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Il mondo è pieno di cose strane

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con Raido, Sayuri

19:33 Sayuri:
  [Tetto] Una bella serata, la luna è piena e illumina la città in quel cerchio che non naviga nell’oro e che, rispetto al primo e al secondo, e anche illuminato meno. Un posto perfetto per poter osservare il cielo, la luna e le stelle. Una cosa che, a prescindere da quanti anni si hanno, è sempre magnifica da fare, soprattutto per chi ha riacquistato da poco la vista. Sayuri è presa, completamente presa, dallo spettacolo che il cielo riserva a chiunque ha il coraggio di fermarsi e alzare lo sguardo. Ma non lo fa di certo stando in piedi, no, è seduta sul tetto di casa. Testa portata all’indietro, braccia dietro la schiena che reggono il peso del busto lasciato cadere leggermente all’indietro. Schiena diritta, nonostante tutto, seppur rilassata nella posizione, gambe distese in avanti e espressione tranquilla, con un sorriso abbastanza innocente a illuminarle il viso. Ogni tanto si torna ad esser bambini davanti alle bellezze che il mondo ci offre, quando le hai viste tutte è difficile, ma quando devi ancora scoprire praticamente tutto, beh, la storia cambia. Come sia arrivata fin lassù, con le sue scarse abilità, è facile da capire. Ha usato le scale, in fin dei conti abita in una palazzina provvista di piazzale sul tetto. Non ha indosso chissà che abito pesante, ma sente di non averne bisogno per passare un po’ di tempo all’aria aperta. Come membro della caccia è abituata al freddo e ha comunque addosso il suo vecchio poncho, insieme ad un paio di pantaloni, jeans, abbastanza fascianti e coprenti, scarpe da ginnastica e maglia in lana. Non è completamente abbandonata al freddo, è coperta quanto basta, anche se il vento gelido ogni tanto la fa rabbrividire. Si sta godendo la libertà che da qualche giorno sembra finalmente esser riuscita a riconquistare, cosa che le permetterà di muoversi più liberamente per il villaggio e anche, eventualmente, di poter creare qualche nuovo e particolare legare con quelle capre ignoranti che rispondono al nome di Ninja. Ci pensa da un po’, effettivamente, al doversi avvicinare al mondo in cui vive ora, e questo le ricorda che ancora si pente di aver rifiutato l’invito dell’Oboro, chissà quando mai riuscirà a incontrarlo di nuovo. [Ch off]

19:51 Raido:
  [Quinto cerchio | Tetto] C'è ancora un po' di sole, è veramente misero, si vede in lontananza ma la luna sta già prendendo il sopravvento, si vede e si scruta come non mai nel cielo serale. Le stella piano piano compaiono, piccoli puntini luccicanti che che si manifestano facendo presagire una serata molto tranquilla, bella e rilassante. Il freddo dell'inverno si fa sentire sempre di più, un freddo pungente come non mai che va a intaccare interamente il corpo di ogni essere umano provocandogli brividi su brividi. In questa sera si è dato un compito, capire dove abita la giovane Sayuri ed è tutto un pomeriggio che cerca per il villaggio. Ha escluso i primi due cerchi e ha cominciato dal terzo direttamente restringendo il campo ma in poco tempo si è ritrovato nel quinto. Cammina con aria tranquilla anche se ripensa ai recenti avvenimenti. Piccoli passi che si susseguono per le strade di Kusagakure fin quando non riesce a notare una figura seduta su un tetto in lontananza. Un sorriso si forma sul volto del Jonin, un sorriso soddisfatto <Trovata> una semplice parola e affermazione per poi entrare in un vincolo a qualche isolato dalla casetta. Indosso, come suo solito, porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario mentre alla vita ha legato la sua katana, compagna di mille avventure che non lascia indietro. Non ha l'equipaggiamento completo, non ne ha bisogno. Inizia a saltare sui muri dei vari palazzi, piccoli saltelli per portarlo sui tetti delle case e li comincerebbe a camminare saltando da un tetto a un altro per poi fermarsi sul tetto su cui sosta la ragazza. si fermerebbe a pochi metri alle sue spalle <Quindi è qui che abiti> si guarda intorno per osservare meglio la zona circostante. [Chk on][Armatura pesante equip][Samehada equip][Katana equip]

