Fiducia
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Giocata del 29/10/2017 dalle 21:06 alle 22:48 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[Salotto] La sera è scesa in quel di Kusagakure e il Jonin si ritrova nel salotto della propria magione. Tranquillo e beato sosta sul divano con i piedi posti sul tavolino di legno, piedi completamente scoperti, senza sandali e, come suo solito, si ritrova a torso nudo e con un paio di pantaloni del pigiama che male non fanno. Le cicatrici invadono il suo corpo, se ne ritrova abbastanza sia sul busto che sulla schiena, essi creano un bellissimo cruciverba di ferite. Il viso è pulito dalle pitture, le cicatrici sulle gote si vedono e anche tanto mentre la luna sulla fronte è sempre presente. Anche questa sera è da poco uscito dalla doccia e i capelli bagnati ricadono lungo la schiena mentre alcune gocce di acqua scendono sulla fronte del Jonin. Il tempo passa, non si muove dal divano, braccia conserte e capo poggiato sul poggia testa. Gli occhi sono chiusi, sta risposando dopo l'estenuante giornata, riposa ma non lo fa bene come al solito, no. Sogna, sogna la sua più grande paura: vede Kouki andare via da lui, la vede scappare, abbandonandolo a se stesso e poi vede Fumiko tra le braccia di Lucifer, vede mentre si baciano e lei ride, ride felice in quella bella famiglia fatta da lei, il rosso e anche da Kouki. Ha paura che quella figura possa portargliela via, ha paura sempre nonostante quello che è successo perchè quel bacio è ancora vivo nella sua mente. Si agita, muove il capo e la rabbia sale, una rabbia che lo porta ad attivare il sigillo, esso si illumina di una luce violacea, una luce malvagia. I pensieri si ammassano, uno dopo l'altro lo prendono e lo torturano, anche l'ultima conversazione con Kouki lo rende nervoso. Vede il viso della sua bambina piangere, la vede arrabbiata con lui ed è questo il motivo per cui se ne va e grida, grida di non andare, grida di rimanere con lui, di non lasciarlo mentre, piano piano, muore dentro. Il cuore smette i battere, si ferma improvvisamente e il sogno diviene nero, si ritrova in un limbo oscuro, un posto che la sua mente crea per rifugiarsi dal mondo esterno, per essere sicura e non subire ripercussioni da ciò che il mondo offre di male. Non sta passando una bella serata ne dei bei momenti. [Chk on] La sera è giunta anche in casa Oboro, quella casa che adesso inizia lentamente a sentire sua, man mano che il pancione continua a crescere e il suo bambino arriva sempre più vicino a vederlo nascere. La casa grande fa rimbombare la presenza della donna che vi si aggira dentro con leggerezza. I piedi nudi che aderiscono al pavimento raffreddandosi un poco, un freddo contrastato da due tazze di thè fumante. Non è ancora riuscita ad esplorare tutto l'abitazione, un poco per la paura, un poco per non intromettersi troppo nella vita dei due reali abitanti di questa. Il corpo formoso e prorompente fasciato quasi a forza da un kimono di buona fattura, un blu notte con ricami argentati che formano il volo di un gruppo di farfalla, un kimono corto che raggiunge le ginocchia, il tessuto pesante e invernale che le sfiora la pelle e la fa rabbrividire. Le maniche sono lunghe e raggiungono i polsi, che adesso sono liberi di essere visti insieme alle braccia. Il pancione invece viene carezzata dalla cintura in tessuto argentata semplice. Cammina col vassoio in mano, l'acqua è già stata riscaldata, il the in foglie tritate è stato messo su un piattino tra le due tazzine , un piccolo set da te completamente nero, con ricami incisi di fuori di ciliegio che vanno dal fucsia più intenso al bianco perlato. Si dirige in salotto alla ricerca del proprio uomo, una ricerca che le lascia un sorriso amaro sulle labbra. Quel bacio, quel singolo bacio tra lei e Lucifer , un bacio tra due amanti che hanno provato dei sentimenti e che si sono lasciati andare ad un