore era sopraggiunto, dopo che tutto questo è andato a scemare. Eppure vuole capire ancora, vuole sentire quel cambiamento perché qualcosa è variato, qualcosa di cui deve e vuole capire la natura. Ha accettato, ha stipulato un patto, ha scelto di vivere e di sopravvivere alla morte. La ferita ancora è presente all’altezza dello stomaco, fresca, sebbene sia piccola, quasi rimarginata. Quasi. Vuole riprovare, vuole vedere cosa succede. Cercherebbe di alzare le braccia e di portare le mani a congiungersi tra loro, affinché le dita possano trovarsi e provare a dare vita al sigillo della Capra. Una volta ricreato, cercherebbe di richiamare l’energia fisica, quella forza che muove i muscoli, quella forza insita in ogni fibra del suo corpo, in ogni cellula, dal capello alla punta dei piedi. La forza che le permette di camminare, di stare in piedi, di poter muovere ogni singola fibra, ogni singola nervatura. Assieme a essa, proverebbe a ritrovare la forza psichica, quella che smuove i pensieri, quella che smuove le immagini all’interno della propria testa, inerenti a questo presente, a ciò che è appena accaduto, a quella famiglia che ora ha accanto, sebbene non sia sempre presente. Energie mentali, energie dettate da un’esperienza minima, data la sua giovane età. Proverebbe a mescolarle tra loro, a fonderle insieme, a renderle un’unica realtà, a renderle un’unica entità, a rendere un unico colore, un’unione necessaria. Proverebbe a mandare il tutto al centro del suo corpo, alla bocca dello stomaco e lì mescolarlo, in senso antiorario, affinché possa essere smosso nelle diverse parti del corpo, nei diversi angoli, nei diversi anfratti. Tenterebbe, quindi, di spostarlo verso le gambe, spingendolo verso il basso e verso le braccia, spingendolo in laterale e verso la testa, spingendolo in alto, in modo tale che possa riempire tutto e avere un’equità nelle diverse zone del corpo. Se ci fosse riuscita, il Chakra dovrebbe essere nuovamente impastato, pronto all’uso, pronto a sfruttare la novità. [Tentativo Impasto Chakra 30/30] [Coltello x1 - Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

13:10 Naoko:
  [Salotto] Dovrebbe essere riuscita a richiamare il Chakra, a sentirlo dentro di sé, a sentire quell’energia pronta per essere utilizzata, per poter comprendere sé stessa, ancora una volta. Cercherebbe di sentire il Suiton dentro di sé, di sentire quell’acqua scorrere viva nel suo corpo, come un fiume in piena, come una cascata che raggiunge la pozza sottostante, come la pioggia che batte contro le finestre, contro gli ombrelli delle persone, contro ogni elemento vivente ed esistente. Proverebbe, così, a unire quell’elemento al proprio sangue, di mescolare le due entità, di rendere quel Chakra umido, unico, dalla consistenza diversa. Se ci fosse riuscita, dalla ferita presente sullo stomaco dovrebbe uscire il sangue nero, fluttuare nell’aria davanti a sé, per vederlo, per studiarlo, per avere una prima consapevolezza di ciò verso cui si è portata con quella proposta, con la sua risposta positiva. Un alone violaceo dovrebbe volteggiare attorno a quel sangue, tetro, scuro, subdolo, particolare. Attorno agli occhi della ragazza dovrebbero formarsi come delle occhiaie, come se non avesse dormito, dello stesso colore dell’aura del sangue, come se quel sangue si fosse bloccato improvvisamente in quel punto. Così facendo, due lacrime dovrebbero scendere da quelle stesse iridi e andare così a disegnare una linea fino al mento, fino alla punta dello stesso, con una forma semicircolare e dal colore violaceo, come se vi fosse un’unica vena disegnata sulla sua pelle. Un segno, un marchio, un tatuaggio. E se il tutto fosse attivato in modo corretto, i dolori comincerebbero a prendere posto nel corpo della ragazza, nel corpo della Genin. La fronte diventerebbe bollente in un battibaleno, le ossa sembrano spezzarsi e ricomporsi, i nervi e i muscoli sembrano prendere fuoco, gli organi lanciano impulsi verso il cervello e un’emicrania immensa intaccherebbe la mente della ragazza. Un fascio unico di dolore, la schiena si piegherebbe in avanti, le gambe cederebbero ancora verso il terreno, le braccia si stringerebbero attorno al corpo, come a voler far cessare tutto questo, come a voler evitare di sentire tutto questo. Le mani avrebbero come degli impulsi strani, delle convulsioni, con le dita che si stringerebbero attorno alla stoffa del maglione verde scuro e le unghie che vorrebbero conficcarsi nella carne al di sotto, accentuando così il dolore, aggiungendo una dose maggiore di forza a quello che sta provando. Dolori che provocherebbero delle urla dalla bocca, da quelle corde vocali, sente tutto in fiamme, come se dovesse accartocciarsi improvvisamente su sé stessa, come se dovesse sgretolarsi da un momento all’altro. Ha accettato questo patto e inizia a sentirne le prime conseguenze. [Tentativo Attivazione Innata Kokketsu no Hijutsu I; - 1 Chakra] [Chakra 29/30] [Coltello x1 - Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

