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[Ambient] Perchè sognare è sognare

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con Shade, Hikoboshi

12:50 Shade:
  [Tomba] La giornata che ci aspetta a Konoha quest’oggi è l’ennesima giornata fredda. Il vento freddo ha portato con se le nubi alte nel cielo. La loro presenza è abbastanza scarsa, non dovrebbero essere nemmeno poi tanto nero, ma sono abbastanza fitte da far pensare alla possibilità di precipitazioni. Come se non bastasse tendono a coprire il sole fin troppo spesso, lasciando la città senza i pochi e deboli raggi che il lontano e debole astro riesce a trasmettere durante il periodo invernale. Alle praterie della memoria ci passa sempre un infinità di gente, ma nessuno fa avanti e indietro per quel posto ogni singolo giorno della sua vita, anzi, sarebbe meglio dire ogni mattina. Nessuno, tranne Shade. Si alza abbastanza presto, si occupa degli animali, e dopo essersi assicurata delle buone considizioni di tutti, si prepara per andare alle praterie. Con se porta sempre due gigli di colore e forma diversi, ma appartenti alla stessa famiglia a quanto pare. Uno è rosso, tipicamente orientale, il giglio ragno rosso, un fiore rinomato per crescere nei pressi dei cimiteri e per questo legato ad essi, anche se per Shade rappresenta il sangue versato dalla persona cara per il proprio villaggio, l’altro è bianco, un semplice giglio completamente bianco, che le ricorda gli occhi del Jonin del villaggio che ormai ha perso da fin troppo tempo. Non riesce più nemmeno a piangere, anche quando raggiunge la tomba dello Hyuga, limitandosi a sospirare e ad osservarla con il massimo della rabbia che oggi, una mattina come le altre, sembra riuscire a portarsi dentro. <…> il quantitativo di insulti che pensa ma non dice son troppi anche solo per esser contati, eppure, una volta raggiunta la tomba dell’altro, cercherebbe solo di mettersi in ginocchio per poter posare i due fiori nell’apposito piccolo vaso, pronta a tornare a casa. Indossa un paio di pantaloni in jeans neri, accompagnati da un paio di scarpe del medesimo colore, maglia bordò coperta da un giubbotto grigio, caldo ma non ingombrante, cosa che potrebbe permettere di impugnare con facilità delle armi e usarle al meglio…peccato che come al solito non ha armi con se. I capelli sono lisci, sciolti, e ricadono sulla schiena e sulle spalle, soprattutto quando abbassa il capo per pregare per Hiashi Hyuga, insultandolo nel mentre, per non pensare a quanto effettivamente sente la sua mancanza [ch off]

Molti si sono già dimenticati di uno dei tanti shinobi che si è fatto ammazzare in missione, niente di speciale verrebbe da dire ed effettivamente è sempre così che si è considerato Hiashi Hyuga ma gli viene comunque concesso un privilegio non da poco: qualcuno che quotidianamente onora la sua memoria... anche con degli insulti ma sono silenziosi quindi facciamo finta che nessuno sappia niente. La giornata è fredda, il cielo è sempre più coperto dalle nuvole e sembra voler minacciare pioggia per cui forse è meglio tornare a prendersi cura degli animali prima che si inzuppino e prendano un malanno e muoiano ma questa giornata ha anche qualcosa di diverso perchè mentre è li inginocchiata Shade potrà sentire un tocco caldo, non la sensazione che darebbe il contatto diretto della pelle di qualcuno ma come se un tessuto si sia appoggiato sulla sua testa e la stia patpattando ma voltandosi Shade potrà notare come in un raggio di 20 metri dal punto dove si trovi lei non c'è nessuno e le persone presenti si stanno affrettando a lasciare la Prateria della Memoria probabilmente per non finire colti alla sprovvista dalla pioggia. Se solo Shade si toccherà il capo potrà trovare un regalino d'uccello... no dai non siamo così cattivi, non c'è niente e nessuno eppure quel tocco caldo è stato estremamente chiaro [Ambient per Shade]

