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Un inaspettato risveglio

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con Saisashi, Naoko

22:25 Saisashi:
 <anf...anf...anf....> il respiro del genin si fa affannato, come a presagire l'arrivo di qualche brutto pensiero dentro la testa. E' stato portato al sonno tramite l'utilizzo di un genjutsu, ancora non sa cosa sia successo e dove farà risveglio. Sembra sia stato guarito dalle ferite subite dall'utilizzo sconsiderato delle tre porte del chakra, ed ora dorme in un sonno profondo da chissà quante ore. Si trova poggiato su di un comodo e caldo fuuton, accando ad uno dei muri dell'enorme salone. Saisashi strizza gli occhi, si divincola in piccoli fremiti durante il sonno, mostrando a chi lo osservasse che in quel momento non sta sognando cose piacevoli. Suda leggermente, sulla fronte si possono intravedere gocce di sudore freddo, divincolarsi in mezzo alla folta chioma corvina, ormai troppo lunga rispetto a com'era un tempo. <dalla testa...fuori dalla mia testa...> ancora queste le parole che bisbiglia nel sonno, come se stesse ripercorrendo per l'ennesima volta quella visione in quel mondo interiore. In effetti in questo momeno si trova nuovamente all'interno di quella stanza buia, incatenato dietro ad una gabbia, come era stato lasciato durante il suo ultimo ingresso in quel mondo parallelo. Di fronte a lui vi è quell'ombra che rispecchia i suoi lineamenti, è ferma di fronte a lui, con quegli occhi rossi lucenti iniettati sangue. Lo fissa, silente, come a studiare il taijutser. In tutto questo, quelle voci femminili rimbombano a tempo alterno. "Saisashi.....Saisa.....Saisashi...siamo noi...siamo noi!" pronuncerebbero incessantemente, ma il ragazzo non riesce a ricordare di chi siano quelle voci così familiari. Non indossa i suoi vestiti soliti e mezzi distrutti dall utilizzo delle porte, e nemmeno la mantella nera. In questo momento veste una divisa pulita, una sorta di kimono di un color pallido, con le rifiniture in grigio, che creano contrasto con la sua chioma nera.

22:37 Naoko:
  [Salone] Non è tornata da molto presso la magione, essendo rimasta in giro per il villaggio fino al tramonto del sole. I festeggiamenti continuano e lei si gode quei pochi momenti buoni fuori dalle mura della magione. Il dolore alla schiena continua a persistere dopo l’incontro con la madre biologica, a ridosso del marchio presente nel centro della schiena. Brucia, forte, un dolore che la prende fin dentro la testa, che l’attanaglia, che la fa sentire viva ma nervosa. Molto nervosa. Indossa un kimono blu scuro aderente, con una cintura color oro all’altezza della vita e un paio di calzature tipiche, con calzini bianchi e sandali. I capelli rossi sono legati in un elegante chignon dietro la nuca e iridi blu sono incastonate sul viso candido e delicato, bianco ma fragile allo stesso tempo. Con sé ha un coltello nel suo fodero attaccato nella manica sinistra e alcuni kunai rilegati sulla gamba destra. Lei non vuole avere problemi nemmeno in quelle mura che sente sicure, in quelle mura che ormai sono la sua casa, in quelle mura che sono tutto per lei. Si porta verso il salone principale, al piano terra, poco lontano dall’ingresso. E’ qui che trova Saisashi, l’ospite inatteso, il ragazzo che Kurona ha raccolto per strada e lo ha nutrito, lo ha pulito, lo ha guarito. Ed è verso di lui che si porterebbe, senza battere ciglio, con un leggero sorriso a ridosso delle labbra <Ehi, va tutto bene. Sei al sicuro> sottovoce, delicata, leggera, non vorrebbe peggiorare una situazione già abbastanza delicata. [Chakra Off] [Coltello x1 – Kunai x1]

