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[Ambient] Cra cra cra

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con Hikoboshi, Kirito

A te la prima azione, nessun plot particolare lo sviluppiamo in corso d'opera

18:26 Kirito:
 E' sera o almeno è quello che sembra. In realtà è tardo pomeriggio ma l'arrivo dell'inverno con la conseguente riduzione delle giornate da l'impressione che sia già l'ora di cena. Le luci dei lampioni sono state appena accese così come tutte le insegne luminose degli svariati negozi di cui Kusa è piena. Kirito si trova a passeggiare per le vie del centro. Non è solito andare da quelle parti ma oggi voleva fare qualcosa di diverso dal solito visto che in qualche modo voleva festeggiare la sua promozione al grado di genin. Ebbene sì, dopo tanti sacrifici aveva raggiunto ciò per cui aveva studiato e si era allenato tanto. Tuttavia, nonostante adesso abbia sulla spalla destra legato molto stretto il coprifronte di Kusa, gli interrogativi sono ancora lì. Kirito è diventato genin quasi unicamente per scoprire il significato delle parole di suo nonno in punto di morte e per scoprire cosa fossero quegli occhi, ipnotici e rosso sangue che il nonno aveva in quel momento. Ora sta camminando in maniera abbastanza rilassata, non ha fretta e finalmente non ha lezioni da seguire in accademia. Ha sentito parlare di un bar dove servono un té fantastico e perciò ha deciso di farci un salto. Indossa un kimono nero che scende fino alle ginocchia con uno spacco sul fianco destro. Lo spacco ha il compito di favorire i movimenti del kusiano. Esso lascia inoltre trasparire due porta kunai, con all'interno un totale di 6 shuriken e 6 kunai. Un terzo portakunai è situato sulla gamba gemella con all'interno altri 3 shuriken e kunai. Una cintura bianca di tela, strettamente intorno allo stomaco, rende il tutto più bello agli occhi. Su di essa è incastrato un porta oggetti. Al suo interno un rotolo fuuda con sigillato all'interno un tronchetto di dimensioni standard, un veleno speciale ( che probabilmente non userà in questa occasione ), e un set di 3 fumogeni. Dei pantaloni di stoffa marroni concludono il vestiario, accompagnati da dei calzari da ninja con calze bianche, in tinta con la cintura, al cui interno è infilata la parte finale del pantalone. E' finalmente arrivato al locale e ora sta fissando le particolari scritte in rilievo di cui l'insegna è composta.[chk off][equip prossimo post]

Sembrerebbe una di quelle tante, tranquille serate che ci si può godere mentre si vive in un periodo di pace e mentre ci si trova all'interno del proprio Villaggio. Cosa mai volete che possa accadere? Solitamente la vita in queste zone trascorre abbastanza tranquilla, abbastanza serena da permettere alla gente di trascorrere i propri giorni in maniera abbastanza spensierata. Kirito è uno dei tanti genin del Villaggio, l'unica cosa a renderlo particolare è l'inesperienza in battaglia perchè ha appena superato il mitico esame per riuscire ad arrivare ad avere il coprifronte, per quanto possa essere un momento importante per tanti nell'ottica degli eventi mondiali potrebbe essere ben poca cosa ma mentre arriva al locale il ragazzo potrà vedere o meglio... avvertire una oscura ombra alle proprie spalle, ostile, minacciosa <Coff coff> tossicchia pure per attirare l'attenzione e se effettivamente dovesse girarsi il ragazzo non vedrebbe più il proprio villaggio ma una sola desolata pianura composta da terra e sassi e niente altro! Ne una persona, ne un filo d'erba, ne un albero o una costruzione [Ambient per Kirito][15 minuti][Ore: 18.36]

