Giocata dal 14/11/2017 21:46 al 15/11/2017 00:09 nella chat "Bosco dei Ciliegi Logoro"
Una serata come tante altre, una serata come quelle altre. Una sera di rivelazioni, una sera di spiegazioni. Una sera dove tante cose possono essere spiegate, dette e soprattutto chiarite. Naoko, figlia adottiva di Kurona e dell'Hasukage, è una ragazza da poco diventata genin del villaggio dell'Erba. Una ragazza che ha sete e fame di conoscenza, di chiarezza soprattutto. Il clima è freddo, decisamente freddo. La luna è alta in cielo ed è coperta dalle nubi che passano veloci e rapide davanti al satellite rendendo la luna quasi una luce intermittente. La situazione è questa. Nel bosco di Kusa, il bosco dei ciliegi, c'è in programma un incontro, una sorta di meeting tra persone che hanno molte cose da dirsi, forse. Naoko è stata convocata lì. Le serve di Kurona hanno fatto il loro dovere, stanno sicuramente facendo il loro dovere e hanno portato i genitori di Naoko a Kusa. Con un "ma": il padre. Perchè, infatti, quella sera, vi è solamente la madre. Il padre è rimasto ad Ame per proteggere l'alibi della moglie. Non è potuto venire, ma verrà, non dubitare della questione. La madre è nel bosco, in una radura insieme ad alcune serve di Kurona. Ha una mantella con cappuccio per non farsi riconoscere. Ti attende. [Quest per Naoko][Sosachi]
[Radura] La giornata è passata davanti agli occhi della Genin, come tanti altri, all’interno della magione, in assoluta tranquillità, in assoluta pace dei sensi. Fin quando la notizia non giunge, le serve di Kurona le portano una notizia: li hanno trovati, i suoi genitori. E’ convocata, al bosco, in un luogo all’aperto, in luogo bello e affascinante. La luna nel cielo è coperta in parte dalle nuvole, un tempo variabile che stanzia, che non lascia andare la presa. Fa freddo, molto, ma il gelo che avverte lei è diverso, più forte, più marcato sopra e dentro la pelle candida e nivea, delicata. Capelli rossi legati in un’elegante treccia, appoggiata sulla spalla destra e iridi blu incastonate come zaffiri, lenti poste in modo fisso dopo un’operazione, per poter cancellare parte di un passato doloroso e presente. Indossa un maglioncino verde scuro a coprire il busto, con il collo alto, un paio di leggins neri a fasciare le gambe snelle e agili, più allenate e un paio di anfibi neri, con doppio nodo nelle stringhe, ai piedi. Sulla fronte porta il suo segno distintivo, quello che la rende effettivo membro del villaggio dell’Erba, come Genin. Indossa le sue protezioni alle gambe e alle braccia, alcune armi con sé negli appositi contenitori e un tonico coagulante, per stare completamente tranquilla. Un incontro, un semplicissimo incontro, ma lei non vuole comunque correre rischi. Giunge ora nella radura, nel bosco di ciliegi e vedrebbe una figura ammantata e le spie di Kurona attorno a lei, poste a guardia, poste come garanzia per lei. Si avvicina, lentamente, la rabbia monterebbe nel cuore, nella mente, nell’animo; il battito cardiaco aumenterebbe appena, i pensieri si affollano nella testa e una confusione improvvisa prende posto nell’animo. Non direbbe nulla in direzione della donna, di Mami Kakuzu, ha imparato a reprimere tutto, a non farsi sopraffare dal passato che torna. [Chakra Off][Coprifronte x1 – Vambracci x1 – Schinieri x1 – Guanti Ninja x1 - Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x2 – Tonico Coagulante Speciale x1]La situazione è delle più particolari mai vissute dalla giovane, sicuramente può affrontare una discussione degna di nota, ora. La ragazza arriva nella radura. Mami Kakuzu si trova davanti a Naoko a circa 5 metri di distanza, non la vedi ancora. Non