22:46 Saisashi:
 "Devo uscire da qua...devo uscire...DEVO USCIREEEEEE" Queste grida silenti riecheggiano all'interno della visione, urlate a squarciagola in un richiamo di aiuto e disperazione, mentre resta li dentro incatenato, privo di qualsivoglia via di uscita, come nel peggiore degli incubi. Il problema è che questo non è un sogno, non è un incubo, è qualcosa che sta vivendo. Quell'ombra, quella cosa maligna, in qualche modo la sente dentro di se, come se fosse una presenza che alloggia dentro il suo cervello, imposta da qualcuno per tenere sotto catene il taijutser. Ma com'è arrivato a questa situazione? Che cos'è questo mondo parallelo in cui continua a ritrovarsi senza preavviso, e che cos'è quell'ombra? Per non parlare delle due voci femminili che continuano a chiamare quel nome di cui non conosce traccia "Saisashi". Chi è qquesto Saisashi che tutti continuano a nominare? Durante il sonno inizierebbe a digrignare anche i denti nervosamente, serrandoli in una morsa di disperazione mentre all'esterno le condizioni del volto sembrano peggiorare sempre più, mostrando fronte corrugata e muscoli tesi. Le mani ai lati del corpo si stringono in un pugno, mentre il giovane inizierebbe lentamente a dimenarsi a destra e sinistra <no...non voglio... liberami.....> bisbiglia dolorosamente nel sonno, mentre una figura femminile fa il suo ingresso fino a giungere di fronte a lui. Non riesce ad avvertire la sua voce in quel momento, è come se fosse isolato da tutto il resto del mondo.

22:59 Naoko:
  [Salone] E’ diventata la sua tutrice, in un certo senso, su indicazione di Haha, di quella madre che si prende cura di lei da quando Yukio l’ha portata nella magione. Si ricorda ancora quel giorno, potrebbe riportare alla vista di ogni persona tutti i dettagli, tutti i colori, tutte le emozioni. Si ritrova accanto alla figura del ragazzo, tenta di provare un approccio delicato ma il risultato non è quello sperato. Il ragazzo si divincola nel sonno, pronuncia parole incomprensibili per lei, parole di cui non può conoscere la natura. Non sa cosa sta passando, non sa cosa ha dovuto passare, non sa davvero come reagire in un primo momento. Allora tenterebbe qualcosa di diverso, qualcosa di assurdo, qualcosa che potrebbe davvero aiutare l’altro a ritrovare quella pace tanto agognata. Proverebbe ad avvicinarsi con il viso verso la fronte altrui, piegando le ginocchia per porsi in quella posizione e allungare così il busto verso di lui, verso quel viso, come se dovesse rischiarare i pensieri di un fratellino indifeso, preso dalle paure per il lupo nero o l’uomo nero. Un bacio leggero che vorrebbe provare a schioccare su quella fronte imperlata di sudore, a fargli sentire un minimo di calore che forse gli manca, un minimo di vicinanza da una persona totalmente estranea dagli eventi, da cui non può essere tradito. Un tentativo, qualcosa che non si aspetta da sé stessa ma, un approccio violento, porterebbe solo a un effetto contrario. Lei è una ragazza semplice, con un carattere fragile, un carattere che maschera il dolore, che tenta di alleviare quel bruciore nel centro della schiena. E’ difficile concentrarsi, ma il dolore fortifica, deve farlo suo e trarne vantaggio. [Chakra Off] [Coltello x1 – Kunai x1]

23:18 Saisashi:
 L'ombra all'interno di quel mondo astratto, si muove intorno alla gabbia compiendo piccoli passi lenti intorno alla gabbia in cui è rinchiuso Saisashi, scrutandolo in ogni movimento, come a voler studiare un animale in cattività. Vederlo urlare in quel modo disperato, sembra fargli provare un piacere immenso, una strana goduria macabra, tanto da farle spiaccicare fuori un inquitante sorriso a 32 denti, completamente bianco, che stacca completamente dall'oscurità di cui è composta quella figura. Dalle guance di Saisashi cadono lacrime di disperazione, è perso in se stesso, non ha via d'uscita....è solo. "io...io sono solo..ma forse...forse lo sono sempre stato..." bisbiglia afferrandosi la testa tra le mani, stringendola come a volerla far esplodere, mentre all'esterno il suo corpo continua a sudare e divincolarsi. Porterebbe le mani a poggiare sulle fredde sbarre di quella piccola gabbia che lo costringe in una posizione rannicchiatta, come un bambino indifeso. "non sei solo.....non sei solo...siamo con te...." Rimbombano le due voci femminili, che come sempre non trovano adeguata attenzione dal ragazzo. Nel momento in cui tutto sembra andare per il peggio, qualcosa sembra alleviare la sensazione di vuoto e dispersione. Uno strano calore giunge dalla fronte, il calore trasferito da un innocente gesto di affetto, qualcosa che regala per qualche istante calore all'interno di quella stanza buia e fredda. Saisashi sente un'emozione ed una sensazione di pace, come se si stesse ricordando che in passato ha provato qualcosa di diverso, completamente opposto a quel dolore e quell'oscurità. La stanza sembra illuminarsi di colpo, rendendo tutto luminoso. L'oscurità non era più così terribile, e quell'ombra per il momento parrebbe svanire dissolvendosi lentamente, mentre fissa con quegli occhi rossi Saisashi, mantenendo quell'inquietante sorriso, come a volergli comunicare che tutto questo non lo renderà libero....Tornerà. I muscoli del corvino si rilasserebbero pian piano, i denti smettono di sfregare tra loro e la fronte torna rilassata, mostrando pace in quel viso dai lineamenti delicati, che non si addice proprio ad un tipo con il carattere di Saisashi. Visto così, nel sonno, parrebbe quasi angelico. Il respiro smette di essere affannatto, tutto sembra tornare alla normalità, un semplice sonno di pace.

