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Storie della nostra vita.

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con Mekura, Kaori

10:11 Kaori:
 Raido è sparito da giorni ormai. Le ha chiesto tempo, le ha chiesto qualche giorno per capire cosa vuole fare della sua vita e, soprattutto, chi scegliere fra le due donne per le quali pare provare qualcosa. Le ha chiesto del tempo, sì, ma sono trascorse settimane ormai dall'ultima volta che si sono sentiti e la Hyuga si sente sempre più tesa e nervosa. Ha saputo da Kouki -durante una delle sue visite alla Magione- che è stato improvvisamente mandato in missione e la cosa ha un po' calmato la sua ansia: probabilmente se non si è fatto sentire è solo perchè non è ancora tornato. Tuttavia non lascia che questa tensione blocchi il procedere della sua vita: continua con gli allenamenti riscoprendo che, man mano, il suo corpo sta tornando ai riflessi di un tempo. La lunga immobilità dovuta ai danni riportati dall'imboscata di Otsuki ha influito parecchio sulla sua forma fisica ma la ragazza è forte e resistente e si sta impegnando per ritornare alla prontezza di sempre. Ha partecipato anche a qualche piccola missione di livello D ed ora ha deciso di fare una cosa che, probabilmente, avrebbe dovuto fare già da tempo. Le leve inferiori s'alternano in un moto continuo e ritmato che porta il di lei corpo ad avanzare verso la casa di Mekura. Kaori ha saputo da poco che la giovane era in compagnia di Hiashi quando questi è morto in missione e che ne era uscita distrutta e malconcia. Desidera assicurarsi delle sue condizioni, sapere come sta, farle sapere che è viva, tra le altre cose. Indossa un corsetto nero che aderisce al corpo ed un coprispalle del medesimo colore che va a coprire le fasciature che avvolgono gli arti superiori del suo corpo. Sul lembo di pelle visibile sulla zona che va dalle clavicole al limitare superiore del corsetto è visibile una linea rossa trasversale che va a finire al di sotto dell'indumento: una cicatrice che non era lì prima della sua sparizione, un piccolo ricordo degli uomini di Otsuki. Pantaloni neri e stivali ninja completano il di lei abbigliamento, nascondendo a loro volta altre fasciature. Niente armi, niente oggetti, solo il chakra a bruciare vivido nel suo corpo mentre la lunga chioma viola ondeggia ad ogni suo passo dietro la sua schiena. Giunta dinnanzi la porta della Hyuga, Kaori va ad alzare la man destra per portare le nocche della tessa a cozzare contro il legno in un breve ma sonoro bussare. [chakra: on]

10:48 Mekura:
 Mattina tarda, ma la sua giornata è iniziata almeno cinque ore fa. C'è stata una piccola crisi familiare, il piccolo dai capelli biondi, si è svegliato affamato alle 5 svegliando tutti, la bambina dalla pelle scura ha fatto le bizze perché è stata svegliata, il cane si è messo ad abbaiare, il covo a gracchiare ed in genere un caos impossibile. In parte le ricordava i suoi primi anni con Ai, quando non aveva assolutamente idea di che cosa fare, ma qui siamo a livelli molto, molto più complessi. Espressione distrutta, tazza di thè in mano, i figli maggiori sono fuori casa per far fare la passeggiata al cane e lei ne ha approfittato per ridare un contegno alla casa cambiando l'aria e provare a sgranchirsi un po'. In più si è forzata a vestirsi ed a curarsi un minimo per non apparire del tutto un cadavere. Indosso infatti porta una giacca Kimono lilla e con delle rifiniture simili a quelle dei serpenti. Le maniche arrivano fino ai gomiti e mostrano la maglia aderente bianca sottostante che scivola lungo i fianchi lasciando trasparire solo uno scollo a v che lascia scoperto lo sterno. Gli arti inferiori invece sono coperti d un paio di pantaloni di pelle nera sempre con quelle decorazioni come le squame dei serpenti che seguono la sua figura tanto che, in caso piegasse le articolazioni, queste squame si distaccherebbero dalla base sollevandosi come se effettivamente lei stesse indossano una viva pelle di serpente, o come se fosse lei il serpente. Tiene costantemente d'occhio i bambini che al momento stanno giocando in salotto sopra il tappeto con delle costruzioni di legno, stava quasi per mettersi a giocare con loro, quando sente qualcuno battere alla sua porta. S'avvicina andando ad aprire, aspettandosi che i figli più grandi fossero tornati a casa, ma quello che si troverebbe davanti non è ciò che si aspetterebbe. Tiene lo sguardo basso mentre apre la porta, non se ne accorge subito se non quando solleva lo sguardo e gli occhi delle due Hyuga si incontrano. Mekura sgrana i suoi per un secondo mentre diverse emozioni le passano davanti. Ha saputo da Shade che è tornata, ma non che si sarebbero incontrate così presto. Rimane li, immobile senza sapere che cosa dire, alla fine, con un sorriso imbarazzato la donna finalmente la saluta <bentornata...> [ch on]

10:56 Kaori:
 Non ci vuole molto perchè la porta si apra dinnanzi la figura della Hyuga. Mekura compare dall'altro lato della soglia, bella come sempre. L'aria forse è un po' stanca, ma tutto sommato sembra essere guarita del tutto dalle ferite che ha riportato in seguito a quella missione. Ad una prima occhiata sembra essere in forma come l'ha sempre vista ma, naturalmente, le ferite peggiori non sono mai quelle del corpo e questo Kaori lo sa bene. Nota la sorpresa sul volto della ragazza e si ritrova a sorriderle con una punta di dolcezza sul viso. <Sorpresa> mormora stringendosi nelle spalle, tranquilla, prima d'udire quella parola che la fa sentire immediatamente sollevata. Da quando è tornata a casa ha incontrato solo due delle varie persone a cui tiene davvero e con entrambe non ha avuto esattamente una riconciliazione semplice. Kouki ha iniziato a gridare e disperarsi convincendosi di essere responsabile per quanto le è accaduto e Raido, invece... beh, è Raido, perciò ha dato di matto fissandola come se volesse ucciderla e poi ha cercato di fare l'amore con lei. Cose di ordinaria amministrazione insomma. O forse no. Mekura, comunque, è l'unica che l'abbia accolta con un sorriso e con gentilezza facendola sentire realmente bentornata a casa. Anche Reykas e Shade sono stati gentili e contenti di vederla ritornare ma il rapporto che la lega ai due è quello di una sensei e di una superiore in grado, non può certo definirsi esattamente loro amica. Si conoscono troppo poco per poter dare una simile definizione; senz'altro li trova delle brave persone e decisamente vanno d'accordo, ma è troppo presto per poter dire che c'è un vero sentimento di fondo fra loro. <Grazie> risponde la special con tono tranquillo, portandosi una mano a sistemare una ciocca di capelli viola dietro l'orecchio. <Ho saputo che eri rimasta ferita in una missione, volevo vedere come stessi. Ma ti trovo bene> spiega Kaori lasciando vagare una volta ancora lo sguardo lungo la sua figura. <Sono contenta. Anche se... sembri un po' stanca?> azzarda inclinando il capo verso la spalla, il sorriso a rimanere sereno sulle labbra. [chakra: on]

