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con Naoko, Kirito

21:18 Kirito:
 E' sera in quel di Kusagakure. La luna è alta nel cielo e illumina con la sua luce riflessa i tetti e le strade del villaggio. Kirito purtroppo, è solo in una locanda del terzo cerchio. Solo nel senso che nessuno è in sua compagnia. Non può osservare questa luna piena risplendere alta nel cielo. Non può osservare nulla attorno a lui. Kirito è cieco, e non può più vedere ciò che lo circonda. Attorno a lui l'oscurità lo attanaglia. Quella abilità per cui ha sofferto tanto adesso è nullificata da quella totale oscurità. Ha faticato a convincere sua madre, da sempre contraria al suo percorso ninja, ma alla fine anche lei ha accettato la situazione. Si trova ora lì per godersi un pasto lontano dai suoi genitori, cercando, per una sera, di non litigare. Sta aspettando la sua ordinazione con lo sguardo perso nel vuoto. Guarda un punto non ben determinato della sala. E' giù di morale e una nota di malinconia è ben visibile nel suo volto a chiunque gli passi affianco. Accanto a se un bastone grazie al quale prova ad orientarsi, anche se, visto che è stato da poco catapultato in questa situazione non fa altro che andare a sbattere a destra ed a sinistra. Con se non porta nulla, nessun oggetto classico di un ninja. Ha persino lasciato il copri fronte in casa. Indossa una giacca lunga che gli arriva alle ginocchia. Dei pantaloni neri in tinta con la giacca e delle scarpe di tela bianche.[chk off]

21:24 Naoko:
  [Terzo Cerchio] La pioggia non cade a ridosso del villaggio dell’Erba già da qualche tempo, dando modo alle persone di potersi godere delle giornate in assoluta tranquillità, in assoluta pace e all’insegna del divertimento, delle luci che impazzano nei cerchi del centro, così come mercatini a tema natalizio e canzoni a tema. Qualcosa di diverso, qualcosa che possa alleggerire di tanto in tanto la mente d’ognuno, per distaccarsi dalla cruda realtà. Capelli rossi legati in una treccia che si appoggia sulla spalla sinistra, iridi blu incastonate sul viso candido e delicato, labbra rosee lasciate al naturale, senza alcun trucco. Indossa un kimono di semplice fattura, dal colore blu notte e con un nastro color oro a circondare la vita, fino a giungere dietro la schiena e formare il fiocco tipico. Kunai e shuriken inseriti nel loro contenitore sulla gamba destra, come suo solito, così come il portaoggetti legati al braccio sinistro, all’interno della manica larga e comoda offerta dal vestito. Coprifronte indossato a cerchietto attorno alla testa, con un nastro blu che richiama il colore del kimono. Ogni cosa al suo posto, ogni cosa conserva dettagli nei minimi particolari. Cammina tranquillamente per le strade del villaggio, con molta gente che si guarda intorno alla ricerca di qualche regalo, di qualche pietanza da gustare con la famiglia, di qualche fonte di musica per potersi svagare, per poter ballare. Tutti escono con le luci della festa, anche lei e si porterebbe a ridosso del chiosco dove si trova l’Uchiha, attirata dall’odore di gamberetti, il suo cibo preferito. Passerebbe proprio dietro la figura del ragazzo e, data la presenza della folla, andrebbe a sbattere appena contro la sua sedia, rischiando di farlo cadere, di provocargli qualche danno. <Ops> direbbe semplicemente se il tutto fosse realmente successo. Non è sbadata, semplicemente la gente finisce addosso anche a lei e farebbe attenzione a non rovinare il suo preziosissimo vestito. [Chakra Off] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Bomba Luce x1 – Carta Bomba x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

