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con Raido, Kai

16:13 Kai:
  [... - Colline] [ I passi si intervallano regolari. Il piccolo Kai si è spinto fuori dal villaggio, lungo il sentiero che porta alle colline a sud. La vegetazione tutt'intorno si fa sempre più fitta ma il suo incedere non pare risentirne. Ha un obiettivo, checché se ne dica. Ha parlato dell’incontro con quel tale dai capelli rossi anche a Raion-sensei, che non ha fatto altro che ripetergli di lasciar stare. Di non andare a cercarlo, soprattutto non da solo, ma a quanto pare il neo genin del villaggio dell’erba non ha voluto ascoltare i consigli di qualcuno più espero di lui. Kai deve conoscere, vuole conoscere la verità. Vuole sapere più di quello che sa ora e spingersi oltre i suoi limiti. Così come qualche tempo fa, lo stesso sconosciuto sinistro dalla chioma vermiglia gli ha suggerito. Il sole gli riscalda il viso, mentre si passa la mano destra trai capelli e poi la blocca sopra la fronte utilizzandola come una visierina per coprirsi gli occhi e puntare lo sguardo verso una altura vicina. Indossa una maglia nera, mezze maniche a retina. Un paio di calzoni dello stesso colore che si infilano in fasciature alle caviglie e sandali da shinobi. Legata alla schiena la sua giara, di dimensioni considerevoli rispetto al fisico del ragazzino, ma necessaria. Al suo interno la sabbia che contraddistingue l’innata del suo clan. I Sabaku di Suna. E’ legata alla schiena del ragazzo tramite una fibbia di pelle marrone che parte dalla spalla sinistra e si conclude al fianco destro, a tracolla. Nell’altro verso una sciarpa bianca, una fascia che parte dalla spalla opposta va ad incrociarsi con la cinta formandogli una sorta di X sul petto. Legato alla fibbia dell’otre contenente i granelli di sabbia, il coprifronte. Ha portato con se anche altro, non sa a cosa andrà incontro, quindi si è premunito. Almeno quello. Con se legato alla gamba sinistra il porta Kunai e Shuriken al cui interno sono riposti due kunai e appunto tre shuriken. Al fianco destro invece il portaoggetti, nel quale ha sapientemente piazzato due carta bomba, due bombe luce, 1 fuuda in cui ha precedentemente sigillato un tronchetto da sostituzione, 1 fumogeno, 1 tonico coagulante ed un paio di tonici per il recupero del chakra. Dopo aver finalmente percorso la distanza che lo separa dalla collinetta che ha puntato, si sarebbe fermato. Da quel punto si sarebbe guardato intorno, scrutando attentamente le vicinanze per verificare che non ci sia nessuno ad osservarlo. Fatto ciò avrebbe infilato una mano nella tasca estraendone il medaglione che il tipo gli ha consegnato quella volta al chiosco. Utilizzando quello potrà richiamarlo, diceva. Ed è proprio questo che Kai vuole fare oggi. Se lo sarebbe guardato, lì nel palmo della sua mano. Quell’oggetto singolare, con su impresso qualcosa, un simbolo. Delle fiamme? O qualcosa del genere. Ha passato intere notti pensando di attivarlo, senza poi farlo in realtà. Ma oggi, OGGI è il giorno. Lo stringe chiudendo la mano, sguardo nel vuoto, ma che denota una determinazione che qualche tempo fa sarebbe stato impossibile vedere negli occhi del nanetto. Senza esitare si ripiazza il piccolo amuleto in tasca e porta entrambe le mani al petto a formare il sigillo della capra. Divarica le gambe, accingendosi ad un’azione che ormai è diventata meccanica per lui ma comunque fondamentale. Avrebbe cercato di richiamare le forze psichica e fisica annidate nel suo organismo. Una volta identificate distintamente avrebbe poi tentato di prenderne il controllo per farle confluire una verso l’altra in un unica entità. Un flusso unico. Avrebbe sentito come qualcosa all’altezza dello sterno, un movimento costante e antiorario nel momento in cui le due energie si fossero finalmente congiunte. In quel momento avrebbe dunque cercato di tenere a bada quella forza, spingendola attraverso il sistema circolatorio del chakra per riuscire ad irrorare ogni angolo del suo organismo. Se fosse riuscito avrebbe sentito come una nuova tonicità muoversi dentro di lui e donargli una forza ed una consapevolezza superiori a quelle di un normale essere umano. ] [ Tentativo di richiamo del Chakra ] [ Chakra 30 ] [ Equip - descritto ]

