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Mister Orsetto Gigante

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con Kouki, Fumiko

14:51 Fumiko:
 giubotto copre interamente il petto e la pancia aderendovi, dando l'idea di una donna formosa e anche incinta, il pancione cresce ancora e ancora. Le braccia sono entrambe nude tranne che per il copri fronte legato al braccio sinistro, così come il ventre che presenta i soliti quattro piercing, richiamo di quello sotto al labbro . Gli occhi sono truccati con il solito blu notte a mettere in risalto gli occhi viola ,indossa come sempre l'anello della propria madre che ostenta al medio della mano sinistra, una grossa pietra acqua marina che si staglia sulla mano candida. Le gambe sono fasciate da pantaloni blu notte molto attilati e a vita bassa. Sulla gamba destra si vede che indossa un porta kunai, con dentro tre kunai, tre kunai legati a bombe carta e tre shuriken. Sul fianco sinistro un porta oggetti contiene 5 fuda con tronchetti sigillati dentro , 2 bombe luce, un set di 5 fumogeni, 2 tonico recupero chakra, 2 tonico coagulante. Ha aggiunto altri oggetti al proprio armamento oggi, ha portato con se 2 fuda con sopra scritto il kanjii 'fiamma', e altre 3 carte bomba, e infine anche 4 fuda completamente bianchi, non si sa mai che non le servano difatti non si fa mancare nemmeno penna e pergamena nel caso le serva usare qualche tecnica dei sigillatori, di cui fa parte. Ha già richiamato il chakra dopo essere uscita dal dojo senjuu per avviarsi come di consueto alla magione Oboro. Ormai vi sarebbe davanti, e si porta dietro uno scatolone alto quanto lei, e grosso il triplo, uno scatolone leggero ma che ha avuto bisogno di trasportare con una copia di legno adesso scomparsa. Bussa un paio di volte con energia, non è poi così stanca nonostante il viaggio e il suo essere incinta. Spera solo che ci sia lei, la sta cercando con un sorriso smagliante < devo dirgli di darmi una copia delle chiavi > cosa che l'Oboro non si è premurato di darle col rischio che arrivi lei tentando di sfondare la porta qualora non ci fosse nessuno. [equip: 3 kunai - 3 kunai con carta bomba - 3 shuriken ; 5 fuda con tronchetti - 2 tonico coagulante - 2 tonico recupero chakra - 2 bombe luce - set di 5 fumogeni- 5 fuda con kanji fiamma - 5 carte bomba- 5 fuda completamente bianchi- penna e pergamena ][chakra on]

15:02 Kouki:
 La piccola si trova a casa quest’oggi dopo aver passato la mattinata ad allenarsi nel tentativo di occupare i propri pensieri e la propria testa. Dopo quell’argomento affrontato con suo padre ha avuto modo di pensare parecchio a quelle determinate parole. Confusa e perplessa, non può davvero sperare di rimanere tranquilla per qualche oretta, tra tutti i problemi, incubi, preoccupazioni, paure, rabbia ed altro, adesso anche la questione della giustizia messa in campo dall’Oboro. Ha iniziato a vedere con sospetto ogni cosa ed ogni persona, iniziando a perdere quella già poca e labile fiducia aveva nelle figure dei Kage, e insomma… così passa i suoi tempi liberi. I lunghi capelli sono sciolti, neri come la pece, e percorrono in lunghezza tutta la sua schiena fino a poco oltre il sedere. Alcune ciocche le ricadono in avanti sulle spalle e sul viso, dato che la frangia si è allungata parecchio. Pelle pallida ed occhi gialli, come sempre, il suo aspetto non è cambiato poi molto, rimanendo sempre piccola e gracile. Indossa un semplice kimono turchese, con dei motivi floreali di un colore rosa antico, chiuso alla vita da una fascia che richiama i colori di quei fiori. Al collo il ciondolo col simbolo del clan Oboro, regalo del padre, mentre sul kimono vi è cucito il simbolo del clan Yakushi. Al di sotto un paio di pantaloncini neri che le arrivano fino a poco sopra le ginocchia, attillati ma elasticizzati. Scalza come al solito quando si trova in casa e senza le sue solite bende addosso. Le maniche del kimono sono lunghe e larghe, morbide, da coprirle le mani, quindi le sue cicatrici e bruciature sono visibili solo sulle gambe, sul collo e parte del petto per via della scollatura appena accennata del kimono. Sotto alle piante dei piedi vi sono come al solito le profonde bruciature, forse proprio quelle le permettono di girare per casa a piedi nudi senza preoccuparsi del freddo, probabilmente le terminazioni nervose per avvertire caldo e freddo sono bruciate. Si trova in camera sua, totalmente a suo agio, chakra in circolo, ma niente armi ed equipaggiamento. In ginocchio per terra tiene davanti a sé un libro di fiori, mentre se ne sta ricurva sul pavimento. Nella mano destra matite e colori, e un foglio con qualche schizzo di fiori e composizioni, insomma sta facendo delle prove per poter in seguito dare inizio alla sua creazione. Tuttavia quel suo concentrarsi su qualcosa di bello viene interrotto dai colpi che vengono dati alla porta di ingresso. La ragazzina quindi si alzerebbe abbastanza velocemente ed andrebbe in direzione della porta così da poter aprire la porta a chiunque sia venuto a far visita alla magione. Una volta arrivata all’ingresso andrebbe dunque ad aprire la porta senza alcuna fretta. <Chi è?> domanda che viene posta durante l’atto, e che forse andrebbe fatta prima, ma non ci soffermiamo su questo, ben presto gli occhioni della piccola si andrebbero a posare sulla figura di Fumiko. Un sorriso sincero si allarga sulle sue labbra, per poi farsi da parte, per farla entrare. <Ciao! Entra, dai.> nota lo scatolone e solo in seguito andrebbe ad aggiungere. <Vuoi una mano?> attendendo che sia lei a scegliere e a muoversi in base alla sua decisione… nel caso l’aiuterà senza problemi. [Chakra On]

