Agiamo come ombre
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Giocata di Corporazione
Giocata del 04/11/2017 dalle 14:04 alle 17:50 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[Magione di Raido] [ Dopo l’incontro con il rosso, Kai è ancora turbato. I pensieri si accavallano l’un l’altro. Cosa c’entra Raido in tutto questo? Chi è quel tizio? Cosa vuole da lui piuttosto? E quella storia, è legata a suo padre? E come? Davvero troppe cose per il piccolo genin, che inizia a non capirci davvero più niente. Un piede davanti all’altro, percorre il sentiero che dall’altura su cui ha incrociato il tizio di cui ancora non conosce l’identità, dovrebbe portarlo alla magione dell’Oboro. I sensi sono un fremito, si guarda regolarmente intorno alla ricerca di qualcuno o qualcosa. Non riesce a capire se c’è qualche presenza nella boscaglia, così come annunciato precedentemente. Se è effettivamente seguito o osservato. < … mpf > Gli occhi si muovono a destra e sinistra e lui rimane vigile più che può. Per quanto gli consente la sua abilità ed esperienza, che comunque è relativamente poca in confronto a quella di shinobi più anziani e di certo più rodati. Attraversa alcune zone più fitte di vegetazione che interrompono il percorso regolare della stradina, ma che in ogni caso non celano la via. Si fa strada, scostando fronde e cespugli vari, fino ad arrivare ad una radura. E’ abbastanza lontano dal villaggio, e voltandosi non sarebbe neppure in grado di scorgerne il profilo. E’ lontano da casa, ma sta andando da Raido. Un sensei, un ninja di Kusa. Perché dovrebbe preoccuparsi? Certo l’affiliazione, almeno presunta con quel tale non lo mette a suo agio. Poco più avanti potrebbe scorgere una struttura, si ferma. Da quella posizione la vedrebbe distintamente. Dev’essere la magione di Raido, non c’è altro in giro. Deve essere il posto giusto. Cercherebbe di notare, come può, eventuali ostacoli all’arrivo ma gli pare non ci sia niente di pericoloso per ora così riprende il cammino. Chiunque fosse all’interno della casa, guardando fuori potrebbe vederlo arrivare. La figura minuta del Sabaku, inconfondibile, si fa strada verso l’ingresso a diversi metri di distanza. La chioma vermiglia, per chi lo conosce, sarebbe impossibile da non notare. E’ Kai, e sta arrivando. Sguardo deciso, più che mai, desideroso di scoprire la verità dietro tutto quell’ambaradam che ha messo su. ] [ Chakra ON dalla vecchia, sennò impasto di nuovo ] [Salotto] Sta imprecando come un maiale da quella mattina, sta letteralmente costringendo i Kami a scendere giù dal cielo per andare a calmarlo. Fumiko maledetta. Non ha idea di come abbia fatto, non ha idea del perchè l'abbia fatto ma il punto è che l'ha fatto. La casa è sporca, il pavimento è pieno di vernice, i mobili sono tutti quanti da pulire e la casa assomiglia alla casa delle bambole di Barbie. Non avrebbe potuto trovare modo peggiore di farlo arrabbiare e se, a tutto questo, ha partecipato anche Kouki, beh, si sarebbe divertito molto quella sera. Il sole è alto ed entra in casa mettendo in risalto tutto quanto, tutte le pitture fatte dalla ragazza, anche all'esterno. Come si fa ad odiare la propria ragazza? Non lo sa ma lui ci riesce e in questo momento l'odio si mischia alla rabbia e la rabbia si mischia all'odio <Stavolta l'ammazzo> non ci vede più, non sa come reagire a quello sfacelo, non sa nemmeno lui comportarsi <Giuro che appena torna l'ammazzo e l'ammazzo anche male> parla da solo come un pazzo ma cos'altro potrebbe fare? E' tornato da poco alla magione e se la ritrova in questo modo becero e barbaro, gli ci sarebbero voluti giorni per pulirla totalmente, tanti giorni e un gran numero di energie e non sa in che modo ne sarebbe riuscito <Ma perchè, dico io, perchè doveva impazzire in questo modo. Non poteva bere come tutti quelli che hanno bisogno di sfogarsi, no, mi deve ridurre la casa a un parco giochi sull'arcobaleno> ne sta dicendo di cotte e di crude e non vede l'ora che la Senjuu torni e che torni anche la Yakushi, avrebbe fatto un cazziatone immenso ad entrambe, poco ma sicuro. Indosso, come suo solito, porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario mentre alla vita ha legato la sua katana, compagna di mille avventure che non lascia indietro. Non ha l'equipaggiamento completo, non ne ha bisogno. Non si è ancora cambiato e mentre passeggia per la casa riesce a scorgere una figura dalla finestra, inarca un sopracciglio, sorpreso di vedere la figura di Kai avvicinarsi <Ci mancavano anche le seccature adesso> è decisamente arrabbiato. Si avvicina alla porta andando ad aprirla per mettersi sulla soglia ad osservare il ragazzino che si avvicina sempre di più <Ti sei perso?