21:33 Kirito:
 Una leggera botta alla sedia smuove il ragazzo. Qualcuno ha urtato ad essa. Il ragazzo guarda verso una direzione non precisata, non guardando in faccia l'artefice del misfatto. Subito dopo quest'ultima si scuserebbe e dall'intonazione della voce si capirebbe subito che si tratta di una ragazza. Kirito con tono gentile risponderebbe <tranquilla non ti preoccupare> sorriderebbe allargando leggermente le labbra arricciando le punte all'insù. Poi con tono sereno e pacato, cercando di ridere sopra alla condizione che si ritrova ad affrontare continuerebbe se la ragazza fosse ancora lì o meno <sai, ultimamente anche io sbatto molto spesso con le persone>. Girerebbe quindi nuovamente lo sguardo verso un punto imprecisato del chiosco. Ha ordinato del pesce grigliato ed il profumo sembra spargersi in tutta l'area circostante. Quello che dicono di solito delle persone cieche o di chi per una serie di problemi perde l'uso di uno dei sensi, che tutto d'un tratto l'organismo per sopperire a questa mancanza sviluppa ulteriormente gli altri. E kirito questa cosa la sta sperimentando sulla sua pelle. I suoni sembrano essere più nitidi e gli odori più accentuati tanto da cogliere ogni sfumatura di essi. Anche la ragazza che l'ha appena urtato ha un buon odore. Questa cosa però preferisce tenerla per se.[chk off]

21:43 Naoko:
  [Terzo Cerchio] Una serata tranquilla, una serata in cui le persone non badano a quello che succede, a quello che potrebbe succedere, a quello che dovrebbe succedere ma che, ancora, non è accaduto. Inizia ad avere maggior consapevolezza dei suoi mezzi, inizia ad avere maggior consapevolezza delle proprie potenzialità, di quello che Kurona vede in lei, di quello che Kurona vorrebbe vedere in lei. Ama quella donna, le vuole bene come se fosse davvero la figlia naturale, frutto delle sue premure, delle sue attenzioni, della sua rigida essenza. Inizia a vestirsi come lei, inizia a muoversi come lei, le lezioni che le vengono impartire verrebbero notate dagli altri, da quel galateo che maschera una mente letale, una mente che deve essere allenata per divenire più forte, impenetrabile, uno scudo contro le mosse altrui. Dopo aver urtato la figura dell’Uchiha, questo prenderebbe parola nella sua direzione e le farebbe voltare lo sguardo, per studiarlo da capo a piedi, per provare a capire chi sia, per provare ad avvertire un senso di minaccia, un senso di pericolo nei suoi confronti. Non si fida delle persone, non si fida del loro sorriso, delle loro belle parole in quanto, nel suo passato, le belle parole l’hanno lasciata in mezzo a una strada. Letteralmente. <Davvero? Allora devi essere un tipo sbadato> tono tranquillo, macchiato di una sottile ironia, ignara della cecità del ragazzo, di una situazione piuttosto snervante per un giovane in buona salute. <Ti spiace se mi siedo di fronte a te? Non sono rimasti molti posti per potersi fermare e mangiare qualcosa> ne approfitta per poter occupare quel posto libero, in quanto dovrebbe essere quasi pieno quel chiosco, con quelle prelibatezze marinare. Una ragazza elegante, delicata, una bambolina di porcellana fragile ma determinata. [Chakra Off] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Bomba Luce x1 – Carta Bomba x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