23:28 Naoko:
  [Salone] Un gesto quasi naturale quello che viene compiuto, un gesto che lei non si sarebbe aspettata da sé stessa. Non ha mai avuto quel genere di attenzioni da parte dei suoi genitori, sebbene di dolcezza e di affetto ce ne sia stato. Eppure ci sono state anche torture psicologiche e fisiche, torture che lei non si è cercata, torture che riprendono in questo momento. La schiena fa male, molto, brucia e si piegherebbe su sé stessa per brevi istanti, allontanandosi velocemente dalla figura di Saisashi, spostandosi con le ginocchia all’indietro. Non vuole caricare di ansia il ragazzo, lei deve combattere le sue paure, deve combattere le sue angosce, deve combattere quel dolore che torna dal passato. Si piega su di sé, si infila le unghie all’interno della stoffa del kimono, a ridosso delle maniche, come a scaricare quella tensione, come a cercare di traslare il dolore in tutto il corpo e sentirlo meno intenso. Quel marchio se lo deve portare per sempre e vorrebbe staccarsi tutti i centri nervosi pur di non soffrire più, pur di non vedere più i volti di quegli uomini, di coloro che l’hanno giudicata per una colpa non sua. <Maledetti..> direbbe sottovoce, digrignando per un attimo i denti, prima di riaprire le iridi blu e provare a riavvicinarsi verso il konohano. Lo guarda, appoggerebbe la mano destra sulla guancia sinistra altrui, a fargli sentire altro calore, a fargli sentire un altro contatto, a fargli sentire un altro tipo di vicinanza, un altro tipo di approccio. Non lo conosce, non sa minimamente chi sia ma ha tutta l’intenzione di aiutarlo, forse per sentirsi meglio anche lei. Badare all’altro allevia, in qualche modo, il dolore che il marchio le procura. [Chakra Off] [Coltello x1 – Kunai x1]

23:38 Saisashi:
 La calma torna finalmente a regnare sovrana all'interno del corpo di Saisashi, la sua mente sembra finalmente sgombra, quelle continue lotte interiori lo rendono ogni giorno allo stremo delle forze, più di quanto possa stancarlo uno dei suoi classici allenamenti fisici folli, al limite della sopportazione umana. Quella mentale, è una tortura difficile da spiegare a parole, qualcosa che ti logora dentro e che in qualche modo non riesci a combattere, al contrario di un nemico fisico, risolvibile con la forza pura...questo si che sarebbe un problema che il genin potrebbe risolvere senza problemi. Sulla guancia del corvino giunge altro calore, e questo sembra dargli l'input per il risveglio. Lentamente, le palpebre iniziano a sollevarsi, mostrando una visione distorta e sfocata. Qualche altro battito lento di ciglia, il buio che si alterna alla luce della stanza, e la visione sfocata che man mano si rende sempre più nitida. Le verdi iridi sono ora aperte, fisse qualche istante verso il soffitto. Si spostano prima a sinistra verso la parete, poi a destra inquadrando il salone ed un corpo femminile al suo fianco. Dove si trova? Che cazzo sta succedendo? Che cos'è questo posto e soprattutto che ci fa una ragazza li accanto a lui? Se fosse completamente in se, probabilmente avrebbe iniziato ad arrossire e balbettare come un babbuino impacciato, di fronte ad una figura femminile. MA ciò non accade. Sul suo volto resta serietà ed impassibilità. Sposta lo sguardo verso quello della kusana, incrociandolo per qualche istante <dove sono....e tu chi sei?> domanderebbe in maniera lecita, cercando di mantenere il controllo. Potrebbe anche essere un nemico, o forse un genjutsu? No, tutto questo è reale, ma non sa in cosa possa essersi cacciato. Che sia n pericolo?