11:11 Mekura:
 Al sorpresa, al modo in cui si è posta incontrandola, non gridandole addosso per quello che è successo, non allontanandola, non stigmatizzandola la Hyuga sente qualcosa distendersi e di conseguenza, una parte della sua corazza crolla. Tira un sospiro pesante, come se non stesse riprendendo fiato dopo una lunga apnea e aprendo le braccia cercherebbe di abbracciare la ragazza come voleva fare dal principio. Se permesso, non direbbe nulla rimanendo ferma così tenendo gli occhi chiusi mentre sente gli occhi lacrimare abbastanza da inumidirli. Dopo qualche attimo si discosterebbe portando velocemente la mano destra ad asciugare le lacrime su entrambi gli occhi accompagnando il gesto ad un'altro lungo respiro. <...fisicamente me la cavo sempre, mentalmente...per quello non ho tempo per stare male, non me lo posso permettere> anche se in quell'ultimo caso è quasi arrivata ad un punto di tensione rischioso. Si è sempre comportato in modo duro sopratutto con se stessa, tanto che quella durezza la distorce involontariamente il modo in cui si pone verso gli altri. <ho un periodo molto, molto impegnato> in quel momento sente il pianto isterico di un bambino, che se ne somma ad un'altro. <...molto impegnato> sospira facendo in modo di darle spazio per entrare lasciando la porta aperta mentre la precede verso l'interno della casa per capire cosa fosse successo, ma è presto detto: i due si stavano contendendo un giocattolo e la bimba di pelle scura ha involontariamente fatto male al fratello frignone. [ch on]

11:30 Kaori:
 Il gesto della Hyuga porta Kaori ad inarcare appena le sopracciglia in una espressione sorpresa e confusa. Accoglie quell'abbraccio andando a portare le braccia attorno alla schiena dell'amica, la mancina a carezzare piano i suoi capelli quando avverte che quella stretta non è solo un cenno di bentornato, è qualcosa di più. E' quasi come se si stesse aggrappando a lei. <Ehi> le mormora lievemente impensierita, ora, temendo che forse la perdita di Hiashi possa aver lasciato nell'altra una ferita più profonda di quanto non avesse creduto. A ben pensarci non sa bene che tipo di rapporto ci fosse fra i due; sapeva che fossero compagni, che si rispettassero e che avessero a cuore la reciproca stima ma non ha mai saputo se i due fossero amici o fin dove il loro rapporto fosse intimo e confidenziale. <Va tutto bene> cerca di dirle anche se, forse, è solo un modo per darle una piccola speranza momentanea, anche se falsa. Quando qualcuno muore niente va bene ma qualche volta aiuta concedersi anche solo credere che sia così. Kaori quindi la sente scostarsi ed asciugarsi gli occhi, inspirando a fondo per prepararsi a dare all'amica un po' di conforto. Anche lei, a quanto pare, è dovuta essere forte troppo a lungo ed ha bisogno di crollare per un istante soltanto. Ormai sembra che Kaori si ritrovi a fare da rete di sicurezza per chiunque abbia attorno. Non dice nulla, però, non volendo affrettare le cose, volendole dare un po' di tempo. Ascolta le sue parole, il suo mezzo sfogo e quindi abbozza un piccolo sorriso incoraggiante. <Sciocchezze. Non puoi semplicemente "non stare male"> le sorride lei tentando di andare a prendere una delle sue mani fra le proprie. <Finirai con lo scoppiare e--> ma la voce della Hyuga viene interrotta da un suono piuttosto inequivocabile. Il pianto di un bambino risuona dall'interno della casa subito seguito da quello di un altro portando la ragazza a fissare Mekura con uno sguardo piuttosto sbigottito. Ai e Ken sono decisamente troppo grandi per un pianto simile e quando Mekura la invita ad entrare Kaori si ritrova a notare come, in effetti, a piangere siano due bambini che probabilmente non hanno neppure un anno d'età. Lo sguardo della Hyuga scivola basito verso la figura dell'amica sbattendo rapidamente le ciglia. <Li produci in serie?> domanda con ingenua ironia prima di comprendere il motivo della stanchezza della ragazza. <Non puoi occuparti di tutti gli orfanelli che questa vita lascia al mondo. Da sola poi...> le mormora con gentilezza, colpita al cuore dalla bontà d'animo dell'amica, tentando di andare a chinarsi sui talloni per poter essere quanto più ad altezza di bimbi possibile. <Ehi. Cosa sono questi lacrimoni? Non lo fate un sorriso a zia Kaori?> dice con voce tenera alla volta dei due fagottini, intenerita da quella vista, ma ancora preoccupata per la sua amica. A quel punto, con un sospiro, si alza in piedi e si volta verso Mekura andando a guardarla dritta negli occhi. <Adesso io e te ci facciamo una lunga chiacchierata. Da sole.> specifica con un tono che non ammette repliche. E così dicendo andrebbe a concentrarsi per figurare nella propria mente la propria immagine. Andrebbe a visualizzare la sagoma di un corpo femminile piuttosto esile e snello, non particolarmente alto, dai lunghi capelli viola che arrivano alle cosce e grandi occhi color perla tipici degli Hyuga. Le labbra morbide, il naso dritto e dunque il coprifronte della Foglia legato attorno alla gola. Si concentrerebbe per visualizzare ogni minimo dettaglio dei propri abiti, dai lacci del corsetto alle cuciture del coprispalle che va a proteggere le braccia. A quel punto, con le mani al petto a comporre i sigilli del bue, del cane, del drago e del cinghiale, (ad una velocità che Mekura potrà notare essere assurdamente superiore alla sua solita) porterebbe una certa dose di chakra a permeare la propria figura per poi fuoriuscire da ogni tsubo lungo il suo corpo e andare a plasmarsi al suo fianco per modellare la figura mentale che ha visualizzato fino a quel momento. Andrebbe a plasmare la sua energia fino a creare una seconda Kaori identica in tutto e per tutto a se stessa che quindi, a questo punto, dovrebbe comparire solida e compatta al proprio fianco. <Lasciamo che si occupino le nostre copie di loro per un po'. Tu hai bisogno di staccare un attimo la spina e di stare con qualcuno che non ti chieda di cambiargli i pannolini. Avanti> la incita, quindi, con le mani sui fianchi, in attesa che l'altra le faccia strada per portarla in una stanza dove possano rimanere da sole a parlare e confidarsi. [Moltiplicazione Superiore del corpo] [Copia chakra: 20] [chakra: 80/100]

