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Sarai un'ottima mamma

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con Raido, Fumiko

18:21 Fumiko:
 Sogni, incubi terribili, se fosse stata a casa, nel letto di Raido, adesso avrebbe smosso.tutto ma è costretta in un lettino d'ospedale. Un lettino scomodo che la culla dentro gli incubi coloriti che tutti hanno lei come centro, Miho. La piccola donzella appena nata che non respira, che viene rapita, tutto quello che sembra volerla portare via da lei. NO. ecco cosa grida nei sogni che la tengono ferma, rami e rovi che la fermano e non le permettono di andare a salvare la sua dolce bambina. Sa già che è dolce, sa già che sarà delicata come un giglio. Ma lentamente quel peso sul petto si allenta, ore e ore passano mentre lei vive nell'incoscenza di quell'operazione che l'ha lasciata martoriata dentro. Il viso è stanchissimo, occhiaie profonde, capelli spettinati, volto smunto e grigiastro , labbra pallide quasi fosse morta. Tutto quello che era successo ha messo il suo corpo sotto un tale strees e dolore che ci vorranno giorni prima che torni anche solo a camminare. Ma la bolla inizia a sparire, un formicolio si espande nelle mani e nei piedi segno che la puntura e il farmaco stiano svanendo. Lentamente molto lentamente, le palpebre tremano . Si deve sforzare per riuscire infine ad aprirli un poco. Non riesce a muoversi ,non riesce a fare nulla ma solo guardare macchie grigie e confuse < Mi-ho > pronuncia il nome della piccola. Vorrebbe alzarsi ma sente il bip dei computer e varie attrezzature. È legata a dei tubicini nelle braccia, così come il naso da cui esce un tubicino per farla respirare. Non sa dove sia, che lhanno spostata in un altra stanza ma lei vuole la piccola, vuole vedere la sua bambina, vuole sapere come sta. Si agita un poco sotto il lenzuolo e la coperta < mmh > ringhia quasi mentre altre lacrime scorrono sul volto disperato, non può essere, la sua bimba sta bene! Sta bene no? Il non sapere, dove sia, dov'è Raido, dov'è Miho?? È sola adesso e quella dannata solitudine le fa presagire il peggio.

18:33 Raido:
 Ha passato tutta la giornata vicino a sua figlia e all'incubatrice che la contiene e che la mantiene in vita facendole vivere l'ultimo mese di gestazione. Non ha tolto lo sguardo da lei nemmeno per un minuto, ne ha ricercato gli occhietti e ha riso nel vedere il visino minuscolo di sua figlia, un miracolo è avvenuto quest'oggi, un vero e proprio miracolo che mai si sarebbe sognato. Finalmente ha una figlia e, nonostante quello che ha detto a Kouki, avere una figlia naturale, biologica e con il tuo stesso sangue da un'emozione unica, un'emozione che non sa spiegare <Presto andremo a casa Miho e potrai conoscere tua sorella> tocca il vetro dell'incubatrice, lo carezza delicatamente per poi portare il viso sull'orologio. Sono passate già 4 ore e Fumiko dev'essere in procinto di svegliarsi. Si alza dalla sedia, inizia a camminare fuori dalla stanza lasciando che la sua piccolina dorma sogni sereni e tranquilli mentre va a trovare la mamma. Le vesti sono sempre le stesse, kimono bianco, pantalone lungo e grigio, sandali ninja e camice verde a ricoprire il tutto, le mani ancora coperte dai guanti e in testa ha la cuffietta mentre il viso è completamente libero ed esposto all'ambiente. Passi lenti e tranquilli lo portano davanti alla porta della stanza della ragazza, quella in cui riposa e in cui deve stare per i prossimi 4 giorni sotto osservazione. La destra si alza andando a spingere la porta per entrarvici e, non appena mette piede li dentro, sente la donna pronunciare il nome della bambina. Si ferma all'entrata per pochi attimi osservandola mentre si muove e si agita <Amore> si avvicina alla donna e lentamente va a mettersi al suo fianco destro. Ha una cera orribile e tutto per colpa della sua disattenzione. Le prende la mano destro con entrambe le mani ricercandone lo sguardo, gli occhi <Ehi ehi, Miho sta bene> la rassicura su questo, cerca di calmarla mentre un dito va a toccarle il viso ad asciugare le di lei lacrime <E' andata tutto bene, siete salve entrambe> la voce esce in un sussurro dolce, amorevole e un mezzo sorriso si forma sul viso del Jonin, un sorriso felice, felice di vedere che la sua donna e la sua bambina sono sane e salve. [Chk on]

