Giocata del 20/11/2017 dalle 16:15 alle 22:18 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[Nell’episodio precedente!] Siamo a Konohagakure, la sera del 7/11, il giorno in cui la caccia ha deciso di fare il suo scenografico ingresso nel cuore della città. Non stiamo parlando di un piccolo gruppetto di persone che, passando inosservati fra la gente, si è messa a ballare e cantare nel centro della piazza, ma un vero e proprio gruppo di criminali organizzati i quali, passando per le porte della città, sono riusciti a portare scompiglio e distruzione. Mekura, Murai e Hikoboshi stanno combattendo al centro della città contro 3 temibili cacciatori e Hitomu è stato avvisato della situazione ed è partito di fretta e furia per poter raggiungere gli altri e combattere al loro fianco. In tutto questo caos, morte e distruzione, Akaya, fino a poco prima in compagnia dell’Hokage, viene invitata a raggiungere insieme al resto della popolazione uno dei vari rifugi della città. La tempesta infuria, la pioggia batte con forza sulla testa dei nostri protagonisti e i fulmini squarciano il cielo, regalandoci sporadici lampi di luce in mezzo alla più totale oscurità. Siamo fuori dalla magione dell’Hokage, a voi la prima.
[Verso il rifugio] Una volta appurato che il tizio era morto e che sia riuscita, con l'aiuto di qualcuno, ad uscire da quella magione, la gattara dei Nara, ancora carica dell'adrenalina natale dall'emergenza e, forse, da quella pre-dimostrazione di Hitomou, dovrebbe star raggiungendo la popolazione muovendosi sotto la tempesta, abbassando appena il capo ad ogni tuono che sente sebbene non accenni a fermarsi, cosa ironica visto quello di cui parlava fino a poche ore prima con l'Hokage stesso. Arriccia le proprie labbra mentre fa mente locale sui propri pensieri in completo silenzio. Indossa la sua semplice camicetta bianca sovrastata, nella zona addominale, da un semplice corpetto di pizzo nero come il fiocco che le adorna i lunghissimi capelli di un viola tanto scuro da apparire nero, oramai "ammosciato" a causa della pioggia stessa che cade nel loco che la obbliga a fare una certa attenzione in ognuno dei propri passi. Un paio di aderenti pantaloni scuri come una notte sensa luna le fasciano le proprie gambe fino alle caviglie, dove lasciano spazio alle sue ballerine nere. Le mani calzano un paio di guanti ninja dalla cui placca dorsale sporgono due terzetti di artigli. Un paio di porta-kunai le adorna le cosce, mentre un paio di porta-oggetti le natiche. Arriccia appena le proprie labbra nel rendersi conto di quanto si sia decorata da ninja tra quelli e i vari fuuda fissati sulle braccia e il trasmettitore attorno al collo, a mo' di collarino, oltre al semplice coltello infilato nel suo fodero fissato alla cintura. Perché, alla fine, per lei non sono stati molto altro che delle semplici decorazioni da come ha agito finora, cosa di cui si rende conto solamente ora. Sospira appena senza arrestare il proprio incedere sebbene il proprio petto si gonfi e si sgonfi ritmicamente, regolato da quel mix di paura, adrenalina e fatica fisica... Sebbene in mente abbia anche qualche altro pensiero
[Equipaggiamento: guanti ninja-artigli-portaoggetti dx{carta bombax10(5 sensore, 5 mina),fumongeni x1}-postaoggetti sx{fumogeni x1, 1 bomba luce, 8 tonici coagulanti, 2 tonici coagulanti speciali}-porta kunai/shuriken dx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con bomba luce)}-porta kunai/shuriken sx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con carta bomba standard)}-fuuda braccio destro x6(3 con tronchetti, 3 con fuuma shuriken)-fuuda gamba destra x6(5 con tronchetti, 1 sigillo potenziante ninjutsu speciale), fuuda braccio sinistro x6(3 con tronchetti, 2 con fuuma shuriken, 1 con shuriken gigante)-fuuda gamba sinistra x6(4 con tronchetti, 2 sigilli potenzianti fisici speciali)-coltello-trasmettitore] [Strada - Esterno Magione] Gli indumenti che fasciano la giovane Akimichi sono semplici ed adatti alle temperature di questa stagione, ovvero un paio di pantaloni attillati ma elasticizzati di colore nero, fatti di un tessuto pesante per proteggerla dal fretto. Sono lunghi e si infilano nelle calzature ninja nere che porta ai piedi. Alla coscia destra ha allacciato il porta kunai e shuriken e alla vita, come una cintura, il porta oggetti rigirato sulla schiena. Al di sopra dei pantaloni porta una felpa blu col cappuccio adagiato sulle spalle e chiusa da una cerniera lampo. Due enormi tasche morbide e calde sono presenti sul davanti della felpa, mentre al di sotto porta una maglietta azzurra a maniche tre quarti, abbastanza morbida e comoda. Ma quest’ultima ovviamente non è visibile per via della felpa. La felpa è lunga, forse grande di una taglia rispetto al fisico della quindicenne e per questo si adagia morbidamente sui suoi fianchi. Il copri fronte di Konoha ha ricominciato a portarlo, e al momento è stretto al suo braccio destro. Al collo porta come al solito il ciondolo donatole da suo padre, unico indizio lasciatole, un ciondolo di fattura rotonda, con sopra disegnato un albero stilizzato rosso su sfondo azzurro. I capelli rossi corti, sbarazzini, ribelli come le fiaccole, e gli occhi viola, profondi ed espressivi. Mostra un fisico nella norma nonostante mangi come un bue e in ogni momento della giornata, tranne stasera, perché stasera c’è un attacco in piena regola a Konoha. C’è panico, paura, la popolazione viene riunita e lei si trova nelle strade del villaggio, vicino alla magione, stava facendo una passeggiata serale tra la folla, sotto l’acqua scrosciante. Non ha capito molto di quello che è successo, ma è visibilmente nel panico. Si guarda in giro, non sa cosa fare, il cuore in gola, ma è un ninja, lo ha deciso lei per difendere le persone, quindi deve fare qualcosa, qualsiasi cosa per essere di aiuto, anche solo per scortare le persone ai rifugi. Quindi tenterebbe di impastare il proprio chakra, sperando che la propria concentrazione non faccia cilecca in quel momento di puro panico e terrore. Deve riuscire a mantenere la calma, deve riuscire a reagire. Solleverebbe quindi le proprie mani all’altezza dello sterno ed intreccerebbe le dita a formare il sigillo della Capra. Gli occhi verrebbero chiusi e figurerebbe la propria immagine come una figura nera, attraversata dalla testa ai piedi da una linea verticale immaginaria, la quale dividerebbe il corpo in due parti simmetriche. Poi richiamerebbe le due sfere di energia che compongono il chakra. La prima sfera la collocherebbe all’altezza della testa e lì concentrerebbe tutte le sue energie psichiche, i suoi pensieri, le emozioni, il suo animo. Una sfera che prenderebbe una colorazione viola, rimanendo statica. In seguito cercherebbe di concentrarsi sulla seconda sfera, quella della pura energia fisica, la quale verrebbe visualizzata all’altezza dell’addome. La sfera sarebbe composta dalle energie di tutte le cellule del proprio corpo, da quella dei muscoli, delle articolazioni e dei tessuti. Prenderebbe una colorazione rossa e anch’essa rimarrebbe statica. Se fosse riuscita a distinguere quelle due sfere, allora cercherebbe di congiungerle ed unirle all’altezza del plesso solare, facendo scendere la sfera psichica e salire quella fisica. Se ci fosse riuscita le due sfere andrebbero a combinarsi ed unirsi in un’unica sfera di energia di colore azzurro e dal movimento rotatorio. Il chakra verrebbe quindi incanalato nel sistema circolatorio adibito per distribuirlo per tutto il suo corpo, fino ai punti di fuga. Se ci fosse riuscita cercherebbe di individuare qualche altro ninja di rango superiore per potersi far assegnare qualche compito per aiutare. [Tentativo Impasto Chakra][Se Chakra: 20/20][Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 4 fumogeni – 1 hakiwari – 5 carta bomba mina – 3 fuda con ognuno un tronchetto sigillato – 1 sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – 5 tonico recupero chakra speciale – 5 tonico coagulante speciale – tonici verdi]Lanciate un D4 entrambe
tira un D4 e fa 4
Yona basta tiri fortunati!
