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Ricordi che tornano

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con Raido, Fumiko

21:41 Raido:
 Alla fine ha passato la notte in quella casa, nella casetta nel bosco. La notte l'ha praticamente passata insonne, non ha chiuso occhio per niente, non è riuscito a dormire, gli occhi sempre fissi sul soffitto del salotto. E' rimasto li la maggior parte del tempo a girarsi i pollici. Per la prima volta dopo mesi è riuscito a sfogarsi, ha fatto emergere quella parte sicura di se dopo tanto tempo e si sente davvero bene, veramente bene. Purtroppo quella conversazione lo ha provato anche nel corpo, sente dolore ovunque e non riesce più a tenere il chakra impastato, non ha più il controllo e si ritrova a doverlo disattivare completamente. Le bende sono pulite, Fumiko gliele ha cambiate ma il sangue dalla spalla non smette di uscire, la ferita è abbastanza profonda ma al dolore, oramai, è abituato. Indosso, come suo solito, porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario mentre alla vita ha legato la sua katana, compagna di mille avventure che non lascia indietro. Non ha l'equipaggiamento completo, non ne ha bisogno. Samehada e katana sono poggiate contro un muro per impedire che cadono e per non averle sempre intorno ma il resto delle vesti rimane invariato. Avrebbe voluto tanto tornare a casa dopo quella sfuriata di ieri ma non è riuscito a resistere alle suppliche della ragazza anche se, il dubbio, vi è e non vuole andarsene. Ha detto tante cose alla fine ma le pensa sul serio? Oppure è come l'ultima volta, le dice per convenienza? Non le crede più adesso, non riesce più a fidarsi, specialmente dopo quella confessione che lo ha ucciso. Ha attutito il colpo, si è dimostrato forte ma non può fare finta di niente, non può lasciar correre, non questa volta e le cose fanno altro che divenire più difficili. Deve capire, deve riuscire a capire se ha detto il vero nella notte. [Chk off]

22:02 Fumiko:
 A differenza dell'uomo che non ha chiuso occhio, la senjuu era svenuta direttamente sul materasso. Troppo stanca per qualsiasi cosa si era arresa alle braccia di Morfeo, cedendo alla stanchezza e tutto quello che era successo per almeno qualche ora, e tutto sola , le mancava il calore dell'uomo ma non può avanzare pretese su nulla e lo sa bene, sarebbe stata zitta da allora in poi. Lentamente le palpebre vibrano e lentamente la luce lieve la colpisce. È mattino. Il letto è grande e vuoto apparte lei stessa distesa inerme dentro le coperte. Tossisce prima di mettersi seduta su di esso < aia > tutto il corpo fa malissimo, indolenzito e distrutto da tutto quel dolore e quella febbre che adesso si sta sfogando dentro il corpo della donna. Il volto è arrossato, occhi lucidi e aspetto orrendo in generale, dai capelli, alla pelle bianca e smorta alle occhiaie nere profonde. È confusa, il mal di testa non è passato anzi, ma una cosa l'ha svegliata, Miho e il suo mugolare piano nella sua culla. Senza pensarci alza le coperte facendo entrare il freddo nelle proprie membra . Rabbrividisce ma cerca di saltare fuori dal letto facendo anche abbastanza rumore. Pessima scelta < oddio > la testa gira e il.corpo ha perso il proprio equilibrio e si ritrova a barcollare per qualche metro in direzione della parete vicina, che le evita un altra caduta. Ci rimane qualche secondo ad occhi chiusi, la fronte poggiata al fresco muro, prima di rivoltarsi e andare verso la piccola ormai ben più che sveglia < ciao amore > un gracchiante suono senza bellezza. Schiarisce la voce, che suono orribile che ha. Non ci bada molto, Non adesso che prende la bimba tra le braccia finalmente e comincia a cullarla < abbiamo fame eh? > la culla camminando fuori dalla stanza con lei in braccio, lenta per non perdere l'equilibrio mentre scende le scale. Non va però in cucina, si dirige verso il soggiorno dove il bianco sosta. Lo fissa intensamente , lo sguardo che cala a terra mentre sta ferma davanti l'entrata. Chiude gli occhi e sospira entrando lentamente < potevi riposare dentro uno dei letti > nelle stanze degli ospiti ci sono letti comodissimi dopotutto . Farebbe il giro lentamente per avvicinarsi a lui, non sapendo bene cosa fare < vuoi..vuoi mangiare qualcosa? > chiede tutto d'un fiato, non vuole vederlo ancora in quel modo, non vuole vederlo arrabbiato o deluso. Cala il capo in avanti guardando direttamente a terra. [Chakra on]

