Non dubitare mai più
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Giocata del 02/11/2017 dalle 15:42 alle 20:09 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[Esterno | Porta] Oggi è tornato a Konoha non per vedere Fumiko, lei oramai vive a Kusa, ma per vedere come sta Shade. Ha rimproverato e punito l'Otsutsuki per quello che ha fatto, ha disobbedito ai suoi ordini facendole vedere qualcosa che non avrebbe dovuto vedere, ci sarebbe dovuto andare con calma e pacatezza. La ragazza non avrebbe più dovuto soffrire e invece ha sofferto, quel bastardo ha reso vana la sua promessa e non avrebbe mai potuto perdonarglielo. Avanza per le strade del villaggio in silenzio, nel più completo silenzio cercando di raggiungere la casa di Hiashi, il luogo in cui vive adesso la piccola Hyuga e non avrebbe fatto come l'ultima volta, bensì avrebbe suonato al campanello come una persona normale. Indosso, come suo solito, porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario mentre alla vita ha legato la sua katana, compagna di mille avventure che non lascia indietro. Non ha l'equipaggiamento completo, non ne ha bisogno. Cammina tranquillo fino a giungere dinanzi alla porta della casa. Non mette piede in quel posto da un po' e spera vivamente che Shade sia li, non vuole doverla cercare per tutto il villaggio, sarebbe un lavoro tremendamente faticoso e non ha proprio il tempo materiale per farlo, ha tanto altro a cui pensare e deve anche cominciare la ricerche a Uzo per scovare il covo di Lucifer se non vuole che il rosso prende si il sopravvento su di lui. Sale gli scalini mettendosi davanti alla soglia, il braccio destro si alza e il pugno chiuso va letteralmente ad abbattersi contro il legno della porta per 3 tocchi di fila dati con una certa forza. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip] [Ingresso] Finalmente è tornata a casa. Ha ancora qualche piccolo problema qui e lì, qualche malfunzionamento dovuto al crollo psichico, ma tutto sommato sembra stare decisamente molto meglio. Sembra quasi tornato tutto alla normalità. La casa è in ordine, gli animali sono sparsi un po’ in giro per tutta la fattoria che circonda l’abitazione di Hiashi, chi dentro e chi fuori, mentre Shade si rilassa tranquillamente sul pavimento della sala da pranzo. Schiena poggiata contro il divano, testa alta e poggiata sulla seduta, ferma ad osservare il soffitto con espressione annoiata, a tratti vuota, che combatte contro l’orrenda immagina che rappresenta la tortura che le è stata inferta all’interno di Wonderland. Non ne capisce il motivo, più ci pensa più finisce con il soffrire della sua impotenza di fronte all’amato che viene tagliato a metà. Che sia arrivato per lei il giorno di iniziare a desiderare una forza maggiore? Che sia arrivato il giorno di iniziare ad ambire ad un potere più grande, un potere che, inevitabilmente, la porterà a perdere la coscienza di se che le è rimasta? Questa è la sua paura, perdersi nel desiderio di essere sempre più forte. Lei non vuole essere forte, vuole essere se stessa, vuole arrivare ai suoi traguardi con i suoi tempi, non accorciare la strada in onore della vendetta. Però, una parte di lei, pensa che se fosse più forte non sarebbe costretta a sopportare tanta sofferenza, a sopportare tanto dolore, perché potrebbe porre fine a qualunque evento traumatico prima che possa fare danni concreti. I suoi abiti sono abbastanza comodi, di quelli da casa, letteralmente una tuta, grigia, accompagnata da una maglietta bianca e dalla felpa del medesimo colore del pantalone legata alla vita. Non aspetta visite, spera sinceramente di non riceverne, perché la paura di esser disturbata da Akaya, in un momento in cui il suo amato è lontano da casa per fare compere per la cena, sembrerebbe disturbarla non poco. Sospira, evidentemente abbattuta da tutti i pensieri negativi che le passano per la testa, dal