20:08 Sayuri:
  [Tetto] I cappelli della giovane sono sciolti, come sempre, esclusa per una piccola treccia che tiene buona una ciocca sul lato destro del volto, ma per il resto non sembra interessata a legarli ora come ora. Data la lunghezza, sfortunatamente in questa situazione, i capelli toccano terra al momento, spazzando il tetto ad ogni movimento della testa. Non sembra preoccupata, ha come l’impressione di non poter rischiare molto in questo momento, principalmente perché è debole come pochi e, secondo motivo, le capre sembrano affezionate alla loro città, abbastanza da tentare di tenerla al sicuro. Ma tanto è così testarda e sicura di se che probabilmente arriverebbe a provocare il peggiore dei nemici pur di non mostrare alcun segno di paura. L’orgoglio è una brutta bestia. Il flusso di pensieri che accompagna il magico tramonto del sole viene interrotto dall’arrivo di un ninja particolarmente silenzioso. Arriva alle sue spalle, si ferma a qualche metro da lei, e le rivolge la parola con estrema tranquillità. Data la posizione in cui si trova, il modo migliore per poterlo osservare rimanendo comoda, è lasciarsi cadere sulla schiena. Un movimento lento, che la porta ad osservare l’Oboro da una nuova angolazione, rendendole quasi difficile il compito di riconoscerlo, alla vista almeno. Quella voce non l’ha dimenticata e chi, come lei, fino ad ora ha fatto affidamento solo su quel senso, riesce a memorizzare abbastanza bene una voce e legarla ad un nome. <Già! Ti piace?> la risposta è tranquilla, e la porta a guardare nuovamente il cielo, mentre con una mano andrebbe a picchiettare il terreno con un paio di colpi, invitandolo a mettersi accanto a lei, piuttosto che starsene in piedi alle sue spalle. Arriverà il momento in cui gli chiederà se la sua proposta è ancora valida, ma quel momento deve attendere ancora qualche attimo, semplicemente perché le è appena passato di mente. <La città è in festa a quanto pare. Ci sono bancarelle ovunque, gente che addobba le proprie case, che vendono oggetti di ogni genere. C’è un motivo per cui sono tutti così agitati in città o cosa?> che il natale non si festeggi nella caccia? Probabile, probabile! [ch off]

20:58 Raido:
 Le arriva di spalle senza farsi sentire ne vedere, allarmarla non fa per lui però non può evitare di parlare, di dire la sua. Ci ha messo un po' a trovarla, questo è certo, molto certo ma alla fine ce l'ha fatta, decisamente. Il quinto cerchio non è un posto che frequenta solitamente, anzi, non ci va praticamente mai essendo abituato a frequentare il primo cerchio e il secondo per la sua fucina. In tutti i cerchi, però, una cosa sola è comune, le decorazioni per le festività. Oramai si è entrati in quel periodo dell'anno dove tutti sono in festa, tutta la popolazione di Kusa è intenta a preparare ogni cosa per le festività ma la recente tassazione potrebbe minare questi giorni felici, potrebbe renderli completamente vani. Sebbene il villaggio prosperi, nel suo prosperare non se la passa bene e questo potrebbe minare molte cose, anche gli equilibri ristabiliti con tanta fatica in quel di Kusagakure. La Goryo, seppur non sia più una bambina, si presenta come tale ai suoi occhi. La vede sdraiarsi solamente per poterlo guardare, una posizione al quanto strana quella assunta dalla deshi mentre lui si erge davanti a lei in tutta la sua imponente altezza, non sa come sia riuscito a crescere così tanto ma non sono nemmeno domande da farsi <Non è male anche se non vengo qui molto spesso> risponde con la stessa tranquillità continuando ad osservarsi intorno. Gli occhi passano da destra a sinistra e viceversa, vanno in avanti e alcune volte volta il capo all'indietro mentre il sole tramonta definitivamente lasciando il posto alla luna e alla notte. Nota quel piccolo gesto della ragazza e non se lo fa ripetere due volte. Va a togliere la samehada dalla schiena poggiandola sul suolo, slaccia la cintura a cui è attacca la katana per metterla vicino alla pelle di squalo e, solo allora, andrebbe a sedersi al fianco della ragazza. L'ascolta in silenzio, in rigoroso silenzio osservando il villaggio in movimento e quella domanda appare quasi assurda, nessuno gli ha mai chiesto una cosa simile <Sta arrivando il Natale e in questo periodo iniziano i festeggiamenti. In alcune culture il giorno di Natale simboleggia la nascita di una divinità, in altre è la festa di un Santo e in altre ancora solo un giorno da passare con la famiglia o con chi si vuole bene> spiega brevemente cosa è il Natale, cosa è quel giorno speciale. Si volta a guardarla, a fissarla <Non conosci le festività?> probabilmente non conosce anche tante altre cose ma lui è li a posta. [Chk on][Armatura pesante equip][Samehada equip][Katana equip]