Finalmente il sole splende a Kusa, un sole forte, un sole potente, un sole che porta quel calore che, in questi giorni, è venuto a mancare in modo terribile. Non vi è vento, non vi è freddo, solo quell'adorato calore di primavera nonostante sia Autunno inoltrato. Le colline sono particolarmente soggette e questo tipo di meteo per via del loro essere aperte e direttamente sotto il cielo che, oggi, si presenta privo di nuvole e privo di particolari segni negativi. Il piccolo Kai si dirige proprio in quel posto, è partito alla ricerca di Lucifer dopo il loro incontro, una ricerca per scoprire la verità, anche perchè il rosso non si è più fatto sentire e forse è meglio così, meno fatica per lui e più lavoro per il genin ma sarà questo il posto giusto? L'ultima volta che il rosso si è fatto vedere è stato proprio alle colline e forse la fortuna è dalla parte del giovanotto. Il suo chakra viene richiamato in modo corretto, si ritrova ad avere l'energia per affrontare ogni singola cosa. I passi proseguono incessanti e il giovanotto può percepire qualcosa, una strana sensazione, come se qualcuno lo stia osservando da lontano o forse da vicino <Tu sei il ragazzino del chiosco> la voce del rosso si fa sentire spuntando da una nuvolette di fumo che si materializza a 5 metri da lui. Le vesti sono viola, giacca e pantalone viola, scarpe nere e camicia bianca al di sotto. I capelli sono pettinati, lisci e curati in maniera maniacale quasi mentre gli occhi si tengono fissi sul giovane <E' pericoloso andare in giro da soli> un'affermazione giusta, molto giusta. [AMBIENT]

16:34 Kai:
  [... - Colline] [ Il richiamo riesce come previsto e il piccolo non fa neppure in tempo a riprendere fiato che qualcosa alle sue spalle attira la sua attenzione. E’ quasi come se un chiodo gli stesse perforando la testa, si sente osservato. Una sensazione indescrivibile. Puro sesto senso. Un rumore, una voce. La conosce quella voce. Aggrotta la fronte e si volta di scatto. < … Tu > sussurra in direzione del tizio di cui ancora non conosce il nome. Assume una posizione di difesa. Piega leggermente le gambe, mettendosi più accovacciato ma restando comunque in piedi. Non sa chi ha di fronte, di certo la situazione è tutta da studiare ancora, per cui Kai si tiene pronto ad ogni cosa. I muscoli in tensione evidente, stringe i denti e la mandibola. < … pe … pericoloso per chi? > quasi, ancora non ha acquistato la sicurezza che vorrebbe e quell’abbozzo di balbettamento da vecchio deshi è evidente. Non vuole mostrarsi spaventato, è un genin cavolo. Cerca di darsi più arie di quel che potrebbe permettersi probabilmente, ma non deve o piuttosto non vuole passare per il ragazzino spaventato che è sempre stato. Kai osserva l’altro dalla testa ai piedi, non lo perde di vista per un secondo. Lo fissa e cerca esattamente gli occhi dell’altro. < sono qui … per parlarti … o meglio, per ascoltare > si corregge. Perché lui vuole sapere cosa l’altro ha da dirgli. Si erano lasciati così, e Kai è venuto a reclamare quel potere di cui hanno parlato al chiosco. ] [ Chakra 30 ] [ Equip - descritto ]