> domanda ad alta voce con sguardo truce. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip] [Magione di Raido] [ Giunto a pochi metri dall’uscio, scorge distintamente la figura di Raido sbucare dalla soglia di casa. Trasalisce, facendo un saltello indietro quando l’altro spunta così all’improvviso. Certo è che se quella è la magione di Raido, non poteva trovarci nessuno di diverso. < Ehm … eh > Si blocca, lì a debita distanza. Legge lo sguardo dell’Oboro che non pare di buonissimo umore, ma d’altronde nemmeno Kai in quel momento è proprio in festa. Certo è che dell’altro ha sempre un minimo di timore < … non mi sono … perso > sottolinea l’ultima parola, non riuscendo ad evitare di prender fiato ogni due per tre < … ti stavo … ehm … cercando, si ecco > Quell’affermazione dovrebbe mettere sul chi va là il buon Raidone. Perché lo cerca? Perché quel nano si sarebbe fatto tutta quella strada per andare da lui? < … sono qui, per un motivo > E aggiungendo questo Kai riprende a camminare in direzione della magione, riducendo la distanza che lo separa dal suo interlocutore. Passi lenti, pesanti, come di un condannato a morte. Il genin si muove verso l’incerto, non è sicuro di cosa chiedergli neppure ma ormai è in ballo, e deve ballare. < … ho incrociato un uomo … > Riprende quando ormai la distanza che separa i due è esigua, un metro scarso, gli sta davanti in pratica in tutta la sua statura e lo osserva dal basso verso l’alto, dato che l’Oboro è comunque un metro e novanta di cristiano. < … un uomo con i capelli rossi, come i miei … > gli occhi dei due si incrocerebbero, il piccolo benché balbetti come sempre e appaia insicuro, rivela nelle iridi una determinazione crescente < … è stato lui … lui … a dirmi di venire qui > si sarebbe zittito. Ha detto abbastanza, Raido capirà, se è vero che i due si conoscono. Saprà di che cavolo parla il mini genin alla porta e Kai non vede l’ora di conoscere la verità. Freme, stringe i pugni restando immobile di fronte all’altro serrando i muscoli della mandibola ] [ Chakra ON ] [Salotto] La rabbia che ha in corpo lo rende facilmente irritabile e Kai non risolve di certo la situazione, anzi, la peggiore con il suo balbettio sfrenato. Balbetta come se avesse paura, come se temesse qualcosa e non sopporta questo suo modo di fare. Lo osserva con attenzione mentre si blocca a pochi metri dalla casa, sente quelle parole, poche parole ma ben dette, circa. E' qui per vederlo per un motivo <Di questo ne sono sicuro, non penso tu faccia tanta strada solo per bere una tazza di tè con me> è anche abbastanza acido ma, d'altronde, Fumiko è riuscito a farlo arrabbiare in un modo mai visto primo, si ritrova tanto nervoso da non riuscire a pensare ad altro. La Senjuu l'ha combinata davvero grossa questa volta, ha esagerato ed ha esagerato troppo per i suoi gusti. Lo scruta ancora mentre si avvicina fino a giungere a un metro scarso e nuovamente balbetta sfidando il limite di sopportazione del Jonin, limite che, attualmente, rasenta lo zero <E smettila di balbettare, mi da i nervi> diretto e conciso, non si perde in chiacchiere facendoglielo notare fin da subito ma l'argomento diviene estremamente interessante. Un uomo dai capelli rossi lo ha incontrato e gli ha detto di venire da lui. Lucifer ha incontrato questo ragazzino e lo ha spinto a cercarlo, questo è davvero molto interessante, forse quel bastardo è riuscito a scovare un nuovo e potenziale membro per la Masayoshi, un nuovo affiliato che possa aiutarli nella loro grande e nobile impresa, sarebbe una vera sorpresa dopotutto ma non per questo avrebbe perdonato il rosso, no, non lo avrebbe mai fatto. Incrocia gli occhi del ragazzino, ne vede la determinazione crescere a dismisura momento dopo momento, un qualcosa di positivo, estremamente positivo <Un uomo dai capelli rossi? Non so chi sia ne tanto meno so il perchè ti abbia detto di venire da me> inizia a mentire, deve prima verificare di persona e non può permettere che il ragazzino scopra tutto quanto subito <Vieni dentro, fuori fa freddo> si mette di lato lasciando lo spazio necessario per passare ed entrare in casa, casa che dimostra di essere un vero e proprio casino, sporca, vernice ovunque <Scusa per il disordine> direbbe se il ragazzino fosse entrato. Andrebbe a chiudere la porta alle sue spalle per evitare che il freddo penetri nell'abitazione <E' colpa della mia ragazza> ed è vero, la stessa ragazza che avrebbe ammazzato tra poche ore <Cosa voleva questo rosso?