Un pomeriggio in compagnia
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Giocata del 05/01/2018 dalle 11:59 alle 15:49 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Sono passati un paio di giorni dall'incontro con Akendo Seiun, un incontro che mai avrebbe immaginato finisse in quel modo, con loro due che si erano corteggiati a vicenda, si erano in un qualche modo legati mentalmente e sentimentalmente , quest'ultima parte solo per via dei legami che condividono con Kurako. Ha scoperto alcune cose di quell'uomo leggendario, colui definito un kami, che non è altro che un uomo in carne ed ossa con degli occhi strani , spaventosi, e affascinanti. Questo incontro l'ha presa alla sprovvista ma le ha dato il.coraggio di alzare il culo, andare a chiamare la tata, e dirigersi a passo militare verso la magione dell'Oboro. L'uomo non si è fatto vedere per un mese, un mese in cui si è fregato completamente di Miho, e non è nemmeno la prima volta che abbandona per tempo la propria bambina. Prima con Kouki, poi con Miho, non c'è nulla da sorprendersi. E lei ha promesso a Kouki che sarebbe rimasta nonostante tutto, e deve passare sopra il fatto che una Hyuga sia ritornata a Konoha, deve pensare solo al bene mentale e fisico della piccola. Prima di tutto ha dovuto pensare al.proprio, scossa com'era e con la scomparsa del bianco non ne aveva sentito ragioni di avvicinarsi alla magione. Non sa cosa faccia l'Oboro e non lo vuole sapere, non vuole sapere nulla di lui, d'altronde non stanno nemmeno insieme, entrambi liberi di vivere le loro vite separati. Un pensiero rabbioso il suo. Ormai è davanti la magione, nessuno la ferma ovviamente, non me avrebbero motivo riconoscendola. Solleva il braccio destro, questo lascia il fianco e la mano dopo qualche secondo di indecisione, andrebbe a bussare per tre volte sulla grande porta di quella casa che detesta. Attende con la speranza che sia Kouki ad aprirle. Il suo aspetto? Di tutto il corpo un mantello nero lo copre non mostrando il vestiario sottostante. Un mantello con maniche larghe e una cinta grossa e di stoffa che lo stringe alla vita, così che il fisico sia bene messo in mostra ( è anche un Ishiba dopotutto). I capelli corti presentano dopo tanto tempo una rosa in stoffa sul lato destro del capo, occhi viola contornati da quel blu notte che fa contrasto.con la pelle diafana, e infine il solito piercing sotto il labbro. Sempre la stessa fuori, ma sta cambiando qualcos'altro dentro di se, chissà cosa. [Chakra on] È sveglia già da un po’ la giovane Yakushi, dopo aver dormito relativamente bene, di sicuro meglio del solito. Si è alzata con molta calma, si è lavata ed infine vestita. Indossa un kimono corto di colore azzurro e dai motivi floreali bianchi, le classiche maniche lunghe e larghe le coprono le braccia, mentre una fascia blu si stringe alla vita tenendo chiuso il vestiario. Le gambe sono coperte da un paio di pantaloni neri e lunghi fino alle caviglie, stretti ed attillati, ma elasticizzati per non impedirle i movimenti. Ovviamente essendo in casa è scalza, coi piedi nudi a contatto col pavimento. Al collo porta il ciondolo del Clan Oboro, e non indossa le sue solite fasciature, lasciando la pelle libera di mostrare cicatrici e bruciature. I capelli sono sciolti e lunghi fino al sedere, di un colore nero scuro come l’ebano che mettono in risalto il viso pallido ed infantile. Sempre piccola e minuta, sempre con quei suoi occhi ambrati, gialli, intenti in un’espressione neutra e rilassata. Sta pensando a se stessa, e con la dovuta calma cerca di trovare soluzioni solo quando si presentano dei problemi, in questo modo riesce a vivere decisamente meglio. Pensa alla sua felicità ed altrui, ma senza uccidersi mentalmente per affannarsi a dare a tutti quello che vogliono. Del resto lei è una sola e con calma cercherà di fare del suo meglio per mantenere un qualche tipo di equilibrio. I suoi obiettivi bene in mente, ma al primo posto vi è il pensiero per quell’organizzazione nella quale non vorrebbe stare, ma Mirako ha preso la sua decisione e ora non può farci niente, non può uscirne, non può