21:54 Kirito:
 <Certo siediti pure> anche se avrebbe preferito il contrario. In questo momento Kirito è al massimo della sua fragilità. Non si sente degno di essere un ninja e non vorrebbe avere lo sguardo pieno di compassione delle persone nei suoi riguardi. Aspetterebbe che la ragazza prenda posto per poi fissare un punto imprecisato sopra la sua fronte. Come se questo non bastasse una leggera patina bianca, che ormai caratterizza quegli occhi un tempo neri, dovrebbe indirizzare nella comprensione del problema del ragazzo. Proverebbe a rispondere all'affermazione della giovane donna seduta dinnanzi a lui. <In realtà...> farebbe una breve pausa. Come se le parole che usciranno da quella bocca siano lame taglienti estratte con la forza dalla gola del ragazzo. Parole a cui ancora non si è abituato. Parole che racchiudono tutta la tristezza della sua condizione <In realtà sono cieco> sentenzierebbe infine. Una risposta secca, decisa, ma che si porta dietro tanta sofferenza. Il viso del ragazzo diventerebbe tutto d'un tratto cupo e triste. Quando tutto d'innanzi a te è buio non sai mai dove guardare o cosa stai guardando. Spera che la ragazza dinnanzi a lui non provi pena, non provi compassione. Spera di essere trattato come una persona normale. Camminando nelle vie è come se percepisse gli sguardi altrui. Come se questi avessero un peso e lo facessero sprofondare in un abisso ancora più profondo. A questo punto abbasserebbe leggermente lo sguardo verso il basso per poi rialzarlo lentamente. Non vuole rovinare la serata a quella ragazza con la sua tristezza, perciò, scavando dentro di se, proverebbe a tirar fuori la voglia di vivere e di sorridere. <Io sono kirito> aggiungerebbe.[chk off]

22:10 Naoko:
  [Terzo Cerchio] Si prenderebbe il posto senza prendere in considerazione la volontà altrui, come se avesse già deciso di compiere quel gesto, di occupare uno spazio in cui altri si sarebbero posti dopo di lei, del suo passaggio. Salirebbe al di sopra di quella seduta con assoluta maestria, sistemandosi il kimono al di sotto del sedere ed evitare così che armi si mostrino ai presenti, così come la maschera installata nella zona lombare destra. E’ il suo segreto, la sua compagna di viaggio, ciò che rivela la sua identità, ciò che rivela il suo destino. E’ gelosa, in modo morboso, pochi riuscirebbero a vedere quell’oggetto in particolare, pochi prescelti. Le mani andrebbero a congiungersi davanti al corpo, appoggiandosi sulle gambe, per acquisire una posizione comoda, delicata e discreta. Una ragazza che pochi conoscono, una ragazza dal passato tortuoso, da una mentalità che pian piano prende forma, contorta, scaltra, calcolatrice. Lascerebbe parlare l’altro, senza interrompere, per poter acquisire informazioni di base, elementi con cui collegare il volto ai ricordi. Rimane un attimo confusa quando l’altro definisce la sua cecità, con un sopracciglio che si alzerebbe verso l’alto e le iridi blu che si fisserebbero per un attimo in quelle degli altri, come attirata da quella rivelazione. Solo ora noterebbe quegli occhi completamente bianchi, segnati da una patologia maligna, una patologia che è distruttiva per coloro che combattono, per coloro che vorrebbero dedicare la loro esistenza al mondo ninja. Non si lascerebbe influenzare da tutto ciò, ha visto condizioni peggiori, non prova compassione per l’Uchiha. I ciechi vivono come le persone normali: trovano il modo per essere all’altezza, per dimostrare che la privazione della vista non interrompe la nostra esistenza, il nostro posto nella vita quotidiana. <Oh, questa è una brutta cosa. Ma ricordati di non abbatterti perché gli altri sensi compensano la mancanza> lei che spesso tratta di questo argomento, quando conversa con l’altro esponente del clan di Oto. Un nome viene fornito alla Kakuzu, un nome con cui collegare completamente quel volto alla mente, per poter rimembrare in caso di necessità. <Io sono Naoko> direbbe semplice, concisa, con un’educazione impartita fin dalla tenera età. <Prendo gamberetti al pepe e del sashimi, grazie> in direzione del cameriere, per vederlo poi svanire verso le cucine. <Immagino che le persone ti evitino per la condizione in cui ti trovi> una considerazione fatta a bruciapelo, con una conoscenza basilare della mente umana, di ciò che l’apparenza mostra. [Chakra Off] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Bomba Luce x1 – Carta Bomba x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