13:18 Shade:
  [Tomba] Non è che sono sempre silenziosi, soprattutto quando la pioggia rischia di coglierla in fallo e di farla ammalare. Beh, non è che gli agenti atmosferici sono mai riusciti a fermarli veramente. Quei fuori arrivano sulla tomba del ninja ogni giorno, che sia la mattina o la sera, riesce sempre a trovare il suo modo di portare i fiori alla tomba di Hiashi. Anche quando va a trovare Kouki alla magione Oboto, si ritaglia il suo tempo, prima della partenza, o al suo ritorno, per andare a fare visita a quel posto. Ha effettuato una cosciente fuga dall’ospedale per poter arrivare alle praterie prima di essere curata, accompagnata in quel caso, per via delle ferite alle gambe, ma non si è mai tirata indietro. La gente se ne va, ma la cosa non sembra importarle più di tanto. Quello che però non sembra per nulla normale, è un tocco caldo sulla sua testa. Alza istintivamente il capo, voltandosi alla ricerca di colui che si è preso la confidenza di toccarla senza chiederle il permesso. Immagina un Uta esasperato dagl’animali che sia andato a chiamarla per riportarla indietro, eppure non vede nulla. Le risulta quasi istintivo il gesto di mettersi la mano sulla testa per controllare e….no, per fortuna nessuna cacchina di uccello in giro, motivo per cui scrollerebbe semplicemente il capo, credendo di essersela immaginata, per quanto reale e chiara fosse, tornando alla sua tomba. Ci è rimasta anche abbastanza, considerando che fa questo viaggio ogni giorno, non ha motivo per restarci vicino per delle ore, non ha alcun motivo per farlo. Eppure alzandosi si ritrova a dover distogliere lo sguardo, mentre gli occhi diventano lucidi e il labbro inizia a tremare. Li copre, istintivamente con il braccio, si prende qualche secondo di tempo per calmarsi, asciugandosi le lacrime, per poi tirare su con il naso. <Ci vediamo domani…> una promessa, sempre la stessa. [ch off]

Domani, un concetto tanto semplice ma che a volte può sembrare bloccato nel tempo quando la tua alba non si alza più -e non parliamo di nulla di zozzo- oppure quando è il tuo presente a tenerti bloccato, ancorato ad una vita che non riesci ad accettare e che non puoi far tornare a scorrere come dovrebbe. Quel tocco viene, giustissimamente, classificato come un nulla di fatto perchè gli occhi non mentono: è sola. Ormai è rimasta l'ultima persona presente nella Prateria della Memoria <Domani non ci sarò Shade-chan, vado a cercare una lupa per far compagnia a Draugluin> il tono è confidenziale <al massimo potremmo vederci dopodomani ma di tanto in tanto mi piacerebbe un po di sakè o una tazza di tè> la voce è una sola, inconfondibile. E' chiarissima, sembra provenire da li vicino <sembra stia per piovere> ed eccolo li. La figura di Hiashi Hyuga si staglia in piedi, accanto a Shade come se anche lui fosse giunto per dire una preghiera con quella mano destra bendata, il coprifronte, gli occhi perlacei, i lunghi capelli neri, il suo haori scuro ed il kimono grigio oltre alle armi che solitamente portava con se [Ambient per Shade]

13:45 Shade:
  [Tomba] Il suo cervello inizia evidentemente a farle qualche brutto scherzo. Sta impazzendo, di nuovo, ne è più che convinta, perché nel momento in cui inizia ad allontanarsi di qualche passo dalla tomba del suo sensei ne sente la voce. Una voce che non è bella da sentire per chi ha perso il proprio caro, è una fitta al cuore, una fredda pugnalata, che la porta a trattenere il respiro per via del dolore, mentre le lacrime iniziano a scorrere lungo il volto. Si guarda intorno, cercando di capire se c’è qualcuno in giro a farle uno scherzo, magari un genjutsu di Tobimasu o qualcosa di simile…e poi eccolo lì, di fronte a lei, nella sua figura completa, come era prima di scomparire per sempre da questo mondo. La stessa identica figura che ha visto dentro Wonderland, in una lastra di ghiaccio che faceva da tomba per lui e per Uta. Si, tomba, esatto. Perché… <Tu sei morto….> non riesce nemmeno a parlare, quelle parole le fanno male, quella visione le fa male, e inizia a credere che la sua mente stia creando l’ennesima immagine di un morto per evitare di farle sentire la sua mancanza. Le serve tempo per calmarsi ora, soprattutto con lui davanti, le riesce quasi impossibile, motivo per cui non può parlare, può solo mettersi le mani davanti al volto, per cercare di trattenersi. Come se non bastasse le parla del lupo, l’unico membro di quel vasto branco che effettivamente non ha mai fatto ritorno dopo la morte dello Hyuga. Prende profondi respiri e alza lo sguardo al cielo, incapace di decidere se restare e tentare di abbracciarlo o andarsene prima di perdere completamente la testa. [ch off]