rimuginare sulle promesse che ha infranto con Kouki e su quello che, il suo rapporto con Fumiko, con il tempo, è diventato. In parole povere è stanca, molto stanca. Vorrebbe dormire, ma gli incubi la mangiano viva, facendole anche passare l’appetito. I tre tocchi dati dallo spadaccino alla porta risuonano nelle sue orecchie nel momento esatto in cui chiude gli occhi. Sospira, poco propensa ad alzarsi da terra, ma si autoconvince e alla fine si incammina verso la porta. Ci mette il suo tempo, si rilassa un paio di volte contro una delle pareti di casa, ancora stanca dalla giornata e, una volta giunta a destinazione, andrebbe ad aprirla con un movimento lento, molto lento. Cercherebbe di sbirciare dalla piccola apertura chi vi è dietro la tessa, con sguardo affilato e tagliente, realizzando dopo qualche secondo che non è Akaya, bensì Raido. <Oh!> esclamerebbe sorpresa quanto allegra, nel vedere la figura dell’Oboro. <Raido, prego, entra> sorride, si, ma la stanchezza è ben visibile sul suo volto. Lo si potrebbe definire visibilmente segnato dal dolore. [ch off] [Esterno | Porta] Il tempo passa, troppo da quando ha bussato a quella porta, Shade ci sta mettendo davvero troppo, forse non è in casa e ha preso un abbaglio, dovrebbe riprovare un altro giorno. Si abbatte nel fare quel pensiero, avrebbe voluto vederla oggi ma se non c'è non c'è. Da le spalle alla porta, comincia a camminare verso la strada del villaggio quando sente la porta aprirsi lentamente e la voce di Shade venire fuori con sua somma sorpresa. L'ha trovata in casa finalmente, l'ha scorta in quel luogo e deve dire grazie alla sua enorme fortuna. Si fa forza per guardarla negli occhi e per girarsi dopo che la sua promessa non è stata mantenuta. Avrebbe ucciso quell'uomo poco ma sicuro, lo avrebbe fatto fuori quando tutta questa storia si sarebbe conclusa, gliela avrebbe fatta pagare per aver disobbedito ai suoi ordini. Lentamente va a voltare il corpo in direzione della porta, il sorriso si forma sul volto del Jonin mentre ricerca gli occhi della Hyuga. Avanza sugli scalini per giungere nuovamente sulla soglia ed entrare nella casa come una persona normale e non spuntare dal tetto come un Tarzan qualunque, cosa che ha effettivamente fatto l'ultima volta che l'ha vista. Ne osserva il viso stanco, quel dolore che segna i suoi occhi. Ha subito una botta davvero forte, ha subito un trauma non da poco e si dispiace, si dispiace veramente tanto <Ciao Shade> la saluta facendo un cenno del capo quanto basta per mostrare il rispetto. Lei sarebbe potuta essere sua figlia a quest'ora, se solo non avesse litigato con Fumiko, se solo non avesse infranto ogni rapporto con la Senjuu. Si dispiace di questo, sarebbe stata un'ottima compagnia per Kouki e la loro famiglia si sarebbe arricchita di lei <Come stai? Ti vedo stanca e..distrutta> i suoi occhi parlando parlano più di qualsiasi altra cosa, non ha bisogno di spiegare, il dolore è palpabile anche solo osservandola <Scusami se non sono passato in questi giorni, ti giuro che avrei voluto ma ho dovuto risolvere alcuni problemi a Kusa e con Fumiko> il tradimento della ragazza è ancora impresso nella sua mente, non lo avrebbe mai dimenticato e forse nemmeno mai dimenticato. Si piega in avanti per chiederle scusa, una scusa sincera quella dell'albino, avrebbe veramente voluto passare ma i problemi a casa sono troppi per essere trascurati senza agire e senza fare niente. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip] [Ingresso | Sala] Sarebbe potuta essere sua figlia. Se solo Fumiko non si fosse lasciata distruggere dalle minacce di Noboru, se solo non si fosse nascosta dietro la paura di perderla con Hiashi, se non si fossero provocate a vicenda, a quest’ora starebbero tutti insieme, a vivere sotto lo stesso tetto, anche se non è tutta colpa di Fumiko. Anche Shade ha iniziato a dubitare di lei, in qualche modo spinta dalle parole veritiere di Uta. Forse era destino non essere una famigli, il loro amore non era evidentemente abbastanza forte per poter sopportare la pressione che la vicinanza di altre persone riusciva a creare. Eppure Shade non ha nulla contro Raido, non ha nulla contro Kouki. Lei è completamente ignara di tutto quel che riguarda Wonderland e del tradimento della loro promessa, per questo, nel vederlo si sente sollevata più di ogni altra cosa. Ha di fronte a se la persona che le ha promesso di proteggerla dal dolore…ironico, non è vero? <Sto meglio…> ammette con un espressione abbastanza pensierosa, sospiando visibilmente, ma tornando a sorridere poco dopo. <Non credo riprenderò subito il Kunai in mano…ma almeno non sto più cercando di morire> ne parla con leggerezza perché non vuole più darci importanza. Uta è vivo, lei è viva e il resto della sua famiglia sta bene insieme a tutti gli animali. Deve smettere di pensare al peggio e iniziare a focalizzarsi di più sul presente e su quello che la circonda. Le scuse del ragazzo, così profonde, la lasciando evidentemente confusa. Arrivare ad inchinarsi per non essere riuscito a passare nei giorni precedenti? Suvvia da quanto è che sta male? Quattro giorni? E il ragazzo quando può effettivamente averlo saputo? Massimo un paio di giorni prima se qualcuno ha pensato di avvisarlo. Per questo non se ne preoccupa e cecherebbe di dare un colpetto sulla spalla dell’Oboro per convincerlo a rialzarsi, allungando le braccia verso di lui, richiedendo in maniera palese un dolce abbraccio. <Tranquillo. Anche Kouki lo ha saputo solo ieri…e i giorni prima dicono che ero messa davvero male. Quindi forse è meglio esser passati solo oggi.> sorride, cercando, qualora le fosse permesso, di nascondere la faccia nel vestiario dello spadaccino, provando contemporaneamente a riscaldarlo dalle temperature fredde che l’inverno sta portando. <Vieni. Davanti alla porta non si sta molto comodi.> vuole fargli capire che si riprenderà presto e, sciogliendo il veloce abbraccio, cercherebbe di prenderlo per mano per trascinarlo verso il salotto di casa. [Ch off] Vederla stare male, vederla in questo modo lo fa stare malissimo e vorrebbe poterla aiutare ma se solo sapesse che lui è complice di tutto questo, probabilmente non lo vorrebbe più vedere. Non ha mai voluto farlo soffrire e quell'Otsutsuki ha disobbedito, l'avrebbe fatta pagare a quell'uomo. Entra in casa, percorre il corridoio oltrepassando la porta per giungere nella casa della ragazza e restare al caldo e all'asciutto soprattutto. Vuole sentire cosa ha da dire e quel dire non tarda ad arrivare, non tarda minimamente, tutt'altro, risponde subito <Davvero?> non sa se è la verità ma qualcosa ancora non va in lei, non si è ripresa totalmente, delle ferite sono ancora vive nel suo cuore ma poi riceve un'informazione che lo lascia atterrito, lo fa sbiancare totalmente <Come morire? Shade, che stai dicendo?> si avvicina alla ragazza, la guarda negli occhi come a voler cercare una risposta, una smentita, un qualcosa che gli dica che ha capito male. E' preoccupato per lei, non avrebbe mai creduto che dalla bocca della ragazza uscissero delle parole del genere, parole che nessuno dovrebbe mai pronunciare e dire ad alto ma nemmeno pensare. Le chiede scusa, si piega davanti chiedendole scusa prima di sentire quella pacca e quel gesto con le braccia chiedendo un abbraccio. L'abbraccia, glielo concede senza rifiutarsi, senza distaccarsi. La stringe contro di se con abbastanza forza, le carezza il capo portandolo contro il proprio petto in modo da far sentire la sua presenza <Avrei voluto saperlo prima comunque, sarei venuto subito> e su questo non ci piove minimamente, sarebbe andato il giorno stesso a trovarla in qualsiasi luogo si sarebbe trovata. La segue, le sta dietro, non si stacca ma va a togliere la katana dal fianco e la samehada dalla schiena per poggiarle contro il muro in modo da avere più libertà di azione, slaccia la cintura a cui è legata la katana alla fin fine. <Cosa è successo?