Akaya tira un D4 e fa 2
La paura è il sentimento che, in questo momento, più è evidente fra gli abitanti e i giovani ninja di Konoha. La caccia è riuscita ad arrivare un po’ ovunque, prendendo in giro le guardi del villaggio e portando avanti la loro selettiva ricerca di qualcosa, sebbene non si sa di cosa. Il freddo è insopportabile, la luce è fioca e la calca si muove verso i rifugi accompagnati dalle copie di qualche ninja di alto grado. In mezzo alla ressa, in mezzo alle persone, due giovani ragazze cercando di capire, a modo loro, cosa sta accadendo. Akaya fugge, come le è stato consigliato, verso un rifugio. Yona invece sembra pronta a correre in soccorso della popolazione, arrivando a richiamare il chakra prima di mettersi a cercare la figura di un suo superiore a cui fare riferimento. Nessuno però, davvero nessuno, sarà lì ad aiutarle, nessuno arriverà ad aiutare la popolazione che sta scappando. C’è un momento, un breve attimo di tempo, in cui le due ragazze si troveranno incredibilmente vicine, al punto da potersi anche toccare effettivamente. Sarà in quel preciso momento che, il tempo, andrà a fermarsi, letteralmente. Akaya, che prima stava correndo, si renderà conto che tutti intorno a lei, esclusa Yona, hanno letteralmente smesso di muoversi. Le persone, lentamente, diventeranno dei manichini grigi incapaci anche solo di spostarsi per farla passare. La pioggia, sopra le loro teste, smetterà di cadere, ma non perché la tempesta si placa, ma perché le goccioline d’acqua si fermano a mezz’aria, come se il tempo avesse smesso di girare tutto intorno a loro. La conclusione a cui arrivare è di per se basilare, ma credetemi se ve lo dico, uscire da questa illusione, per voi, non sarà semplice. Yona, così come la compagna di disavventura, potrà notare come il terreno sotto i loro piedi inizi a frantumarsi, letteralmente. Potranno sentire il classico rumore del ghiaccio che si rompe e, guardando verso il basso, noteranno come la strada sia stata sotituita da una lastra di ghiaccio che, improvvisamente, si apre sotto i loro piedi. Il tuffo che ne conseguenze è quello di una persona nell’acqua gelida, ma la sensazione di freddo dura poco, veramente molto poco, lasciando spazio ad un confortevole abbraccio. L’acqua vi avvolge, dolcemente, lasciandovi la libertà di scegliere come muovervi e dove. Yona, dalla sua posizione, riuscirà a vedere una luce molto accesa, incredibilmente splendente, qualche metro più in basso rispetto a dove si trova, sentirà chiaramente una voce che la chiama, per nome, così come riuscirà a percepire il ghiaccio ricomporsi sopra la loro testa e la presenza di un nemico intorno a loro. Akaya invece riuscirà a percepire chiaramente la luce, così come la voce della persona che la chiama per nome, ma il resto per lei sarà come avvolto nella più totale oscurità. A voi decidere come procedere. [QUEST][Turni: Akaya, Yona][Tempo: Per ora senza tempo]
[Verso il rifugio] Continua ad alternare le proprie leve inferiori in quella rapida corsa, notando di sfuggita Yona quando le passa davanti... Anche perché il tizio che stava correndo davanti a lei si ferma improvvisamente, facendole sgranare gli occhi mentre, dato che non può usare le mani per evitare di ferirlo con gli artigli, cercherebbe di allungare la gamba che avrebbe fatto quel passo verso l'esterno del proprio corpo, andando al contempo a portare dietro di se le mani guantate ed artigliate dietro le proprie natiche onde evitare di urtare con esse il tizio anche solo per sbaglio < Hey! > ma... A prescindere dall'esito di ciò, ella si troverà a notare, dato che la propria attenzione è tornata sulla realtà, che non solo quel tipo ma tutti si sono fermati, compresa la pioggia. Si volterebbe verso un tizio, poi un altro ed infine Yona, che è l'unica che non vede grigia ma la vede concentrata, cosa che la indurrebbe a portare ambo le proprie mani al petto per... Nulla, non fa in tempo a fare molto che la lastra di ghiaccio appena apparsa sotto i propri piedi di spacca facendola cadere all'interno dell'acqua sottostante. D'istinto prende un profondo respiro gonfiando le proprie guance, rabbrividendo per il freddo mentre si concentrebbe su quello che stava cercando di fare, ovvero comporre il sigillo della "capra" mentre richiamerebbe l'energia psichica dal proprio cervelletto, allo scopo di farla scorrere lungo il midollo spinale verso il basso, andando al contempo ad estrarre al contempo la propria energia fisica dalla bocca del proprio stomaco, la quale dovrebbe percorrere il proprio esofago allo scopo di farle raggiungere l'altro flusso di energia sul proprio petto, all'altezza del proprio plesso solare, dove verrebbero intrecciate in una duplice spirale di energia le cui estremità si scontrerebbero in una scintilla di chackra la quale, se tutto va bene, dovrebbe espandersi gradualmente per rifornire la propria riserva di chackra mentre le proprie iridi dorate rimarrebbero fisse sulla figura della genin, senza perderla di vista per ora ma cercando il di lei sguardo
[Equipaggiamento: guanti ninja-artigli-portaoggetti dx{carta bombax10(5 sensore, 5 mina),fumongeni x1}-postaoggetti sx{fumogeni x1, 1 bomba luce, 8 tonici coagulanti, 2 tonici coagulanti speciali}-porta kunai/shuriken dx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con bomba luce)}-porta kunai/shuriken sx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con carta bomba standard)}-fuuda braccio destro x6(3 con tronchetti, 3 con fuuma shuriken)-fuuda gamba destra x6(5 con tronchetti, 1 sigillo potenziante ninjutsu speciale), fuuda braccio sinistro x6(3 con tronchetti, 2 con fuuma shuriken, 1 con shuriken gigante)-fuuda gamba sinistra x6(4 con tronchetti, 2 sigilli potenzianti fisici speciali)-coltello-trasmettitore][Impasto del chackra 4/4] [In acqua] Si guarda intorno con foga, volta la testa a destra e a sinistra, ricerca con lo sguardo chiunque possa esserle di aiuto, ma non trova nessuno a cui fare riferimento, se non le persone in massa che si dirigono verso i rifugi. Si morde il labbro inferiore, non nasconde l’espressione di puro panico che l’accompagna, di certo non rassicura la gente intorno a lei. <Non mi resta che aiutare queste persone.> mormora tra sé e sé, mentre ora gli occhi viola si guardano intorno non alla ricerca di ninja o un superiore, ma di nemici. Deve essere pronta per ogni eventualità, e per questo inizierebbe a seguire il flusso di persone, cercando di farsi strada per potersi portare fuori da esso, per poter difendere le persone dall’esterno e forse avere una visuale migliore. Tuttavia qualcosa di inaspettato accade… la propria spalla andrebbe a sbattere contro un’altra figura, una fra le tante, eppure è una persona che conosce. Ma la quindicenne non fa in tempo a puntare il proprio sguardo verso quella figura, perché nel momento esatto in cui la sfiora, tutto si ferma. Le persone si bloccano, perdono i loro connotati divenendo dei grigi manichini, persino i suoni sembrano congelarsi nel tempo. <Ma… cosa?> sempre più perplessa, osserva quelle gocce di pioggia sospese sopra di lei e l’altra ragazza, che ora potrebbe riconoscere, dato che a quanto pare è l’unica persona che riesce a muoversi oltre a lei. Persino la strada è cambiata, ora poggia i piedi su una lastra di ghiaccio che lentamente inizia a sgretolarsi. I rumori, quegli scricchiolii sono abbastanza eloquenti, eppure la ragazza è talmente sorpresa da non riuscire nemmeno ad essere abbastanza veloce per elaborare una qualsiasi soluzione o risposta al fatto. <Ehi!