18:50 Kirito:
 Kirito è lì a fissare l'insegna del locale chiedendosi che razza di materiale abbiano utilizzato per costruirla quando un qualcosa appare alle sue spalle. Più che un qualcosa si tratta probabilmente di un qualcuno visto che quest'ultimo schiarendosi la voce fa in qualche modo avvertire al ragazzo la sua presenza. Kirito era troppo troppo concentrato sull'insegna per accorgersi che qualcuno gli fosse arrivato alle spalle. Un errore che da ora in poi non dovrebbe fare mai più. Quella presenza alle sue palle è vicinissima tanto da far capire immediatamente al ragazzo che quella tosse fosse rivolta a lui e non a qualcun altro. La curiosità è troppa e quindi si gira. Una mossa forse troppo avventata ma girarsi quando qualcuno ci chiama è considerabile come un gesto istintivo, quasi spontaneo. Ma quel movimento rotatorio atto ad osservare la faccia dell'uomo o della donna alle sue spalle non termina come vuole Kirito. Quel leggero movimento lo catapulta in una sorta di realtà alternativa. Tutto intorno a lui è diverso. Non ci sono più case, non ci sono più persone, nulla di nulla. E' al centro di un'immensa pianura composta da terra e sassi. Nient'altro all'orizzonte solo terra e sassi. Si gira in direzione del locale ma, ovviamente anche quello è sparito. Qualcosa dev'essere successo, ma cosa? L'ultima cosa che ricorda è quella tosse volta a richiamare la sua attenzione. Non sa cosa fare quindi per prepararsi ad eventuali pericoli all'orizzonte decide di attivare il chakra. Porta le mani all'altezza del plesso solare formando il sigillo della pecora. Dopo aver chiuso gli occhi immagina il suo corpo immerso nel buio. Le uniche due luci provengono dal suo stomaco e dalla sua fronte. Lentamente, aumentando la stretta delle mani, cerca di sentire queste due luci dentro di lui, di farle proprie. Adesso le percepisce più chiaramente riesce quasi a vedere due colori distinti. Cerca ora di muoverle l'una dall'alto verso il basso e l'altra dal basso verso l'alto. Il punto di incontro sarà all'altezza della bocca dello stomaco, proprio dove si trova il sigillo. La discesa delle due luci che adesso sono riassimilabili alla forma di una sfera non è regolare. Il movimento è ellittico, lento e vorticoso. Le due sfere cercano di quindi di unirsi brillando sempre di più ed aumentando la loro velocità con il proseguire del loro moto. Qualora la loro fusione fosse andata a buon fine una nuova energia completamente diversa dalle precedenti, avrebbe irradiato il corpo del deshi. Una energia così pura e calma da far sembrare il resto puro caos, il chakra. Il chakra dovrebbe essere stato richiamato ma con tutta probabilità lui si dovrebbe trovare ancora lì. <Tutto questo è irreale> dice guardandosi intorno cercando di scorgere oggetti o forme di qualsiasi genere in lontananza. Poi però l'illuminazione. <Irreale... Si, non c'è altra spiegazione, sono in un genjutsu. Ma com'è possibile? E' davvero la portata che un'arte illusoria può raggiungere?>
[se tentativo impasto chakra][chk 20/20][equip: 3 porta kunai (2 gamba dx e 1 gamba sx ) con 3 kunai e 3 shuriken| Porta oggetti: fuuda con tronco x1, fumogeni x3, veleno speciale x1][impasto chakra 1 turno]

Perfino l'ora è cambiata perchè sembra essere giorno pieno e ciò permette di vedere come in realtà li intorno non ci sia nulla per diversi chilometri, fino all'orizzonte <geeenjutsu-cra, geeeenjutsu> un corvo alle tue spalle sta zampettando sul terreno, no non vola. "Cammina", sarebbe più corretto dire che saltella come fanno un po quasi tutti gli uccelli quando si muovono a terra <geeeenjutsu, geeeenjutsu-cra> cominci a sentire il terreno sotto i tuoi piedi cominciare a cedere, come se stia per sgretolarsi ma al contempo dal becco del corvo appare un kunai che ti viene lanciato addosso con una traiettoria rettilinea leggermente ascendente e mira a colpire il tuo addome <Cra cra cra cra> una vera e propria risata quella del pennuto di colore nero, il tempo per fare qualcosa è poco... il kunai è veloce e quando colpiscono fanno male! [1/2 per difendere]