15:20 Fumiko:
 Attende con ansia l'arrivo di qualcuno, il piedino che batte per terra più e più volte mentre inizia ad agitarsi. E se davvero non ci fosse nessuno dentro? Se avesse fatto quel viaggio a vuoto? Pensieri che la intristiscono un poco ma che passano quando la voce della piccola di fa sentire < sono Fumiko!> si annuncia con voce squillante e piena di energia ,attende che le apra , sul volto un sorriso sincero anche per lei quando la vede < come stai? > chiede con curiosità evidente < spero di non aver interrotto nulla ma ho una cosa qui per te > indicherebbe lo scatolone con l'indice della mano destra, ovvio che non sia li per incontrare il padre di suo figlio < se non ti spiace > acconsente all'aiuto e lei andrebbe a spingerlo dentro insieme all'altra. Uno scatolo abbastanza ingombrante quello li che prenderebbe quasi tutto lo spazio dell'entrata < l'abbiamo visto io e mia madre > spiega spuntando da una parte dello scatolone guardandola con eccitazione palpabile nel corpo che non riesce a stare fermo, negli occhi brillanti che la fissano < e l'abbiamo preso per te, spero ti piaccia , e lo spera anche lei > e se la bambina andasse ad aprirlo dentro ci troverebbe un orsacchiotto alto quasi un metro e settanta con le braccia aperte e il volto sorridente, un mostriciattolo beige che prenderebbe un bel po di spazio. Un pupazzo che le era piaciuto fin da subito, e che nella pancia ha la scritta in rosso 'ti voglio bene' < ti piace?> la guarderebbe, non sa cosa le piace oltre al cibo, perciò quel tentativo è una piccola prova per se stessa, cercando di capire se hanno azzeccato le due donne insieme < vorrebbe incontrarti > annuncia anche, è normale, dopotutto Raido è il padre del suo bambino, e Kouki è la figlia di Raido. Sono una faniglia e come tale anche la madre vuole farne oarte come futura nonna. [equip: 3 kunai - 3 kunai con carta bomba - 3 shuriken ; 5 fuda con tronchetti - 2 tonico coagulante - 2 tonico recupero chakra - 2 bombe luce - set di 5 fumogeni- 5 fuda con kanji fiamma - 5 carte bomba- 5 fuda completamente bianchi- penna e pergamena ][chakra on]

15:36 Kouki:
 Nota la pancia ma cerca di non perdere il sorriso, dopo tutto si deve sforzare e anche molto, quindi per il momento decide di ignorare la cosa e concentrarsi invece sulla notizia della sua promozione a Chunin. Serena in viso, completamente rilassata, mentre attende che la donna parli. Si sente felice nel vederla e si è ripromessa di lasciarsi andare con lei… niente pianificazioni, niente logica. È un grande rischio per la piccola, ma così ha deciso. <Sto… uhm… potrebbe andare meglio.> è davvero molto difficile rispondere a quella domanda con delle semplici parole, quindi opta per quella risposta. <Ma tu invece? Come stai? E… be… è il bambino come sta?> lo aveva chiesto anche a suo padre, ma Fumiko saprà di sicuro meglio come sta il futuro nascituro. Le costa un bel po’ di fatica, ma si vede che si sta impegnando per accettare quel bambino. Mantiene il sorriso mentre parla in maniera del tutto spontanea con la donna. <Non hai interrotto nulla, stavo solo… disegnando.> non vuole rivelarle nulla, anche perché sarebbe un regalo proprio per Fumiko, e a quel proposito le assale una piccola ansia dato che ha lasciato tutto in bella vista sul pavimento della sua stanza… ma non ha motivo di pensare che ella voglia andare in camera della Yakushi. <Per me?> confusa, incredula, ma l’aiuterebbe comunque a porta in casa quell’enorme scatolone. <Una cosa per me? Tu e tua mamma?> si sente sempre più disorientata, un po’ come suo padre la prima volta che le ha fatto dei regali e non sapeva nemmeno cosa fossero. <Tua mamma ha pensato a me?> è questa la cosa che più la stupisce, ma in un certo senso le regala una piccola gioia che cresce pian piano nel suo petto. <Grazie.> ringrazia già in anticipo mentre un lieve rossore le occupa le guance. Imbarazzata e non sapendo bene che fare andrebbe a scartarlo semplicemente, ad aprire quella scatole per rivelarne il contenuto. Un enorme orsacchiotto di peluche. Decisamente grande. Così grande da lasciare la piccola a bocca aperta e occhi sgranati, in un’espressione di assoluto stupore spontaneo. <E’ enorme.> le sue prima parole e nel mentre lo scruta per bene, osservando la scritta cucita in rosso sulla pancia… ed ecco nascere un altro sorriso, il volto si fa raggiante. <Mi piace si, non credo di aver mai visto qualcosa di tanto enorme.> a parte i mostri nelle fogne, ma questo non è un mostro. Lentamente si avvicinerebbe, allungano una mano in maniera quasi timida e titubante, andando a toccare leggermente quel pupazzo, saggiandone la morbidezza. <A me… piacciono anche i gatti e i serpenti. Il colore azzurro, i fiori, disegnare, la natura.> mormora qualcosa che non centra nulla con il contesto, eppure in quel momento, completamente rapita dall’orsacchiotto, va a dire alla donna quello che più le piace. <A te… cosa piace?> ed ora va ad osservare negli occhi Fumiko, l’espressione emozionata e raggiante, di chi sta mettendo in pratica qualcosa che ha appena imparato… e nel mentre non smette di palpeggiare quell’orsacchiotto enorme. <Shade mi ha detto che per conoscersi meglio serve anche dirsi cosa ci piace e non.> va infine a spiegarle, e insomma, ha implicitamente ammesso di voler conoscere del tutto quella donna che sta accogliendo nella sua vita. <Tua mamma mi vorrebbe incontrare? Davvero?> ancora una volta una sorpresa, non si capacita, ma quella serie di cose belle le stanno illuminando la giornata, anche se purtroppo emozioni troppo forti, anche se positivi, alimentando la sua malattia e quindi il dolore alla testa che però ignora. [Chakra On]