> esclama verso nessuno di specifico, ma a chiunque possa sentirla, ma è un attimo e quel ghiaccio viene a mancare, aprendosi sotto di lei e facendole piombare in un’acqua gelida. Il respiro viene trattenuto d’istinto e gli occhi chiusi, rabbrividendo a quel primo contatto. Eppure il freddo svanisce quasi subito, lasciando posto ad un calore avvolgente, stessa sensazione che l’acqua intorno a lei sembra darle. Si sente stabile in quell’acqua, ma ancora trattiene il respiro convinta di poter affogare, soprattutto quando il ghiaccio si riforma sopra le loro teste. Si guarda intorno, panico e paura, e così potrebbe notare quella luce a pochi metri sotto di lei… una luce forte, che la chiama per nome, non le da sensazioni negative, anche se sentirsi chiamare per nome qualche brivido lo dona… e poi quella presenza. Come un sesto senso, va a guardarsi intorno, in guardia, tesa come una corda di violino, e nel mentre cercherebbe anche la presenza di Akaya. La vedrebbe, vicina a lei forse, e porterebbe i propri occhi viola in quelli dorati dell’altra, e cercherebbe di muovere qualche gesto in sua direzione. Apre le mani verso il basso, ma leggermente inclinate verso di lei, per poi muoverle lentamente su e giù, facendole segno di mantenere la calma. Quindi gonfierebbe le guance, sempre più rossa in viso perché non sta respirando da fin troppo tempo, e con il dito indice destro le indicherebbe la fonte di luce sotto di loro. Un altro sguardo intorno a lei, alla ricerca della terza presenza, quindi cercherebbe di prendere l’altra per mano, se mai lei lo volesse permettere, per evitare il rischio di perdersi di vista. In seguito cercherebbe di sollevare la mano libera chiusa a pugno, per cercare di tastare il ghiaccio sopra la sua testa con forza. Non vuole affogare lì sotto, vuole tornare su, alla realtà. [Chakra: 20/20][Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 4 fumogeni – 1 hakiwari – 5 carta bomba mina – 3 fuda con ognuno un tronchetto sigillato – 1 sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – 5 tonico recupero chakra speciale – 5 tonico coagulante speciale – tonici verdi]La voce continua a pronunciare i loro nomi. Sotto di loro, a circa 7 metri, si trova quella avvolgente luce bianca, sembra quasi ipnotica a vedersi, perfetta nel totale oscurità delle acque in cui sono finite. Il ghiaccio sopra la loro testa inizia a riformarsi, ma lentamente, di un sottile strato che va a coprire l’intera zona sopra le loro teste. Le reazioni sono fra le più normali per le due. Akaya prova a concentrarsi per richiamare il chakra, cosa che avrebbe potuto fare benissimo, a livello di tempo, da quando la pioggia si ferma a quando il ghiaccio si rompe, ma se ne rende conto tardi e va a richiamarlo sotto la superficie del mare. L’operazione non è impossibile, ma le porterà via non poco tempo, insieme ad una parte della sua scorta di ossigeno. Si sentirà soffocare, e proprio per questo, la luce sotto i suoi piedi, le sembrerà sempre più vicina e sempre più invitante. <Vieni Akaya, qui sarai al sicuro> riuscirà anche a vedere una mano allungarsi dalla luce per raggiungerla, riducendo drasticamente le distanze, anche se starà a lei scegliere se seguire Yona oppure seguire il calore e la voce della luce. Yona invece, dal canto suo, sembra più interessata a tornare in superficie, soprattutto perché trattiene il fiato da un po’ e lo sente, ma ancora non si sente soffocare, cosa che invece prova Akaya. Allunga una mano verso il ghiaccio, chiusa a pugno, per tastare la consistenza della lastra sopra la sua testa e, per sua grande sorpresa e somma gioia, il ghiaccio è talmente sottile che si frantuma al tocco. Il calore dell’acqua però scompare nel momento il cui romper il ghiaccio, facendo percepire, SOLO A YONA, la tremenda sensazione di congelare. Potrà si sempre aria, con facilità, affacciandosi alla realtà, oppure seguire a sua volta quella luce, ignorando per un attimo la sensazione di profondo malessere che, la presenza di quel nemico non ancora individuato, riesce a trasmetterle. <Yona? Che cosa stai facendo?> sentirà una voce diversa questa volta, ma sarà difficile capire se proviene dalla luce o dalla superfice. La voce è lontana però e velocemente sostituita da quella della luce, molto più soave, molto più invitante. <Vieni Yona, qui con me sarai al sicuro> due mondi, due voci, quale scegliere?[QUEST][Turni: Akaya, Yona][Tempo: Per ora senza tempo]
[Verso il rifugio] Riesce a richiamare il proprio chackra mentre sente la propria scorta d'ossigeno calare drasticamente, cosa che la indurrebbe a sciogliere il sigillo per portarsi una mano alle labbra come se, così facendo potesse trattenere maggiormente il proprio ossigeno. Trema lievemente, rendendosi conto che quell'illusione, o presunta tale, è estremamente realista. Si lascia afferrare l'altra mano sebbene il proprio sguardo si abbassi verso la luce, osservandola con uno sguardo preoccupato e perplesso prima che risollevi il proprio sguardo verso Yona. L'altra è una figura conosciuta... Ma è pur sempre l'unica altra cosa viva in quell'illusione: come fa ad essere sicura che non sia anch'ella un illusione? Non reagisce per ora, spostando però la mano al proprio collo, facendo attenzione a non ferirsi con gli artigli, per attivare il trasmettitore. Lo sguardo fisso sulla luce, la mano trattenuta da Yona che la dovrebbe star tirando verso la superficie, mentre cerca di analizzare, cosa difficile mentre stai soffocando, cosa fare. Quindi chiude gli occhi e stringe la mano di Yona con la propria, concentrandosi sull'udito
[Equipaggiamento: guanti ninja-artigli-portaoggetti dx{carta bombax10(5 sensore, 5 mina),fumongeni x1}-postaoggetti sx{fumogeni x1, 1 bomba luce, 8 tonici coagulanti, 2 tonici coagulanti speciali}-porta kunai/shuriken dx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con bomba luce)}-porta kunai/shuriken sx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con carta bomba standard)}-fuuda braccio destro x6(3 con tronchetti, 3 con fuuma shuriken)-fuuda gamba destra x6(5 con tronchetti, 1 sigillo potenziante ninjutsu speciale), fuuda braccio sinistro x6(3 con tronchetti, 2 con fuuma shuriken, 1 con shuriken gigante)-fuuda gamba sinistra x6(4 con tronchetti, 2 sigilli potenzianti fisici speciali)-coltello-trasmettitore] [In acqua] Trattiene il respiro e cerca di mantenere la calma, soprattutto perché non prende aria da un po’, ma è anche vero che non si sta sentendo soffocare. Non capisce cosa sta succedendo, proprio per niente, eppure il proprio pugno fa sgretolare il ghiaccio sottilissimo sopra la sua testa. Si spacca, si crea un’apertura, e lei sente l’aria tanto agognata ma anche un gelo così pungente da entrarle nelle ossa. Si irrigidisce totalmente, preferendo di gran lunga il calore nel quale era avvolta poco prima, e poi quella voce… una voce lontana che la chiama per nome e le fa una specifica domanda. Si ritrova a sentirsi ancora più confusa di prima. Una voce diversa da quella che sente da quella luce… così calda, accogliente