18:48 Fumiko:
 Pronuncia il nome della bimba, volta il collo a destra e sinistra. Non hanno portato nulla, i vestiti che avrebbe dovuto indossare la piccola appena nata, le copertine rosa cipria con ricami oro rosa cuciti a mano dalle sarte di Ame, li dove ha chiesto ad alcuni vecchi amici di famiglia di poterle fare. Deglutisce perché la gola è secca e arsa, ma le lacrime non smettono di scendere . Ha paura tanta paura che sia accaduto l'irreparabile. Il rumore della porta, i passi e infine il viso di lui. Lo guarda e la vergogna fa calare gli occhi < mi dispiace > non era stata accorta, doveva stare più ferma, doveva solo stare ferma. Un sussurro flebile il suo che le stringe il cuore forte e lo stritola < sta bene? > non riesce a parlare con un tono più alto di voce, è stressata e stanca ma deve rimanere sveglia. Prima deve sapere di Miho. < dov'è? Sta bene? > le domande riscaldano la gola così che la voce possa uscire più forte . Incontra di nuovo il viso di lui, non smette di piangere perché sente addosso la colpa di aver fatto lei stessa del male alla propria bambina. < dove sono? Quanto tempo è passato > ha perso la cognizione di tutto e non solo del suo corpo, del tempo, di quello che è successo < voglio vederla > la richiesta è esplicita e normale. Vuole vedere sua figlia, vuole vedere il viso di quell'angelo e non vuole aspettare e una punta di gelosia le colora il volto di rosso. Lui ha visto la bambina, lei ancora no, lei non ha sentito il suo pianto, non l'ha vista e vuole vederla. < dove è? > è disperata, disperata per tutto quello che è successo, e non riesce a smettere di piangere nonostante la presenza di Raido sia un balsamo che allieva i dolori fisici e morali.

19:01 Raido:
 Quella minuscola carezza serve solo per togliere le lacrime dal suo viso, non può fare altro per non rischiare di toccare i fili e i tubi collegati alle macchine, non può rischiare nulla di tutto questo e, difatti, toglie la mani nel minor tempo possibile. Quell'unica parola lo fa pensare ancora a tutto ciò che la ragazza ha fatto, agli allenamenti, alle movenze troppo esagerate; ha voluto sfidare se stessa e la sua condizione, ha cercato di dimostrarsi più forte e queste sono le condizioni. Se fosse un giorno normale l'avrebbe già rimproverata ma vederla li, in quel letto avente un aspetto a dir poco orribile, gli toglie la voglia. Ha già sofferto abbastanza, ha già patito tanto, non può infierire ancora <E' tutto a posto, non preoccuparti bimba> la chiama bimba, forse il segno più evidente del suo amore. Un piccolo sorriso va a crearsi sul volto del Jonin nel guardarla e il suo amore per lei aumenta <Ma la prossima volta dammi ascolto> perchè una situazione del genere non vuole più viverla, sarebbe troppo per lui e anche per lei, avrebbero sofferto nuovamente tutto questo per niente <Sta bene, lei sta benissimo. Adesso è in un'incubatrice, è nata prematura di un mese> non è chissà quale problema alla fine ma deve rimanere li per tutto il tempo necessario, almeno finchè non sia riuscita ad avere dimensioni normali. Il pianto continua mentre i loro occhi si incrociano e nuovamente va a carezzarle le gote per asciugarle quelle lacrime che non dovrebbero esistere sul suo volto <Sssh> non deve piangere, non può lasciare che pianga proprio oggi che ha messo al mondo la loro figlia <Sei in ospedale, l'operazione per il cesareo è finita 4 ore fa> è passato pochissimo tempo, non si è persa poi molto. Ne ascolta quella richiesta e ne vede il viso diventare rosso, forse per la gelosia <Per adesso non puoi> gli fa male darle quella notizia. Lui più di tutti vorrebbe portarla da sua figlia, fargliela tenere in braccio ma al momento la ragazza non è in condizioni per poterlo fare <E' in un'altra stanza in incubatrice. E' andato tutto bene, lei sta bene ed è forte ma adesso quella che deve riprendersi sei tu> si ferma qualche secondo per deglutire <Hai avuto un'emorragia, hanno dovuto effettuare un cesareo per farla nascere. Sei tu quella che ha rischiato di non farcela perciò adesso riposa, domani vedrai Miho> e sa che lei vuole vederla adesso ma non è possibile e spera che la donna lo capisca. [Chk on]