23:52 Naoko:
  [Salone] La mano destra rimarrebbe ancora a ridosso delle guance altrui, senza toglierla, per rendergli ancora quella vicinanza, quell’affetto che sembra mancargli, una sensazione che sente insita in lei. Un sorriso leggero andrebbe a intaccare le labbra della Genin, si sente bene in mezzo al dolore fisico che prova, si sente stranamente in pace, come se quello sconosciuto le rischiarasse la mente. Lo guarderebbe ancora, lo fissa, la mano destra che si staccherebbe dalla guancia altrui e il konohano andrebbe a svegliarsi da quel sonno disturbato, da quell’incubo che non lo lasciava andare, da quel dolore che provava all’interno della testa. Di contro, lei il dolore lo sente ancora, picchia costantemente contro la schiena, nel centro, lontano da quella maschera che sancisce la sua appartenenza al clan Kakuzu. Parole che finalmente giungerebbero dirette verso la sua direzione e rimarrebbe in ginocchio di fianco a lui, con le mani appoggiate sulle ginocchia e la schiena che permane diritta. <Io mi chiamo Naoko e ti trovi alla magione dell’Hasukage. Ti abbiamo portato qui io e mamma, lontano dalle strade e dalla sporcizia. Ti abbiamo lavato, ti abbiamo dato vestiti puliti e abbiamo guarito le tue ferite. Non c’è pericolo qui, non vogliamo farti del male. Semplicemente avevi bisogno di aiuto e sei qui ora, al caldo> spiega l’accaduto, della sua presenza in queste mura, della vista della Genin davanti ai propri occhi. <Io sono una Genin di questo villaggio, sono divenuta da poco una kunoichi a tutti gli effetti. Puoi mangiare quello che vuoi, al sicuro> lei sente davvero questo luogo come un luogo unico, come una fortezza che tiene fuori gli spiriti negativi. [Chakra Off] [Coltello x1 – Kunai x1]

00:08 Saisashi:
 Il calore sul suo viso era dovuta a quella mano delicata che poggiava su di esso. Quel calore andrebbe a disperdersi poco dopo, nel momento in cui la mano viene ritirata. Pian piano inizia a collegare, la sensazione di spaesatezza e confusione inizia ad abbandonarlo, permettendogli di ragionare a mente più lucida. Probabilmente usare le porte in quel modo deve averlo danneggiato a tal punto, da mandare il suo corpo in tilt, ed il cervello per precauzione è andato in stand by, così da non subire danni. Ascolterebbe le parole di quella ragazza sconosciuta, fissandola in maniera cauta con le sue verdi iridi magnetiche. Alterna lo sguardo tra la Kusana ed il soffitto, come a soffermarsi a pesare e valutare ogni singola parola detta da quella ninja. Sta dicendo il vero? In effetti inizia a ricordare <nella magione dici..?> esclama sottovoce con stupore <dell'Hasukage...?> ecco il perchè di quella stanza così immensa e "lussuosa". NOn ha mai potuto privilegiare di un luogo così bello. Nella sfortuna forse è incappato in un colpo di fortuna. <tu e mamma...? Asp...Aspetta!> esclama per poi riuscire a ricordare quella donna mora, dal viso candido e pallido. Quella donna, lo ha baciato, senza preavviso, senza motivo. <Lei...Lei mi ha...> blatera cercando di darsi delle risposte, mentre con la mancina andrebbe a sfiorarsi le labbra, arrossendo leggermente. <Io sono un estraneo, arrivato qui per puro caso... ero distrutto, fuori di me, senza nessun segno di riconoscimento. Per quale motivo avreste deciso di salvarmi, curarmi, ed offrirmi tutto questo...? Qual'è il vostro scopo...?> domanderebbe serio rimanendo fisso su Naoko in attesa di risposte. Il Saisashi attuale, nei suoi ricordi ha soltanto lezioni tenebrose impartite da quel che sembra essere il suo migliore amico ritrovato, Lind. Lui gli ha spiegato come il mondo sia composto di traditori e di mostri, nessuno fa qualcosa in cambio di nulla, tutti hanno uno scopo, tutti sono pronti a divortarti. Questo è l'unico mondo di cui è a conoscenza Saisashi attualmente. <c***o...mi avete anche visto in volto...>Lind gli aveva dato quella mantella, intimandogli di non togliersi mai il cappuccio, solo così sarebe potuto restare in salvo...ma da cosa?? <una genin dici.... probabilmente lo sono anche io. Si ne sono certo, devo essere stato un genin...forse...ma non ho idea di dove. Forse mi sbaglio, e non sono nemmeno un ninja.> in effetti nella sua testa non c'è un ricordo preciso, è tutto confuso.

