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Non ti lascerò mai

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con Raido, Kouki

09:05 Raido:
  [Camera da letto] E' mattino presto ed è lunedì, un accoppiata vincente per farlo rimanere a letto. Non solo, fuori piove in modo copioso, in modo tanto forte e dirompente. Sente l'acqua sbattere sulle pareti della propria magione, la sente scrosciare sopra come non mai e le finestre sono completamente bagnate. La depressione potrebbe scendere ma all'albino è solo il sonno. Si trova nella camera da letto, nel suo letto sotto le coperte con la testa poggiata sul cuscino, gli occhi chiusi e i capelli sparsi sul materasso. Dorme tranquillo, non russo ma il respiro è regolare. Indosso porta soltanto un paio di pantaloni del pigiama mentre il busto è scoperto, interamente scoperto a mostrare le varie cicatrici, i muscoli e quant'altro, anche parte delle bruciature causate da Kouki. La gamba sinistra è fasciata al di sotto del pantalone, non è ancora andato in ospedale e non ha intenzione di farlo per adesso, sta bene e ci vuole poco per riprendersi, un tonico e passa tutto quanto non essendo il taglio molto profondo. Dorme beatamente e senza nessun problema, dorme tranquillo cercando di non pensare a niente e nessuno in questo momento, solo al proprio benessere. Sono giorni che non riesce a rilassarsi, giorni che ha problemi su problemi, casini su casini, specialmente con Fumiko; hanno fatto pace questo è vero ma sa che ora è in competizione con Lucifer, quell'uomo è riuscito a entrare nel cuore della ragazza come non mai. Lo ha sentito nella sua voce, lo ha percepito e quello è amore, forse non è forte e potente come quello che prova verso il Jonin ma è comunque amore, un'amore che potrebbe portarla lontana da se. No, deve impedirlo ad ogni costo e il solo pensiero di questo gli provoca incubi, incubi che aumentano. La sogna, sogna mentre scappa, corre verso Lucifer, è tra le sue braccia, si baciano ed è sua e lui l'ha persa per sempre. Inizia ad agitarsi, inizia a sudare nel letto, la rabbia si fa viva ma si trattiene, lo fa per lei, per rispettare la sua scelta. Quell'incubo gli sta rovinando il sonno, lo sta piegando alla sua volontà, lo sta riducendo a un burattino. Deve reagire, deve tirare davvero fuori gli attributi per imporsi, non può continuare in questa maniera. [Chk off]

09:16 Kouki:
  [Stanza -> Camera da letto] Non è finito affatto bene il recupero di Otsuki, non lo hanno nemmeno visto in faccia, è scappato e come se non bastasse ha dovuto affrontare nuovamente quei mostri disgustosi. Non ha idea di cosa faccia o non faccia il liquido che ha assunto, si sente come se sia stato tutto inutile. Il peggio è che la capo clan ora è in mano agli anbu per chissà quale motivo. Tutto quello, che si aggiunge alle sue preoccupazioni già esistenti, le donano un poco equilibrio stabile al momento, facendole provare una profonda frustrazione e rabbia. Non ha dormito ovviamente, e mangiato poco, gli incubi si sono fatti più pressanti e ora la preoccupazione che provava per sua madre si sta lentamente trasformando in rabbia. <Sei debole, ecco perché è scappato.> sibila con voce bassa e gelida, profonda e velenosa. La Voce di Mirako fuoriesce dalle labbra della Yakushi, la quale si ritrova seduta nel proprio letto. I lunghi capelli neri le scivolano in avanti sulle spalle e sul viso, gli occhi gialli incattiviti e puntati verso il nulla davanti a sé. Sta parlando esattamente con se stessa. Indossa un pigiama lungo e azzurro, leggermente più largo rispetto alla sua figura, facendola sembrare ancor più piccola, più pesante per proteggerla dal freddo sempre più pungente ormai in arrivo, e le cicatrici e le bruciature sono visibili sul collo al momento, mentre i piedi nudi mostrano solo le bruciature presenti sotto di essi. Piccola ed esile, non sta affrontando quel nuovo giorno nel migliore dei modi. <Smettila, come avrei potuto impedirlo?> voce che cambia leggermente, sempre carica di rabbia ma meno gelida rispetto a prima, più affranta e stanca. Sussurra per conto suo nella sua stanza, dopo aver impastato il chakra e fatto sì che esso scorresse per tutto il suo corpo, alla ricerca di un po’ di vigore. Una manina viene sollevata, e come se fosse senza alcun controllo, si accanisce sulla propria guancia destra con uno schiaffo. <Avresti dovuto uccidere Raido. Portare la sua testa a Otsuki, fargli credere di passare dalla sua parte e poi ucciderlo sfruttando il momento.