momento tutto loro. La stanza che man mano si avvicina ad ogni passo. Varca la soglia con un piccolo timore, le iridi che si celano al mondo e le palpebre nude che tremano a quel ricordo. Doloroso, come un serpente che le morde il cuore con forza e tenta di strapparglielo. Non può negarsi che ha provato piacere nel sentire il respiro di un altro uomo su di se, le labbra morbide poggiare sulle sue. Il capo muove ai lati più volte, come può pensare ancora a quel momento? Troppo presto ancora per poter dimenticare qualcosa di così inciso nel suo cuore. Non attraversa ancora la soglia, il dolore la opprime, la strisciante vergogna di aver tradito il proprio uomo e starci ancora pensando. Non ama Lucifer, è stato un breve momento di debolezza, di un uomo che ha curato il cuore e l'animo ferito di una donna, e non c'è modo migliore di questo per farle innamorare. Riprende il controllo di se, sentimenti, sensazioni da incatenare nel buio del proprio cuore. Le iridi viola che si riaprono al mondo quando va finalmente ad attraversare la soglia e poggiare gli occhi sulla figura addormentata dell'uomo. Rimane ferma ancora lasciando che un sorriso di miele spunti sul volto, un sorriso che sa di amore. Cammina piano per non svegliarlo ancora, per poggiare il vassoio sul tavolino e voltarsi verso di lui. Una ruga si forma sulla fronte, il sonno dell'uomo pare molto agitato, troppo. Si scosta verso la sua figura, le mani che vanno sul suo petto nudo salendo fino alle spalle, le dita che le artigliano con forza cominciando a scuoterlo < Raido > sussurra piano continuando a scuotere il corpo < Raido amore, svegliati > la voce che si fa più alta e presente e la ruga si imprime ancora di più. Continuerebbe così fino al suo risveglio [Salotto] Quel sogno lo sta facendo agitare non poco, sente il calore del proprio corpo aumentare, il sigillo brilla di una luce viola chiara, molto chiara ma l'energia che scaturisce è tutt'altro che positiva, esprime oscurità, una potenza negativa fuori dall'ordinario, una potenza che va oltre ogni cosa. I sogni proseguono, vede Kouki e Fumiko schierate contro di lui, Lucifer è sempre dietro a tirare i fili, le comanda e uno scontro comincia. Combattono, si affrontano con tutto quello che hanno ma non riesce ad attaccare, non riesce a fare del male alle sue donne, non può e per questo si lascia colpire, si fa infilzare con il sangue che esce dal corpo sporcando ogni cosa. Lo sputa per terra, sputa tutto quanto ma prima di cadere, prima di sottostare a questa dura legge lo vede. Suo figli, un batuffolo tre le braccia di Lucifer, lo vede mentre viene coccolato amorevolmente come se fosse figlio del rosso <No> comincia a parlare nel sonno <Maledetto> è un maschio, lo sogna così e non può farci niente. Sta morendo, sta lentamente morendo ed è Fumiko a dargli il colpo di grazia infilzandolo dalla schiena <No> continua a parlare con quella voce che aumenta <No> ancora, ripete sempre la stessa parola mentre il sudore cola ancora <No> l'agitazione aumenta, qualcosa gli scuote il corpo. Fumiko lo sta sbattendo contro le pareti con i rampicanti, non lo sta solo uccidendo, lo sta torturando come non mai <Fermati Fumiko, per favore, fermati> stringe gli occhi ancora di più <Per favore> il tono è quasi supplichevole, il tono di chi sta soffrendo di un male incurabile ma poi la sente. La voce della Senjuu si fa strada nella mente dell'Oboro, una voce che scatena in lui tante, tantissime reazione, una voce che lo ferma e fa visualizzare il suo viso all'interno di quell'incubo. Sente il proprio nome una volta, lo sente una seconda volta intimandogli di svegliarsi, di aprire gli occhi. Lo fa, ci riesce, li apre all'improvviso muovendosi di scatto, si volta verso la ragazza, gli occhi sono pregni di panico, il corpo è completamente agitato e sta sudando, ansima addirittura come se avesse lavorato o fatto qualcosa <Cosa...