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Tra moglie e marito, non mettere il dito.

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con Rasetsu, Zashiki

00:35 Rasetsu:
 Spesso e volentieri, esce fuori dalle mura del Villaggio, pur di non respirare la stessa aria degli altri cittadini, comune plebaglia nei confronti della stirpe demoniaca dei Kokketsu. Passa la stragrande maggioranza del suo tempo tra il Locale Kukoku, di proprietà di Zashiki, laddove detiene la proprietà di un magazzino dove lavora alla propria Sbrilluccica; ulteriore tempo, viene speso al Tempio dei Kokketsu per ovvie ragioni, avendo ritrovato sua sorella Kurona. Spesso e volentieri, più per dovere che per altro, bazzica lungo il Tanzaku, poiché Jinto gli ha espressamente ordinato di non oltrepassare quella linea per quanto riguarda lo spaccio della Sbrilluccica e della 2.0. Ed è proprio lungo quei vicoli che attualmente s'aggira, come un Vampiro nel suo tenebroso mantello. Inoltre, gran parte del profitto, se lo intasca esattamente quest'ultimo, neppure il Kokketsu che n'è creatore e proprietario. E, in più, quel che ne guadagna, deve ripartirlo tra tre persone, dove ovviamente egli detiene parte della percentuale più alta. L'unica nota positiva è essere avanzato nella gerarchia della Yakuza e poter continuare a fare quello che desidera. Questa volta, stranamente, non è da solo. Coi Vicoli agghindati a festa, cosa che succede esclusivamente durante la notte, è in compagnia del fedelissimo compagno che prende il nome di Zashiki. Sventola, dietro la propria schiena, ondeggiando tra le di lui gambe man mano che avanza, il proprio spolverino bordeaux, più scuro dei capelli ch'egli porta, lunghi sino al fondo schiena, i quali gli son valse, più di una volta, insulti a suo carico per il di lui apparire poco uomo, ma molto donna. E' lasciato aperto sul davanti, pur la temperatura esterna sia non esattamente idonea a portarlo in quella maniera. Al di sotto, compare un maglione nero, aderente con il collo a V. Il bavero del giaccone è, ovviamente sollevato, sfiorandogli le guance e tenendole, al contempo, al caldo. Le lunghe e sottili gambe son coperte da un paio di pantalone, anch'esso nero come la pace, con due tasche laterali, esattamente come il giaccone. Nel primo, infatti, specificamente nella tasca destra, vi ha un paio di bustine, contenenti delle pillole con una S stampata al di sopra. Altre, invece, son prive della stessa lettera, ma comunque dalla identica forma e colore. Nelle tasche dello spolverino, ben più ampie, ha qualche tonico di recupero del chakra e coagulante, assieme ad un paio di shuriken che, spesso e volentieri, non utilizza affatto, affidandosi alle arti magiche. Sul naso, sbucano un paio di occhiali dalla montatura rossa, e specialmente quel sorriso da squalo che mai si toglie. Inspira lento, pacato. <Allora, hai qualche novità?> Si rivolge alla di lui volta, in attesa, col suo solito ghigno soddisfatto e perenne sul volto. Il luogo è abbastanza pieno di gente, se calcoliamo come vi siano casinò, bordelli e tutto ciò che.. Rasetsu ama (?). [Chk On]

00:46 Zashiki:
 Casa dolce casa. Ecco cosa passa per la testa del giovane Yakuza. Dopo diverso tempo lontano può finalmente camminare tra quelle caotiche vie del Tanzaku. Gli mancava tutto quel caos, quel fumo, quella forte puzza di alcol. Infondo tutto questo, beh, è il suo mondo o almeno lo è diventato. Logicamente si distingue discreamente dal resto dei presenti. Per lo più sono giocatori d'azzardo, ubriaconi e drogati, insomma, ciò che fa arricchire la Yakuza. Al suo passaggio qualcuno abbassa leggermente la testa, del resto è ormai abbastanza conosciuto all'interno della yakuza. E' da poco tornato in quel di Kusa e chi non altro se il buon vecchio Rasetsu poteva accoglierlo? Di fatto è li, con lui, fianco a fianco mentre camminano per i vicoli di quella città a doppia faccia. Di giorno spenta, morte e di notte, un vero inferno, o paradiso che si voglia, sceso in terra. Un passo lento ma costante accompagna il moto dei due tra quelle affollate via ricche di schiamazzi, imprecazioni e donne di facili costumi. Donne capace di attirare lo sguardo di chiunque tranne quello del Doku, capitelo poverino, deve pensare agli affari, non ha tempo per altro. La dolci labbra del giovane Narciso ospitano una sigaretta, giovane e da poco accesa ma di già fumante. Il volto inespressivo come al suo solito è parzialmente coperto dai capelli neri, mossi e da un cappello, il suo cappello. La classica fedora, tipica dei gangster come lui. La mente della yakuza si destreggia tra quei vicoli assieme al proprio socio e collega, tra un tiro di sigaretta e qualche saluto con un cenno di capo. Indossa i suoi classici abiti raffinati che lo contraddistinguono. Una camicia bianca, un paio di bretelle nere che sorreggono dei pantaloni a loro volta neri. A completare il tutto un paio di scarpe nere, laccate e una giacca anche essa nera. Insomma, quasi un total black questa sera. Recepisce ben presto le parole del compare e senza perdere troppo tempo risponde a sua volta <Ben tornato Zashiki, come stai?> ironico al cento per cento, ma la voce resterebbe completamente neutra <Sono stanco, ma tutto bene, grazie per avermelo chiesto Rasetsu> borbotterebbe appena. Sta scherzando ovviamente <Sono stato molto impegnato con una faccenda, sto lavorando sul portare la Yakuza a Konoha> breve pausa per consentire un tiro di sigaretta <Ho saputo che ti hanno promosso, complimenti> altra piccola pausa <Spero che promuovano anche a me il prima possibile> un altro tiro di sigaretta, a pieni polmoni <Per il resto come va con quella cosa?> conclude così il giovane Doku.

