Giocata del 07/12/2017 dalle 10:08 alle 12:57 nella chat "Bosco dei Ciliegi Logoro"
A te la prima, trovati un buon motivo per essere al Bosco. Non sai nulla di quanto sta per succedere
Un mattino di sole quello che si prospetta all'orizzonte. Il cielo è limpido, senza una nube. Il freddo, tuttavia, è palpabile ed il vento, come lame affilate, trafigge il collo dell'uchiha. Quest'ultimo è nei bosco dei ciliegi. Un luogo tranquillo, pacifico, in cui poter ritrovare il proprio io interiore. Un luogo adatto ad un allenamento, o almeno è quello che pensa Kirito. E' lì per migliorare il controllo sullo sharingan. Vuole affinare le sue abilità in modo da diventare un degno possessore dell'abilità innata che da non molto ha scoperto di avere. La vista in quel luogo è invidiabile, sotto ogni punto di vista. In lontananza una serie di turisti, o così paiono, in visita in questo luogo che, nonostante fuori dal periodo di fioritura nel quale mostra la sua più grande bellezza, si ritrovano a passeggiare ed a visitare quel luogo che, a prescindere dalle stagioni, dona alla mente ed allo spirito armonia. Il ragazzo indossa quella che ormai è diventata una sorta di divisa. Un kimono nero che scende fino al ginocchio con una spaccatura che va dall'altezza della vita fino al ginocchio stesso. Attraverso tale fessura è possibile intravedere un portakunai pieno fino al suo limite massimo. Una cintura di tela bianca stringe il kimono in vita. Dei semplici pantaloni invernali e delle scarpe da ginnastica chiudono il vestiario. Cammina a passo lento sul vialone di mattonelle attraverso il bosco. E' in cerca di un luogo più tranquillo ed isolato per iniziare l'allenamento. Nel frattempo si gode quella tranquilla passeggiata, trasformandosi anche lui per qualche istante, in una sorta di turista.[chk off][equip porta kunai: 3 kunai 3 shuriken]No Kirito mi dispiace, nessun turista. Sei completamente solo. Sembrerebbe una giornata abbastanza tranquilla, niente di strano all'orizzonte ne in cielo ne in terra almeno per ciò che il bosco permetta di vedere. Eppure... eppure una strana sensazione di oppressione comincerebbe a farsi largo ne petto di Kirito come se l'aria fosse diventata improvvisamente estremamente rarefatta, ogni passo diventa più difficile e più pesante come se ci fossero delle catene a ralentarlo ma niente sembrerebbe essere intorno a lui... nulla di visibile o tangibile [Mettiamo in chiaro una cosa che forse, nonostante tutto, non è stata ancora assimilata. Puoi decidere solo del tuo pg e qualsiasi gesto al condizionale altrimenti fallisce all'istante][15 minuti][Ore: 10.37]
Sembrerebbe tutto tranquillo all'orizzonte. Ma all'improvviso in quel posto così tranquillo qualcosa sembra essere cambiata. Qualcosa di diverso nell'aria. Ma cosa? Una sensazione che dall'essere a malapena suscettibile diventerebbe sempre più osservabile. Ogni passo che l'uchiha compirebbe diventerebbe sempre più difficoltoso. Una sensazione di oppressione sempre più pesante lo farebbe rallentare. Persino il respiro, diventerebbe irregolare. Come se l'aria all'improvviso fosse diventata rarefatta, simile all'aria di alta quota, il respiro si farebbe sempre più affannoso. Kirito inizierebbe a guardarsi a destra ed a sinistra. Quasi come se quella sensazione fosse causata da qualcuno o qualcosa. Se la difficoltà nel respirare non fosse abbastanza anche i muscoli delle gambe inizierebbero ad accusare fatica. Come se qualcuno alle sue spalle cercasse di impedire il suo movimento. Come se l'aria fosse, tutto d'un tratto, diventata una sorta di liquido denso nel quale i movimenti sono difficoltosi. Kirito a quel punto si fermerebbe. Qualcosa non va, ma deve capire cosa. Forse richiamare il chakra potrebbe servire in quella situazione. Così, fermo in un punto non precisato del bosco, proverebbe a mettere le mani al petto all'altezza del plesso solare per poi provare a comporre