Distanza Kirito-Corvo 5 metri

19:14 Kirito:
 Kirito è ancora in quella landa desolata. Persino le condizioni temporali sono cambiate. Se a Kusa era ormai sera qui il sole splende alto nel cielo. Tuttavia il ragazzo stranamente non ha caldo. Cerca di coprirsi gli occhi con le mani formando una sorta di visiera e socchiudendo le palpebre proverebbe ad allungare in qualche modo il suo campo visivo. Ma all'orizzonte neanche l'ombra di una mosca. All'improvviso però una stridula voce molto poco umana lo fa girare alle sue spalle. Si tratta infatti di un corvo che zampettando nella sua direzione gracchia qualche parola. In realtà la parola udibile è solo una: genjutsu. "Un cazzo di corvo parlante. Ma dove sono finito?" pensa il ragazzo mentre abbassa leggermente la testa verso quel curioso animale, che dal canto suo continua ad avanzare imperterrito a piccoli saltelli nella direzione del genin. <Sei stato tu a portarmi qui?> poi scrolla la testa "sto parlando con un corvo. Devo uscire da questa illusione ed alla svelta". Proverebbe ad iniziare il rilascio illusorio ma improvvisamente il terreno sotto i suoi piedi inizierebbe sgretolarsi. La terra inizierebbe a tremare facendo quasi perdere l'equilibrio al ragazzo. Ma non finisce qui perché il corvo raggiunta la distanza di circa 5 metri apre le sue fauci facendo partire da non si sa quale parte del corpo un kunai diretto allo stomaco del ragazzo. "Se sono in un'illusione allora nulla di tutto ciò e reale. Quindi quel coltello non mi dovrebbe fare male" pensa il ragazzo. Però poi cambia immediatamente idea "però se non lo schivo il dolore lo sentirò, eccome se lo sentirò. E questo potrebbe causarmi dei danni seri a livello celebrale", sono tutte supposizioni ma è deciso a schivare quel kunai. Tenendo ben saldo il piede destro sul terreno che farà da perno proverebbe ad effettuare una rotazione completa del corpo da sinistra verso destra, in senso anti orario. Il piede sinistro si leverebbe dalla parallela del suo gemello per levarsi a mezz'aria per pochi secondi. Il busto e gli addominali favorirebbero il movimento accompagnandolo e dandogli quanta più velocità possibile. Il corpo sarebbe leggermente spostato in avanti e le gambe entrambe flesse. I muscoli della destra, la gamba del perno sarebbero in tensione. Deve cercare di abbassare il baricentro in modo che la schivata sia effettuata con successo. Questo anche perché il terreno sotto ai suoi piedi si sta sgretolando e rischierebbe di perdere l'equilibrio restando su una sola gamba. Poi direbbe al corvo <Ma che razza di mostro sei?> e nel frattempo penserebbe "sto ancora parlando con un corvo".[chk 20/20][equip come sopra][1/4 schivata]

Il tentativo di schivare il kunai uscito letteralmente dalla bocca del corvo, potrebbe anche essere buono ma è troppo veloce quell'attacco perchè il ragazzo riesca a sposarsi in tempo... forse avrebbe fatto meglio ad utilizzare la tecnica della sostituzione <io-cra? Che razza di mostro sei tu-cra? Ti sei visto-cra cra? Girati-cra> neanche fosse una trottola ormai Kirito viene invitato ancora una volta a girare su se stesso e davanti a se potrà notare uno specchio ma ciò che vi vede riflesso non è più se stesso ma le sembianze di suo nonno; quella figura tanto amata che ha abbandonato questo mondo lasciando una ferita nel cuore del ragazzo ed una serie di interrogativi. L'abbigliamento e l'equipaggiamento però non sono cambiati, sono ancora i propri... ad essere mutato sono solamente l'aspetto esteriore e la voce perchè dentro di se Kirito ha ancora coscienza di se stesso, oltre che i propri ricordi e conoscenze <sei vecchio-cra> [15 minuti][Ora: 19.36]