01:03 Rasetsu:
 Accoglie di buon grado l'ironia del compagno, ma non esattamente come lui. Ovviamente, come se non a modo proprio? <Vuoi anche un bacino sulla guancia per farti capire quanto mi sei mancato?> Anche se, beh, vedere Rasetsu che fa battutine del genere, fa abbastanza strano oltre che ridere. Non è veramente tipo con quella faccia mostruosa, i denti a sciabola neppure fosse uno squalo o una tigre, o tutti e due gli animali combinati assieme. <Non te l'ho chie-> Sgrana le palpebre, però, da dietro le lenti dalla montatura rossa, così da squadrare attentamente Zashiki, in base a quello che ha appena proferito in direzione del Rosso. <Stai scherzando? Non abbiamo neppure un..> E abbassa la voce, affinché soltanto egli possa sentire quello di cui entrambi parlano. A volte, sembrerà stupido, ma sta anche notevolmente accorto su queste piccolezze. Che poi, chiamarle piccolezze.. <..nostro traffico preciso. Jinto vuole i soldi, lo sai quanto mi ha chiesto per permettermi di spacciare qui nel Tanzaku?> Borbotta con fare infastidito ed imbronciato, poiché non fa altro che pensare a quanto sia caro e cornuto il -neanche tanto- povero capo della Yakuza. Il sessanta percento del suo fatturato è un suicidio. Si mordicchia l'interno della guancia, profondamente infastidito. <Hai già avuto modo di spiegare questo tuo mirabolante piano al Capo in persona?> Chiede, arcuando il sopracciglio destro verso l'alto con fare sospettoso. Si sente più a suo agio con Zashiki che con Sosachi o, per ultima, ma non meno importante, Mirako. Non può davvero rinunciare alle ragazzine. <Con quella cosa, va alla grande. Il tuo amichetto Sosachi..> Lo etichetta di Zashiki poiché non accetterà mai il fatto che qualcuno sia proprio amico. Son sempre tutti Alleati. Inoltre, lo indica tale anche perché condividono la medesima innata, ma in modi totalmente differenti. <..mi ha aiutato in qualche esperimento. Mi ha concesso un po' del suo Veleno, anche.> Fa spallucce, con un ghigno che s'allarga e si estende da orecchio ad orecchio. E' davvero entusiasta dei risultati che sta ottenendo con quella roba, anche se dovrebbe impegnarsi anche a venderla, oltre che a produrla. <Ho cercato di unirlo alla cosa..> Sbrilluccica. <..ma i risultati sono ancora decisamente scarsi.> E' Veleno Tossico, non Allucinogeno. Conclude così parte del proprio discorso, volendo dapprima sapere da egli cosa ne possa pensare. [Chk ON]

01:16 Zashiki:
 Sbuffa dell'altro fumo il ragazzo <No, il bacino te lo puoi tenere> continua a guardare dritto a se, con totale indifferenza almeno fino a quando non nota la strana reazione del compare. Lo fissa senza mutare minimamente l'espressione facciale <Ma che cazzo fai?> come se le parole prima dette fossero quasi normali. Il giovane demone della yakuza si avvicina e gli inizia a parlare sotto voce <Credo e spero che lo sappia, perché se vengo a sapere che mi sono fatto il culo e ti assicuro che l'ho anche rischiato, per niente posso fare un casino> abbassa a sua volta la voce verso il compare andando a rispondergli <Per quanto riguarda il giro, beh, è la prossima cosa su cui voglio lavorare, voglio iniziare a specializzarmi proprio su quello e visto che avrò sempre meno tempo per entrare in azione vorrei provare a gestire le cose, ma poi ne parlerò con il capo, anche se...> un ultima boccata di fumo prima di lasciare cadere al suolo la sigaretta e calpestarla con eleganza ma allo stempo estrema veemenza <Il capo ha rotto i coglioni, siamo noi che mandiamo avanti baracca e ci tratta così, tsk> voce bassissima, non verrebbe mai e poi mai che qualcuno ascoltasse quelle parole, qualcuno al di fuori di Rasetsu. Si non gli sta troppo simpatico il capo e del resto, il giovane sa bene chi dovrebbe essere la, in cima a tutto, Zashiki, se stesso, l'unico e inimitabile. Del resto è il più adatto per via delle migliori capacità gestionali e carismatiche rispetto a quelle combattive e fisiche. Però per ora non può far altro che limitarsi a stare al suo posto e fare il più possibile <No, ancora no, sono tornato oggi, dopo lo vado ad aggiornare> borbotta appena <E sappi che a breve mi servirà il tuo aiuto per far fuori una persona, poi ti aggiornerò dopo che ho parlato> piccola pausa prima di pronunciare quel nome in maniera abbastanza stizzita <Con Jinto> schioccherebbe quindi la lingua sul palato prima di muovere qualche ulteriore passo <Capisco, beh, interessante> continua a guardarsi intorno e parlare a bassa voce <Anche se a causa del suo particolare tipo di veleno dovrebbe essere più complesso, immagino> già un conto sono effetti allucinogeni, un conto sono effetti mortali. Per il resto beh, rasetsu è un giovane scienziato è normale che tenti di fare sempre qualcosa di nuovo.