> sibila nuovamente velenosa, carica di odio e rabbia verso se stessa, o meglio, verso Kouki. Le mani ora si stringono alle coperte con forza, così tanta da finire per tremare. Il viso pallido sembra diventare ancor più bianco mentre la testolina rimane piegata verso il basso. <Ma non capisci che puoi contare solo di me? La tua mammina? Ti ha abbandonato. Il tuo papino? Presto avrà un vero figlio. E persino Shade. Parla tanto, come la tua mammina, ma sai che ti lascerà anche lei. Non sei gelosa? Alla fine si prende un sacco di attenzioni anche lei da Raido… e se la preferisse?> una risata viene lasciata andare attraverso le sue labbra, bassa e divertita, mentre ora le mani vengono portate alla testa. Le dita si stringono attorno ai capelli corvini, con forza, e gli occhi si chiudono. La propria testa inizia a cadere vittima di quel veleno, ma viene scossa negativamente con violenza. La ragazzina cerca di scacciare quella Voce e come unica soluzione trova quella di alzarsi. I piedini nudi vengono messi a contatto col pavimento. Si alza in preda all’agitazione e semplicemente andrebbe in camera di suo padre, forse per trovare conforto o forse no. Entrerebbe nella sua stanza limitandosi a rimanere a lato del suo letto, ad osservarlo. Espressione distante, fissa, mentre nella sua testa riecheggia solo la voce di Mirako che le intima di colpirlo. [Chakra On]

09:30 Raido:
  [Camera da letto] Non ha idea di quello che sta succedendo nella camera di Kouki, del suo parlare con Mirako, non sa quanto la sconfitta al laboratorio le stia bruciando e di come gli ultimi eventi l'abbiano scossa, l'abbiano fatta scatenare e non in meglio, non in positivo purtroppo e questo è solo un gran peccato. Piano piano l'incubo finisce e riacquista la lucidità, torna sereno e calmo aprendo leggermente gli occhi. Osserva la propria stanza, tutto quanto è sfocato interamente, non riesce a metter a fuoco le cose come si deve, cerca di osservare i vari piccoli dettagli che compongono la propria stanza ma nel mentre de prepararsi a una nuova giornata. Immagina nella sua mente un puntino verde che brilla e illumina tutta la zona, esso rappresenta l'energia psichica presente nella zona del terzo occhio, colei che guarda e osserva tutto quanto; il puntino brilla trasformandosi, pian piano, in una piccola sfera. Allo stesso modo cerca di visualizzare un'altra energia molto più in basso, sotto la bocca dello stomaco per la precisione; li vi è un puntino giallo che brilla ancora quanto la sua controparte e rappresenta l'energia fisica all'interno del corpo e come la precedente anch'essa va a trasformarsi in una sfera o una pallina. Le due energie splendono con maggiore forza, riempiono di energia di tutto l'essere di una persona ma non resterebbero ferme, difatti cercherebbe di farle muovere prima su stesse in un vortice. Esse cominciano a girare per poi tentare di muoversi per i vari canali che vi sono nel corpo umano. L'energia psichica effettua un movimento dall'alto verso il basso mentre l'energia fisica un movimento dal basso verso l'alto. Iniziano piano, lentamente per poi aumentare di velocità durante il percorso, aumentano sempre di più muovendosi e cercando di raggiungere un punto comune. Illuminano i vari canali, li rendono più forti ma la destinazione è una sola, la bocca dello stomaco ed è li che dovrebbero concentrarsi. Una volta giunti in quel particolare luogo, le due energie, cercherebbero di muoversi alla massima velocità tentando di scontrarsi l'una contro l'altra e fondersi in qualcosa di nuovo. Se ci fossero riuscite si andrebbe a creare un'esplosione che si espanderebbe per tutto quanto il corpo del Jonin infondendo in lui una forza nuova, pura e piena che lo rende capace di effettuare cose fuori dalla normalità, una forza di colore blu, il chakra. Adesso può anche alzarsi dal letto ma sente la porta della camera aprirsi, piccoli passi che portano quella figura ad avvicinarsi al letto. Ha una strana impressione, una strana sensazione, come se qualcuno volesse colpirlo sul serio. Mantiene la guardia alta, cerca di capire, è Kouki, questo è certo ma forse è solo una sua impressione. Si volta di scatto verso la ragazzina, cerca di prenderla per i fianchi con un sorriso sul viso e di buttarla nel letto con se non avendo voglia di alzarsi; cerca di buttarla al proprio fianco <Buongiorno> la saluta con un mezzo sorriso prima di osservarne il viso, non è felicissimo, non è il massimo e questo lo porta a mettersi seduto con il cuscino contro la spalliera <E' successo qualcosa?> domanda curioso e preoccupato. [Se Chk on]