15:52 Fumiko:
 La osserva di sottecchi, non sta molto bene e lei se ne rammarica, cosa può fare? Cosa può dire? < se ti va possiamo staccare, qualche giorno per pensare solo a noi stesse, qualche giorno per rilassarci > propone con calma , non volendo sembrare troppo invasiva < io sto bene, qualche volta i piedi sembrano canotti, enormi > rabbrividisce < e mi salgono le voglie nei momenti meno opportuni > esempio eclatante la sua ultima missione dove ha fatto pure uno spuntino nella casa di uno sconosciuto che doveva trovare e salvare < disegnando! Io non sono brava, anzi, sono una schiappa > si gratta la guancia con imbarazzo < non sono nemmeno brava a scrivere in realtà. Ma non dirlo a tuo padre, se lo sapesse tenterebbe di farmi fare ancora scuola e non mi va > unisce le mani in una preghiera davanti la piccola, non vuole davvero studiare, con la consapevolezza che se Raido la vedesse scrivere sarebbe inorridito e la metterebbe sotto a suon di bacchette sulle mani. < per te ! Certo, mia mamma ti conosce, nel senso che le ho parlato molto di te e di Raido, ovviamente nei limiti, ma ti conosce > sorride ancora spingendo il grosso pacco < l'abbiamo visto e abbiamo pensato a te > in realtà anche lei ne vorrebbe uno, un enorme pupazzo sulla quale coricarsi e abbracciarlo, le grandi gioie della vita < di nulla! Su su aprilo dai > invoglia lei guardandola con attesa e eccitazione, attende con ansia l'espressione della piccola che la fa saltellare sul posto < sono felice che ti piaccia! > un enorme peso si toglie dallo stomaco , già era pronta a vedere un espressione delusa magari e invece no! < anche a me piacciono i fiori, prima che mi mettessi con tuo padre avevo una fioreria > confessa anche lei prendendo nota di riempire la casa di fiori e gatti, di serpenti non ne avrebbe toccati. Immagina la faccia di Raido appena entrato . Potrebbe usare la propria innata per trasformare la casa in una fioreria / giungla vivente < mi piace la natura,i fiori, il blu, le cose belle, i bambini, le bambine specialmente , le polpette di polpo .. > si interrompe li con il volto rosso < polpette > eccole li le voglie, adesso vuole il polpo < chissà se ci sono in casa? > chiede direttamente a lei, chissà se hanno polpette di polpo? < si.. in effetti è un ragionamento sensato, quindi ti dirò, odio il freddo, mi si congelano i piedi e odio anche i piedi bagnati mentee cammino > rabbrividisce di nuovo a quella sensazione di umido su quella parte di se < certo che si, vuole conoscere la sorella di suo nipote, probabilmente ti considererà come una nipotina > si gratta il capo con imbarazzo. La madre che è troppo invasiva alcune volte e troppo gioiosa, nonostante la vita le ha dato molto motivi per non esserlo

16:10 Kouki:
 Ascolta quella sua proposta e non le sembra per niente male, infatti va ad annuire lentamente, come se ci stesse ancora pensando in realtà. <Dobbiamo andare a fare compere.> mormora in seguito, ricordandosi quella loro specie di appuntamento, se l’è stampato a fuoco nella memoria. Arrossisce lievemente mentre glie lo ricorda, pensando invece di essere stata un po’ troppo audace con lei, o in generale nel proporre qualcosa. In seguito ascolta quello che riguarda la sua salute, i piedi come canotte… e la ragazzina si lascia sfuggire una risata. Ride, ma non proprio per quello che ha detto Fumiko, quando per quello che Mirako ha detto nella sua testa. Qualcosa che persino la Yakushi sa di non dover ripetere. Infatti soffoca all’istante la risata, distogliendo lo sguardo in un imbarazzo totale e maledicendo l’Altra con vari insulti puramente mentali. <Bene, sono contenta che vada tutto okay.> circa si, diciamo che ci sta lavorando. <Sai se è maschio o femmina?> magari dopo qualche visita si è scoperto, ma in realtà lei non ha nemmeno ben chiaro quanto tempo abbia questo bambino ormai. La osserva mentre si gratta la guancia e le confida quel suo non saper disegnare o scrivere male, e lei scuote appena la testa. <Non glie lo dirò.> la prende sul serio, come una specie di segreto fra di loro. <Non che io sia così brava a disegnare.> diciamo che se la cava, ma di certo non è un’artista. <Le hai parlato di me.> mormora appena mentre ormai lo scatolone viene aperto e quell’orsacchiotto viene alla luce. Insomma la piccola si limita a palpeggiarlo per il momento, semplicemente contenta di poter vivere quel momento con la donna. <Abbiamo molte cose in comune allora.> non solo i loro passati molto simili, ma ora anche i fiori. <Ora non ti occupi più della fioreria? Quali sono i tuoi fiori preferiti?