01:35 Rasetsu:
 Sogghigna quando egli rifiuta il bacetto di bentornato, infilando ambo le mani all'interno delle rispettive tasche del giaccone indossato. <Che c'è!?> Ribatte al suo modo di rivolgersi scontroso, in primo luogo. Nel mentre, non arresta il moto delle proprio inferiori leve, così da seguire man mano Zashiki in quella passeggiata notturna nel Tanzaku. <Bah.> Scuote il capo a destra e a manca, sempre più contrariato quando si parla di Jinto. <Ma quando lo organizziamo un colpo contro quel bastardo?> Contro Jinto? Che sia impazzito? Ah, giusto. La pazzia è un gene fondamentale nel DNA di Rasetsu, per fare quello che fa. Altrimenti, non avrebbe abbastanza senso. A quanto pare, il comando di Jinto non sta bene a nessuno. Come fa ben notare Zashiki, son loro tre che mandano avanti la baracca. <A proposito..> Fa funzionare il cervello ogni tanto. Inverosimilmente, non è sotto effetto di stupefacenti (assume soltanto la Sbrilluccica, perché sa cosa vi è all'interno e sa che non si ''avvelenerà'' con sostanze ostili), almeno per questa serata. Il Doku dovrebbe sentirsi onorato di avere a che fare con il Rosso in sé e per sé e non con quello totalmente strafatto e ubriaco. Ubriaco, poi, è totalmente intrattabile. <..da quando sono nella Yakuza..> Quindi decisamente parecchio. <..ho conosciuto Kurako, ch'è passato a miglior vita da talmente tanto tempo che di lui potrebbero non esservi rimaste neppure le ossa.> Giusto per puntualizzare da quanto tempo faccia parte della malavita. <Poi, penso di conoscere soltanto te, Sosachi e il Capo.> Possibile che la Yakuza si fermi a questi pochi membri? <C'è altra gente che dovrei conoscere o della quale sapere almeno i loro nomi?> Una volta ogni tanto, si preoccupa anche della organizzazione, non soltanto di se stesso. Oppure lo fa per capire chi può usare per fare cosa? <Per far fuori chi?> Lo punzecchia con un gomito, il quale picchietta con regolarità contro il fianco altrui almeno tre volte. E' sempre allegro e gioioso quando deve accoppare qualcuno. <Posso tenermi il cadavere?> Ah, ecco dov'era l'inghippo allora. <Infatti, non è difficile affatto. Volevo crearci delle armi, ma Jinto non sembrava soddisfatto, eccezion fatta per quella col tuo Veleno che ha reputato buona.> Non ottima. Non sembrava soddisfatto neanche di quella, a dirla tutta. <Dice che non sa cosa farmene di me ora che mi hanno radiato dall'albo, ma penso di riuscire a sistemare anche questa piccola sciocchezza.> Come no, piccolissima! Sei stato un completo idiota. [Chk On]

01:51 Zashiki:
 Scuote appena la testa il giovane Doku, nel mentre la mano destra si infilerebbe nella tasca destra del pantalone per poi sbucare con un pacchetto di sigarette e un accendino. E' il momento di fumare, di nuovo. Prenderebbe una sigaretta, lo porterebbe alla bocca e l'accenderebbe. Successivamente porgerebbe il pacchetto verso il collega <Ne vuoi una?> freddo e deciso come al suo solito, ma ormia Rasetsu dovrebbe conoscere i modi del ragazzo. Un paio di boccate di fumo a pieni polmoni e poi andrebbe a muover bocca <Eh sarebbe bello cambiare le cose, ma spodestare Jinto...> piccola pausa <Per ora la vedo dura, se non impossibile> ripete il ragazzo <Non possiamo ucciderlo, non direttamente almeno in quanto troppo forte, ma...> altra piccola pausa <Potremmo iniziare ad aizzare gli altri membri e causare una rivolta, del resto penso che non siamo i soli ad essere scontenti e con un casino generale, potrebbe essere più facile levarsel dai piedi> sicuro di se. Del resto è sempre stato un ottimo stratega, da sempre più bravo ad usare il cervello che le mani e questa, beh, potrebbe essere una buona mossa per levarsi dai piedi l'ormai obsoleto boss <Però dobbiamo essere cauti e programmare bene la cosa> altrimenti si rischia di fare un casino. Una bel tiro di sigaretta, a pieni polmoni con successiva nuvoletta di fumo annessa. Ascolta con attenzione le parole del compare e senza pensarci su gli da le informazioni che necessita <Beh, ci sono anche Mirako e Shiro> non accenna però alle loro posizione nel gruppo, non ama dare o dire tutto e subito <Ma per quanto riguarda Mirako, beh, Jinto me l'ha affidata quindi se la incontri evita di fare casini> lo conosce e beh, vuole mettere le mani avanti, non si sa mai, non vuole ulteriori casini con il capo. Sbuffa appena <Un capitano, ad Iwa> piccola pausa <Puoi tenerti il corpo tranne la testa, quella la devo riconsegnare> altra pausa <Però non credo che in due riusciamo, devo sentire anche qualcun'altro, poi ti farò sapere> altro tiro di sigaretta mentre continua a macinare passi. Il moto resta solenne ed elegante, maestoso oserei dire <E cosa c'è di male? Magari sarà proprio quell'arma a causare la caduta di tu sai chi, no?> chi dice che non si possa produrre uguale <Il laboratorio è a tua disposizione, non sta a me sapere cosa fai al suoi interno e non è di mia competenza verificare che non fai cose strane> altra ed ultima pausa <Non so se mi spiego?> a cosa allude? Beh, se per caso dovesse produrre un po' di quella sostanza pericolosa nel proprio laboratorio, beh, non sarebbe un problema.