22:23 Kirito:
 La ragazza si presenta. Si chiama Naoko. Questa è l'unica informazione che l'Uchiha ha su di lei. Non sa che aspetto abbia o cosa indossi. Non conosce il colore della sua pelle come quello dei suoi occhi. Non sa se è mora, bionda, castana se porta i capelli raccolti dietro la nuca o sciolti a penzoloni sopra le spalle. Non sa niente di tutto ciò, sa solamente che si chiama Naoko. "Un bel nome", pensa tra se e se. La voce sembra dolce, formale, composta e decisa. Un mix particolare ma al contempo piacevole. Guarda verso di lei, sperando di non sembrare troppo strano. Sperando che i suoi occhi, almeno per qualche secondo, riescano ad incrociare quelli altrui. Dopo l'ordinazione della giovane la conversazione inizierebbe ad entrare nel vivo. Tanto da far intervenire Kirito subito dopo l'ultima frase detta dalla Kakuzu. Come un fiume in piena le parole sgorgherebbero dalla sua bocca andando a riversarsi al suo esterno. Non ha ancora avuto modo di parlare con qualcuno di quello che gli è accaduto. Ma come è ovvio che sia, alcuni particolari non può rivelarli. <In realtà non sono nato così. Non è una malattia, o una malformazione o qualsiasi cosa tu stia pensando> cerca di prevedere il pensiero della gente comune associandolo anche a quello di Naoko, sperando, tuttavia, in cuor suo, che lei sia diversa. <Da come sono vestito non si direbbe. Anzi se mi vedesse in questo Kage mi toglierebbe il copri fronte. Perché io in realtà sono un ninja.> piccola pausa per far assimilare alla sua interlocutrice quelle parole. <E questi occhi sono una conseguenza...> si ferma per pensare accuratamente alle parole da usare. <di una missione> concluderebbe così la frase. Non può rivelarle tutta la verità, non ancora. Non la conosce. <Ti posso fare una domanda che ti sembrerà stupida?> chiede con un tono leggermente ingenuo. Come se quella chiacchierata lo stia aiutando, almeno per qualche minuto a dimenticarsi che non potrà mai più osservare un tramonto <mi diresti che aspetto hai? Insomma, sì..> è un po' imbarazzato nel pronunciare quelle parole <I tuoi capelli come sono? I tuoi occhi di che colore sono? La tua pelle, le tue mani...> poi aggiungerebbe <come se io fossi lo specchio che usi, se ne hai uno, per dare l'ultima controllata prima di varcare la soglia della tua abitazione> si ferma lì. E' curioso Kirito. Vuole immaginare dei colori in quel mondo adesso tinto completamente di nero.[chk off]