13:15 Naoko:
  [Salotto] //Edit: - 1 Chakra, -1 Punti Vita

13:28 Naoko:
  [Salotto] I dolori sono forti, i dolori fanno parte di lei adesso, si sente impotente, si sente strana, sente ogni singolo impulso battere contro la propria testa, con il cervello, contro ogni singolo osso, ogni singolo muscolo, ogni singolo nervo, ogni singolo vaso sanguigno, ogni singolo organo. Un dolore che pervade tutto il corpo, che la terrebbe piegata contro il pavimento, con le urla che continuerebbero a farsi sentire nell’aria, sebbene siano strozzati di tanto in tanto, con la voce che gratta e raschia nella gola, come se dovesse abbandonarla da un momento all’altro. Le braccia, tuttavia, dovrebbero stringersi maggiormente attorno al corpo, un moto involontario portato dai muscoli degli arti superiori, un movimento che provocherebbe ulteriore dolore dall’esterno, il fiato che si strozzerebbe leggermente, nonostante sia il meno dei mali che avverte in questo preciso momento. Fa male, fa tutto tremendamente male e vorrebbe spegnersi lì, completamente, pur di non sentire più nulla, pur di evitare ancora una volta lo strazio, l’attesa della fine. E’ stanca, è distrutta, vorrebbe provare a ricreare qualcosa, un’idea che le balena nella testa, sebbene la concentrazione non sia delle migliori in questo dato momento. Ha visto quella lancia scura dentro il proprio corpo, dello stesso colore e della stessa consistenza del sangue nero che fluttua attorno a lei, che le fa compagnia. Tenterebbe così di modificare la forma di quel sangue, di prelevarne una piccola quantità e ricreare una lama, un coltello, una delle sue armi preferite, una delle sue lame predilette. Se vi fosse riuscita, il braccio destro proverebbe ad alzarsi dallo stomaco e la mano destra dovrebbe cominciare a maneggiare l’arma, all’altezza del manico, e sentire la consistenza, ben diversa da una lama normale. Cercherebbe di rivolgere la lama verso il terreno, di provare qualcosa, a formare un piccolo foro su quel pavimento, per capire l’utilità di tutto questo, per capire l’utilità di tutto questo dolore, di questo inferno che la vorrebbe più morta che viva. La forza non è molta, la febbre e gli spasmi non la aiuterebbero, ma prova comunque a conficcare la punta di quel coltello di sangue nero sotto di sé, alla ricerca di risposte, alla ricerca di certezze. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva; - 1 Chakra, -1 Punti Vita] [Chakra 28/30] [Coltello x1 - Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