Il ragazzino si mostra spaventato, ancora molto timido rispetto al grado che ha, non è importante questo ma un ninja deve assumere tutt'altro atteggiamento e questo Lucifer lo sa e lo sa fin troppo bene tanto che un mezzo sorriso si forma sul suo viso nel vederlo in quel modo buffo e goffo. La sua giovane età lo rende debole per certi aspetti ma è proprio la sua giovane età che lo mette ancor di più in pericolo, pericolo proveniente proprio da sconosciuti che possono approfittarne ma per ora la situazione è calma, niente di inconsueto <Pericoloso per te al momento, se non sbaglio sei tu quello a essere da solo, no?> domanda guardandolo negli occhi per scoprirne ogni singola paura, ogni singola emozione che sta provando in questo momento. Deve carpirlo a 360 gradi se vuole fare breccia in lui in qualche modo <Ti chiami Kai, giusto?> si è ricordato il suo nome a quanto pare ma non ne conosce il cognome, non ancora per lo meno ma è solo questione di tempo alla fine. Ne ode il dire mentre lo sguardo è fisso su di lui, lo ascolta senza battere ciglio <Per ascoltare cosa? Se non mi dici chiaro perchè sei qui, non ho motivo per restare> è giunto il tempo di far uscire gli attributi al ragazzo, di far emergere quel coraggio insito in lui e che, con fatica, tira fuori e non vuole ricorrere ai soliti mezzi di forza. [AMBIENT]

16:56 Kai:
  [... - Colline] [ Sicuramente la posizione in cui si trova non è delle migliori, ma Kai quando è partito alla ricerca dell’altro sapeva a cosa sarebbe andato incontro. Il rischio è insito nella vita degli shinobi e lui lo ha accettato, suo malgrado. Permane ancora qualche secondo in quella posizione, prima di ergersi e rimettersi dritto. Incrocia le braccia al petto, sguardo fisso su chi gli sta di fronte. FATTI CORAGGIO, si sarebbe detto. SEI UN GENIN, SEI UN SABAKU. Un mantra ripetuto per trovare la sicurezza che un pivello di appena 11 anni, quasi 12 fatica a trovare per carattere, età e sicuramente stazza. A quella distanza di pochi metri, Kai tenta di far qualcosa. Qualcosa che non lo ponga ad un livello più inferiore di quello che è rispetto allo sconosciuto. Cerca una concentrazione maggiore, il cuore gli batte forte, ma deve assolutamente riuscire. Come per il richiamo del chakra, avrebbe cercato di carpire un’energia. Questa volta però sarebbe stata quella della sabbia alle sue spalle, per ora ancora inerme all’interno dell’otre. Avrebbe cercato di concentrare il suo chakra all’interno dell’otre, provando a percepire ogni singolo granello di sabbia come parte di se. Come se fosse un’estensione del suo stesso corpo. Quelle piccole particelle, dovrebbero iniziare a fremere. Kai potrebbe sentirle muoversi se il chakra attraverso la sua schiena fosse arrivato al contenitore. Quei piccoli granelli sarebbero stati circondati dall’energia del genin e avrebbero dunque preso vita. < … chi ti dice che io sia solo ? > avrebbe proferito, infine. Braccia conserte al petto, più sicuro rispetto a qualche attimo prima, mentre se avesse attivato la sua innata un rivolo di sabbia sarebbe fuoriuscito dall’estremità superiore della giara, andando a circondarlo. Una piccola scia di sabbia gli sarebbe fluttuata intorno, senza alcuna forma particolare, ma ben visibile nel suo moto lento e costante intorno al Sabaku. < Il mio nome è Kai, si … del clan Sabaku > rivela in toto la sua identità, che sia un bene o no vuole giocare a carte scoperte < … e sono il figlio di Yodo Sabaku > ulteriore rivelazione, il rosso davanti a lui conosceva suo padre. Quel nome quindi non dovrebbe suonargli nuovo, anzi. < … e sono qui perché … > un’esitazione, deglutisce < … VOGLIO quella spinta di cui parlavi … > un cenno col capo < … la spinta per trovare il mio vero potere … il potere dentro di me, quello di cui ti ha parlato mio … padre > le frasi sono un mix di insicurezza e sicurezza allo stesso tempo. Alcune parole marcate più delle altre. Il suo interlocutore potrebbe tranquillamente intravedere lo sforzo del piccolo genin. ] [ Tentativo di richiamo del Controllo della Sabbia I ] [ Chakra 29/30 ] [ Equip - descritto ]