> chiede infine curioso di sapere. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip] [Magione di Raido] [ Un cenno del capo, alza le spalle. Certo che è lì per un motivo. < … O .. Okay > tira due colpetti di tosse, per riprendere il controllo. Deve davvero smetterla di balbettare, sembra un cretino. Qualcosa ad ogni modo sarebbe scattato dentro di lui, come spesso succede. Alterna momenti di calma totale a iperboli di frenesia < Non è possibile! Lui, lui mi ha detto di venire qui … > Interrompe Raido, neppure accorgendosi di averlo fatto finché la sua voce e le sue parole non gli arrivano alle orecchie, come se fosse stato un altro a pronunciarle. Non ha balbettato, per niente. Anzi è parso fin troppo impetuoso, anche per lui. < Oh .. ehm > di nuovo inizia a boccheggiare, di fronte all’altro come se quel comportamento fosse una mancanza di rispetto. Raido potrebbe o meno esser stupito dallo scatto del genin che subito si avvia verso l’uscio < va bene, entro … grazie > Passando di fianco Jonin si sarebbe fatto strada all’interno della magione. Una volta varcata la soglia si sarebbe guardato in giro, sentendo l’Oboro scusarsi per lo stato in cui verte la casa < … no, ehm … è originale > gli fa, osservando tutto intorno curioso e non sapendo esattamente cosa dire. < ah, Fumiko-chan ? > chiede, retorico, sa che è la ragazza di Raido, è stata lei stessa a dirglielo l’ultima volta che si sono incontrati. < è … è in casa? > aggiunge. Di seguito avrebbe ripreso da dove ha lasciato riguardo quello strano tipo. Fermo di fronte a Raido si sarebbe portato una mano alla fronte, massaggiandosela. Inizia a camminare in tondo, sul posto, riflette. < Non so, non l’ho capito. Non so cosa vuole da me in realtà, ma mi ha parlato di qualcosa … > una pausa di nuovo < … qualcosa che riguarda il mio passato > un cenno alla giara che porta sulle spalle < … e che riguarderebbe il mio futuro. > Agita le mani, in costante movimento. Se non balbetta, è il linguaggio del corpo a mostrare l’agitazione del genin. < Mi ha parlato di potere … della volontà che dovrei avere per conquistarlo … si > sviscera praticamente tutto all’altro, incurante delle intenzioni o del peso che le sue parole potrebbero avere. E’ un fiume in piena, ma deve liberarsi. Deve capire, e forse solo Raido può aiutarlo < … mi ha chiesto, più volte ora che ci penso, cosa sarei disposto a fare per … il potere > si massaggia il mento e poi riprende < … e poi, conosceva mio padre. > un’ultima informazione, un’affermazione che si interrompe in un silenzio carico di tensione. Alza lo sguardo, ancora, verso Raido che gli starebbe di fronte. In attesa. Che diavolo ci fa lì? ] [ Chakra ON ] [Salotto] Il tono di voce viene alzato da parte del ragazzino, si fa più intraprendente e sicuro, più forte e senza nessun balbettio, forse ha deciso di smetterla di comportarsi come un bambino e tirare fuori gli attributi. Rimane zittito per qualche attimo vedendo il comportamento del ragazzino, di certo non si sarebbe aspettato tanta "euforia" in una volta sola e all'improvviso di certo <Si, questo l'ho capito che te l'ha detto lui ma se non so di chi parli, cosa ci posso fare?> conosce il rosso ma Kai non deve ancora saperlo, non deve sapere niente per adesso però lo fa entrare in casa lo stesso, gli permette di varcare la soglia dell'abitazione e non si è mai vergognato tanto in vita su di mostrare una casa in disordine. Lui che ha sempre profetizzato l'ordine, lui che ha sempre tenuto tutto quanto in perfetto ordine e in perfetto stato, ora si ritrova a dover far entrare un'estraneo in quella sotto specie di discoteca per poveri <Originale? Se lo dici tu> non nasconde la sua espressione di ribrezzo per quello che è li. Una nuova sorpresa riguarda proprio Fumiko, la conosce e sa anche della loro relazione se pronuncia il suo nome a quanto pare. Perchè Fumiko non gli dice mai le cose? O forse anche lei ha contribuito a farlo venire qui ma questo non può saperlo dopotutto <Se fosse in casa non staresti qui a parlare con me> o no, se fosse in casa l'avrebbe messa subito a lavoro per pulire quel dannato macello <La conosci?