ed invitante. Cosa dovrebbe fare? Una parte di lei non vorrebbe seguire quella voce, non vorrebbe abbandonarsi alla tranquillità di qualcosa di sicuro, mentre chissà dove sta accadendo chissà cosa. Ma un’altra parte di lei vorrebbe solo stare al caldo, al sicuro, seguire quella luce e quella voce sospinta anche dalla curiosità. Il gelo si insinua nella sua pelle, sotto di essa, abbraccia le ossa, le vene, ogni suo muscolo. No, il gelo è male. Fa dietro front, spaventata in verità da quell’apertura e forse decidendo di abbandonarsi a quell’illusione, se mai lo fosse per davvero, e quindi si volterebbe verso il basso, verso quella luce, iniziando quindi ad andare verso di essa velocemente. Ancora stringerebbe la mano di Akaya, ma senza forza, se solo lei volesse liberarsi e fare altro potrebbe, in questo momento comunque, le terrebbe ancora la mano, portandola quindi con sé verso la luce. Almeno quello è il suo intento, si vuole allontanare dal freddo, da quella brutta sensazione, si ritrova confusa e senza più capire nemmeno se stessa. Non si sente soffocare, ma poco ci mancherà forse, e di tanto in tanto lancia occhiate alla ragazza che ha con sé, per cercare di capire dalla sua espressione e dai suoi gesti, quanto ossigeno avrebbe ancora a disposizione… si sente quasi responsabile per lei, e per questo non riesce più a capire quale sia la cosa migliore da fare e, per il momento, va verso la luce. Cosa che probabilmente non bisognerebbe fare quando si è in punto di morte, forse ci sta davvero andando incontro e sta trascinando con sé persino la corvina. Ma dentro di sé spera vivamente che sia la cosa giusta da fare, si basa sul proprio istinto e le proprie sensazioni, e continuerebbe ad avvicinarsi alla luce e a quella voce. [Chakra: 20/20][Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 4 fumogeni – 1 hakiwari – 5 carta bomba mina – 3 fuda con ognuno un tronchetto sigillato – 1 sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – 5 tonico recupero chakra speciale – 5 tonico coagulante speciale – tonici verdi]Akaya, inizia a sentire pesantemente l’assenza d’aria in quella incredibilmente realistica illusione, ma nonostante tutto decide di affidare completamente il suo destino a Yona. Si ferma, concentrandosi sull’udito, ma è una scelta particolare da prendere in acqua. Chiude gli occhi, stringe la mano si Yona e la prima cosa che sente è l’acqua che le tocca le orecchie, facendo il suo classico rumore; il cuore che le batte nel petto e, infine, la voce della luce. La voce, più proverà a concentrarsi, più gli sembrerà suadente, sicura. Ma non ha creato nessun sospetto questo singolo dettaglio? Sono in mezzo all’acqua, avvolte dall’oscurità eppure si sentono protette. La luce è una sorta di figura di conforto che sembra spingerle a raggiungerla…io personalmente l’avrei evitata. Però qualcuno non lo fa, e quel qualcuno è Yona. Lei, nonostante abbia sentito la presenza di un nemico non visto, preferisce la luce al dolore che rompere il ghiaccio riesce a procurarle. Il dolore di uscire nel mondo reale, come un parto che strappa il bambino dal suo confortevole guscio in cui ha vissuto per 9 mesi, per esser spedito al freddo, lontano dal battito cardiaco della madre e dalla tranquillità che questo le donava. Insomma Yona ha scelto, ha scelto la luce e, visto che Akaya non sembra aver preso alcun decisione, anzi, sembra essersi rimessa alla conoscente, non le resterà da fare altro se non quello di seguirla verso la loro fine. Si perché quella luce, più loro si avvicinano, più le rende partecipi di uno spiacevole visione. Questa infatti andrebbe ad illuminare il muso di un orrendo mostro marino. I suoi denti sono lunghi e appuntiti, abbastanza grandi da superare il corpo delle due ragazze in lunghezza. Ha un paio di occhi bianchi e la squamosa pelle scusa, come l’acqua che le circonda. La bestia non da loro scampo e, in un movimento veloce le mangia, entrambe. Ma tranquille signore mie, non siete morte, anzi, state benissimo. Solo che il destino non sarà clemente con voi e siete state proprio voi a sceglierlo. D’ora in avanti le due ragazze si ritroveranno ad essere separate. L’oscurità in cui sono finite le porta a vagare in una dolorosa strada, ma l’ossigeno è tornato e almeno potranno respirare. [AKAYA] Si ritroverà improvvisamente materializzata in casa sua. Tutto tace, tutto sembra nella normalità. Le luci sono accese, si sente un gradevole profumo di cibo provenire dalla cucina e lei, giustamente, si trova in camera sua. Sembra tutto in ordine, esattamente come lo ha lasciato lei prima di andare da Hitomu, la tempesta ha smesso di infuriare fuori dalla finestra o, forse, non ha ancora iniziato. Eppure qualcosa di strano c’è e lei potrà percepirlo come una spiacevole sensazione che le porta una profonda ansia, che non può fare altro che intensificarsi osservando la presenza di una impronta di sangue sul pavimento nei pressi della porta della stanza. A lei decidere dove muoversi e cosa cercare. [YONA] Lei si troverà in un luogo strano, sperduto e isolato, lontano dal villaggio, lontano dal villaggio, lontano da tutto. Si sentirà più piccola, si vendrà più piccola, mentre osserva una figura familiare davanti a se. Un uomo che potrebbe non riconoscere all’azioni o che, eventualmente, potrebbe riconoscere subito come suo padre. Quell’uomo la guarda con dolcezza, tenendole in maniera ferma le spalle. Con una mano le accarezza dolcemente i capelli di tanto in tanto, cercando di consolarla forse, solo che lei non riuscirà a ricordare il perché. <Va bene Yona, è arrivato il momento. Ricorda gli insegnamenti della caccia, ricorda di essere forte, fallo per noi, fallo per tua madre>[QUEST][Turni: Akaya, Yona][Tempo: Per ora senza tempo]
[In acqua] Ha scelto fidandosi delle sue sensazioni, ma ha anche scelto di rifugiarsi in quella sicurezza consapevole che a Konoha è in corso un attacco. Questo mette in crisi il cervello della ragazza che davvero stenta a riconoscersi… è come se stesse facendo qualcosa di totalmente normale per lei, ma che le porta lontana dai suoi ideali. È una sensazione difficile, strana, incomprensibile per lei. Si avvicina a quella luce, mentre le viene solo in mente ironicamente che non bisognerebbe mai seguirla, la luce alla fine del tunnel nero… eppure le sensazioni sono migliori sulla sua pelle, sono calde ed avvolgenti, si sente bene. Non si fa quindi nessuna domanda, questo perché sta agendo solo d’istinto. Non era lei quella brava nelle tattiche e nell’intuito, no… lei era ed è quella emotiva, mentre la sua migliore amica, ormai non vista da tempo, la sua sorellina, è sempre stata quella più intuitiva. Lei non ci sarebbe mai cascata, ma l’Akimichi è diversa, è sempre stata così. Man mano che si avvicina alla luce, però, ha modo di comprendere il suo terribile errore. Nota la creatura, nota il mostro, e velocemente cercherebbe di lasciare la mano di Akaya e in quei pochi secondi cercherebbe di afferrarla con le mani sotto alle ascelle per poterla spingere verso l’alto. Ci mette forza, ci mette la propria disperazione, eppure non fa in tempo. Il mostro apre le sue fauci le mangia. Chiude gli occhi, si chiude a riccio, si porta le mani alla testa pregando chissà quale Kami di potersi salvare ma… sente l’aria, sente i propri polmoni riempirsi d’aria. E davanti a lei c’è qualcuno che in un primo momento non riconosce. Non ricorda quel luogo intorno a lei, si sente piccola rispetto a quella figura che ha di fronte, o si tratta lui di un gigante? Confusa, perplessa, sgrana gli occhi e dischiude le labbra nel momento in cui riconoscerebbe la figura di suo padre. <Papà!