Kai e Raion
Free
Giocata dal 07/12/2017 23:16 al 08/12/2017 00:17 nella chat "Tanzaku Gai - Vicoli"
[strada secondaria] Era tornato fuori, non tanto per Fumiko, ma perché perché battere la strada è il modo migliore per avere informazioni che hanno valore. Per ora non può fare altro inoltre se non sfruttare questo tempo per chiamare Kai. Gli manca, molto e cosa peggiore, è stato costretto ad invitarlo di notte in un posto orribile come il Tanzaku Gai per avvicinarlo. Rimane in silenzio mentre rimarrebbe vicino alla entrata dei quartiere. Se ne starebbe nell'ombra in un angolo protetto e da li, cercherebbe di rintracciarlo con lo sguardo. Gli ha dato delle coordinate ed un orario, se lo seguirà avranno modo di potersi vedere. Raion al momento sarebbe irriconoscibile con i suoi vestiti da senza tetto. Curvo con le gambe incrociate continuerebbe a chiedere l'elemosina e al contempo osservare tutto da vicino . Prende tempo sistemandosi a dando un colpo di tosse mentre l'unico sistema per non congelare il sedere a terra è tenere sotto un cartone schiacciato che poco riesce ad isolare alla fine, ma sempre meglio di nulla...non vede l'ora di fare un bagno. [ch on] [strada secondaria] [ dopo il casino della caccia, dopo la fuga dei prigionieri dal carcere c’è stato poco tempo per capire cosa fosse successo davvero. kai almeno non ha potuto perdere un attimo. a seguito degli avvenimenti non ha potuto vedere raion, il suo sensei, nè sapere se stesse bene. solo a seguito di un messaggio, un invito al tanzaku gai ha quanto meno tirato un sospiro di sollievo. è vivo. raion è vivo. nella notte, ha percorso la distanza che separa quel luogo dal villaggio. imbardato come non mai, il suo viso è coperto da una sciarpa bordeaux, la solita, fino al naso e sopra la testa come un beduino del deserto rendendolo meno riconoscibile anche se la giara che si porta dietro le spalle è un chiaro segnale. non ha potuto farne a meno. indossa ad ogni modo abiti scuri che lo aiutano a passare inosservato nella notte scura. si guarda attorno, cercando di riconoscere tra le figure che si scambiano intorno a lui quella del maestro. se raion lo vedesse arrivare, per lui sarebbe comunque semplice riconoscerlo, cosa non per forza vera per kai. anche se coperto dalla sciarpa infatti il sabaku, data la statura, data la giara e qualche ciocca di capelli rossa che spunta sulla fronte sarebbe infatti ben individuabile agli occhi dell’altro. anche perché gli passa praticamente davanti, scambiandolo però per un mendicante qualsiasi. < … dove diavolo si è cacciato? > sussurra a mezza bocca, guardandosi intorno alla ricerca del suo mentore. ] [strada secondaria] Raion lo osserva arrivare, Kai...sta bene. Dopo quello che era successo riguardo alla caccia, dei criminali che avevano liberato per il villaggio per fare confusione e scatenare ancora più panico. Kai era da solo, rischiava che venisse preso di mira subito, non se lo poteva permettere. Se fosse corso da lui lo avrebbero preso di nuovo e sarebbe stato tutto inutile, adesso che è li possono parlare, possono rivedersi senza un paio di catene. Kai finalmente, in quegli interminabili secondi riesce finalmente ad arrivare nei suoi pressi. Non si può sbagliare, del resto anche quella sarebbe la sua voce. Prende un lungo respiro e finalmente si paleserebbe, in un modo forse sottile ma necessario <per favore, la carità fate la carità> userebbe il suo tono di voce senza storpiarlo,
in modo che Kai potesse riconoscerlo. Lo guarderebbe dritto in faccia in modo che lo potesse riconoscere dagli occhi sotto tutta quella roba e li se il bambino avesse reagito in modo troppo espansivo portando l'indice della mano destra verso le labbra gli farebbe cenno di stare in silenzio. <shhh> sussurra,
sollevandosi in piedi per poi dargli le spalle e addentrarsi ancora di più nel vicolo facendogli cenno di seguirlo in modo che nessuno li potesse disturbare.
Solo allora si mette a parlare. <mi dispiace Kai..sono un pessimo maestro> sospira guardandolo di nuovo <dovevo venire di corsa, ma sarei andato contro morte certa a Kusa. dovevo creare una copertura...ed ancora ho dei problemi> azzarda un sorriso colpevole prima di aggiungere <sono...fuori, non come avevo pensato ma...sono fuori> scuote il capo <mi sei mancato Kai> [ch on] [strada secondaria] [ quella voce, lui la conosce. immediatamente abbassa lo sguardo a cercarne la provenienza e vede in fine raion. dopo tutto quello che è successo finalmente riesce a trovarsi al suo cospetto. < sen … ehm … > si blocca, mentre un sorriso si palesa, nascosto dalla sciarpa. i suoi occhi però non mentono, sono pieni di gioia. il piccolo trattiene l’euforia, così come lo stesso raion gli chiede di fare. ci riesce a fatica, scalpita, ma continuando a seguire le istruzioni dell’altro quando questi si alza addentrandosi nel vicolo ancora di più lo segue senza esitazione. si ferma solo per un attimo, per controllare la via e poi seguire quell’irriconoscibile raion. < raion-sensei … basta parlare di pessimi maestri o altro, ora sei qui e questo conta … > di fronte a lui, si abbassa il pezzo di stoffa mostrando il suo viso finalmente. la bocca si tende in una fessura felice di vedere il maestro. < sei libero, non importa come … non importa perché > l’unica cosa che importa ora è che lui è fuori e non corre pericoli, almeno non nell’immediato se stanno attenti. all’ultima affermazione di raion, kai non può fare a meno di gettarglisi al collo. un abbraccio, forse fuori luogo, ma se raion non l’avesse scansato sarebbe il primo senza manette che si danno da una vita, praticamente. lo avrebbe stretto forte e infine staccandosi avrebbe continuato < … e ora sensei? ora che bisogna fare? > attende istruzioni anche lui, per capire come può aiutare il “fuggitivo” ] [strada secondaria] Vede il piccolo proiettile dai capelli rossi andargli incontro e Raion in quel momento lo lascia fare lasciandosi abbracciare e andando ad abbracciarlo a sua volta, quasi come volesse nasconderlo dietro la sua stazza arcuando la schiena in avanti e lasciando la testa cadere sopra quella di Kai. <oh Kai> sospira sentendo una forza amica dalla sua parte, piccola come quel bambino ma che gli da un minimo di speranza. <lo sono: ti ho fatto venire in questo posto orribile perché avevo bisogno di sapere se stessi bene, ti ho messo nei guai solo per venire qui> chiude gli occhi continuando a stringersi il suo allievo a se.<ma non riuscivo più ad aspettare...per come sta andando la cosa forse dovrò impegnarci più tempo del previsto..e non volevo farti stare in pensiero. Non ora> ha bisogno che lui sia lucido se deve mantenere le apparenze che Kai sia contro di lui. <ora...ora finalmente potremmo parlare un po' senza le guardie ad ascoltarci, stavano diventando un po' impertinenti sai?> sorride verso l'allievo allontanandosi dall'abbraccio per sollevare le mani e stringergli le guance tra le dita. <ma guardati...> il sorriso si allarga, paterno come al soluto quando si tratta di Kai. [ch on]