09:41 Kouki:
  [Camera da letto] L’idea di colpirlo è sempre più presente nella sua testa, come un’infezione che lentamente si espande lungo tutta la sua volontà. Colpirlo non tanto per ucciderlo o fargli davvero male, ma solo per il gusto di farlo, solo per sfogarsi. La mano destra viene stretta a pugno, potrebbe colpirlo al petto, solo dei colpi e nulla di più. Colpi forti e precisi, ma lentamente cambia idea. Inizia a prendere considerazione altro. Lo sguardo si sposta fermandosi a livello del mezzo delle gambe, lì dove vi è la parte più sensibile di ogni uomo. Si, trova di suo gradimento la scelta. Non serve poi chissà quanta forza per fare male in quel punto, e sicuramente gli darebbe un brusco risveglio. Alla fine è la causa di tutto, se ancora non può prenderla con quel bambino, può iniziare ad assicurarsi che non ne arrivino altri. Certo non basterebbe mica un colpo, ma sarebbe un inizio. Ma ora la mano viene aperta, le dita districate da quel pugno tanto ferreo mentre un piccolo sorriso spunta sulle sue labbra. Gli occhi rimangono fissi ad osservare quel punto preciso… deve essere veloce a scostare le coperte con l’altra mano. La destra invece continua a rimanere aperta, ma le dita si contraggono leggermente ad uncino. Ci sarà più soddisfazione e più danno nell’afferrare e stritolare con forza. Ma tutti quei pensieri vengono interrotti proprio dall’uomo che si volta di scatto verso di lei, prendendola di sorpresa. Per un attimo pensa realmente che possa leggere nel pensiero e lascia che l’uomo la prenda per i fianchi per poi ributtarla sul letto, al proprio fianco. Non che si lasci prendere perché ne ha voglia, ma l’effetto sorpresa è stato tale da mandarla un poco in tilt, un blackout nella propria mentre nel non sapere come reagire o cosa dire. Non era pronta insomma. Infatti le reazioni per quel gesto sono quasi nulla, e lei si ritrova con la schiena a molleggiare sul materasso, gli occhi fissi ad osservare il viso dell’uomo come se nemmeno si sia resa conto dell’accaduto. Il suo buongiorno, quel suo sorriso… cerca quindi di cambia espressione, tentando di rilassare i muscoli e ricambiare il sorriso. Velocemente cerca di apparire come sempre, dando l’impressione che sia stato tutto solo frutto della sua immaginazione. <Buongiorno.> anche la voce è tornata bassa e calda come al solito. <No, va tutto bene, perché?> si rimette seduta, mentendo, rimanendo sempre sul letto, ed osserva l’uomo. <Hai dormito bene?> una domanda che alla fine appare sincera, anche se in effetti la piccola risulta un po’ più rigida. [Chakra On]

09:59 Raido:
  [Camera da letto] Sa di averla colta di sorpresa, ne è ben conscio in effetti e ha fatto bene dopotutto. Ogni volta che sente e vede Kouki davanti al suo letto non è mai completamente tranquillo, c'è sempre una parte di se che lo spinge a stare allerta, non tanto per Kouki quanto per Mirako. Il rapporto con lei non è dei migliori, non è mai riuscito a piacerle e non sa come farsi piacere. Mirako è una piccola serpe che striscia ovunque, una serpe che va a insinuarsi e ad attaccare con forza. Ci deve essere un modo per essere più sicuro, un modo per rimanere tranquillo anche in compagnia di quella ragazzina. Quando è Kouki è tutto normale ma con l'altra le cose cambiano leggermente. La porta con se nel nel letto, la sua espressione è nulla così come la propria reazione, non che voglia avere qualche riscontro però si sarebbe aspettato un qualcosa di diverso. Vede il sorriso ricambiato ma c'è sempre qualcosa che non va, qualcosa che lo disturba e lo porta a pensare che la ragazzina non sia completamente sincero. Risponde e pone la classica domanda ed è li che avvicina il viso al suo, pollice e indice vanno a prenderle il mento mentre le labbra si poggiano sulla sua fronte lasciandola un bacio, il bacio del buongiorno <Lo sai che non mi piace quando menti> lo dice con tono dolce, molto caldo, non l'ha rimproverata, non ne ha motivo, non ha quasi mai motivo di rimproverarla proprio perchè sa come è fatta. Le lascia il mento, non prima di averle dato una carezza sulla guancia <Fino a stamattina si, poi ho fatto un incubo> ammette cercando di cancellarlo dalla propria mente <Ho sognato di essere lasciato da solo, di essere abbandonato> non entra nello specifico ma fa capire quanto per lui sia stato brutto, molto brutto