19:16 Fumiko:
 Si gode le piccole carezze, i piccoli momenti che la fanno sentire a casa nonostante tutto. Rimane li, ferma a guardare , e non riesce a muoversi di niente. L'effetto del farmaco xhe ancora la fa sentire fuori posto, la testa gira ed è la confusione che sopraggiunge in un primo momento. Ma è grazie a Raido che riesce lentamente a recuperare qualcosa, qualche frammento di tutto quello che è successo. Ma lei sta bene, Miho è viva e sta bene ma è prematura di un mese, doveva ancora stare nel.pancione ma per la sua sconsideratezza adesso è costretta a stare dentro un macchinario. Abbassa di nuovo gli occhi < scusami Raido, scusami > non può che ripetere quelle parole, deve dirle se vuole passare quel momento per avere infine un momento felice e poter infine realizzare che lei è mamma. Che è diventata madre e che l'uomo è il padre. < quattro ore fa.. non ricordo molto.. eravamo a casa, il dolore, sangue e ferro > strizza gli occhi concentrandosi < le luci le vedevo poi il nero.. > tutto quello che ha visto dentro di se in quei momenti di terrore < ho avuto tanta paura Raido. Ho avuto tanta paura > e li le lacrime fanno come meglio credono bagnando ancora il viso e poi il cuscino < domani è lontano > prova a stringergli la mano con la poca forza che le resta. Vuole vedere la bimba ma non può, un giorno può aspettare per poter consumare le lacrime della sua stupidità e lasciare il posto alla gioia < dimmelo > gli occhi che tornano a cercare i suoi < a chi.. a chi somiglia? > la curiosità è viva nella voce < mi dai.. acqua > ha sete e il fatto di non poterla prendere da se è parecchio seccante < alzami un poco , il cuscino alzalo e poi me un poco o non riesco a bere > suggerisce ovviamente < ti prego dimmelo, com'è ? Come ti è sembrata? > la vede come una creatura lontana, lontana e irraggiungibile e lui è il solo filo che le collega

19:33 Raido:
 Continua a carezzarle le gote, lentamente senza muoverle il viso, non vuole fare danno, non vuole farle del male o peggiorare la situazione ma lascia che lei si goda quei piccoli momenti, forse troppo piccoli ma non può fare di più, è il massimo che può concederle. Momenti di felicità per lei ma poi arriva il momento della scuse, scuse sentite da parte della ragazza ma non è a lui che deve farle bensì alla loro piccolina che ha rischiato di non vedere mai la luce del sole <Tranquilla, è tutto finito, tutto passato ora, è solo un brutto ricordo> cerca di tranquillizzarla ancora, non vuole che si agiti ulteriormente. Ha sbagliato e nessuno lo negare ma è andato tutto bene. Le carezza i capelli, il capo, cerca di farla rilassare, per quanto possa essere rilassata una donna in quelle condizioni e nella sua situazione. La sente parlare, ricordare sprazzi di quello che è successo, qualcosa di piccolo, molto piccolo <Sei stata anestetizzata> è una cosa ovvia ma forse è anche per questo che non ricorda più di tanto. Ancora una volta le di lei lacrime scendono a quelle parole e li osa qualcosa. Avvicina lentamente il viso al suo, si fa strada tra i tubi per adagiare le labbra sulle sue, un leggero bacio a stampo, le tocca appena le labbra <Anche io, ho avuto paura di perdervi per sempre> non può tenersi dentro questa paura, non può evitare di metterla al corrente di questo sentimento che ha provato. Ha provato una paura gigantesca, la più grande in vita sua, non ha mai sentito qualcosa del genere e non vuole più provare niente di simile. Le stringe dolcemente la mano mentre il pollice la carezza per sentirne la pelle <Lo so ma io resterò qui, tutta la notte, con te e domani vedremo nostra figlia insieme> ha preso la sua decisione, almeno per questa notte deve rimanere con lei e vegliare su entrambe, su di lei e sulla bambina. Quella domanda lo fa sorridere ma non in tempo a risponderle che le viene chiesto dell'acqua <Si> stacca la mano dalla sua andando verso il comodino alla sinistra di Fumiko sul quale vi è una bottiglia d'acqua e un bicchiere di plastica. Versa l'acqua nel bicchiere e poi solleva delicatamente il cuscino per alzare la ragazza. Prende il bicchiere portandolo verso la bocca della Senjuu, non la fa muovere, fa tutto lui. Lo porta sulle labbra inclinandolo leggermente per permetterle di bere e di dissetarsi e solo una volta che ha finito andrebbe a posarlo nuovamente sul comodino <E' bella come sua madre e forte come suo padre> non potrebbe dire altro per come la bambina ha combattuto oggi. [Chk on]