02:09 Rasetsu:
 Così come il Rosso dovrebbe conoscere i modi del Doku, al tempo stesso quest'ultimo dovrebbe sapere che egli non disdegna niente che sia tossico, dannoso per l'organismo o che, ma le sigarette proprio non le concepisce. Difatti, scuote il capo, rifiutando l'offerta. <Mi spieghi per quale motivo ti consumi i polmoni con quelle porcherie?> Parla colui che sta ventiquattr'ore attaccato alla bottiglia e impasticcato da fare schifo. Fortunatamente, ha quel minimo di buonsenso che prevede di essere sobrio e pulito quando lavora, ossia quando è costretto a produrre nuove pillole di Sbrilluccica, che siano la classica e la 2.0. La Nociv (nome in fase di rifacimento) non è ancora sotto controllo. Ne conviene, subito dopo, per quanto riguarda Jinto e il metodo sul come farlo scendere dal trono, magari uccidendolo. E prendendone, ovviamente, il posto. <Può darsi. Bisogna lavorarci adeguatamente ed evitare che ci scopra.> A nessuno in particolare sta bene Jinto, d'altronde, e su questo sono d'accordo tutti quanti. Devono soltanto trovare il minimo comune accordo per capire come sbarazzarsi di lui e avere finalmente campo libero sui traffici e sul dominio della mafia. Chi prenderà il suo posto, poi, è da vedere. Dipende da quanto Rasetsu sia ambizioso, seppur si sia unito alla Yakuza soltanto per raggiungere la vetta di Scienziato, rimanendovi nonostante la morte di Kurako. Ne scorrerà di acqua sotto i ponti prima di vedere Jinto fuori dai piedi, questo è sicuro. <RIPETI UN ATTIMO!> Sbraita, sgranando le palpebre, attirando le attenzioni e le occhiatacce di qualcuno nei dintorni. <Cosa cazzo significa che Mirako è una di noi? E che Jinto te l'ha affidata?!> Non capisce, non riesce a collegare le cose. Perché lui non è stato informato? La cosa lo fa andare particolarmente in bestia, col sangue che schizza al cervello in due secondi contati. <L'ho incontrata già un paio di volte.> E ha già fatto un paio di casini. <B-Beh, se ti dice che l'ho molestata, non crederle.> E te pareva, no? Cos'altro poteva aver fatto? Mirako è fermamente convinta che l'abbia molestata. <Non è vero, lo giuro.> Agita i palmi davanti a Zashiki, ondeggiandoli da un lato all'altro. <Hai notato anche tu, vero..> Sottolineando il vero. <..che quella ragazzina non sta apposto col cervello?> Ne cerca la conferma. <In due minuti, mi si è presentata sia come Kouki Yakushi e qualche altro nome altisonante, assieme poi a Mirako. Abbiamo fatto un patto.> Sintetizza, sbattendo le palpebre, or che la situazione si infittisce. <Cos'ha fatto questo Capitano ad Iwa?> Non gliel'ha spiegato e ora n'è incuriosito. <Oh.> Commenta in risposta alle ultime parole altrui. <OH.> ... <NYAHAHAHAH!> Immancabile. <Ahh, sei l'unico che non ammazzerei in questo momento.> Voce sognante. La prima dichiarazione d'amore di Rasetsu! [Chk ON]