ma deve fare anche un'altra cosa, una piccola cosa. Si muove verso il comodino alla propria destra, allunga il braccio destro cercando di arrivare al cassetto per aprirlo e tirare fuori un piccolo ciondolo, o meglio, un piccolo medaglione raffigurante il simbolo degli Oboro. Chiude il cassetto e torna a guardare Kouki, la guarda negli occhi <Ho parlato con Shade qualche giorno fa e mi ha fatto una domanda strana ma credo di aver capito il perchè l'abbia fatta> sa quanto Kouki sia gelosa, gelosa di tutti quelli che gli girano intorno. Lo è stata di Kaori all'epoca, di Fumiko successivamente e deve trovare un modo per rassicurarla perchè sa che può essere gelosa anche del nascituro prossimo. [Chk on]

10:14 Kouki:
  [Camera da letto] La sua reazione è nulla, tanto da farla assomigliare a una bambola. Ricade in quel letto ed automaticamente deve pensare a come nascondere le sue intenzioni e i suoi pensieri. Non vuole far preoccupare suo padre, certo, ma questo vale per le altre volte perché adesso è diverso. Adesso deve salvaguardare se stessa dall’essere scoperta. Non che ci voglia molto a suo padre per capire che sta mentendo. La ragazzina sorride, cerca di essere normale e di tornare a quella tranquillità che sa solo simulare al momento. Quando lui si avvicina al suo viso solo per un istante, un breve istante, si ritrova a temerlo. Non sa nemmeno da cosa sia dovuto, ma il bacio del buongiorno sicuramente la rilassa abbastanza da far allargare un po’ di più quel suo sorriso. Non risponde alla prima affermazione, il sorriso si affievolisce e lo sguardo si fa distante e lontano. Non ha voglia di mettersi a snocciolare i suoi problemi, non ha voglia di sentirsi dire sempre le solite cose che ormai è chiaro che al momento non la tranquillizzano. Le parole successive però le fanno nascere un piccolo sorriso, un amaro sorriso sporcato di una leggera rabbia nel volto. <Abbandonato? Tu?> okay, non avrebbe voluto, e nemmeno dovuto, eppure il tono ironico e carico di rabbia le è venuto spontaneo come se gli stesse sputando addosso del veleno. Ma sotto sotto si sente felice di quella cosa, felice che anche lui provi in parte quella paura che lei prova ogni giorno verso chiunque. Felice che anche lui ogni tanto si senta solo e spaesato, senza poter contare su nessuno. Far provare agli altri la propria sofferenza… sono parole di Shade, e lei stressa l’aveva ragguardata. Basta quel pensiero a farle perdere ogni stralcio di quella felicità sbagliata, portandola nuovamente ad un’espressione abbattuta, ed ora anche un po’ in colpa. <Scusa, ho esagerato. Capisco quanto non sia stato bello… ma almeno il tuo era solo un incubo.> sussurra portando il viso verso il basso, preferendo osservare le coperte. Si sente in colpa, ed è palese. Chiude gli occhi, ricerca quell’equilibrio tanto decantato con la sorella, ma non riesce a trovarlo, o almeno… lo trova ma le viene difficile mantenerlo. <Hai Fumiko, il bambino.> tocca lei quel discorso con un tono di voce gelido e distaccato. Quanto si può odiare una creatura che non è nemmeno ancora nata? In seguito però osserva i suoi movimenti senza capire di cosa stia parlando. <Che domanda?> è curiosa, molto, ma nella sua testa sente solo Mirako sussurrarle del veleno. Osserva il ciondolo ma non dice nulla a riguardo, attendendo che sia suo padre ad arrivare alla questione. [Chakra On]

10:34 Raido:
  [Camera da letto] Sente l'ironia e la rabbia nella voce della ragazzina, non ha creduto alle sue parole eppure anche a lui capita di sentirsi in questo modo ogni tanto, capita di sentir l'abbandono come se fosse suo. Capisce la Yakushi più di quanto immagina, la capisce veramente tanto, più di quanto la chunin possa pensare <Già, sembra strano ma sono umano anche io> le ha sempre ripetuto che non è un maestro ma una bellissima ragazzina che sta cominciando a provare dei sentimenti, non sempre positivi ma li prova <Ma è normale dopotutto, sono stato da solo per 14 anni> da quando sono morti i propri genitori praticamente, ha sempre vissuto in solitudine, da solo, senza compagnia, senza nessuno a sostenerlo o che sia disposto a stare con lui. Osserva le movenze della ragazza, il suo abbassare il capo e quelle scuse che non crede siano necessarie. Sorride abbastanza, sorride divertito dal comportamento della ragazzina <Non ti devi scusare però ci sono rimasto male, non dall'ironia con cui l'hai detto bensì da quello che c'è dietro> deve essere sincero anche lui con la propria bambina <Non ti fidi ancora di me? Hai ancora paura che ti possa abbandonare o lasciare?