> vuole essere informato direttamente da lei e non da altre fonti, vuole sentire tutto quello che ha lei da dire <Posso fare qualcosa?> è a disposizione, vuole aiutarla a riprendersi totalmente, essere presente nella sua vita ora più che mai <Magari potresti stare a Kusa per un po' con Kouki, a lei fare piacere, molto piacere> lo sa perchè entrambe si mancano da morire. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip] [Sala] Chiude gli occhi in segno di pentimento dopo aver detto quelle parole. Si sarebbe dovuta ricordare che Raido non sa nulla del discorso che ha fatto con Kouki, avrebbe dovuto immaginare quella reazione, ma con quale forza? Sembra incredibile che riesce a camminare da sola dopo tutto quello che ha passato, dopo l’essersi lasciata andare, aver rifiutato cibo e acqua per giorni e, soprattutto, rifiutato di parlare. Prende un bel respiro, si dipinge un sorriso sul volto e, molto lentamente, torna a voltarsi verso Raido. Gli occhi ne scrutano la figura e, questa volta, è lei ad inchinarsi allo spadaccino. Un inchino profondo, segno di grande dispiacere per averlo anche solo fatto preoccupare. <Mi dispiace. Ho agito da codarda quel giorno…ma dopo quello che ho visto…non riuscivo a trovare un motivo per rimanere su questo mondo. Mi fa male ammettere che ho accantonato il vostro amore, mi sono nascosta dietro l’idea che vi sarei mancata meno, per via del forte legame che tu e Fumiko avete> qualche lacrima inizia a scendere lungo il suo volto, mentre rimanere in quella posizione, prendendo un bel respiro e riprendendo a parlare. <Speravo che il dolore, con la nascita del bambino, sarebbe scomparso più velocemente e che…beh vi sareste presi cura di Kouki…> al posto suo. Ancora una volta sospira, in silenzio, lasciando il tempo all’altro di metabolizzare le informazioni, rimettendosi in una posizione eretta solo per poterlo osservare, con il viso bagnato da qualche stanca lacrima occasionale, ma adornato con un dolce sorriso. <Mi dispiace> quelle ultime parole sono un sussurro, rotto dalla stanchezza e dai sentimenti negativi, che ancora si possono leggere nei suoi occhi. <Non avresti potuto fare molto, per fortuna la mia sofferenza era…ingiustificata> ammetterebbe prendendo posto sul divano e invitandolo a sedersi accanto a lei, giusto per stare più comodi. <Sono entrata di nuovo in Wonderland da uno di quei portali che si aprono in giro per la città. Sono finita dentro una specie di tempio e…un uomo incappucciato, mi ha mostrato il corpo di Hiashi, facendo pressioni sul mio sentirmi un mostro, sulla mia debolezza. Ma, dal lì a poco il corpo di Hiashi si è rivelato essere la tomba del mio ragazzo…> praticamente lo conteneva, mo di ovetto di pasqua con la sorpresa! <Quando l’ho supplicato di dirmi cosa dovevo fare per liberarlo…lo ha ucciso sotto i miei occhi> inutile dire che il tutto era così reale che l’ha praticamente distrutta. Si perde, si perde totalmente nei pensieri. Andando a fissare il pavimento e smettendo di parlare, abbastanza a lungo da non poter rispondere alla successiva domanda, ma tornerebbe con un sorriso per l’ultima affermazione. <Io…non riesco a lasciare Uta ora…mi dispiace. Amo Kouki e voglio stare con lei ma ho continuamente gli incubi…io so che è vivo, lo so perché è sempre al mio fianco…tranne quando esce a fare la spesa> le scappa una piccola risata, tranquilla, segno che bene o male si sta riprendendo. <Non potrei venire alla magione e lasciarlo qui…e se questa volta, quel tizio di Wonderland tornasse a prenderlo sul serio? E se rendesse quella illusione una realtà? Io…io non ce la faccio…non sopporterei la cosa> è sincera, molto sincera. [Ch off] Vederla morire sarebbe per lui un durissimo colpo, non sa come avrebbe reagito ma di sicuro non sarebbe