> un’esclamazione flebile, gioia, incredibile gioia nel rivedere quel volto, irrefrenabile voglia di abbracciarlo… ma alle sue orecchie giungono quelle esatte parole. Si blocca, lo osserva, senza capire. <Caccia? Insegnamenti? Di che cosa stai parlando?> sussurrerebbe flebile verso di lui, provando emozioni contrastanti dentro di lei. Quelle parole non hanno il minimo senso alle sue orecchie, e un brivido le percorre la schiena nella sua lunghezza. Non sta capendo più niente, il suo cervello è andato in pappa e prova panico, paura, sollievo, tendendo a dimenticare cose importanti, isolarsi. Eppure glie lo avevano detto tutti che non era portata per fare il ninja. [Chakra: 20/20][Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 4 fumogeni – 1 hakiwari – 5 carta bomba mina – 3 fuda con ognuno un tronchetto sigillato – 1 sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – 5 tonico recupero chakra speciale – 5 tonico coagulante speciale – tonici verdi] [Casa Akaya] Continua a muoversi dietro di Yona, continuando a sentire l'ossigeno calare e nessuna voce giungere dal trasmettitore acceso, quindi sgrana gli occhi e cercherebbe di tirare Yona... Se non fosse che in quel momento nota il mostro marino che la induce a sgranare gli occhi ma non fa in tempo a volatarsi che finisce tra le sue fauci, portandosi le mani alle proprie orecchie urlando terrorizzata... Ma è in camera sua, probabilmente si accingeva a levarsi le armi ed i guanti per sigillare qualche fuuda oppure per andare a cena o a farsi una doccia, non si sa, mentre i porta-oggetti e i porta kunai dovrebbero essere appoggiati sopra il mobile con i cassetti dove tiene le sue armi, magari con il cassetto aperto. Si guarda intorno, osservando l'armatura pesante che le decora la stanza da un'angolino, i fuuda di scorta con le pergamene su una mensola e i vari cassetti dove tiene le armi... Oltre che un piccolo contenitore per i tonici riposto su un'altra mensola dove sono anche presenti varie boccette di veleni e simila. Aggrotta le proprie sopracciglia mentre si porterebbe le mani nude al petto < Ma che cos... > ma poi nota il sangue, una singola impronta sul pavimento che la indurrebbe a sgranare gli occhi, soprattutto perché non la ricordava. Per prima cosa andrebbe ad afferrare la propria mano all'interno dei cassetti, recuperando un terzetto di kunai con una mano mentre l'altra recupererebbe uno stock di fumogeni ed una bomba luce, tremando visibilmente prima di voltarsi < Ti prego no... > ed andare verso la porta per superarla, cercando di capire se ci sono dei problemi con il proprio udito
[Equipaggiamento(prima di essere ingoiata): guanti ninja-artigli-portaoggetti dx{carta bombax10(5 sensore, 5 mina),fumongeni x1}-postaoggetti sx{fumogeni x1, 1 bomba luce, 8 tonici coagulanti, 2 tonici coagulanti speciali}-porta kunai/shuriken dx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con bomba luce)}-porta kunai/shuriken sx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con carta bomba standard)}-fuuda braccio destro x6(3 con tronchetti, 3 con fuuma shuriken)-fuuda gamba destra x6(5 con tronchetti, 1 sigillo potenziante ninjutsu speciale), fuuda braccio sinistro x6(3 con tronchetti, 2 con fuuma shuriken, 1 con shuriken gigante)-fuuda gamba sinistra x6(4 con tronchetti, 2 sigilli potenzianti fisici speciali)-coltello-trasmettitore][Chackra 10/10]Yona riuscirà a sentire le lacrime che le bagnano il volto, sentirà anche una perenne ansia crescere di una considerevole spanna ogni volta che si ferma ad osservare la figura del padre. Qualcosa le dice che quella potrebbe essere l’ultima volta che lo vede, qualcosa dentro di lei cerca di metterla in guardia, cerca di spingerla a ricordare. <Yona, cucciola mia> il padre le accarezza ancora dolcemente la guancia, non è troppo piccola per ricordare quel momento, in fin dei conti risale solo a due anni prima. <Fingere di non essere una cacciatrice non mi permetterà di restare al villaggio.> lo dice, con un tono quasi severo, come se volesse rimproverarla per quei sussurri che giungono fino alle orecchie del padre. Quella conversazione, quella strana conversazione, sembra che qualcuno la stia pilotando, qualcuno dall’esterno. <Tu sei una cacciatrice, una delle migliori. Non avrei mai lasciato dietro di me un incompetete, ok Yona? Quindi non scherzare mai su questo, non dimenticare mai le tue origini. La caccia non ti abbandonerà mai così come tu non abbandonerai lei….> e qui la scena si blocca, come si erano bloccate le persone in mezzo alla strada. Yona potrà guardarsi intorno, potrà vedere come, fra gli alberi, una figura la osserva. Un essere fatto di pura oscurità, con indosso una nera armatura, si avvicina a lei, lasciando dietro di se un fumo nero. <Ma tu, Yona Akimichi, hai deciso di abbandonarci, con tutto quello che hai fatto per te> la mano della bestia si alza, mostrandole una piccola luce, dentro la luce vi è un ricordo felice della ragazza, della sua infanzia. Ricordo che lei sentirà lontano al punto da provare dolore. <Dopo tutto l’amore che abbiamo avuto nei tuoi confronti> il ricordo di un gruppo di bambini felici che giocavano con lei prende vita in quella luce, ma ancora una volta è doloroso e lontano <Dopo tutto il tempo speso con te.> la luce viene letteralmente strozzata e distrutta nel palmo della mano del cacciatore <Oggi siamo costretti ad uccidere l’ennesimo traditore. Cosa hai da dire a tua discolpa, Yona?> una lama nera viene alzata in direzione del collo della ragazza, a lei decidere come discolparsi. [AKAYA] decide di uscire dalla porta della sua camera, sfruttando ancora una volta l’udito per capire se ci sono problemi ed è proprio in quel momento che, dalla cucina, sentirà provenire un grido di dolore, di una voce estremamente familiare, che potrà facilmente abbinare a quella della madre. Solo che le stanze sono diverse, più avanza più vedrà del sangue ovunque, pareti comprese e vedrà la cucina trasformandosi in un vero e proprio laboratorio. Entrata in cucina vi troverà la madre, legata al tavolo. Il suo corpo è coperto di ferite medio gravi, ma la donna respira ancora e, soprattutto, grida. <Volevi provare questo, no?> chiederebbe la stessa oscura figura di Yona, con un tono perfido, crudele e sadico. [QUEST][Turni: Akaya, Yona][Tempo: Per ora senza tempo]
[Casa Akaya] Guidata dall'udito, e dopo aver iniziato a tremare maggiormente a causa del sangue che vede, inizia a muoversi con fare titubante lungo quel corridoio, deglutendo un conato di vomito. Quando poi sentirà il grido della madre si pietrifica per una frazione di secondo, tempo di rendersi conto che ha realmente sentito quel rumore, prima di scattare verso la cucina mordendosi la lingua per impedirsi di gridare ma... Quando vedrà quello scempio, quelle ferite sul corpo di sua madre, si blocca completamente, fissandola incredula dato che non si aspettava che sarebbe successo, soprattutto quel sorriso sul viso di Yona non se lo aspettava < Non così... >. Non capisce come sia potuto accadere, ma di una cosa è sicura: anche se fosse un'illusione non può permettersi di perdere tempo per richiamare il chackra, che non è nemmeno sicura di aver richiamato dato che non ha attiva la propria henge no jutsu, quindi piegherebbe il proprio busto in avanti ed inizierebbe ad alternare le proprie leve inferiori verso Yona, caricandola a testa bassa mentre allargherebbe le proprie mani verso l'esterno allo scopo di cercare di avvolgerne il busto in un chiaro tentativo di placcaggio < NON COSì! >