22:19 Raido:
 La sveglia arriva anche per la Senjuu, fa rumore e sente il pianto di Miho. Deve prepararsi a vederla ma non è pronto, non vuole. In cuor suo adesso vuole solo stare lontano il più possibile, adesso è lui quello che ha bisogno di tempo per se stesso, tempo per stare bene e non pensare a niente. Non sarebbe stato facile perchè anche se non stanno più insieme, quello che lei ha fatto lo considera comunque un tradimento, un tradimento ben peggiore se si pensa al motivo. Da quel giorno avrebbe abbracciato completamente la sua crudeltà, non avrebbe più avuto peli sulla lingua e chiunque abbia giaciuto con lei avrebbe fatto una pessima fine. Non si sarebbe fermato, avrebbe indagato ogni giorno per scoprire chi è per poi ucciderlo sotto gli occhi di lei. In qualche modo la sua vendetta non è ancora finita. Tutto il dolore che ha patito negli ultimi si è tramutato in rabbia, una furia che non accenna a diminuire, non adesso, non ora. Le braccia rimangono conserte all'altezza del petto, la schiena poggiata contro lo schienale del divano, gli occhi fissi sul soffitto, le occhiaie che prendono il sopravvento sul di lui. Non dorme da giorni, non come si deve almeno e il corpo è debole, troppo debole ma non lo da a vedere, non può mostrare nessuna debolezza davanti alla donna, non più adesso. Mostrandosi debole lei ha fatto di lui una poltiglia di fango, lo ha preso e buttato via ma non sarebbe più successo. Non avrebbe preso più il sopravvento, non glielo avrebbe permesso. Il rumore dei passi che scendono è ben udibile anche senza chakra attivo, non si fa sfuggire niente e nota anche Fumiko all'ingresso, sente i suoi occhi sopra di se ma non muove un muscolo, non dice niente, quasi come se fosse morto <Non ho dormito> risponde semplicemente a quelle parole mentre porta lo sguardo su di lei e sulla bambina. Si alza dal divano, cerca di avvicinarsi a Fumiko fermandosi a pochi centimetri da lei, la mano si muove andando a posarsi sul capo Miho, un sorriso dolce si crea sul viso del Jonin <Amore mio, buongiorno> le carezza la testolina, felice di rivedere sua figlia, di vedere quella bambina <Mi sei mancata, lo sai? Ma ora papà è qui> i Kami solo sanno quanto può essergli mancata sua figlia. Rialza lo sguardo portandolo su Fumiko, non è stupido, riesce a vedere che sta male <Siediti, vado a prenderti una coperta e dopo cucino io la colazione. Potevi chiamarmi, venivo su a prendere Miho per darle il latte mentre tu riposavi> ancora abbastanza freddo e distaccato da lei, non riesce a far tornare tutto come prima. Si dirige verso la camera della ragazza e li va a prendere una coperta che porterebbe giù più veloce che può per poi porla sulle di lei spalle. Un pensiero gli attraversa la mente, avrebbe potuto continuare a infierire su di lei adesso, potrebbe dire tante cose per farla stare ancora più male <Sei riuscita a dormire?> si limita, però, a dire questo mentre va in cucina, le maniche del kimono vengono alzate e inizia ad armeggiare con pentole e fornelli. [Chk off]

22:39 Fumiko:
 < lo so > sussurra. Sa che non ha dormito, sa che non lo avrebbe fatto < qualcosa la ricordo ancora > sussurra sempre più debole. Non lo.conosce o lo conosce? Ricorda ancora qualcosa di lui? Chissà, non è li adesso per chiedere o indagare, non ne ha le forze in realtà. Lo guarda avvicinarsi , rimane sul posto in tensione, magari non ha finito, magari ha ancora voglia.di sfogarsi ma l'uomo si dirige verso la piccola che ormai è cresciuta ancora dopo un mese dalla sua partenza. Lo vede sorridere e il cuore le si stringe dentro, sarebbe stato bello vederlo sorridere così e invece non era così.. < non c'è bisogno > sussurra quasi spaventata da quella frase < siediti tu, cucino io.. passa del tempo con Miho mentre le vado a preparare il latte > ha passato solo qualche giorno a darle il latte in polvere, un altro smacco al suo essere donna. Non.poter nemmeno allattare la sua bambina, essere ancora inetta in un altra cosa, nella sua natura. Lo vede tornare e avvolgerla dentro una coperta , gli occhi lucidi sono per lui < prendi Miho > e così avvicinerebbe la piccola tra le sue braccia per farla prendere in.braccio, conscia che quella richiesta non sarebbe stata rifiutata. Lascia che la coperta cali dalle proprie spalle < sto bene > no che non sta bene, ma si vergognerebbe a dire che sta male per quello