21:16 Sayuri:
  [Tetto] Qui abbiamo una ragazza che non si preoccupa di prendersi un po’ troppa confidenza nei confronti delle persone che le sono intorno, per la precisione in questo caso non si fa problemi ad osservare i movimenti dell’Oboro, andando a cercare di rimettersi bene, seduta per osservarlo per qualche secondo. A quel punto andrebbe a girarsi, dando le spalle all’Oboro. Si volterebbe un paio di volte, come a prendere le distanze, allontanandosi quanto necessario da lui, per poi andare a dire con voce melodiosa, una frase abbastanza strana considerando che è la seconda volta che si vedono quei due. <Non ti muovere> e detto ciò cercherebbe di lasciarsi lentamente cadere all’indietro, per provare ad appoggiarsi con la testa sulle gambe dell’Oboro. Se tutto fosse andato per il meglio si sarebbe preso la totale libertà di usarlo come cuscino, cosa che le permette di vedere il cielo e il volto dell’altro da un angolazione decisamente più comoda. E se lui non avesse voluto…beh, ci pensa lui poi a come scacciarla o a come impedirglielo, per ora ce la teniamo così. Che passi per una bambina agl’occhi di lui non sembra importacene poi tanto, alcuni suoi comportamenti sono particolari al momento, segnati da un passato buio a cui è stata ridata la luce, e per questo anche che ci piace così com’è. <Lo immagino. Avrai milioni di altri impegni come Jonin del villaggio> sorride, lo guarda, sempre se fosse riuscita ad usarlo come cuscino, per poi tornare ad osservare la città. <Abiti molto lontano da qui?> immagina il primo o il secondo cerchio per uno come lui, mai a pensare che, invece, vive in un posto che per lei è un sogno ad occhi aperti, una magione in mezzo alla natura. Mostra un iniziale interesse per le sue armi che, al momento, rimane stabile sul “poco evidenziato” ma ammettiamolo, la samehada non è proprio qualcosa che si vede tutti i giorni e la domanda su quella spada è quasi chiamata, se non fosse per il fatto che le viene pronunciato il nome di una festa che sembra riportarle alla mente qualche ricordo del passato <Oh si, bene o male la conosco. Mai a pensare che fosse così…colorata e allegra.> insomma ne ha sentito parlare più che averla festeggiata. <Diciamo che non credo di averlo mai festeggiato. Anche se ci sono dei periodi in cui la caccia era riunita in festa e gioia> qualche festa l’avevano anche loro. [Ch off]

21:30 Raido:
 Si siede vicino a lei con estrema calma, non si fa molti problemi ma è la di lei reazione che gli fa storcere il naso leggermente. La guarda seguendo ogni suo movimento mentre sente quelle parole. Mette della distanza, una cosa strana visto che è lei la prima ad aver proposto una tale vicinanza ma ciò che succede dopo lo fa rimanere a bocca aperta. Sayuri si sdraia poggiando la testa sulle gambe del Jonin. La bocca rimane leggermente aperta per qualche attimo, giusto il tempo di capire cosa stia effettivamente succedendo ma il tutto si trasforma in un piccolo sorriso <Prego> direbbe soltanto prima di portare le braccia dietro di se, le mani vengono poggiate per terra alle spalle dell'Oni, il busto messo in modo obliquo e gli occhi ancora puntati sul villaggio in festa. Lascia che si sdrai, non le impedisce quella piccola confidenza anche se tanto piccola non è <Si e no, non frequento molto il villaggio se non per la mia fucina e qualche lavoro insieme al Kage, per il resto preferisco la pace all'esterno> non ci va molto spesso a Kusa, questo sta dicendo alla fine, vuole stare lontano dal villaggio, lontano da tutti quanti eccetto che dalla sua famiglia e dalla donna che ama <Più o meno, ho una casa sulle colline di Kusa, lontano dal villaggio e da chiunque possa disturbarmi> è un sogno, poco ma sicuro, un sogno ad occhi aperti e non avrebbe rinunciato a quel posto per niente al mondo, anche se, un piccolo pensiero di cambiamento comincia ad albergare in lui, cambiare casa, prenderne una più piccola. Ne deve ancora parlare con Kouki, vuole sapere cosa ne pensa la bambina di questa sua decisione e chiederle anche un consiglio <Il Natale è una festa che dovrebbe portare gioia, allegria, felicità ma di questi tempi ha perso il suo fascino, sono sempre di meno quelli che la festeggiano e ancora meno quelli che ne percepiscono lo spirito, me compreso> non bada molto alle feste, non si fa coinvolgere da esse, non come dovrebbe <Oh ma davvero?> riporta lo sguardo sulla ragazza, la guarda con curiosità <Che tipo di feste? Qui ce ne sono parecchie e non solo feste così ma anche religiose, per quanto si possa dare peso a queste cose> non è nemmeno un tipo molto religioso, insomma, è scettico su tante cose, forse troppe per uno della sua nazionalità. [Chk on][Armatura pesante equip][Samehada equip][Katana equip]