Il ragazzo richiama correttamente la sua innata a il potere del suo clan sgorga in lui, un potere che non ha eguali in quel campo ma poi pone quella domanda, giusta alla fine <Perchè i miei uomini mi avrebbero già avvisato altrimenti> quindi, tra loro, è lui quello a essere veramente solo mentre il rosso ha la sua scorta personale. Gli uomini non si fanno vedere, non si mostrano ma sono li presenti da qualche parte. La sabbia inizia a scorrere intorno al ragazzino, una sabbia bianca e cristallina mentre il suo nome viene finalmente pronunciato e anche il suo legame di parente <Oh...il figlio di Yodo, che fortuita circostanza> per la prima volta è sorpreso, non si sarebbe davvero aspettato di trovare il figlio di quel famigerato Yodo proprio li, a Kusa. E' un bene, è davvero un bene ma ora è Kai a farsi coraggio e a portare avanti la sua richiesta. Molto audacie, molto bravo il ragazzo che porta a sorridere il rosso, un sorriso non felice ma soddisfatto di quello che il giovane tenta di fare <Vuoi quella spinta> difficile dargliela, difficile dare una cosa del genere <Ci sono molti modi per trovare quel potere ma prima voglio sapere che cosa sei disposto a fare, fin dove sei disposto a spingerti pur di trovarlo. Faresti qualsiasi cosa? Qualsiasi cosa sia necessaria?> sta puntando tutto su quello <Senza battere ciglio?> ecco, gli serve la conferma ma forse è sicuro della risposta del ragazzino. [AMBIENT]

17:15 Kai:
  [... - Colline] [ I suoi uomini ? Kai non può fare a meno che guardarsi tutto intorno a quell’affermazione. Istintivamente cerca di scorgere nelle vicinanze qualcuno. Di ripensare al percorso fatto, eppure non ha percepito nulla. < … > Labbra serrate. La situazione si fa spinosa, non bastava quel tizio sinistro, ce ne sono anche altri e per giunta lui non sa neppure da dove potrebbero arrivare. Storce il naso prima di ripiazzare le iridi sul roscio di fronte. < … conoscevi mio padre … > Si lascia sfuggire, stringe il pugno abbassando lo sguardo. Il ricordo del genitore è ancora vivido nella sua mente, così come la rabbia di un ragazzino che non è stato in grado di capire neppure da dove sia arriva la tragedia che ha colpito la sua famiglia. < … Io … Io sono disposto a fare quello che serve. Tutto ciò che SERVE. > Il tono della voce si alza, mentre riporta lo sguardo a cercare gli occhi del rosso. Al suo sorriso, strano. Muove un passo verso di lui, solo uno. Puntando il pugno, stretto in una morsa nervosa < QUALSIASI COSA > Il ricordo della madre ora gli offusca i pensieri, il suo temperamento mite è scosso da una rabbia che si annida nel suo inconscio. Non sa neppure lui da dove arriva e la sabbia pare muoversi in concerto con le sue sensazioni. Il moto diventa irregolare e produce come un ronzio nervoso. Il numero di granelli che fuori esce dalla giara è maggiore e alle spalle di Kai si forma come una coltre di sabbia. < … MA TU … CHI DIAVOLO SEI? > Domanda più che giusta, non l’ha ancora chiesto. Ed è ora di farlo. Il ragazzino permarrebbe a debita distanza dall’altro, con quella domanda che pende sulle loro teste e l’affermazione convinta che SI, è pronto a tutto pur di capirci qualcosa e di acquistare tutto il potere necessario. ] [ Chakra 28/30 ] [ Equip - descritto ]