si fa vedere da te. Le serve di Kurona sono ancora lì che attendono un ordine. Mami alza un braccio e fa loro cenno di andarsene e di lasciarvi soli. Loro si dileguano. La mano compare dalla manica, una mano candida, quasi perlacea, dita affusolate, ma non magre. Appena queste vi lasciano sole, per modo di dire, Mami alza lo sguardo e si leva il cappuccio. Una donna bellissima compare da quell'abito. Una faccia dai contorni levigati, dalle forme aggraziate, una donna dal fascino assoluto. Rossa di capelli, occhi bruni ed uno sguardo caldo, come quello di una madre. Il volto è di quelli che mettono sicurezza, lo sguardo è uno di quegli sguardi che vedi una o due volte nella vita, è lo sguardo di una madre che vede una figlia dopo tanto tempo. I suoi occhi si riempiono di lacrime nel vederti lì, nel vederti davanti a lei sana e salva. < Naoko .. > Dice facendosi scendere una lacrima dagli occhi, una lacrima che cade e riga il volto come l'aratro nel terreno. Una lacrima che pesa come un macigno. Quante notti a pensare dove fossi, come stessi, ma quel destino gli ha tenuti lontani dalla figlia < .. io .. > Non sa cosa dire, ma apre le braccia. Ti corre incontro e ti abbraccia in un caldo e materno abbraccio, solo come una madre sa fare. [Quest per Naoko][Sosachi]
[Radura] Silenzio, totale silenzio. La luna continua a risplendere nel cielo, la sua presenza di tanto in tanto si farebbe spazio tra le nuvole, rischiarando la vista della Genin in un luogo bello, in un luogo dove rivede il suo passato. Nessuna emozione andrebbe a trasparire sul volto, i graffi presenti sul dorso delle mani sono coperti dai guanti ninja, un segno che tiene nascosto per sé, un’intimità che sta imparando a comprendere con Kurona. Le mani andrebbero a stringersi tra loro, due pugni che calcano, con le dita che si chiudono verso l’interno e le nocche che diventerebbero bianche. Un chiaro segno di nervosismo, un chiaro segno della rabbia che prova, un chiaro segno di quello che effettivamente prova ogni singolo giorno, soprattutto stasera. L’altra donna fa allontanare le spie di Kurona con un cenno, il cappuccio viene calato e il viso si rivela verso la figlia. Se la ricorda, perfettamente: una donna bellissima, aggraziata, tale e quale alla figlia. Il suo nome viene pronunciato, tremore che prende posto sulla pelle della Genin, una mossa che la Kakuzu indirizza a lei alquanto singolare, alquanto paradossale per ciò che si è creato nel tempo. Vede una lacrima e, senza il tempo di spostarsi, viene presa in un abbraccio. Forte, deciso, caloroso. La Genin non smuove un muscolo, rimane impassibile, non alza le braccia verso la madre, sebbene delle lacrime inizino a scendere lungo le guance. Emozioni che si susseguono senza sosta, una grandissima confusione: tenterebbe di aprire bocca <..> ma non uscirebbe nulla. Le parole muoiono in gola, un soffio leggero partirebbe dalle corde vocali, ma nulla viene pronunciato. Silenzio, totale. [Chakra Off][Coprifronte x1 – Vambracci x1 – Schinieri x1 – Guanti Ninja x1 - Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x2 – Tonico Coagulante Speciale x1]Non un incontro alla Carramba che sorpresa, decisamente un incontro di quelli particolari, che sciolgono il cuore. Una madre che dopo anni rivede la figlia è lo spettacolo che più rende l'idea. Una madre combattuta, una figlia abbandonata, un kanji sulla schiena con su scritto "traditore" a causa del padre. Un destino da prendere controvoglia e senza alcun tipo di possibilità di ritrattare o di fare qualcosa per evitarlo, nulla, si accetta in modo impassibile ed impotente. < Papà non è potuto venire fin qui oggi. E' dovuto rimanere a casa, ma ti ha preso questo > E' un anello, un anello con un Kanji con scritto "Figlia". E' un semplice anello con incastonata sopra una pietra azzurra con il kanji dentro, quasi come se fosse un anello dell'Akatsuki. < Sei diventata una ninja vedo, cosa mi racconti? > Chiede, è una madre che vuole sapere molte cose. [Quest chiusa][Sosachi]