il sigillo della pecora. Dopo aver chiuso gli occhi immagina il suo corpo immerso nel buio. Le uniche due luci provengono dal suo stomaco e dalla sua fronte. Lentamente, aumentando la stretta delle mani, cerca di sentire queste due luci dentro di lui, di farle proprie. Adesso le percepisce più chiaramente riesce quasi a vedere due colori distinti. Cerca ora di muoverle l'una dall'alto verso il basso e l'altra dal basso verso l'alto. Il punto di incontro sarà all'altezza della bocca dello stomaco, proprio dove si trova il sigillo. La discesa delle due luci che adesso sono assimilabili alla forma di una sfera non è regolare. Il movimento è ellittico, lento e vorticoso. Le due sfere cercano di quindi di unirsi brillando sempre di più ed aumentando la loro velocità con il proseguire del loro moto. Qualora la loro fusione fosse andata a buon fine una nuova energia completamente diversa dalle precedenti, avrebbe irradiato il corpo del deshi. Una energia così pura e calma da far sembrare il resto puro caos, il chakra.[tentativo impasto chakra 1 turno][equip come sopra]No, neanche il chakra riesci a richiamare. Il fattore destabilizzante della mancanza d'ossigeno che avverti è talmente forte da minare la tua concentrazione e non permetterti di arrivare ad un corretto impasto. La vista inizia a farsi appannata ed istante dopo istante tutto quanto si tingerebbe di buio. Solo a questo punto potrai iniziare a sentire dei passi, qualcuno che si sta chiaramente avvicinando ma le tue gambe sono deboli e molli come budino... non sei bloccato ma ti manca letteralmente la forza per spostarti e stai in piedi a malapena [Ambient per Kirito]
[Ora 11.06][15 minuti]
Il tentativo di impasto del chakra dell'uchiha fallisce miseramente. Quella che per lui ormai dovrebbe essere una tecnica ed una conoscenza ormai consolidata, viene fatta a pezzi da quell'ambiente ostile. Nel richiamare il chakra Kirito perde la concentrazione necessaria. L'aria diventa ancora più rarefatta tanto da fargli sciogliere quel sigillo e da farlo cadere in ginocchio. Persino le gambe sono completamente state private della loro forza e resistenza. Come se qualcuno stesse "succhiando" via le energie del genin, egli si ritroverebbe ora in ginocchio. Forse quella potrebbe essere una semplice manifestazione fisica di quell'ambiente ostile in cui si è adesso ritrovato. La mano destra sarebbe posta sul ginocchio destro il cui piede corrispondente dovrebbe ancora toccare il pavimento fatto di mattonelle. Al contrario la gamba gemella si troverebbe a contatto con il suolo. E' in quel momento che tutto inizia a farsi buio e che la realtà della situazione in cui si trova inizierebbe a palesarsi dinnanzi ai suoi occhi. I suoi occhi che fino ad allora hanno potuto osservare la realtà che lo circonda inizierebbero ad annebbiarsi. Probabilmente questo è l'ultimo stadio della mancanza di ossigeno a cui il ragazzo sta subendo. Prima il respiro ed ora la vista. Nonostante sia ad occhi aperti la sua vista non gli permetterebbe di vedere nulla. Kirito ha già visto il buio, quella volta in cui è caduto nel genjutsu di quell'uomo misterioso che ha permesso al ragazzo di risvegliare il potere nascosto dentro di lui. Forse lo sharingan lo potrebbe aiutare, come già fatto in passato. Tuttavia quella situazione critica non gli permette di restare in piedi, figuriamoci di richiamare il chakra ed in seguito il suo sharingan. E' in quel momento di totale disperazione che riuscirebbe ad udire dei passi in lontananza, segno che l'udito è ancora funzionante. Forse è un'allucinazione mentale dovuta al suo stato, o forse non è così. Fatto sta che quei passi diventerebbero sempre più definiti, come se quella persona si stesse avvicinando sempre di più al ragazzo.