21:53 Sayuri:
  [Tetto/riparo] La reazione di lui la lascia sorridente, ammaliata quasi per qualche secondo, da quella perplessità che ne contraddistingue il volto. Lo osserva, con attenzione, prima di tornare alla città e questo le ricorda esattamente cosa voleva chiedergli. Chiude gli occhi e prova a concentrarsi sui respiri del vicino Jonin, anche se il freddo, di tanto in tanto, le provoca qualche brivido incredibilmente visibile, a volte accompagnato da uno sbadiglio abbastanza sporadico. <Grazie!> andrebbe a rispondere alla di lui affermazione, andando a sfruttare la comodità e il calore del suo giaciglio senza troppi problemi. Lo ascolta attentamente quando parla di casa sua, di come questa sia lontana dal villaggio, cosa che lo porta a restare in pace, lontano dal villaggio. Una casa sulle colline di Kusa. Sembra quasi invidiarlo per qualche secondo, poi ironica, andrebbe ad aprire gli occhi e si volterebbe a guardarlo, come in attesa di una reazione alla domanda che segue quel gesto. <La tua proposta è ancora valida?> lo chiede, con ironia, ma è evidente che, sotto sotto, non le dispiacerebbe essere ospitata da quell’uomo. Ci sono tante cose in cui andrebbe a guadagnarci, la cosa potrebbe effettivamente essere molto più interessante di quel che sembri. In più, non sapendolo, tornerebbe a vivere in una situazione per lei decisamente più positiva. Passare del tempo insieme ad una bambina, insieme ad un gatto, ad un cane della caccia e un ninja che le potrebbe insegnare gli usi e i costumi della società in cui è stata gettata di peso. Certo, il guadagno è tanto, ma si chiede anche come mai potrebbe ripagare il ninja per tale generosità, anche perché immagina che non farebbe mai nulla per nulla. Si, forse rimanere nell’ironia è molto meglio. Fortuna vuole che lo spirito del natale, mancato, di Raido, riesce finalmente a farle cambiare argomento, portando con se la pioggia. Vedi che a non amare lo spirito del natale succedono sempre cose brutte? <Ma cosa…> chiederebbe osservando il cielo da cui, con sempre maggiore insistenza, lascerebbe pesanti gocce d’acqua, annuvolandosi sempre più evidentemente, fino a far scoppiare un improvviso e temporale. Non violento, per l’amor del cielo, ma il tempo non era nemmeno nuvoloso! Cercherebbe di rialzarsi, preoccupata all’idea di dover trovare un riparo in quel luogo. Ormai non è più estate e, stare sotto la pioggia, più che romantico le sembra un suicidio volontario. <Ma dai!> scoppia a ridere, provando a muoversi verso una piccola tettoia che possa proteggerla dalla furia del cielo, incentivandolo a seguirla provando a prenderlo per mano. Non vuole che si ammali a sua volta. <Mi fa strano che non nevichi con questo freddo> un commento, espresso ad alta voce, che la riporta al tema del natale. <Ah la caccia è incredibilmente legata alle divinità tradizionali. Per lo più sono celebrazioni in loro onore che, con il tempo, sono diventati momenti di gioia e allegria> non può descriverli bene, sai, non li ha mai visti veramente [ch off]