Il fianco sinistro di Kirito viene lacerato, la ferita sembra abbastanza profonda [-15 PV] e sanguina naturalmente oltre a fare un male boia... ferita e sanguinamente che rimangono anche una volta divenuto "anziano" [Ora 19.39]

19:53 Kirito:
 La distanza tra il corvo parlante e Kirito era troppo breve perché quest'ultimo potesse schivarlo così facilmente. Infatti a metà del movimento il kunai lo trafigge in pieno stomaco seguito da una copiosa perdita di sangue. Il dolore è reale, troppo reale per essere solo in un'illusione. Ma così dev'essere non c'è altra spiegazione a tutto quello che gli sta succedendo. Decide di tenere il kunai nello stomaco e di non toglierlo per evitare un'ulteriore emorragia. Tuttavia il sangue scende lento ed inesorabile sporcando i suo kimono di un rosso fuoco. <Brutto stronzo che non sei altro, fammi uscire da qui!> urla kirito a quell'animale che dal canto suo continua a ridacchiare. Poi quest'ultimo suggerisce al ragazzo di girarsi. Kirito non vuole farlo. Magari quando lo farà cadrà in un'altra illusione. O peggio ancora quel malefico corvo lo attaccherebbe alle spalle. Non c'è un singolo motivo per cui dovrebbe girarsi. Indietreggia quindi lentamente di qualche metro ed alle sue spalle qualcosa di solido lo blocca. Tenendo lo sguardo fisso verso il corvo che non si muove da lì mette le mani dietro la schiena come a studiare l'oggetto sul quale ha sbattuto. Una cornice all'esterno e poi all'interno... Una superficia liscia. Potrebbe essere un vetro. Kirito deve correre il rischio e girarsi. <Io mi giro, ma se fai qualcos'altro giuro che ti tolgo le penne ad una ad una e ti faccio arrosto> direbbe prima di girarsi. A quel punto la sua ipotesi viene confermata. Uno specchio a grandezza naturale si pone davanti a lui. Ma l'immagine al suo interno non è quella che avrebbe dovuto trovare. Al suo interno ci vede suo nonno. <N-N-Nonno... Sei tu?> dice balbettando. Ma di strano coglie la sua attenzione. La bocca di quello che sembrerebbe essere suo nonno si muove all'unisono con la sua. Fa altri test e ciò si ripete. <E' uno scherzo vero?>, chiede al corvo alle sue spalle, il quale di tutta risposta si limita a sfotterlo ed a ridacchiare. O gracchiare. O quello che fanno i corvi parlanti quando ridono. Strizzando gli occhi ed avvicinandosi allo specchio quasi a toccarlo noterebbe che i vestiti indossati da suo nonno sono gli stessi identici abiti che ha lui. Kirito non crede ai suoi occhi. <Com'è possibile?> chiede, mentre anche la sua immagine riflessa imita alla perfezione i movimenti. Poi abbassa lo sguardo sulla sua mano. Ha delle rughe. Alza la manica del Kimono ed anche il braccio oltre ad aver assunto una colorazione leggermente differente è completamente rugoso. Poi si tocca la faccia con entrambe le mani. Di rimando la sua immagine riflessa allo specchio fa lo stesso. Sente ogni venatura, ogni solco, sul suo viso. Ma quello non è il suo viso. E' quello, o meglio, era quello di suo nonno. Per ulteriore sicurezza tira fuori un kunai e prova ad utilizzare la parte metallica dello stesso come una sorta di specchio. I suoi timori vengono confermati, è uguale a suo nonno. <Perché mi stai facendo questo? Fammi uscire da qui, bastardo! E poi chi sei? Cosa ti ho fatto?> troppe domande forse ma uscirono dalla sua bocca come un fiume in piena. Poi kirito torna a guardare lo specchio. Ed alzando leggermente le labbra sorriderebbe all'immagine al suo interno. <Mi manchi nonno> sussurrerebbe. [chk 20/20][equip come sopra]