22:41 Naoko:
  [Terzo Cerchio] Lei è una ragazza normale, una ragazza semplice, una ragazza acqua e sapone, senza trucco, senza essere artificiosa nei confronti del mondo. Lei è fatta così, in tutta la sua bellezza, con occhi modificati nel colore grazie a un’operazione tenuta qualche tempo prima, per distogliersi dalla famiglia originaria. Lei si piace, si sente bella, si sente avvenente, si sente apprezzata. Un piccolo ego che comincerebbe a venire fuori, a farsi strada nel suo animo, a mostrare la luce nelle ombre più scure, più nere delle sue fibre, delle sue armi letali. Mentre l’ordinazione è in fase di preparazione, l’altro rivelerebbe alcuni dettagli della sua condizione, una spiegazione che verrebbe assimilata dalla Kakuzu, per poter comprendere quella condizione, per poter percepire i sensi altrui, per capire come possa vivere nel buio, privato del senso che ci permette di trovare la nostra strada. <Il Kage è parecchio occupato nei suoi affari, quindi non credo che stia a guardare la tua condizione. L’importante è che tu riesca a trovare il modo di esserlo nonostante la menomazione visiva> cerca di sollevarlo da quel torpore, di vederlo combattivo, di toglierlo da una condizione di debolezza. <Non permettere a nulla di porti in cattiva luce. Utilizza gli altri sensi a tuo vantaggio, impara a sfruttarli, impara ad avvertire il pericolo con l’udito o l’odore. Siamo ninja, siamo nati per svolgere missioni e niente deve renderti inadeguato> girerebbe il discorso a suo vantaggio, per farselo amico in un certo senso, per guadagnare la sua fiducia sebbene lei rimanga diffidente della razza umana, famiglia esclusa. Il ragazzo chiederebbe dettagli della sua struttura fisica, dei suoi colori, di ciò che la distinguerebbe dalla folla, dalla moltitudine. <Non sono molto alta e indosso un kimono blu. I miei capelli sono castani, legati in una treccia. Ho gli occhi rosati e la pelle bianca, quasi perlacea> rivela verità e menzogna allo stesso tempo. Giocherebbe con l’altro in modo amichevole, colori che si legano ai suoi primi anni di vita, a quella infanzia distante, vissuta ad Ame. La gente comincerebbe a vociare in modo più insistente all’interno del chiosco e una leggera nota di disappunto apparirebbe sul volto della giovane: non ama il trambusto, preferisce l’eco del silenzio più assoluto. [Chakra Off] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Bomba Luce x1 – Carta Bomba x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

22:56 Kirito:
 Un rumore acuto dinnanzi a lui lo fa girare alla sua destra. E' la cameriera che ha posato il piatto di porcellana, contenente salmone affumicato cotto sulla brace, dinnanzi a lui. Le ha chiesto di tagliarlo, sperando che quest'ultima abbia esaudito la sua richiesta, in modo da facilitare quella che ormai è diventata un'impresa: mangiare. Alzerebbe la mano destra tremolante ed insicura, facendola avanzare alla destra del piatto di cui ne sfiora i contorni. Vuole accertarsi che abbia delle posate da poter utilizzare. Una superficie metallica viene a contatto con il palmo della mano, segno che le posate sono al loro posto. Rimetterebbe quindi la mano sulle gambe, dov'era qualche attimo, aspettando che anche a Naoko venga servito il cibo. Se ha perso l'uso della vista non vuol dire che abbia perso anche le buone maniere. Naoko intanto darebbe dei consigli al ragazzo che si limiterebbe ad annuire. Nonostante siano tutti buoni consigli non sono cose che si imparano dall'oggi al domani. Queste cose richiedono tempo e sacrificio. A quei consigli segue la descrizione fisica richiesta dal ragazzo. Come un artista dinnanzi ad una tela bianca kirito inizierebbe a disegnare contorni e lineamenti descritti dalla sua giovane compagna. Sorride, quasi senza un motivo apparente, all'immagine di quei colori vivaci che come d'incanto inondano la sua mente. I colori. Se questa condizione di cecità dovesse persistere un giorno, forse, dimenticherà cosa sia un colore. Ma non è questo il momento. <Per come ti ho immaginata io sei molto bella> sorriderebbe. <Scusa se ti faccio troppo domande ma è da un po' che non parlo con qualcuno. E la situazione in casa non è delle migliori> alcune volte vedere tutto nero può aiutare a superare l'imbarazzo. E' come se la paura delle eventuali reazioni altrui a certe affermazioni svanisca, inghiottita anch'essa da quel nero infinito. <Tu sei di queste parti? Io abito vicino all'accademia, non so se la conosci> tale incertezza nel ragazzo è giustificata dal fatto che Naoko non abbia rivelato la sua identità e nemmeno la sua professione. Agli occhi, o meglio, nella mente di Kirito lei è una ragazza qualunque col quale sta avendo una conversazione e non una Kakuzu e ne tantomeno una ninja. <E se posso chiedertelo, quanti anni hai?> concluderebbe così, cercando di non essere troppo invasivo con quelle domande. Sperando che lei non si alzi e non se ne vada e che non resti ancora un po' a fargli compagnia.[chk off]