> domanda stupida certo ma vuole comunque saperlo e vuole una risposta dal nanetto. Finalmente si parla del rosso e di ciò che cerca da Kai e le informazioni che gli da non sono affatto male alla fine <E' qual è il tuo passato Kai?> ora è curioso, cosa sa il rosso che l'Oboro non conosce? Tutto quanto può essere utile, ogni singola cosa può essergli utile per l'organizzazione. L'argomento scivola sul banale potere, è la cosa più facile per avvicinare la gente, promettergli un potere immenso e vengono tutti come delle api attratte dalla luce, non riesce a spiegarselo ma è fin troppo comune come cose e, forse, dovrebbe cominciare ad adottare quel tipo di metodo <Non gli si può dare torto, il potere è qualcosa che si conquista dopotutto e non sempre è bene accetto e di certo la strada per averlo è, molto volte, infida però si, ora sono curioso, cosa saresti disposto a fare? Tutti quanti si pongono dei limiti ma quali sono i tuoi?> vuole sapere se ha dei limiti per raggiungere il potere o avrebbe fatto qualunque cosa, letteralmente qualunque cosa <Tuo padre? Riguarda il tuo passato?> forse comincia a collegare un po' di cose. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip] [Salotto] [ Alza le spalle < … si, certo. La conosco … > Fumiko l’ha vista un po’ di volte, ci ha parlato e tutto sommato può dire di conoscerla, non bene certo. < So che c’è un bambino … in arrivo > Incerto, non sa se è una cosa di cui si può parlare quindi rapido torna all’argomento principale. Il motivo per cui è lì. Cercando di non fissarsi sulle pareti o sul pavimento verniciato in maniera, si direbbe singolare. < Il mio passato … > ripete in un sussurro. E’ difficile dirlo, non ha molti ricordi, quanto meno non importanti di quando era a Suna. E sta iniziando a dimenticare alcune cose, di quando era troppo piccolo. < … chi può dirlo? > si stringe, incerto. < Più che il mio passato, sarebbe interessante capire dov’è iniziato e com’è iniziato il mio presente … > riflette. Perché la morte del padre è stata lo spartiacque su quello che poteva essere che ora è. < … a quel tipo ho risposto più volte che sarei disposto a tutto pur di ottenere il potere necessario … si > gli occhi roteano, cercando di ricordare i momenti in cui parlava col roscio e di rimembrare le esatte parole che ha pronunciato < … ma necessario, per arrivare alla verità. > La verità? Ma la verità su cosa? < Io voglio superare tutti i limiti possibili, ma non per il potere in se, fine a se stesso … > un discorso fin troppo maturo forse per un genin della sua età, soprattutto per Kai che di base non sembra certo capace di tali riflessioni. Goffo e impacciato com’è. Ma pare che in questo momento, non sia più il bambino a parlare, ma qualcuno che forse neppure Kai ha mai visto. Uno shinobi. < … farei di tutto. > Conclude, scuotendo il capo come per risvegliarsi da una trance. < … mio padre? mio padre resterà solo nel passato, non ho modo di conoscerlo meglio di quanto non abbia fatto. > un sorriso di circostanza. Raido potrebbe tranquillamente capire che non c’è più, che è per quello che non ci può parlare ovviamente. < … ma quel tipo, quel tipo lo conosceva e mi ha detto che poteva indicarmi la strada, la via per … > incerto < … per capire chi sono … forse > attonito, pare non avere più certezze. E’ ad un punto morto, ha solo domande e supposizioni ma nessuna risposta al momento. ] [ Chakra ON ] La conosce e sa anche del bambino, la cosa non lo sorprende visto che la ragazza va in giro con un pancione a dir poco immenso e grande, molto più grande del previsto <Si, nostro figlio> dice solo questo senza aggiungere altro, non è un argomento di importanza rilevante al momento, anzi, è qualcosa che non c'entra minimamente con loro o ciò di cui devono discutere. Le parole pronunciate da Kai non sono quelle di un bambino normale ma di un ragazzo ben più maturo di quanto non dimostri di essere, capire come è cominciato il suo presente. Probabilmente ha la mente offuscata, molte cose si confondono tra loro e i ricordi si annebbiano come non mai <Cosa ricordi del tuo passato?