00:23 Naoko:
  [Salone] Rimane a debita distanza dalla figura di Saisashi, sebbene non senta paura nei suoi confronti, non sente timore, ansia, quel nervosismo che intacca il cervello e mette sulla difensiva. E’ sempre diffidente nei confronti del mondo, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti, dove sangue del suo sangue, Mami Kakuzu, le ha fatto rivivere alcuni stralci della sua infanzia sotto effetto di un veleno allucinogeno. Il konohano non è l’unico ad avere spettri nell’armadio, ad avere problemi con il resto del mondo, sempre con la paura di essere colto impreparato. Il dolore sulla schiena si sentirebbe ancora, è forte, ma cercherebbe di evitare smorfie improvvise a ridosso del viso, per essere più forte, per apparire più forte di quanto non sia realmente. Altre parole giungerebbero nella sua direzione <Sì, siamo proprio nella magione dell’Hasukage, dell’uomo che cerca di tenere l’ordine all’interno di Kusa> spiega ancora una volta, in quanto sta solo dicendo la verità. Assoluta. <Ho visto quello che mamma ha fatto, quindi non c’è bisogno di dire nulla. Mamma e papà mi hanno adottata, mi hanno dato una nuova casa, una nuova esistenza. Chi mi ha dato la vita, mi ha tradita e mi ha abbandonata> vuole essere un poco empatica nei suoi confronti, prendere la sua fiducia e rassicurarlo su tutto. <Il nostro scopo?> alzerebbe il sopracciglio destro verso l’alto, in chiaro senso di confusione davanti a quella domanda, posta forse per diffidenza, per arrivare ad avere qualcosa di limpido nella testa. <Non c’è nessuno scopo, nessuno vuole farti niente. Se avessimo voluto farti del male, te lo avremmo già fatto. Quindi non temere, è tutto tranquillo qui. Puoi mangiare, dormire quanto vuoi e stare nella pace assoluta. Troverai spesso me per casa> un volto che deve imparare a conoscere e riconoscere. Le parole che seguirebbero sono particolari, si avvicinerebbe con il viso verso quello l’altro, senza tuttavia arrivare a una posa troppo ravvicinata <I pezzi torneranno tutti insieme, lentamente. Ci vuole tempo per creare un bellissimo puzzle e vedrai che con le giuste cure ti riprenderai anche tu> è certa di questo, lei ha smesso di torturarsi come prima e il nervosismo è meno presente ormai. Nonostante questo, il dolore continua a persistere sulla schiena e il corpo della ragazza reclama questo dettaglio: stringe gli occhi, di tanto in tanto, per evitare di piegarsi ancora in avanti e spaventare così il konohano. [Chakra Off] [Coltello x1 – Kunai x1]

22:38 Naoko:
  [Salone] [Salone] Rimane a debita distanza dalla figura di Saisashi, sebbene non senta paura nei suoi confronti, non sente timore, ansia, quel nervosismo che intacca il cervello e mette sulla difensiva. E’ sempre diffidente nei confronti del mondo, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti, dove sangue del suo sangue, Mami Kakuzu, le ha fatto rivivere alcuni stralci della sua infanzia sotto effetto di un veleno allucinogeno. Il konohano non è l’unico ad avere spettri nell’armadio, ad avere problemi con il resto del mondo, sempre con la paura di essere colto impreparato. Il dolore sulla schiena si sentirebbe ancora, è forte, ma cercherebbe di evitare smorfie improvvise a ridosso del viso, per essere più forte, per apparire più forte di quanto non sia realmente. Altre parole giungerebbero nella sua direzione <Sì, siamo proprio nella magione dell’Hasukage, dell’uomo che cerca di tenere l’ordine all’interno di Kusa> spiega ancora una volta, in quanto sta solo dicendo la verità. Assoluta. <Ho visto quello che mamma ha fatto, quindi non c’è bisogno di dire nulla. Mamma e papà mi hanno adottata, mi hanno dato una nuova casa, una nuova esistenza. Chi mi ha dato la vita, mi ha tradita e mi ha abbandonata> vuole essere un poco empatica nei suoi confronti, prendere la sua fiducia e rassicurarlo su tutto. <Il nostro scopo?> alzerebbe il sopracciglio destro verso l’alto, in chiaro senso di confusione davanti a quella domanda, posta forse per diffidenza, per arrivare ad avere qualcosa di limpido nella testa. <Non c’è nessuno scopo, nessuno vuole farti niente. Se avessimo voluto farti del male, te lo avremmo già fatto. Quindi non temere, è tutto tranquillo qui. Puoi mangiare, dormire quanto vuoi e stare nella pace assoluta. Troverai spesso me per casa> un volto che deve imparare a conoscere e riconoscere. Le parole che seguirebbero sono particolari, si avvicinerebbe con il viso verso quello l’altro, senza tuttavia arrivare a una posa troppo ravvicinata <I pezzi torneranno tutti insieme, lentamente. Ci vuole tempo per creare un bellissimo puzzle e vedrai che con le giuste cure ti riprenderai anche tu> è certa di questo, lei ha smesso di torturarsi come prima e il nervosismo è meno presente ormai. Nonostante questo, il dolore continua a persistere sulla schiena e il corpo della ragazza reclama questo dettaglio: stringe gli occhi, di tanto in tanto, per evitare di piegarsi ancora in avanti e spaventare così il konohano. [Chakra Off] [Coltello x1 – Kunai x1]

