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con Fumiko, Sayuri

16:10 Sayuri:
  [Esterno - Albero] Una bella giornata in quel di Kusa, precisamente fra le colline di Kusa, il sole è alto nel cielo, la luce illumina tutte le colline che, nonostante il freddo, sono il posto migliore in cui fermarsi a studiacchiare tutto quello che, evidentemente, non sa ancora. Prima di tutto dovrebbe imparare a leggere e scrivere. Per scrivere avrebbe bisogno di un tavolo a cui appoggiarsi e non ha voglia di stare dentro casa, sinceramente parlando, con la pessima aria che tira da quando è andata a vivere in quel posto. Si chiede se non sia il caso di andarsene e ha già deciso che lo farà anche il prima possibile, vuole solo avere la certezza di potersi mantenere in un appartamento fornito meglio di quello in cui era prima. Le serve quindi saper leggere e scrivere alla perfezione e nel leggere sta effettivamente migliorando a vista d’occhio. Riesce a riconoscere lettere e Kanji, e considerando che le parole le conosce già tutte per via della scrittura in braille, ha una ottima base di partenza. Ma la scrittura…non ha mai tenuto fra le sue gracili manine una penna, figuriamoci se riesce a farlo ora con facilità. Sospira di tanto in tanto, pensando alla soluzione più veloce per andarsene. Magari potrebbe davvero sostenere il teorico a voce, per evitare il problema della scrittura almeno per ora, concentrandosi solo sullo studio delle arti e della storia di questo paese. Se tutto fosse così semplice ormai sarebbe già fuori di lì, ma visto che non lo è deve piegarsi alla possibilità di passare molto più tempo fra la natura al freddo piuttosto che dentro casa. Non che le dispiaccia eh! Il secondo motivo per cui passa tutte le sue giornate al fresco è nella speranza di essere avvicinata da un membro della caccia che magari l’ha riconosciuta e vuole parlarle. Le servono informazioni su una certa Fumiko, l’amata dell’Oboro che la ospita, alla quale dovrebbe parlare su richiesta dell’ubriaco mezzo morto, che poi se si è ripreso o meno non lo sa e non l’ha capito. <Capre ignoranti…> andrebbe a commentare scrollando il capo, dal basso della radice di un albero privo di foglie che le fa da sedia nei pressi della magione. Indossa un poncho grigio, lungo fino alle ginocchia, pantalone di Jeans e scarpe da ginnastica. I capelli sono lisci e sciolti, esclusa per una piccola treccia che pende sul lato sinistro del corpo, legata da piccolo fermaglio che sembra sul punto di rompersi. Al braccio indossa un elastico ben più ampio e colorato che però non sembrerebbe indossare mai. Sulle gambe, che sono piegate e portate quasi alla pancia, tiene su poggiato un libro sui fiori che sembra appartenesse a sua madre prima che beh…venisse trasformata in un mostro [Ch off]

16:29 Fumiko:
 Una nuova giornata ha inizio, una nuova giornata grigia e nuvolosa così come il suo umore. Si è rialzata dopo tante ore di sonno saltando colazione e pranzo, e non sta molto bene. Almeno Raido non è li e non è ad autodistruggersi da qualche parte, almeno spera che sia così, e la stanza è stata rimessa a nuovo, fresca e pulita come sempre senza che il passaggio del Raido fattone possa essere scorta. Non vuole che le sue bimbe lo vedano in quel modo e che vedano la stanza così, ma essendosi alzata troppo tardi si è persa pure il ritorno di Kouki e il poterla coccolare. Ma così è meglio, ha più tempo per riprendersi e ritornare normale. Il volto è leggermente scavato senza alcun sorriso mentre si guarda lo specchio per pettinare i capelli blu. Gli occhi sono spenti in una sorta di rassegnazione intima , una rassegnazione che la vede in trappola a vita in quella situazione. Mentre si spazzola una singola lacrima scende per tutto quel dolore che prova