che è successo la notte precedente. Con la coperta in mano andrebbe a poggiarla sulle spalle di lui < cosa desideri mangiare? > non è proprio in grado di stare troppo tempo in piedi, ma si sforza di farlo. Ascolterebbe solo la sua richiesta prima di andare in cucina iniziando a preparare il latte alla piccola Miho, il tutto fatto in religioso silenzio, con solo qualche lacrima a scendere sul viso. È pure inetta ad essere una madre..la natura non era stata clemente con lei, completamente opposto al suo "controllo sulla natura". < non ricordo bene quando sono crollata > è svenuta subito , il cervello ha premuto il tasto off e si era svuotato di tutto. Mentre l'acqua viene fatta bollire andrebbe alla ricerca di una bustina per il mal di testa, e senza mangiare la farebbe fuori insieme ad un sorso d'acqua.. adesso tocca procacciare del cibo per l'uomo. Lei di fame ne ha davvero poca. < uova, bacon ..? Succo d'arancia magari? > insomma, sta chiedendo che menù desidera . Non avrebbe lasciato il compito di cucinare a lui, lo avrebbe fatto Lei stessa. [Chakra on]

22:59 Raido:
 Questa è la situazione che avrebbe voluto evitare, almeno per oggi, una situazione di imbarazzo, di cose non dette. Lei non è tranquilla nell'averlo li e lui non vuole vedere altre scene come quella di ieri. Non se ne sarebbe andato ma adesso ha bisogno di pace, ha bisogno di tranquillità dopo essersi ritrovato la porta in faccia senza avere nessuna colpa. Lo sa, sa che lui non ha dormito e quel sussurro non gli sfugge, lo sente e con la coda dell'occhio va a guardare la donna senza farsi notare, ci prova almeno. Sa bene a cosa si riferisce, ha dimostrato di non conoscerlo e saperlo fa male, fa dannatamente male. Quel regalo, quella collana con la pietra azzurra sarebbe dovuta essere una cosa bella, la sua proposta per sposarlo ma ora è contento che ciò non sia avvenuto, ora sta imparando a conoscerla per davvero, sta cominciando a capirla sul serio e deve muoversi con i piedi di piombo, non può esagerare, non può andare oltre, non può fare niente di niente se non guardare, osservare, capire la situazione e ponderare ogni singola cosa, anche la più piccola per evitare che lei prenda nuovamente il sopravvento. Non viene ascoltato, insiste nel voler cucinare lei e la rabbia divampa ancora e ancora. Non sta bene, non ci vuole un genio per capirlo, sta malissimo, vede anche gli occhi lucidi mentre prende la bambina in braccio. La tiene tra le braccia, gli occhi a posarsi sulla bambina, le sorride, un sorriso sereno verso di lei, il dito va a toccarle il labbro, le fa il solletico sul petto <Lo sai che sei proprio bella? Stai diventando una signorina ormai> passare del tempo con lei e la cosa che ora vuole di più ma vedere Fumiko in quello stato lo spinge a pensare alla svelta. Non risponde subito a quella domanda, aspetta qualche secondo cercando di vedere Fumiko, di osservarla e cerca di notare quelle lacrime che le percorrono il viso e si muoverebbe subito dopo che ha preso la bustina. Cammina verso di lei con passo calmo, tranquillo fino a fermarsi a meno di un metro da lei <Fumiko, siediti con me sul divano, lascia perdere la colazione ma porta il latte per Miho> direbbe alla donna per poi voltare il proprio sguardo andando a sedersi sul divanetto e li avrebbe aspettato la ragazza, il suo arrivo, avrebbe aspettato che il suo sedersi. Insomma, non ammette molte repliche, devono andare avanti in qualche modo ma nel frattempo culla la bambina, la culla amorevolmente. Se la Senjuu si fosse seduta vicino a lui avrebbe volta lo sguardo verso di lei <Non hai bisogno di fare così, di essere forte a tutti i costi. Sdraiati, poggia qui la testa> va a toccare la propria gamba, indicando il punto in cui si sarebbe dovuta poggiare e anche qui non ammette molte repliche, è sempre serio in viso quando parla, oramai ci sta facendo l'abitudine. [Chk off]

23:21 Fumiko:
 Non osa guardarlo per troppo tempo, non osa essere di impiccio o di troppo, e l'uomo non vuole stare li con lei. Lo percepisce chiaramente, e cala il capo verso il basso, lo cala solo il peso del dolore e della vergogna. Ma fortuna vuole che l'uomo non rifiuta di prendere in braccio la piccola Miho e nemmeno la coperta, e così che lei possa defilarsi in cucina per preparare il tutto , col viso inondato di lacrime e il petto che brucia terribilmente. Ma nemmeno un suono viene lasciato sfuggire dalle di lei labbra durante tutta la preparazione del latte per Miho. Tutte le misure vengono prese con precisione e con abitudine soprattutto. Gesti automatici che non hanno bisogno di pensarci su, questo le da libero spazio alla mente di viaggiare e ovviamente i pensieri vanno tutti a concentrarsi sulla notte passata . Altro dolore silenzioso che le grava sulle spalline che calano di più, la schiena si piega in avanti e lui che le arriva da dietro le provoca brividi poco piacevoli. Sente quell'ordine, si sforza di deglutire altra acqua passando al latte che ormai è bello che caldo. Porta il biberon sul polso e versa qualche goccia di contenuto per sentire la temperatura. Tiepido. Perfetto . Prende tempo spegnendo tutto e riposando i vari attrezzi al prorpio posto in modo che le lacrime finiscano il loro corso e lei possa asciugarle e prendere respiro e controllo. Prende tutto il tempo del mondo prima di voltarsi e tornare dal ragazzo, il passo che trema, il cuore che batte forte spaventato da quello che sta per accadere. Finisce per sedersi anche lei sul divano , vicino al ragazzo. Non lo guarda, lascia solo il biberon sul tavolino in vetro di fronte loro. Quelle parole la fanno boccheggiare < scusami > sussurra calando le spalle e il volto in avanti ad osservare il tappeto bianco, li dove hanno fatto l'amore l'ultima volta. Sposta lo sguardo verso di lui, verso poi quel punto indicatole . Deglutisce notando quel volto freddo e distaccato. Respira, respira. Si ripete quelle parole nella mente. Lentamente calerebbe verso di lui poggiandosi di un fianco sul divano morbido, il capo poggiato delicatamente sulla sua gamba < grazie > che situazione orrenda. Con gli occhi aperti fissa quel fuocherello che tra qualche ora si sarebbe spento. Lascia che quello la culli, accompagnato da qualche lacrima..ormai ha i rubinetti aperti, ma non singhiozza almeno. Escono silenziose attraversando il volto in orizzontale e finiscono tra i capelli della donna. Chissa come andrà quella giornata? [Chakra on]

23:43 Raido:
 La ragazza arriva in silenzio, arriva con il biberon che posa sul tavolo e si siede vicino. La situazione è tesa come mai prima d'ora e purtroppo è compito suo cercare un modo per sbloccare tutto quanto. Vorrebbe parlare, vorrebbe discutere ancora, sapere, capire di più ma adesso la ragazza non ha le forze per farlo e lo vede, vede anche la sua influenza, il suo viso pallido. Non ha le forze per reggersi in piedi e lui non ha le forze per essere ciò che lei desidera adesso. Lo ha tradito, per lui è un tradimento quello che la ragazza ha fatto ed è quello che lo ha svuotato totalmente, che lo ha reso freddo, insensibile, ora non riesce nemmeno più a manifestare ciò che prova per lei o che provava, non lo sa ancora bene. Tutto nella mente è confuso, c'è tanta confusione, non sa a cosa dare retta, non sa quale parte di se ascoltare <Non ti devi scusare> e mentre parla continua a cullare Miho, continua a muoverla dolcemente, delicatamente e, stranamente, si riaddormenta <Mh?> porta lo sguardo sulla bambina, evidentemente sorpreso di questo avvenimento. Si guarda intorno, il passeggino dovrebbe essere sempre li e lo tira verso di se senza muoversi, usa soltanto un braccio e li andrebbe a far sdraiare la bambina, la copre. Sa bene che avrebbe dormito per poco tempo, ha comunque fame ma può sfruttare quel tempo per occuparsi di Fumiko, per stare con lei. E' vero, vorrebbe essere altrove, con Kouki, l'unica che l'avrebbe accolto a braccia aperte e con il sorriso ma ora la Senjuu è a terra e andarsene significa fregarsene di lei ed è proprio di questo che lo ha accusato. Abbassa le mani verso di lei, prende la coperta andando a coprirla completamente per farla stare al caldo mentre le mani cercano di carezzarle dolcemente il viso, piano e lentamente, senza forza, solo con dolcezza <La notte in particolare pensavo a te. L'ho fatto spesso in questo mese e in tutti i mesi precedenti. Immaginavo di averti al mio fianco, di poterti abbracciare e stringere, l'ho desiderato per così tanto tempo> comincia a parlare per rendere l'atmosfera più tranquilla anche se non sono argomenti belli ma almeno possono reagire <Ricordi quel giorno sul tetto dell'ospedale? Stava tramontando, io ti ho presa e ti ho portata fuori dalla finestra, abbiamo risalito l'ospedale e ci siamo seduti sul tetto ad ammirare il tramonto, forse uno dei momenti più