dire nulla e nemmeno discutere. Che Mirako alla fin fine sia convinta o stia avendo dei ripensamenti non è possibile saperlo, ma è comunque tardi per tornare indietro. Al momento la bambina sta cercando di accarezzare, per la prima volta in effetti, quell’enorme cane nero che le sta sempre vicino. Non si era mai avvicinata realmente a lui, mai aveva tentato di accarezzarlo, eppure non le sembra che egli rifiuti quelle coccole. Forse sarebbe davvero il caso di informarsi meglio su questa caccia. I pensieri vengono interrotti, qualcuno bussa alla porta e lei volge lo sguardo verso di essa. Attende, si guarda intorno, ma a quanto pare suo padre non è in casa e quindi tocca a lei alzarsi, mettersi dritta sulle gambe e raggiungere l’ingresso. Non chiede chi ci sia dall’altra parte, come al solito, vittima di ingenuità o stoltezza, tuttavia aprirebbe la porta senza fretta, mostrandosi calma ed equilibrata. Gli occhi ambrati dovrebbero quindi poter ammirare la figura di Fumiko, e dato che ha deciso di comportarsi come meglio crede lei, lascia che i sentimenti scorrano normali, senza drammi. Un sorriso quindi si affaccerebbe sulle sue labbra, accentuandosi e mostrando la propria felicità per quella visita. <Ciao mamma.> tono pacato, sussurrato e lieve, un sibilo dolce verso le sue orecchie, un fare sincero con quel suo chiamarla mamma così come chiama anche Kaori. Due mamme. Chi altro potrebbe avere una fortuna come la sua al momento? <Entra.> si guarda intorno forse per cercare la figura della bambina, che però non vede, quindi si farebbe da parte per far entrare la donna e richiudere la porta alle sue spalle solo se ella avrebbe fatto il suo ingresso. <Papà non c’è, vuoi che ti preparo qualcosa?> la avvisa dato che probabilmente potrebbe voler parlare con l’uomo, ma potrebbe anche essere lì per lei o per parlare di Kaori. Non può negare una certa tensione e preoccupazione dentro di lei, ma per il momento non ci pensa. Sorride ed è solo felice di vederla, e se fosse entrata cercherebbe di abbraccia, donarle un abbraccio per tentare di stringersi a lei. [Chakra On] Non sa bene cosa aspettarsi da quell'incontro, non sa bene come reagirà a lei la piccola Yakushi, cosa le passi per la testa. Magari non vuole vederla più, ormai ha la sua mamma accanto, ha Kaori, perché avrebbe bisogno di lei? I denti che torturano il labbro inferiore e i pensieri che torturano e la tormentano dentro. Forse è il caso di andarsene e lasciarli in pace, non sia mai che stia mettendo piede in quella loro specie di famigliola appena riunita. Pensieri velenosi, dolorosi, fanno abbastanza male. Porta gli occhi verso il circondario, sospira , prende coraggio e infine la porta si apre. Si volta a guardare la piccola li dentro , attende con il cuore in gola. Aspetta solo che le urli in faccia, che le dica di andare via da li dentro e non farsi rivedere. E invece la stupisce, la chiama 'mamma' , di nuovo. L'espressione è realmente stupita e le ci vuole qualche momento prima di recuperare la lucidità e far affiorare un sorriso sulle labbra. Un dolcissimo sorriso di una felicità che le riempie il cuore < hanno ragione a dire che sono i nostri bambini a renderci più felici di qualsiasi cosa > sussurra facendo qualche passo in avanti < ciao piccola mia > la mano che cerca la sua guancia sinistra per darle un piccolo buffetto < non sono qui per lui, sono qui solo e soltanto per te > si prende quell'abbraccio e lo ricambia, col viso che si appoggerebbe alla sua testolina < come siamo affettuosi > ridacchia, tutti quei pensieri negativi che hanno oppresso il suo.cuore sono finalmente scomparsi < come sta la mia principessina? > si scosterebbe solo per poterla osservare, sia mai che debba picchiare qualcuno che le ha fatto male < e.. ho una cosina per te > annuncia sorridendo, ma in effetti non ha nulla sulla sua persona, che stia scherzando? La mano destra andrebbe a infilarsi dentro il mantello all'altezza del seno sinistro, fruga leggermente e infine andrebbe a sfilarvi un fuuda < lo prendi tu o faccio io? > e in base alla risposta della piccola lo consegnerebbe alla piccola < basta