a cui deve fare semplicemente l'abitudine. La asciuga velocemente ,non deve indugiare in quelle emozioni. Si volta verso la culla, la bimba dorme, almeno si è preso la briga di pensarci lui e non svegliarla dopo la notte prima. La guarda dormire con un lieve sorriso sul volto, le sue bimbe almeno la rendono felice. La lascia dormire mentre si cambia, pantaloni stretti neri e un maglione largo azzurro, ha portato poche cose dalla nuova casa a li, lo stretto indispensabile per passare i primi giorni. Li indossa mettendo degli stivaletti ai piedi freddi per evitare il freddo. Esce da quella stanza incurante delle decorazioni festive che ci sono, e le viene incontra la piccola volpe che prima guarda lei e poi la porta < andiamo fuori Kirara > le concede una carezza prima di precipitarsi fuori dalla porta spalancandola, la volpe che va a fare i suoi bisogni e allenare il suo fiuto e lei che si gode quel freddo che le si infrange sul volto. Sospira infine riaprendo gli occhi andando a individuare quasi subito la figura femminile sotto un albero, al freddo e con un libro in mano. Occhi azzurri e capelli bianchi, descrizione perfetta Mirako, la deve ringraziare. È lei la ragazza. La fissa a lungo prima di fare qualche passo verso di lei < entra in casa, si sta meglio che qui fuori > la invita con dolcezza e stanchezza che non è data da lei < puoi leggere sul divano > le propone ancora senza avvicinarsi oltre, aspetta solo che lei si accorga di se. [Chakra on]

16:52 Sayuri:
  [Esterno - Albero] Se ne sta lì seduta. Osserva i fiori con attenzione, accarezzando alcune pagine con dolcezza, quasi come se le mancasse l’affetto che la sua famiglia riusciva a trasmettere nelle piccole cose. Lei non vedeva, non ha mai visto la madre quando era ancora umana, quindi non ne ricorda il volto, ma ricorda l’allegria e le liti, ma soprattutto ricorda l’amore. In ogni famiglia della caccia, che abbia un bambino proprio o che ne abbia cento adottati, una cosa domani e quella cosa è l’amore. Non parliamo di quel sentimento di necessità e di possessione che una persona comunque potrebbe avere nei confronti del proprio compagno, ma di un rispetto costante dei sentimenti e delle necessità che si hanno sia come persone singole che come nucleo familiare o semplice coppia. Un gioco di dare per avere indietro qualcosa che vale cento volte quello che si è dato. Certo, non tutti erano perfetti, ma la perfezione è nelle piccole cose. Le manca, sentirsi accettata, sentirsi parte di qualcosa, le manca la sua caccia, le manca il suo gruppo. Se si piegasse completamente alle necessità di Zetsubo potrebbe tornare fra di loro, potrebbe prendere un posto di tutto rispetto come sua sottoposta e dominare al suo fianco, ma dovrebbe anche accettare il clima di odio e rancore che quell’uomo ha portato con se e no, lei gli ha promesso che un giorno l’avrebbe ucciso, gliel’ha promesso lasciando la caccia e andando a vivere a Kusa da sola, per guadagnare forza, senza la sua supervisione, senza la sua influenza. Si perde nei suoi ricordi, nelle sue fantasie, si fa seria per qualche secondo, per esser riportata alla realtà da una donna che non ricorda di aver mai visto. Una ragazza, abbastanza giovane, capelli blu, occhi viola, che la guarda mantenendo le distanze e la invita a entrare in casa. Ci sono due possibilità: o è la tata di Heiko, oppure è famigerata Fumiko. In ogni caso non si sente molto a suo agio in quella casa e, alzando lo sguardo, con un sorriso stampato sul volto, andrebbe a risponderle con il suo classico modo di fare, fiera e sicura di se e delle sue origini. <Sono una cacciatrice io, sopporto il freddo meglio della maggior parte delle persone. Sono cresciuta in mezzo al freddo> e all’amore <fra qui….e li…> direbbe indicando la magione con un cenno del capo, per poi tornare al libro con lo sguardo, stringendosi un po’ alla prima folata di vento che la colpisce, e continuare <preferisco di gran lunga qui…ma se vuoi unirti…prendi una coperta e potremmo metterci vicine vicine> con tanto di sguardo malizioso anche se evidentemente ironico. Capisci con chi abbiamo a che fare? [Ch off]