Il corvo si alzerebbe in volo ed il terreno ricomincerebbe a tremare. Un pezzo di terra davanti a te crolla, poi un altro pezzo... un pezzo ancora e non si fermano più in una sorta di effetto domino con tante porzioni casuali di terra che sprofondano nel buio, al suo posto rimane solamente una sorta di buco nero... non vedi nulla perchè effettivamente non c'è nulla. L'unica porzione di terreno che rimane alla fine è solamente un piccolo lembo di 50x50 centimetri esattamente al di sotto dei tuoi piedi. Siete rimasti solamente tu ed il tuo corvo <tuo nonno si che era uno forte-cra, tuo nonno era degno di vivere-cra, perchè non sei morto tu al posto di tuo nonno-cra?> puoi provare a mettere i piedi fuori dalla tua "zona sicura" se preferisci ma non sentirai niente come se ci fosse letteralmente il vuoto <un simile dono è sprecato con uno come te-cra> ma di cosa stia parlando il corvo, che rimane in volo sempre a 5 metri di distanza davanti a te all'altezza dei tuoi occhi, è qualcosa che è ancora tutto da scroprire [15 minuti][20.02]

20:12 Kirito:
 Kirito vorrebbe restare a parlare con quell'immagine, seppur fittizia, di suo nonno. Vorrebbe restar lì a raccontargli come va la sua vita, di come sia diventato da poco un genin e delle sue prime missioni. Ma il tempo a loro disposizione sembra essere scaduto. Tutto intorno a lui inizia a sprofondare. Come tasselli di un puzzle, o tessere di un domino, il terreno pezzo dopo pezzo, sasso dopo sasso, inizia a sgretolarsi. Kirito proverebbe a muoversi come a voler scappare da quella voragine che si sta creando intorno a lui ma in ogni direzione egli provi a muoversi svanisce. Il terreno diventa improvvisamente nero per poi cadere. Tutto sprofonda giù. Il cielo inizia a diventare sempre più lontano fino a diventare una sorta di ricordo. Come nelle profondità di un pozzo, ma in assenza di luce, kirito non vede nulla. Prova a mettere un piede fuori da quel lembo di terra sotto ai suoi piedi, l'unico a non essersi sgretolato, ma i suoi piedi non sentono niente. Il corvo è in volo ed inizia a parlare. Dice qualcosa riguardo a suo nonno e Kirito si infuria. <Come osi nominarlo? Tu non sai niente di lui come non sai nulla di me> dice quasi urlando. Il suono che si possa ancora propagare in quell'oblio nero così come l'aria sembrerebbe essere ancora respirabile. Alla parola "dono" del corvo kirito inizierebbe ad associare, come un flashback, come dei fotogrammi lanciati a massima velocità nella sua mente, le ultime parole di suo nonno. <Dono hai detto? Che vuol dire? Che dono?> risponde alterato, come se quella parola avesse risvegliato una certa curiosità ma al contempo angoscia nel genin. <Mio nonno era un ninja come tanti, non sai di cosa stai parlando.> o forse sì, chi lo sa. Kirito si limita a porre quelle domande al corvo, che in realtà non vede vista l'oscurità in cui è calato. [ch 20/20][equip come sopra]