stato bello vederlo in quello stato, non dopo che si è affezionato così tanto a Shade. Non lo avrebbe creduto possibile ma è davvero successo, si è affezionato a lei e ora vuole vederla tranquilla, vuole vederla in pace con se stessa e con il mondo intero. Ne osserva l'inchino, un inchino profondo e poi quelle parole che non hanno senso di esistere, non hanno un senso logico e mai lo avrebbero avuto. La guarda contrito, sguardo truce e si sta arrabbiando, si sta davvero arrabbiando questa volta e non sa cosa provare, non sa a quale sentimento dare corda per primo, è letteralmente senza parole eppure deve dire qualcosa, deve farlo. Cerca di rilassare il volto, l'intero corpo, prende un profondo respiro <Sei una stupida> ma il tono non è offensivo, anzi, è amorevole, forse anche troppo ma con lei non vuole arrabbiarsi, non vuole trattarla come tratta sua figlia, non ne ha il diritto. Con Kouki può permettersi di alzare la voce, di imporsi ma con Shade no e non lo avrebbe fatto <Sul serio, non capisco perchè ancora pensi queste cose. Ma come fai a pensare che la tua morte sarebbe passata in secondo piano o che addirittura non ci avrebbe interessato? Tu ci manchi anche adesso e ci manchi tanto> si sta stancando di ripetere sempre le stesse cose, giorno dopo giorno le ripete sempre che le vuole bene e non sa come ficcarglielo in quella testolina che si ritrova <Il bambino ci avrebbe resi felici ma non ci avrebbe fatto passare il dolore, tu sei importante e per noi e spiegami perchè non riesci a capirlo, spiegami perchè ti senti tanto in difetto o comunque estranea> non se lo riesce a spiegare ma ci deve essere una risposta a tutto questo. Quell'ennesimo "mi dispiace" lo porta ad avanzare ancora e stringerla più forte mentre con la mano le va ad asciugare le lacrime, le toglie le gocce dal viso <Non pensarlo mai più Shade, mai più> e spera di essersi giustificato mentre la segue in salotto prendendo posto sul divano, si siede e si bivacca li mentre ode il racconto su Wonderland e su quello che è successo nel minimo dettaglio. Sa come sono andate le cose ora e non è una situazione semplice, al contrario è molto difficile da sopportare una cosa simile e la capisce, eccome se la capisce <Mh> non sa cosa dire ma si siede a pensare <Bisogna trovare il responsabile di tutto questo, anche Fumiko ha vissuto un evento del genere e non posso tollerarlo> alla fine, anche se è complice, non può tollerare una cosa simile. Ode ancora le sue parole, comprende le sue paure, comprende quel dire ma una soluzione va trovata assolutamente <Viene anche lui allora, la magione ha moltitudine di stanze da letto, ne potete avere una a testa> non vuole che dormano insieme purtroppo, la vede sempre come una figlioccia in questo senso. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip] [Sala] Non mette in dubbio l’amore di Raido e della sua famiglia per lei, non vuole farlo, solo che le viene difficile immaginare la grandezza di quel sentimento con tutto quello che li separa, soprattutto messo a confronto con quello che veramente li unisce. Accetta le critiche, con il massimo della tranquillità, con il rispetto per quello che sono veramente, una profonda dimostrazione di affetto. Almeno queste in particolare lo sono e le parole che seguono probabilmente lo sono anche di più. <Io ti ringrazio Raido> ammetterebbe dopo aver ascoltato tutto il suo discorso prendendosi il suo tempo per rispondere con calma a quelle affermazione, lasciandosi abbracciare, asciugare le lacrime dallo spadaccino, lasciandosi un po’ viziare e fingendo per un attimo di accettare il ruolo di “figlioccia” in quella famiglia. <Ti voglio bene, vi voglio bene, a tutti. Mi hai permesso di avere una sorella, cosa che sicuramente non accadrà mai più nella vita, non in questo modo e con questa intensità. In più ti prendi cura di Fumiko> dettaglio che per lei rimane sempre molto importante nella mente della piccola Hyuga. <Con tutte le difficoltà che il caso può portare> ironica, critica il comportamento spesso irruento della Senjuu. <Su di me hai sempre avuto, e avrai sempre un ottima influenza. Sei una persona di cui non farei mai a meno nella mia vita. Sei un amico, un fratello, sei il mio avversario, il mio obbiettivo da raggiungere> una persona veramente molto importante che ha guadagnato con il tempo una importante posizione nel suo cuore. <Non dubiterò mai più del tuo amore e di quello di Kouki.