una minima quantità di chakra > la rassicurerebbe, oppure al contrario lo terrebbe lei, pronta a far comparire quel regalo. [Chakra on] Non ha voluto scegliere, non ha voluto mettersi di fronte ad una scelta che avrebbe rovinato ogni tipo di rapporto esistente per lei. E’ grata a sua madre Kaori perché non le ha dato quella scelta, ma non sa invece cosa potrebbe dirne invece sua madre Fumiko. Per quanto lei stessa cerchi di pensarla in modo leggero, è comunque una situazione strana e pesante. Osserva la donna, il suo viso e le sue reazioni, in realtà si aspettava di vederla arrabbiata, furibonda contro Kaori, ma ancora una volta deve ricredersi, ogni volta che si fa una qualche idea su Fumiko, la donna stessa si comporta in maniera decisamente opposta. Shade le dice che è pazza, lei non riesce a vedere quella pazzia. Sospira, lascia entrare la donna e si lascia fare quelle piccole carezze. Una volta chiusa la porta allora si scambierebbero quell’abbraccio dolce ed affettuoso. Lei e Kaori sono completamente diverse, anche volendo non riuscirebbe a scegliere… o forse si, ma non sarebbe affatto semplice. E saprebbe scegliere per un solo e piccolo particolare che riguarda suo padre. Ascolta quelle prima parole accennando un altro sorriso, non sapendo bene come rispondere. <Tu dici? Non saprei, ma se riesco a farvi felici allora va bene. Tu sei mia madre, come lo è Kaori, lo siete entrambe.> ha deciso così, non chiede molto al momento, solo che tutti possano avere un minimo di tranquillità, per quanto difficile. <Per me? E come mai?> anche perché suo padre non c’è, non c’è da molto e non torna nemmeno a casa. E’ sola in quella casa, con la compagnia del micio Kuro e del cagnolone nero. <Sto bene, diciamo. Ho raggiunto un buon equilibrio mentalmente, e spero di mantenerlo. Anche se sono un po’ preoccupata per papà, non lo sento da un bel po’.> non sa se sia vivo o morto, non sa se sia riuscito nella sua missione. Potrebbe chiedere a chi ce l’ha mandato, ma essendo segreta nemmeno lei sa nulla e non pensa che le verrebbe detto nulla. <Tu come stai? E Miho?> domande dovute, sincere ed attende delle risposte mentre la donna tira fuori un rotolo che attira decisamente la sua attenzione. Solleva un sopracciglio e inclina leggermente la testa di lato, andando ad accogliere con entrambe le mani ciò che le viene dato. <Cos’è?> ma alla fine per soddisfare la propria curiosità dovrà fare solo una cosa, ovvero cercherebbe di concentrarsi sul proprio chakra, che dal centro come un fiume in piena, verrebbe guidato e condotto lungo la spalla destra. Attraverso i canali del chakra, esso verrebbe spinto con forza e velocità lungo il braccio destro, gomito, avambraccio, fino alla mano. Li cercherebbe di concentrare una minima quantità di chakra a ridosso dei punti di fuga presenti sul palmo della mano, così da tentare di attivare quel rotolo immettendo in esso il proprio chakra. Almeno ci prova. [Tentativo attivazione fuda][Chakra On] La osserva, la accarezza dolcemente, sinceramente sollevata dal vedere la bimba tranquilla e rilassata, e sapere e capire soprattutto che si tratta proprio di Kouki e non di Heiko. Quelle parole la coccolano come poche, fanno sparire i segni della stanchezza che si porta ai lati degli occhi, qualsiasi segno scompare per qualche momento < avevo paura che non volessi più vedermi > confessa a mezza voce, un pensiero che adesso la fa arrossire di vergogna < che .. mi ritenessi un peso tra te e Kaori . Sono contenta che non sia così > molto contenta. Per una volta non ci saranno drammi e nonostante è sicura che questo sarà difficile, avrebbe messo il massimo impegno per non far pesare tutta la questione alla piccola < era il tuo regalo di Natale in realtà.. per la vigilia sono stata fuori con tuo padre , volevo venire a dartelo nei giorni seguenti, ma a quanto pare Raido ha deciso che non eravamo così importanti ed è sparito di nuovo > sospira affranta, era stato un altra stoccata alla sua psiche e al suo cuore. Venire lasciata di nuovo sola con la bambina ha messo in moto sensazioni si rabbia, frustrazione e soprattutto un rifiuto