[Equipaggiamento(prima di essere ingoiata): guanti ninja-artigli-portaoggetti dx{carta bombax10(5 sensore, 5 mina),fumongeni x1}-postaoggetti sx{fumogeni x1, 1 bomba luce, 8 tonici coagulanti, 2 tonici coagulanti speciali}-porta kunai/shuriken dx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con bomba luce)}-porta kunai/shuriken sx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con carta bomba standard)}-fuuda braccio destro x6(3 con tronchetti, 3 con fuuma shuriken)-fuuda gamba destra x6(5 con tronchetti, 1 sigillo potenziante ninjutsu speciale), fuuda braccio sinistro x6(3 con tronchetti, 2 con fuuma shuriken, 1 con shuriken gigante)-fuuda gamba sinistra x6(4 con tronchetti, 2 sigilli potenzianti fisici speciali)-coltello-trasmettitore][Chackra 10/10][Spostamento complessivo 2/4][Attacco 2/4][https://i.pinimg.com/736x/55/d0/80/55d080075f3a9dedde97c601578ad994--unusual-art-summer-vacations.jpg]
[Luogo Sconosciuto] Sta piangendo, sente dell’umido scivolarle lungo le guance e sono i suoi occhi che si stanno abbandonando a quel sentimento… ma quale di preciso? Avverte una costante ansia crescerle dentro, vuole rimanere con suo padre, vuole stare con lui, eppure ha la sensazione che non potrà mai più rivederlo. Il cuore si stringe in una morsa, le proprie mano si muoverebbero fino a cercare di stringersi alle braccia del padre, mentre questo le parla, la coccola, le accarezzo il viso. Le mancava quella sensazione, le manca suo padre. <Fingere? Io non sto fingendo nulla…> è confusa, la testa le gira vorticosamente eppure è come se non avesse il controllo di quel momento. <Io non capisco davvero quello che mi stai dicendo papà…> sussurra, le lacrime scendono copiose dal suo viso e le mani, se fosse riuscita ad afferrare il padre, si stringono attorno alle sue braccia, al tessuto che indossa. Le sue origini, la caccia, davvero non ricorda, eppure è come se fosse sempre stata lì con lei, nascosta in profondità nei suoi ricordi. Il padre si blocca, tutto si blocca, proprio come a Konoha. <Papà! Papà! Dimmi dove sei!> esclama in sua direzione, cercando di smuoverlo, ma non ci dovrebbe riuscire, ma potrebbe solo individuare quella figura oscura tra gli alberi, una figura che non riconosce. Lo guarda, lo ascolta senza fiato e senza parole, scuote appena la testa mentre quella luce le viene mostrata. Un ricordo lontano e doloroso, un ricordo che dovrebbe essere felice ma che al momento le procura solo fitte terribili al cuore. Bambini. Un gruppo di bambini e lei era con loro. Chiude gli occhi, con forza, vuole afferrare quel ricordo, vuole afferrarlo con forza e lo vorrebbe davvero, per farlo suo e dare finalmente un senso a tutto quello che le sta accadendo. Ma la figura si avvicina, interrompe quella luce e solo una lama ora viene posata contro il suo collo. <Io… non capisco… io non ricordo niente di tutto questo! Ho solo… un terribile vuoto doloroso nella mia testa! Per me queste parole non hanno senso, ma se ho dimenticato qualcosa di così importante riguardo a mio padre, riguardo voi, riguardo alla mia stessa vita… aiutatemi a ricordare! Perché non ho la minima idea di quello che stai dicendo…> sincera fino al midollo, chiude gli occhi, in lacrime, eppure il viso è deciso. <Voglio stare con mio padre…> [Chakra: 20/20][Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 4 fumogeni – 1 hakiwari – 5 carta bomba mina – 3 fuda con ognuno un tronchetto sigillato – 1 sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – 5 tonico recupero chakra speciale – 5 tonico coagulante speciale – tonici verdi]Akaya ha di fronte a se la brutta copia di Yona, una versione oscura, differente da quella che aveva al suo fianco poco prima. Infatti la copia emetterà un costante fumo nero da gran parte del suo corpo, un fumo nero che non preannuncia nulla di buono. La ragazzina carica a testa bassa la coetanea, cercando di placcarla, ma senza successo. Non solo non riesce nemmeno a toccare il suo nemico, anzi, è il nemico che va a toccare lei. L’ombra di oscurità che avvolge la brutta copia di Yona prende forma intorno ad Akaya, arrivando a chiuderle intorno al collo e alle mani quello che, a tutti gli effetti, sembrano delle catene che la bloccano nei suoi movimenti fino ad arrivare a soffocarla leggermente. Più si agita e più quelle catene si stringono intorno al suo collo. Si ritrova bloccata, a mezz’aria da quella che è una tremenda magia all’interno di un illusione, mentre la Yona oscura si avvicina al tavolo e alla madre. La osserva, con espressione annoiata e, prendendo la forma del cavaliere che la vera Yona sta vendendo ora di fronte a se (quello dell’immagina) pugnala il cuore della madre di Akaya senza fare una piega, buttando successivamente il cadavere per terra con una piccola spinta. <Sei tu la prossima, tranquilla> direbbe con la voce distorta dalla maschera di ferro che indossa, andando a sollevarla per magia, portandola sul tavolo. <Non così, ma non c’è un altro modo. Credi che provare quello che hanno provato gli altri ti aiuterà, ti renderà forte. La caccia vuole essere magnanima con te. Io non ti ucciderò, anzi, ti aiuterò a soffrire, abbastanza da farti trovare la forza di combattere. Poi> a questo punto la lama sul braccio del cacciatore va a portarsi nei pressi del braccio di Akaya, provocandole un piccolo ma profondo taglio poco sopra il gomito. <deciderai se diventare ed essere utile a qualcosa, o rimanere un semplice cittadino per sempre…> un disprezzo evidente è quello che viene trasmesso con le sue parole. [YONA] Il cacciatore ferma la sua lama, prima che questa vada ad arrecare danni al collo di Yona, osservandola semplicemente, senza trasmettere alcuna espressione. <Come hai potuto dimenticare, Yona?> la voce sembra farsi più normale, mentre la sensazione di oppressione e si ansia va a scemare dall’animo della ragazzina. <Noi eravamo amici…noi siamo parte di te, come tu sei parte della caccia, ma ci è bastato lasciarti da sola per solo un paio di giorni, il tempo di far calmare le acque a Konoha e tu…ti sei dimenticata tutto. Come hai potuto?> sembra davvero molto triste, quasi come se fosse sul volto di piangere. <Tuo padre non si è mai dimenticato di te, ma non ha ricevuto alcun messaggio, nessun rapporto. Yona cosa ricordi di tuo padre, dimmelo. Dimmi esattamente tutto quello che ricordi del tuo passato, del nostro passato> il cacciatore ha un dubbio e ha paura di ricevere una conferma. [QUEST][Turni: Akaya, Yona][Tempo: Per ora senza tempo]