11:53 Mekura:
 Andrà tutto bene, forse, ma per ora le cose non vanno per niente bene, ignora la sua gravità per non perdere completamente la testa, vive di missioni da portare a termine come una interminabile guerra, non ci pensa e va avanti <Kaori, l'ho fatto per tutta una vita: starò meglio quando avrò vendicato Hiashi e quando trascinerò il cadavere di quel tizio per le strade di Konoha> afferma arrivando ad essere quasi rabbiosa mentre lo dice, con uno sguardo morto dentro. Si avvicina ai bambini inginocchiandosi davanti al maschietto <vieni qui cucciolo..> le mani le tremano di nuovo, sapendo cosa la attende, si era ripromessa di resistere e di essere forte per questi bambini, ma dentro di se è come se non avesse più la forza di resistere. La battuta di Kaori la scuote facendola girare verso questa <cosa?> è confusa come se si fosse ripresa in quel momento, per poi lasciarsi sfuggire un "ah" e scuotere il capo sorridendo <si...e non sono neppure miei> Si inginocchia, porta le mani sul volto del bambino guardandolo mentre piange abbassando il tono e rendendolo quanto più dolce possibile <amore, sono qui piccolo, Tetsuo, non piangere, non è successo nulla, tutti questi lacrimoni solo perché vuoi che stia con te..> lo bacia sulla fronte per consolarlo portando una mano dietro la sua schiena. D'istinto con l'altra lo solleverebbe per coccolarlo, ma in quel preciso momento il dolore la colpisce al petto, come un lupo che gli stesse strappando i seni <HRGH!> stringe il labbro inferiore tra i denti con il fiato rotto e facendosi forza più che un sussurro sembra sibilare <shhhhhh va..va tutto bene> intanto Kaori le parla del fatto che si è occupata anche di questi bambini quando poteva lasciarli andare. <...è una debolezza> afferma la donna seriamente mentre affaticata con il bambino ancora piangente lo appoggia di nuovo a terra con questo che allunga le braccia per cercare di rimanere in collo. <lo so che non posso salvare tutti...ma se posso salvare chi posso, perché non dovrei farlo?> sospira <questi bambini sono stati rapiti alle loro famiglie in modo meschino, sono stati utilizzati quasi per un gioco malsano, io li ho salvati dalla morte, avrei dovuto abbandonarli a qualche destino, in un orfanotrofio con nessuna speranza di farli ricongiungere ai loro parenti?> domanda la Hyuga sospirando pesantemente annuendo sul fatto di creare una copia. la Hyuga focalizzandosi, cerca di entrare in dettaglio così da focalizzare la base della sua figura andando sempre più nel dettaglio come uno scultore estrae la figura dalla roccia: l'altezza, la corporatura, la sua figura atletica ma sottile, il viso ovale, le sue forme più esplicite, poi passerebbe al dettaglio inserendo nella sua immagine mentale le dita lunghe ed affusolate, i capelli che si stanno allungando , gli occhi grandi ma con il byakugan disattivato, la forma delle labbra, delle orecchie e la loro posizione, la lunghezza delle ciglia e delle sopracciglia e di conseguenza la loro posizione, la forma del mento e della mandibola, gli zigomi alti, le labbra sottili ed il collo lungo. Passa ai dettagli, alle piccole o grandi imperfezioni, quali delle leggere cicatrici ai pollici la cui pelle è diventata più spessa per tutte le volte nella quale si è accanita per frustrazione strappando pezzi con i denti. Quindi passando per i suoi vestiti cercherebbe di focalizzare l'attenzione sulle cuciture e sulle forme che cadrebbero lungo il suo corpo ed infine vi aggiungerebbe il colore della pelle, dei capelli, il violetto degli occhi la leggera tonalità più scura delle labbra, i colori degli abiti che indossa e insomma cercherebbe di focalizzare la sua attenzione su tutto. Una volta fatto ciò, la giovane comprimerebbe una certa quantità di chakra dalla bocca dello stomaco e lo spingerebbe lungo tutto il corpo andando a toccare i punti di fuga. Comprimerebbe e sprigionerebbe il chakra all'esterno e se fosse andato tutto bene a questo punto la ragazza dovrebbe essere in grado di far apparire una copia di se alla sa destra a poco più di 1m di distanza. Se vi fosse riuscita, la donna si solleva lasciando spazio alla copia di occuparsene insieme a quella di Kaori, neanche questa troppo convinta. <vieni> afferma questa portandola verso la cucina chiudendo la porta alle spalle appena questa fosse entrata. [ch on - moltiplicazione 80/100 - 20 punti alla copia]

11:58 Mekura:
 [aggiunta] ovviamente prima di fare tutto il processo comporrebbe i sigilli del bue, del cane, del drago e del cinghiale

12:17 Kaori:
 La voce di Mekura è ricolma di sofferenza e risentimento e Kaori può comprendere come si senta. Lei stessa si era sentita a quel modo quando a seguito della morte di suo padre aveva voluto uccidere Akane con le sue mani per cercare vendetta, tuttavia sa che in quel momento Mekura non ha bisogno di sentirsi dare lezioni ma di sentirsi confortata, magari anche solo supportata. <Mekura> la richiama con dolcezza, cercando di tenere lo sguardo fisso in quello di lei. <Sono qui. Okay? So che ultimamente non è stato così, ma adesso ci sono. Non devi farlo da sola, va bene?> tenta di dimostrarle appoggio, di rimanerle accanto, così da poter quanto meno vegliare sul suo stato di lucidità e stanchezza. E dunque la vede occuparsi del bambino, andare a confortarlo mentre le spiega cos'è successo e la vede chinarsi per prenderlo in braccio. Sembra quasi compiere uno sforzo sovraumano, qualcosa di spiacevole o difficile. Ascolta in silenzio, osserva, aggrotta solo lievemente le sopracciglia andando quindi a metabolizzare ogni cosa con estrema attenzione. <Non dico questo. Ma va bene chiedere aiuto a qualcuno qualche volta. Non devi fare tutto da sola. Hai bisogno di fermarti solo un secondo. Hai bisogno di riposo. Anche il guerriero più forte cade se non trova il tempo di fermarsi a riprendere fiato> le ricorda Kaori con tono fermo da gentile, cercando di dirle le stesse cose che più e più volte ha ripetuto anche a Raido nel tempo. Un mezzo sorriso ad affiorare alle sue labbra a quel pensiero. <Sei come Raido da questo punto di vista, sai? Anche lui non si ferma mai finché non glielo ricordo> sospira scuotendo il capo con una sfumatura di tenerezza nella voce. Anche se è possibile che i due non torneranno insieme non può fare a meno di pensare a lui con amore dopo i loro ultimi incontri, con la speranza viva e bruciante nel petto di poter tornare ad averlo al suo fianco, magari, se gli Dei vorranno perdonare il suo errore. Le due, ad ogni modo, creano le loro copie e Kaori segue i passi di Mekura verso la cucina dove l'altra richiude la porta così che possano rimanere da sole e fuori dallo sguardo dei bambini mentre le loro copie si occupano meticolosamente dei bisogni dei due pupi. <Avanti. Butta tutto fuori, sfogati pure. Ti ascolto> la invita quindi, con fare sereno, allargando appena le braccia come per esser pronta ad accogliere il torrente di parole che probabilmente usciranno dalle labbra della compagna. [Moltiplicazione Superiore del corpo] [Copia chakra: 20] [chakra: 80/100]

13:08 Mekura:
 Porta una mano sulla fronte, sospirando pesantemente mentre va verso il lavello della cucina e controlla in una delle mensole andando a prendere una tazza da thè per poi riprendere la sua che intanto si era intiepidita. <vuoi qualcosa da bere?> domanda cercando di non pensare a quello che sta dicendo la ragazza <...lo so Kaori, lo so che ci sei> sospira appoggiandosi con la schiena mentre guarda il fondo della tazza. <ma dovevi anche tu riprenderti con tutto quello che ti era successo, non ti posso biasimare per essere scomparsa> di nuovo, ma non lo dice. Sbuffa all'essere paragonata a quel uomo sopratutto se quella affermazione è vera. <siano degli instancabili lavoratori che sono pieni di crepe nelle loro corazze, tanto che non ce ne accorgiamo più di tanto fino a quando l'armatura non crolla e ci lascia in mutande> sospira pensando a quello che ha appena detto <...che bella allegoria, come al solito dimostro di non avere un briciolo di eleganza degli Hyuga parlando come un popolano> afferma delusa da se stessa e depressa ripensando a quello che è. <la verità è che entrambi è come se avessimo sofferto per più di una vita, finendo per essere cosa? degli alienati che fanno fatica a capire cosa sia giusto e per non morire pensando a qualcosa di egoistico per sopravvivere e io...io...credo che il mio egoismo sia nel desiderare, nel cercare di risolvere ogni problema che incontro sulla mia strada, solo perché non riesco ad abbandonare gli errori che ho fatto in passato e mi sento in dovere di farli da sola, del fatto che non merito aiuto per quello che ho causato> piega la testa di lato e continua lasciando uscire un torrente di pensieri, parole e ricordi. <Tu...non so se sai che sono stata bandita dal clan...ho perso i miei diritti come discendente per il capo clan, ed allontanata dalla magione senza la possibilità di accedere a nessun'altra conoscenza Hyuga, tecnicamente non potrei neppure parlare con te> sospira la donna mentre il suo tono si fa più grave. <sono una sfregiata del clan perché è passata l'idea che io ho abbandonato Hiashi al suo destino> appoggia la tazza al lavello. <quando siamo andati in missione, una missione S ci eravamo organizzati con un piano ben preciso, ma arrivando alla foresta il nostro chakra è stato dissipato completamente, appena superato il confine con la foresta della morte per essere precisi. Non avevamo visto nulla lungo il confine, lo avevamo controllato prima meticolosamente con il byakugan. Analizzando quello che è successo qualcuno mi ha anche detto che potevamo tornare indietro e chiamare rinforzi..ma che rinforzi dovevamo chiamare quando non sai che cosa sta bloccando il chakra con un ostaggio che doveva essere salvato il più in fretta possibile perché non sapevamo nulla delle sue condizioni? abbiamo deciso di procedere verso il centro della foresta per cercare indizi sulla situazione, siamo stati attaccati ripetutamente da quelle che sembravano tecniche ninja ma non capivamo come fosse possibile in un ambiente del genere. Trovammo un cavo alla fine, qualcosa di elettrico, potevamo ripercorrerlo verso il confine sapendo che avevamo già attirato comunque l'attenzione, disattivarlo e poi cosa? qualsiasi cosa fosse allora era nascosto nella foresta, quanti altri cavi dovevamo far fuori in un perimetro che ci poteva richiedere un intero giorno per trovarli e distruggerli? e sempre attaccati mentre eravamo li...c'erano troppe variabili e piuttosto abbiamo rischiato andando verso il centro della foresta, alla torre, l'unico posto dove tutto era centralizzato, se toglievamo l'energia li, allora avremmo risolto la situazione...le cose sono andate male..è solo un caso se Hiashi è morto invece che io. lui ha cercato di reagire e..lo ha sgozzato davanti ai miei occhi, non ho potuto fare nulla. Solo dopo mi è stata offerta una scelta: scappare o rimanere e morire. Ho scelto la prima sapendo alla vergogna che andavo incontro, ma preferendola per riportare delle informazioni TACIUTE nella missione e del fatto che altre due squadre erano morte prima di noi, una Anbu per giunta> sospira abbassando il capo <...nel tempo che sono rimasta in ospedale mi hanno dato riempito la stanza di rose mentre ero svenuta, "grazie per essere inutile, continua così" c'era scritto e questo dopo che il capo clan mi ha buttato fuori dal clan...mio zio> guarda verso destra, dove ancora seccate ha incorniciato quelle rose azzurre <tu che avresti fatto?> [ch on 80/100]