> con Fumiko…ci deve parlare, di nuovo, con più calma e sperare che la gravidanza non le metta contro una Fumiko in piena crisi di pianto/rabbia che vuole ucciderla mentre le prepara la colazione…praticamente l’avvelena per colpa del bambino! <Ne ho parlato anche con Kouki e si, mi dispiace…so di aver sbagliato ma…non è facile…> non quando ti viene improvvisamente a mancare la terra da sotto i piedi. A quel punto si parla di vendetta e lei sospira, pesantemente, alzandosi dal divano per iniziare a camminare avanti a indietro. Vendetta, si la vuole, ma a che costo? <Non è così semplice…non riesco a pensare alla vendetta ora…voglio solo stare con lui. So che no è tollerabile ma…> come dire, sai, già rischia di vedere Uta partire da un giorno all’altro per inseguire un maledetto Genjuster che non riusciranno mai a fermare…puntare ad una seconda vendetta, in questo stato. <Voglio…> stringe il pungo per qualche secondo, andando a mordersi poi le unghie, senza staccarle. <Voglio vederlo morto, è un mio desiderio, credimi. Lo desidero…ma non ce la faccio> ancora troppo presto per parlare di queste cose. E poi la proposta che la blocca sul posto. Per un secondo le sembra l’idea più bella del mondo, poi arriva la parte delle camere separate e già diventa molto brutta. <Raido> dolce nel tono, anche nelle parole, non vuole offenderlo. <Io non posso chiedergli di venire a vivere in una casa così…perché lo voglio io, non riesco a considerare l’idea di continuare a cambiare casa e fare avanti e indietro per le missioni del villaggio. Io sto bene qui…con Uta ho trovato la mia stabilità. Anche qui abbiamo due camere separate> ammetterebbe con un sorriso, ed è vero, solo che non le usano mica due camere separate eh, non con Shade che necessita di contatto fisico. <Sto bene a Konoha, insieme agli animali, anche se mi sono appropriata abusivamente della casa del mio maestro…io qui mi sento tranquilla…principalmente perché siamo solo io e lui…ci facciamo forza a vicenda> lascia qualche secondo di silenzio e poi andrebbe ad abbassare lo sguardo <Mi dispiace…non so come spiegarti quello che provo…ma qui è come se mi sentissi a casa. Più di quando ero da Fumiko o nella mia vecchia casa…mi sento tranquilla> si stringe le spalle, profondamente dispiaciuta. [Ch off] Finalmente ce l'ha fatta a convincerla, è riuscito a farle entrare in testa che non deve mai dubitare di quel loro sentimento, di quel suo sentimento e forse è da egoisti un po' ma quello che gli importa veramente è che non dubiti mai di lui, le vuole bene e vuole che lo sappia sempre e comunque. La vizia un po', la tiene con se, stretta come se fosse davvero sua figlia e lo sarebbe stata se non fosse successo quello che è successo con Fumiko e tutta la combriccola. Ne ode le parole e un sorriso si forma sul volto del Jonin, un sorriso felice, molto felice, è davvero contento di sentirle pronunciare quelle parole di affetto, parole che difficilmente le ha sentito dire in così larga scala <Esatto, non dubitarne mai più> e da oggi sarebbe stata sotto esame in un certo senso, ogni volta che sarebbe andata a trovarla avrebbe cercato di capire se dubita ancora o meno perchè non sa più cosa fare per dimostrarlo e le parole si stanno esaurendo, sono sempre le stesse alla fine e un po' gli da fastidio che sia così <Lo so che non è facile Shade, lo so benissimo e io ti sarei stato