[Radura] Un vuoto indescrivibile compone il cuore della Genin in gran parte della giornata, soprattutto quando si ritrova dentro la magione in completa solitudine. Lascia che quell’abbraccio rimanga ancora per qualche istante, sebbene lo senta troppo pressante e pesante, fin quando non è la donna stessa a sciogliere quel contatto. Lo sguardo blu rimane a ridosso di Mami, senza battere ciglio, con due righe sulle guance, segno delle lacrime scese poco prima. Altre parole che arrivano, altre parole che giungono, che sanno di affetto, che sanno d’amore, che vorrebbero essere di perdono. Il segno sulla schiena non si cancella, rimane per sempre. Prenderebbe l’anello tra le dita, lo girerebbe su sé stesso, quel kanji che riconosce perfettamente ma non commenta nulla. Metterebbe via l’anello, nel portaoggetti che tiene al fianco destro, prima di sentire giungere la domanda verso il suo orecchio. Guarda la donna, fissa, pugni che si aprono e che si rilassano: rabbia ancora presente, ma più controllata rispetto a prima. Finalmente riesce a prendere parola <Mi avete abbandonata. Mi hanno marchiata. Mi hanno fregiato con il titolo di traditrice. Perché tutto questo?> gira una domanda verso Mami, senza metterla al corrente delle sue ultime novità. <Sono stata adottata dall’Hasukage, vivo nella sua casa, con sua moglie e i suoi due figli. Sono appena diventata Genin del villaggio dell’Erba, ho scoperto l’elemento del mio Chakra> piccoli dettagli, non aggiunge altro sulla sua vita attuale. <Braccia che mi hanno accolta, che mi hanno fatto sentire nuovamente il calore di una famiglia, che mi fanno sentire importante. Siete svaniti, evaporati in una nuvola di fumo…> non aggiunge altro, le lacrime continuano a scendere per la rabbia repressa, per tutto quello che vorrebbe dire ma che non riesce a esternare. E’ una bomba a orologeria, bisogna toccare i tasti giusti per non farla esplodere improvvisamente. [Chakra Off][Coprifronte x1 – Vambracci x1 – Schinieri x1 – Guanti Ninja x1 - Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x2 – Tonico Coagulante Speciale x1]La ragazza è comprensibilmente scossa, vuole avere chiarimenti e spiegazioni del perchè si trovi in questa situazione, del perchè debba ed abbia dovuto affrontare tutto questo da sola, mentre la vita le passava davanti come se fosse un film. Mami sente tutto ciò che dice Naoko, sente le sue parole e sente quello che ha detto la figlia. < Io .. > Sentirsi dire che l'hanno abbandonata fa male, sebbene sia quello che è successo < .. noi non volevamo abbandonarti. Papà è visto in un certo modo e lo sai, non volevamo mettere a rischio la tua vita. Sei la cosa più preziosa che ci sia al mondo per noi. > Dice alla figlia < Sono contenta per te, hai una vita adesso, servi il villaggio .. > La cosa della nuova famiglia la interrompe e diventa più triste, scura in volto < Sono contenta che ci sia qualcuno che ti faccia sentire come a casa, ma ricorda che io e tuo padre siamo i tuoi genitori, sei sangue del nostro sangue. > Dice scoppiando in lacrime, composta < Sei uguale a me, una delle più belle creature del clan Kakuzu. > Lei non sa ancora a quale ramo famigliare appartiene. < Il clan Ryoshu non è ben visto qua, il clan Doku è acerrimo nemico e ho saputo che questi si sono stabiliti qua dopo la caduta di Oto. Non poteva esporsi, ma capiscici. Ti amiamo Naoko, siamo i tuoi genitori. > Dice alla ragazza portandole le mani sulle spalle e stringendola poi al petto. La luna compare dietro le nuvole rischiarandole. < Chiedimi qualunque cosa e ti risponderò. > Dice per poi attendere che la figlia faccia le sue domande. [Quest per Naoko][Sosachi]