[Casa Akaya] Riesce a caricar... No, non sente altro che l'aria attorno a se e forse cadrebbe pure a terra per lo slancio se non fosse che... Le catene oscure vanno a legarle il collo ed alle mani, sentendosi sollevare in aria, cosa che la indurrebbe a soffocare maggiormente mentre le lacrime scorrerebbero sul suo viso, iridi dorate che fisserebbero la madre mentre cercherebbe di avvicinare una mano verso ella ma... Vede quel pugnale conficcarsi nelle carni della madre, cosa che la pietrifica sul posto mentre mormora a bassa voce < Okaa-san... > abbassando il proprio capo, per poi sentire l'altrui minaccia alla quale rabbrividisce visibilmente, tremando maggiormente mentre si vedrebbe portarsi sul tavolo, fissando con terrore puro quella figura ombrosa, ascoltandone le parole mentre sente il dolore che le viene provocato su di un braccio, facendola urlare di dolore prima che, in preda alla disperazione, la Nara farebbe la prima cosa che le verrebbe in mente quando costata che il dolore non potrà aiutarla: si volta e, sebbene continui a piangere, volterebbe il proprio sguardo verso il proprio torturatore, o la propria torturatrice non riesce a capirlo e poco le importa, andando a cercare dentro di se qualche rimasuglio di chackra, sapendo che spesso e volentieri si trasforma ma non sa se ne troverà o meno, dato che non si ricorda se l'ha raccolto oppure no. Solamente nel caso che lo trovi, fissando con quello sguardo distrutto, cercherebbe di dirigere almeno un frammento della propria energia verso la bomba luce che dovrebbe star tenendo in mano, sperando che una volta attivatasi quella bomba possa strapparla da quest'illusione < Ma perché ucciderla? > mormora mestamente, scuotendo il proprio capo < Perché non direttamente a me! > continuando a piangere
[Equipaggiamento(prima di essere ingoiata): guanti ninja-artigli-portaoggetti dx{carta bombax10(5 sensore, 5 mina),fumongeni x1}-postaoggetti sx{fumogeni x1, 1 bomba luce, 8 tonici coagulanti, 2 tonici coagulanti speciali}-porta kunai/shuriken dx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con bomba luce)}-porta kunai/shuriken sx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con carta bomba standard)}-fuuda braccio destro x6(3 con tronchetti, 3 con fuuma shuriken)-fuuda gamba destra x6(5 con tronchetti, 1 sigillo potenziante ninjutsu speciale), fuuda braccio sinistro x6(3 con tronchetti, 2 con fuuma shuriken, 1 con shuriken gigante)-fuuda gamba sinistra x6(4 con tronchetti, 2 sigilli potenzianti fisici speciali)-coltello-trasmettitore][Chackra 10/10][Se percepisce il proprio chackra->bomba luce senza lancio 1/4] [Luogo Sconosciuto] Chiude gli occhi, non sente nemmeno le forze per fare nulla. Prova una tristezza profonda, forse la stessa che ha provato la madre, la stessa tristezza che l’ha portata a morire di crepa cuore. Soffre, sente dolore, vorrebbe tornare a prima che suo padre lasciasse Konoha, vorrebbe che tutto fosse come prima, ma non si può modificare il passato. Eppure ora, che si ritrova sola, vorrebbe più di ogni altra cosa stare con suo padre. Sa che lui è un traditore, sa che questo la renderebbe una traditrice, eppure questa tristezza profonda che avverte non le permette nemmeno di vedere il viso di Murai. Svuotata, in lacrime… è come se tutti i sentimenti negativi che ha ignorato fingendo felicità, si stessero riversando dentro di lei come un fiume in piena. Eppure non sente quella lama al suo collo, non sente il freddo e la vita scorrerle via dal corpo. Gli occhi viola vengono riaperti, posati su quel cavaliere nero di fronte a sé. Ascolta quelle parole ma sono vuote per lei, non sono accompagnate a nessun ricordo per il momento. Non sa nemmeno se quello che sta vivendo sia vero o no, se si trovi ancora a Konoha o meno, non sta capendo più nulla. <Io non mi sono dimenticata di mio padre.> ammette sincera, sollevando la mano destra per asciugarsi le lacrime, ora che quell’ansia crescente sembra placarsi e darle respiro. <Lui… mi ha lasciato questo ciondolo prima di cercare di attaccare Konoha, prima di tradire il villaggio e andarsene. Non mi ha dato nessuna spiegazione lo ha fatto e basta e da allora il Clan ha trattato me e mia madre come… come… spazzatura.> tornano le lacrime, le mani si chiudono a pugno e sente il proprio cuore lacerarsi. <Lei non ha retto e ora sono sola… io voglio ritrovare mio padre perché voglio sapere perché lo ha fatto! Cosa lo ha spinto, dove si trova.> solo quello vuole, rivederlo e parlargli. <Io non so chi sei tu… non so cosa sia questa caccia, quella luce, quel ricordo, forse era mio ma è così lontano e doloroso per me ora.> si sente affranta, le dispiace davvero che ci sia questa eventualità di non ricordare qualcuno. <Non ho idea di che cosa tu stia parlando…> un sussurro a denti stretti mentre le mani vengono portate all’altezza del cuore e lì si stringono. <Ti giuro che non lo sto facendo apposta.> non riesce a capire il perché di quell’enorme vuoto, sempre che sia tutto vero quello che le stia accadendo ovviamente, eppure lei pare crederci, come una disperata che si aggrappa di tutto pur di rivedere e sapere del proprio padre. <Tu… come ti chiami?> domanda di punto in bianco verso quella figura, puntando il suo lucido sguardo verso di lui, quella maschera. <Mi dispiace arrecarti questa tristezza, mi dispiace che il mio non ricordare ti faccia sentire così male…> eppure si ritrova ad essere dispiaciuta e dolce anche verso quel tipo che fino a pochi secondi prima la voleva decapitare. [Chakra: 20/20][Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 4 fumogeni – 1 hakiwari – 5 carta bomba mina – 3 fuda con ognuno un tronchetto sigillato – 1 sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – 5 tonico recupero chakra speciale – 5 tonico coagulante speciale – tonici verdi][Akaya] la figura oscura la osserva, con un espressione divertita, ascoltando il suo grido di dolore con incredibile soddisfazione. Un brivido le smuove le membra mentre si mostra decisamente più spietata verso la ragazza. <Uccidermi?> chiederebbe la madre, alzandosi da terra, ricoperta di sangue, di graffi e ferite, ma non sanguina, anzi, le sue ferite si richiudono sotto gli occhi della ragazzina, che si ritroverà ora ad esser pugnalata allo stomaco dalla sua stessa madre e no, non riuscirà a percepire il chakra, non abbastanza da poter azionare la bomba luce. <Akaya> è di nuovo il cacciatore a prender la parola. <Noi ti stiamo dando una scopo> e successivamente prende parola la madre <Noi ti stiamo dando un motivo> e torna nuovamente la parola al cacciatore <Noi ti mostriamo il mondo che volevi vedere e…quando avremo finito potrai decidere come comportarti> ed ecco che la ragazza potrà vedere una figura conosciuta, un volto conosciuto, quello di Shade, bloccarsi e smettere di respirare, nel momento esatto in cui esce da Wonderland, nel momento in cui la sua vita ha perso significato. <Questo significa non avere la forza di affrontare il male> e poi, subito dopo, la scena si sposta su Mekura che, invece, riesce a tornare al villaggio ferita dopo aver visto morire Hiashi <Lei, amore mio, ha invece molto più coraggio> due persone dello stesso clan che reagiscono al dolore in maniera differente. La cosa interessante è che, Akaya, riuscirà a percepire perfettamente l’apatia di Shade, il suo desiderio di morte, così come riuscirà a sentire il dolore di Mekura accompagnata dalla vendetta. Ma qualcosa distrae il nostro aguzzino. <Il tempo è scaduto Akaya, torna a casa dalla mamma e rifletti su quale delle due strade vuoi intraprendere> e a quel punto, con un colpo netto, le taglierebbe la gola, riportandola alla realtà. Sentirà perfettamente il dolore, così come sentirà anche il sollievo e la sensazione della pioggia che bagna nuovamente il suo corpo, anche se, stranamente, è in un posto più isolato e più sicuro della strada in cui era prima. [Yona] sembra raccontare una versione dei fatti che non coincide con la realtà, non con la realtà che riguarda il nostro cacciatore. Questo osserva il ciondolo, ma non la tocca, sembra quasi preoccupato all’idea di toccarla, almeno in un primo momento. Poi, d’un tratto, l’abbraccia, stringendola forte a te. <Io sono Jun, ti prego non dimenticarti mai più di me, ok?