22:20 Raido:
 Quel ringraziamento non è necessario, non per lui almeno, quel semplice prego è un modo per prenderla in giro, in modo amichevole e niente di più. Gli occhi fissi al cielo, osserva le stelle brillare in esso, la luna che illumina l'oscurità, un'oscurità oramai scesa del tutto e le luci della città divengono ancora più luminose. Si percepisce l'aria di festa in tutto il villaggio, una festa che non sente sua, che non vuole e non desidera. Preferisce passare i giorni festivi come se fossero giorni normali, niente di speciale ma quest'anno ha con se Kouki e vuole che almeno lei passi momenti felici, tranquilli e spensierati come solo le feste sanno fare. Ascolta la domanda di Sayuri, una domanda ironica certo ma percepisce anche quel fondo di verità. Porta lo sguardo su di sei esibendo un piccolo sorriso, sguardo che viene tolto per riportarlo verso Kusa <Non ha mai smesso di esserlo> gliel'ha proposto una volta e basta quello, poi dipende da lei <Non mi rimangio mai ciò che dico> e l'avrebbe aiutata a crescere, le avrebbe insegnato tutto ciò che c'è da sapere su Kusa e su ciò che le interessa. La ragazza fa anche parte della caccia e potrebbe rivelarsi una grande alleata se riuscisse a riprendere il controllo di quel gruppo di pseudo criminali. Con lei avrebbe potuto scovarli, trovarli e prenderli uno per uno, magari anche mettere fine alla vita di questo tanto famigerato Zetsubo che lei teme tanto. Si sarebbe divertito, questo è poco ma sicuro, avrebbe vinto quella battaglia. Piano piano le nuvole vanno a occupare il cielo e la pioggia comincia a scendere, comincia ad abbattersi sulla terra. I capelli si bagnano e con essi il proprio viso. Porta lo sguardo verso il cielo con l'acqua che continua ad affogargli il viso <Mi ero dimenticato come si stava sotto la pioggia> per pochi attimi rivede la sua Kiri, piccole fasce di ricordi attraversano la di lui mente, vede il suo paese, la nebbia, l'acqua che scende e i suoi allenamenti sotto di essa. Inizia a ridere insieme alla ragazza, una risata fatta di gusto lasciandosi trasportare da quel momento mentre la propria mano viene afferrata <Cosa?> si alza di corsa venendo letteralmente tirato verso di lei, verso una tettoia nel quale ripararsi da tutta quell'acqua <La fortuna di Kusa, succede sempre il contrario di ciò che ti aspetti> continua con quella risata tranquilla ma rimane comunque attento alle di lei parole, al modo in cui festeggiano e, soprattutto al motivo di tali festeggiamenti <Diciamo che il Natale è una cosa simile, prendila con quello spirito> è il miglior consiglio che avrebbe potuto darle per celebrare al meglio questa festa. [Chk on][Armatura pesante equip][Samehada equip][Katana equip]