<Si sono morto, e allora?> come se questo fosse poco <Pensi che sia sufficiente questo a fermarmi Shade? Pensi che io sia veramente così debole? Forse non mi hai mai visto usare tutta la mia forza in effetti> e se lei si copre il volto lui torna ad appoggiarle la mano sulla testa per patpattarla ancora una volta così come ha fatto innumerevoli altre volte in passato e così come non può più fare <Era bello averti intorno, era bello avere intorno i miei animali ed era bello avere intorno i miei Lupi> riferendosi agli animali che era in grado di evocare <Ho negato tante volte eppure sentivo il dolore e la mancanza della famiglia, mi sentivo solo. Rifiutavo tutti perchè temevo che il giorno della mia morte sarebbe arrivato e mi faceva soffrire il pensiero che qualcuno sarebbe stato male> lascerebbe scivolare solamente ora via quella mano <mi farebbe veramente male vederti così Shade-chan anche perchè io non sono scomparso da questo mondo> è morto, Hiashi sei morto, sei stato pappato dal cannibale ed ora di te non restano che forse ossa ed una tomba vuota senza neppure un corpo lasciato dietro di te <Sei arrabbiata vero?> [Ambient per Shade]

14:18 Shade:
  [Tomba] L’immagine di Hiashi le parla, parla ammettendo di essere morto, ammettendo cose che in pochi sanno, cose che riguardano il suo modo di essere, cose che la portano a sorridere a abbassare il volto, iniziando a muovere la testa per negare l’affermazione sulla rabbia. Ma si lascia il tempo di riprendersi prima di rispondere a voce, perché ha poca voglia di riprendere a piangere dopo tutte le lacrime che ha versato il giorno in cui ha scoperto della sua morte. <Io ti avevo detto che volevo stare con te…> si riferisce a quando gli ha detto, un po’ per scherzo, un po per effettivo desiderio, di volersi trasferire a casa sua, perché lo vedeva più felice da quando si era imposta come parte della sua vita. <Fumiko mi ha abbandonata, perché era gelosa di te…e io stavo per venire a vivere con te…> lo ammette senza problemi. <Ma il giorno stesso tu sei morto…e io il giorno dopo sono rimasta sola. Mi è crollato addosso il mondo e non c’era nessuno con me per aiutarmi a sorreggerlo…non c’era la persona di cui veramente avevo bisogno> gli occhi luccicano per via delle lacrime e quasi le fa male la testa a ricordare. <Non posso non stare male…tu non ci sei….> lo ammette senza problemi. Quello spirito, quell’immagine, non deve rimanere al suo fianco, soprattutto se è stata la sua mente ad averla creata, o rischia di ricadere nello stesso tranello in cui era caduta da piccola. Alla fine però è veramente andata a vivere da Hiashi, anche senza di lui, ma solo per prendersi cura dei suoi animali…di quelli che ancora ci sono. Però lei lo desidera ancora, lo desidera con forza, anche se Uta è vivo, anche se ci sono gli animali di cui prendersi cura. <Io voglio stare con te Hiashi…> anche se questo dovesse significare morire. <Sei arrabbiato, vero?> ora ha senso quella domanda [ch off]

<Sono arrabbiato Shade-chan, si lo sono molto perchè pensi sul serio che avrei accettato che tu venissi a vivere a casa mia vedendoti così debole? Pensi che ti avrei permesso di stare al mio fianco vedendoti così a pezzi? Pensi che ti avrei permesso di prenderti cura di me vedendoti così indifesa?> lo sguardo si distoglie ed il tono da duro e severo diventa immediatamente più dolce <se non ci sono più Shade-chan è solamente perchè non sono stato abbastanza forte da sconfiggere l'ennesimo nemico ma ciò non vuol dire che io sia sparito> la ragazza potrà quindi sentire il tocco della mano del fu Jonin dietro la schiena <io sono ancora vivo nei tuoi ricordi, sono vivo negli animali e sono vivo nella natura Shade. Se vuoi stare con me continua a prenderti cura di tutti e tre: la natura, gli animali e te stessa ed allora io diverrò immortale ma non commettere il mio stesso errore. Circondati di amici fidati e non confidare solo sulla tua forza... quella un giorno o l'altro potrebbe abbandonarti come è successo a me> lentamente la voce comincia a scemare come se quella immagine stia annunciando che sta per svanire [Ambient per Shade]