13:33 Kaori:
 <No, ti ringrazio. Sto bene così> le dice quando Mekura le offre qualcosa, preferendo rimanere ben attenta e concentrata su ciò che l'altra le avrebbe sicuramente appena rivelato. La sente sospirare, parlare con la stanchezza di chi sulle spalle ha fin troppo dolore. Quelle parole la portano a rimanere interdetta per un attimo, boccheggiante, come presa in contropiede da quanto lei le ha appena detto. Effettivamente, realizza adesso, Mekura non sa cosa l'abbia tenuta distante fino a quel momento. <A-ah no, a dire il vero non è stata una mia scelta questa volta> una risatina nervosa sale alle labbra mentre va affiancandosi alla ragazza poggiandosi contro il mobile della cucina con la zona lombare, le mani poggiate a loro volta contro l'orlo della cucina mentre i gomiti sono puntati all'indietro. <Sono caduta in una trappola. Mi era arrivata una missiva da Kouki, la bambina che volevo adottare assieme a Raido, dove mi diceva che erano rimasti bloccati nel Bosco della Morte e Raido era in pericolo di vita. Mi sono lasciata prendere dall'istinto e dalla paura e sono corsa da sola a controllare ma non c'era nessuno dei due. Era una imboscata> spiega la Hyuga stringendo le labbra, una espressione colpevole e piuttosto imbarazzata sul viso. <Me ne sono accorta troppo tardi e visto che ero sola e loro tanti non sono riuscita a farla franca. Ero ridotta male. Molto male. Credevano che sarei morta di lì a breve e, effettivamente è esattamente quello che sarebbe successo se non se ne fossero andati per lasciarmi morire come un animale. Ma Asia è tornata indietro e mi ha portata in salvo verso il Villaggio più vicino. Un Villaggio di contadini e civili senza conoscenze ninja. Mi hanno curata con quello che avevano a disposizione. Erbe, inguenti, gesso e... pazienza.> Ed ecco spiegato il motivo di un'assenza così lunga. Senza arti mediche ninja a disposizione anche una banale ferita richiede tempo per guarire, figuriamoci ossa rotte, ustioni e avvelenamenti. Insomma, Kaori non va fiera di questo suo clamoroso fallimento. <Sono stata stupida. E spudoratamente fortunata. Non dovrei essere viva a quest'ora> ammette con un sospiro amaro prima di lasciar modo all'altra di proseguire con il suo racconto. Ascolta quanto dice circa la sua somiglianza con Raido ed annuisce, lentamente, senza dire una parola per non interrompere quel flusso di coscienza che le sale adesso alle labbra. Quando alla fine Mekura le rivela di essere stata cacciata dal clan, Kaori non può fare a meno di sgranare gli occhi e fissarla con fare basito, schiudendo le labbra e sentendo le pupille contrarsi fin quasi a svanire. <Cosa...> mormora sconvolta prima di sentire l'intero resoconto della missione che ha visto la morte di Hiashi e quella dura batosta nella vita di Mekura. Ascolta in silenzio, meditando, ritrovandosi a fissarla con le iridi perlacee fisse in quelle di lei, coinvolta ed immersa nel racconto provando ad immaginare quanto sarebbe stato difficile anche per lei riuscire a capire cosa fare in una situazione simile. Dei ninja senza chakra non sono altro che persone comuni: lei soprattutto che neppure è in grado di saper maneggiare un semplice kunai sarebbe stata solamente un peso morto in quella particolare situazione. Mekura alla fine si ferma e, guardando quelle rose presenti nella stanza, pone alla Hyuga la domanda da un milione di dollari. La ragazza rimane in silenzio per alcuni secondi prima di inspirare a fondo e ruotare il capo ora dritto dinnanzi a sé verso la porta chiusa della cucina dall'altro lato della stanza. <Non sarei entrata. Senza il mio chakra non sono niente se non un peso morto. Non ho molta forza fisica e non sono capace di usare le armi. Tutto ciò che so fare è utilizzare i miei jutsu e curare il prossimo. Senza chakra non avrei potuto far altro che morire> spiega la giovane ammettendo con vergogna quella scelta. <C'era una vita da salvare, è vero, ma io non sarei mai stata capace di aiutarla senza il mio chakra. Non solo sarebbe morta comunque, ma io con lei e di conseguenza chiunque fosse stato in squadra con me. Avrei cercato di contattare qualcuno con la trasmittente e chiesto aiuto, a costo di perdere tempo prezioso. E probabilmente avrei portato sulla coscienza la vita di quell'ostaggio per il resto dei miei giorni...> sospira lei abbassando lo sguardo. <Hiashi era un jonin della Foglia. Era un ninja esperto e capace. Ha affrontato decine di missioni prima e se è morto non è per colpa tua ma perchè forse non ha preso la decisione corretta. Non eri lì in vece di sua balia, Mekura. Eri la sua compagna e condividevate gli stessi rischi e le stesse possibilità di vivere o morire> dice Kaori ora con voce dolce, lievemente tremante nel dover parlare del suo vecchio amico come una figura ormai perduta e che non sarebbe mai tornata. Ruota il viso verso l'altra e stringe le labbra con dispiacere. <Non è colpa tua. E sono contenta che tu sia viva.> [Moltiplicazione Superiore del corpo] [Copia chakra: 20] [chakra: 80/100]