23:11 Naoko:
  [Terzo Cerchio] Spesso le persone sono cieche nonostante siano vedenti, in quanto quella dote non è fornita solo da una condizione fisica. La mente, i pensieri, le azioni: tutto questo rivela la visione del mondo, diversa e spesso contrastante con quella degli altri. Se un oggetto è verde per la maggior parte, per alcuni potrebbe essere blu o giallo o viola. La vista è un elemento effimero nell’esistenza, sebbene ci permetta di essere parte di questo mondo in modo più marcato. Nessuna emozione o sorriso andrebbe a disegnarsi sul volto della ragazza, sentendosi nella completa libertà di fronte all’altro, senza mostrare quel velo di falsità che di tanto in tanto l’accompagna, per apparire dolce, per apparire più debole di quanto non sia nella realtà dei fatti. Deve imparare ancora molto, ma si sente tranquilla con le sue fibre nere. Le parole arrivano poco dopo, qualcosa che la farebbe sentire apprezzata, qualcosa che alimenterebbe quel poco di ego presente nel suo animo. La pietanza ordinata dovrebbe giungere senza alcun problema, con i gamberetti fumanti davanti ai suoi occhi e del sashimi in un piattino a parte, pietanza completamente cruda. Caldo e freddo, due consistente completamente diverse. Una discordanza che fa parte di lei. <Ti ringrazio. Molto galante da parte tua> elogi di poco conto sebbene tenti di farli apparire puri, educati, delicati, sentiti. Deve acquisire la sua fiducia e di tanti altri: il tradimento si fonda sulla fiducia, in quanto è la rottura della stessa, per via di azioni che non ti aspetteresti dall’altra parte. <Buon appetito> direbbe verso l’Uchiha, per permettergli di cibarsi, di cominciare ad assaporare quelle prelibatezze, godendosi l’aria di festa che impazza all’interno del villaggio di Kusagakure. <Io abito nel quinto cerchio, ben lontana dall’Accademia. Ma l’ho frequentata e ho passato da tempo gli esami, ormai. Sono una kunoichi anche io> molti sono ninja, è un dettaglio che elargirebbe a chiunque attualmente. <Ho sedici anni compiuti da poco, sono grande rispetto all’età media dei Genin> dato di fatto, visto che molti sono di grado superiore con un’età più bassa della propria. Le bacchette andrebbero a essere mosse per poter cominciare a mangiare, a sentire il sapore delicato dei gamberetti e quello dolce del sashimi di salmone. [Chakra Off] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Bomba Luce x1 – Carta Bomba x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