<Cra cra cra cra> se la ride ancora il corvo <io lo conosco o meglio, l'ho conosciuto. Sembra che sia tu a non conoscerlo affatto> scuote la testa il corvo che si girerebbe dando le "spalle" o la coda insomma il di dietro a Kirito e si allontanerebbe in volo eppure quella voce continuerebbe ad essere ancora estremamente vicina come se rimbombasse nelle sue stesse orecchie <quegli occhi rossi li hai visti vero? Li hai visti? Usa il tuo chakra... spingi la tua vista oltre i limiti della umana concezione, rendili capaci di realizzare l'impossibile e salvati oppure morirai qui in questo vuoto, in questo nulla> ed infatti la terra sotto di te sta tremando, un chiaro segno che anche quella stia per cedere <Fallo!> ma questa volta è una voce diveresa a parlare ed a Kirito sembrerà essere esattamente quella di suo nonno [15 minuti][20.21]

20:35 Kirito:
 Il corvo immerso nell'oscurità, afferma di conoscere il nonno di kirito. Ma com'è possibile. Poi il genin ci ripensa meglio. Se questa è un'illusione quello che sta parlando non è un corvo ma un uomo. Quindi è l'uomo dietro tutto questo ad aver conosciuto mio nonno. Poi un battito di ali proveniente da una direzione non ben determinata indicherebbe che il corvo si stia allontantando. <Aspetta, dove vai> urla kirito. Il corvo poi continua a parlare. La sua voce sembra più vicina che mai nonostante poco fa sembrava che si fosse allontanato. Parla di quegli occhi rossi, quelli che il nonno di Kirito aveva in punto di morte. Quegli occhi che l'hanno tenuto sveglio la notte. Le parole del corvo spingono kirito a provarci visto che la situazione si sta evolvendo. Anche quell'ultimo lembo di terra si sta sgretolando e se non vuole finire in quell'oblio deve provare a fare qualcosa. "Io non posseggo quegli occhi come posso fare" kirito ha poco tempo, deve sbrigarsi. Da dietro una voce forte, chiara, limpida urla di farlo. La riconosce al volo, da quella singola parola. E' la voce di suo nonno. <Nonno sei tu?> proverebbe ad urlare ma non ottiene nessuna risposta. Le prime crepe inizierebbero a formarsi su quel pezzetto di terra segno che il tempo stia per scadere. <<Il tuo sangue è speciale. Il tuo destino è diverso da quello di tutti gli altri. Cerca di avere i miei occhi e tutto ti sarà più chiaro>> le ultime parole del nonno gli rimbombano nella testa come se qualcuno gliele stesse urlando nell'orecchio. "Il mio sangue è speciale. Mi fido di te, nonno, ci proverò". Chiude gli occhi, inspirando profondamente e cercando di visualizzare dalla terza persona il proprio corpo. Al suo interno un costante flusso di chakra che verrebbe convogliato all'altezza della bocca dello stomaco per poter creare due piccole sfere azzurre dense dell'energia comunemente chiamata chakra. Tali sfere ricevono una continua irrorazione potere come se fossero collegate da fili invisibili, e con la sola volontà verrebbero poi sospinte verso l'alto per permetter loro di raggiungere il nervo ottico, il quale si lega direttamente alle pupille, punto nel quale tali sfere andrebbero ad inglobarsi per dare avvio ad una spontanea reazione con il proprio gene innato, il gene degli uchiha, lo sharingan. Quando riaprirebbe gli occhi Kirito potrebbe non essere più lo stesso di prima. Potrebbe avere una visione diversa del mondo e di ciò che lo circonda. E negli occhi, le cui iridi sarebbero riempite di un rosso cremisi, si verrebbe a formare una sorta di goccia nera. Come una lacrima, lasciata lì da qualcuno ad osservare il mondo. [tentativo sharinga 1 tomoa][ch 19/20][turno 1/2]