> una domanda un po' più precisa, più diretta, forse una domanda la cui risposto potrebbe essere più facile del previsto. Ci si sposta subito di argomento passando al potere, ciò che fa muovere il mondo; disposto a fare ciò che è necessario per avere il potere, necessario per arrivare a una vera verità e questo lo sorprende, lo coglie alla sprovvista davvero e la curiosità nei confronti di quel ragazzino aumenta <Quale verità?> un potere finalizzato alla ricerca della verità, questo si che è nuovo persino per lui <Davvero? E allora per quale motivo li vuoi superare se non per il potere? Cosa vuoi ottenere di preciso?> adesso le domande si fanno più dirette, è riuscito a catturare la sua attenzione in modo totale e completo ed è degno di nota essendo solo un ragazzino di 11 anni, non è da tutti. Anche lui, come molti ragazzi, ha perso un genitore, non è più tra noi <Vieni, andiamo in salotto> cerca di portarlo verso il salotto e lo farebbe accomodare sul divano <Vuoi del tè? Tè e biscotti?> domanda cordialmente facendo, finalmente, gli onori di casa servendo qualcosa al suo ospite. Attende una risposta mentre continua ad ascoltarlo in completo silenzio e senza interromperlo. Il rosso conosce un bel po' di gente a quanto pare ed è riuscito ad attrarre Kai in modo astuto <Per capire chi sei? Tu chi credi di essere Kai?> già, è un bel quesito quello che gli sta ponendo, un quesito non facile <Hai detto che faresti di tutto, giusto? Bene ma cosa intendi tu con tutto?> vuole sapere se sarebbe disposto a fare anche ciò che, per la legge, non è giusto, uccidere persone senza problemi magari. Ci sono tante cose che può chiedergli ma ora il discorso entra veramente nel vivo. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip] [Salotto] [ Raido taglia corto about the baby, e Kai non allunga il discorso. Gli piacerebbe star lì a parlare di marmocchi in arrivo ma non è per quello che si è fatto tutta quella strada. E’ lì per altro. < Di Suna? > chiede incerto, il suo passato è lì, almeno crede. < beh, non ho ricordi distinti. Ero molto … piccolo > non che adesso sia grande. Alza le spalle, stiracchia le labbra. Non capisce come dei particolari di lui, di quel passato remoto possano aiutarlo. < Mi … mi ricordo i miei, mio padre Yodo e mia madre … > un’incertezza, un tremolio nella voce < … mia madre prima di tutto questo > allarga le braccia, indicando nulla in particolare. < E poi, poi ricordo il casino. Nel clan, nel villaggio … quando … quando tutto è andato in malora … > non sa spiegarsi bene, se ne rende conto ma le circostanze si frappongono l’un l’altra e si accavallano nella mente di quel ragazzino che ha elaborato un trauma a modo suo < … e poi Kusa > conclude. < … tè va bene, si. Niente biscotti però, grazie > Le frasi si intervallano, passando da un quadretto da famiglia nella prateria a tutto il resto. Si lascerebbe scortare in salotto, prendendo posto, e continuando a parlare con Raido. < … beh, la verità … > e nuovamente appare insicuro, abbassa lo sguardo < … quando … mio padre non è tornato a casa … > non è un argomento di cui gli piace parlare, si capisce senza dubbio < … non c’è stato più niente, niente di niente. Nessuno sa com’è andata, neppure mia … madre > alza lo sguardo, quei ricordi gli provocano dolore e i suoi occhi sono colmi di lacrime. Stringe i denti, ma il suo sguardo non è quello di un frignone, anzi la sua espressione è forse rabbiosa. < … Io voglio GIUSTIZIA > scandisce l’ultima parola sottolineandola e agitando il pugno a mezz’aria per rincarare la dose. < … io DEVO sapere. Se nessuno è in grado di risolvere la situazione, io … ho bisogno di SAPERE … > una pausa, tira su col naso < … come fare. In un modo o … > esita < … nell’altro. > Che si stia aprendo troppo con il Jonin? In fondo è un suo superiore, un membro del villaggio. Potrebbe non approvare le sue parole e Kai benché privo di molta esperienza sa bene che sta correndo un rischio. < … In … in che senso, chi sono? > La domanda lo coglie infine alla sprovvista, forse troppo per quel ragazzino. < Io … sono Kai del clan Sabaku, genin del villaggio dell’Erba … sono … uno shinobi … > la tensione è palpabile, si taglia a fette. La voce stridula del ragazzino, è uno squittio che si alterna tra un’insicurezza latente e la volontà di celare ogni aspetto bambinesco che conserva … < uno shinobi … deve fare quello che serve, anche se c’è chi direbbe il contrario … un vero shinobi, ha una visione, riesce a capire cosa c’è oltre … > e qui forse Raido otterà la risposta che vuole < … il sistema. > Ha detto