Sapere che il rosso non è li da solo fa agitare il genin, è vero, non ha visto ne percepito nessuno quando è arrivato e questo vuol dire che non sono ninja alla sua portata, per niente a dire il vero. Ognuno di loro potrebbe far fuori Kai e lui non se ne accorgerebbe nemmeno. Si lascia sfuggire quella piccola affermazione sul padre <E' vero, lo conoscevo> conferma tranquillamente ma senza aggiungere altro, senza dire niente di più, solo quello che il ragazzo vuole sentire ma cos'è che vuole sentire il rosso? Proprio quello che Kai sta dicendo e un sorriso enorme si forma sul volto di Lucifer. Il pugno destro si stringe, diviene di pura energia ma cosa può fare ora? Non è più il capo dell'organizzazione e lo sa bene, sa bene che deve dare l'impressione di qualcuno che sta agli ordini come un cagnolino nonostante, e di questo è sicuro, Fumiko abbia riferito tutto quanto. Nonostante tutto deve continuare ad agire come un uomo che è agli ordini del proprio capo, anche contro voglia <Chi sono io? Non posso dirtelo, non spetta a me dirtelo..non più oramai> guarda soddisfatto Kai, ha ottenuto tutto ciò che voleva <Se sei sul serio disposto a fare ogni cosa senza tirarti indietro, percorri questa strada, continua a vagare sulle colline e vi troverai una magione. E' la magione di Raido Oboro. Parla con lui e ti dirà ogni cosa, ti permetterà di aver accesso al modo per sbloccare quel potenziale che tanto brami> ecco cosa deve fare infine, ecco da chi deve andare ma forse il rosso ha qualcosa in mente, qualcosa di più sofisticato <Fallo Kai se davvero lo desideri oppure torna indietro e mischiati con la comune marmaglia> si volta dandogli le spalle per poi scomparire dalla sua vista con uno scatto. [END][Fare end]

17:37 Kai:
  [... - Colline] [ Pugno ancora alzato e granelli di sabbia ovunque, gli passano davanti la faccia creando come una texture attraverso la quale vede il rosso e lo sente parlare. < … > Non può dirgli, o non vuole dirgli neppure chi è. Alza il sopracciglio, incerto mentre ancora serra la mandibola. Non più, ormai. Che significa quel non più? Prima avrebbe potuto? La mente del genin è in moto a tutta birra, le rotelle frullano mentre lui cerca di racimolare più informazioni possibili. E poi? Poi l’invito a proseguire lungo quella strada per arrivare ad una magione. Quel nome < … Raido-Sensei … > ripeterebbe. Si conoscono, ma che diavolo c’entra Raido con lui? Con il rosso e con tutta quella storia? Abbassa il pugno, facendo un passo indietro come se quel nome gli avesse dato una spinta. < … ma … > boccheggia mentre il suo interlocutore si volta e va via. Kai non può neppure provare a raggiungerlo, nè a fermarlo. < … CHE SIGNIFICA TUTTO QUESTO? > Avrebbe urlato a qualcuno che ormai non c’è più. Avrebbe iniziato a ruotare su se stesso, guardandosi intorno alla ricerca di qualcuno. < … CHE DIAVOLO C’ENTRA RAIDO?? > Le braccia lungo i fianchi, i piedi sbattono ripetutamente al suolo. < … DANNAZIONE! > Ancora, come se potesse sentirlo. Anzi, è quasi sicuro che se non il rosso, almeno uno dei suoi uomini lo stia tenendo d’occhio. Ovviamente non è in grado di percepire alcunché ma quello che gli ha detto prima non lascia molto alla fantasia. Si ricompone, infine, lasciando che la sabbia che lo circonda rientri nella giara. E’ questione di secondi. Poi si volta, punta il sentiero indicato. Il suo percorso è segnato, non ha intenzione di tirarsi indietro. NON ORA. Ancora un momento, per riflettere, e poi va. Verso il suo destino che in questo caso risponde al nome di Raido Oboro. ] [ END ]

Kai viene nuovamente avvicinato dal rosso che stavolta gli parla in modo più chiaro ma ancora criptico.

Note: Bravo Kai e spero ti sia piaciuto. Si va avanti.
Semplice ambient, no exp