17:06 Fumiko:
 Si rivolge alla sconosciuta con una dolcezza strana, una dolcezza che viene scaturita dalla grande tristezza che prova dentro di se e che vuole solo soffocarla adesso < so che sei una cacciatrice > risponde con calma a quelle sue prime affermazioni < anch'io ho avuto il piacere di incontrare qualcuno della caccia.. hanno protetto me, Heiko e mia figlia > lo dice con un certo rispetto, deve loro la sua salute e quella di Miho per il fatto di averle protette quel giorno quando ancora era incinta < dici che voi siete abituati al freddo > raccoglie quelle informazioni e le mette in un cassettino della sua mente < ma mi sembra che al vostro...cagnolone o lupo > ecco arrivare dietro di se un cane da difesa tutto contento di avere di nuovo la piccola Miho in casa insieme a Kouki < piaccia di più il calduccio > il cane che la segue in quella piccola passeggiata verso la ragazza strusciando il muso sulle sue gambe < lo hanno messo a noi come protezione, per proteggere le mie bambine > parla come una mamma ovviamente, ma adesso dovrebbe veramente trovarsi vicina a lei < e poi ho una bimba in casa, non posso lasciarla sola per troppi minuti o potrebbe svegliarsi e piangere > prova a capire se anche quella ragazza come la caccia, abbia lo stesso modo di reagire di fronte ai bambini < possiamo metterci vicine al calduccio, questo freddo non mi piace > tremicchia leggermente < che dici di andare a vedere come sta la bimba, e potremmo..conoscerci meglio. Saremo coinquiline da adesso in poi > allungherebbe una mano verso di lei < poi abbiamo la cioccolata, il the caldo, coperte, un bel divano, decorazioni di Natale, biscottini e un camino > cose che qualcuno raramente rinuncerebbe, vedremo come si comporterà la giovane cacciatrice.[chk on]

17:24 Sayuri:
  [Esterno -> casa] Quel cane è un proprio un bastardo…in tutti i sensi. Quando è da sola con Sayuri l’aggredisce a suon di feste in quando ha la possibilità di dimostrare affetto ad una delle due persone con cui è cresciuto, ma quando c’è anche solo un membro di quella famiglia deve comportarsi come un rispettabile lupo da difesa della caccia, sicuro, fiero ed elegante, oltre che incredibilmente spaventoso per tutti coloro non siano membri di quella famiglia e provino a toccare i bambini mentre i genitori non ci sono…e anche quando ci sono. <Lo so, lo conosco quel cane> ammette con estrema leggerezza, allungando una mano verso di lui, provando ad accarezzargli il muso e tirargli le orecchi in maniera molto giocosa, sorridendo sincera, naturale verso di lui, in maniera diversa rispetto a come fa in direzione di qualunque altro essere umano che non sia un bambino o un membro della caccia. <Goro l’ha addestrato per prendersi cura dei bambini, anche se quelli della caccia preferiscono Kuroi a lui, è più grande ed è più facile tirargli il pelo, anche se ormai si è fatto vecchio…> povero Kuroi, non gli restano ancora molti anni da vivere davanti a se, la cosa le dispiace molto anche perché sono un po’ cresciuti insieme e le piaceva passare le giornate con il suo compagno di giochi e coccole, senza nemmeno considerare che l’aiutava non poco in casa, anche se rischiava di distruggere mezzo appartamento con una codata. Quando però viene tirata in mezzo la bambina non può fare altro che alzarsi da terra. Accetta l’aiuto dell’altra, allungando una mano in sua direzione e appendendosi leggermente