> si illumina il viso dopo essere riuscita ad elaborare una domanda tutta sua sugli interessi del prossimo, e prendendo anche nota della risposta possibilmente, giusto perché le serve per il regalo diretto alla donna. <Ah! Scusa… volevo anche farti i complimenti per la promozione.> le viene alla mente in quel momento e non perde tempo a farglielo sapere, non vorrebbe mai perdere quell’occasione, peccato che il regalo non sia ancora pronto e questo la mette in un certo disagio che non tarda a palesarsi sul viso. Man mano che la donna parla, però, si rende conto di quanto possa andarci d’accordo. Natura e fiori, è già qualcosa. <Polpette, eh? Non lo so… ma se ti va potremmo uscire poi a mangiarle.> ancora una volta si butta, propone, si meraviglia quasi di se stessa, e nel mentre? Nulla, la piccola sprofonda sempre di più contro quel pupazzo, tuffandosi morbidamente, e senza averlo pianificato, in quelle braccia morbidose. Un qualcosa dettato dall’istinto, sparisce letteralmente contro quel pupazzo e solo una piccola risatina soffocata si udirebbe da lei. Un momento prima che Mirako la richiami all’ordine costringendola a distaccarsi dal peluche e tornare quanto meno più seria. Espressione leggermente delusa. <Odiare, uhm…> non ha bene in mente cosa potrebbe odiare, se non una cosa. <Odio il pesce.> non le piace, non ne va matta, al contrario di Mirako, che invece lo ama. Infine a quelle ultime parole va ad arrossire ancora, non sapendo bene come reagire. <La sua nipotina…> ed eccolo che torna, quel desiderio, lo stesso che in passato aveva avvertito per Kaori, e che ora torna per Fumiko. Ma niente, ancora la piccola non si lascia andare del tutto. <Mi piacerebbe conoscerla, allora.> mugugna appena, per poi tornare a palpare il peluche, sovrappensiero, come se ora non sapesse cosa dire o fare. <Ieri papà mi ha fatto un discorso complesso sulla giustizia. Volevo sapere se tu la pensassi come lui.> infine si decide a snocciolare parte di quel qualcosa che l’ha mandata in confusione. [Chakra On]

15:11 Fumiko:
 < oh si certo che dobbiamo farne! > la guarda immaginando già quali siano i colori che possano starle meglio, gli accessori e tutto il resto che ne consegue < non pensavo solo a quello, il bosco dei ciliegi è bello, possiamo andare e portare gli animali a fare una passeggiata.. fare un picnic > propone lei sognante, il bosco le era piaciuto molto specialmente in quel periodo autunnale. OSserva la ragazzina ridere senza capirne il motivo e nemmeno chiede, < ancora non so di che sesso sia, devo andare a fare la visita dalla ginecologa e adesso si vedrà dato che sto per entrare nel mio quinto mese. Ci andiamo io e tuo padre , e devo cambiare anche dottoressa se voglio venire a vivere qui > avrebbe dovuto cambiare molte cose in realtà, ma quella è la piu impellente < grazie > sussurra lei complicità, l'importante è che Raido non venga a conoscenza di quelle cose< sono sicura che sei bravissima invece > il sorriso che ritorna dolce mentre il cartone della scatola viene ammassato davanti l'ingresso < lo lasciamo togliere a tuo padre > un occhiolino , avrebbero sentito Raido ritornare a casa e maledire tutti loro per la confusione. < certo che le ho parlato di te, sei la figlia di Raido dopotutto > se ne stranisce di quella reazione, è normale che abbia detto alla madre della piccola Yakushi Oboro. < non più purtroppo, gli impegni con il mondo ninja si è aggravato, per di più ho iniziato a lavorare come falegname .. i miei fiori preferiti? Mm direi le rose.. forse sono troppo banale, ma le rose bianche hanno su di me un grande impatto > ma anche quelle blu, ma questo non lo dirà mai a nessuno, forse un giorno . < i tuoi fiori preferiti quali sono? > chiede a sua volta < grazie piccola! > sorride di più di quegli auguri, le piace il fatto che le due possano parlare liberamente senza che nessuno si rattristi o si arrabbi < benissimo, allora cambiati che ti aspetto qui davanti così andiamo a mangiare e iniziamo una prima sessione di shopping per te > lei invece non si sarebbe intromessa nella privacy della piccola , ricorda bene come ha reagito a sapere che lei l'ha vista nuda con tutte quelle ferite. Il cuore che si stringe e la rabbia che cresce dentro, la tiene a bada, la tiene ferma, o almeno ci prova. Recepisce quell'informazione, non le piace il pesce, a differenza di Mirako che lo mangia più che volentieri. < si.. è abbastanza grande, mi ricorda un carrarmato qualche volta > in quale occasione però non lo dice, tipo quando la rimprovera per le cose che le combina in casa, tipo lasciare usare il bagno a Kei per farsi le sue nuotatine. Tossisce un paio di volte < ti porto allora a vedere il dojo senjuu. Li è pieno di natura, vi è un albero enorme, un albero formato da tanti alberi insieme > a quello non si sarebbe potuta avvicinare ma almeno avrebbe potuto vederlo < sulla giustizia.. dimmi allora. Ci possiamo spostare in salotto con l'orso , così mi siedo prima che la schiena mi faccia troppo male > se ha la possibilità preferisce stare seduta . Se la piccola acconsentisse alla cosa, andrebbe ad aiutarla a spingere l'orso verso l'altra stanza e sedersi sul divano < quindi.. cosa ti ha detto? > attende con una leggera ansia che le parole arrivino alle proprie orecchie, cosa le avrà detto il bianco? E' arrivato il tempo di tingergli i capelli di rosa? Chi lo sa [end]

15:40 Kouki:
 Ormai è fatta, dovranno uscire e fare compere e la ragazzina non sa per bene come prendere questa situazione. Bene, male? Ma ormai ha deciso come comportarsi, si deve lasciare andare totalmente, quindi sorride ed annuisce. <Piace molto anche a me il Bosco dei Ciliegi, lì mi sono allenata con la mia innata.> afferma in direzione della donna, giusto per raccontarle qualche cosa anche di se stessa insomma. <Un pic nic. Si, perché no. Ma quello è meglio farlo quando il tempo è bello e caldo, e gli alberi sono in fiore.> un pic nic con gli alberi spogli non sarebbe molto bello, anche se con la neve avrebbe il suo fascino in effetti. Ascolta il dire della donna riguardo il bambino e il suo sesso, e decisioni riguardo la dottoressa. <Capisco.> non aggiunge altro, si guarda intorno, osserva l’orsacchiotto, e ciondola appena sui propri piedi, come se non sapesse che fare o dire. <Quindi vieni a vivere qui.> commenta semplicemente cercando di metabolizzare del tutto la cosa. Si sta facendo seria e lei verrebbe alla Magione con i suoi animali e le sue cose… i vestiti, armi, accessori, la sua presenza e un bambino. In quella casa che era stata concepita per accogliere sua madre Kaori. Si incupisce, andando ad abbassare lievemente il viso, ma è uno stato emotivo che dura solo qualche istante, in seguito torna a sorridere verso la donna. <Be, se vuoi potrei farti vedere qualche disegno…> ma forse è meglio di no, che se no per farlo dovrebbero andare in camera della piccola e lei non avrebbe il tempo di nascondere libri e schizzi per il regalo di Fumiko. <… ma oggi meglio di no. Non mi va.> si affretta ad aggiungere arrossendo lievemente e muovendo la manina davanti a viso, come a darci poca importanza. Ridacchia appena, dolce e cristallina, per quella complicità nel lasciare tutto il cartone davanti alla porta, per poi iniziare ad afferrare l’enorme orso per le zampe. Inizierebbe a trascinarlo verso il salotto mentre ascolta il dire di Fumiko. <Non me l’aspettavo, insomma. È tua madre.> come se con quello avesse spiegato ogni singolo mistero della sua mente. <Peccato. Preferisci fare il falegname? Oh, lo sai che papà mi ha detto che faremo una casetta sull’albero?> continua nei suoi movimenti e nel mentre informa la donna, del resto l’accostamento tra legno e casetta sull’albero è un attimo farlo. <Rose bianche.> mormora tra sé e sé, memorizzando quell’informazione a fuoco nel suo cervello, è utile saperlo, soprattutto per quello che vorrà fare. <Anche a me piacciono le rose, di tutti i colori. Bianche, rosa, rosse, nere, in particolare quelle blu. Poi mi piacciono anche le orchidee, i girasoli.> insomma pare che non abbia una preferenza assoluta. I suoi complimenti vengono fatti e non ha altro da dire in merito, quindi in silenzio ascolta quella sua proposta che viene accettata. Mangiare polpette e dopo andare a fare compere. Annuisce, non le dispiace come idea, ma prima di tutto deve riuscire a portare quell’orsacchiotto in salotto, e fortunatamente la donna le da una mano gradita. <Com’è fare missioni con la pancia? Stai attenta?> si premura di chiedere dopo che si sono spostate nel salotto e la donna va a posare il proprio sedere sul divano, la bambina invece rimane in piedi di fronte a lei, al fianco dell’enorme pupazzo. <Il dojo Senjuu… va bene.> non le dispiace vedere posti nuovi, ma lei di certo non la porterebbe mai alla magione degli Yakushi. Non per cattiveria, ma non c’è nulla di esaltante da vedere se non la biblioteca. <Cosa mi ha detto? Vediamo.> cerca di ricordare quel momento, quelle parole, ma le torna in mente solo il dolore che ha provato nell’ascoltarlo. <In sostanza che non esiste una vera giustizia. I Kage sanno e molto spesso lasciano correre, così come i capi clan. Che alcuni criminali vengono lasciati in libertà perché sono utili ai Kage. E che probabilmente non vorrebbero rinchiudere Otsuki, ma lasciarlo in vita per le conoscenze che ha.> spera di ricordarsi tutto, perché è stato un discorso parecchio contorto. <Che non mi permetterebbero mai di avere il potere che voglio. Sarebbe troppo pericoloso, anche per via dei geni di Orochimaru che porto.> sospira, si volta a guardare l’orsacchiotto. <Ho cercato di difendere i Kage, ma più il tempo passa, più penso che possa avere ragione. Hanno molti controlli, anbu ovunque, e quindi come fanno a non sapere le cose? Kusa soprattutto… come potrebbe mai il Kage non sapere di mostri presenti nelle fogne?> il viso si abbassa verso il pavimento, si corruga appena. <Però non mi è piaciuto quando ho inteso che per lui tutti i criminali dovrebbero morire. Infatti penso che si sia trattato solo di un malinteso. Spero. Perché ci sono criminali e criminali. E bisogna fare distinzione tra chi è veramente cattivo e chi lo è diventato per abusi, traumi, violenze o necessità.> si porta la mano alle vesti, al petto, stringendole. <Perché anche io rientro tra i criminali, tra chi ha fatto soffrire il prossimo per divertimento. Ma ho fatto cose brutte e non ne vado fiera, questo mi distingue e mi rende diversa da un criminale come Otsuki. Quindi spero che lui abbia in mente questa distinzione e non intenda uccidere tutti indistintamente.> conclude il suo dire e pensa di aver detto tutto alla fin fine, ma rimane in silenzio a riflettere a ricercare qualcosa che magari le è sfuggita. [Chakra on]

16:01 Fumiko:
 < si, vengo a vivere qui.. possiamo finalmente stare tutti insieme > la guarda un poco ansiosa, spera che la ragazzina non si rattristi, in effetti li dentro ci sarebbe dovuta essere un altra donna < anche se questa casa non mi piace molto.. è troppo grande e fredda per i miei gusti. Preferisco le case in legno, con un camino enorme, un tappetto davanti a questo, poltrone in pelle consumata, una biblioteca enorme.. > sta sognando ad occhi aperti,insomma una casa in mezzo al bosco piuttosto che quella enorme magione, che piace a Raido. < chissa, se butta qualche secchio di colore sulla parete esterna, tuo padre come la prenderà? > se la ride di gusto immaginando lo sclero dell'Oboro a vedersi la casa macchiata di vari colori < quando ti andrà mi piacerebbe vedere i tuoi disegni > acconsente lei iniziando a spingere l'orso verso il salotto < mia madre.. lei lo è da poco tempo per me e ancora è tutto strano.. abituata a crescere in un certo modo non riesco a comprendere i suoi comportamenti e il suo pensiero > confessa per la prima volta a qualcuno. Vuole bene a sua madre, ma non si somigliano per niente, sono due cose diverse < con il falegname riesco a entrare più in contatto con il mio elemento . Una casetta sull'albero? Posso aiutarvi anch'io? > ovvio che chieda il permesso, non vuole che si inserisca in un momento tra padre e figlia. < ti piacciono anche a te.. i girasoli sono pure belli e anche le orchidee > sorride pensando a qualcosa che può fare. Ascolta il discorso che le ha fatto il bianco alla piccola Yakushi, ascolta attentamente quello che dice. E si ritrova a comprendere tutto < è vero.. la penso anch'io così. Noboru è entrato tante volte dentro il villaggio, tantissime volte, ed è impossibile che nessuno si sia accorto di nulla, che l'Hokage non abbia visto, capito , percepito colui che prima ha attraversato il villaggio e poi il suo stesso dojo > rivela quindi che Hitomu è un senjuu < probabilmente è vero.. se gli sono utili perchè chiuderli in prigione? Se Otsuki gli servisse a Yukio, chi impedirebbe al kage di usarlo come gli pare invece di fare giustizia. > scuote il capino < il potere.. non credo che te lo lascerebbero fare, ne che ti farebbero prendere la tua vendetta. > la guarda dritta negli occhi, è la verità, nessuno le avrebbe permesso di torcere un capello ad Otsuki che probabilmente verrebbe messo a lavorare col governo invece che essere giustiziato come giusto che sia. < forse si è espresso male.. vi è una differenza di criminali e concordo con te. Vi sono quelli come NOboru, e vi sono quelli come me e te .. > la fissa intensamente < capisco cosa vuoi dire.. anch'io ho fatto cose brutte, ma le ho dovute fare.. ma adesso che sono libera ho scelto cosa fare.. e voglio provare a portare la pace in questo mondo, portare la giustizia li dove non ci sta > sorride un poco rimettendosi in piedi per dirigersi verso una delle finestre che da sul giardino < aspetta un attimo e vieni, ti devo fare vedere una cosa > Vuole richiamare la propria innata, Il mokuton, l'arte del legno, un arte elementale che si crea unendo due elementi, l'acqua e la terra. E’ già abbastanza padrona di alcune tecniche del suiton e saprebbe come richiamarlo dentro ed unirlo al proprio chakra , il respiro profondo e regolare mentre chiude le palpebre e si concentra su di se, sul proprio chakra e sulle propria figura visualizzandola mentalmente . Le mani che salgono alla zona del plesso solare andando a formare il sigillo del serpente . Le sopracciglia si corrugano, mentre comincia a muovere il proprio chakra nella più totale concentrazione delle proprie energie. Si concentra immaginando la sua figura, vedendo nella mente quelle che sono le proprie energie dentro il corpo. Richiamerebbe quella del tentando di portarla attraverso il corpo fino al plesso solare per influenzare il proprio chakra con quell’elemento ma il doton è anche una sua energia non più latente, ormai ha iniziato ad usare pure quell'elemento . Lo cerca in se, nei meandri delle energie che abitano il corpo. Cerca di richiamarlo come fa con il suiton per portarlo insieme all'altra ad attraversare il proprio corpo per giungere anch’esso nel plesso solare per provare ad influenzare il chakra anche con quella. Una volta richiamate, sempre che ci fosse riuscita, tenterebbe di amalgamare queste due energie tra di loro, la propria volontà che le spingerebbe in un unione inscindibile dove acqua e terra diverrebbero il mokuton. Il respiro che esce più forte in tutta quella concentrazione, le mani che tengono bene il sigillo e mentre si estranea completamente dal mondo circostante, adesso vi è solo se stessa nonostante gli occhi son bene aperti verso il mondo esterno . Se tutto fosse andato come dovrebbe , avrebbe richiamato la propria innata. < bene, guarda il giardino e aspetta > [tentativo innata][chakra on][chakra 85-2]

16:21 Kouki:
 Annuisce alle parole della donna. Tutti insieme, nessuno sarebbe più stato gelosa di qualcun altro, come ha detto al padre. <E’ vero. Stare tutti insieme porterà a provare meno gelosie.> almeno spera, lei sta cercando ancora di accettare quel bambino nella loro vita. In silenzio prende nota delle preferenze della donna riguardo le case, in legno, col camino, una biblioteca. <Senz’altro è molto bella come casa ideale. A me piace anche questa casa però… be, penso che ogni cosa sarebbe meglio a un laboratorio o alla strada.> commenta alzando un poco le spalle. <Colore sui muri? Penso che ne rimarrebbe scioccato.> ma non ne è proprio sicura, è qualcosa che va al di la del proprio controllo logico, troppe poche informazioni per poter intuire come il padre potrebbe prendere quell’azione. <Ti capisco, anche io fatico a comprendere certi comportamenti o azioni. Però è bello avere qualcuno, o ritrovarlo dopo tanto tempo, no?> le mani si alzano e vanno a portarsi al livello del petto, lì alcune ciocche verrebbero prese tra le dita e ci inizierebbe a giocare, tranquillamente senza nemmeno accorgersi. <Il legno, giusto. Ma non puoi, sei incinta.> si riferisce all’aiuto per la casetta, ma si affretta comunque ad aggiungere. <Però dato che ora vivi qui potrai comunque essere presente e dare qualche consiglio. Come falegname penso che tu ne sappia molto più di me e papà.> insomma ha appena detto che non intende escluderla in ogni caso. Ma dopo quello scambio di idee sui propri fiori preferiti, ed essersi spostate in salotto, la ragazzina tace dopo aver riportato la maggior parte del discorso che le ha fatto il padre. Attende che Fumiko le dica qualcosa, la sua idea, quello che pensa. <Ho pensato… che dato che siamo tutti esseri umani, possiamo sbagliare. Me lo hai detto anche tu quando ci siamo conosciute, per difendere mio padre. Siamo umani e sbagliamo, quindi ho pensato che possa capitare anche ai Kage.> logico, no? Non c’è nulla di sbagliato in quello che ha appena detto. <E il villaggio è grande, difficile da tenere sotto controllo. Ma appunto papà mi ha fatto notare che ci sono molti anbu in giro e che insomma… impossibile che Hitomu non abbia notato particolari cose, o Yukio.> si incupisce sempre di più, mentre i pugni vengono stretti con più forza. <Non so per Yukio, non lo conosco, ma Hitomu mi sembra una persona buona da quello che ho capito parlandoci, ma papà mi ha detto che persino lui potrebbe lasciare in libertà un criminale se gli serve.> perché non crederci? Perché dubitare? <La mia capo clan sapeva degli esperimenti di Otsuki, sapeva cosa mi stava facendo. E non ha mai fatto nulla. Non sono contata mai nulla.> ma almeno Kunimitsu sembra aver ricevuto la sua punizione, la galera. <E la mia vendetta, il potere che bramo… i buoni non me lo permetterebbero. Mi andrebbero contro anche se non voglio fare niente di male.> i pugni si stringono sempre di più, con forza, così come il viso che muta si arrabbia, si incattivisce. Ma è comunque sollevata di sapere che anche Fumiko la pensa come lei riguardo alle diverse tipologie di criminali, grata nel sapere che loro non vedono bianco o nero, ma percepiscono anche le sfumature. Sospira, sollevata. <Già… siamo diverse da tuo padre e il mio creatore. Abbiamo fatto cose sbagliate, ma non siamo come loro. Voglio distinguere, non voglio fare di tutta l’erba un fascio. C’è chi merita la morte e chi invece no, magari gli servirebbe solo aiuto. Come me.> finisce col sorridere, finisce con fare suo quel pensiero che il padre le ha messo in testa. Quella giustizia fasulla che esiste e che invece dovrebbe essere diversa. <Pace e giustizia? E come intendi fare?> domanda guardandola negli occhi, pretendendo una risposta con la voce e lo sguardo, per poi seguirla verso il giardino, confusa e perplessa. La osserva mantenendo il silenzio, notando il sigillo formato con le dita ed attendendo, senza disturbare o interrompere la concentrazione della donna. <Okay, lo sto guardando.> occhi fissi sul giardino, in attesa, curiosa di vedere cosa voglia fare la donna. [Chakra On]

16:42 Fumiko:
 < bene, compreremo della vernice e ci divertiremo a colorarla, così è troppo..bianca. > come se avesse senso quello che sta dicendo, sembra più bambina della piccola stessa. < si è molto bello ritrovare qualcuno, avevo creduto che lei mi odiasse , e ne avrebbe avuto tutte le ragioni.. ma non l'ha fatto, invece mi ha aiutata molto > specialmente quando sono andate a fare la prima ecografia, quella era stata la parte in cui l'aveva sentita veramente vicina come madre. < oh col legno posso, non devo nemmeno muovermi per comandarlo. I miei attacchi sono da lungo raggio con la mia innata.. di missioni non ne farò più se non quelle di basso livello come le d, giusto per non rimanere ferma a casa. L'ultima volta mi sono messa a mangiare durante la missione > ride ripensando all'ultima missione affrontata con l'Akimichi. < ogni villaggio e dintorni vengono controllati sempre, gli ambu sono li per quello > concorda la donna < se qualcosa serve non si farebbero alcun problema.. che brutta stronza > nn si trattiene dal classificare in quel modo la capoclan della ragazzina < il potere.. credono che tutto vada fatto per fare male.. ma se usassimo il potere per creare una nuova giustizia? Per fare quella giustizia che nessuno si azzarda a compiere ? > le domanda con calma < voglio avere il potere Kouki, così come te anch'io lo desidero. Per difendere voi , la mia famiglia, ma per difendere chi invece non può farlo da solo. Quelli che sono come noi, che non hanno alcun difensore, che sono lasciati al loro destino .. ma serve il potere per farlo perchè alcuni nemici sono troppo forti.. ma rimaniamo la, nessuno ci darebbe il potere, nessuno vorrebbe che noi lo usassimo . Perchè