belli passati insieme. Siamo rimasti per un po', poi ti ho presa in braccio e ho saltato, ho corso fino a casa con te in braccio> sorride nel raccontare quello, anche se non la guarda, sorride ripensando a quei bei momenti ma dura poco, veramente poco. Il sorriso svanisce e cerca di abbassare il viso per andare a guardarla, per scrutare il suo <Io non ti odio Fumiko> non la odia ma è deluso, tremendamente deluso. Le carezza le gote, le carezza dolcemente e lentamente ma lasciarsi andare è difficile, specie se deve farlo da solo, se deve spingere da solo per parlare <Vederti così fa male. Avevo fatto una promessa a me stesso il giorno che ti ho conosciuta, non ti avrei mai resa triste ma non ci sono riuscito> si sente in colpa per non essere riuscito a mantenere le uniche due promesse veramente importanti. [Chk off]

00:08 Fumiko:
 Lascia che l'uomo armeggi con la piccola, forse si è riaddormentata, anche lei molto stanca come i suoi genitori decide di staccare. Lei rimane su di lui.come chiesto, rimane li rannicchiata sul divano a fissare il fuoco, non sa bene come continuare o iniziare una conversazione con lui, e la copre invece facendola sentire al caldo e con quella freddezza che lentamente inizia a scongelarsi. Le mani che passano sul proprio volto, lo accarezzano e li inizia a respirare finalmente , inizia a respirare come si deve, lascia andare aria e ansia, i muscoli che lentamente si sciolgono. Prova a fare uscire la.propria mano fuori dalla coperta, prova a poggiarla sulla sua delicatamente per poi stringerla con gli occhi chiusi a bearsi di quella coccola che lenisce il suo animo. L'uomo inizia a parlare e lei non può fare altro che spostarsi solo per poterlo guardare in viso. Le parole che dice sono come zucchero, totalmente diverse da quelle parole di odio, di rabbia e inflessibili che le ha donato solo qualche ora prima. Parole che la fanno tranquillizzare da una parte ma fanno comunque male. Non lo darebbe a vedere mostrando solo occhi per lui, stanchi si, ma malinconici. Lo ascolta assorta da quei pensieri , e li prova a fare qualcosa, prova a sollevare la mano destra verso il suo viso, per provare a toccarlo e carezzarlo, proprio come lui sta facendo col suo < ricordo quel giorno.. avevo un piede rotto.. mi.hai preso in braccio e portata da un altra parte come tutte le volte > ricorda quelle parti, le più felici del loro rapporto < ricordo quando mi dicesti che non dovevo vestirmi troppo ...scollata o gli uomini mi avrebbero guardata e non volevi..ricordo come hai spezzato uno stecchino con i denti.. a come mi venivi a trovare al negozio di fiori...e quando mi.hai chiesto di essere la tua ragazza quel giorno dentro la biblioteca, quando ancora neppure io sapevo chi ero > sussurra malinconica con le lacrime agli occhi < ricordo quando ti ho detto che avrei voluto dei figli da te.. > quella notte era arrivata Miho con loro.. e non avrebbe voluto soltanto lei, ma altri bambini dall'uomo. Un desiderio sempre presente nel suo voler essere anche una madre..ma molti desideri sono resi confusi dalla sua non memoria < ricordo tante cose..e tante di queste le ho perse.. perdonami > gli occhi si riempiono di lacrime che lascia uscire. Si copre con la coperta alzandola fino al volto per nascondersi < sono patetica > soffoca quella frase da sotto la coperta. Non vuole che la veda piangersi addosso, non adesso, vuole prima calmarsi , asciugare le lacrime e comparire di nuovo. Ma non la odia ed è gia qualcosa. < mi odierò da sola > sussurra asciugando le lacrime < non..non sono promesse da fare > sbotta lei < perché sarebbe impossibile... per tutti quanti , non solo per noi > finirebbe alla fine per mostrarsi nuovamente e guardarlo . < ricordo quando ti ho dato un pugno sul naso > e li un mezzo sorriso di palesa ma anche questo scompare poco dopo.. ma alla fine una cosa la sta dicendo, che alla fine di tutto lei ricorda ogni singola giornata con lui, più o meno ha perso quelle che riguardano il padre nella stretta vicinanza, ma ricorda molto di loro due, e di lui soprattutto. [Chakra on]

00:39 Raido:
 Ha cercato di rompere il ghiaccio, un po' forzatamente, questo è certo ma o così o se ne sarebbe dovuto andare. Le scelte sono quelle ed ha optato per quella meno dolorosa, almeno per lei. Le carezza il viso, la copre per evitare che prenda ancora freddo, che si ammali ulteriormente in quella giornata. Deve andarsene il più presto, stare li sta diventando difficile, sempre più difficile ma vederla in quella condizioni è troppo. Una volta fuori sarebbe tornato ad essere freddo, di questo ne è sicuro perchè da parte suo vuole ancora quella dimostrazione, non gli bastano le parole, di quelle non se ne fa più niente adesso, è stufo di parlare, si deve passare ai fatti e nei fatti lei deve ancora fare molto, forse troppo. Non è sicuro che ciò accada, non lo è per niente, è ancora convinto che quel giorno è il loro ultimo giorno insieme. Lo sente dentro, lo sente come un presentimento che si avvicina passo dopo passo. Sente la di lei mano afferrare il proprio viso, fa un respiro profondo. A mente lucida è più difficile farsi toccare, le di lei parole arrivano alla mente, sapere che ha toccato un altro uomo, sapere che ha giaciuto con lui tutta la notte..quei tocchi sono come veleno, come un tizzone ardente che viene posato sulla sua pelle nuda e non può fare a meno di figurarsi la sua immagina nella mente avvinghiata ad un altro. Il battito aumenta, la rabbia inizia a crescere e per pochi attimi chiude gli occhi cercando di impedire l'effetto del sigillo perchè sa che se si fosse lasciato andare, avrebbe cominciato a parlare e ad infierire ancora e ancora. Li riapre mentre la donna lo guarda e parla, parla dimostrando di ricordarsi di quel giorno <Si> un mezzo sorriso si crea sul volto del Jonin, quello è forse uno dei ricordi più belli che possa avere con la ragazza e lo conserva con cura ma le di lei parole proseguono e vanno verso cose non proprio felici, non per lui almeno <Già, ero geloso di tutti> ma ora a cosa serve quella gelosia? Non può più dire che lei è sua, non può <Che stupido> un lieve sussurro esce dalle sue labbra, un sussurro appena percettibile. E' sempre stato geloso di lei in un modo inconcepibile e per cosa? Alla fine è andata tra le braccia di un altro lo stesso, alla fine tutto quanto si è rivelato vano <Mi ricordo della biblioteca, li ero sicuro di quello che volevo> le ha chiesto di essere la sua ragazza, di diventare sua. Niente è più suo adesso e il solo pensarci fa male, fa dannatamente male <Lo ricordo..> ricorda tutti i momenti passati con lei, ricorda tutti i più belli e tutti i più brutti <Sentirsi dire di volere dei figli è la gioia più grande che un uomo possa provare, vuol dire che quello che si sta costruendo è vero ma in realtà è tutta un'illusione, basta un tocco e tutto si sfalda rendendo le parole prive di significato> oramai non crede più in niente, non riesce più a credere alle parole della ragazza e si maledice per averlo fatto in passato, per non essere stato più accorto. Sta dimostrando di ricordare e non può fare a meno di commentare <Molte cose le ricordi eppure hai sempre detto di avere la mente confusa, di non sapere niente...perchè mi hai mentito?> e quella sua diffidenza continua mentre gli occhi divengono lucidi, leggermente lucidi se pensa a tutto l'insieme. Alla fine Fumiko scoppia a piangere, va addirittura a nascondersi con le coperte me le scopre il viso con l'altra mano <Smettila, mi hai visto fare di peggio> se pensa che si è quasi ucciso con quello schifo <Nascondere le lacrime non serve, non più e non hai bisogno di farlo> oramai hanno visto il lato peggiore di entrambi e qualche lacrime non avrebbe cambiato le cose tanto facilmente <E cosa risolvi nell'odiarti? Quello che fatto è fatto oramai, non si può cambiare il passato> ed è una verità che prima o poi tutti devono imparare, tutti, nessuno escluso <Io invece me lo ero ripromesso e ci stavo riuscendo> la vedeva quasi sempre felice e questo gli è bastato per capire di essere sulla strada giusta ma poi tutto è finito in malora, in rovina. Il pugno lo ricorda, ha sentito male, davvero male quella volta <Si, me lo meritavo> sorride insieme a lei per quei pochi istanti <Ed è stato quel pugno a farmi rinsavire> da quella caduta, da quella situazione. [Chk off]

01:06 Fumiko:
 Alla fine di tutto ha ascoltato qualsiasi sua parola ma non vuole rispondere subito, non prima di essersi rialzata e rimessa a sedere, per non sentirlo così dannatamente distante e rabbioso < non voglio che tu ti senta costretto a stare qui dentro per me > non gli avrebbe mai fatto ancora male < non..non so come agire.. cosa fare adesso.. non posso chiederti di restare quando.so che non stai bene qui con me. Quando lo sento che il tuo corpo si irrigidisce, sento quando il tuo potere si risveglia.. l'ho visto tante volte da poter dire di comprenderlo un pochino > porta le ginocchia al petto e parla con gli occhi chiusi, per evitare un altra crisi di pianto e panico come quella della sera prima < allo stesso tempo so che se te ne andassi in questo momento..non riuscirei a reagire e mi lascerei andare > che situazione difficile < ma non voglio che continui a stare qui solo per pietà > la sente, sa che lui non è li perché vuole starci, vuole andarsene e lei è di impiccio < non mi perdonerò mai di non avere avuto il coraggio di fidarmi di te > si morde il labbro tremante, non può lasciarsi andare < non mi pentirò mai di averti chiesto di volere dei figli da te > un filo di determinazione nella voce vi è adesso < perché sapevo che non ci avresti mai fatto male.. non come > il respiro si blocca e gli occhi si aprono di scatto < cosa..stavo..per dire > sillaba una frase come se stesse entrando in una specie di trance . Affonda nella mente per vari minuti, troppo tempo senza nemmeno sbattere le ciglia, fino a riprendersi ed è come se nulla fosse, come se quel momento non fosse mai arrivato < io..ho la mente confusa ancora.. non ricordo tante cose e non so perché..credo che molti di questi ricordi appartenevano anche a te.. e alcuni stanno.tornando lentamente..altri invece non li riesco a prendere.. scusami > non avrebbe smesso di scusarsi ancora e ancora, stringendosi le spalle e affondando nella coperta < tu ti..saresti tormentato per tutta la vita di wonderland > sussurra < io.. so che non dimenticherò mai ieri notte e che mi perseguiterà per tutta la vita.. mi odio perché sono riuscita nell'impresa di rovinare quella che doveva essere la mia famiglia > altre calde lacrime scorrono sul viso. Sarebbero mai terminate? < sentiti libero di andare via, di fare qualsiasi cosa > non avrebbe dibattuto oltre dato che non ne ha nemmeno le forze. Anche lei sente quella separazione imminente, la sente sotto pelle. [Chakra on]

01:40 Raido:
 Si rialza la ragazza, si rimette seduta e l'ascolta in silenzio ed è tutto un Deja vu, tutto un già visto, ha visto questa scena tante volte con se stesso verso di lei <Io ho passato le stesse cose e identiche cose Fumiko, non sapevo cosa fare e questo mi logorava giorno dopo giorno. Adesso sai cosa ho provato ed è una sensazione che mai avrei voluto tu provassi, ho sempre cercato di farti sentire amata, di farti sentire ben voluta anche quando tu non mi volevi> quando lo ha cacciato praticamente, quando si è allontanata da lui per riscoprire se stessa ma alla fine tutto è servito per renderli ancora più distanti. Adesso sarebbe semplice, alzarsi, andarsene, chiedere un po' di tempo per pensare e mettere la parola fine a quella storia. Avrebbe messo fine a tutto uscendo da quella porta, non sarebbe tornato più se non per vedere Miho ed essere presente per lei <E io so che non ne sarei capace, non quando hai bisogno di me> c'è sempre stato per lei e ora sta male, sta soffrendo. Fare come ha fatto lei? Andarsene nel momento in cui si ha più bisogno? No, non è fatto così, non con le persone a cui tiene, non con quelle a cui tiene davvero <Non provo pietà, non l'ho mai provata per nessuno e non comincerò adesso. Sono qui perchè hai bisogno di me e sarei un mostro ad abbandonarti proprio ora> lei lo ha accusato di questo e ora le da la prova del contrario, non l'avrebbe mai abbandonata ma non l'avrebbe nemmeno perdonata, veramente, così facilmente. Tutto è troppo fresco, tutto è troppo vivo in lui per poter ragionare in completa lucidità. Non risponde a quella frase, che cosa potrebbe dirle di più? O cosa per consolarla? Decide di tacere ma ora l'attenzione si sposta su di lei, gira il viso di scatto e si, sa cosa sta per dire ma i ricordi di lui sono ancora offuscati e tali devono rimanere <Non è importante, ho capito cosa volevi dire, non sforzarti> la guarda in viso, ne ricerca il viso e gli occhi ma la vede ancora stranita, probabilmente un ricordo fuggente, un ricordo che ha cercato di venire a galla ma senza successo <Non scusarti Fumiko, non è colpa tua ma sappi che la persona che ti ha privato dei ricordi ha pagato con la vita, morto sotto i colpi della mia lama> in parte è vero, anche se ora Noboru è rinchiuso in una casa abbandonata sotto stretta sorveglianza. Ancora parla Fumiko, parla senza cessare e dice riprende il discorso