categorico nel vedere la figura del bianco. Tutto questo prima che anche Kouki riveli una notizia sconcertante < in che senso non lo vedi da un po'? > ovviamente di missioni lei non me sa nulla, nessuno si era azzardato a metterla al corrente di tutto quello, come al solito è sempre l'ultima a sapere le cose. < dov'è? > una domanda fatta a fil di voce. Era convinta che si stesse divertendo chissà dove e con chi, anche se qualche sospetto del chi lo ha avuto, ma sapere che nemmeno la Yakushi lo ha visto.. storce il naso < io sto bene, sono solo stanca. Miho inizia a fare i primi capricci e la notte non chiudo occhio > essere una madre single significa che tutte le cose per la bambina deve farle lei e sola. Una mano la richiede ogni tanto a sua madre e qualche ora se la concede lasciandola con la tata, ma rimane comunque difficile da gestire. < Miho sta bene, non può uscire sempre con questo freddo o si ammalerà > ecco il motivo per cui non l'ha portata con se oggi . Le da il fuda in mano, e quando la ragazzina avesse usato la minima quantità di chakra, allora dal fuda sarebbero comparsi due pacchi dorati, uno abbastanza grande e rettangolare, mezzo metro di altezza massima più o meno, e un altro molto più piccolo e di forma quadrata. < aprili dai > Se la piccola avesse aperto i pacchi avrebbe trovato nel.primo, in quello piccolo, una spilla per capelli con delle roselline piccole dei colori della terra, dal marrone caldo, al dorato all'arancione e anche il verde, il tutto contornato da bellissime pietre. In quello grande invece ci sarebbe stato un kimono degli stessi colori della spilla, solo che questo presenta dei fiori ricamati a mano, con perline e qualche pietra preziosa qua e la a rendere tutto più bello, e la cintura è semplice di un bordeaux molto autunnale < buon Natale > sussurra la donna fissandola con ansia < ti avevo detto che gli Ishiba hanno i migliori abiti ? E che questi colori ti sarebbero stati bene pure > continua con un filo di ansia non sapendo.come potrebbe reagire la Yakushi. [Chakra on] Scuote appena la testa alle prime parole della donna, grata anche a lei per non essere gelosa di Kaori, ma la piccola non ha motivo di escludere l’una o l’altra dalla sua vita, quando entrambe sono state importanti per lei. Non può negarsi quei sentimenti e non intende farlo, con quel suo solito egoismo infantile che forse non è nemmeno giusto nei confronti delle due donne. <Voglio bene ad entrambe. E sarò anche egoista, ma voglio provare questi sentimenti per tutte e due.> ammette sincera, comprendendo quanto sia difficile, ma è comunque sollevata nel vedere la felicità e la calma anche sul viso di Fumiko. Ascolta, recepisce, non dice nulla se non alla fine di quella piccola domanda. In che senso non lo vede da un po’, dov’è? Scuote la testa la ragazzina, facendo ondeggiare i neri capelli come seta. <Una qualche missione segreta e molto pericolosa, ma è l’unica cosa che so.> fa spallucce mentre sul suo sguardo fa capolino la preoccupazione, ma non si lamenta e non fa drammi per essere stata lasciata da sola a casa. Dopo tutto sono ninja, di missioni simili ce ne sono. <Non essere arrabbiata con lui, è lavoro.> commenta placida accennando un piccolo sorriso, costringendosi a quella situazione per fare in modo che tutto vada bene. <Cerca di riposare ogni volta che puoi. Non ho idea di come si trattano i bambini così piccoli, ma spero che tu abbia tutto l’aiuto necessario.> forse dovrebbe offrirsi di andare da lei? Ma da quante persone deve andare a stare? È impossibile per lei. <Parla? Cammina?> no, non si intende proprio di bambini piccoli, dovrebbe passare un po’ di turni in pediatria o neonatologia per capirne qualcosa. Comunque sia tiene fra le mani il fuda, lo attiva e da esso dovrebbero apparire due pacchi, uno grande e uno piccolo. <Cosa?> non capisce, perplessa, eppure era convinta che il suo compleanno fosse ormai passato, e da quel che sa i regali si fanno in quell’occasione o… a caso evidentemente, ma poi ecco la spiegazione. Il Natale. Quella festività a lei sconosciuta e ora si che si ritrova totalmente impreparata. <Oh.