02:26 Zashiki:
 Lo squadra da cima a fondo e lo guarda leggermente storto <Mi spieghi perché ti bruci il cervello con quelle porcherie?> rigira la fritta in maniera magistrarle, maco fosse il miglior chef del paese. Infondo nessuno è perfetto ed entrambi, nel bene e nel male hanno i propri difetti. Continua guardarlo, senza distogliere minimamente lo sguardo dalla rossa figura <Sono d'accordo, ma un passo alla volta e con molta calma, poi ci prendiamo quello che ci aspetta> termina così l'argomento Jinto, non è per ora e di certo non è la priorità assoluta, perciò. Sgrana leggermente gli occhi il giovane Doku nel sentire proferire quelle parole <Come cosa cazzo significa?> borbotta il Kusano <Significa che Jinto mi ha affiddato Mirako, mi ha detto di testarla e di fargli fare qualcosa, cosa cazzo c'è di complicato da capire?> sbuffa ancora un po' di fumo prima di gettare nuovamente a terra la sigaretta e spegnerla calpestandola. Sospira <Se ti informassi lo sapresti> e poi, quelle fatidiche parole. Il giovane Doku chiude appena le palpebre, spera vivamente di non aver sentito ciò che ha sentito. Tace, per qualche istante. La quiete prima della tempesta <Ma che cazzo Rasetsu, è una bambina> sentenzia <Cazzo, spero che non hai fatto casini se no chi cazzo lo vuole sentire il capo> si sta agitando, leggermente, ma si sta agitando <Io me sto fuori un po', a farmi il culo tra l'altro, torno e cosa scopro? Che ti sei molestato una bambina?> un altro profondo respiro <Ma tra le tante proprio lei, che cazzo> i toni si alzano e la scena diventa mano a mano più comica. La coppia che scoppia, ecco cosa sono. Il miglior duo di sempre, con alti e bassi annessi <Va bene, farò finta di niente ma ti chiedo per favore, di non farlo più, capito? Se no ti tolgo alcol e droghe> minaccia pesante da parte della mammina. Lo farebbe veramente? No, probabilmente no. Però se vuole evitare casini è l'unico modo. Ascolta attentamente le parole del Demone e qualcosa non gli torna <Umm> se è quello che pensa, beh, sa di cosa si tratta e lo sa veramente bene in quanto ci è passato in prima persona. Però chissà, magari non è ciò che pensa. <Strano, ci andrò a parlare uno di questi giorni> e subito dopo andrebbe a fissare dritto nei suoi occhi <Che patto Rasetsu? Cosa devo sapere?> vuole esserne a conoscenza come tutore della ragazza all'interno della Yakuza. Concluso questo capitolo si passerebbe al capitano <Niente, a me assolutamente niente> sentenzia il ragazzo <Ma colui che ci farà entrare nei giri di Konoha lo vuole morto e noi come prova di fiducia lo dobbiamo seccare> procede il ragazzo <Perciò faremo di tutto per farlo fuori> e infine anche la dichiarazione di amore, anche se in maniera molto particolare. Effettivamente il Doku non sa bene come rispondere a quella cosa, cioè è proprio spiaziato <Ne... ne sono... fe...lice> balbetta un po', lo ha colto proprio alla sprovvista e quella maschera di ghiaccio che di solito ricopre il volto dello Yakuza si crepa appena.

00:20 Rasetsu:
 Pensava d'essere stato chiaro su particolari capacità del proprio corpo. <Non ti ho mai parlato delle peculiarità del Sangue Nero?> Chiede verso Zashiki, volendosene accertare. Sfarfalla le ciglia, lunghe rispetto a quelle di un uomo qualunque, distogliendo lo sguardo da Zashiki solo per accertarsi che non vada a sbattere contro un palo o qualcos'altro. <Per il momento, occupiamoci di consegnare a Jinto i soldi che vuole. Se non riesco a darglieli, quello spenna vivo me, mica te e Sosachi.> Sbotta, infastidito. E' lui il garante della situazione, è inevitabile che il Capo possa prendersela con lui, nel caso in cui ve ne sia la necessità. Nel mentre, le parole successive del compagno fanno sì che si fermi in mezzo alla strada, scandalizzato da quello che sta succedendo, mica dalle parolacce ch'egli sta tirando fuori, per un motivo più che valido, seppur Rasetsu sia totalmente insensibile e stupido da capire il perché si comporti in questo modo. Allarga le braccia verso l'esterno, in modo del tutto teatrale, prima di sollevarle a protezione del petto. Si fa indietro, flettendo la colonna vertebrale, per cercare di allontanarsi dallo Zashiki sbraitante. I palmi, aperti innanzi al busto, si frappongono tra lui e il suo aguzzino. Fa abbastanza ridere come scena. Da un lato, abbiamo un quasi genitore incazzato nero perché un essere ripugnante di ben ventisette anni suonati (che non sa neanche di avere, perché quando si è immortali l'età è solo un numero) ha molestato la sua protetta; dall'altro, il ventisette mostruoso dalla faccia da schiaffi che fissa Zashiki, presunto molestatore che si ostina a dire che non è così. E, per una volta, dannazione, è vero. Non l'ha molestata. Ci ha provato. Ci prova con tutte! E' nella sua natura. Perché ripugnarsi? <Ehi! Io non sono come te. Io agisco.> E lui cosa fa? Si gratta la pancia in panciolle, seduto a bere drink nel suo locale? Anche il Doku agisce. <Sei tu quello che dovrebbe dirmi queste novità, anziché sia io a chiederle. D'altronde, hanno promosso me, mica te!> Chiamasi stronzo. Io qualche dente gliel'avrei fatto già saltare. Potrebbero anche ricrescergli, tanto dice d'essere un Demone e non un comune umano. <Bambina un corno! A me sembra più un'adolescente.> E che differenza fa?! <In tutto ciò, ti ho detto che non l'ho molestata! Ma ti pare?> Gli pare sì perché è abbastanza credibile che egli possa fare qualcosa del genere. Non sono semplici illazioni, ma sono specificamente sostenute da prove constatabili ogni giorno della vita del Rosso. <NON HO MOLESTATO NESSUNO!> Gracchia, con la gente che si gira a guardarlo, ridacchiando, scuotendo il capo. Altri lo ignorano, il che è positivo dal proprio punto di vista. <Ti ho detto che abbiamo fatto un patto! Lei mi recupera qualche libro dall'Ospedale, così posso studiare in santa pace anche se sono radiato dall'albo. Jinto mi caccia, mi fa il culo a strisce se non trovo un metodo alternativo a studiare in Ospedale!> Sbotta, infastidito dalla poca fiducia che Zashiki ripone in lui. <In cambio, io l'ho presa come Allieva, perché vuole diventare uno Scienziato anche lei!> Aggiunge, stufato e fissando torvo il povero Doku che, da parte sua, non sta facendo niente di male se non proteggersi a sua volta le chiappe da Jinto. <La droga non puoi togliermela. La produco io, e che cazzo!> Non ha poi molto torto. Alla fine, il discorso finale è interessante ai fini del commercio e lo spaccio. <Puoi contare su di me.> Facendo però schioccare la lingua al di sotto del palato, crucciato, riprendendo ad avanzare. [Chk On]