[chk off][equip come sopra]I passi di una singola persona si fanno sempre più vicini, Kirito cade in ginocchio non riuscendo a rimanere neppure in piedi a causa dell'ipossia che rende la situazione ancora più complicata e pericolosa. Il suono continua ad avvicinarsi fino a quando non potrai essere certo che qualcuno ti stia di fronte, ma i tuoi occhi non lo vedono se anche provassi a toccarlo con le mani troveresti solamente il vuoto <sono contento tu abbia risvegliato lo sharingan, stavo cercando qualcuno come te: abbastanza dotato da poter essesere considerato d'interesse ma troppo stupido per capire di essere manipolato> una corda si andrebbe a legare attorno al braccio destro a livello del polso, una seconda s'infilerebbe al mancino e poi altre due alle gambe e tutte si tenderebbero fino a tenere letteralmente sollevato da terra il corpo del Genin. Gli arti fanno male a tal punto che sembra stiano per staccarsi come se si trattasse di una antica tortura <mi prendo io questi occhi, ne saprò fare buon uso> e la voce che ti parla è familiare [15 minuti][11.26]
Non è un miraggio, ne tanto meno un'allucinazione. Quei passi sono reali, o per lo meno, sembrano esserlo. La prova inconfutabile e definitiva che quel suono provenga da una singola persona si palesa quando quest'ultimo, arrivato a ridosso dell'uchiha inizia a proferire parola. Parla dello sharingan e di come il suo risveglio fosse frutto di una sorta di manipolazione. Ma c'è qualcosa in quella voce che a kirito risulta familiare. Non ha tempo per pensare che una corda si andrebbe a legare ad ognuno dei suoi arti fino a tenerlo sollevato da terra. Come potrebbe fare una singola persona a fare ciò? Quale jutsu starebbe usando? Allora kirito avrebbe un'illuminazione. Che si tratti nuovamente di un genjutsu? Questa l'ipotesi più plausibile che Kirito riuscirebbe a dare in quel momento. Il dolore agli arti diventa palpabile. Come se il genin fosse diventato una bambola di pezza, sentirebbe tirare i suoi arti da ogni angolazione. Il dolore dovrebbe essere troppo reale per trattarsi di un'illusione. Ma kirito resterebbe fisso su quell'idea. Altre parole vengono udite dall'uchiha, parole spiacevoli, parole di morte. Quell'uomo vuole impossessarsi dello sharingan. Il cuore inizia a battere all'impazzata quasi come se stesse per uscire dal petto. Immobilizzato, senza fiato, e con un uomo che afferma di voler strappare gli occhi dai suoi bulbi oculari. Sembra non esserci via d'uscita. Tuttavia la seconda frase dell'uomo conferma il fatto che quella voce l'abbia sentita da qualche parte. Ma dove? Cerca di andare a ritroso con la mente. Dove, dove? Come all'interno di un album fotografico, dove ogni foto rappresenterebbe ogni ricordo e momento della sua vita, inizierebbe a sfogliare, pagina dopo pagina, ognuna di essa. Ma la ricerca sembrerebbe vana. I pensieri sono confusi, e la tortura che sta subendo rende quasi impossibile il concentrarsi su qualcosa. Che quella sia la fine? Probabilmente questo è il pensiero che ora pervade la mente del ragazzo. Dicono che in punto di morte una persona veda gli ultimi momenti della sua vita scorrergli dinnanzi a gli occhi. Ma in realtà quello che kirito vede in quel momento è soltanto il buio. Un buio pesto che sembrerebbe quasi inghiottirlo. E' in quel momento, che un ultimo barlume di lucidità, come una freccia scoccata allo scadere della mezzanotte, colpisce in pieno il ragazzo. Quella freccia contiene la parola <SHARINGAN>. Stando alle parole dell'uomo, egli vuole impossessarsi dello sharingan. Ma chi, oltre a lui stesso, conosce quella abilità? Chi può essere a conoscenza di tale informazione. Kirito ne ha parlato solamente con Eien, un suo amico, un genin. Probabilmente non capace di tali torture. Resta soltanto un'ipotesi: che lui sia l'uomo del genjutsu. Con un filo di voce proverebbe ad emettere dei suoni rassimilabili alla frase <Eri tu?> seguito poi da <Chi sei?>. Vuole per lo meno capire l'identità dell'uomo che sta per strappargli gli occhi, sperando che quelle due frasi, qualora fossero uscite dalla sua bocca, risultino chiare agli occhi del suo torturatore.