> lei non ha un accidente di regalo, e fra una cosa e l’altra non è ancora riuscita a finire la composizione di fiori per Fumiko. Si sente a disagio, avrebbe dovuto comprarle qualcosa anche lei, e anche a Kaori. Si morde il labbro inferiore, accenna un sorriso imbarazzato, quindi aprirebbe i pacchi, trovandone una spilla decisamente bella e un kimono altrettanto magnifico. <Oh! Grazie!> il viso si illumina di stupore e felicità mentre tocca la spilla, mentre tocca il kimono, ne osserva la fattura, sente col tatto i ricami e le pietre. <Mi piacciono molto, mi spiace di non avere nulla per te…> mormora appena, decisamente si sente come un pesce fuor d’acqua, e forse avrebbe dovuto prendere qualcosa anche a Miho… e Shade! Ma per Shade è ancora in tempo, non l’ha ancora vista ed ha evitato quindi la figura di non avere nulla di pronta. Rimedierà. Alla fine sorride nell’osservare quei regali, stendendo il kimono per bene sul divano e cercando di mettersi il fermaglio. ‘Cercare’ è la parola giusta, perché non ha mai avuto nulla di simile e quell’arnese infernale non sa proprio come e dove metterselo. Goffa nei movimenti, le dita sembrano intrecciarsi fra loro ed ostacolarsi a vicenda in quello che dovrebbe essere qualcosa di normale per tutti. [Chakra On] Ne è contenta, di non essere stata allontanata dalla bambina a causa di una Hyuga di troppo, contenta che non debba stare lontana da lei e dal non dover provare del rancore nei confronti della donna dagli occhi perla. Pensieri che vengono tenuti per se ovviamente, non dirà mai nulla alla Yakushi di quali siano i suoi pensieri verso quella che chiama madre. < anch'io ti voglio bene > certo che gliene vuole < siete le mie due principessine > quando era piccola avrebbe voluto che qualcuno la chiamasse in quel modo, che mostrasse dolcezza e amore verso di se, un riflesso che adesso si riflette sulla figura della Yakushi. Desidera darle tutto quello che non ha avuto lei . Ascolta la questione Oboro e scuote il capo < maledetto > stringe i denti, adesso più incazzata di prima, molto più incazzata < perché non mi.ha detto nulla? Perché non mi mette al corrente di quello che fa? > si morde il labbro, non deve sfogarsi in quel modo con Kouki < scusa.. è solo che ero convinta che avesse abbandonato Miho > un pensiero forse triste, ma si rifà al suo pensiero, lei di fortuna con i padri non ne ha mai avuta. < grazie, ci sto provando . Ho tutto l'aiuto che serve > un sorriso, non vuole che anche la bambina si senta costretta ad aiutarla con la neonata < non parla ancora e nemmeno cammina, piange invece e tanto pure > ride, deve ridere o sarebbe andata fuori di testa in poche settimane . Attende la reazione della bambina, vuole vedere se realmente le piace quel pensiero che ha avuto per lei. La fissa preoccupata notando la sua titubanza < sei sicura che ti piaccia? > la fissa ansiosa < non c'è bisogno di qualcosa per me... anzi.. sbaglio o mi spetta un disegno? > inarca un sopracciglio sorridendo. La fissa armeggiare con la spilla < vieni, te la metto io > e se la bambina acconsentisse alla cosa, andrebbe a sollevarle i capelli del lato destro del volto, lasciando che solo qualche ciocca le contorni il viso, e dopo averli tirati indietro e un poco verso l'altro con estrema delicatezza, andrebbe ad appuntare la spilla , e infine andrebbe a guardarla con gli occhi a cuoricino < tuo padre deve tenere i ragazzini lontani da te mi sa > la voce acuta ed eccitata < magari con Kai, chissà > e nulla, parte per un viaggio.immaginario in cui vede Kouki e Kai insieme, il suo sogno potrebbe anche realizzarsi < perché non provi il kimono? Devo essere sicura delle misure, le ho prese tutte ad occhio . Va nell'altra stanza, ti aspetto.qui > sempre che la bambina fosse in vena di provarlo rimarrebbe li nel suo.posto, ricorda bene come ha reagito la prima volta che l'ha vista senza alcun vestito, non vuole farla sentire come in quel momento. [Chakra on] Arrossisce appena a quelle parole della donna, non abituata a sentirsi chiamare in quel modo e si riscalda il cuore nel sentire tanto affetto tutto per lei. <Pensi che io assomigli a una principessa?