> si guarda intorno spaesato, non capisce più niente <Dove sono? Cosa ci fai tu qui?> continua a muovere il capo cercando di riconnettere i neuroni, di ritornare completamente alla realtà. Tocca il divano, tocca i cuscini e piano piano la lucidità torna nei suoi occhi ma serve qualcosa. [Chk on] Qualcosa sta disturbando il sogno dell'uomo, un sonno.agitato e pieno di difficoltà. Un incubo. Ma il problema non è solo l'incubo ma le emozioni del bianco stanno influenzando il suo corpo e la sua volontà ferrea di mantenere il sigillo al suo posto. Lo vede illuminarsi , un aura viola circondare l'uomo con sempre più pressione. Non può lasciare che quello continui ad avanzare per la salute dell'Oboro. Era stato già operato a causa di quello, proprio da Kaori, e adesso non può permettere che continui a farsi del male. Lascia le cose sul tavolo, il proprio corpo che si avvicina al suo iniziando a scuoterlo, a toccarlo con sempre più vigore < amore > continua a chiamarlo sempre più agitata. Adesso si mette pure a parlare, qualcosa lo sta facendo soffrire dentro quell'incubo. Se la prende con qualcuno che non sa chi possa essere, ma lei stessa viene nominata, fermarsi. Fermarsi da cosa? Non comprende perciò continua a smuoverlo sempre più forte < ti prego svegliati > ma alla fine l'uomo riapre gli occhi , il corpo agitato e dritto, colmo di un sudore freddo dato dal panico < ei > sussurra a lui , le mani che andrebbero ad accarezzare le sue guance con dolcezza, gli occhi che cercano i suoi , tentano di catturarli < va tutto bene, era solo un incubo > tenta di tranquillizzarlo come può, sussurrandogli con calma le parole < siamo a casa, alla magione. Io sono qui da qualche giorno ormai, ricordi? > tenta ancora di carezzarlo con amore, tenta di passare le braccia intorno al suo collo per stringerlo in un abbraccio < è tutto finito > [Salotto] Si sveglia di soprassalto, non capisce più niente, non si ricorda di dove sia e con chi è. Quel sogno lo ha destabilizzato ma le mani di Fumiko sul suo corpo e sul suo volto riescono a riportarlo alla realtà, la guarda negli occhi mentre il sigillo va piano piano a scemare, quella luce violacea scompare totalmente lasciando il posto a una tranquillità <Incubo> ripete quella parola ancora sotto shock per tutto quel tripudio di emozioni provate in una volta sola, in un solo e preciso istante. Si trova alla magione, è a casa sua, nella sua unica dimora e lei è li da qualche giorno. Qualcosa comincia a ricordare, gli avvenimenti iniziano a farsi più chiari nella sua mente, tutto diviene più chiaro fino a confermare il tutto con un semplicissimo <Si> sussurrato mentre ritrae le gambe poggiando i piedi a terra. Si lascia andare contro lo schienale del divano, poggia la schiena li ansimando <Cielo> si tocca il viso con le mani, si carezza il volto mentre il petto si muove furioso <Mi dispiace> non ha mai avuto una reazione del genere durante il sonno, non si è mai comportato in quel modo e farlo davanti a lei lo porta a vergognarsi, di poco ma la prova. Le braccia vengono lasciate cadere, non ha la forza nemmeno di tenerle su e sollevate, ripensa a quello che ha sognato e ancora gli vengono i brividi <Ho fatto un sogno orribile> inizia a parlare proprio di quello che l'ha sconvolto così tanto <Ho sognato Kouki che se ne andava, mi lasciava, non voleva più vedermi e poi ho visto te fare la stessa cosa, ti ho vista tra le braccia di...di...Lucifer> il nome viene pronunciato con rabbia <Lo baciavi e sorridevi, eri felice e Kouki era con voi, felice anche lei. Ero...ero...ero rimasto da solo, non avevo più nessuno con me> un sogno dettato dagli ultimi eventi che ne hanno compromesso la natura, eventi che lo hanno portato ad avere questo crollo improvviso ed inaspettato. China il capo andando a guardare il pavimento, osserva le piastrelle, osserva tutto quanto per cercare di riordinare i pensieri <A un certo punto tu e Kouki mi attaccavate sotto ordine di Lucifer e io non potevo colpirvi, non potevo farvi del male così mi sono lasciato colpire e prima di spirare ho visto lui tenere in braccio nostro figlio come se fosse suo e anche lui sorrideva felicemente insieme a te> tutto questo sogno proviene da quella rivelazione fattagli dalla ragazza, una rivelazione che lo ha distrutto dentro e questa è la prova decisiva, una prova inconfutabile <Cielo> si nasconde il viso portandolo all'indietro e rivolgendolo verso l'alto. [Chk on]