[chk off][equip come sopra]<Shhh non ti interessa, tanto non potrai comunque mai vedere il tuo volto> la respirazione torna finalmente normale, tanto il corpo è sospeso a mezz'aria e teso da quelle corde. Kirito potrà sentire le palpebre che vengono allargate, qualcosa che si infila al di sotto del bulbo oculare e lo stesso che scivola verso l'esterno fino a lussarsi e cadere letteralmente penzoloni sul suo volto. Una sorte analoga toccherebbe al gemello e poi entrambi verrebbero sollevati e tesi con i nervi oculari che si tendono fino a spezzarsi. Il dolore di tutto il processo è atroce, un dolore che paragonato a quello degli arti che si stanno spezzando lo fa sembrare quasi piacevole <il punto non è chi sono io, ma chi sei tu stupido poppante che pensa di essere un kami onnipotente. Sei solamente una nullità!> ed ora che è stato anche privato dei suoi occhi è sicuramente anche meno abile rispetto ad un uomo medio [15 minuti][11.57]
<...tanto non potrai comunque mai vedere il MIO volto>
L'uomo non risponde alle domande dell'uchiha, che seppur poste con un filo di voce sembrano raggiungere le orecchie del suo torturatore. Quest'ultimo non si tira indietro in quella sorta di macabra promessa fatta al ragazzo, mettendo in pratica le sue intenzioni. Con una certa abilità e noncuranza del dolore altrui inizierebbe a strappare via dai bulbi oculari gli occhi del ragazzo, contenenti quel dono e abilità preziosa da poco ottenuta. Il respiro sembra essere tornato, come se qualcuno avesse allentato la morsa sul collo del ragazzo, che rimarrebbe in ogni caso immobilizzato da quelle corde. Il respiro ritorna proprio nel momento nel quale uno dei due bulbi sta per essere strappato permettendogli di lanciare un urlo di dolore <AHHHH>. Ma questo non basta. No, perché l'uomo continua imperterrito nella sua impresa accingendosi a strappare anche il secondo. Nel momento in cui kirito sentirebbe le mani fredde dell'uomo arrivare a toccare le palpebre del secondo occhio proverebbe a proferire di nuovo parola. <No ti prego, perché lo fai? Cosa ti ho fatto?> domande su domande. Perché lui? Perché tutta quella crudeltà nei suoi confronti. Kirito è inerme, debole e senza la preparazione necessaria a quella situazione. E' tutto troppo reale per essere un genjutsu. Il dolore, il sangue che dovrebbe ora sgorgare da quel bulbo vuoto fino a rigargli il viso di lacrime cremisi. <FERMATII> urlerebbe, ma a quanto pare tutto è inutile. L'uomo prosegue strappando con la stessa serietà e determinazione anche il secondo. I bulbi oculari di kirito dovrebbero essere vuoti adesso. Il dolore è talmente lancinante da riuscire per qualche attimo a nullificare il dolore causato da quelle corde che, nel mentre di quella macabra dissezione, non hanno smesso di tirare. Poi la domanda del suo torturatore giunge alle orecchie dell'Uchiha, se è ancora possibile definirlo tale. <Io non penso niente, e non sono nessuno. Ho scoperto questo dono e da poco lo sto imparando a controllare. Devi dirmi chi sei e perché te la prendi con me!> proferirebbe in direzione del suo interlocutore. In realtà kirito non sa bene dove indirizzare quelle parole perché al momento è completamente cieco. Si affiderebbe soltanto all'udito cercando di individuare la posizione dell'uomo soltanto grazie all'udito, che in quel momento, dovrebbe essere il senso su cui fare più affidamento. <Dimmi chi cazzo sei! Io non ho mai detto di essere nessuno!> continuerebbe, ripetendo con lo stesso tono di voce, quasi come una cantilena, quelle parole. Continuerebbe ancora ed ancora sperando di ottenere delle risposte dal suo torturatore. Concluderebbe infine con una frase diversa delle altre. Il tono diverrebbe più serio quasi come se dentro di se si fosse calmato. Smetterebbe per un istante di fare la checca isterica ed accennerebbe un sorriso volto a destabilizzare il suo torturatore. Perché una persona dovrebbe sorridere in quel momento? Probabilmente è questa la reazione che spererebbe di avere da quell'uomo di cui al momento non conosce nemmeno il nome. Con tono serio e rilassato, cercando di isolare il dolore proveniente ormai da ogni parte del corpo, direbbe <Se sei tu...