> questa è la paura della ragazza e la capisce. Si fa più vicino a lei, cerca di toccarla con il corpo andando ad abbracciarla, a stringerla contro il proprio petto per farle capire quanto stia sbagliando a pensare tutto ciò. Non sa come, non sa in che modo ma deve riuscire a farglielo capire, lui è li e ci rimarrà sempre. Si scosta per prender il ciondolo sentendo il nome di Fumiko e il bambino, quel bambino che sta aspettando con la propria compagna <Già, il bambino...ti sorprenderà sapere che io sono stato l'ultimo a saperlo, pensa un po'> lo ha scoperto prima Kouki di lui, non gli da fastidio specialmente perchè è grazie alla bambina che Fumiko ha scoperto di essere incinta, non può fare altro che essergli grato e quella gratitudine la si vede nel volto del Jonin. Respira, sospira, è tempo di parlare, di chiacchierare un pochino <Mi ha chiesto se alla nascita del bambino ti trascurerò> questa è la domanda posta <All'inizio non capivo perchè me lo stesse chiedendo, per me la risposta era scontata ma ci ho pensato su e ho capito> non è stupido e porta la mano destra con il ciondolo degli Oboro verso Koui, lo porge alla ragazza <Questo ciondolo viene dato in dono, all'interno del clan, dai capo clan ai propri figli in quanto loro eredi> le stringe la manina con in mano il ciondolo, la tiene ben ferma <Non hai motivo di provare gelosia verso il bambino, tu sei mia figlia, sei la mia erede e niente e nessuno potrà cambiare tutto questo. Non importa se non abbiamo lo stesso sangue, tu sei parte di me e non sei inferiori a nessuno Kouki> deve saperlo che è così, quel bambino non avrebbe cambiato niente, lei sarebbe rimasta tale <Se dovessi perdere te allora impazzirei davvero. Quello che sta per arrivare è il tuo fratellastro se vuoi considerarlo così e vorrei che tu fossi una sorella maggiore per lui, che vi aiutaste a vicenda perchè, diciamocela tutta, non sono un granché come padre e ho bisogno di aiuto e tu se l'unica che può aiutarmi> la sua importanza nel cuore del Jonin è tanto, più di quanto lei riesca a comprendere. [Chk on]

11:00 Kouki:
  [Camera da letto] Continua a sentirsi tremendamente in colpa per quella sua infelice uscita, e mentalmente inveisce contro Mirako stessa la quale si limita ridere, sicuramente divertita dalla scena. È riuscita a cadere fin troppo preda di quelle emozioni negative e deve rimediare in qualche modo. In quell’unico istante si è dimenticata della solitudine nella quale è stato anche suo padre, per molto tempo. Si morde leggermente il labbro inferiore, riuscendo a comprendere quanto lei stessa sia esagerata, eppure non riesce a farne a meno. Che sia gelosa ormai è un dato di fatto, e che sia egoista pure. Dopo tutto in realtà non ci sarebbe da meravigliarsi. Ascolta e ascolta, fino a quando suo padre non decide di abbracciarla a sé, ma lei rimane immobile, rimuginando su quelle parole. <Mamma lo ha fatto, per una seconda volta. Nonostante le sue promesse e le sue parole… cosa ti impedirebbe di farlo anche tu allora?> pronuncia quelle parole con semplicità, ma la rabbia verso Kaori è evidente. <Mirako è l’unica che starà sempre con me.> anche per causa di forse maggiori, diciamolo, ma sospira dopo quelle parole, quando suo padre si discosta da lei. L’argomento del bambino prende il via, e non può sottrarsi ora dato che è stata lei a nominarlo. <Io speravo fosse un verme solitario.> commenta placidamente al ricordo di quella serata con Fumiko, quando le ha dato quelle opzioni. <Ma alla fine era proprio un bambino.> decisamente delusa dalla prospettiva di immaginare un lungo verme nel corpo della donna. <Be, alla fine un bambino è comunque come un parassita. Ti risucchia le energie e ti sfrutta.> bel modo di vedere un feto, un modo tutto suo, del resto lei non è mai stata un parassita probabilmente, non crede di essere stata nel ventre di qualcuno, ma non può saperlo. Tace ora mentre ancora lo ascolta, quella domanda posta da Shade la fa sorridere, un sorriso sincero e dolce che la porta solo a comprendere quanto sua sorella ci tenga veramente a lei. Osserva quel ciondolo, quel simbolo del clan del padre e in silenzio continua ad ascoltarlo. Lo sguardo si fa lentamente sempre più sorpreso mentre quell’importante oggetto viene messo nella manina di lei. La bocca si dischiude, incredula di quello che sta accadendo. Il visino si illumina, un minimo di sicurezza torna ad avvolgerle il cuore. Così tanto da donarle un ciondolo che si tramanda in un clan che non è nemmeno il suo? Sguardo che torna su di lui, sembra perplesso oltre che stupito. Non sa cosa dire, incapace di pronunciare qualunque parole. La fronte si corruga e attende che suo padre abbia finito di parlare. Lo sguardo torna ad abbassarsi nella propria mano, dove tiene quel ciondolo e lo osserva con più attenzione. Si sente felice, eccome se si sente così, ma non riesce a dimostrarlo a parole. <Ci… ci proverò. Grazie.