> chiede con una leggera ironia, lasciando che una piccola risata le sorga spontanea dalle labbra. Non le è mai stato detto prima di essere adottata da suo padre e di conosce Kaori e Fumiko. Nella sua infanzia con Otsuki è stata chiamata in tanti modi diversi, ma di certo non principessa. Tesoro, a volte si, con quel tono mellifluo ed inquietante che solo Otsuki riuscirebbe ad avere. Nota però la rabbia della donna appena la informa di suo padre, non pensava e non voleva di certo una tale reazione, per questo alzerebbe appena le mani puntando i palmi verso di lei, come a volerla calmare. <Non so perché non te lo abbia detto, forse perché è ancora confuso per come vanno le cose tra di voi. Ma non lascerebbe mai Miho, ne sono sicura. E’ sua figlia e ha sempre voluto una famiglia.> insomma, ha lasciato Kaori proprio perché li aveva abbandonati, non potrebbe fare la stessa cosa. Non sarebbe coerente. Ma dopo tutto ha già dato dimostrazione di incoerenza con l’organizzazione che ha creato, scuote la testa. Miho comunque non parla e non cammina, piange solo. In cuor suo la ragazzina non ha proprio idea del perché si voglia un figlio allora… è totalmente inutile e solo fastidioso, almeno da come la descrive Fumiko. <Qualcosa di bello lo fa?> domanda titubante sembrano quasi buffa in quella sua ingenuità ed ignoranza dell’argomento. Attende una sua risposta e nel mentre osserva estasiata quei regali, andando ad annuire con forza alla sua domanda. <Si, mi piacciono. E’ solo che non pensavo ci fossero regali e non ho preso nulla. Questo mi mette un po’ a disagio.> ammette con sincerità, dando parole alle sue emozioni, descrivendole come se fossero un dipinto. <Un disegno, anche.> oltre ai fiori insomma, si è dimenticata tutto in tutto quello che è successo. <Giuro che ti darò tutto quello che volevo farti.> è imbarazzata per quella situazione, ma non si oppone quando la donna le sistema il fermaglio. <Uhm… è strano, mi sembra di avere un peso sulla testa.> strano, ma le piace, dovrà vedersi allo specchio, e senza perdere tempo, entusiasta, prende il kimono e andrebbe in una stanza per cambiarsi. <Con Kai?> solo quando è in stanza da sola, in procinto di allacciarsi la fascia in vita, che le parole di Fumiko le tornano alla mente. Tornerebbe dalla donna cambiata e vestiti di tutto punto, ci si trova a suo agio, di certo però non lo metterebbe per andare in missione. <Che intendi dire con Kai?> e nulla, le è rimasto il tarlo, la curiosità. [Chakra On] < certo, la più bella principessa che c'è > adora vederla sorridere a quelle semplici parole, e prova a stringerla dolcemente ancora una volta < la mia piccola principessa > vorrebbe stritolarla di coccole, meglio però trattenersi dal soffocarla < non lo so nemmeno io.. avrei capito , una missione non si può rifiutare > affranta sospira via tutto il dolore che prova adesso, la convinzione che le avesse abbandonate sono scemate ma sostituite dalla rabbia del non saperlo. Perché non gliel'ha detto ? Invece di scomparire per un mese?? Un biglietto, bastava anche un semplice biglietto . Vorrebbe credere a Kouki, vorrebbe credere che lui non abbandonerebbe mai sua figlia, ma non ci riesce, rimarrà sempre col.dubbio di ogni uomo, col dubbio della natura di questi, e purtroppo da quando il rapporto con l'Oboro si sta sfaldando, le sue convinzioni sembrano rafforzarsi. < so che sembra stancante come cosa, ma è così quando si nasce, non si fa nulla di eccitante se non sorridere di tanto in tanto > ride di quella sua espressione < ma un giorno sarà lei ad essere grande, sarà lei a portare avanti il nostro clan, ne sono sicura > sicura del fatto che la piccola sarà una senjuu e non un Oboro. < sono contenta che ti piacciano > sospira sollevata, sarebbe stato un guaio se non le.fossero piaciuti < non c'è problema > sorride provando a darle un altro buffetto sul capo . Ride di quell'imbarazzo che per lei non esiste minimamente, anzi < come va con il roseto? Hai bisogno di una mano senjuu? > ergo, sta tranquilla che se le rose son morte posso farle rivivere . Le mette la spilla in testa, la sistema