00:40 Zashiki:
 Una scena a dir poco comica, un teatrino messo in scena lungo le strade della Yakuza. Ecco cosa sta succedendo. Il giovane Demone inizia una vera e propria pantomima, con tanto di gesti ed espressioni, come giusto che sia, mentre il giovane Zashiki cosa fa? Niente, assolutamente niente. Le mani vanno ad aggiustare un poco la giacca così da tornare ad essere perfetto, come al suo solito. Lo sguardo non si distoglie da quello del collega, sguardo che resta freddo e volto impassibile. Niente, non riesce a smuoversi nemmeno in questo genere di situazioni. Fa un respiro profondo il Doku, cerca di calmarsi e restare lucido, come se non lo facesse mai. Cerca di sistemare con ordine tutto ciò che ha visto e sentito in questi pochi ed ultimi minuti, cosa che risulta essere non proprio semplice in quanto non sia ben sicuro di ciò a cui ha assistito. Dunque, schiocca la lingua sul palato prima di iniziare a parlare, con un tono calmo e neutro, completamente differente da quello dell'interlocutore <Si, forse mi hai accennato qualcosa, ma non ricordo> ammette una piccola defaillance, di solito la sua memoria funziona discretamente bene, ma non questa volta a quanto pare <Si hai ragione, beh, se ti servono dei soldi o posso fare qualcosa per aiutarti a procurarteli fammi sapere> disponibile ad aiutarlo, del resto sono soci e forse quasi amici, perciò tutto regolare. Le mani della giovane Lucertola si vanno ad infilare nelle tasche dei pantaloni, quasi come se fossero in letargo <Ah e secondo te le ragazze che mi tengo nel locale, che tra l'altro intrattengono anche te, le sto solo a guardare, fanculo> ci tiene al suo orgoglio il Doku e per quanto ad ora non gli interessi troppo l'amore, deve riflettere anche lui ogni tanto. Continua fissarlo, inarca un sopracciglio quello destro e piegherebbe leggermente il collo verso destra. Si un qualcosa di strano e buffo, proprio come la reazione di Rasetsu <Cazzo Rasetsu avrà si e no tredici anni, tu una tredicenne la chiami bambina?> piccola pausa <E comunque> inspira un po' cercando di restare calmo <SI mi pare cazzo, non mi sorprenderebbe affatto se il Demone della Yakuza fosse entrato in azione, sai com'è… guardami negli occhi e dimmi che tu non molesti mai, dimmelo su?> non lo sta provocando, sta solo cercando di avere ragione, del resto anche lui ha un bel tratto femminile sviluppato, non fisico ma bensì caratteriale <Senti, non me ne frega un cazzo di quello che hai fatto e quello che farai con lei, mi basta che tu non la tocchi e che anzi, la tieni d'occhio e mi fai sapere se ci sono cose strane> altra piccola pausa <Uno di questi giorni ci farò due chiacchiere, bisogna che mi dia una mano con degli affari> conclude il giovane padre premuroso. Ci tiene alla famiglia, è l'unica cosa che per lui conta veramente. Gli scappa una piccola risatina sentendo che Jinto vuole cacciarlo <Ma dai veramente? Minchia, ti sei messo nei casini è Rasetsu> e cercherebbe di tirargli una piccola gomitata nel fianco <Ti ringrazio e se serve, lo sai, sempre a disposizione> piccola pausa <Basta che paghi> e tornerebbe serio, muovendo qualche passo. L'ultima affermazione sarà veritiera? Chissà, son pur sempre criminali.