> è un grandissimo passo avanti, insomma siamo passati al desiderare di pugnalare Fumiko al ventre, al provare ad essere la sorella di quel bambino. <Ma dovrete comunque fare attenzione a me. Non solo in senso affettivo, ma soprattutto per… evitare che gli faccia del male.> quello purtroppo non è sicura di poterlo controllare, non fino a quando sentirà Mirako così divertita nel provocarla. Sospira, chiude gli occhi. <Hai sempre detto che ci deve essere assoluta sincerità fra noi due.> gli ricorda dopo qualche attimo di assoluto silenzio, decidendo quindi, in virtù di quella regola, di lasciarsi andare con lui. <Quindi sarò sincera.> si stringe il ciondolo al petto, tornando a guardare l’uomo e ricollegandosi a quella bugia che suo padre le ha scoperto. <Volevo colpirti in mezzo alle gambe prima, perché sono arrabbiata e frustrata, volevo farti del male. ed impedirti di avere altri figli in futuro… ma Mirako è arrabbiata, io sono arrabbiata. Otsuki è scappato e la capo clan non so perché è stata arrestata.> una piccola pausa, giusto per mettere in ordine quei pensieri troppo confusi. <Mamma è sparita di nuovo, la malattia, il bambino, gli incubi, Mirako, le mie paure. Mirako ha detto che avrei dovuto ucciderti, fare finta di passare dalla parte di Otsuki e uccidere anche lui.> sconfortata del tutto. <Non riesco a stare tranquilla con tutti quei pensieri.> come potrebbe con tutte queste cose a tormentarle la mente ogni cinque secondi? <E Shade sta male e io non so come aiutarla.> ecco un’altra cosa decisamente importante e che la fa sentire inutile. [Chakra On]

11:26 Raido:
  [Camera da letto] Kaori, una ragazza tanto importante nella loro vita quanto la principale causa di sofferenza in Kouki. Ha fatto in modo che Kaori divenisse sua madre e adesso si ritrova senza, forse ha agito troppo d'istinto, si è mosso troppo in fretta e non avrebbe dovuto far intrecciare la vita della Yakushi con quella della Hyuga, ha sbagliato e ora ne sta pagando le conseguenze. China leggermente il capo nel sentire le sue parole, Mirako è l'unica che starà sempre con lei e Kaori è scomparsa per la seconda volta, perchè non dovrebbe farlo anche lui? Tutto questo gli rimbomba nella testa, ha ragione su molte cose, davvero su tante ma di una cosa è sicuro <Io non me ne andrò mai> la sicurezza nella sua voce, una sicurezza che non mostrava da tempo, tantissimo tempo <L'unica cosa che mi separerà da te è la morte> solo quella avrebbe messo le distanze da lei <Mi dispiace per la mamma> e un certo odio verso la Hyuga comincia a crearsi, un odio non per essersene andata ma per aver fatto soffrire la figlia. Possono fargli di tutto ma Kouki non va toccata in nessun modo e lei lo ha fatto e semmai decidesse di tornare, troverebbe una porta chiusa ad attenderla, non le avrebbe più permesso di essere la madre della Yakushi. L'abbraccia, al rincuora ma si arriva a parlare del bambini e ciò che viene detto non è bellissimo, anzi, lo sta insultando in qualche modo però non si sente offeso, è la gelosia che parla e sa benissimo quanto in Kouki essa ha più effetto che mai <Può darsi ma una volta fuori, ti regala tante gioie e ti rende la vita più movimentata> Kouki non è nata da un parto naturale ma gli ha comunque reso movimentata la vita, gliel'ha riempita totalmente e non può che essere felice di questo, una felicità difficile da esprimere a parole e lascia che siano i gesti a parlare per lui. Le dona quel regalo, inaspettato di certo ma lo stringe nella mano della chunin, la tiene ben salda notando l'espressione sorpresa e stupita della ragazza mista a un sorriso sincero. I regali improvvisi fanno sempre effetto, specialmente se hanno un significato <Lo so, vieni qui> prende il ciondolo cercando di farla per poi portarglielo al collo in modo che il medaglione ricada sul petto; unisce le due catenine così da farglielo indossare. L'ascolta parlare in silenzio, forse si riferisce a Mirako con quelle parole, alla sua seconda personalità e la guarda con intensità <Esatto> la sincerità tra loro deve essere tutto, se manca quella, mancano le basi complete del loro rapporto. Piano piano porta le proprie mani in mezzo alle gambe andando a coprire una delle sue parti a cui tiene di più, deglutisce, butta giù grumi di saliva in modo intero però non crede alle proprie orecchie. Gli avrebbe davvero fatto del male <Mi avresti colpito? Per gelosia mi avresti fatto del male?