> sembra essere molto affezionato alla nostra ragazzina. <Yona, devi tornare a casa, devi tornare a casa tua a Konoha. Tuo padre dovrebbe averti lasciato un vecchio libro di fiabe, prendilo con te e incontriamoci al bosco di Shukosato, io e tuo padre ti aspetteremo lì> Saluterebbe la ragazza con una specie di bacio sulla fronte che questa potrà sentire chiaro e tondo, come pochi altri. <Devo avvertire tuo padre di quello che è successo. Sapevo che non eri una traditrice, lo sapevo!> sembra entusiasta, troppo entusiasta a quell’idea. L’illusione cessa anche per Yona, anzi prima per lei che per Akaya, e si sveglierà con una nuova missione da portare avanti se vorrà in un luogo in cui potrà finalmente incontrare suo padre.[END]
[Luogo Sconosciuto] Il silenzio che segue quelle sue parole sembrano essere accompagnate da una grande tensione, almeno per quel che riguarda la ragazza. Osserva quella figura, le mani strette al cuore e desiderosa di sentire le sue risposte. Ma quello che arriva non è una risposta vocale, ma un gesto, un abbraccio che va ad accogliere la quindicenne che si sente stretta a lui. <Oh…> non se l’aspettava, nemmeno sussulta, ma si ritrova ad essere presa alla sprovvista. Non si ricorda di quel ragazzo, eppure non avverte nessuna paura se non la tristezza dell’altro. Non si oppone, ma nemmeno ricambia, per il semplice fatto che non sa come l’altro potrebbe prenderla, che semplicemente non sa come comportarsi. <Jun, va bene.> annuisce, quel nome non le dice nulla, eppure sa che è da qualche parte dentro di lei, non le passa nemmeno per un secondo alla mente che tutto quello possa essere falso, per il solo motivo che lui conosce suo padre. Semplicemente l’Akimichi si fida. Quella sua fiducia ingenua che a volte la porta a ferirsi e altre volte no, questa forse è una di quelle volte che, pur provando dolore, la porterà ad avere delle risposte. <Un libro di fiabe? Che cosa c’entra?> ma le basta quella promessa, quell’appuntamento con suo padre, per farle accettare al volo quella proposta. Si accende il viso, il cuore palpita emozionato. <Ci sarò!> torna un sorriso sul suo viso, ora non pensa che potrebbe cacciarsi nei guai col villaggio, non pensa che il solo rivedere suo padre, un traditore, possa metterla in una scomoda situazione, no. Lei può vederlo, parlarci, e non lo dirà a nessuno. Avverte quel bacio sulla fronte, così gentile, chiaro, dolce. Chiude gli occhi provando un’immensa tristezza, perché quel ragazzo sembra davvero affezionato a lei, e lei… lei non lo ricorda. Le piace il cuore ma non può non sorridere nel notare quel suo entusiasmo. <Non ho mai tradito nessuno.> nel bene e nel male, non ha mai mancato a una promessa in vita sua, mai un torto a nessuno, almeno volontariamente. Si ritroverebbe nuovamente alla realtà, le mani strette al ciondolo, sotto la pioggia, con la nessunissima idea di quanto è successo a Konoha, non collegando il fatto che quella stessa caccia sia proprio quella che li ha attaccati… ma avrà tempo e modo di rendersene conto e di fare i conti con quanto le è stato detto. E Akaya? Si ricorderebbe di lei, certo, e chiederebbe in giro di lei, descrivendola e cercandola, per assicurarsi che stia bene, per poi tornare a casa. [Chakra: 20/20][Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 4 fumogeni – 1 hakiwari – 5 carta bomba mina – 3 fuda con ognuno un tronchetto sigillato – 1 sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – 5 tonico recupero chakra speciale – 5 tonico coagulante speciale – tonici verdi][END] [Luogo isolato] Non sente il proprio chackra, non sente nulla a parte la propria disperazione ma, ad un certo punto, sente sua madre proferire parola, quindi il proprio capo si volterebbe verso di lei, la osserverebbe alzarsi ed osservarebbe i buchi sul suo corpo rimarginarsi. Non dice nulla, non piange più, troppo confusa in quel mix tra sollievo, sconcerto, paura, e... Tante altre cose, cose che nemmeno lei saprebbe descrivere. Cose alle quali si aggiunge l'orrore del vedere quel pugnale muoversi tra le mani della madre per trafiggerle l'addome. Schiude le proprie labbra, senza riuscire a far fuoriuscire la propria voce mentre fissa il proprio sangue sgorgare, osserva i propri muscoli contrarsi in un dolore non ovattato, ma... Ma che sente quasi come non suo, come se le arrivasse attraverso chissà quale sensore. Ma la prova che lo sente è proprio quel muto grido e il contrarsi delle proprie braccia che istintivamente cercherebbero di posarsi sulla ferita sebbene per ovvie ragioni non ci riusciranno. Poi un'immagine compare nel suo campo visivo, attirando la sua attenzione. Sente ciò che ha provato, osserva come ella abbia cessato di vivere realmente, ottenendo parzialmente una risposta che aveva cercato ma che non avrebbe mai immaginato di ricevere in quel modo. Poi vede Mekura tornare al villaggio, sente il suo astio e il suo desiderio di vendetta. La osserva dirigersi verso il villaggio che sa che la ripudierà. Lo sguardo, ancora confuso e smarrito, torna verso le due figure, in particolar modo quello della madre, come se non la riconoscesse. Quasi la sua mente si stesse rifiutando di recepire quella reazione così irreale, allo stesso modo in cui il corpo cerca di reagire per coprire il proprio addome. Quel "torna a casa dalla mamma" la induce a rabbrividire, voltandosi verso la madre con palese terrore. Quando si sveglierà, sarà il dolore a farle aprire gli occhi e spalancare la bocca, facendola boccheggiare in preda ad uno spasmo muscolare che dirigerebbe le proprie mani nel proprio addome e nella propria gola. Solamente dopo diversi istanti riuscirà ad riacquistare abbastanza lucidità per rannicchiarsi sul posto, facendosi piccola piccola sul lato della strada. Non è esattamente impaziente di tornare a casa oggi
[Equipaggiamento(prima di essere ingoiata): guanti ninja-artigli-portaoggetti dx{carta bombax10(5 sensore, 5 mina),fumongeni x1}-postaoggetti sx{fumogeni x1, 1 bomba luce, 8 tonici coagulanti, 2 tonici coagulanti speciali}-porta kunai/shuriken dx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con bomba luce)}-porta kunai/shuriken sx{shuriken x3(3 normali), kunai x3(3 con carta bomba standard)}-fuuda braccio destro x6(3 con tronchetti, 3 con fuuma shuriken)-fuuda gamba destra x6(5 con tronchetti, 1 sigillo potenziante ninjutsu speciale), fuuda braccio sinistro x6(3 con tronchetti, 2 con fuuma shuriken, 1 con shuriken gigante)-fuuda gamba sinistra x6(4 con tronchetti, 2 sigilli potenzianti fisici speciali)-coltello-trasmettitore][Chackra 10/10]