13:44 Naoko:
  [Salotto] Dovrebbe essere riuscita in quel primo tentativo, dovrebbe aver inserito la punta fine del coltello di sangue dentro al pavimento, per segnare la prima volta, per segnare quella prima scoperta. La testa fa male, la mano destra verrebbe alzata un attimo in direzione della fronte, a sentire il calore che essa emana, una febbre che l’aveva abbandonata poco tempo prima e che, ora, è tornata più forte che mai. Fa male, fa tutto tremendamente male, fa tutto maledettamente male. Le ossa sembrano sgretolarsi in battibaleno, come tante piccole fratture in simultanea, come se dovessero cedere completamente da un momento all’altro, rendendo la ragazza un solo involucro di pelle e muscoli. La mano destra verrebbe riportata a ridosso dello stomaco, con il braccio medesimo che si chiuderebbe ancora dietro la schiena e la presa diviene più forte, quei muscoli si irrigidirebbero, come un collasso improvviso, come se stesse implodendo. Fa male, fa tutto male e i denti verrebbero digrignati all’interno della cavità orale. Essi andrebbero a consumarsi appena, una forza inaudita muoverebbe quel movimento, uno spasmo ricercato ma comunque involontario, uno spasmo che accentua di un altro punto il dolore che tutto il corpo avverte. E’ piegata in due, per terra, con la schiena che si inarcherebbe in avanti e il corpo che si stringerebbe come un uovo, per sentire meno dolore, per sentire meno di tutto quanto. Odia quella scelta effettuata, odia quello che prova, preferisce morire che vivere in questo momento, preferisce sentire esalare l’ultimo respiro piuttosto che quelle fiamme vive all’interno del proprio sangue, come piccoli aghi che pungono in ogni poro della pelle. Ma non si vuole perdere d’animo, tenterebbe ancora un approccio a tutto questo, sebbene fatichi a rialzare appena la schiena, ad avere una piccola visuale del sangue che fluttuerebbe ancora attorno a sé. Proverebbe a donare un’altra forma, a prelevare un’altra piccola quantità di sangue nero e così modellarla, renderla come un piccolo ago appuntito, con la cruna da una parte e il corpo fine, appena percettibile. Tuttavia, non lo toccherebbe, non riuscirebbe ad alzare le braccia dal proprio corpo, intenta a stringere tutto dentro di sé e provare a sentire meno dolore. Un ago, un oggetto comune, qualcosa che, comunque, potrebbe incidere la pelle di un nemico o di sé stessa, ora. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva; - 1 Chakra, -1 Punti Vita] [Chakra 27/30] [Coltello x1 - Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

14:02 Naoko:
  [Salotto] Non basterebbe tutto questo, non sarebbe soddisfatta di quella creazione, sebbene fatichi a ragionare su qualunque cosa, in questo momento. Le ossa sembrano collassare, divenire polvere, divenire cenere, come se la temperatura corporea le stesse consumando, come se quella febbre stesse incendiando ogni cosa dentro di sé, ogni singolo organo, ogni singolo vaso sanguigno. I denti verrebbero distanziati appena, sempre che ci riesca e un piccolo suono uscirebbe dalla gola, un piccolo suono che sa di tragedia, che sa di mancanza d’aria, che sa di mancanza di vita. Corpo strozzato, compresso, con le dita delle mani che vorrebbero penetrare nella pelle, che vorrebbero strappare la stoffa del maglione, che vorrebbero lasciare segni sulla pelle pur di alleviare tutto questo, pur di alleviare tutto questa agonia. E’ un’agonia ciò che proverebbe, le sembra di sentire come diversi martelli che battono contro la sua testa, contro le sue braccia, contro le sue gambe, contro la sua schiena. Forti, imponenti, fitte, interminabili. Fa male, fa malissimo, la fronte toccherebbe il pavimento sotto di sé il volto è un fascio di nervi e vorrebbe trafiggersi personalmente pur di far cessare tutto questo, tutto quanto. Ed ecco che giungerebbe un’altra idea, un’altra illuminazione. Proverebbe ad alzare ancora una volta lo sguardo, a fissare quel sangue nero che fluttua in modo continuo e provare così a prelevare una nuova quantità, sempre minima e tentare di ricreare un altro ago, leggermente più grande del precedente, con la cruna presenta su un lato e la punta all’opposto. Tenterebbe di alzare la mano sinistra, questa volta, sciogliendo la presa del medesimo braccio dal corpo e prendere così quel minuscolo oggetto dalla parte della cruna, dalla parte meno affilata. Se ci fosse riuscita, vorrebbe infilare quello stesso ago all’interno della spalla destra, tra il collo e l’attaccatura dell’omero, per alleviare in qualche modo il dolore complessivo, quel dolore unico che intacca corpo e mente. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva; - 1 Chakra, -1 Punti Vita] [Chakra 26/30] [Coltello x1 - Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