> domanda sconcertato, non avrebbe creduto che Kouki potesse arrivare a tanto <Cosa pensavi di ottenere facendo così? Pensavi che ti avrei fatto una carezza e detto brava?> adesso è possibile udire un po' di rabbia nel suo tono di voce ma non se lo sarebbe mai aspettato da lei. Continua ad ascoltarla, è frustrata per Otsuki per via della capo clan, per sua madre e la malattia e anche per quello che le dice Mirako <Mirako vuole che tu mi uccida..e tu?> le cose si fanno sempre in due, mai da soli. Scosta le coperte, si alza dal letto, ha bisogno di camminare, sta cominciando ad agitarsi troppo per i propri gusti. Ora vi è anche il problema di Shade ma prima ha bisogno di parlare degli intenti di sua figlia, al momento è la cosa più importante. [Chk on]

11:44 Kouki:
  [Camera da letto] Per quanto lei dubiti e si sente fragile in quel frangente, sente di non riuscire ad abbandonarsi completamente a quelle sensazioni. L’abbandono fa male, e lo sanno bene tutti e due, tutte le persone che sono entrate in contatto con la Yakushi in realtà. Le parole dell’uomo così sicure, però, le danno una sferzata di speranza, una fiducia in più che non può che saldare quel loro legame. Unito al ciondolo e a quelle parole che ne ha accompagnato il regalo, non può che consolidare quella sicurezza tanto labile prima. <Non te ne andrai.> ripete quelle parole in un sussurro finendo per crederci alla fine, tanto da rilassarsi e sospirare. I lineamenti si distendono ed annuisce. <Prima ero logorata dalla preoccupazione per la mamma, ma ora… ora credo di iniziare ad odiarla.> le ha fatto più male del previsto probabilmente, un dolore che però accresce la sete di Mirako. <Ma tu ci sei, tu non te ne andrai.> ancora una volta lo ripete come in un mantra, per esserne sicura al cento per cento. Riesce a risollevarsi un poco in questo modo, fa molto anche per la questione del bambino alla fine. <Ci proverò col bambino, davvero.> non sa se le porterà gioia, ma una vita movimentata di sicuro sì. Sospira, scuotendo appena le spalle e giocando con una ciocca di capelli. In seguito si fa mettere il ciondolo al collo, per poi sistemarsi i capelli e tornando ad osservarlo. Un altro sorriso a quel gesto tanto semplice, mentre con le dita accarezza i contorni di quella collanina. Tuttavia la sincerità non sembra che la ricambi poi molto, dato che ottiene solo l’agitazione e la rabbia del padre, tanto che andrebbe a farsi seria, provando un moto di fastidio. <Insomma, io sono sincera e tu ti arrabbi per qualcosa che alla fine non ho fatto?> incrocia le braccia al petto, mentre osserva l’uomo alzarsi dal letto e camminare. <Te l’ho detto che non sono poi così buona… con questa storia del bambino ho iniziato a farmi convincere da Mirako, a farmi trascinare dalla rabbia e dall’odio. Le sue parole sembravano convincenti nella mia testa… ma ora tutto si è affievolito, mi hai fatto capire molto.> le ha fatto capire quanto sia importante, le ha dato sicurezze, tutto quello che serviva per farle accettare almeno in parte quel bambino. <Mi hai portata a dire che ci proverò col bambino, quindi direi che non sento più il bisogno di colpirti, dato che gran parte di quella rabbia se n’è andata.> la causa era quella, ma se la causa è stata domata dall’uomo, non c’è rischio che si ripresenti. <Non lo so se ti avrei colpito, sicuramente ti saresti arrabbiato molto e avresti avuto ragione.> di certo non fa piacere essere picchiati, per un uomo soprattutto in quelle parti delicate. <Non mi sarei aspettata nient’altro che la tua rabbia e il tuo dolore. Non sono così stupida.> pensare di ricevere carezze e un brava dopo un gesto simile? Solo Otsuki ne sarebbe capace. <Ma di sicuro io non voglio ucciderti, quello no. Io no.> ed è una certezza, non è lei quella che lo vuole morto, ma di sicuro non lo vuole nemmeno Mirako. Sospira. <Mirako è… solo arrabbiata per la questione di Otsuki, ma nemmeno lei vorrebbe ucciderti se ci riflettesse bene.> già, non le conviene, ecco tutto. Le braccia tornano a ricadere lungo i fianchi, le mano a sfiorare appena il materasso. [Chakra On]