22:52 Saisashi:
 Il genin porterebbe lentamente le mani davanti agli occhi, distendendo le braccia con un movimento confuso, lui stesso è completamente confuso. Osserva ai palmi, cercando di capire che cosa gli fosse successo, pian piano sta ricordando. Konoha, quella donna che lo inseguiva chiamandolo con quel nome, e poi...la fuga disperata, quella fitta nel cervello, quelle voci, l'utilizzo irreparabile delle porte fino a giungere a Kusa, seguendo una strada dettata dal passato, senza conoscere la vera ragione di quel percorso. Eppure la via per Kusa la conosceva bene. Ora che il punto della situazione è più chiaro, una volta terminate le parole della ragazza, con fare freddo, glaciale, andrebbe ad incrociare nuovamente le sue iridi con quelle dell'interlocutrice. <nella magione eh... quindi è tutto vero. Non avrei mai pensato di finire in un posto simile, con questo lusso... il destino è davvero strano.> direbbe con tono freddo e pacato, come se fosse privo di qualsiasi emozione di un essere umano. <il tradimento...anche tu hai subito questo famoso demone. Anche io a quanto pare ne sono stato vittima...ma, ma...che cos'è il tradimento?? io...io non ricordo..> direbbe parlando di qualcosa che gli è stato ficcato nella testa, senza però ricordare nulla. Eppure sa di aver subito quella delusione. Storcerebbe il naso pensando all'affermazione della giovane. In questo mondo esistono davvero persone che farebbero del bene senza nulla in cambio? No, non è possibile, questo non è ciò che gli ha insegnato Lind. Queste sono le uniche nozioni, gli unici ricordi su cui si basa. <e cosa ci guadagnereste voi, ad avere uno sconosciuto, con possibilità che possa essere ostile, che vi gironzola per casa all'interno di un posto così lussuoso..? Dove sta la fregatura, a cosa dovrei tornarvi utile. Parla> direbbe piuttosto convinto andando lentamente a sollevare la schiena portandosi in posizione seduta, avvicinado il suo volto a quello di Naoko, rimanendo a pochi centimetri da lei, scrutandola in modo serio.