vicino, io e Kouki saremmo venuti qui per un po' se fosse stato necessario, non è un problema farlo, non se lo facciamo per te> avrebbero fatto qualsiasi cosa per lei e questa è un'altra prova inconfutabile di ciò che gli ha detto. La vendetta è un piatto che va servito freddo, capisce la sua voglia di vendetta, di vendicarsi e di uccidere quell'uomo ma adesso è troppo presto, non è nelle condizioni adeguate e in qualche modo, però, l'avrebbe ottenuta. Sospira a quelle parole, l'avrebbe aiutata, le avrebbe consegnato l'Otsutsuki più avanti, questa sarebbe stata la punizione di quell'uomo, avrebbe pagato con la vita per mano della stessa ragazza che ha fatto soffrire <Adesso pensa soltanto a rimetterti, lascia perdere la vita da ninja o qualsiasi altra cosa> questo è il suo consiglio, svagarsi, non pensare a niente se non alla propria vita ma ora si ritrova davanti a un grande rifiuto. L'ascolta certo e sorride sulle camere separate ma è difficile accettare quel no, non è nascosto, anzi, glielo sta dicendo chiaro e tondo e crede di aver capito, ha capito cosa vuole dire <Sei innamorata e non solo di questo Uta ma anche degli animali e di questa casa. Hai trovato il tuo posto nel mondo proprio qui> la capisce, ha capito ciò che vuole dire e non avrebbe più detto niente al riguardo <Ho capito Shade e da me sarai sempre la benvenuta, puoi venire quando vuoi, anche all'improvviso. Per te ci sarà sempre un posto> è il massimo che può fare, il massimo che può dire effettivamente. Lei è felice in quella casa e questo gli basta, gli basta che abbia trovato la vera felicità. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip] [Sala] Sarà difficile non dubitare mai di quel sentimento. A volte i momenti difficili ci fanno perdere a concezione dell’amore forte e inseparabile che avevamo fino a qualche secondo prima. Il dubbio è parte del pensiero umano e a volte lo ha anche nei confronti di Uta. Ha volte ha paura che il loro amore non sia reale, soprattutto se rimangono separati per qualche ragione, come può essere una missione o una visita prolungata alla residenza dell’Oboro. Dubitare è normale, ma quei dubbi tendono sempre a dissolversi nel momento in cui riesce a posare gli occhi sulla figura di coloro che ama. <Va bene> andrebbe semplicemente ad acconsentire alle sue parole con dolcezza, sentendo quella sua proposta di rimanere al suo fianco nei momenti difficili. Sfortuna vuole che è sicura che ce ne saranno molti altri da qui in avanti e ha paura di come potrà mai reagire a quelli. Ha paura e la paura, ancora una volta, ti fa cadere nel circolo vizioso del dubbio. Una parte di lei però si sente in colpa. Perché Raido sembra disposto a fare qualunque cosa per la Hyuga e lei continua a rifiutare l’idea di accettarlo al suo fianco sotto la figura del “padre” però non ce la fa, troppo giovane per essere suo padre, si sente troppo vicina a loro anche solo a livello di pensiero per poterli considerare dei genitori, Fumiko compresa. Ma non per questo vuole loro meno bene. Ecco, andando a vivere alla residenza Oboro si sentirebbe un po’ la tata di casa e no, non ha voglia di cambiare quei maledetti pannolini. <Per ora seguirò il tuo consiglio. Mi prenderò qualche giorno di completo stacco dalla mia vita come Kunoichi…mi prenderò i miei tempi se necessario anche se spero di non rimanere troppo indietro. Fumiko è diventata Chunin…mi sta superando velocemente nonostante la gravidanza> la competizione sembra avere inizio…e fine, nella stesso identico momento. Glielo si legge in faccia l’entusiamo…che scema due secondi dopo per tornare ad una espressione più rilassata e tranquilla. E si torna a parlare di Uta e del luogo in cui vivono. <Proprio perché ho trovato qui la mia stabilità…al suo fianco…quando l’ho visto morire mi sono sentita mancare la terra da sotto i piedi. Avevo perso molto…troppo…in una sola volta> il tutto senza poter fare nulla, cosa che l’ha solo fatta sentire pesantemente impotente. <Verrò a trovarvi Raido. Non siamo poi così lontani. Passerò un paio di giorni da voi più spesso di quanto tu non possa immaginare> e lo fa principalmente per Kouki. <Come sta procedendo la gravidanza della nostra permalosissima Senjuu?