14:06 Mekura:
 <invece noi eravamo dei taijutser e sapevamo che era da solo, potevamo affrontarlo, non ci aspettavamo che non fosse da solo> spiega ulteriormente perché la scelta è stata fatta: avevano delle possibilità per sconfiggerlo, ma, non sapevano della trappola che li attendeva. In più a questo punto, se dovevano chiamare altri ninja a risolvere un problema che due Jounin non riuscivano a risolvere, cosa avrebbero dovuto chiamare, il kage? aveva più senso se la foresta la bruciassero direttamente. <...avrei dovuto bruciare la foresta> afferma la donna. <si fa no? si brucia la foresta per far uscire la tigre allo scoperto> ma sa che non è possibile senza incorrere in pesanti conseguenze. <vorrei...vorrei crederci, ma è comunque una mia responsabilità ora far fronte a questo problema e questo è solo uno dei tanti> afferma la donna continuando a spiegare. Intanto, Kaori spiega che cosa le è successo, nella brutta situazione in cui si è trovata anche lei. <stupidi e fortunati, lo siamo tutti alla fine, non dobbiamo mentirci: gli esseri umani non sono altro che il frutto di un errore genetico, essere stupidi fa parte del nostro D.N.A...e la fortuna è una statistica che calcola quanto la stupidità di altri ti ha favorito> la donna rimane in silenzio dopo questa riflessione e continua <solo la vita è importante, questo ho imparato da questa storia, solo la vita è importante, se sei in vita, puoi ancora fare qualcosa per risolvere la situazione, se ti lasci morire, sei morto con quel rammarico> sospira alla fine <io sono solo felice che tu sia tornata a casa...almeno tu puoi tornare a casa alla magione> almeno lei ha la speranza di ricominciare <in questi mesi mi hanno preso di mira, addirittura qualcuno ha cercato di fare del male ai miei figli...anzi, in un certo senso c'è riuscito: ho dovuto scegliere tra Ai e Ken, chi dovevo salvare e chi no...e mi ha chiesto anche perché della scelta> l'espressione ingrigisce <sai..è stato uno dei giorni più brutti della mia vita, ho visto Ai morire davanti ai miei occhi per diversi orrendi minuti, il tempo di superare la prova e sapere che in realtà stava bene. Wonderland, non so se sai che cosa sia, ma è legato a questi eventi che stanno dando fastidio a diversa gente, qualcuno gioca a fare Dio con gli altri, a giudicarli> continua ad andare avanti <e poi, poi sono arrivati i bambini dopo che Raido mi ha chiesto di fermare un certo Noboru, il padre di Fumiko da quello che so, il quale aveva rubato degli occhi Hyuga> ripensa a quello scontro <lo stavamo stanando, avevamo un piano, ma all'improvviso è arrivata l'informazione che la figlia di Raido era stata rapita e portata chissà dove nel campo di battaglia, io e Raido siamo andati a stanarlo mentre Kouki è andata a cercare Fumiko, la quale era a sua volta tra le grinfie di Noboru> sembra un discorso più complesso di quello che è, probabilmente confusionario in certi punti <dopo esserci fatti largo tra i nemici, ci siamo accorti che non aveva soltanto quella bambina con se, ma anche altri due neonati, è stato faticoso ed ho affrontato un uchiha per trarre in salvo i bambini ed aiutare Raido..ma questo mi ha colpito con una illusione che...> sospira pesantemente abbassando la testa. <che mi rende impossibile tenere dei bambini piccoli tra le braccia senza sentire il mio petto strappato a morsi> chiude gli occhi <tu...lo sai che i bambini non sono qualcosa che vanno toccati, non con me> è quasi un tono disperato e desolato il suo mentre ripensa ai suoi bambini che ha perso per mano di un pazzo criminale, i suoi ovuli portati a termine solo per essere usati come carne da macello. <l'idea di non riuscire a toccarli, a tenerli tra le mie braccia...mi uccide, perché hanno bisogno di me e non posso aiutarli senza soffrire in quel modo, ed è dura Kaori> porta le mani sul volto scostando indietro i capelli <hanno bisogno di me e non riesco a proteggerli...come ho fatto con loro, come ho fatto con Ai e con Ken, con me sono sempre in pericolo> sente il peso nel petto farsi più pressante tanto che porta una mano verso questa, come a proteggerlo coprendolo. <da quando frequentavo Yukio, dentro di me volevo diventare una madre: arrivare a special jounin e poi fare un figlio mi avrebbe completato...eppure guardami, non riesco a tenere in braccio un figlio non mio, come potrei con uno mio?> [ch on]

14:42 Kaori:
 Kaori stringe le labbra preferendo non aggiungere nulla. Non ha senso trovare delle giustificazioni a quanto è successo. La missione è fallita e Hiashi è morto: dirle che erano fortemente svantaggiati non avrebbe aiutato nessuno, oltretutto è qualcosa che la ragazza sa già da sé. La Hyuga si limita ad ascoltare e accogliere il suo sfogo immaginando che, probabilmente, considerate le circostanze delle quali è stata appena informata, non deve aver avuto molta altra gente con la quale poter parlare di questo in tutto quel tempo. Forse solamente con Shade... <Avresti potuto fare molte cose. O non farle. Pensarci adesso non cambierà le cose e non riporterà indietro Hiashi Mekura. Non tormentarti ancora. Sono sicura che l'hai fatto in abbondanza in questi ultimi mesi> le dice quasi con supplica nella voce, cercando di infonderle un po' di forza. E quindi l'altra ascolta il suo racconto in silenzio e quando Kaori tace va a dire la propria. Un lieve sorriso si forma sulle rosee della special nel sentire quanto l'altra le dice, ruotando il viso verso di lei per guardarla con affetto. <Grazie. Sono contenta anche io. Spero di aver imparato a stare più attenta la prossima volta, comunque> sospira piano per poi lasciare che la voce di Mekura le comunichi altre nuove, spiacevoli verità. Le sopracciglia di lei s'aggrottano, lo sguardo s'incupisce e le labbra si schiudono piano. <Wonderland...? Di che si tratta?> chiede confusa, non avendo idea di cosa ella stia dicendo. Il dover scegliere fra due figli è una cosa orribile e probabilmente Kaori, nella situazione dell'altra, pur di salvarli entrambi avrebbe offerto la sua vita. Ma in un gioco sadico come quello che suppone sia stato offerto alla compagna, probabilmente quella non era neppure una opzione contemplabile. Rimane persa in quelle riflessioni per qualche attimo prima di sentir nominare Raido una volta ancora in un contesto però molto diverso e più specifico. Ascolta quel racconto ritrovandosi d'un tratto a rimanere paralizzata sul posto, agghiacciata da un particolare che, in quella storia, decisamente non le torna. <Aspetta...> la ferma durante il racconto scostandosi dal lavello per fare qualche passo nella cucina, bisognosa di muoversi, sebbene la cucina attorno a lei sembri quasi iniziare a vorticare pericolosamente. <Se Kouki era stata rapita come ha fatto ad andare a cercare Fumiko?> le chiede confusa, temendo di essersi persa qualche passaggio, non potendo neppure osare contemplare la spiegazione più plausibile a quelle parole. E quando poi la voce di Mekura prosegue col racconto, Kaori si ritrova a sentire il corpo vuoto, la mente galleggiare in un niente assoluto mentre le braccia si abbandonano molli e senza vita lungo i fianchi, il corpo improvvisamente pesante come piombo e un senso di nulla a diradarsi dentro di lei svuotandola di ogni cosa. <bambina...> Mekura ha detto bambina, non Kouki. Se si fosse trattato di lei l'avrebbe chiamata per nome come ha fatto poco prima, no? Quindi questo vuol dire che... <Ha una figlia sua.> deduce con un filo di voce sentendo la gola chiudersi e l'improvviso bisogno di lasciarsi cadere a terra per distruggere qualcosa. Il suo viso è pallido, il cuore sembra essersi fermato nel suo petto. Eppure lo shock è tale che non le salgono neppure le lacrime agli occhi. Si sente semplicemente vuota, priva di ogni cosa. E' raccapricciante che di tutto quell'orribile racconto quella sia la sua reale e primaria preoccupazione, ma non può fare a meno di chiedersi come tutto possa essere precipitato così rapidamente. Come può Raido non averglielo detto? Come può averla baciata, averla spogliata, averla toccata a quel modo sapendo di avere una figlia con un'altra donna? Sapendo che Kaori non poteva averne la più pallida idea? Come poteva averle detto che era indeciso fra loro quando è chiaro con chi avrebbe scelto di rimanere? Lui che più di ogni altro sa cosa vuol dire crescere senza dei genitori non avrebbe mai permesso alla sua bambina di vivere la stessa cosa. Non sarebbe mai tornato da lei. E lei è stata così stupida da concedersi di crederci ugualmente. Con sguardo vuoto termina di ascoltare il resoconto di quella storia per poi ritrovarsi ad alzare lo sguardo su Mekura e cercare di donarle tutta l'attenzione di cui è capace in questo momento di profonda sorpresa. <Siamo ninja. Il nostro mestiere è proteggere la gente e per questo le uniche persone che non possiamo proteggere sono quelle che abbiamo più vicine perchè sono i nostri punti deboli. Ai e Ken sarebbero stati in pericolo anche al fianco di qualunque altro ninja, se non di più: altri ninja più deboli di te sarebbero potuti morire e lasciarli nuovamente soli. Tu, nonostante tutto, sei ancora qui con loro.> Non è il massimo come discorso di incoraggiamento, ma in questo momento, con la sua mente così afflitta e contorta dalle recenti rivelazioni su Raido, non riesce a fare di meglio. <Mi dispiace. Io non...> si ferma, deglutendo, sentendosi persa in quella cucina, soverchiata da un senso di impotenza dovuto non solo dalla sua concreta incapacità di poter aiutare l'altra in questa specifica situazione, ma dalla consapevolezza di aver perso Raido definitivamente questa volta. <...vorrei sapere cosa dire per aiutarti> sospira alla fine sentendosi inutile, stringendo le labbra. <So quanto vorresti avere un figlio tuo.. e credo che nonostante tutto riusciresti a proteggerlo al meglio affrontando coraggiosamente il tuo dolore e la tua paura perchè è quello che fai da sempre. Ma... se vuoi posso provare ad aiutarti un po' per ora. Posso provare ad occuparmi di questi bambini, almeno per un po', se non ce la fai. Darti un po' di tempo per riposare, per superare questo momento.> le propone alzando lo sguardo e osservando la Hyuga con la pelle pallida, l'espressione vuota. <Non credo di poter fare altro in questo momento per aiutarti...> [Moltiplicazione Superiore del corpo] [Copia chakra: 20] [chakra: 80/100]