23:08 Naoko:
  [Salone] Lo guarderebbe mentre si stiracchia il corpo dopo essersi completamente svegliato, dopo aver convogliato totalmente le iridi verso la Genin. E’ un ragazzo semplice, a prima occhiata, senza nulla che possa risultare negativo o pericoloso o persino ostile nei suoi confronti. Le iridi blu rimangono a ridosso di Saisashi, senza scendere, cercando di mantenere quel contatto visivo che entrambi ricercano. Le mani permangono a ridosso delle gambe, senza che si stacchino da esse, con il sedere che si mantiene fermo a ridosso dei polpacci. Non sente dolore in quella posizione o indolenzimento, ma bensì persiste il dolore alla schiena, quei mille aghi che sembrano conficcarsi nella pelle. Cercherebbe di evitare smorfie improvvise a ridosso del volto, con la parola che prenderebbe di nuovo voce poco dopo. <Sì, esatto. Nemmeno io credevo di ritrovarmi qui dentro, in mezzo a tante comodità, in un luogo che mi tiene protetta dall’esterno. Qui non si è mai soli anche se l’effetto sia proprio quello> spiega brevemente, in quanto le seguaci di Kurona sono sempre dietro l’angolo, pronte a intervenire in caso di necessità. Quando si parla di tradimento, poi, andrebbe a corrucciare un attimo il viso. <Il tradimento è quando poni la fiducia in una persona e questa stessa persona non la rispetta, portandoti nelle fauci di altri o di un destino avverso. Io lo so, conosco fin troppo bene questo concetto. Da piccola mi hanno marchiata, per una colpa non mia e per tradimento dei miei genitori. Di mio padre. Chi doveva proteggermi, volermi bene, mi ha scaricata in un futuro senza luce> verità che emergono, nei confronti di uno sconosciuto, per potersi sfogare su un concetto cristallino nella sua testa. Il viso dell’altro andrebbe ad avvicinarsi, ma non farebbe nulla lei. Non subito perlomeno. <Tornarci utile? Io non so nulla di quello che passa nella testa dei miei genitori adottivi, mi dispiace. So quello che voglio io e posso assicurarti che tu non verrai usato, per nessuno motivo, da parte mia> potrebbe giurarlo su qualunque cosa, su chiunque. E solo ora tenterebbe di fare una mossa azzardata, di porre davanti agli occhi del konohano qualcosa di conosciuto, un gesto alquanto singolare e forte. Una distanza effimera tra i due, pochi centimetri, quasi stessero parlando in sussurri. Ed ecco che avvicinerebbe lentamente le labbra nella sua direzione, per poterle porre su quelle dell’altro e fargli sentire altro calore, altro affetto, un automatismo che si sente in corpo e che non è dettato da nessun artificio, da nessuno scopo. Lo fa e basta, lo fa perché lo sente e schiuderebbe appena le labbra se l’altro accetterà quell’unione improvvisa. [Chakra Off] [Coltello x1 – Kunai x1]

23:26 Saisashi:
 Permane li immobile con quei suoi occhi iniettati di confusione, intrisi di un misto di odio verso il mondo e richiesta di aiuto per essere salvato da ciò che ha dentro. Cerca di capire la genin indagando all'interno delle sue iridi, che spesso rivelano molto più di quanto le parole non possano fare. Tiene sotto stretta osservazione ogni singolo movimento, ogni singolo gesto. Ciò che gli è stato insegnato è chiaro: non ci si può fidare di nessuno, anche se le parole dicono il contrario la coltellata è sempre dietro l'angolo. Che visione cupa del mondo, inculcata nella testa di colui che fino a poco tempo fa rideva e strillava a squarciagola in modo solare di fronte ad ogni avversità. <fiducia dici..> blatera concentrato cercando di ascoltare in modo interessato la descrzione di quella cosa di cui non ha ricordi ne sensazioni, il tradimento <che senso ha di esistere il tradimento....se si può semplicemente non dare fiducia a qualcuno? Non nascerebbe nemmeno... facile da sconfiggere> direbbe con una smorfia contraria della bocca, come a non capire come possano le person cadere in quel tranello. Lind gli ha detto di non fidarsi di nessuno? Bene, allora il tradimento è un demone che non lo può scalfire. Inarca leggermente il capo durante il racconto dei genitori <capisco. Non ti devi meravigliare, è cosìì che è fatto l'uomo...egoista ed in cerca di potere...sfrutta ciò che gli serve per poi gettarlo quando non gli è più utile...> questo tono freddo e pacato, quel modo di parlare, sembra completamente un'altra persona, di Saisashi non ci sono tracce all'esterno. <lo spero. Ma continuo a non essere certo delle tue parole. Ti terrò d'occhio. D'altronde se io non posso essere utile a voi, beh....potrei essere io a rendere utile te> direbbe con un accenno lieve di sorriso pieno di convinzione, che andrebbe poi ad interrompersi ricevendo di colpo qualcosa di inaspettato. Un bacio? Di nuovo? Di nuovo questa cosa, questa strana sensazione? Sarà un loro vizio di famiglia. Resta immobile quei pochi istanti senza scomporsi ne reagire. Gli occhi che si spalancano qualche istante fissando la ragazza.