troppo, potrebbe beccarsi un cazziatone di certo. Non sa bene neppure lui, cosa quel discorso contorto voglia dire, sono solo sentimenti che si accumulano e manifestano. Una tempesta che ormai non riesce a fermare, i discorsi di un ragazzino troppo cresciuto. ] [ Chakra ON ] Il ragazzino ha subito forse troppi traumi nel suo passato, troppi per poter essere contemplati e questi l'hanno portato ad essere fragile e insicuro di se stesso ma anche qui non lo vuole interrompere, la sua storia è qualcosa che deve sapere, solo con essa può capire fino in fondo il giovane Sabaku. Strizza leggermente gli occhi ascoltandolo in silenzio e quella storia si rivela essere molto confusa, priva di qualcosa che porti dei veri collegamenti, qualcosa che possa fargli capire ogni dettaglio <Yodo..Sabaku immagino> una piccola osservazione la sua ma la storia è breve e finisce li. Un casino a Suna e con il clan, tutto è andato completamente in rovina, ogni cosa è andata allo sfacelo senza troppi problemi <Mh> non sa cosa dire, non c'è molto su cui commentare mentre lo porta in salotto e lo lascerebbe li per qualche momento per andare a preparare il tè. Macchina li per dei minuti per poi tornare con una tazza di tè piena condita con zucchero e una fetta di limone <Attento, è caldo> meglio specificarlo fin da subito, non vuole che si bruci bevendolo. La verità, finalmente può capire quale sia questa verità ed è una cosa che lo stesso Oboro profetizza ultimamente. Il padre scomparso, il padre è andato via, morto e nessuno sa cosa è successo, nessuno ha fatto niente ed eccola li, la parola chiave di tutto, giustizia <Ah> un lieve sorriso si forma sul volto del Jonin. Per la prima volta si trova a ringraziare Lucifer per quello che ha fatto, Kai è perfetto per l sua organizzazione anche se troppo piccolo ma ha una mentalità che gli consente di andare ben oltre l'età e quella voglia di giustizia, di sapere cosa è successo realmente spinge il Jonin a prestare una maggiore attenzione alle parole del genin <Interessante> commenta con poche parole ma sono parole che vogliono significare davvero molto, più di quanto lo stesso Kai immagina. Ancora nuove risposte alle proprie domande giungono, risposte veramente mature, troppo mature e si, alla fine, ottiene la propria risposta. Uno shinobi è in grado di vedere anche oltre il sistema, deve essere in grado di fare ciò che è necessario anche andando oltre la semplicistica concezione di legge imposta dallo stato <La giustizia non è mai equa in questo mondo. I villaggi, i Kage, le autorità, tendono sempre a fare ciò che conviene loro e se non hanno fatto niente per tuo padre, vuol dire che non era di loro interesse> ecco che comincia a esporre il suo pensiero fin dal principio <In questo mondo non c'è giustizia, o meglio non c'è la vera giustizia, la giustizia universale, la giustizia uguale per tutti> prende una sedia andando a sedersi davanti al ragazzino, si mette davanti a lui guardandolo ancora negli occhi <Tu hai capito come stanno le cose, hai capito che il sistema e le istituzioni non funzionano, hai capito che ci vuole un cambio radicale ad opera di qualcuno che sappia davvero cosa fare> e lo sa che lo ha capito <Hai capito come deve agire un vero shinobi Kai e io ora ti chiedo, saresti disposto ad andare oltre la legge per avere giustizia, per avere risposte e per cambiare questo sistema? Saresti disposto a fare tutto ciò che è necessaria per la vera giustizia senza rimpianti e ripensamenti? Saresti disposto ad uscire dai normali ranghi shinobistici per ottenere il tuo potere?> ecco, infine, le vere domande dell'Oboro. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip] [Salotto] [ Raido lo lascia parlare, più che altro sfogare. Perché il piccolo genin è come un fiume in piena. Non lo interrompe ma finalmente, quando ormai Kai non sa più cosa aggiungere il Jonin prende la parola. Il nano afferra con entrambe le mani la tazza di té, è calda, così come annunciato. Soffia sul bordo, la superficie della bevanda per raffreddarla e poi berla. Ascolta, attentamente, tra un sorso e l’altro. Emette un rumorino infantile, che si intervalla al discorso dell’Oboro. Non era di loro interesse? < … > Non aggiunge nulla, solo la sua presa sulla tazza si farebbe più salda, il calore tra le mani, un lieve tremolio. Smette di bere, quando Raido gli si siete praticamente davanti. Lo guarda negli occhi, non