14:55 Shade:
  [Tomba] <Amici?> il tono della Hyuga si fa più serio, trovando assurdo che sia lui a parlare di amici. Le lacrime continuano a scendere, ma la voce non è rotta da un pianto violento, quanto più distorta dalla tristezza. <Dove? In questo villaggio?> lo osserva, da lontano, spostando lo sguardo in direzione delle mura di Konoha. Un posto che ormai ha imparato a sopportare per necessità, che ha smesso di amare da molto. <Mekura è stata allontanata dal clan dopo la tua morte. Il clan non è venuto nemmeno a vedere come stavo mentre, in ospedale, aspettavo la mia fine senza mangiare e senza bere. Ci hanno mandato lei, nonostante non le possano parlarle, come se io fossi la figlia di un traditore> tira su con il naso, mostrando finalmente il rancore e il rimorso che si porta dietro da tanto. <Nel villaggio non c’è nessuno di cui io mi possa fidare. Le uniche due persone che sono degne di tale dono> e con dono si riferisce proprio alla fiducia <non sono nemmeno di questo villaggio> Uta poverino è di Kumo ma per ora vive con lei, mentre invece Kouki è lontana, abbastanza da non poterla vedere tutti i giorni. <Gli abitanti del villaggio si sono già dimenticati di te, di quello che è morto in missione per il bene di Konoha…di chi mi dovrei fidare? Non sono mai stata interessata al potere e lo sai, non è la forza pura ciò a cui ambisco…ma tu te ne sei andato!> e ora esce la rabbia verso di lui, quella che si porta dentro da tanto, motivo per cui vorrebbe spingerlo, picchiarlo, e sfogarsi su di lui, sul suo fantasma o su quel che è, cosa che effettivamente proverebbe a fare, almeno per le spinte. <Sarai anche nella natura e negli animali. Sarai anche dentro il mio cuore, ma sei il mio sensei e mi hai lasciata SOLA. Sei un fratello per me e sei morto dopo avermi permesso di affezionarmi a te!> il tono si alza, come è giusto che sia, i pugni si stringono e sfoga il suo malessere attraverso sei pensieri che, fino ad ora, non hanno mai veramente trovato sfogo nella realtà. <Odio questo villaggio. Odio il mondo ninja. Odio tutto questo!> debole, indifesa e a pezzi,
migliore descrizione non la poteva fare. [ch off]

<Gli amici possono trovarsi ovunque, purchè tu non chiuda il tuo cuore allora sarai in grado di trovare perone degne di fiducia sia in questo villaggio che in altri> ecco che finalmente esce fuori quella rabbia ed il risentimento per una morte prematura <non è la forza che ti permetterà di vincere le tue battaglie> con lui non è servito <ma la tua determinazione e la forza dei tuoi legami. Io ho commesso l'errore di logorarli tutti quanti nel tempo e per questo ho finito col perdere la vita> una sensazione di calore andrà a farsi largo all'interno del corpo della ragazza partendo dal centro fino a raggiungerla in ogni angolo del proprio essere <tu non sei sola, non sarai mai sola, io sarò sempre con te... camminerò sempre al tuo fianco> a questo punto la voce non arriva più dall'esterno ma sembra rimbombare nella testa stessa della genin <Odiare non fa parte di te, sei riuscita a farti strada nelle mie difese con la tua forza d'animo e con la tua bontà. Non perdere la tua strada per un mio errore... non commettere i miei stessi errori> con la voce che ora è ormai un sussurro appena