19:53 Fumiko:
 Deve chiedere scusa, implorare il perdono del ragazzo perché è stata una stupida, sconsiderata, che stava per perdere la vita insieme a quella di sua figlia. Sua figlia, che strano anche solo a pensarlo. < si è stato il farmaco > annuisce ma sa che non è così. Era stato il dolore, il sentirsi tirare dentro, i coltelli ghiacciati che hanno attraversato il busto. La schiena i reni, tutto il corpo che veniva strattonato in avanti e in basso, e poi dolore lancinante. Il grido che ha buttato era bastato a capire la gravità della situazione. Quel dolore l'aveva distrutta e messa in ginocchio. Ma non deve dirlo al ragazzo che ha già sofferto abbastanza, deve tenerlo per se o magari parlare con i medici quando l'Oboro non c'è. La paura di perdersi era grande, troppo grande che le fa male il cuore. Ma tutti stanno bene, < la bimba sta bene , questo è l'importante > che strano pronunciare quelle parole. Si sente spaesata nel solo pensiero che adesso non ha la bimba dentro di se ma adesso è a tutti gli effetti una mamma . Si gode anche quel misero.contatto < voglio di più > sbuffa imbronciando un poco il viso , vuole veramente di più. < non lasciarmi sola ti prego > vuole veramente che resti li, e sa che potrebbe tranquillamente andare a dormire a casa e poi tornare e lei nemmeno se ne accorgerebbe ma non vuole sapere di essere completamente sola . Beve qualche sorso d'acqua, un vero toccasana per lei, la idrata di più e la disseta < è bella? Davvero? > gli occhi si illuminano dalla sua posizione più alta . < chissà se riuscirò a riconoscerla > un altra paura molto diversa striscia dentro di se, e se nemmeno lei che è la madre fosse riuscita a riconoscere il sangue del suo sangue? < descrivimela! Quanto è grande? Gli occhi si sono visti o è ancora troppo piccola? E i capelli? E il naso? > le domande continuano perché vuole almeno immaginarsela mentre quel senso di non voler attendere stringe lo stomaco < e.. siamo genitori > lo dice infine e li un sorriso le spunta in volto, la felicità è arrivata < ciao papino > lo nomina così sorridendo stancamente < siamo mamma e papà adesso di Mihi Senjuu..Oboro > forse è meglio così, mettere alla piccola entrambi i cognomi dei due onde evitare una guerra fredda tra due genitori testardi e orgogliosi.