14:21 Naoko:
  [Salotto] Quell’ago dovrebbe conficcarsi all’interno della carne, all’interno dei nervi, all’interno del muscolo della spalla e si aggiungerebbe un altro dolore, l’ennesimo, andando a sommarsi a quello già avvertito. Fa tutto male, dalla punta del più piccolo dei capelli all’ultimo poro esistente dei piedi, delle estremità inferiori. Il corpo rimarrebbe racchiuso su sé stesso, senza dare cenno di smuoversi, senza rilassare nulla, senza riuscire a distogliere la mente da quel dolore unico. Le ossa sembrano implodere, sembrano spezzarsi in più punti, come una mannaia decapitatrice che colpisce ancora e ancora, per rompere ogni singolo frammento di lei, per ridurre in briciole ogni singolo frammento di lei. Le braccia dovrebbero iniziare a staccarsi dalla schiena, leggeri fori dovrebbero apparire all’altezza della stoffa e piccoli rivoli di sangue dovrebbero uscire dalla schiena, in quanto dovrebbe aver lacerato la pelle con le unghie curate e affilate. Le mani vorrebbero essere portato all’altezza dell’attaccatura dei capelli, alla loro base e imprimere così forza in quel punto, per far cessare tutto quanto, per provare ad alleviare ogni singolo nervo, per tentare di abbassare quella temperatura, sebbene sia piuttosto inutile come tentativo. Le dita stringerebbero in modo continuo, spasmi involontari che muoverebbero quell’azione, i muscoli si tendono in modo fisso all’interno degli arti, creando altro dolore, creando altra sofferenza, creando altre pene. Tenterebbe di alzare lentamente la schiena, di provarci perlomeno e guardare davanti a sé, con le mani che stringono sempre attorno alle tempie, come se volessero entrare nella testa e staccare completamente il cervello dalla scatola cranica. Staccherebbe tutto e finirebbe tutto subito, senza soffrire ulteriormente. Fa male, molto male, troppo male. Tuttavia proverebbe a smuovere ancora quel sangue nero che fuoriesce dal suo corpo, a modellarlo, a ricreare un bastone di piccole dimensioni, di circa mezzo metro, dal corpo fine ma robusto. Proverebbe a staccare la mano destra dalla tempia e prendere così tra le dita quell’arma ricreata, un oggetto abbastanza comune e proverebbe a rompere qualcosa, a dare sfogo al dolore. Se ci riuscisse, se le forze glielo permetterebbero, tenterebbe di piegare il braccio all’interno, di un angolo acuto con il gomito, per poi slanciare in avanti quello stesso arma e lasciare la presa, in un moto semicircolare, da destra verso sinistra e andare così a colpire una delle lampade da tavolo presenti, per farla rovinosamente impattare contro il terreno. Ha bisogno di sfogo, ha bisogno di zittire questo dolore, ha bisogno di distruggere sé stessa. O gli altri. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva; - 1 Chakra, -1 Punti Vita] [Chakra 25/30] [Coltello x1 - Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