23:03 Sayuri:
 Eccoli qui, la nanetta e il gigante. Un metro e sessanta di ragazza neo arrivata al villaggio contro un metro e novanta di ninja già bello che consolidato. Insomma, ce né di differenza fera i due, soprattutto se si prendono in considerazione le loro origini. Una cacciatrice contro un ninja, eppure trova divertente questa serata, abbastanza da arrivare ad osservare l’Oboro da una prospettiva decisamente inusuale. <Sei interessante> ammetterebbe, limitandosi a dire quello, e non aggiungendo il “per essere una capra”, cosa ce non si farebbe problemi a dire ad un suo coetaneo, e che trova difficile da dire a Raido in questo preciso momento. Sta di fatto che, una volta raggiunta quella piccola tettoia, quel momentaneo riparto dalla pioggia, andrebbe ad osservare i capelli del Jonin, bianchi si, e fradici anche. Saturi dell’acqua piovana che, dal nulla, ha iniziato a cadere dal cielo. <Mi piaci Oboro, veramente…> lo ammette, senza problemi, senza peli sulla lingua, andando ad osservare però le armi che lo spadaccino si è lasciato indietro. Certo, vorrebbe essergli utile e andarle a prendere per lui o con lui, per portarle al riparo, ma ha già i vestiti e i capelli bagnati e la cosa non le piace. Sente il freddo molto più di prima, arrivando a scaldarsi le braccia con le mani, conscia che ormai ha solo bisogno di una doccia calda per riprendersi, però è anche vero che non vuole chiudere quella conversazione a metà solo per un po’ di vento freddo che non fa altro che tonificare le membra. <anche per questo direi che potrei arrivare ad accettarla in momenti come questi.> soprattutto perché una casa calda, ora, anche se la sua è al piano di sotto, non sarebbe poi così male. La sua è piccola, un po’ fredda, piena di spifferi. Non vive di certo in un albergo a cinque stelle. Possiamo dire che il laboratorio segreto di Hikoboshi ha un riscaldamento migliore dell’appartamento di Sayuri…Zetsubo sa essere crudele quando vuole. Una folata di vento la fa rabbrividire di nuovo. Si stringe nelle spalle e cerca di scaldarsi in qualche modo, pensando ad una valida alternativa ad una doccia calda, una alternativa che le possa permettere di rimanere con l’Oboro qualche minuto di più, prima di morire assiderata su quel tetto ora come non mai e il risultato è alquanto improvviso come potremmo definirlo inaspettato. <Raido> lo chiama, per nome, con voce quasi dolce, sperando che questo sia sufficiente a farlo voltare verso di lei, qualora non stia effettivamente guardarlo. Se e solo se l’altro si fosse effettivamente voltato, cercherebbe di ridurre drasticamente la distanza fra di loro, alzandosi sulle punte, andando a stringere fra le mani il Kimono all’altezza del collo, sperando di tirarlo a se quando basta per poter effettivamente eliminare la distanza che separa i loro volti. Non si lascerebbe il tempo di assaporare quella vicinanza, di sentire il respiro di lui così vicino alla sua pelle, in quanto cercherebbe subito di creare un contatto fra le loro labbra. Un qualcosa di incredibilmente innocente, una specie di bacio a stampo, che potrebbe tanto non nascere nemmeno, qualora l’Oboro si fosse rifiutato categoricamente, quanto sfociare in qualcosa di più, la scelta la lascia principalmente a lui, anche se è stata lei a tentare di fare la prima mossa [ch off]

16:15 Raido:
 Fuggono sotto quella tettoia per ripararsi dalla pioggia letteralmente mano nella mano, lei non si sta facendo problemi e nemmeno il Jonin, conscio del fatto che quel gesto non significa niente. Corrono verso quel posto ridendo, non sa perchè ma gli viene da ridere e ride con lei in tranquillamente, senza pensieri, forse per la prima volta non pensa realmente a niente se non a godersi una serata sotto l'acqua. Strano, decisamente strano ritrovarsi in una situazione del genere con un'altra ragazza ma è piacevole. Ode il dire di Sayuri, ascolta quelle due parole che lo lasciano un po' stranito <Anche tu> non può negarlo, sapere di lei, in cosa è immischiata, tutto quanto molto interessante e, soprattutto, il di lei carattere, un carattere mirato contro la società, contro questo mondo che non fa altro che ridurre chiunque al fumo. Ha fatto bene a farle quella proposta, vuole portarla a casa, deve istruirla, potrebbe essere un valido elemento per il futuro, ne è certo e, se è davvero un Goryo, dentro di se ha una grande forza da non sottovalutare, anzi, ha un potere che può essere immenso. Una sola frase basta a farlo arrossire leggermente, una frase che non si sarebbe mai aspettato, non in questo momento, non da lei, non così presto almeno ma forse significa altro <Ow> un piccolo versetto mentre pensa a cosa dire, a come rispondere. Di certo lo ha preso alla sprovvista e ora si trova nella brutta condizione in cui deve necessariamente rispondere <Anche tu mi piace, in un certo senso> non vuole essere brusco ma non sa bene cosa dire, ne come dirlo. La sua situazione sentimentale non è delle migliori al momento, è in un periodo in cui tutto quanto va a rotoli, niente va per il verso giusto ed è cominciato tutto quanto con Noboru e con le sue azioni. Nota lo sguardo di Sayuri verso la pelle di squalo, non è la prima che mostra interesse verso la sua arma e la cosa non lo sorprende più di tanto <Attenta a non toccarla mai, ha un sistema protettivo> dice solo questo, un modo per impedirle di fare strani pensieri come prendere quell'arma ma l'affermazione sulla casa lo spinge a sorridere, un piccolo sorriso per quel suo dire. Probabilmente l'ha convinta con abbastanza facilità anche se prima di farla effettivamente entrare in casa ne avrebbe dovuto parlare con Kouki e avrebbe dovuto informare Fumiko, glielo deve. La distanza tra loro è praticamente nulla e quel suo chiamare lo spinge a voltarsi verso di lei, la guarda negli occhi sentendo il kimono venire preso, tirato e il di lei viso che si avvicina. Sa già cosa sta per succedere, il cuore comincia a battere, i pensieri aumentano sempre di più. Cosa fare? Ricambiare? Non ricambiare? No, ha promesso di aspettare Fumiko. Muove il braccio destro, indice e medio si uniscono andando a posarsi sulle labbra della ragazza per impedirle di avvicinarsi ulteriormente <Non è il caso> risponde tranquillo anche se questa è davvero la cosa più inaspettata di tutte. [Chk on][Armatura pesante equip][Samehada equip][Katana equip]