00:58 Rasetsu:
 Espira. <Il Sangue Nero dei Kokketsu mi permette di non morire per normali malattie di voi umani.> Perché lui, appunto, si considera un Demone. <Nel senso che io, di Overdose, dovrei non morire né rischiare affatto. Se consideriamo che queste son tutte cause di morte naturali..> Fa spallucce. <Sicuramente, non dovrei crepare se mi becco la tubercolosi, la malaria o chissà quante altre malattie. Posso morire, su questo non c'è dubbio.> Alza gli occhi verdognoli verso il cielo notturno, sopra la moltitudine di lampade della notte lungo i Vicoli del Tanzaku. <Tuttavia, sono pronto.> Si mette a fare il filosofo, adesso? <Sono nato per uccidere..> Sghignazza mentre pronuncia ciò, abbassando il capo. <..morirò venendo ucciso. E' questa la mia sorte.> Un giorno, di qualche anno prima, riuscì a vedere uno sprazzo del proprio futuro. Una ragazzina, raggiunta la maggiore età, pugnalerà a morte Rasetsu per averla maltrattata, seppur quei maltrattamenti, per il Rosso, non fossero altro che segni distintivi del proprio amore. Non fissa più l'interlocutore, ma guarda davanti a sé. <In teoria, dovrebbero mancarmi meno di dieci anni, se la sorte non cambierà idea sulla mia morte.> Prosegue, restando apparentemente cauto. <E beh, anche in questo modo, vuol dire che per la prossima decina d'anni avrò il culo coperto. Nyahahah!> Non può mica evitare di ridere, giacché si fa beffe della Sorte che, un giorno, lo tradirà, costringendolo ad essere ucciso dall'unica persona per la quale abbia provato affetto? <Dobbiamo vendere la Sbrilluccica, Zashiki! Ecco cosa dobbiamo fare per guadagnare!> Irrigidisce i muscoli della mascella mentre lo fissa, alternando ancor le inferiori leve, lunghe, rivestite dal tessuto nero dei pantaloni, per proseguire in quella passeggiata nel Tanzaku. Superano bordelli, bettole, chi più ne ha più ne metta: il Paradiso della Yakuza. <Ehi, ehi, non ho mica detto questo. Diamine, sono le tue ragazze. Se non intrattengono il loro padrone..> Fa spallucce, poiché la qual cosa gli sembra piuttosto ovvia. E' uno di quegli uomini - neanche mezzi uomini - che ragionano con una mentalità chiusa e antica, maschilista: donna-oggetto, adatta soltanto a intrattenere il consorte, crescere i figli e far la domestica, se non la prostituta quando non può permettersi il lusso altrimenti citato poc'anzi. <La chiamo direttamente mocciosa, che ne so io che aveva tredici anni? E poi, ti ripeto, che questa volta sono innocente! Capisco che tu non mi creda: è la prima volta che lo sono sul serio!> Ha talmente tanti capi d'accusa, che il Carcere di Yukio lo sta aspettando a braccia aperte con una cella tutta per lui. Lo guarda negli occhi, distogliendoli nel giro di mezzo secondo contato. <OH, E AVANTI! Non l'ho neanche sfiorata con un dito! E ti prometto..> Mano sul cuore, che non batte, secondo assurde teorie del Rosso. <..che non la sfiorerò.> Sospira. Sembrano una di quelle coppie d'innamorati, dove uno dei due ha fatto ingelosire l'altro e ora si promettono eterno amore vicendevolmente. <Le cose strane ci sono, ma devo studiarla. Non voglio azzardare ipotesi, ma se prima mi si presenta come Kouki e poi come Mirako, io due domande me le faccio. A te si è presentata come Mirako? Mi ha detto, ora che ci penso, che Kouki non deve sapere niente di tutto ciò.> Ragiona, gettando le basi per qualcosa di futuro che potrebbe dargli discreta soddisfazione. <Tu di Kouki Vattelapesca Yakushi, cosa sai?> Assottiglia le palpebre, da dietro le lenti degli occhiali posati sulla punta del naso. <NON mi sono messo nei casini!> NOOO, certo. Hai solo un pugnale già conficcato per metà nella schiena, altezza cuore. <PAGARE? EH?> Sgrana gli occhi: che cazzo significa pagare?! [Chk ON]

01:20 Zashiki:
 Ascolta attentamente le parole del demone, dalle sua abilità alla propria storia. Il volto del Doku si fa leggermente cupo, come se già sapesse che un giorno dovrà perdere quello che ad ora, è l'essere umano più vicino a se che conosce <Mmm> cerca di sdrammatizzare un po' <Beh si, almeno sai che per i prossimi dieci anni potrai goderti la vita a pieno e poi, del resto, prima o poi tutti crepiamo, no?> borbotta il ragazzo cercando di abbozzare un sorriso in direzione del collega <Sai cosa vuol dire, che per i prossimi dieci anni dobbiamo spassarcela e poi chissà, magari il nostro destino cambierà> farebbe dunque spallucce il genin kusano. Non vuole approfondire il discorso, avverte qualcosa dentro di se che gli causa un qualche malessere, che sia dispiacere? Chissà, meglio comunque non investigare <Eh va bene, va bene> scuote la testa il ragazzo <Affiderò il compito a Kouki e Sosachi, io questo periodo avrò da fare, ma loro sapranno occuparsene a dovere, altrimenti…> beh quell'altrimenti fa intendere ad un qualcosa di non molto positivo <Potrai giocare con loro Rasetsu> è cosa c'è di peggio? Mai e poi mai una persona vorrebbe essere in completa balia di quel matto di Ryuuma, dunque quale punizione migliore? O peggiore? Sospira alzando appena il capo verso il cielo <E va bene, ti credo, ti credo> cerca di dargli ragione, una lite famigliare ora non gioverebbe a nessuno, ne a loro ne alla loro bimba <Effettivamente so poco di lei, so che è una ragazza sveglia, con i coglioni e determinata> piccola pausa mentre continua fissare il cielo <Ma a quanto pare ha anche un problema> sospira <Se è quello che penso, beh, posso dargli una mano> non accenna ad abbassare lo sguardo <Sai, fino a poco tempo fa soffrivo di Schizofrenia e personalità multiple, era un inferno> accenna al proprio passato, a quanto sia stato tormentato e a come, dopo periodi passati con dei monaci, sia riuscito a superare questa malattia <Non mi rendevo nemmeno conto, un giorno ero un bambino, un altro giorno satana in persona, questo fino a quando non sono andato in un eremo di monaci, ho meditato e mi hanno aiutato a guarire> scuote la testa come se non volesse più pensare a certe cose <Ma chissà, magari ci sbagliamo e sta solo cercando di proteggere la propria identità> muoverebbe qualche passo <Ma investigherò, ne voglio sapere di più e se tu scopri qualcosa non esitare ad avvertirmi> conclude il discorso il ragazzo. Pochi istanti ed accennerebbe ad una risata <Stavo scherzando> darebbe un ultima occhiata al cielo <Tu credi nei Kami, Rasetsu?> domanda spontaneo, forse sono andati troppo nel personale ora, però è inutile nasconderlo, sono di certo la coppia più bella di Kusa, in tutti i sensi.