a lei per potersi tirare su, osservandola ora in maniera più attenta. Tutti più alti di lei in quella casa, tutti tranne le due bambine che prima o poi cresceranno, anche se Heiko potrebbe non crescere poi tanto se continua a rifiutare il cibo. Sospira <Va bene, andiamo dentro> Sbatte le mani sulle natiche per pulirle da eventuali detriti di terra, da qualunque cosa possa essere considerato sporco rispetto ai propri pantaloni. Poi, istintivamente, va a dare una pacca all’orecchio del cane nero, richiamandolo a se e invitandolo a seguirla con un gesto della mano verso la propria gamba, rendendosi conto che non è suo il cane solo dopo qualche secondo. <Scusa…forza dell’abitudine. Voi avete anche pochi animali…Goro ci ha riempito casa ormai, non so nemmeno come fa a camminare in quel posto> non a caso è l’addestratore della caccia lui. <E divano sia. Tutto il resto sono sfizi a cui posso felicemente rinunciare.> ammette con sincerità, iniziando a camminare verso casa da sola, sicura di se, voltandosi per controllare che l’altra sia con se. <Spero che tu abbia un nome e che non sia semplicemente coinquilina…”momentanea” aggiungerei> per rimarcare ancora che se ne andrà via presto da quella casa.[ch off]

17:44 Fumiko:
 < Goro? > ricorda quel nome ma si limita semplicemente a ripeterli, lasciando che lei parli del piccolo Kuroi, cucciolo di cane sfruttato per fare da guardia alle sue bambine , un aiuto molto molto gradito il suo, inoltre utile per poggiare le cose sulla sua testolina. Le prende la mano aiutandola ad alzarsi, la guarda ma poi si volta verso la casa iniziando a camminarci incontro, seguita dalla ragazza e anche dal cagnolone che si diverte con la sua padrona < mh? Lui è un nostro..amico. Non siamo i loro padroni, perlomeno io. Non mi piace considerarmi tale se possiamo avere un rapporto di amicizia > spiega semplicemente, tranne quando però la volpe va a graffiare i mobili e li mordicchia, o quando Kei usa il bagno per fare le sue cose da rana..< ne volevo anch'io tanti > un sorriso sulle labbra mentre ne parla < ma a Raido non piacciono gli animali > un sorriso che diventa ben presto una smorfia < mh si? Sono cose belle > stare al calduccio godendosi la giornata, almeno il primo giorno non è con qualcuno a cui non può nascondere il suo malessere < io? Fumiko Senjuu > si presenta aprendo la porta entrandoci < tu? > un minimo di presentazioni ci sta < scusa, Vado a prendere Miho > lo dice subito appena sente il pianto della piccola, si precipita nella stanza anche lei, il cane è arrivato prima di lei < oooh la mia principessa è sveglia > le sorride dalla culla prima di prenderla in braccio, copertina annessa, e poggiarla sul petto < andiamo bello > esce nuovamente da li dentro per andare verso il salone tutto addobbato a festa < guarda piccola, oggi ti presento qualcun altro > la piccola piange leggermente mentre la culla un poco avvicinandosi sempre di più verso il grande divano.[chk on]

18:05 Sayuri:
  [casa] La domanda le arriva alle orecchie come un dubbio che la lascia perplessa. In effetti potrebbe essersi non presentato o aver usato un nome falso, oltre ad una possibile maschera che ne modifica la voce. Insomma Goro è molto abile come cacciatore, potrebbe aver fatto di tutto. <L’addestratore ufficiale della cacca, è colui che prepara i cani che i bambini prenderanno con se…quelli che ne avranno uno al loro fianco…> si prepara a spiegare tutto, ma con un gesto della mano va a buttare giù il discorso, semplicemente perché non ha motivo di spiegare le dinamiche della caccia ad una capra ignorante, denominazione che da ad ogni ninja del villaggio…di tutti i villaggi. <Amico o non amico, finchè risponde ai tuoi ordini sei il suo padrone, mi dispiace dirtelo ma è così> l’amicizia