[Radura] Un lungo sospiro viene portato fuori dal corpo, aria che viene introdotta nei polmoni e che viene spinta fuori subito dopo, forte, diretta. Respiri che vengono presi in modo continuo, automatico, alla ricerca della calma, provando a rallentare il battito cardiaco, provando a silenziare i pensieri all’interno della testa. Le emozioni sono difficili da bloccare, non riesce a gestire tutto in una volta sola. Non qui, in questo momento. Le parole arrivano di nuovo, si fanno più forti, fin troppo chiare nelle sue orecchie. Lo sguardo blu viene abbassato per un attimo verso il terreno quando Mami le prende le spalle tra le dita, inerme davanti a quella figura femminile. La lascia fare, si sente stretta al petto, sentirebbe il cuore della madre che batte all’interno della cassa toracica. Lo sente, vivo, presente, un rumore che aveva dimenticato in questi ultimi giorni. <Siete i miei genitori…> persone che l’hanno abbandonata, che l’hanno dimenticata, che l’hanno lasciata in mano al proprio destino, senza protezione, senza certezze, con un pugno di vuoto. L’ultima richiesta verrebbe accolta dalla Genin <Chi è questo clan Doku? Perché mi hanno marchiata sulla schiena, con un segno indelebile? Perché io non so chi sono, che cosa sono?> a quale Clan appartiene effettivamente, se davvero è destinata a ereditare uno dei loro Clan. I dubbi vengono a galla, la rabbia continua a essere presente, le mani si alzerebbero toccare il ventre della madre, come se davvero volesse riprovare a sentire quel legame che si è quasi dissipato con l’arrivo di Kurona nella sua esistenza. Il ventre è il luogo dove si trova il feto prima della nascita, in quel bellissimo legame che una madre tiene con il nascituro. Vuole provare, non sa nemmeno lei come comportarsi, sebbene le lacrime non smettono di scorrere. [Chakra Off][Coprifronte x1 – Vambracci x1 – Schinieri x1 – Guanti Ninja x1 - Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x2 – Tonico Coagulante Speciale x1]Naoko pare sciogliersi alle parole della madre, comprensibilmente. La lascia andare, non tenendola più tra le sue braccia. < Siamo i tuoi genitori > Dice ripetendo a mo' di eco quello che l'altra aveva detto precedentemente. < Il clan Doku è una famiglia, dalla quale si era staccato il clan Ryoshu, quello di papà. Non so bene i dettagli, ma c'era e c'è astio tra le due famiglie. > Una normale lezione di storia. < Ma non ti preoccupare. Alla tua nascita abbiamo fatto degli esami, in te scorre il mio sangue, sangue di una Kakuzu. > Dice. Una volta fatto questo va ad estrarre una maschera dalla tasca, una maschera con una faccia, una forma particolare, una sorta di mostro quasi. < Questa è la maschera del Cucciolo del Vento. Gli anziani del clan erano soliti impiantare queste maschere nel corpo dei neo-clannati, in modo da permettergli di sviluppare il potere delle fibre nere. Sono famigerate armi che possono essere usate anche per coprire le ferite. Vuoi entrare a far parte della famiglia? > Chiede la madre. < In tal caso scopri il fianco destro, così rimarrà nascosta dagli abiti e quindi cominciamo. > Afferma, anzi quasi ordina. Appena la ragazza andrà a scoprire la parte, il processo potrà iniziare. [Quest per Naoko][Sosachi]