Giocata del 02/11/2017 dalle 09:21 alle 11:32 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Si sistema vicino a lui, precisamente sul bracciolo del divano, le mani che andrebbero a carezzargli il volto dolcemente , prova anche ad asciugargli la fronte dal sudore che la imperla . Il viola del sigillo che pian piano torna al proprio posto sulla spalla del giovane uomo, non l'ha mai visto in quel modo, non l'ha mai visto agitarsi così tanto. Per lei è normale, poche sono le notti in cui riesce veramente a dormire e riposarsi, per tutti gli altri giorni invece si agita rivivendo pezzi del proprio passato. < non devi dispiacerti > altri sussurri dolci i suoi, sussurri atti a confortarlo da quell'incubo . < vuoi raccontarmelo? > prova ad avvicinarsi lasciando che egli inizi il suo racconto. Kouki, Lucifer , lei, il bambino, ci sono proprio tutti dentro quell'incubo, tutti che fanno del male al bianco seduto li accanto, il padre del suo bambino. Il volto si fa serio, triste,addolorato, è colpa sua se i sogni di Raido sono popolati da quei pensieri. Quelle paure che ha instillato lei stessa dentro il giovane. Sente il calore scivolare via dal volto , le labbra strette tra loro e lo sguardo basso, vergogna, un senso opprimenti di strisciante vergogna che sente avvolgere il proprio cuore. Chiude le palpebre lasciando che il racconto continui, se deve soffrire lo merita e deve farlo senza farlo vedere al ragazzo. Non è li per compassione, è li perchè deve farsi perdonare e per riprendere quella fiducia che entrambi hanno distrutto nell'altro < mi dispiace > sussurra con voce rotta ma non piange < non ti faremo mai del male lo sai? > apparte uno schiaffo dritto in faccia, meritatissimo, non lo avrebbe mai toccato, non per ucciderlo e per fargli del male. Tant omeno Kouki lo avrebbe fatto < lui non fa più parte della mia vita > come dirgli che quei sentimenti provati nei confronti del rosso sono ormai svaniti e sepolti? Non lo sa , ma deve provarci, deve stargli vicino come può. < mi dispiace > sincerità nella propria voce, deve farsi perdonare, deve riportare tutto alla normalità. MA quella ferita, passerà mai da dentro di se e da dentro il ragazzo o saranno costretti a vedere nell'altro solo i suoi peggiori sbagli? Solo il tempo sarà in grado di dirlo. [Salotto] Sta sudando come non mai, nemmeno durante i suoi allenamenti ha sudato così tanto, è zuppo, pieno e i pantaloni hanno cambiato quasi colore. L'agitazione continua a produrre sudore a non finire anche ora che è sveglio, non riesce a calmarsi. Quel sogno, quel tremendo sogno è così reale da averlo scombussolato totalmente; ha sempre saputo che certe azioni avrebbero avuto delle conseguenze su di lui e questa ne è la prova lampante. Sente le carezze di Fumiko sul viso, la sente vicino a se, molto vicina e a quella domanda non può fare a meno di raccontare ogni cosa successa e vissuta come non mai. Li può quasi vedere li con lui, Kouki, Lucifer e il futuro bambino che lo abbandonano lasciandolo solo senza nessuno. Sa che tutto ciò potrebbe fare molto male alla ragazza ma deve metterla a conoscenza di tutto quanto, dirle ogni cosa. Racconta piano, molto piano tutto quanto come se l'avesse vissuto lei. Non sono immagini belle e le di lei parole gli fanno male, molto male. Non avrebbe mai voluto questo dolore tra di loro, avrebbe voluto una vita felice ma la fiducia tra loro è andata a perdersi