> piccola pausa <Questa è solo un'illusione. Tutto questo non sta accadendo realmente> proverebbe a bluffare, quasi come se fosse certo di quelle parole. E' l'ultimo azzardo di kirito. Se deve morire, pensa, tanto vale farlo da uomo. Con un sorriso stampato sul volto proverebbe a prendersi gioco di quell'uomo. Le labbra socchiuse nascondono il digrignarsi dei denti che cercano a stento di trattenere il dolore. <Ti potevi trasformare in un maiale questa volta> direbbe, cercando di far capire all'uomo, qualora la sua ipotesi fosse esatta, di aver capito la sua identità. <Cra, cra> le ultime parole del genin che dovrebbero uscire dalla sua bocca, volte ad imitare la fastidiosa risata del corvo con cui è rimasto intrappolato nel genjutsu.[chk off][equip come sopra]<Su di una cosa hai ragione merdina, non sei nessuno e mai lo sarai ma esistono diversi tipi di genjutsu ed i miei... i miei sono su tutt'altro livello rispetto a qualsiasi altro> una nuova pressione sul petto, è l'uomo che ci siede sopra questa volta e questo aumenta chiaramente il dolore alle articolazioni che vengono maggiormente tese <faccio parte dei Maboroshi e da oggi anche tu ne fai parte. Hai le capacità di sviluppare dei genjutsu ma noi siamo i veri esperti... continua ad allenarti, diventa il migliore in questa arte, scoprine i segreti e FORSE potrei anche decidere di tornare e ridarti la vista> la pressione si allenta... passi che si allontanano e svaniscono. Le corde si dissolvono ed il corpo di Kirito cade in terra. I suoi intorno a lui cambiano, sono tornati ad essere i suoi del Centro del Villaggio, all'interno delle mura come se l'Uchiha non ne fosse mai uscito. Il dolore a braccia e gambe è svanito, come anche quello agli occhi ma continua a non vedere assolutamente nulla. I bulbi sono al loro posto, funziona tutto correttamente ma nonostante ciò Kirito è cieco [End-end obbligatoria]
L'uomo sembra farsi scivolare addosso le parole di kirito, ma per tutta risposta ad esse, parla di arte illusoria. A quanto pare sembra che su quella cosa Kirito ci abbia preso in pieno. Rivela a Kirito dell'esistenza dei maboroshi, una corporazione specializzata in genjutsu. Esorta inoltre il ragazzo ad allenarsi duramente per poter riottenere la vista. Tutte queste parole vengono inoltre dette nel mentre l'uomo si siede letteralmente sul petto di kirito, ancora sospeso a mezz'aria. Tuttavia nel momento in cui l'uomo finisce di proferire parola si dilegua e con lui quell'illusione in cui Kirito si trova. Un'illusione che è molto più potente di quello che il genin si aspetta. In realtà è caduto in quella trappola ancor prima di essersi recato nel bosco di ciliegi. Tutto intorno a lui sembra essere tornato alla normalità, ma i suoni non sono quelli di uccelli che cinguettano e di animali che passano tranquilli. Sono i rumori frenetici della vita di tutti i giorni del centro di Kusa. Rumori che però non hanno forma. Kirito infatti nonostante sembra essere stato nuovamente catapultato nella realtà è ancora cieco. Prova a guardarsi le mani e tutto quello che lo circonda. Ma come è ovvio che sia tutto intorno a lui è buio. Proverebbe quindi a portare le mani sugli occhi per controllare che i bulbi siano ancora al loro posto, tirando un sospiro di sollievo quando i polpastrelli raggiungono le palpebre. Proverebbe quindi a rialzarsi in piedi e col fare di una persona che non vede ciò che ha davanti a lui si incamminerebbe in una direzione non determinata. Deve capire come riottenere la vista. Decide quindi di provare ad andare in ospedale.[end]