con gli animali poi è qualcosa di naturale che nasce in un secondo momento, ma se prende ordini da te significa che sei il suo padrone senza se e senza ma. Motivo per cui loro hanno difficoltà a rispondere a Zetsubo. <Eppure la magione è grande…> sembra fermarsi per qualche secondo, iniziando a sorridere beffarda, pronta a fare il primo e prossimo dispetto che meglio potrebbe portare allegria in quel posto. <Devo provare a mettermi in contatto con qualcuno e convincerli a portare lo zoo di Amelia qui alla magione. Sono sicura che a Heiko sensei potrebbe piacere> la ragazzina è presa più in considerazione rispetto a quanto non lo siano i suoi genitori, la cosa è evidente. E finalmente lo scopre, ha di fronte a se la donna che avrebbe dovuto cercare, quella che deve riuscire a convincere che non ha mai portato a termine il tentativo di bacio nei confronti di Raido. Alza entrambe le sopracciglia e si, si ritrova sopresa, evidentemente sorpresa. <Bene. Avrei dovuto cercarti….fatica risparmiata> si inchina, portando indietro la gamba sinistra e abbassando il busto. Mano destra portata dietro la schiena, mano sinistra portata sotto la pancia e si inchina per presentarsi, con grazia e rispetto. <Sayuri Goryo> ammette con un sorriso. <Quella che ha provato a baciare Raido> non si tira indietro davanti alla realtà, considerando che il problema è nato da quel bacio, tanto vale gridarlo ai quattro venti e vedere come reagisce. <Senza successo> lo aggiunge, per sicurezza, per portare a termine la sua missione e recapitare a Fumiko il messaggio del fallito approccio “romantico” con Raido. <Non che mi importi qualcosa> ammette ancora, prendendo posto sul divano e fermandosi solo quando sente la bambina piangere. Il volto si fa evidentemente più apprensivo, si preoccupa per la bambina, rilassandosi quando la vede fra le braccia della mamma. Torna a sorridere, dolce, mentre gli occhi le si illuminano di gioia a vedere la neonata. <Ciaao> la voce è dolce, il tono allegro, ma non troppo. Cambia con i bambini, sembra quasi una persona diversa, più sincera, più buona. <Ciao bellissima> [ch off]

18:19 Fumiko:
 < oh si, l'ho incontrato > afferma lasciando che il discorso decada per adesso < voglio incontrarlo di nuovo > la guarda di bieco < questo è vero, ma se chiedi qualcosa e lo ordini non sono comunque due cose diverse? > non la vede precisamente come lei < per esempio io ho Kei, un rospetto che parla e ragiona in modo simil umano, tranne quando si ritrova a mangiare fuori gli insetti > altro che insetticida < lui ha deciso di sua volontà di venire con me, ha deciso che potevo essere una sua amica, confidente, mamma anche > sorride dolcemente ripensando al primo giorno che ha incontrato il piccoletto , dopo essere stata ingoiata da un rospo di due metri... < è grande e vuota > osserva lei, non le piace per quel motivo, troppo grande vuota e fredda, senza una vera anima ad animarla, ma deve farci l'abitudine ormai < andresti incontro alla rabbia di Raido. Avevo chiesto di poter prendere dei cavalli, anzi, volevo prenderli ma non è molto d'accordo.. una volta gli ho dipinto la casa di colori accesi, si è arrabbiato molto > nonostante sono storielle che possono anche far ridere, il volto della donna rimane impassibile, serio e lievemente triste < cercarmi? > si ferma giusto per guardarla vedendola inchinarsi e dirgli quelle cose, un tempo si sarebbe forse arrabbiata, avrebbe arrostito ma questa volta no < tranquilla, non è importante > diluisce subito la cosa < Sayuri , piacere di conoscerti finalmente > le fa un mezzo.occhiolino solo per essere contraria a quel suo.inchino . Va a prendere la piccola Miho, una dolcezza coi capelli turchini e gli occhi dorati, le gote belle rotonde e il labbro carnoso, un mix perfetto tra madre e padre . Nota come la ragazza si faccia coinvolgere emotivamente dalla piccola < vuoi prenderla in braccio? > propone e se lei avesse acconsentito l'avrebbe presa col proposito di passarla tra le sue braccia < Si chiama Miho Oboro Senjuu > la presenta in quel modo, tutta coperta di azzurro e anche il vestitino < dimmi Sayuri, come mai sei qui? E non con la caccia? So che Raido..ha fatto una cosa orribile.. mi spiace molto > uccidere una madre e perderla sono le cose più brutte che possano accadere. [Chk on]