in buona parte, nessuno si fida più dell'altro e non sa come rimediare a tutto questo, non sa cosa fare. Tocca il braccio della ragazza, lo carezza dolcemente passando la mano su di esso, lo tocca, vuole sentire la sua presenza <Lo so bimba> risponde a quella domanda <Ma non so come bloccare e fermare queste paure perchè, dentro di me, ho sempre paura di ritrovarmi da solo, specialmente ora che sto riuscendo a crearmi una famiglia> ed è quello che ha sempre voluto, avere una famiglia sua da mandare avanti, dei figli da crescere ed essere migliore di tutti quanti i genitori che ha conosciuto. Lucifer non fa parte più della sua vita, lo sa ma non avrebbe voluto che ne facesse parte anche prima <Lucifer...lui la pagherà per ogni cosa> la rabbia dentro di lui aumenta, aumenta in ogni minuto ma le parole di Fumiko lo fanno tornare alla realtà, sposta il viso sul suo, la guarda negli occhi per po abbassare il viso sul pancione. La mano destra lo carezza dolcemente mentre le labbra vanno a poggiarsi su di esso, lo bacia lentamente partendo dall'alto e, piano piano, si diriger verso il basso <Nessuno toccherà mio figlio> sempre più in basso. [Chk on] Quella storia le da l'angoscia, è come se si sentisse colpevole anche nel sogno di lui, la propria presenza che non gli fa affatto bene. Chissà, magari sarebbe stato meglio con Kaori, non ci sarebbero stati tanti problemi, lei lo avrebbe indirizzato sulla via del bene e lui sarebbe stato felice. Con lei invece non è così semplice perchè lei stessa non lo è, è come uno specchio rotto, e ormai il suo riflesso è talmente deformato da farla apparire un mostro, e nel profondo di se , sa di esserlo. Sa di essere dannatamente simile al padre, che potrebbe fare di peggio e che è solo una flebile voce a tenerla ancora li. Deglutisce spostando un attimo lo sguardo dal volto del ragazzo. E' vero, non si fidano più e non perchè non lo desiderano, perchè entrambi sono riusciti a distruggersi a vicenda facilmente. Si lascia toccare, il volto che ritorna a guardare il suo < si sistemerà tutto > almeno quella è la sua speranza e avrebbe provato a sistemare tutto, avrebbe provato a riprendersi la sua fiducia. < so cosa intendi > anche il suo desiderio è sempre stato quello di avere una famiglia tutta sua, una famiglia felice, dove tutti lo sono, una famiglia che non ha mai avuto. E quello è l'unico desiderio per la quale rinuncerebbe a tutto, alla propria vendetta, alla propria sete di potere, avrebbe rinunciato a tutto per quella , ma adesso non possono più tornare indietro.. <non gli permetterò di farti del male > una promessa la sua. Lo guarda incantata, occhi contro occhi mentre lui scende a baciare il pancione. Sorride dolcemente spostando la mano destra sul suo capo carezzandolo < su fammi posto > se l'uomo si fosse alzato, lei invece si andrebbe a sedere sulla poltrona con le gambe poggiate sulle sue. Hanno bisogno di stare in quel modo, in intimità da soli, senza nessuno che possa disturbarli < per quanto vale in questo momento.. ti amo > sussurra dolce prima di ritornare a guardare le proprie gambe provando a poggiare il capo sul suo petto. [Salotto] La fiducia è difficile da riavere, specialmente adesso che nessuno dei due si fida più dell'altro, sono rotti, sono distrutti e non c'è ancora modo di rimettere questi pezzi. Non sanno come andare avanti, non sanno come fare e, soprattutto, cosa fare per rimediare ai loro errori. Lui l'ha tenuta all'oscuro del suo vero io e lei lo ha tradito, ha baciato un altro senza opporsi ed è questo che fa più male, il fatto che lo abbia fatto senza negarsi, acconsentendo alle sue avance. Il rosso è riuscito a distruggere le loro vite in un modo tanto semplice quanto efficace, agendo in modo subdolo, molto subdolo e dimostrandosi amico della donna. Gliela avrebbe fatta pagare con gli interessi, avrebbe distrutto quell'uomo con ogni mezzo a sua disposizione senza tenersi niente, senza trattenere il proprio potere. Sarebbe morto, poco ma sicuro. Tutto si deve sistemare ma se non ci fossero riusciti? Cosa sarebbe successo? Non vuole perderla, non vuole stare senza di lei, vuole vivere con lei come le ha già detto tante volte <E se non succedesse?