16:48 Sayuri:
  [tetto] Viene a sapere, attraverso il ragazzo stesso, che la sua arma ha un sistema protettivo. La cosa sembra farla rimanere male. Ha un aspetto decisamente interessante quella spada, è diversa da qualunque arma la caccia abbia mai provato ad usare, o comunque da tutto quello che ha visto in mano loro in questo annetto di recupero della vista. Le sarebbe piaciuto studiarla con maggiore attenzione, capire i suoi punti deboli e i punti di forza, ma nulla, non la deve toccare o rischia di farsi male. <Armi con un sistema protettivo….questa mi è nuova> sembra abbastanza abbattuta mentre pronuncia quelle parole, lasciando intendere tutto il suo dispiacere con il semplice tono della voce. Ma per certe cose non possiamo farci nulla e il dispiacere scompare per il freddo. La sua mossa ormai è fatta, ha lanciato la pietra ma non sembra intenzionata a ritirare la mano. Raido la ferma, le impedisce di portare a termine il suo piano e lei…non può fare altro se non sorridere. Sorride interessata e divertita, come se trovasse strano il suo rifiutare quel bacio. Ha una buona stima di se e l’Oboro le ha permesso molto in questa serata, ma proprio il bacio viene rifiutato. Non le da una spiegazione vera e propria, la blocca con un movimento abbastanza semplice e per nulla violento, fortunatamente, accompagnato da una frase semplice. “Non è il caso”. Indietreggia leggermente, sbuffando e portando le mani dietro la testa, mantenendo quel sorriso sulle labbra, dimenticandosi di essere sul punto di gelare sul posto. Poi gonfia le guance, quasi a volersi spacciare per offesa, ma la cosa non le riesce poi tanto bene, accompagnando il gesto ironico con un annoiato <Ufffaaaaa> Privarla del gioco non è stata una gran bella cosa <Oh beh, dovevo provarci!> ammette con tono sicuro, tornando a fissare la città su cui, ormai, cade la pioggia da diversi minuti. Non si perde d’animo, anche se si ritrova a pensare che quella doccia ormai è dovuta, e non per allontanarsi dall’albino, ma proprio per riuscire a difendersi dal freddo. Inizierebbe a muoversi sotto la pioggia per raggiungere la scale che le potrebbero permettere di tornare a casa, in quella specie di strano e freddo appartamento in cui le toccherà rifugiarsi per l’ennesima serata, andando a giustificare il suo spostamento con un tranquillo. <Ti offrirei volentieri una doccia calda e una tranquilla serata in compagnia, ma credo che mi toccherà godermi una delle mie ultime serate in questo appartamento da sola> lascia intendere due cose. La prima è che non ha alcuna intenzione di rinunciare alla possibilità di andare a vivere da lui e la seconda è che il suo interesse nell’Oboro finisce esattamente come nasce: dal nulla. <Ma posso offrirti un asciugamano e un tetto sopra le testa per ripararti dalla pioggia finchè non si calma> a questo punto si volterebbe verso di lui, aspettando la risposta e incentivandolo a dargliene una con un <Che ne dici?> abbastanza innocente, considerando che ha appena cercato di baciarlo [ch off]