01:43 Rasetsu:
 L'unica nota positiva nell'avere circa dieci anni di vita, è proprio quella che viene espressa da Zashiki: spassarsela per quel che gli resta da vivere. Ha riflettuto anche sui possibili modi di soprassedere a quel problema. Potrebbe rintracciare quella ragazzina ed ucciderla; non ha mai pensato, neppure per un momento, che sia morta tempo addietro, magari durante la guerra contro Ryota. Per lui, è una idea che non ha avuto fondamento fin dall'inizio, perché ha promesso che sarà lui ad uccidere lei oppure il contrario, come annuncia la profezia. Per quante le probabilità siano scarse, sono queste le convinzioni del Demone e nessuno potrà mai scalfirle. <Certo, tutti crepiamo ed io ho soltanto una decina d'anni di vita.> Beh, nulla vieta al Doku che l'altrui vita sia più corta, eh. Soprattutto se continua a fumarsi quelle sigarette, le quali gli riempiono i polmoni di malattie varie, fino a condurlo, giorno dopo giorno, ad un passo più vicino dalla Morte. <Va bene, va bene.> Asserisce, per quanto riguarda i compiti da suddividere tra Sosachi e Kouki. <Sei sicuro che ci si possa fidare della ragazzina? Te l'ho detto, ha qualcosa che non va.> Poco ma sicuro. Deve soltanto approfondire, magari parlando proprio a quattr'occhi con la giovane Serpente. <Potrò giocare con loro?> Drizza le orecchie, perché, come al solito, il Doku riesce ad attirare la di lui attenzione con poche e semplici parole. <Vuol dire che potrò staccare le ghiandole velenifere a Sosachi, direttamente con le mie mani?> Sogghigna, assottigliando le palpebre. <Però, Sosachi mi sta simpatico.> Non può negarlo, sospirando. Deve ammetterlo. <Non mi contraddice mai.> Forse perché vuol tenersi ancora la pelle attaccata alle ossa? Chissà. Forse perché son compagni, alleati, all'interno della organizzazione mafiosa e, quivi, bisogna tenerseli stretti perché, appena ti volti, rischi di trovarti un pugnale ficcato da qualche parte. <Mhm.> Ragiona, mugugna su quanto detto da Zashiki sulla mocciosa, ma si volta rapidamente a guardarlo quando ammette di essere stato affetto da schizofrenia. Le palpebre si sgranano, poiché non se ne era mai accorto e, innanzitutto, non è mai stato a contatto, prima d'ora, con uno schizofrenico. <Capisco.> Non gli dirà certo che gli dispiace, per quanto si trattenga proprio dal dire qualcosa di analogo. Magari, sotto effetto di acidi, potrebbero venir fuori argomenti interessati sulla vita passata e segreta dei due yakuzani. <Vedremo cosa riusciremo a trovare.> Sospira, per poi aggrottare le sopracciglia quand'egli nomina i Kami. <Certo che no!> Come se fosse una parolaccia di cattivo gusto, quella espletata da Zashiki. <Senti, anziché parlare di cazzate..> Indica un bordello, distante circa venti metri, con insegne al neon attira-clienti. <..io voglio godermi questa decina d'anni. E tu muovi il culo e vieni con me.> Magari trovano qualcuno a cui spacciare, eh. Non pensate a male! [END]

01:56 Zashiki:
 Sorride appena il Doku <Già, almeno tu lo sai> fa spallucce <Per quanto ne so io, domani potrei pure svegliarmi freddo> piccola pausa <Più di come sono ora> piccola battuta autoironica. Continua a camminare a fianco del suo compagno di giochi, senza fermarsi un secondo e proseguono con i discorsi <Non lo so, è strana> ci pensa su, veramente tanto. Ha saputo troppe cose strane su di essa e i due ne sanno troppo poco per ora della sua storia o di chi è veramente <Senti una cosa, fino a quando non ne sappiamo di più evita di parlargli di certe cose e mi raccomando, discrezione> conclude il ragazzo. Sia mai che la ragazzina possa compromettere la situazione del duo o della famiglia in generale <E per ora non dire niente al capo, ce la vediamo noi> afferma deciso, pacato e secco. Non vuole troppe seccature,non ora che sta iniziando ad ingranare. Annuisce appena quando parla del parente <Si , è un tipo, ma la sorellona lo conosce meglio di me> e per sorellona intende Kimi, chissà dove sarà in questo momento e chissà cosa starà facendo. Guarda un ultima volta in faccia Rasetsu e poi lo sguardo finisce sul bordello <Capisco, io invece ci credo molto> si riferisce ai Kami e alla propria spiritualità <E va bene, avevo proprio bisogno di riflettere> piccola pausa prima di seguire il compare all'interno del mondo erotico Kusano <Però mettiamo il tutto sul conto di Jinto, almeno una seduta riflessiva ce la può pagare> la notte è giovane, proprio come il duo. Che sia un giorno o dieci anni, i due se la spasseranno al massimo [End]

La coppia che scoppia s'aggira per il Tanzaku Gai, per spacciare, svagarsi, chiacchierare. Parlano delle ultime novità, specialmente di Kouki/Mirako, affidata a Zashiki. Quest'ultimo scopre il patto di Ryuuma con la ragazzina, infuriandosi per i metodi del Rosso. La discussione continua, accordandosi per il futuro, toccando punti quasi profondi, che son da trattare in circostanze diverse (...).

#lacoppiachescoppia