di ieri, tornano a parlare e quel discorso avrebbe perseguitato tutti quanti <Allora prova a ricostruirla se ci tieni davvero. Tu hai voluto lottare per il potere, per Kurako, per essere come tuo fratello, superiore a lui e così facendo cosa ne ricavi? Hai preferito allontanarti da tutti per perseguire questo scopo quando noi potevamo aiutarti. Se tieni alla tua famiglia, lotta per lei, dimostralo che ci tieni> glielo ha chiesto ieri, dimostrare a lui che l'ama e ora deve dimostrare che tiene a quella famiglia, che tiene a Kouki, che avrebbe combattuto per tutto quello. Si avvicina alla ragazza, il cuore batte forte mentre allunga le braccia verso di lei cercando di prenderla in braccio, di farla sedere su di se insieme alla coperta per coprirla <Lo sto facendo> sta facendo quello che vuole fare <Se vuoi piangere fallo, se vuoi riposare fallo, io rimarrò qui ad accarezzarti finchè non ti sentirai meglio> e così comincerebbe ad accarezzare i capelli della ragazza, li accarezza con dolcezza guardandola negli occhi, un sorriso viene fuori, un piccolo sorriso verso la ragazza. Ha scelto di rimanere in quella casa, di esserci per lei in quel momento di bisogno. [END]

16:08 Fumiko:
 Vorrebbe ribattere, che lei non voleva di certo vederlo crollare in.quel modo, che lei stessa stava crollando per colpa di tutte le questioni con suo padre, che non era stato lui ad essere violentato da quello che è un padre, o che sarebbe dovuto essere tale, che non era stato lui a subire sempre fin da piccolo..ricordi perduti si ma la sensazione e le emozioni sono ancora dentro di lei. Ecco come si è sentita quella notte, come se fosse tornata indietro in una specie di incubo, dove la sua forza era stata sgretolata da qualcuno che ha creduto vicino ma troppo forte per lei. Vorrebbe dire che era stata egoista si, ma che alla fine se non avesse preso quelle decisioni sarebbe impazzita e mai più sarebbe stata la stessa. Pensieri dolorosi, non riesce nemmeno a parlare per paura che non le sia permesso farlo, perché non desidera sentirlo gridare e poi trattarla con tanta cattiveria e soprattutto col piacevole gusto della vendetta e nel vederla prostrarsi ai suoi piedi in un gesto di completa sottomissione per paura. Non è stupida, le comprende quelle cose e ne prova un totale astio inconscio e una paura orribile. Sa di aver già provato quelle sensazioni , le riesce a catalogare ma non le riesce ad attribuire ad un volto. Le sue parole che non.hanno.senso per lei.. perché prima godere nel vederla cadere e crogiolarsi nel piacere di vederla a terra e adesso dire che resta li per lei perché sta male? < le tue parole non hanno un senso > sussurra senza guardarlo < un mostro ad abbandonarmi ora > ripete quelle parole sempre più lontane e distinte dal suo essere. < ieri hai goduto nel vedermi sottomessa a te completamente sapendo che tutto quello che ho fatto era per non crollare completamente, perché non sapevo nemmeno chi ero .. mi hai rinfacciato tutto quello che ho fatto per non impazzire, perché ci sarà un motivo per cui non ricordo nulla > un senso di pura rabbia esce dal proprio corpo adesso < cosa volevo dire? Hai goduto nel vedermi stare male..dimmelo. a quel punto potresti vedermi completamente a terra e nemmeno capace di togliermi la vita. Sarebbe la tua vendetta > un sorriso amaro sale sul volto < una persona..?> e li il mondo si ferma. Il corpo smette di muoversi e il respiro non esce più . Le iridi che si fanno sempre più sottili. Non sente più alcun suono, alcuna parola e il corpo che si rimette in piedi automaticamente, lo sguardo perso nel vuoto totale ignorando per la prima volta la presenza del bianco al.suo fianco. Passano immagini davanti gli occhi, immagini veloci , dolorose, cose che mai vorrebbe vedere ma.sa che è protagonista di tutti quei ricordi. Le rivede tutte, la.testa che fa male , sta per scoppiare < No... Noboru > sussurra infine. Alla fine l'uomo l'aveva distrutta così tanto che la sua mente era troppo debole per poter ancora nascondere quei ricordi troppo potenti e dolorosi. Due singole lacrime scendono dagli occhi prima che il corpo ceda completamente su se stesso, prima che la mente vada in tilt e svenga li ,sbattendo probabilmente contro il tavolo e svenga. Ormai è tutto buio. [End]

I due si trovano di nuovo a 'conversare' quasi pacificamente, finché la donna non recupera le proprie memorie e il proprio odio.