sono i potenti che vogliono rimanere tali, non vogliono che altri siano al loro stesso livello e che usino quel potere per difendere e fare del bene. Loro ci fermano, ci bloccano.. perchè un popolo debole, un popolo che non conosce, è più facile da governare e da piegare > si alza infine ponendosi davanti la finestra. LA guarda di sottecchi prima di tornare a concentrarsi su giardino di fronte a loro. Il sigillo del serpente ancora bene intrecciato Lascia che la propria innata esca, che l'energia fluisca fuori da se, che trovi un contatto con quella natura che la circonda. Respira con calma cercando quel contatto, lo sente e ne prende forza. Lascia che la propria energia fluisca maggiormente per poter controllare quello che desidera e piano piano dei piccoli rami iniziano a crescere, tanti piccoli rametti che iniziano a farsi sempre più spessi e visibili anche ai loro occhi. Li lascia crescere per circo 30 cm e poi dalle punte di questi rami andrebbe a spingere oltre, cerca di comandare la natura a proprio piacimenti e se tutto fosse andato come dovuto inzierebbero a crescere dei baccelli prima piccoli, poi sempre più grandi, questi andrebbero ad aprirsi lentamente. Delle rose iniziano a sbocciare in tutta la loro bellezza, rose di varie sfumature di rosa e rosso, arancioni alcune, tutte sistemate a formare una singola parola, un nome ' Kouki'. Scioglie il sigillo lasciando che tutte le rose rimangano li dove si trovano < ti piace? > un piccolo regalo ad una bambina che come lei ama i fiori e le cose belle < su va a cambiarti così andiamo a fare un bel giro in centro, se tuo padre lavora possiamo andare a trovarlo se ti fa piacere . Mangiamo qualcosa .. a tuo padre piacciono le polpette di polpo, potresti portargliene un poco > sorride attendendo la risposta della piccola, preparandosi probabilmente per uscire finalmente per le strade di Kusa. Avrebbe continuato a parlare sicuramente. [end]

16:57 Kouki:
 Colorare la casa? Una risata viene lasciata sfuggire a quell’affermazione, qualcosa che la fa sentire bambina, spensierata. Le piace, le piace quella sensazione, così simile a quella che provava con sua madre. Tristezza e felicità si mischiano insieme, le fanno male, ma allo stesso tempo si sforza per superare quel dolore. <Sono felice che tu l’abbia ritrovata.> commenta semplicemente alle parole successive, lasciando che l’altra parli senza problemi e che le spieghi che con la sua innata non deve per forza muoversi. <Oh, davvero? Potresti tipo creare una casetta di legno con la tua innata?> se così fosse potrebbero anche risparmiarsi un sacco di lavoro, e farla davvero bene. Continua ad ascoltarla, annuisce, comprende come si stia effettivamente prendendo cura del bambino tenendosi lontana dalle missioni più pericolose. È soddisfatta di sentirselo dire. <Molto bene.> pare più lei la madre che l’inverso, ma si sta solo preoccupando, un lato premuroso insomma. <Hai mangiato durate la missione? Per via del bambino?> non sa se ridere o meno, ma l’espressione è sicuramente buffa, tra lo stupore e il divertimento, mentre una parte di lei vorrebbe essere seria. In silenzio poi ascolta nuovamente la donna… è tutto controllato, tutto. Anbu, i Kage, la sua capo clan, quante probabilità ci sono che non sappiano le cose per davvero? Rimugina, pensa per bene a quello che le viene detto, cercando di ponderare con cura le parole. La pensa esattamente come suo padre, così affini, così simili. Difficile capire da chi sia partita quell’idea di giustizia. <Una nuova giustizia dici? Ma come, in che modo?> serve potere, ed è ovvio, ma fra loro l’unico che ha quel potere è suo padre. Sente dentro di sé però che qualcosa non va, qualcosa di molto insidioso dentro di lei. Non riesce a comprendere, è come se le mancasse qualche pezzo di un puzzle a lei sconosciuto. Una sensazione, un presentimento, qualcosa che non riesce a spiegarsi. Cosa c’è che non va? Eppure le sembra che sia corretto quello che pensano suo padre e Fumiko, una giustizia corretta, che non lascia ai potenti il permesso di lasciare liberi dei criminali. Eppure… qualcosa la disturba, qualcosa che le sfugge come sabbia tra le dita. Non dice nulla, semplicemente annuisce al dire della donna. Non aggiunge altro, confusa ancora da quella sensazione che avverte e decide di seguire la donna ed osservare il giardino. Con calma, senza fretta, nota come dei piccoli rametti spuntino dal terreno e crescano sempre di più. Il viso si rilassa, quella pessima sensazione svanisce, e man mano che le rose colorate spuntano e il suo nome prende forma in quella specie di roseto, il sorriso si allarga sul suo visino. <E’ bellissimo.> sussurra sincera, andando a portare le mani al petto, strette fra loro. Annuisce alle ultime parole della donna, e quindi andrebbe a cambiarsi nella sua stanza. Metterebbe via libri e disegni, nascondendoli per bene, un cambio d’abito veloce, le armi e l’equipaggiamento che viene preso e quindi è pronta per uscire con la donna e a passare la serata insieme a lei. [Chakra On][END]

Fumiko regala un enorme orsetto di peluche a Kouki, mentre quest'ultima sta ancora elaborando il regalo per la donna per la sua promozione. Si chiacchiera, si riprende il discorso sulla giustizia, e tra brutti presentimenti e un roseto incredibilmente bello, le due si avvicinano ancora di più.