20:58 Raido:
 Capisce come si sente la ragazza in questo momento, purtroppo la capisce a chiedere perdono non è facile, così come ottenere la fiducia. La guarda in viso, gli occhi incrociano i suoi <Probabile> forse è stato anche il dolore ma non lo sa, non vuole fare questo supposizioni per non allarmare ancora di più il suo amore, ha sofferto troppo in questo momento e ha bisogno di riposo. La sente parlare con le poche forze che ha, non dovrebbe farlo ma non è nemmeno giusto impedirglielo <L'importante è che stiate bene entrambe, non posso vivere senza di voi> non avrebbe potuto sopportare la perdita anche solo di una di loro, non sarebbe riuscito più a riprendersi ne ad andare avanti. Ora sono mamma e papà, sono genitori e devono stare con la bambina entrambi e insieme. Poggia in modo delicato le labbra sulle sue, un bacio a stampo, è piccolo, molto piccolo e quell'espressione buffa che si crea sul di lei viso lo portano a sorridere, tutto questo non l'ha fatta appassire, è rimasta come prima. Ancora la mano cerca di carezzarne il viso dolcemente <Lo so ma non posso rischiare di compromettere qualcosa solo per un bacio, sei troppo importante> è dura trattenersi dall'abbracciarla e dal baciarla ma deve farlo per il suo bene. Osserva il panico e la paura nei suoi occhi, non vuole essere lasciata da sola e la capisce, nemmeno lui lo vorrebbe dopo una cosa del genere e avere qualcuno al proprio fianco ti da una grande forza <Non ti lascio, te l'ho detto, resterò con te tutta la notte> avrebbe dovuto avvertire Kouki che non sarebbe tornato a casa quella sera ma anche che la bambina è nata finalmente e possono essere una famiglia. La fa bere lentamente mentre le parla della bambina e gli occhi le si illuminano, occhi che diventano felici e svegli all'improvviso <Davvero> è bellissima ma questo lo dice da ancor prima che nascesse <Si che la riconoscerai, sei sua madre> e una madre riesce sempre a riconoscere i propri figli, in qualsiasi situazione. Le domande sono tante e gli viene da ridere, da sorridere, è felice di questo, estremamente felice <Beh..è più o meno così> allarga un po' le mani per farle vedere la grandezza <Però non ho visto altro, ha pianto come una furia ma non ha aperto gli occhi, sta dormendo ed è ancora pelata> ride leggermente nel dire quella parola <Ha il nasino carino come il tuo> le sfiora leggermente la parte vicino al naso per evitare di toccare il tubo <Si> sono genitori finalmente, hanno una figlia tutta loro <Ciao mammina> non sa dire quanto è felice, non riuscirebbe nemmeno a descriverlo però lo è ma ciò che lo rende davvero felice è sentire la sua ultima frase. Ha messo da parte l'orgoglio, ha deciso di andare per la strada più giusta <Si, la nostra bambina> e non importa quale innata erediterà, l'importante è che è la loro bimba. [Chk on]

21:14 Fumiko:
 Sorride dolcemente, nonostante la stanchezza non vuole dormire, vuole rimanere li a parlare con Raido tutto il tempo necessario finché non si addormenta, convinta che più è stanca meno sognerà la notte e meno incubi avrà < per rimanere qui devi avvertire Kouki, non possiamo non tornare a casa , per questo caso è permesso allontanarsi dal mio capezzale. Sono ancora indecisa se farti andare al bagno o meno.. mmh .. credo che avrai cinque minuti al massimo ad ogni andata > lo prende in giro verso l'ultima parte della frase, sa che lui è morto dentro, impossibilitato a fare qualsiasi cosa per lei e per Miho. < dille di prendere la borsa dentro la camera da letto, è già pronta. > il cervello che inizia già a elaborare la cosa, vuole andarsene da li dentro il prima possibile ma qualcosa ovviamente la tiene li < quanto tempo dobbiamo aspettare?> ovvio che non si riferisca a se stessa ma alla bambina, quanto devono stare li dentro? Un mese? Qualche settimana? Non lo sa, ma lei non si sarebbe allontanata da li dentro senza la sua bimba tra le braccia < tu.. tu dici che la riconoscerò? E se non ci riuscissi? E se mi sbagliassi e se non fossi una brava madre? Dobbiamo anche avvertire mia madre! > tante sono le cose da fare e le preoccupazioni che affliggono la neo mamma < ha pianto tanto? > chiede ancora ma la curiosità c'è ma si sente strana e si ritrova a spostare lo sguardo da raido < io .. non so.. non mi sento.. non sento di essere diventata madre.. mi viene da arrossire e ridere al solo pensiero.. È normale? > ritorna a guardare con ansia il ragazzo < tu l'hai vista.. si insomma.. io.. io se non mi sentissi madre? Se non fossi ancora pronta? > ansia, agitazione, paure di una ragazza che dentro è ancora una bambina. In preda a quelle paranoie il bip della macchina a cui è attaccata inizia il suo galoppo. Come reagire? Non era pronta a diventarlo così in fretta.