[Attento al rischio autoconclusione, quando c'è un fato limitati al tentativo e lascia alla stringa le conseguenze] Gli occhi di Kirito effettivamente cambiano, la vascolarizzazione aumenta ed il maggior afflusso di sangue fa assumere a questi una colorazione rossa condita di quella virgoletta scura che indica il risveglio dello Sharingan ma bruciano tremendamente. E' avvenuto, è avvenuto sul serio. Ora potrà vedere una concentrazione di chakra che è proprio davanti a se: dista 1 metro dalla sua posizione, è di colore rosso intenso, da sembrare quasi solido e forma una lingua di "terreno" larga 1 metro e talmente lunga che sembra arrivare all'infinito <salta!> non è più la voce di suo nonno ma quella del finto corvo che ha smesso di fare il corvo. Dopo il salto, una operazione semplicissima, il supporto dove si trova in questo istante Kirito andrà a sprofondare... c'è una sola direzione in cui muoversi e mentre cammina il ragazzo improvvisamente aprirà gli occhi trovandosi a Kusa, davanti al negozio che ha lasciato poco prima. E' disteso a terra e sul petto un bigliettino con scritto "va al Dojo Uchiha" [End-end obbligatoria]

Prima dell'azione tira un D50

Kirito tira un D50 e fa 28

21:03 Kirito:
 Tutto va per il verso giusto e Kirito ha la conferma che quello che ha nel suo sangue è speciale. Al suo interno un gene sopito, è stato finalmente risvegliato grazie a quella situazione disperata. Gli le iridi del ragazzo sono di un rosso intenso bruciano molto ma sembrano essere stabili. Deve ancora impegnarsi per riuscire a padroneggiare quel nuovo potere e vuole scoprire le sue nuove capacità. La prima, evidente è quella di riuscire a vedere il chakra o meglio quello che sembra chakra. Come se fosse illuminato di luce propria, da quel buio profondo, emerge una sorta di lembo di terra, fatto interamente di chakra. Probabilmente non lo avrebbe mai visto senza quegli occhi. Il tempo è ormai allo scadere ed infatti da destra verso sinistra e dall'alto in basso il piccolo lembo di terra su cui Kirito sta poggiando i piedi si inizia a sgretolare. Deve fare qualcosa e quel chakra così intenso da sembrare solido sembra essere l'unica ancora di salvezza. Deve provarci. Anche la voce del corvo, ormai priva dei suoi tratti animaleschi, lo esorta a saltare. Kirito deve compiere quello che molti definirebbero un salto della fede. Prima la destra e poi la sinistra si levano a mezz'aria per poi atterrare su quella forma di chakra prima visualizzata. Un gesto con le braccia aperte gli permette di riacquistare l'equilibrio. Sbatte leggermente il piede per terra, per così dire, ed aveva ragione. Non solo sembrava solido ma lo è. Nel frattempo un rumore sordo lo fa girare nella direzione in cui si trovava prima. E' il pezzo di terra che si sgretola completamente, venendo inglobato in quel vuoto. Quella specie di piattaforma su cui si trova sembra tracciare un percorso che Kirito inizia a seguire. Fa qualche passo nel buio cercando di tenere i piedi su quella piattaforma per poi aprire gli occhi. Il buio è sparito, e sembra ritornato tutto alla normalità, compresi i suoi occhi. Ci mette qualche secondo prima di capire dove si trova. I suoi sensi devono riabituarsi alle luci forti ed ai rumori tipici del centro città. Prima di alzarsi in piedi si mette seduto cercando di ripercorrere con la mente tutto quello che gli è successo e per capire se è stato tutto frutto della sua immaginazione oppure no. Un bigliettino alla sua destra gli fa capire che non è stato soltanto un sogno. Lo apre, e lo legge. Una scritta a penna recita "Vai al dojo Uchiha". Non è stato solo un sogno. E quella non era una semplice illusione. Ma quali sono i limiti e le potenzialità del suo potere? E perché è venuto a saperlo solo adesso? Queste sono le domande a cui kirito vuole dare una risposta, dopo aver scoperto la verità, o parte di essa, sul nonno. E le scoprirà solo andando nel luogo indicato su quel bigliettino.[chk off][sharingan off][equip come sopra][end]

Risveglio un po turbolento di uno sharingan sopito

No px in quanto ambient

Dado 28/50