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La ricerca della caccia - orfanotrofio

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con Mekura

21:34 Mekura:
  [extempo pomeriggio] Dalla caccia e dal colloquio con il loro comandante ha avuto da pensare: loro sono venuti li per qualche motivo e non era solo causare panico nel villaggio, quello era solo un mezzo. C'era qualcosa che non le tornava, un campanello d'allarme e vorrebbe fare luce su certi pensieri. C'erano varie domande in particolare: l'avversario che aveva affrontato aveva dei connotati simili a quello di un comune cittadino di Konoha. Si sono infiltrati nel villaggio da tempo come si è visto con quella dottoressa, la dottoressa stessa parlava di una famiglia allargata e questa cosa, era legata tutto intorno ai bambini. Il corvo con i bambini, l'importanza dei bambini...i bambini. Da allora questo concetto le è rimasto in testa: i bambini. Non hanno nascosto che sono venuti li con un'altro scopo, ma quale? quale è il modo migliore per infiltrare delle persone all'interno dei villaggi se non creare delle spie prese direttamente dai villaggi? indottrinarle da quando sono piccole e lasciare che si confondano con le loro capacità? Che fossero venuti qui per i bambini? ...ma è strano: fioccherebbero le segnalazioni di morti ammazzati, di famiglie divise, di rapimenti, eppure se è successo è passato tutto in secondo piano, come mai? é pomeriggio la gente è per strada a divertirsi per il villaggio. Vanno in giro per chioschi e ristoranti, per diletto, per necessità. Una notte tranquilla...e il buco di Saisashi transennato ancora non riparato. <...> Assottiglia le labbra mentre sente una fitta al cuore e abbassa il capo sofferente mentre procede a fare quello che deve fare. Lei è una copia, l'originale infatti sarebbe preoccupata dove ha trovato Saisashi per braccarlo e quanto meno trovare dove si nasconde. Non sta più dormendo da un po', torna a casa sfinita ed a malapena riesce ad occuparsi dei suoi figli e anche delle due creature che adesso ha a casa...e ogni tanto le creaturine piangono, hanno necessità di essere cambiate e di essere accudite come si deve...per la prima volta si è scoperta a non riuscire a controllare la cosa neppure con le copie. Ed è per questo che si è presa una tata. Fa fatica a fidarsi di un estraneo, ma la paga bene e la notte può permettersi di dormire almeno un paio d'ore con tutte le precauzioni del caso. Ormai vede spettri ovunque ma è un livello di follia accettabile se serve per proteggere la sua famiglia e chi protegge. Indosso la copia porterebbe un Haori di lana viola e floreale Sotto questo un paio di pantaloni di pelle con la trama a serpente che salgono fino a sotto il seno seguendo il corpo come una seconda pelle e una maglia con chiusura a Kimono bianca ed aderente sul petto con le maniche ampie. Mezzi guanti ninja e l'anello della akatsuki infilato nell'indice destro. [copia chk tot 50/50 ch]

21:47 Mekura:
  [extempo pomeriggio] Procede con forti dubbi verso un posto preciso: dovrebbe prima andare alla polizia a chiedere di persone scomparse, ma...se la caccia è nel villaggio potrebbe anche essere nella polizia, del resto è un luogo straordinariamente facile da aggirare per quanto posa sembrare strano. In più, non adora rivedere i suoi vecchi compagni, non vuole essere giudicata da loro ne dal capo della polizia. Magari...magari un giorno potrebbe tornare a fare una visita, ma ormai è troppo tardi. Quindi la polizia per ora no, ma d'altro canto perché non mettere un loro agente anche in un orfanotrofio? Quelli più interessanti per loro sono già sotto controllo e sotto osservazione, li possono già crescere con una certa idea, li possono far adottare ad altri individui della caccia, li possono crescere e fare in modo che questi orfani siano infinitamente grati alla caccia ed al suo comandante. Ma sono solo delle tristi congetture, ancora non ha nulla tra le mani e, in ogni caso, deve stare ben attenta a come parla e si comporta. Ha una giustificazione, in parte ma per il resto dovrà instaurare un certo rapporto con chi dovrà discutere. [copia ch tot 50/50 ]

22:08 Mekura:
 Arriva alla entrata, non parla, prende un lungo respiro e ascolta il suono dei bambini nella struttura è evidente che ce ne siano. Rimarrebbe li, in attesa di poter parlare con qualcuno, un tutore o una tutrice. Appena ne vedrebbe passare uno, la fermerebbe salutandola in modo cortese <salve, buongiorno, mi chiamo Mekura..> Hyuga? non ha più il diritto di usare quel cognome <Sono la signorina Mekura> si corregge passando subito alla parte importante <vorrei parlare con la direttrice, avrei bisogno di sapere alcune informazioni se è possibile> afferma la donna prendendo un lungo respiro <o magari posso prendere un appuntamento se è impegnata non ci sono problemi posso anche aspettare> la suddetta/o, viene lasciata e questa lascia Mekura all'entrata dove verrebbe invitata a sedersi su una poltrona al momento che sarebbe occupata da due bambine le quali sono intente a giocare. Le ricorda la prima volta che ha visto il suo Ken, anche lui giocava in una saletta con gli altri bambini, questo la farebbe sorridere teneramente..un bel ricordo. <ciao> le saluterebbe <posso vedere il disegno? lo avete fatto voi?> chiede puntando il disegno sulla seduta della poltrona lasciando che le due ragazzine la ignorassero oppure le dessero il disegno <grazie> afferma nel caso lo facessero <chi lo ha fatto? è molto bello> le loda sorridendo verso queste, prendendosi il suo tempo in quel atto di affettuosità verso delle bambine sconosciute. Lo fa naturalmente, un po' come se pensasse che in quelle figure innocenti ci sia l'immagine dei suoi bambini morti. Che ogni figlio di altri, ogni abbandonato alla fine è figlio suo per risposta al proprio dolore, un riscatto ed un perdono. <avete dei bellissimi capelli, vi va se vi faccio una treccia?> [copia ch tot 50/50 ]