> va a guardarla in viso, ne ricerca gli occhi e lo sguardo <Tu non ti fidi più di me e io..io lo stesso, è inutile fare finta che non sia così, non c'è più fiducia tra noi ed è solo colpa nostra> bisogna affrontare quella dura verità, bisogna fare i conti con quello che hanno fatto <Senza fiducia come possiamo andare avanti? Non avrebbe nemmeno senso andare avanti> lo sa, eccome se lo sa e rinunciare a lei è una delle cose più difficili che possa fare <Io voglio riguadagnarmi la tua fiducia e voglio che tu faccia lo stesso però, è difficile> tremendamente difficile sia per lei che per lui. Certo che sa cosa intende, anche lei vuole quella famiglia, una famiglia che nessuno dei due ha mai avuto e la bramano come fosse oro, oro colato <Non mi toccherà, sarò io ad ammazzarlo> e su questo è sicuro, certo come non mai. Continua a baciarle il pancione, il luogo dove vive suo figli, scende verso il basso, quasi ad arrivare alla vita ma si ferma, non va oltre, non è quello il suo obiettivo, non vuole quello adesso. Si scosta facendola sedere al proprio fianco, lascia che si poggi contro il proprio petto e quelle parole che gli fanno battere il cuore <Ti amo> forse, tra tutte le menzogne, è la cosa più vera che possono essersi detti <Devo diventare più forte, devo riuscire a diventare più forte di come sono ora, devo arrivare a un punto in cui nessuno possa battermi se voglio proteggere te e la mia famiglia> non ha mai sognato il potere, non lo ha mai voluto ma ora gli serve, deve migliorare oltre ogni modo. [Chk on] Sanno entrambi che non possono andare molto lontano in quel modo, primo o poi qualcosa si sarebbe distrutto tra loro e allora avrebbero sofferto ancora di più. Gli errori sono tanti, alcuni più gravi di altri, ma sono tutti insieme che li stanno rompendo alla fine. Sospira poggiandosi su di lui lasciandolo parlare , il volto che cala verso il basso, e le gambe che si ritirano. Si poggia anche lei sullo schienale e le ginocchia che reggono il mento, le braccia che stringono le gambe più forte < io so che tu non lo faresti più.. che mi diresti ogni cosa > ci crede in quelle parole < solo che la ferita è ancora troppo viva dentro .. > si fida di lui, si sarebbe fidata, ma quella sua bugia, quel suo essersi nascosto le ha fatto male < è come se quando ti vedessi.. quando vedo te.. non sei più tu. Sei un altra persona, e lo sei.. > non può negare l'evidenza, la verità, la realtà su tutto quello. Devono parlarne con calma , devono sfogarsi senza andare in escandescenza < non ho ancora imparato veramente a conoscere questo tuo lato e dio se mi sento presa in giro! > riporta gli occhi esasperati su di lui < ma i tuoi sentimenti sono reali e io .. io > si agita un poco, prende qualche respiro profondo tornando a calmarsi < mi sento tanto confusa. Una parte di me vuole perdonarti e andare avanti senza più pensarci, l'altra parte invece mi dice che non ti conosco davvero. Credevo di conoscerti bene e così non è stato > scuote il capo chiudendo gli occhi, il capo che torna a poggiarsi sulle ginocchia < non avrebbe senso.. > ripete ancora lei con una fitta al cuore, non riesce nemmeno a guardarlo < non potrei dirti nulla, se volessi lasciarmi comprenderei.. e non ti impedirei nemmeno di vedere tuo figlio > si stringe di più. Se la volesse lasciare non avrebbe avuto nessuna conseguenza, avrebbe visto il suo bambino e altro. < anch'io.. molto difficile.. chissà.. il tempo magari ci aiuterà > una piccola speranza? chi lo sa, ma adesso non sa che fare . Quelle parole sono vere, lo ama, ma ama quella parte che conosce ma non sa quale parte sia rimasta di lui, quale sia