Una splendida giornata. Ormai si avvicina la sera e con essa inizia a calare il freddo, ma questo non sembra fermare le persone dal passeggiare in giro per il bosco, spoglio, dei ciliegi. Situato poco fuori dalle mura del villaggio, rinomato e ammirato da tutti, il fiore all’occhiello di Kusagakure, riesce a godere della piacevole visita di appassionati e interessati, di coppiette e famigliole, oltre che di qualche solitario ninja in compagnia dei figli, come la nostra Fumiko. Eppure non è sola la ragazza, non quanto si immagina. Qualcuno la segue, dalla distanza, una serie di ninja che la tengono sorvegliata sotto ordine di un certo Oboro, situazione che potrebbe far storcere il naso a non poche persone e che, sicuramente lo fanno storcere a chi, in questo momento, sembra interessato ad avvicinarsi alla giovane donna dai capelli blu. Però si sa, la buona volontà delle persone non sembra essere poi così facile da fermare, soprattutto quando non hanno nulla da perderci e tutto da guadagnarci, proprio per questo una voce giungerà forte e chiare la Senjuu, dal nulla, o meglio, dall’alto. <Buonasera Fumiko Senjuu, ne è passato di tempo! Congratulazioni per la bambina!> in alto, su un ramo, comodamente seduto, un ragazzo la osserva, con tanto ci capo inclinato, aspettando di vedere quanto tempo ci metterà prima di localizzarlo e, solo a quel punto, scenderebbe dal suo ramo, atterrando poco lontano dalla stessa, con le mani alte e prive di armi. <Sono completamente disarmato, anzi, sarò ancora più sincero: sono una semplice copia, non hai motivo di preoccuparti> certo, queste parole, dette da un genjutser risaputo non sono per nulla fonte di grande ispirazione, ma spera siano sufficienti a evitare inutili attacchi. <Mia sorella mi sta rompendo le scatole da qualche giorno per farmi venire a parlare con te. Penso che lo stia facendo per liberarsi di me, per questo ho mandato una copia…non prenderla a male ma non vedo quasi mai quella ragazza, ho troppi dispetti da farle prima di riconsegnarla a questo villaggio, non potevo lasciarla sola…ma dunque è vero? Mi hai cercato?> E vi starete chiedendo, chi cavolo è questo ragazzo, come è fatto? Semplicemente è un cacciatore, non uno qualunque, ma quello che ha salvato la ragazza e Kouki dalle fiamme che hanno appiccato i cacciatori nel complesso ospedaliero di Kusa. Si presenta a lei in quello che, effettivamente, sembrerebbe il suo vero aspetto e non una mera illusione. Capelli castani, occhi bicromatici, uno grigio e uno castano chiarissimo, con diverse cicatrici a sfregiare il giovane volto e pircing ad adornare le orecchi, precisamente due per orecchio. Alto un metro e novanta circa, vestito di abiti scuri e si, completamente disarmato in apparenza. [https://i.pinimg.com/564x/25/fb/ca/25fbcacf313fc8eba494e4cb84fde6d0.jpg][Ambient]
Che ci siano o meno i ninja/troup televisiva non ci cambia molto, tanto Goro, il nostro cacciatore, ormai è lì e di certo non ce ne andrà tanto presto, soprattutto se non viene cacciato via dalla diretta interessata. Questa, per fortuna, lo riconosce e non loro, non lo caccia, lo invita addirittura a seguirla verso casa, cosa che il nostro giovanotto non si fa ripetere due volte, attratto dalla bambina come un ape dal miele. Da quanto è atterrato continua a lanciarle occhiate accompagnate da dolci sorrisi. Una manica di coccolosi babysitter che minaccio i villaggi, ecco per cosa possono essere scambiati i cacciatori. <Suvvia Fumiko, non dovresti sottovalutare le mie capacità anche se sono una copia!> potrebbe portarsela via volendo, ma nonostante il tono ironico non sembra essere offeso, quanto più divertito dalla situazione particolare per lui. Fin troppo tranquillo per esser vicino ad una persona che non appartiene alla caccia selvaggia. E poi ecco la classica domanda, quella che tutti si aspettano e che, a breve, si ritroverà ad avere un messaggio registrato come risposta. <Stai chiedendo di spiegarti centinaia di anni di storia di un gruppo di persone che la pensa diversamente dal mondo ninja?