22:47 Mekura:
 Quando il tutore torna per chiamarla la ritroverebbe con in braccio una bambina su una gamba e una su un'altra mentre sta muovendo le dita tra i capelli della seconda ragazzina facendo con diligenza la seconda treccia. <hum...ci siamo quasi> afferma parlando verso la bambina prima di gettare lo sguardo verso l'adulto venuto/a a cercarla <solo un secondo, ci siamo quasi> afferma prendendosi il suo tempo facendo un nodo alla fine della treccia in modo da tenerla ferma <fatto! stai benissimo> si solleva in piedi dando il tempo alle bambine di spostarsi e le saluta prima di camminare verso la direzione. Nel caso incontrasse dei bambini butterebbe l'occhio su tutti quelli che incontra, per capire l'età minima di quelli presenti. Se le sue deduzioni sono giuste non sarebbe un caso se vedesse solo bambini grandi o alla soglia massima per l'adozione: i bambini piccoli sono più manipolabili. Una volta davanti la apre la porta bussando, sorridendo in direzione del direttore/trice, presentandosi <buongiorno, sono la signorina Mekura> si presenta anche a lei aspettando l'invito a sedersi. Segue le direttive senza battere ciglio e con serenità aspettando il permesso a parlare. Ricevuto alla fine inizierebbe a parlare <ho conosciuto due delle vostre bambine, sono adorabili e il posto è davvero molto bello> afferma la donna tenendosi seduta composta, formale ma affabile. Parlerebbe del più e del meno, interessandosi alla struttura, al lavoro, ai fonti ed interesse di Hitomu e perché no, anche dei problemi se necessario, tutto quello che le servirebbe per arrivare allo scopo: ricevere informazioni su bambini scomparsi. <Tornando a noi ero venuta qui per prepararmi preventivamente. Farò un discorso lungo, sopratutto perché si tratta di una cosa complessa, ma per caso vi sono stati portati via dei bambini?> domanda la donna <in una missione recentemente ho avuto a che fare con tre neonati rapiti, una di queste apparteneva ad una persona che conoscevo e gli altri due erano solo uno specchietto per le allodole in modo che potesse confonderci con il rischio di farle molto male o peggio> sospira <era un criminale che a quanto pare ha avuto modo di entrare nel villaggio di Konoha, è possibile che abbia rapito due neonati?> la butta li, sperando che potesse dire di altri casi di bambini scomparsi. [copia ch tot 50/50]

23:32 Mekura:
 Attenderebbe la risposta con interesse aspettando sul posto senza aggiungere altro. La fissa seriamente mugugnando appena mentre meditando, abbassa lo sguardo per leccarsi le labbra senza farsi vedere troppo. Alla domanda "cosa ci vuole fare con quei bambini" la Hyuga afferma <voglio prima trovare le loro famiglie: è ingiusto che stiano con me e si ritrovino un orfanotrofio, hanno bisogno dei loro genitori e il contrario...si muore di passione per i figli quando vengono rapiti> afferma lei abbassando la voce <ne so qualcosa> ormai a lei mancava davvero poco dello schifo che può riservare la vita ad una persona. <ma dovrò prepararmi nel caso non abbia le possibilità di trovare i loro genitori e anche tenerli in casa> afferma la donna con rammarico <non sono arrivata ancora a questo punto, ho grandi speranze, ma voglio essere certa che questi due bambini abbiano una vita serena, tranquilla e amorevole> afferma la donna seriamente <che siano protetti> la discussione andrebbe avanti, alcune volte divagando, alcune volte tornando sul punto cercando di essere sottile e di non continuare troppo sullo stesso punto, non essere troppo aggressiva. [copia ch tot 50/50]

00:27 Mekura:
 La discussione andrebbe avanti fin a quando non ci sarebbe più nulla da dirsi con tutte le informazioni del caso. La Hyuga si solleva in piedi e va a porgere un inchino verso la direttrice <la ringrazio per il suo tempo...le chiedo solo una cortesia, potrei visitare la struttura?> domanda la donna <sempre per quel motivo, sa...almeno vorrei venire a trovarli di tanto in tanto> insomma continua con quella che è una mezza verità, un pretesto per raggiungere le sue informazioni. Difficilmente avrebbe dato Kaori e Tetsuo all'orfanotrofio. Se permesso la donna quindi si dedicherebbe a camminare all'interno della struttura, accompagnata, in modo che potesse tranquillamente confrontarsi anche con i bambini. Ed è li che chiederebbe delle informazioni in più. rivolgendosi a questi chiederebbe i loro nomi, cosa interessa a loro fare, quale sono le loro passioni e poi si occupa nel fare domande <avevi qualche amico che è stato adottato?> domanda la donna cercando di far uscire fuori il discorso anche a questi bambini e di chiedere informazioni in più al riguardo, sempre con gentilezza tuttavia. <Siete dei ragazzi meravigliosi, andrà tutto bene non vi preoccupate: siete intelligenti e vivete in uno dei villaggi che più si occupano dei bambini e della loro crescita, anche se vi sentite abbandonati non lo siete realmente> darebbe un'ultimo conforto ai ragazzini e salutandoli si dirigerebbe verso la propria casa con nuove informazioni, forse. [€nd]

Mekura cerca informazioni si cosa la caccia stesse puntando sul serio.