[Radura] Emozioni forti che si stagliano all’interno del corpo della Genin, un minestrone, una confusione che manderebbe al manicomio chiunque. Non sa davvero cosa dire, non sa davvero cosa pensare, non sa davvero cosa provare. Sul volto le lacrime rigano quel viso candido e fiero, di chi sa occludere le emozioni quanto possibile, di chi ha imparato a sostenersi da sola, senza l’aiuto di nessuno. <I miei genitori…> ripete a eco, sottovoce, quasi non riuscisse a considerarli più tali. Una specie di convinzione per sé stessa, per non implodere totalmente. Le successive parole la lascerebbero sbalordita, con le iridi blu che si spalancano totalmente e la voce che si strozza totalmente. Le mani verrebbero portate per un velocissimo istante al collo, per essere rilasciato subito dopo e respirare normalmente. Ha il sangue di sua madre, non ha acido dentro al suo sangue. Non è la traditrice, ma si sente comunque tradita da coloro che l’hanno messa al mondo. <Sì> semplice, perentoria. Vuole risvegliare quel gene, vuole sentire quella linfa scorrere nel suo corpo, per essere più forte, per avere un nuovo tassello della sua reale identità. Cercherebbe di alzare le braccia per far sì che le dita possano incrociarsi e tentare di dare vita al sigillo della Capra. Tenterebbe di richiamare l’energia fisica, quella forza che muove i muscoli, quella forza insita in ogni cellula, dal capello alla punta dei piedi. La forza che le permette di stare in piedi, di poter muovere le dita e il resto del corpo. Assieme a essa, proverebbe a ritrovare la forza psichica, quella che smuove i pensieri, quella che smuove le immagini all’interno della propria testa, inerenti al suo passato, al suo presente, ai suoi sogni, ai suoi desideri. Energie mentali, di quell’esperienza insita in lei, nonostante la giovanissima età. Proverebbe a mescolarle tra loro, a fonderle insieme, a renderle un’unica realtà, a renderle un’unica entità, a rendere un unico colore, come se quel viola venisse effettivamente ricreato nel suo corpo. Proverebbe a mandare il tutto al centro del suo corpo, alla bocca dello stomaco e lì mescolarlo, in senso antiorario, affinché possa essere smosso nelle diverse parti del corpo, nei diversi angoli. Tenterebbe così di spostarlo appena verso le gambe, spingendolo verso il basso e verso le braccia, spingendolo in laterale e verso la testa, spingendolo in alto, in modo tale che possa riempire ogni anfratto e cercare così di avere un quantitativo equo dappertutto. Solo ora andrebbe ad alzare la maglietta a ridosso del fianco destro, scoprendo così tutta la parte del ventre e della zona lombare della schiena. Pelle candida, delicata, quasi fosse composta di porcellana. <Kakuzu…> direbbe semplicemente, per lasciar così scorrere quel destino verso di lei. [Tentativo Impasto Chakra 25/25] [Chakra Off][Coprifronte x1 – Vambracci x1 – Schinieri x1 – Guanti Ninja x1 - Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x2 – Tonico Coagulante Speciale x1]La madre quindi comincia a cucire, le fibre nere passano da parte a parte andando a fendere la pelle e la maschera. < Non temere > Dice mentre la madre fa fuoriuscire le fibre dalle sue dita, che vanno a bucare tutto ciò che incontrano. Un dolore forte, una sensazione sgradevole e sangue che macchia gli abiti della genin. < Non temere > Ripete, ma la paura è tanta: da madre amorevole a torturatrice? La maschera di Naoko è un leopardo, o meglio una forma somigliante, quasi astratta. < Sono come dei cuori, tu puoi comandarli, tu e solo tu sarai in grado di ordinare alle fibre nere ciò che vuoi. > Dice alla ragazza andando a completare il tutto < Ora libera il tuo potere. > Dice ma Naoko si sente male, barcolla, quasi sviene ma si risolleva, la situazione è decisamente critica, quasi come se stesse perdendo ogni cognizione del mondo. Naoko rimane in piedi e vede tutto sfocato < Pensa all'amore, all'abbandono, sei una traditrice, hai abbandonato la tua famiglia per un'altra. Non meriti di avere il nostro amore. > Dice la madre, sperando di risvegliare in lei quel potere sopito. [Quest chiusa][Sosachi]