discosta lo sguardo, non può. Annuisce semplicemente, si sente sollevato. Rincuorato. Forse è proprio la persona che ha davanti, quella che cercava. < … O … oltre la legge … > balbetta sottovoce. Pare incerto, combattuto. Cosa significa tutto ciò? Si è trovato catapultato in qualcosa più grande di lui, probabilmente, ma non è questo il momento di tirarsi indietro. Cosa avrebbe fatto suo padre? Rimane in silenzio, ancora per un momento. Le domande di Raido gli entrano in testa, come un trapano nel muro. Giustizia? Risposte? < … cambiare il sistema … > ripete ancora le parole dell’altro. Poserebbe la tazza ancora mezza piena, si porta entrambe le mani alla testa. Il suo cervello sta elaborando, quelle domande, quelle parole, non sono senza motivo. Hanno un fine preciso. E’ una proposta, un patto. Ecco dove quella strada, il roscio, Raido stesso lo avrebbero portato. Dopo attimi di silenzio, che sembrano secoli, il piccolo Sabaku si alza. Si mette in piedi, anche se praticamente il suo viso è quasi all’altezza di quello dell’altro che resta seduto. I loro occhi si incrociano, non è più lo sguardo di un bambino, di un ragazzino. Non è lo stesso ragazzino che è entrato poco prima in casa di Raido. C’è uno shinobi in quell’involucro da nano da giardino. < Tutto … ciò che è necessario … > avrebbe detto, deciso, mentre ancora stringe i pugni. Si vede che è teso e che fa fatica < … per la vera … > una pausa < … giustizia > con l’ultima parola che viene pronunciata come un sussuro. Gli esce smorzata, ma chiara. Si produce in un inchino rispettoso, le mani lungo i fianchi. Permarrebbe in quella posizione, di fronte a chi? Un mentore forse? Una guida? E’ il suo segnale, il suo modo di mettersi a disposizione. Finchè Raido non gli avesse detto di tirarsi su, sarebbe rimasto in quella posizione. Gambe dritte, braccia lungo i fianchi e schiena piegata in avanti. Kai accetta il suo destino. ] [ Chakra ON ] Le sue parole sono arrivate al giovane Sabaku, parole che lo hanno davvero preso e lo sente, lo sente teso, lo sente ripetere le parole pronunciate poco prima, stesse e identiche. Ci è riuscito, lui insieme al rosso sono riusciti a portare Kai dalla loro parte e finalmente il disegno della Masayoshi inizia a prendere forma, quell'organizzazione sta nascendo con lentezza ma lo sta facendo, sta diventando qualcosa di più. Il ragazzo è visibilmente combattuto ma, alla fine, prende la sua decisione, decide di alzarsi e di giurare fedeltà, accettare quella proposta, divenire qualcosa di più. Tutto ciò che è necessario per la vera giustizia, quella che lo stato non concede quasi mai. Un sorriso soddisfatto si forma sul volto del Jonin, adesso lui è suo, hanno un terzo vero membro su cui fare affidamento <Da ora non si torna più indietro Kai, il nostro progetto va portato avanti fino alla morte> si alza dalla sedia cominciando a passeggiare per il salotto <Tirati su> va a dire mentre gli da le spalle, guarda avanti a se contento di quello che è riuscito a ottenere <Lucifer, così si chiama il rosso> e finalmente pone fine a quella farsa ammettendo di conoscerlo <Non ti ho detto niente subito perchè volevo vedere se eri davvero convinto e adesso lo so, so che lo sei> si volta per guardarlo nuovamente negli occhi, per scrutarlo <La Masayoshi è un'organizzazione nata allo scopo di portare quella vera giustizia che nel nostro mondo è assente, di impedire che le istituzioni prendano il controllo. Noi dobbiamo imporre il nostro volere ed ergerci a giudici supremi, solo così non ci saranno più problemi, solo in questo modo tutte le avversità verranno meno e la pace durerà in eterno> quello è lo scopo, portare giustizia per portare la pace in un certo senso <Per portare avanti questo piano, però, bisogna essere disposti a fare di tutto senza guardare chi abbiamo davanti perchè il nostro è un fine più grande della mera azione che stiamo compiendo in quel momento> spiega, a grandi linee, cosa è quella loro organizzazione e in cosa Kai è entrata effettivamente <Fumiko è con noi, pure lei fa parte della Masayoshi, pure lei ha capito cosa è necessario fare> e come un capo, il Jonin, si erge sopra di loro e sopra di lui in questo momento <Sei determinato a portare avanti i nostri ideali Kai? Lo farai?> vuole un'ulteriore conferma da parte del ragazzo prima di lasciarlo andare definitivamente. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip] [Salotto] [ Fino alla morte? Quell’espressione lo turba, ma non lo da a vedere se non per un lieve fremito. Ma in cosa si sta cacciando? Sotto esortazione si rialza, vede Raido passeggiare nel suo salotto. < … Lucifer … > la conferma, finalmente che si conoscono. Certo che si conoscono, ma l’Oboro non lo aveva ancora ammesso. Quando l’altro si volta per tastare il suo sguardo, Kai rimane immobile. Non si risiede, ma sostiene l’altro per il tempo necessario. Ascolta silezioso e bramoso le parole di Raido, un leader dunque, dal quale apprende l’esistenza di una vera e propria organizzazione. Masayoshi, così si chiama. < … giudici … supremi? > chiede incerto. Ma da quel che capisce, la pace è l’obiettivo finale. < ah … anche Fumiko? Fumiko fa parte dell’organizzazione? > Chiede, ancora, come se questo gli infondesse una maggiore tranquillità. Un’altra persona conosciuta, qualcuno che l’ha consigliato in passato e che si è interessata a lui. Di nuovo si piazzerebbe sull’attenti, il piccolo genin. Annuendo alle domande di Raido < Si Signore > infine, confermando quanto già è stato pattuito. Ormai c’è dentro con tutti sandali e non si tirerà indietro. ] [ Chakra ON ] <Si Kai, giudici supremi. Se gli altri non sono in grado di portare la vera giustizia, allora saremo noi a decidere> questo è, a grandi linee ciò che vogliono fare senza entrare troppo nello specifico. La sorpresa di Kai nell'apprendere che anche Fumiko è dentro l'organizzazione gli strappa un sorriso <Si, lei è stata la prima ad entrarvici> afferma dunque per poi sentire il l'ulteriore conferma del ragazzini, tutto quanto è compiuto adesso, non c'è altro da fare <Bene Kai, allora ti do il benvenuto nella Masayoshi> direbbe avvicinandosi al giovane per poi posargli una mano sulla spalla ma ha ancora qualcosa da dirgli ed è forse la cosa più importante di tutte. Prende un profondo respiro <Noi agiamo nell'ombra, nessuno deve sapere che tu sei con noi, nessuno deve sapere che tu appartieni alla Masayoshi. Per il mondo dovrai sempre essere Kai Sabaku, shinobi di Kusagakure così come io sono Raido Oboro, ninja di Kusa. Noi agiamo nell'anonimato, la nostra identità deve rimanere nascosta sempre e in ogni momento perciò non dovrai parlare con nessuno di quello che è successo qui, nemmeno con la persona più stretta che hai; gli unici con cui potrai parlare di ciò siamo io e Fumiko, intesi?> la segretezza è un punto fondamentale di questo ma confida che il ragazzo abbia compreso tutto quanto <Per il momento vivi la tua vita normale, quando tutto sarà pronto entreremo in azione e saprai di più> ultime parole prima di staccare la mano dalla spalla del ragazzo. Si guarda intorno osservando il disastro di quella casa e sta per mettersi le mani nei capelli <E ora, se non chiedo troppo, aiutami a dare una sistemata almeno superficiale a questa stanza per favore> da solo sarebbe letteralmente morto. La Masayoshi sta davvero nascendo alla fine. [END] [Salotto] [ Lascerebbe fare Raido, gli sorride, ora sollevato mentre l’altro gli posa una mano rassicurante sulla spalla. E’ parte di un progetto, qualcosa di grande. Più grande di qualsiasi altra cosa in cui sia mai incappato. < Grazie … immagino > e ascolta ancora il dire dell’Oboro. Non deve rivelare a nessuno niente di tutto ciò, sono come ombre nella notte, un movimento impalpabile tra le persone. Come una presenza, che c’è ma non si vede. < Intesi … si > Risponde a conferma ancora una volta. E’ chiaro, anche se è solo un ragazzino sa bene che tutto ciò che si sono detti farebbe storcere il naso a tanti nel villaggio, e forse anche oltre i confini di Kusa. Non può rivelare nulla, ma almeno sa di avere Fumiko dalla sua. Per cui, come se Raido gli avesse detto di non rivelare un segretuccio da club della calza, Kai continua a sorridere tranquillo. Con al fianco il jonin, chi potrebbe fargli del male d’altronde? Infine lo avrebbe visto gettare l’occhio tutto intorno, a quel casino che a quanto pare la sua ragazza ha combinato e che durante i loro discorsi faceva solo da sfondo sfocato. < … okay capo > ironico avrebbe portato la mano alla fronte come se quello fosse stato un ordine militare, facendo schioccare le suole delle scarpe l’una contro l’altra. E’ pur sempre un bamboccio. Si sarebbe avviato quindi insieme a Raido per dargli una mano a mettere ordine in quel luogo, senza esitare nè facendo storie. ] [ END ]