quella vera, quale sia stata una finzione e tutto questo rende difficile stargli accanto < devo diventare più forte anch'io.. non posso sempre lasciarmi proteggere da te > specialmente se si dovessero lasciare. Allora l'Oboro non avrebbe motivo di proteggerla e lei sarebbe stata di nuovo sola contro il mondo, e li avrebbe capito se ha davvero la stoffa per continuare a vivere o finire per lasciarsi morire. [Salotto] E' un discorso complicato e difficile il loro, molto difficile, forse anche troppo ma va affrontato e questo è il momento adatto. E' Fumiko a parlare e lei che va a dire tutto quanto ed è giusto. Non fiata, non dice altro ma lascia che sia lei ad esporre ogni cosa. Non lo avrebbe più fatto, non a lei, non le avrebbe più mentito ma capisce il suo dolore, la sua ferita estesa, una ferita che non è facile da risanare e la sente come se fosse sua ma non condivide ciò che dice la ragazza, non condivide quelle parole <Non sono un'altra persona> su questo si impunta perchè sa che è così, lo sa fin troppo bene, conosce se stesso meglio di chiunque altro <Non è questo mio lato che devi conoscere, anche se ti ho detto determinate cose, la persona che hai conosciuto è la persona che sono e tu mi conosci> lo conosce <Non devi imparare più niente, sai già come sono fatto, sai come mi comporto in certe situazioni e sai come agisco, sai ogni cosa> ribadisce ogni singola cosa che le ha detto in tutto questo tempo. I sentimenti sono reali, sono la cosa più reale che ci sia <Lo ripeto, tu mi conosci bene, sei l'unica che mi conosce davvero> le carezza il visino con le dita, la guancia, la tocca cercando di consolarla, di renderla più sicura di tutto quanto. Lasciarla, un'ipotesi che ha vagliato di recente, ci ha pensato ma non ce la fa, non avrebbe il coraggio di lasciarla e abbandonare questa vita <Se ti volessi lasciare l'avrei già fatto> si scosta, si toglie dal divano andando a inginocchiarsi davanti a lei, le prende la mano destra, la stringe tra le sue mani <Io farò di tutto per riavere la tua fiducia e ora te lo chiedo direttamente, fidati di me, fidati di me bimba> guarda verso il basso, guarda per terra per poi riportare lo sguardo nel suo, ne ricerca gli occhi per vederne una reazione <Diventiamo più forti insieme, come coppia, come squadra, come famiglia> ecco il loro prossimo obiettivo, un nobile quanto giusto obiettivo anche se quella forza potrebbe essere usata per fare qualcosa di sconveniente ma non gli interessa. La loro famiglia nasce da li e solo da li. [END] Dice tutto quello che pensa senza filtri a nasconderne i pensieri < ho promesso che ti avrei sempre detto tutto, e continuerò a farlo > ecco perchè lo dice, vuole che lui sappia e tenersi quelle cose dentro non fa bene a nessuno dei due, sono discorsi che devono affrontare < non sei un altra persona.. ma non sei nemmeno completamente la persona che credevo di conoscere > lei stessa che di fronte ai propri scatti, ai propri problemi mentali si era sentita sola, i propri ideali che venivano frenati da chiunque, specialmente da lui. < io voglio conoscere anche quella tua parte che hai nascosto per così tanto tempo > sussurra con voce rotta, deve conoscerla, vuole conoscerla ad ogni costo. Lo conosce? Vuole credergli ma serve tempo per capire veramente se riesce a capire chi è l'uomo che ha davanti. Si lascia accarezzare chiudendo gli occhi , le dita che sfiorano il volto e la fanno sorridere. Chissà se ha pensato realmente di lasciarla? Lei lo aveva pensato, era pronta a farlo e per puro caso della vita, Lucifer stesso era riuscito a farla restare insieme a lui, ma il dolore è ancora presente, in lei come in lui. Lo guarda spostarsi e poi inginocchiarsi davanti a lei , la mano destra che stringe le sue . annuisce, ci avrebbe provato, avrebbe provato a fidarsi di lui e a conoscere anche quel lato nascosto . < insieme allora > sarebbero diventati più forti insieme .[end]