15:24 Mekura:
 Kaori non ne sa nulla <Wonderland..è una illusione, ma non ne sono convita, sembra più un universo parallelo dove le persone cadono, si aprono letteralmente dei portati ad un certo punto, comunque è un luogo dove accadono delle cose, la prima volta c'erano delle donne da salvare e l'ho fatto a grave rischio affrontando uno con le porte aperte> si lecca il labbro mugugnando appena <anche in quelle circostanze mi sono ferita gravemente..mi hanno colpito il ventre con tale forza che...che quando sono andata all'ospedale per farmi curare mi hanno detto che non posso ricevere colpi di questo tipo a meno che non voglia perdere la possibilità di avere dei bambini> mugugna <il che fa supporre che potrei avere solo una possibilità di avere un figlio prima che il mio utero sia talmente danneggiato da rendermi sterile> non lo sa, non è un medico, ma quella cosa l'ha spaventata. <comunque, tornando a Wonderland è un luogo, bhe, un luogo dove vieni messo alla prova, dove vieni punito se non dai la risposta giusta: Shade, ha un compagno, Uta, le hanno fatto vedere che Uta era sotto il ghiaccio e l'hanno ucciso sotto i suoi occhi. Quando sono andata a trovarla era in stato catatonico, non mangiava e non beveva, credo che a malapena dormisse. Anche se alla fine si è dimostrata una illusione l'ha colpita con durezza. Bisogna fermare anche questi di Wonderland..ora la cosa sembra scomparsa ma, se le persone possono essere ferite all'interno di quel luogo, probabilmente possono anche morire, sono un pericolo per tutti, ho provato a catturare uno quando mi hanno posto davanti alla scelta tra Kai e Ai, ma anche se gli ho fatto molto male non sono riuscito a prenderlo, l'ho visto svanire davanti ai miei occhi> rimane ad osservare la Hyuga sbattendo gli occhi mentre questa rimane spiazzata. <si...ha avuto una figlia con Fumiko...> afferma la donna mentre s'accorge di essere la prima ad averle dato questa notizia <Raido...Kouki, non hai incontrato nessuno che te lo avesse detto? mi farebbe piacere se fossi la prima persona che hai voluto incontrare ma...lo dubito> domanda la donna sbiancando di colpo, non lo capisce, forse ha fatto un'altro errore a citare la situazione in modo così preciso, involontario magari ma comunque un errore. <forse> afferma la donna tagliando quel discorso sui sensi di colpa per i figli con quella frase, sintetizzando l'impotenza di come si sente ora. <si, mi piacerebbe riposare> afferma la donna <sono giorni che non dormo, crollo sul divano ripensando a quello che c'è da fare e dal fatto che non posso seguirli tutti> Mekura prende un lungo respiro. Ci sarebbero altre cose da dire, ad esempio di Saisashi e del fatto che lo sta letteralmente braccando con una copia come un animale in fuga, oppure i serpenti che le hanno chiesto un patto ed ancora peggio, di Noboru. Rimane a pensarci su, se fosse la scelta migliore o meno e alla fine sospira <io...voglio fidarmi di Raido e che ridarà indietro degli occhi Hyuga che Noboru aveva rubato al clan> afferma rivelando questa cosa <ho inviato in passato una missiva al capo clan rimanendo vaga, ovvero che stavo rintracciando un criminale con il Byakugan e che li supplicavo di darmi udienza, ma nessuno mi ha creduto, Kagura mi ha detto di non richiamarlo mai più e che questo non sono più affari miei. Ma voglio quanto meno che qualcun'altro lo sappia: Noboru è stato catturato, ma non so se ne lui, ne i suoi occhi siano stati riconsegnati al clan Hyuga. Io non sono più nessuno per dare questa informazione al clan e non mi crederebbero probabilmente, in più Raido è sempre stato ligio al dovere, non c'è nessuno motivo che pensi che lo stia sfruttando per qualcosa, ma...perché non lo ha fatto subito? e perché se lo ha fatto non me lo ha detto?> c'è questo pallino, questa preoccupazione che vuole condividere non tanto con Kaori ma con un'altro Hyuga in modo che se succedesse qualcosa, almeno loro potrebbero avere una risposta. <io amo ancora il mio clan seppure al di fuori ormai> afferma la donna seriamente. prima di parlare d'altro <l'unico modo per potermi aiutare, credo, è passare ogni tanto per bere del tè o qualcosa e parlare. Non chiedo altro> [ch on]