> si mostra ironica, sorride, rilassandosi lentamente in questa tranquilla serata. [ch off] Si finisce di parlar di quella situazione, dei suo dubbi e sa che ce ne possono essere sempre molti e anche troppi però li avrebbe affrontati tutti quanti pur di scacciarli interamente come se fossero la peste. Shade lo ascolta, si deve riposare e quella piccola dose di entusiasmo scema quasi subito per poi tornare alla tranquillità, alla pacatezza <Fumiko è una testa dura, ovvio che ti sta superando. Ti devi rimboccare le maniche se vuoi raggiungerla e superarla per poi arrivare a me. Lo hai detto tu, no? Sono il tuo obiettivo perciò raggiungimi> cerca di spronarla a fare del suo meglio, ad andare avanti in quella scalata di potenza e, per ora, il primo ostacolo è proprio Fumiko che è riuscita a superare Shade. Superata lei c'è solo lui da affrontare, almeno per il momento. Annuisce capendo ogni cosa di quello che la ragazza sta dicendo, avrebbe provato le stesse cose se fosse accaduto a lui con Fumiko stessa, sarebbe letteralmente morto <Capisco> non può dire altro alla fin fine ma è contento che l'avrebbe vista spesso alla magione, si sarebbero divertiti <Sta procedendo bene, la pancia cresce e il bimbo sta bene e se devo essere sincero, ne vorrei un altro> vorrebbe un altro bambino da lei, vorrebbe creare una famiglia completa con lei con più figli possibili <Però, ora, devo andare. Il tuo..amico sta per tornare e io devo tornare alla magione, le signorine mi staranno aspettando> da un ultimo abbraccio a Shade prima di dirigersi verso la porta e uscire di casa <Ci vediamo> un sorriso mentre si chiude la porta alle proprie spalle. [END] [Sala] Accetta il consiglio con un sorriso. Sa che presto tornerà a combattere, ma per ora quel presto è molto più lontano di quanto non sembri. Però è vero, Raido è il suo obbiettivo, lo deve raggiungere prima o poi lo raggiungerà. Si rilassa poggiando la testa contro la schienale del divano, alzandola al soffitto. Riesce a notare la differenza fra quando è sola e quando c’è qualcuno a distrarla. Si sente decisamente molto meglio, le torna l’appetito e non ripensa a Wonderland. Un gran bel passo avanti rispetto a prima. <Vedrai, la raggiungerò e poi arriverò ad affrontare te> in uno scontro amichevole ovviamente, non ha alcuna intenzione di mettersi contro di lui, nel bene o nel male. La notizia del suo desiderio di avere un altro bambino la lascia sorpresa, facendola scoppiare in una sonora risata. Non rideva così da un po’ e si quella risata la fa sentire bene, sollevata potremmo quasi dire. Anche il corpo ne trova giovamento e il sorriso sul suo volto diventa più naturale, più felice. <Lasciala partorire prima di chiederle un secondo figlio, Raido. Potrebbe maledire il giorno in cui l’avete concepito> non ne è certa, ma ha l’impressione che il parto di Fumiko sarà un esperienza interessante per l’Oboro…per l’intera famiglia in generale. Conoscendo Fumiko probabilmente lo ucciderà nel tentativo di diminuire il dolore delle contrazioni. E magari invece sarà talmente tranquilla e resistente che non avrà nemmeno bisogno dell’assistenza di un medico! <Vai di già?> le dispiace un po’, è evidente, ma sa che Uta sta tornando e non vuole bloccare Raido lì con lei, con le due ragazze a casa che lo aspettano. <Ciao Raido> si sente triste, si. In parte perché si è lasciata scivolare fra le mani la possibilità di vivere in una casa allegra e piena di guai. Ma il passaggio del panda che trascina una sedia sopra il tatami le fa capire che casa sua non è da meno. <Tu…io ti addestro nel peggiore dei modi> Eh. [END]