[Radura] Pochissimi e lievissimi istanti prima che qualcosa cambi, prima che tutta quella trama muti senza sosta, senza che lei abbia il potere per replicare. La maglietta viene tenuta alzata con l’ausilio delle mani, di entrambe, in modo tale da evitare errori. Ed è ora che, Mami, comincerebbe letteralmente a cucirle addosso una maschera, la sua prima maschera. Fibre nere che si insinuano dentro la carne e che escono, che bucano la maschera e che escono. Sangue che fuoriesce da quei fori provocati, testa che gira un poco e che fa male, dolore che si propaga per tutto il corpo, come se stesse sentendo mille spade dentro gli organi. Proverebbe a guardare verso il basso, per vedere quel sangue macchiare la pelle e i vestiti, un solo attimo, prima di risollevare il capo e lasciare che la madre completi ogni cosa. Al termine, si sente male, sta male, il fisico le si rivolta per un attimo contro, cade a terra. Pochissimi secondi, prima che la forza le permetta nuovamente di alzarsi, di mostrare il viso in direzione di Mami e, quelle parole, sono un richiamo troppo allettante per la sua mente, per il suo animo ma, soprattutto, per il suo cuore. La rabbia monta dentro di lei, l’adrenalina scorre vive nelle vene, il sangue pompa più forte del solito, la vista si accende e le iridi blu sembrano divenire ancora più preziose. Tenterebbe di concentrarsi su sé stessa, su quella rabbia che monta, su quelle sensazioni che l’hanno spinta sempre avanti, su quelle emozioni che si fanno spazio, su quelle lacrime che sgorgano in segno di abbandono, di tradimento, di rancore. Cercherebbe di toccare con le dita della mano destra la maschera installata, un contatto ricercato, un contatto voluto, un contatto che sa di rinascita e di resurrezione dal torpore del passato. Proverebbe a sentire quel potere insito in lei, quel gene assopito, quel sangue che ora le appartiene in modo effettivo. Se il tutto andasse a buon fine, dalle dita di entrambe le mani dovrebbero fuoriuscire filamenti di fibre nere, scure come la notte, scure come gli abissi, scure come il vuoto, scure come l’abbandono, scure come il tradimento. Fibre nere di dieci metri di lunghezza, che si allargherebbero attorno alla figura della Genin, come poste a protezione, come quell’abbraccio che ha sempre desiderato, ma che mai arrivava. Sentirsi nuovamente viva, sentirsi nuovamente parte di qualcosa. Sguardo blu che, ora, si alzerebbe verso Mami <Sono io> il richiamo della sua identità, il richiamo disperato di una figlia. [Tentativo Richiamo Innata Kuroi Sen’i I 2/4][Chakra 24/25] [Coprifronte x1 – Vambracci x1 – Schinieri x1 – Guanti Ninja x1 - Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x2 – Tonico Coagulante Speciale x1]Tira un dado 50
Naoko tira un D50 e fa 18
Naoko riesce a richiamare la sua innata, le fibre nere fuoriescono dalle dita della Genin in un groviglio di fibre. Sembra quasi che aspettassero di essere finalmente richiamate e risvegliate. IL dolore, il cuore che batte, tutto determinano una grande perdita di concentrazione per Naoko, la quale cade a terra. Sembra svenire, le fibre ritornano in sè. Sta perdendo poco sangue ormai, le fibre nere hanno fatto il loro dovere. Mami si avvicina < Aiutatemi > Dice alle ragazze di Kurona. Benvenuta nella famiglia Naoko.[End, no end]