21:32 Raido:
 Deve decisamente avvertire Kouki, non può sparire di punto in bianco, non adesso che sono tutti li e specialmente non ora che ha fatto quella promessa a Kouki <L'avvertirò, non preoccuparti e..> si ferma nel sentire quelle parole, non vuole che si allontani e gli concede a malapena 5 minuti per andare in bagno. La fissa con incredulità a quelle parole anche se è uno scherzo e ride con lei però ha ragione. Oggi è morto dentro, per la prima volta si è sentito completamente inutile e impotente, una persona che non è in grado nemmeno di proteggere la propria famiglia <Non scappo, te lo prometto> non se ne sarebbe andato per niente al mondo da lei, oggi sarebbe rimasto con lei tutto il tempo, sarebbe rimasto sveglio tutta la notte per vegliare sul di lei sonno. Poggia la destra sulla sua guancia <Ehi, domani farò tutto io, manderò una copia a casa ma adesso pensa solo a riposarti, non devi preoccuparti di niente> avrebbe pensato lui a tutto quanto, a ogni singolo dettaglio finchè la ragazza non si fosse completamente ripresa tornando ad essere la splendida donna di cui si è innamorato <4 o 5 giorni, non di più. Il tempo di essere osservate e poi possiamo tornare a casa> non è tantissimo, è un piccolo sacrificio che devono fare se vogliono stare bene <E questa volta resterai a letto, non muoverai nemmeno un muscolo se non per andare in bagno> e su questo non ci piove, è severo, è deciso a farlo, a costringerla al letto. Non sa quali rischi correrebbe ma avrebbe impedito alla ragazza di farsi altro male. Per la prima volta sente i dubbi della donna, dubbi che non ha mai esternato prima, qualcosa che lo porta a guardarla con maggiore intensità <Abbastanza> ha pianto come tutti i bambini appena nati ma quei dubbi continuano ad irrompere nella mente della ragazza, dubbi che gli spezzano il cuore Si avvicina andando a sedersi al suo fianco sul letto, gli occhi fissi nei suoi <Io so che tu sei pronta, lo so dal primo giorno che ti ho vista in quella fioreria perchè anche tu, come me, vuoi che questa bambina abbia tutto ciò che noi non abbiamo mai avuto, una famiglia> ed è la cosa che entrambi bramano più di ogni cosa. La mano si muove andando ad adagiarsi sul di lei petto, precisamente sul cuore <Pensa con questo, cosa ti dice? Cosa provi per questa bambina?> in questo caso deve pensare con il cuore, un cuore che batte forte nel suo petto <Sarai una madre fantastica e poi sbagliare è umano, non siamo perfetti ma cresceremo questa bambina al meglio delle nostre possibilità> lui lo avrebbe fatto di sicuro, non avrebbe mai abbandonato la sua bambina. [Chk on]