18:46 Sayuri:
  [casa] Ne ascolta le parole e sospira, pensando al fratello che lei invece rischia di incontrare anche troppo spesso. Ha paura di sapere esattamente dove vuole andare a parare e lo dice schietta. <Zetsubo li tiene tutti sotto scacco ultimamente. Se riesco a contattarlo gli dirò di venirti a cercare…> insomma più di così non può fare e potrebbero volerci poche ore o qualche settimana. Non si sa e si spera sia qualcosa di breve, anche se non capisce cosa possa volere dall’addestratore più famoso della caccia quella che è, a tutti gli effetti, la compagnia dell’uomo che la ospita. <Si. Ma devi avere un rapporto di fiducia totale per poter arrivare a chiede e non ordinare. Se io lo chiamassi con il nome a cui risponde alla caccia potrei ordinargli di attaccarti…ma lui non risponderebbe al mio ordine, perché è stato il suo padrone a dirgli di proteggerti> se lo facesse ora il cane potrebbe anche ribellarsi contro di lei. Ha l’ordine di proteggerli dalla caccia stessa, quindi anche sa lei se si impone come cacciatrice. <Lo tratti come un amico, ma certe cose le farà solo se riceverà l’ordine di farle, non la richiesta pacifica. Quella vale per le cose semplici, le “decisioni ovvie”. Alcune decisioni, quelle difficili, le dovrai prendere tu per entrambi> lei o chiunque risponda al nome di padrone di quel cane. Le parla di Kei e non sembra rivelarsi poi tanto interessata, ma qualcosa attira molto di più la sua attenzione, una frase, che la porta a sorridere, divertita e prender posto sul divano a gambe incrociate. <Beh, come se mi importi poi molto di quello che dice o fa Raido, per quanto gli sia grata per darmi un posto in cui stare fino a quando non sarò genin…in casa siamo in 4 donne, neonata compresa, direi che ormai non comanda più lui> ormai ha poca voglia di rimanere lì, con tutto quello che è successo, ma finchè è lì non si farà problemi a fare quello che vuole <Si, cercarti. Ero indecisa se contattare la caccia o meno, ma a quanto pare non è servito, meglio così> e le dispiace vedere che quella donna ha una reazione davvero misera di fronte a quanto detto. Dovrebbe non importarsene, non dovrebbe farlo, ma vederla così la stranisce ed è più forte di lei. La sua coscienza inizia ad agitarsi e alla fine lo chiede <Cosa è successo fra di voi precisamente? Davvero per uno stupido bacio avere fatto tutto…questo? Un corpo è un corpo…il legame che ti unisce ad una persona non è nel suo corpo ma nel suo animo. Se vuoi andare a letto con un altro fallo…tanto rimane solo…un atto senza sentimenti. Ogni tanto è anche interessante cambiare…ci si stanca a stare sempre con le stesse persone…> l’idea della caccia espressa in un solo giorno. E poi le chiede se vuole prendere la bambina in braccio e lì si scoglie. Non se lo farebbe ripetere due volte, la prenderebbe con se, con attenzione, mostrandosi capace a tenere fra le sue braccia una neonata. <Ciaaaao> la cullerebbe dolcemente mentre si sente porre quella domanda ormai fin troppo frequente. <Diciamo che ho litigato con Zetsubo. Allo zietto non piacciono le nipotine che rispondo male e lo minacciano di morte. Non è così? Si che è così!> parla alla bambina più che alla donna, tanto non capisce ancora. [ch off]