15:56 Kaori:
 Un mare di informazioni va a travolgere la Hyuga che ascolta silente ogni cosa che Mekura ha da dirle. Ascolta quanto lei le dice circa la sua condizione fisica e la sua predisposizione ad avere dei figli, ascolta il resoconto di quanto successo durante questo 'Wonderland' e in parte rabbrividisce al sol pensiero che qualcuno possa star sfruttando in maniera così oscena e perversa la mente di chiunque gli capiti sotto tiro. Se anche nulla di tutto ciò fosse reale e fosse tutto frutto di "semplici" illusioni, questo non renderebbe affatto più sopportabile il dolore di quanto verificatosi. <Povera Shade...> mormora Kaori pensando alla giovane che ha incontrato pochi giorni prima, alla sua dolcezza, la sua gentilezza ed allo sguardo triste e ferito che aveva in volto. Non era solo per via della morte di Hiashi, dunque, che sembrava così turbata e fragile. <L'ho incontrata qualche giorno fa: sembra essersi un po' ripresa da quanto mi hai detto, ma mi sembra ancora piuttosto sensibile e scossa. Ora capisco...> mormora Kaori scuotendo lievemente il capo, liberando un sospiro abbattuto. <Non è la prima volta che succede qualcosa di simile. Quella che pare essere una illusione che lascia ferite concrete sul corpo. Mi è già successo in passato... ma non ho mai capito da cosa fossero state scatenate o come potessero essere possibili simili manifestazioni> rivela Kaori ripensando alle vicende delle porte dell'anima, per esempio. <Chissà... magari un giorno riusciremo a capire chi c'è dietro tutto questo> sospira pesantemente chiedendosi come possa essere possibile che, periodicamente, un simile male torni ad appestare le terre ninja ferendo indiscriminatamente chiunque sia così sfortunato da imbattersi in queste situazioni. Ma niente di ciò che Mekura le ha raccontato finora la ferisce e sconvolge quanto quella rivelazione sull'Oboro. La verità le piomba addosso come un masso, come una pioggia gelida, portandola a sentirsi molle e debole, incapace di muoversi e al tempo stesso desiderosa di scatenare una tromba d'aria tale da devastare ogni cosa nel raggio di miglia e miglia. La voce di Mekura conferma le sue parole, le sue deduzioni, giungendo come un pugno alla bocca dello stomaco. Un verso strozzato sfugge dalle sue labbra mentre voltandosi le dà le spalle poggiandosi con la mancina sul tavolo della cucina alla ricerca di un appoggio, di sostegno. <Non mi hanno detto niente...> mormora lei con la voce ridotta ad un sussurro sfuggente, l'incredulità a permeare il tono, il cuore a mancare un battito mentre si sente sempre più sprofondare in una spirale di vergogna e dolore. <Li ho visti ma... non me l'hanno detto> rivela lei voltandosi ora nuovamente verso Mekura con la faccia pallida, gli occhi lucidi di lacrime ancora ben lontane dall'uscire. <Lui... Dio, non ci posso credere> si porta una mano al viso per coprire gli occhi, sentendosi una stupida. Vorrebbe dirle tutto. Vorrebbe dirle come lui l'abbia baciata, come le abbia detto di amarla ancora, come le abbia detto di non volerla lasciar andare, che voleva del tempo per capire chi scegliere fra lei e l'altra, ma non lo fa. Troppo difficile, troppo estenuante, troppo sfiancante... sente che non riuscirebbe ad affrontare quella conversazione adesso e sente che, nonostante tutto, vorrebbe prima di tutto affrontare l'argomento con lui quando fosse tornato dalla missione che l'ha allontanato da Kusa fino a quel momento. Distrutta, sconvolta, stanca, continua ad ascoltare quanto Mekura le dice e cerca di mettere da parte il proprio tormento interiore per sostenere quello della ragazza che, in quel momento, ne ha più bisogno. <Allora riposa. Posso occuparmi io di loro per ora. Riposa un po' Mekura> le offre Kaori annuendo piano col viso, cercando di abbozzare un sorriso rigidissimo per quanto in quel momento le riesca difficile già solo l'idea di non mettersi a urlare. E dunque Mekura racconta di Raido, di Noboru, degli occhi Hyuga che per quanto ne sa non hanno fatto ritorno al clan e Kaori si ritrova ad annuire stringendo piano le labbra. <Non penso che Raido possa farsene qualcosa di un paio di Byakugan. Sembra stupido, chiunque potrebbe farsene qualcosa, sono un tesoro inestimabile, ma non credo che lui potrebbe mai fare una cosa illecita di questo tipo... Non a me...> sussurra alla fine rendendosi poi conto di non essere più così convinta di questo ormai. Stringe le labbra inspirando piano e solo alla fine si ritrova a sospirare e grattarsi la fronte con una mano. <Non so dove sia Raido. L'ultima volta che ho chiesto di lui a Kouki mi ha detto che era in missione. Ma posso provare a chiedere al capoclan se gli occhi sono stati restituiti se vuoi> le propone lei cercando di fare mente locale su quanto appena udito. <E se dovesse dire di no allora potrei provare a chiedere a Raido appena tornerà.> per quanto vorrebbe invero evitare tale situazione. In questo momento non è certa che riuscirebbe a spiccicare parola in sua presenza. Alla fine Mekura si svuota e quello che dice porta Kaori ad avvicinarsi a lei e tentare di avvolgerla con le sue braccia in un tenero ma forte abbraccio. E questa volta, se lei l'avesse accettato, non sarebbe stata l'unica a ricercare in quella stretta un appiglio al quale aggrapparsi per non sprofondare. <Questo lo posso fare> le mormora con un sorriso triste ma sincero sulle labbra, felice di aver ritrovato la ragazza in tutto quello che quei mesi le avevano portato via. [Moltiplicazione Superiore del corpo] [Copia chakra: 20] [chakra: 80/100]

16:19 Mekura:
 La guarda di nuovo cercando di capire la situazione. L'ultima volta si erano lasciati, lei stessa le aveva consigliato di non pensarci più, costringendola a sollevare la schiena quando la sente ed avvicinarsi. <oddio...Kaori, mi...mi dispiace, non avrei mai immaginato che...> forse aveva i suoi motivi per dirlo? perché mai? Fumiko stessa andava in giro a far vedere il pancione. Per di più perché lei sta reagendo così? anche per lei è stato una sorpresa scoprire dei figli di Yukio, ma non li ha mai nascosti. <Kaori, che hai?> cosa si diceva della stupidità e della fortuna? ecco un caso esemplare. SI fa abbracciare rispondendo all'abbraccio tirando fuori un lunghissimo sospiro <non lo devi fare per forza, ci sono le copie, posso riposare comunque senza che tu ti senta obbligata a farlo> afferma la donna mentre rimane in allerta. <...lo credo anche io> afferma la donna fissando Kaori <probabilmente gli serve ancora per qualcosa, tu avverti il capo clan nel caso, ma con Raido me la vedo io, non voglio che tu finisca in mezzo a qualsiasi problema, non posso permettermelo, non voglio..mettere in una situazione difficoltosa un'altra Hyuga ed una persona a cui tengo, ti prego, promettimelo, c'è sempre un modo, devo solo trovare il giusto tempismo> insomma, è preoccupata, non vuole che Kaori finisca in quei casini. <ok...rimani per pranzo? alla fine ci sono anche delle altre novità, sai? cose belle: sono riuscita a trovare degli occhi compatibili per Ai> o meglio, la caccia lo ha fatto <non è più cieca, ci vede..> afferma con un sorriso disteso, una piccola consolazione in quel mare in burrasca che è la sua vita. <e....mi sono permessa di dare dei nomi a quei bambini: uno si chiama Tetsuo, in memoria del mio padre adottivo, la bambina con la pelle scura, non so se ti dispiace ma l'ho chiamata Kaori> [ch on]