17:08 Raido:
 Nessuno conosce bene le varie armi degli spadaccini della nebbia, sono davvero pochi quelli che riconoscono le leggendarie 7 spade e di Sayuri nemmeno si sorprende più di tanto visto che nemmeno sa leggere e scrivere <Il mondo è pieno di cose strane, piano piano imparerai a non sorprenderti più ma sul serio, se tocchi quell'arma il sistema di difesa si attiva e ti trancia letteralmente una mano> e vuole evitare che quella ragazzina perda una mano per un atto sconsiderato e impulsivo. Vorrebbe parlare di più della pelle di squalo ma si trattiene preferendo mantenere il segreto, è un'arma che può dare molto e tanto, veramente tanto se solo uno capisce come utilizzarla. Le labbra della ragazza si avvicinano, sta per farlo ma la blocca, le impedisce di baciarlo e portare a compimento quel gesto. Sarebbe tradimento e per quanto la cosa gli possa far piacere, non vuole tradire Fumiko, non dopo che ha fatto per riaverla con se, non dopo che ha rischiato veramente la vita per salvarla. Osserva la ragazzina sorridere, lamentarsi in modo buffo portandolo a sorridere ancora di più ma non si dilunga più di tanto, l'ascolta solo in silenzio <Mi dispiace ma ho qualcuno già> non è rivolto a lei, non indirettamente almeno, sta parlando con se stesso, deve rammentarlo a se stesso. Sarebbe tutto così semplice, tradire la fiducia della Senjuu, non dirglielo e continuare ad andare avanti come se niente fosse eppure vivrebbe con il senso di colpa per tutta la vita, starebbe male per sempre, ogni volta che guarda la ragazza e non lo vuole, non vuole questo dolore. Si porta fuori dalla tettoia, segue la ragazza verso le scale che conducono verso il basso, scale non molto sicure da quel che vede <Credo proprio di si> risponde con un sorriso che svanisce subito. Quel tentativo di bacio potrebbe aver complicato non poco le cose ma solo il tempo avrebbe potuto dirlo effettivamente e in questo momento il tempo fa schifo, che sia un segno? Non lo sa. Ascolta ancora la sua richiesta, una richiesta allettante, andare in casa, aspettare che smetta di piovere e andarsene ma cosa sarebbe successo una volta dentro? Si sarebbe ripetuta la situazione? Non sa nemmeno questo e non può correre il rischio di fare qualcosa di stupido, troppo stupido <Mi tocca rifiutare, devo parlare di te a un paio di persone e voglio farlo il più in fretta possibile. Manderò un paio delle mie copie a prendere te e le tue cose tra qualche giorno, goditi gli ultimi momenti qui, almeno per adesso> fa un lieve cenno del capo prima di scomparire letteralmente in una nuvola di fumo bianco, una nuvoletta che lo porta via, lontano da li, diretto alla magione per parlare con Kouki. [END]

17:28 Sayuri:
  [tetto] Oh lo sa bene che il mondo è pieno di cose strane, basta pensare ad Amelia e il numero di cose strane salgono di per se a un numero esorbitante, ma di armi che si difendono da sole beh…le viene anche da chiedersi come sia possibile arrivare a impugnarle senza farsi male. Si vede che avranno un sistema di riconoscimento del proprietario, attraverso cosa non lo sa, ma un sistema ci deve essere a forza di cose o rischia di perderci la mano ogni volta che la impugna solo per digitare il codice di disinserimento dell’allarme(?). Il bacio ormai l’abbiamo capito, non ha trovato la propria strada per la realtà, ma nessuno dei due si sta veramente disperando per questo. Anzi, Raido, è l’unico che se ne sta facendo un problema. Mormora qualcosa, sull’avere già qualcuno al suo fianco e la Goryo si deve trattenere dal rispondergli “Tranquillo, non sono gelosa” che sarebbe la risposta più adatta da dargli in un momento come questo, accetta invece con estrema calma l’idea di potersi andare a fare la doccia calda da sola. Più acqua calda per lei, questo si che è un lusso a cui non rinuncerebbe mai, anche se non le sarebbe dispiaciuta una serata insieme allo spadaccino. Peccato, peccato, un occasione sprecata, un occasione per l’Oboro. <Fai con calma, prenditi il tempo che ti serve, tanto non credo che la caccia arriverà a portarmi via nei prossimi giorni> al massimo le romperanno un po’ le scatole con le apprensive preoccupazioni. <Buona serata> un saluto veloce che la riporta alla sua conquista di casa propria, al tentativo di tornare al calduccio e di andarsi a riscaldare. [END]

Sayuri e Raido si incontrano in una serata tranquilla che precipita in maniera strana, come è strano l'arrivo della pioggia senza alcun preavviso.