> prende un bel sospiro, iniziando ad avanzare per mantenere il passo con la ragazza e spiegarle esattamente quello che le viene chiesto, un po’ per volta. <Partiamo da quella che noi definiamo “la caccia”.> qui si va per le lunghe, signori, prepariamoci ai riassunti in monologhi. <Sono un gruppo di persone che, deluse dalla società dei villaggi ninja, hanno iniziato a vivere secondo un credo differente, con una attenzione per se stessi e gli altri maggiore rispetto a quella di un comune villaggio, con una mentalità che potrebbe esser definita di gruppo e secondo delle idee a volte non approvate. Siamo persone che, da alcuni, anzi forse da molti, possono essere definiti dei violenti o dei barbari, per alcune delle nostre idee e delle nostre pratiche. Non credo che sia saggio stare qui a spiegarti passo dopo passo tutti i nostri regolamenti e tutte le nostre idee, ma ti posso assicurare che i cacciatori sono delle persone che hanno un altissimo senso morale, che mostrano amore per il prossimo e soprattutto cura per le generazioni future…come ben sai ormai> dei babysitter molto particolari. <Il nostro “capo”, come lo definisci tu, è Zetsubo. Noi lo chiamiamo “generale” che rappresenta la più alta carica fra le nostre fila, può essere paragonato ad un vostro “Kage” per importanza all’interno del villaggio. Zetsubo è un uomo decisamente molto particolare. Ha modificato sostanzialmente molte delle regole che avevamo nella caccia, ne ha messe di nuove e non tutti ci siamo trovati in accordo con lui, almeno all’inizio. Molto poco comprensivo rispetto a mia madre, il precedente generale, e molto sicuro di se. Ha un piano in mente, ma i dettagli li conoscono solo i suoi fedelissimi, 13 persone per la precisione….un gran bel numero di teste di rapa aggiungerei, esclusi per quattro o cinque di loro> si limita a raccontare, in maniera abbastanza imparziale, senza lasciar trasparire alcuna emozione, senza darle modo di capire se prova o meno odio per certe idee o certe persone. Ne parla come se fosse una storiella che, un professore, sta cercando di trasmettere ad uno dei suoi alunni, senza per questo mancare di rispetto a quei fondamenti che evidentemente apprezza. <Siamo venuti nei villaggi per una missione: eliminare i traditori. Ci sono state delle perdite fra i nostri più che fra i vostri, quindi non dovrebbe per voi essere un problema> alla fine hanno concluso gli attacchi mesi prima, non dovrebbero più esser considerati una minaccia, no? [Ambient]
Osserva la bambina venir sollevata, come Simba da Rafiki, e rimane quasi incantato dal suo ondeggiare, in maniera abbastanza ironica, come se trovasse divertente quella scenetta tranquilla, allo stesso tempo sembra abbastanza preoccupato per la piccolina per il freddo più che per qualunque altra cosa. <No> ammette con voce sincera, ridendo appena, ritrovandosi a fare un commento ben poco simpatico subito dopo, ma con lo stesso identico tono tranquillo di tutto il resto del discorso. <Ma potrei portartela via senza nemmeno lasciarti il tempo di accorgertene> non lo fa, ovviamente, e ancora una volta alza le mani per mostrare la propria innocenza. <Puoi usare il rilascio illusorio se vuoi, giuro che non sto facendo Genjutsu al momento!> lo giura, non vuole portare via quella piccola, ha altre cose a cui pensare, cose più importanti in questo momento di una bambina che ha già una madre amorevole che si prende cura di lei. <Grazie per la comprensione nei confronti della mia gente. E chiedo scusa a nome di mia sorella, so che vi chiama capre ignoranti a volte…> dettagli che conosce una persona che tiene sotto controllo la sorella fin troppo bene e fin troppo spesso, e poi ci chiediamo perché Sayuri è nervosa in questo periodo, eh? Si ritrova a negare alla affermazione successiva con un cenno della testa. <Non contro le nostre idee o la nostra natura, ma contro quella del precedente generale. La comprensione è stata incredibilmente diminuita. Con Amelia avevi una seconda possibilità…con Zetsubo no.