16:40 Kaori:
 Già. Neppure lei l'avrebbe mai potuto immaginare. Quel colpo, quel duro colpo non era stato in alcun modo pronosticato. <Nemmeno io...> mormora sentendosi incapace di aggiungere molto altro. Eppure sente quell'ondata di rabbia e delusione salirle dal fondo dello stomaco, risalire verso l'alto fino a premere contro le labbra. Vorrebbe urlare e gridare fino a sentirsi bruciare la gola ma non può. Deve controllarsi e lo fa. Respira a fondo cercando di rimanere serena fino a quando Mekura non le chiede cos'abbia. <Ho creduto che avessimo di nuovo una possibilità.. sono stata così stupida Mekura> le rivela alla fine a bassa voce, abbandonandosi in quell'abbraccio e seppellendo il viso contro la sua spalla, sentendo il cuore sgretolarsi nel suo petto. <Quando sono tornata e sono andata da loro ho saputo che si erano lasciati. Non che pensassi che potesse cambiare qualcosa dopo il modo in cui mi ha lasciata ma... mi ha baciata. Ci siamo baciati e per poco, se non l'avessi fermato, non siamo finiti a...> si ferma lasciando sottinteso il resto della frase, sentendo il respiro mozzarsi in gola al solo pensiero. <Lo amo ancora così tanto! E sono stata così stupida da dirglielo quando lui mi ha detto che non mi ha dimenticata. Gli ho detto che avrei aspettato, che l'avrei aspettato sempre... e lui ha detto che è confuso, che aveva bisogno per capire, per scegliere cosa vuole... e ho sperato che forse...> la sua voce si incrina, le lacrime si fanno più insistenti ora nei suoi occhi, bruciando e pizzicando con forza. <Ma ha una figlia.. non l'abbandonerà mai. Non lascerà mai davvero Fumiko. Lui sa cosa vuol dire non avere dei genitori, non potrebbe mai lasciare un figlio del suo sangue... nè vorrei che lo facesse!> e il pianto esce a singhiozzi dalle sue labbra mentre tenterebbe di stringersi più forte all'altra, scossa dai singhiozzi e dalla consapevolezza di aver perso tutto una volta ancora. <Ci ho creduto... anche se non volevo farlo, anche se mi ripetevo di non farlo... ho creduto che potesse funzionare... Quanto ancora devo pagare per quello che ho fatto? Quante volte ancora devo perderlo?> Cerca di respirare a fondo, cerca di fermarsi e calmarsi andando a distaccarsi da quella stretta per asciugarsi con le mani gli occhi, il viso, delle lacrime calde scese fino a quel momento. Sfogarsi un po' le è servito, l'ha aiutata a sentirsi un po' più leggera dal peso che le era piombato addosso poco prima, ma è ancora piuttosto scossa. <No... no, voglio fare qualcosa per aiutarti.> insiste lei tirando su col naso, schiarendosi la voce. <E poi così posso non pensare a questa storia per un po'.> continua un po' più calma, più ferma, con le lacrime ormai ricacciate e i singhiozzi svaniti. E quando la ragazza le chiede di non immischiarsi in quella storia per timore di metterla nei guai, Kaori si ritrova a volerle più bene che mai, si ritrova a sorriderle con dolcezza, grata della sua presenza al suo fianco. <D'accordo. Ti aiuterò nel modo in cui riterrai più opportuno. Ma se avrai bisogno chiedi senza timore. Ormai non posso perdere più di così> le sorride amaramente con tono serio. Persino Kouki non le ha detto la verità... le ha parlato di Shade ma non della sua 'vera' sorellina. Le ha parlato di Fumiko come sua mamma, della sua famiglia allargata, ma le ha nascosto l'esistenza della bambina. Quante altre volte dovranno nasconderle qualcosa? Quanto altro dovrà pagare per quel viaggio che l'ha salvata dai frantumi in cui s'era ridotta nel tempo? La proposta di Mekura giunge salvavita a distogliere Kaori dalle sue riflessioni. <Uh-sì. Sì, mi farebbe piacere> accetta il suo invito annuendo, ritrovandosi poi ad illuminarsi appena in viso quando sente la grandiosa novità. <Ma è magnifico! Ai può vedere! E' incredibile!> esclama sinceramente felice per la giovane fanciulla che, finalmente, può vedere coi propri occhi il mondo circostante. <Dev'essere elettrizzata... Dio, è una notizia meravigliosa Mekura> commenta davvero contenta per lei, per poi sentire quelle ultime parole con il cuore in subbuglio. Le iridi si allargano, le sopracciglia s'inarcano e le sue labbra si schiudono quando la Hyuga le rivela di aver dato il suo nome alla bambina nella stanza accanto. <Dispiace?> ripete Kaori stordita con una espressione commossa dipinta sul viso. <Scherzi?! E' bellissimo!> esclama toccata portandosi una mano al petto. <Non so cosa dire... è... è...> balbetta lei sinceramente senza parole prima di andare a tentare di prendere le mani di Mekura fra le sue e stringerle con dolcezza in mezzo i loro corpi. <Grazie... davvero> [Moltiplicazione Superiore del corpo] [Copia chakra: 20] [chakra: 80/100]

17:12 Mekura:
 Quindi eccole li, due donne a sostenersi a vicenda, nel bene o nel male alla fine contro quello che è successo in questi giorni e dell'ipocrisia di certe persone. <non sei stupida Kaori> Abbraccia la donna ancora di più andando ad accarezzarle la testa cercando di confortarla <ti ha...oh Raido...> sospira come se fosse una vecchia signora che commenta le azioni di un bambino che ha visto crescere, disapprovando e dispiacendosi. Non c'è molto da dire: Kaori ha il cuore ancora più sgretolato e ancora una volta non la biasima, <lo so che lo ami, ma non è tutto perduto per forza: molte famiglie divorziate hanno comunque rapporti sereni e costanti con i loro figli, anche se ha avuto un figlio con Fumiko, non è detto che debba stare con lei, o che abbandoni sua figlia per tornare da te> ma neanche lei ci crede fino in fondo: questo sarebbe una decisione di persone che sono capaci di fare una determinata scelta, ma Raido, le da l'impressione che vuole avere tutto. <non è colpa tua Kaori> afferma la donna <non in questo caso, non doveva comportarsi in quel modo> Sospira la donna mentre azzarda un sorriso vedendola più tranquilla mentre viene a sapere delle novità su Ai e la reazione di Kaori. Le stringe le mani felice di averle dato un po' di conforto in quel tormento che sta passando < ogni volta che glielo sussurro smette di piangere, le piace ridere...anche nel bel mezzo della notte, è stato naturale darglielo> [ch on]

17:24 Kaori:
 Mekura è lì, l'abbraccia a sua volta, e ascolta il suo sfogo cercando di confortarla. Kaori si sente tornare improvvisamente piccola, una bambina che piange spaventata addosso la propria mamma. Mekura non le mette fretta, non cerca di darle speranze inutili, ma tenta di essere ragionevole e al tempo stesso di supporto. Un po' la sua vicinanza e le sue parole aiutano Kaori a sopportare quella dura notizia, ma ovviamente la ferita è ancora troppo fresca per poter essere già superata ed ignorata. Tira sul col naso ricacciando indietro le lacrime, asciugandosi gli occhi con i palmi delle mani. <Se come ha detto ama anche lei... è giusto che scelga lei. Non ha niente che lo leghi a me. Perchè dovrebbe scegliermi?> domanda lei amaramente, deglutendo a fatica. <Kouki ormai considera anche Fumiko come sua madre, se non ci fossi io avrebbe comunque lei alla quale voler bene... Non avrebbe motivo di scegliere me, Mekura..> mormora lei sconfitta, rendendosi conto di quanto effettivamente sia stata in qualche modo totalmente sostituita nella vita delle persone che avrebbe voluto veder essere la sua famiglia. Non può negare che loro tengano a lei, questo no; ma in nessun modo si sente ora indispensabile per loro o una figura insostituibile. Kouki ha trovato un'altra persona da considerare come materna, Raido -con questa- ha persino avuto un figlia. Questo per lei è un dato sufficiente per renderla sicura della scelta dell'altro. Ma cerca di non piangersi addosso, cerca di non aggiungere altro sull'argomento. Non vuole crogiolarsi nei suoi problemi, non ora che è lì per sostenere Mekura la quale ha dovuto affrontare situazioni anche peggiori di un cuore spezzato negli ultimi mesi. E quindi sorride quando l'amica le racconta della bambina e, assicuratasi di aver del tutto smesso di piangere, va a mostrarle un timido sorriso. <Allora direi che magari possiamo andare a conoscerla di persona> dice con rinnovata forza ricacciando indietro il dolore che le è fiorito dentro. <E magari ti aiuto a preparare il pranzo> aggiunge, sorridendo, prima di avviarsi assieme all'amica nell'altra stanza, dove le copie stanno ancora occupandosi dei due bambini ben attente a che nessuno dei due si faccia in alcun modo del male. [END]

Kaori va a cercare Mekura per sapere se stesse bene dalle ferite riportate nella missione S, le due Hyuga si raccontano tutto e senza volerlo affrontano anche il discorso di Raido.
Decidono di pranzare insieme e di non pensare ai loro problemi.