23:48 Naoko:
  [Salone] Ha voluto provare, ha voluto tentare, ha cercato un approccio diverso nei confronti del ragazzo, qualcosa che si sentiva dentro e niente di più. Forse cerca un conforto per sé stessa, forse cerca conforto per l’altro. Nonostante questo, lei ha voluto compiere quel gesto istintivo, senza pensare alle conseguenze, senza pensare a nulla. Zero. <Si dona fiducia alle persone perché si spera che queste ti diano qualcosa in cambio, si spera che esista ancora la bontà nel cuore delle persone. Non puoi immaginare che qualcuno distrugga la tua fiducia fin quando questa non si presenta alla porta> spiega ancora una volta, a suo modo, un concetto che è strano da sentire da una ragazza di sedici anni. Eppure sa, eppure ha provato tutto questo. <Non è proprio così, ma hai capito dove volevo arrivare. La mia storia è diversa, qualcosa che nessuno si aspetterebbe da parte di genitori di sangue> sottolinea quell’ultima parola, in quanto Yukio e Kurona sono i suoi genitori adottivi e la proteggono da quella realtà che l’ha gettata in mezzo a una strada. <Può essere, chi può dirlo. In fondo, per tutti sono solo una ragazzina, senza un minimo di cervello, senza attenzione e senza sicurezza. Quindi si vedrà in futuro cosa potrebbe succedere> e quel bacio giunge, senza essere ricambiato totalmente e, in cuor suo, si aspettava una reazione di quel tipo. Non poteva fare breccia così in fretta, non poteva rischiare le tenebre di un animo incatenato da molto tempo. <Non dovevo farlo. Non temere, non lo rifarò> il bacio, quel gesto di calore incondizionato. Si alzerebbe da quella seduta solo ora, si sistemerebbe il kimono e porrebbe un leggero inchino nei confronti del ragazzo <Ti lascio riposare, non invaderò ulteriormente il tuo spazio. Mangia pure qualcosa, hai bisogno di nutrire il tuo corpo>. Un sorriso leggero come ultimo gesto, prima di voltare le spalle al konohano e sparire alla sua vista, dirigendosi verso la propria camera. [End] [Chakra Off] [Coltello x1 – Kunai x1]

00:07 Saisashi:
 Per un attimo, il freddo animo di Saisashi sembra riscaldarsi consentendogli di provare una qualche minima sensazione differente dall'odio, come se il se stesso incatenato all'interno di quella stanza buia, fosse riuscito a divincolarsi qualche istante da quell'ombra assassina che lo tiene rinchiuso studiandolo ogni istante. Il bacio viene portato a termine, il giovane resta con lo sguardo fisso sull'altra, cercando di capire con lo sguardo il motivo di tale gesto di cui non ricorda motivo di esistenza. Ne ha ricevuto anche un altro da Kurona, tutto in così poco tempo. <quindi è come ho detto prima. Fiducia a parte, si vuolesempre qualcosa in cambio, nessuno fa nulla senza motivazione> direbbe mantenendo fede alle parole di Lind, senza smuoversi dalla sua posizione. <per quale motivo dovrei dare la mia fiducia? Non so perchè, ma son sicuro che un tempo abbia dato fiducia a fin troppe persone. Guarda come sono finito, non ricordo nemmeno il mio nome.> direbbe con un espressione malinconica, abbassando lo sguardo qualche istante <non c'è problema. Se ne trai beneficio, puoi farlo quante volte vuoi. Dopo tutto bisogna sempre dare in cambio qualcosa giusto? Ed io sto sfruttando la vostra casa ed intendo sfruttarne anche ogni sorta di beneficio. > direbbe con un lieve sorriso sicuro di se, chinando il capo mentre la folta e corvina chioma gli pende sulla fronte coprendo gli occhi. Capire il ragazzo in questo momento è davvero difficile. <hai ragione, mi sento meglio ma ancoranon ho ripreso pieno controllo del mio corpo, fatico a compiere imovimenti, i miei muscoli non hanno ancora superato il trauma. > direbbe cercando di aprire e chiudere le mani, facendo fatica <inoltre sono carente di energie , non mangio da giorni. E' ora di recuperare, non ho idea di cosa mi aspetti, ma ho una brutta sensazione.> e fisserebbe quindi la genin porre il suo inchino ed allontanarsi dalla stanza. Chiusa la porta tornerebbe nel suo silenzio socchiudendo gli occhi, probabilmente in cerca di se stesso. [end]

Saisashi reso dormiente dal genjutsu di Kurona, viene portato all'interno della magione, dove verrà curato completamente. Al suo risveglio, il genin si ritrova spaesato e confuso in un luogo lussoso e sconosciuto, in compagnia di una ragazza. Recuperata memoria del suo cammino fino a Kusa, e del bacio di Kurona, combatte con se stesso discutendo con la kusana riguardo al tradimento e la fiducia. In tutto questo, il taijutser riceve un altro bacio inaspettato.