15:31 Shade:
 Per un attimo, solo per un attimo, si ritrova a non sapere come rispondere, come se il suo cuore fosse stato addolcito da quelle parole, dal calore che la avvolte. Per un singolo attimo, si sente di nuovo la ragazzina sorridente, spensierata, che correva da Hiashi, annusava i fuori per strada, e si presentava a casa sua senza motivo, solo per potergli rimanere accanto. Ricorda la sua bontà che è andata via via scomparendo per colpa di wonderland, per colpa delle missioni e di Noboru, ma non riesce a visualizzare la forza d’animo che le manca. Però questo, è solo un ricordo, e i ricordi non riescono a cambiare veramente il presente. <Sei il mio sensei, dovresti essere fiero dell’allieva che sta facendo di tutto per assomigliarti!> esclama ironica, andando a tirare su con il naso e portandosi una mano sul cuore. <Dicono che mi ero innamorata di te…> lo dicono in molti, lo hanno detto in tanti. <…forse avevano ragione, lo sai, Hiashi?> una mano viene portata sul cuore. Troppi anni di differenza si, ma ciò non toglie che lei stava bene con lui e, anche se il suo amato ora è a casa che si prende cura degli animali, quello morto non riesce a toglierselo dalla testa. <…continuerò sulla tua strada, per questo villaggio e i suoi abitanti> almeno riconosce l’amore che aveva per il villaggio <proverò a tenermi lontana dai tuoi errori. Ma il giorno in cui questo mondo avrà la meglio su di me, vedi di farti trovare al varco o giuro che, appena ti ritrovo, ti uccido a morsi> ironica nel dire, convinta di essere sul punto di impazzire di nuovo, ma evidentemente sollevata per quello che ha sentito, anche solo per averlo risentito. [ch off]

Quel sussurro continua a rimbombarle nella testa e mentre Shade confessa quel suo amore unita alla minaccia di andarlo a cercare <sarò li ad asepttarti fino alla fine dei tempi, ma mi auguro che il nostro prossimo incontro avverrà il più tardi possibile piccola mia o potrei arrabbiarmi sul serio> e poi quella sensazione che lentamente comincia a spegnersi... non scivola via ma si fa sempre più leggera come se stesse tornando al centro del corpo della ragazza come gli ultimi balugini di un fuoco morente <se vuoi vedere ancora il mio sguardo, cercami negli occhi di un lupo> sono le ultime parole che la ragazza può sentire prima di avvertire una sensazione di freddo arrivare dalla guancia sinistra, freddo e bagnato in realtà. Poi lentamente questa sensazione comincia a diffondersi ed è come aprire gli occhi e svegliarsi la mattina la sensazione sta provando, qualche secondo necessario perchè possa riconnettersi alla realtà che la vede sdraiata accanto a quei due gigli sulla tomba di Hiashi andando a svegliarsi dopo quel sogno a causa della pioggia che sta cominciando a scendere copiosa [End-end obbligatoria]

15:56 Shade:
 <Una parte di me spera di poterti rivedere presto….ma combatterò per ritardarlo il più tardi possibile> ammette con dolcezza, ritrovandosi a tirare su con il naso, cercando di tenere con se quella sensazione che, lentamente, sembra andare sempre più lontana da lei. La sua affermazione la fa sorridere e la porta a commentarla con un <Allora mi toccherà cercarmi un lupo cieco> molto ironico, seguito ancora una volta dal tentativo di rimanere concentrata su quell’immagine di Hiashi che si porta nel cuore e che lo scalda più di qualunque altra cosa. Ma il freddo non ci mette molto ad arrivare. Parte dalla guancia sinistra e si diffonde per l’intero colpo, fino a quando non va ad aprire gli occhi sulla realtà. Un mondo freddo e umido, come ci si potrebbe aspettare da lei di provare amore per quel posto? Eppure è ancora lì, sulla tomba di Hiashi, vicina a quei due fiori, e li osserva mentre la pioggia inizia a scendere copiosa. <Meglio andare a casa….> lo dice a se stessa, come se dovesse convincersi a farlo, e quando si alza, sotto la pioggia, per tirare un ultima occhiata alla tomba, si ritrova a ripetere le stesse identiche parole di prima <Ci vediamo dom…> ma si ricorda di quanto ha sentito e piangendo si corregge. <Dopo domani…e ti porto del thè, che non voglio vederti ubriaco> per una volta è felice anche se sta piangendo [END]

Sogno d'una notte di mezzo inverno in cui Shade ha modo di fare i conti con Hiashi e di chiarire almeno in parte le mielle e una cose lasciate in sospeso

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