> e sa di persone che si sarebbero meritate una seconda possibilità e non l’hanno ricevuta. <Ci sono dei piccoli focolai di rivolta verso il generale, ma sono cose piccole, che non hanno modo di competere con lui> anche qui si mantiene imparziale, per lasciare alla ragazza la possibilità di decidere e giudicare senza essere influenzata più di tanto. <Parliamo principalmente di persone che hanno ricevuto la grazia di Amelia più di una volta, o che sono stati salvati da lei, e che vedono n Sayuri il futuro del nostro villaggio. Ma…da quando Zetsubo le ha messo le mani addosso è cambiata e per questo sta riacquistano molti…alleati> non sa se definire quel termine valido, ma le sembra il modo migliore per descriverlo. <Non sono solo uomini, ma sono uomini donne e bambini. Io li conosco di fama per la maggiore, alcuni non li ho nemmeno mai incontrati, e altri avrei preferito non incontrarli. I suoi consiglieri sono comunque 6, di sesso, età e mentalità differenti. Metterli in riga non è facile, a volte scoppia anche qualche discussione violente, ma mai davanti al generale. Tutti lo rispettano e lo temono, motivo per cui è praticamente inavvicinabile.> sempre molto imparziale, sorridente verso la bambina, alzando lo sguardo per dare la sua ultima risposta. <Di entrambi, sfortunatamente> [Ambient]
A quelle parole il ragazzo sorride in maniera abbastanza diversa dal solito, meno divertito dalla questione, meno sincero e decisamente più falso, al punto che si ritrova ad affermare con sicurezza e ironia un <Ah no?> questa volta qualcosa cambia e anche la ragazza potrà vederlo con estrema facilità, come lo scenario intorno a loro cambia in maniera sostanzialmente. Le poggia una mano sulla spalla in maniera abbastanza decisa, senza però farle del male, per mostrarle una scena che in pochi hanno visto, ma nessuno ha mai capito per davvero. La ragazza si ritrova in un campo di battaglia a lei sconosciuto, in un posto desolato, sul versante di una montagna su cui, in continuazione, si abbattono fulmini e tempeste. Manca la pioggia, ma i nuvoloni tuonano e promettono la propria caduta al più presto possibile. Un uomo, anziano si, ma dall’aspetto curato e spaventoso, affianca una donna tenuta legata da una serie di catene. La mano dell’uomo si poggia sulla spalla della bionda donna che trema come una foglia al singolo tocco. Su di lei i segni del tempo sono abbastanza incisi, mostrando con chiarezza un volto non più giovane, stanco e segnato dalle lacrime e dal dolore. Capelli biondi, occhi coperti da una fascia e un velo bianco a coprire il capo e il resto del corpo. <Quella è mia madre….Amelia> ci sarebbe una lunga discussione sull’effettivo legame fra lui e quella donna, ma non è questo il tempo e il luogo per farlo. Distante da lei, molto distante, ma abbastanza chiaro da vedere, la presenza di Raido e di Akendo, quasi come se fossero zummati rispetto al normale. <Ascolta bene, ora> sussurrerebbe all’orecchio della ragazza mentre l’uomo si avvicina alla donna e inizia a sussurrare delle parole che nessun’altro ha sentito per quel giorno, esclusi loro. <”Combatti o i tuoi figli sperimenteranno il buio ancora una volta, per mano mia”> una minaccia diretta, altro che velata, che congela totalmente la donna sul posto, lasciandola immobile mentre quello si allontana. La scena che segue è storia, per chi era presente, meno, per chi non lo era. < Bene, lei sarà il vostro avversario. Amelia…uccidili> la donna si volta verso l’uomo, per qualche secondo, prima di cadere in ginocchio. Una mano viene portata al petto mentre cerca, inutilmente, di trattenersi dal gridare di dolore. Quello che i due Ninja vedranno sarà una trasformazione violenta e improvvisa. Il corpo della giovane donna muta con estremo dolore e da una minuta e gracile donna, a prender le sembianze di una bestia. I vestiti si lacerano nel processo, tutto tranne la fascia sugl’occhi, che permane anche dopo la trasformazione. All’apparenza sembra una specie di licantropo provvisto di un paio di corna da cervo e di un lungo e folto pelo bianco. [L’uomo : https://i.pinimg.com/564x/b9/42/84/b942848316bff791ad1757fd1bfa9d3a.jpg][Amelia: https://i.pinimg.com/564x/6a/4d/e4/6a4de47e39a566eeac55ad437aeb7344.jpg] L’illusione si dissolve nella nebbia, lasciando libera la ragazza e, ancora una volta, lui sorride, ma ancora una volta non sembra tranquillo. Lascia passare qualche secondo, ascolta tutte le sue risposte e, alla fine, si calma, come se gli servisse del tempo per riuscire a metabolizzare quella scena a cui, evidentemente ha assistito, ma non si sa in che modo. Il sorriso torna naturale, ma questa volta solo in direzione della piccola Miho. <Da uomo libero, io avrei ucciso Zetsubo due anni fa, quando lui ha ucciso mio padre, distrutto mia madre, e cambiato mia sorella.> questa volta è la rabbia a parlare per lui, camuffata con incredibile abilità. [Ambient]
Il tocco della mano di Fumiko sembra riuscire a calmarlo più velocemente. Si lascia toccare principalmente perché non la teme, non la teme in alcun modo, e solo per questo che le sta accanto. Quella domanda, quella su Sayuri, viene lasciata senza risposta, ma i suoi occhi esprimono la preoccupazione di una fratello apprensivo e disponibile verso l’oggetto dei suoi dispetti. Alla fine riprende a parlare riferendosi alla visione che ha appena mostrato alla giovane, a quell’inganno che un genjutser abile riesce a imporre alla mente delle sue vittime, in questo caso a quella di Fumiko, seppur la potremmo definire una complice, forse. <Quell’uomo, quello che hai visto, è uno dei sei…> si blocca, si cruccia e ripensa al numero appena pronunciato. <Perdonami, ho sbagliato, non sono sei, sono otto i consiglieri di Zetsubo…ne ha presi da poco altri due fra le sue fila> sorride, tranquillo, come se fosse felice di questa notizia, di essersi ricordato di questo particolare dettaglio molto, molto interessante. <Dicevo, quell’uomo è uno dei suoi otto consiglieri. Uno dei più spietati. Un ottimo medico, abile in tutto e per tutto, al punto da aver restituito la vista a Sayuri, cieca fin dalla nascita, e ridato un occhio a me, identico in tutto e per tutto ai miei> cosa significhino quelle parole è un mistero e tale resterà per oggi. Il cielo ormai ha lasciato spazio all’oscurità, la notte è calata e con essa è sorta la luna, una splendida luna piena. Il vento poi trasporta l’ululato di una delle bestie del ragazzo, suono che sembra quasi rilassarlo. Una bestia che forse anche Fumiko stessa conosce e che, più di una volta, ha fatto da balia alla piccola Miho, anche se è poco più di un lamento lontano. <Trovare Zetsubo e i suoi uomini non è facile, ucciderli ancora meno. Se lo fosse lo avrei già fatto> ammette sorridendo, per poi tornare in tutto e per tutto normale, come se nulla fosse successa, la visione il discorso e la promessa da parte di lei di aiutarlo ad uccidere il suo nemico. <Io credo che mi farò una bella passeggiata a piedi fino al villaggio della caccia. Una volta ti avevo promesso che te lo avrei mostrato o sbaglio? Al momento ci sono solo bambini, anziani, donne incinta> e qui si blocca e inizia a tremare, posando una mano sulla spalla della Senjuu <Stai lontana dalle donne incinta….> è terrorizzato all’idea ma scoppia in una risata e riprende a parlare normalmente. <Sayuri, io e qualche ninja di Kusa nostro ospite. Vuoi per caso unirti a noi?> gli altri sono evidentemente tutti lontani dal villaggio, ma questi sono dettagli irrilevanti. <Posso mostrartelo e farti tornare a casa entro qualche giorno o lasciarti rimanere con loro per qualche tempo di più. Saresti mia ospite, nessuno ti farebbe del male, ma ti chiederei di venire da sola con la bambina. Puoi avvisare chi vuoi che ti allontani, ma non specificare la tua destinazione e ti dico subito che non ne ricorderesti il percorso. Che ne dici ti unisci a me?> la domanda è posta, ma sarà la ragazza a decidere di fare quel che più le aggrada. Comunque sia, per Goro, la discussione è giunta al termine e non ha più altro da raccontarle. Semplicemente se ne andrà a casa, con o senza di lei [END][END OBBLIGATORIA]