23:29 Kirito:
 Porterebbe quel salmone alla bocca e boccone dopo boccone, senza esagerare nella voracità, terminerebbe quel piatto. Non proferirebbe parola durante la cena. Non gli piace conversare con la bocca piena ed alcune volte il silenzio è una virtù. Ci costringiamo a dover parlare e parlare di tante cose, che ci rendono interessanti, di quello che ci è successo durante la giornata o di qualsiasi altra sciocchezza e banalità pur di dar fiato alla bocca. Ma ogni tanto bisognerebbe chiudere quella cazzo di bocca ed assaporare il silenzio. E' questo che pensa Kirito. Ma il silenzio, in quel luogo così affollato è uno sconosciuto. Inoltre l'aria di festa, ha reso le persone su di giri, quasi come se colpiti da un'euforia collettiva. Ingiustificata agli occhi dell'uchiha. Ma forse questo punto di vista è solo una sorta di risentimento verso coloro che possono ancora godere a pieno della vita. Solo dopo aver finito ed essersi pulito le labbra con un tovagliolo riprenderebbe il discorso. Lei è una genin ed ha 16 anni. <Io ne ho 22> non aggiungerebbe altro sul suo grado ninja, vergognandosi in parte di non aver ancora raggiunto gradi superiori. Tuttavia ha iniziato il suo percorso militare solo poco tempo addietro ed in breve tempo sta recuperando tutti gli anni perduti. <Quinto cerchio.. Certo, ci vado spesso, lì i miei genitori hanno un negozio di antiquariato...> è una mezza verità. E' una sorta di scusa per poterla rivedere, se così si può dire. E' vero che i genitori hanno un negozio da quelle parti, ma non ci va quasi mai. <Se dovessi notare il negozio che è quasi al confine con il quarto cerchio sappi che molto probabilmente è quello dei miei genitori.> dice sorridendo. Lo sguardo è sempre fisso nel vuoto. <Se ti va un giorno di questi ci possiamo incontrare lì e fare un giro da quelle parti> è una sorta di appuntamento? Non si sa. Ma qualcosa in quella ragazza lo rende felice. Nonostante sia molto più piccola di lui, il suo modo di vedere il mondo è totalmente diverso da quello di tante altre persone, anche più grandi di lei.< Io ora dovrei andare> si alzerebbe facendo attenzione all'ambiente circostante. Ha scelto con cura quel posto, sapendo che non vi sono molti gradini da dover calpestare. Al momento i gradini sono una delle cose che odia di più. Afferrerebbe il bastone e con fare lento, picchiettando di qua e di la, dopo averla ancora una volta salutata si allontanerebbe. Una sera diversa dalle altre, che ha finalmente portato a sorridere Kirito dopo quell'"incidente" nel bosco dei ciliegi. Sorriso che andrebbe via via svanendo una volta imboccata la strada di casa.[chk off]

23:34 Kirito:
 edit: [end]

23:39 Naoko:
  [Terzo Cerchio] I gamberetti sono in assoluto la sua pietanza preferita, quello che rischiara il palato, che lo farebbe gioire, come se ci fosse una festa a ridosso delle papille gustative. Mangerebbe solo quello se fosse per lei ma ha bisogno anche di carne, di verdure, di carboidrati, altrimenti non starebbe nemmeno in piedi. I gamberetti verrebbero terminati, così come il sashimi di salmone poco dopo. Tutto insieme, un boccone dietro l’altro e manderebbe giù ogni cosa con una bella tazza di thé al gelsomino fumante, calda e ristoratrice. Ascolterebbe le parole che l’altro proferisce al termine del proprio pasto, senza interromperlo, per permettergli di sentirsi libero nei suoi confronti, senza che venga visto come un peso per la società, per una mancanza, una menomazione non voluta. Percepirebbe quella sorta di richiesta d’appuntamento, un dettaglio che la metterebbe un attimo in soggezione, facendola sentire a disagio. Fortemente in disagio. <Magari potrei farci un salto, quando non sono in missione. In fondo, gli oggetti antichi hanno una fattura particolare e rendono gli ambienti più vissuti, più virtuosi> girerebbe intorno al discorso, senza donare un segno positivo, un dettaglio di assenso in quella constatazione indiretta. Lo vedrebbe prelevare il bastone e muoversi all’esterno del chiosco, in modo tale che possa tornare a casa, che possa rientrare in una zona sicura, lontano dalla folla. <Ci rivedremo, sicuramente. Buona serata> semplice, tranquilla, educata, gentile. Anche lei si alzerebbe da quel tavolo, lasciando il compenso delle pietanze ricevute e dirigendosi poi verso la magione e tenere sotto controllo il konohano accolto tra le mura. [End] [Chakra Off] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Bomba Luce x1 – Carta Bomba x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

Naoko incontra Kirito a un chiosco e si ferma a mangiare con lui.
Privato della vista, si confida un poco con la Kakuzu e cerca di donargli la vista dei suoi colori con la semplice parola.