e la guarda prima che ella si defili dentro un altra stanza < si, Kai.. > con fare vago andrebbe a fare qualche passetto pensando bene come poterli fare incontrare di nuovo e far passare loro del tempo insieme. Gira il volto al.rumore dei passi e la piccola si presenta vestita di tutto punto in quel kimono che le dona molto < sei bellissima > sinceramente ammaliata dalla piccolina andrebbe a prenderla per mano per portarla davanti ad uno degli.specchi della casa, uno abbastanza grande da poterla specchiare completamente < guardati > sussurrerebbe mettendosi dietro di lei per sistemarle i capelli ancora una volta < sei una bellissima principessa > sussurrerebbe avvicinandosi al suo volto < Kai, è un bel ragazzino devo dire, molto dolce, ed è anche un Sabaku > insomma, ha una discendenza abbastanza famosa e importante < vi vedrei bene insieme..tu che dici? > pungolerebbe la bambina con le.sue parole, chissà che questa non arrossisca. [Chakra on] Si lascia stritolare ben volentieri da quelle coccole, prendendosi l’affetto, l’amore e i complimenti che non sono mai abbastanza. Si lascia sfuggire una piccola risata cristallina, spontanea, si sente ancora una volta una ragazzina normale. <Grazie.> un ringraziamento dovuto visto i complimenti ed infine ragionano entrambe sul comportamento dell’uomo, di come se ne sia andato in missione senza avvisare Fumiko. Di fatto ha due mamme che non stanno insieme al suo papà. Se non ci pensa e vive la situazione così come viene, apertamente, allora è tutto tranquillo, ma se solo si lascia andare a dubbi o a correre con la fantasia, allora si sente soffocare. Ma non può rischiare di cadere nuovamente, lei è forte e deve avere bene in mente quello che vuole fare. <Non credo di essere mai stata così.> ammette senza alcun problema, un tono di voce tranquillo che però nasconde una profonda malinconia, tristezza, rabbia. Lascia tutto in un cantuccio. Lei non è mai stata in quel modo, era solo un feto in una incubatrice, era un concentrato di speranze probabilmente, mal riposte. <Pensi che sarà Senjuu allora? Come mai ne sei convinta?> domanda curiosa verso la donna, ne ascolta le parole, ne percepisce i gesti che la tranquillizzano sul fattore regali. <Il roseto va bene, se puoi far rinvigorire le rose ancora meglio, forse sono un po’ sciupate.> le brillano gli occhi per quel roseto, le piace da morire e si dispiace ogni volta di non essere abbastanza brava da prendersene cura come si dovrebbe. O almeno evitare che appassiscano le rose. Ma per fortuna c’è Fumiko. Col kimono addosso e quel fermaglio, alla fin fine si lascia vedere da sua madre Fumiko, lascia che ammiri e che faccia le sue considerazioni, per poi guardarsi lei stessa allo specchio. Di istinto, quando viene portata davanti ad esso, chiude gli occhi, come se non volesse vedere qualcosa, tesa, preoccupata… segno che non si guarda molto spesso allo specchio probabilmente. Eppure prende coraggio, si guarda e vede se stessa, è un sollievo. Accenna un sorriso, lieve e candido. <Mi sembra che sono carina, no?> una strana domanda che chiede conferma alla donna, ma alle sue successive parole anziché arrossire storce un poco il nasino. <Conosco Kai, l’ho visto una volta qui alle colline. Cercava mio padre per non so quale motivo.> non sa che fa parte dell’organizzazione, né Mirako, né Heiko l’hanno ancora resa partecipe di quanto successo quella sera, di quanto visto. <Ma non credo di stare bene con nessuno. Anche se non sembra ho già avuto la mia delusione su questo lato.