14:39 Naoko:
  [Salotto] Il dolore è forte, il dolore aiuta a crescere ma, in questo caso, porterebbe la Genin a cercare la morte, a trovare la fine, a cercare la via ultima per evitare di soffrire e passare letteralmente le pene dell’inferno. Quello sfogo non sarebbe servito a nulla, quello sfogo non avrebbe portato l’effetto desiderato, quello sfogo sarebbe solo uno sfogo e niente di più, niente di meglio, niente di positivo. Il dolore esiste ancora, il dolore persiste, il dolore picchia all’interno della testa, la febbre non cala e la testa comincerebbe a girare, come se le stessero smuovendo il capo da una parte all’altra. Vuole morire, vuole esalare l’ultimo respiro, vuole sentire il battito del cuore cessare, vuole sentire quel fiato completamente strozzato, i polmoni collassare su sé stessi. E’ come se stesse sentendo tutto questo, è come se stesse provando tutto questo, è come se quel patto fosse un biglietto di sola andata per le celesti praterie. Le dita delle mani tornerebbero totalmente a ridosso delle tempie, a stringere, a spremere, come se volesse far uscire letteralmente il cervello, per far cessare l’emicrania, per far cessare ogni singolo impulso nervoso che provoca dolore, che provoca agonia, che provoca strazio e urla. Un grido strozzato verrebbe portato nell’aria, con quella poca forza rimasta nei polmoni, per estirpare qualcosa, per tentare di estirpare qualcosa. Ma non funzionerebbe, è ancora tutto lì, i muscoli hanno tic involontari e i tendini non si rilasserebbero, formando un fascio unico in giro per il corpo. Ma proverebbe ancora una volta a creare qualcosa con quel sangue nero, a creare un oggetto a caso, a creare una forma inusuale e particolare. Tenterebbe di prelevare un’altra piccola quantità di sangue nero e farlo diventare così una biglia, piccola, innocente, indifesa, un cerchio perfetto e brillante: il colore dell’oscurità. Se vi fosse riuscita, proverebbe a smuovere la mano sinistra dalla tempia e prendere così tra pollice e indice quell’oggetto, prima di caricare il braccio indietro, con un angolo acuto formato dal gomito e rilasciare il braccio in avanti, come una frusta e lasciare così che la biglia si vada a scagliare contro la porta o contro uno degli oggetti da arredamento presente accanto ai muri, accanto ai divanetti. Il tutto per frantumare qualcosa, per dare totale sfogo a tutto questo strazio. [Innata Kokketsu no Hijutsu I Attiva; - 1 Chakra, -1 Punti Vita] [Chakra 24/30] [Coltello x1 - Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

14:46 Naoko:
  [Salotto] Nemmeno questo allieterebbe la sua mente, nemmeno questo darebbe libero sfogo a ciò che prova, a ciò che sente, a ciò che avverte all’interno della mente e di ogni fibra corporea possibile. Il dolore persiste, il dolore non la lascerebbe andare, il dolore è presente e si fa spazio in quel corpicino, in quell’essenza che sa di fuoco e fiamme, che sa di strazio e di inferno. E’ stanca, distrutta, completamente priva di forze, completamente priva di qualsiasi concentrazione, di qualsiasi forza di volontà. E’ distrutta, andrebbe ad accasciarsi per terra, contro il pavimento, con un tonfo sordo che dovrebbe risuonare in tutto il pianterreno ed essere, forse, avvertito dalle serve di Kurona presenti qui. Non riuscirebbe a mantenere attivo quel sangue mescolato al Suiton, all’acqua e quindi il tutto dovrebbe essere rilasciato e il corpo della Genin dovrebbe così rilassarsi, ora. La febbre dovrebbe svanire e i dolori dovrebbero cessare; le lacrime nere dovrebbero svanire dal viso della ragazza, così come quelle occhiaie violacee attorno alle iridi blu. E’ stanca, è evidente e le serve dovrebbero trovarla svenuta, gli occhi chiusi e il corpo sdraiato su di un lato. Piccolissimi rivoli di sangue dovrebbero trovarsi attorno al suo corpo, così come frammenti di vetro o di terracotta per gli oggetti distrutti. Per oggi ha tentato abbastanza, per oggi ha testato abbastanza quel patto istituito per poter sopravvivere, per poter continuare la propria esistenza. [End] [Innata Kokketsu no Hijutsu I DIsattiva] [Chakra 24/30] [Coltello x1 - Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

Dopo aver incontrato la figura incappucciata, Naoko tenta un primo approccio con quel nuovo potere, con quella nuova essenza presente all'interno del proprio sangue. Tra atroci dolori, prova ad allenarsi e a creare oggetti con il sangue nero.

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