21:50 Fumiko:
 < si riposo, non mi muovo da qui > da pienamente ragione all'uomo, non vuole.che soffra ancora a causa propria, anche se significa farsi incatenare al letto per stare ferma < però ricordati di prendere tutto, anche il passeggino che ancora non è stato aperto, è all'ultimo piano nell'ultima stanza a destra insieme alla culla. E la stanza! Non è nemmeno completamente pronta.. il lettino i vestiti, i cuscini, non sono tutte cose al loro posto . Ma ci penserai tu vero? Devi coordinare il tutto però, la stanza è l'ultima ad angolo, quella con più luce . Tanto prima dovrà dormire con noi no? Poi quando sarà più grande dormirà nella sua stanza e anche noi possiamo spostarci > l'agitazione che la fa parlare in quel momento troppo < 4 o 5? Anche ..anche lei? > allora sta meglio di quanto crede, serve solo del tempo in osservazione e poi potranno tornare a casa . E nemmeno si azzarda a dire che ha dei tubi la sotto che non le permettono di alzarsi .. meglio non entrare in profondità adesso . Lo ascolta rispondere a quella sua ansia da prestazione di mamma < spero di riuscire a darle tutto quello di cui ha bisogno.. quello che non ho avuto io voglio che lo abbia lei > su questo hanno ragione entrambi, tutte e due sarebbero stati attenti che Miho abbia il meglio del meglio. Una famiglia amorevole che la ama e la protegge. La mano di lui si poggia sul petto, sul cuore che quel giorno ha rischiato di fermarsi. Cosa sente? Cosa prova? Chiude gli occhi e sospira. < io.. la amo > e su questo non ci piove. La ama già , il cuore che si è ingrandito per fare posto a Miho < quando la vedrò sentirò che sarà mia figlia più di quanto lo so adesso > sorride un poco < siamo insieme.. e ci aiuteremo, e c'è anche Kouki, e anche Kai..la nostra casa non sarà mai vuota > e quel pensiero le scalda il cuore come pochissime cose. Avrebbero avuto il loro focolare alla quale si sarebbero aggiunte varie persone < vedi di farti controllare la schiena > sa che è ancora bruciato, così come lei ha quella bruciatura sul braccio destro.

22:05 Raido:
 Gli viene data ragione, un evento da segnare sul calendario per quanto è raro, non avrebbe mai pensato di vivere tanto a lungo per vederlo <Bravissima> ma le parole della Senjuu riescono a mettere ansia persino a lui. Ci sono tante cose da fare, si sta preoccupando di troppe cose invece che di se stessa. Le avrebbero fatte o meglio, lui le avrebbe fatte ma con calma, il tempo c'è, non hanno fretta oramai, il peggio è passato. Gli viene da ridere, ride per non cadere in preda all'ansia più totale, deve essere forte anche per lei <Amore> la guarda negli occhi con il sorriso ancora ben stampato <Basta> sta facendo tutto quanto proprio come una vera mamma e poi dice di non essere pronta. Forse è più pronta lei a fare il genitore che lui e questo è tutto dire <Penserò a tutto domani e nei prossimi giorni> non le avrebbe fatto mancare niente, avrebbe avuto tutto quanto in tempo per quando sarebbe uscita dall'ospedale, è una promessa la sua. Una nuova domanda viene fatta, questa volta con lo scopo di essere consolata meglio, davvero meglio <Si, anche lei verrà a casa con noi> lo ha detto che la bambina sta bene, non mente su queste cose. E' figlia di un Oboro e di una Senjuu, non sarebbe potuta essere più combattiva e più forte quella bambina <Le daremo anche di più, voglio che abbia una vita perfetta> la vita migliore che si potrebbe desiderare, una vita che non si vede da nessun'altra parte. Finalmente è riuscita a convincerla, ha capito che, con lei, non deve pensare usando il cervello ma il cuore e solo quello va usato altrimenti non sarebbe riuscita ad essere una buona madre <Così come io amo lei e te> ama entrambe e lo sente, lo sente nel proprio cuore e tanto gli basta. Si sta riprendendo piuttosto in fretta ed è un bene, è una donna forte, ecco perchè la vuole come sua moglie e questa volte vuole riuscire a sposarla <Non sarà mai sola> avrebbe avuto tanti amici, tante persone intorno, una vita felice <Me la farò controllare> avvicina il viso a quello della ragazza, poggia le labbra su quelle di lei per darle un bacio più lungo, più passionale, proprio come ha richiesto prima, il bacio da lei voluto <Adesso riposa amore mio, recupera le forze> a sta mettendo a letto, le rimbocca le coperte come si fa con un bambino <Ti amo> ora più che mai l'ama e l'ama sul serio. [END]

Dopo il parto Raido torna da Fumiko in procinto di svegliarsi. I due iniziano a parlare e il Jonin fuga i dubbi della ragazza e si preparano ad essere genitori.