> ah, se lo ricorda. Un’altra persona sparita, e non solo stava bene con lui, ma era anche del suo stesso clan. Lo odia per essere sparito nel nulla, dopo quella loro vicinanza, dopo quei forti sentimenti mai provati prima. [Chakra On] < non ho ben capito come lui abbia fatto questo.. ma mi sta bene solo perché sei qui a riempire le nostre vite. Ti immagini cosa sarebbe senza di te? > alza gli occhi al cielo al solo pensiero < come minimo avrei messo la crema depilatoria nello shampoo di tuo padre per vendetta > la butta sul ridere per evitare malinconia e cose spiacevoli, ma anche un modo per.dirle che grazie a lei che sono tutti ancora vicini. < ooh si sarà senjuu > la convinzione sul volto della donna < così anche tuo padre capirà che il gene dominante è quello femminile, e soprattutto Senjuu > c'è una piccola disputa tra madre e padre su quel punto, e sa che se la piccola dovesse realmente rivelarsi senjuu sarebbe dovuta crescere dentro il clan, così come le regole lo impongono. < certo, ci penseremo dopo > non ha problemi data la misera distanza tra la casa e il roseto, sarebbe stato facile anche da li dentro . La porta davanti allo specchio per potersi ammirare < non sei semplicemente carina > ecco la Ishiba che c'è il lei che esce forte anche del suo femminismo < sei stupenda. Sei una principessa, un giorno sarai una regina. Ricordalo sempre Kouki, e prendi il meglio che puoi e che desideri > piccole lezioni di vita applicabili in tutti i campi, amoroso compreso . Rimane di stucco pensando che la piccola abbia avuto la sua delusione amorosa < significa che non ti meritava, semplicemente. Non ha meritato tanto . > prova a consolarla e a renderla più forte in quel senso < guarisci piccola mia.. tutti abbiamo avuto le nostre delusioni, tutti quanti. E queste mi hanno fatto capire solo una cosa.. che so cosa non desidero da un uomo > le risistema il kimono al livello della vita con fare delicato ma molto consapevole. < potresti dargli quella che si dice una possibilità. È molto dolce, e non ti farebbe mai del male.. > oppure ci avrebbe pensato lei a sculacciarlo di malo modo. < oppure continuiamo a fare le bambine e ti faccio le unghie? Ti arriccio i capelli pure , manicure e pedicure assicurate anche quelle > sorridente ma comunque seria nel suo dire, vuole continuare a passare tempo con la sua bambina, magari avrebbe aiutato con le faccende amorose della piccola. [End] Ascolta le prime parole di Fumiko, quel suo ringraziamento e quella piccola vendetta che non fa altro che far ridere la ragazzina. Non riesce nemmeno ad immaginarselo suo padre completamente calvo. <Ammetto che forse poteva essere divertente come vendetta, ma calvo non riesco ad immaginarlo.> scuote la testa con fare divertito godendosi quel momento. Non sa perché suo padre non l’abbia avvertita, sarebbe bastato un biglietto giusto? Come lo ha ricriminato a Kaori. Ma non ci vuole pensare in questo momento, fortuna che ci sono loro che la vengono a trovare, le sue mamme, o sarebbe completamente sola con suo padre assente. <Se ne sei convinta, allora magari sarà davvero una Senjuu.> fa qualche ragionamento nella propria testolina, qualche nozione di storia. <I Senjuu sono un clan più famoso e forte, giusto? Rispetto agli Oboro intendo.> insomma è l’abilità innata del primo Hokage, qualcosa da non sottovalutare, qualcosa che viene dall’alto. Si guarda allo specchio, si osserva dritta negli occhi ambrati e poi nell’intera figura ed ascolta le parole che le sussurra la donna, consigli forti. Una regina? Oh, si, lei lo sarà in un certo senso. Sorride, più decisa, un sorriso carico di aspettative per il suo futuro, consigli che bene si sposano con i suoi obiettivi. <Una regina.> mormora appena, un sussurro che sembra essere detto in coro da tutte le sue personalità. Scuote appena la testa. <Ma io sono già guarita. Non soffro più per una persona del genere, non mi faccio drammi. Ma semplicemente non credo di volere dei rapporti.> con gli esempi che ha, insomma. Non è tanto sicura di volerli, non è per niente sicura di poter nemmeno rivedere Kai e pensare a lui in altro modo, e in un futuro molto lontano vuole evitare di avere della prole che non abbia il suo Gene. In questi pensieri sente l’influsso forte e mellifluo di Mirako, chiude gli occhi, sorride. <Intanto dovremmo conoscerci, l’ho visto solo una volta. E poi vedere se dargli un’occasione.> ammette con una piccola risata, per poi scuotere la testa. <Oh, no, niente unghie o cose strane!> non si sentirebbe lei, ma è solamente qualcosa di nuovo, chissà come reagirebbe veramente a dei cambiamenti simili. Sorride, si diverte, si rilassa… vuole passare quel pomeriggio con lei, un pomeriggio in compagnia. [END]