15:13 Kouki:
  [Camera da letto] Per quanto lei dubiti e si sente fragile in quel frangente, sente di non riuscire ad abbandonarsi completamente a quelle sensazioni. L’abbandono fa male, e lo sanno bene tutti e due, tutte le persone che sono entrate in contatto con la Yakushi in realtà. Le parole dell’uomo così sicure, però, le danno una sferzata di speranza, una fiducia in più che non può che saldare quel loro legame. Unito al ciondolo e a quelle parole che ne ha accompagnato il regalo, non può che consolidare quella sicurezza tanto labile prima. <Non te ne andrai.> ripete quelle parole in un sussurro finendo per crederci alla fine, tanto da rilassarsi e sospirare. I lineamenti si distendono ed annuisce. <Prima ero logorata dalla preoccupazione per la mamma, ma ora… ora credo di iniziare ad odiarla.> le ha fatto più male del previsto probabilmente, un dolore che però accresce la sete di Mirako. <Ma tu ci sei, tu non te ne andrai.> ancora una volta lo ripete come in un mantra, per esserne sicura al cento per cento. Riesce a risollevarsi un poco in questo modo, fa molto anche per la questione del bambino alla fine. <Ci proverò col bambino, davvero.> non sa se le porterà gioia, ma una vita movimentata di sicuro sì. Sospira, scuotendo appena le spalle e giocando con una ciocca di capelli. In seguito si fa mettere il ciondolo al collo, per poi sistemarsi i capelli e tornando ad osservarlo. Un altro sorriso a quel gesto tanto semplice, mentre con le dita accarezza i contorni di quella collanina. Tuttavia la sincerità non sembra che la ricambi poi molto, dato che ottiene solo l’agitazione e la rabbia del padre, tanto che andrebbe a farsi seria, provando un moto di fastidio. <Insomma, io sono sincera e tu ti arrabbi per qualcosa che alla fine non ho fatto?> incrocia le braccia al petto, mentre osserva l’uomo alzarsi dal letto e camminare. <Te l’ho detto che non sono poi così buona… con questa storia del bambino ho iniziato a farmi convincere da Mirako, a farmi trascinare dalla rabbia e dall’odio. Le sue parole sembravano convincenti nella mia testa… ma ora tutto si è affievolito, mi hai fatto capire molto.> le ha fatto capire quanto sia importante, le ha dato sicurezze, tutto quello che serviva per farle accettare almeno in parte quel bambino. <Mi hai portata a dire che ci proverò col bambino, quindi direi che non sento più il bisogno di colpirti, dato che gran parte di quella rabbia se n’è andata.> la causa era quella, ma se la causa è stata domata dall’uomo, non c’è rischio che si ripresenti. <Non lo so se ti avrei colpito, sicuramente ti saresti arrabbiato molto e avresti avuto ragione.> di certo non fa piacere essere picchiati, per un uomo soprattutto in quelle parti delicate. <Non mi sarei aspettata nient’altro che la tua rabbia e il tuo dolore. Non sono così stupida.> pensare di ricevere carezze e un brava dopo un gesto simile? Solo Otsuki ne sarebbe capace. <Ma di sicuro io non voglio ucciderti, quello no. Io no.> ed è una certezza, non è lei quella che lo vuole morto, ma di sicuro non lo vuole nemmeno Mirako. Sospira. <Mirako è… solo arrabbiata per la questione di Otsuki, ma nemmeno lei vorrebbe ucciderti se ci riflettesse bene.> già, non le conviene, ecco tutto. Le braccia tornano a ricadere lungo i fianchi, le mano a sfiorare appena il materasso. [Chakra On]

15:31 Raido:
  [Camera da letto] Glielo ha giurato, glielo ha promesso, non l'avrebbe mai abbandonata, non sarebbe mai andato via perchè il suo posto è li, al suo fianco e non vorrebbe stare da nessun altra parte se non c'è la sua bambina, la sua unica e vera ragione di vita <Si> sorride mentre sente la Yakushi ripetere quelle parole come se fossero davvero un qualche tipo di mantra improvvisato, qualcosa per trovare calma, pace e serenità <Non sei l'unica> allunga il braccio destro, la mano si muove andando ad accarezzarla la guancia, piccoli tocchi tramite il pollice andando a sorriderle <Ti ha fatta soffrire, nessuno può osare farti tanto male, nemmeno lei> è una cosa che non tollera, nessuno deve far star male la sua bambina. Non vede l'ora che Kaori torni solo per vendicarsi di ciò che ha fatto, vuole rivederla solo per chiuderle tutti quanti i ponti in faccia e mandarla via con le proprie mani. Ancora quella ripetizione e un nuovo sorriso si forma sul volto dell'albino <Grazie> la ringrazia per quello sforzo che sta facendo, avrebbe aiutato con il bambino e si sarebbe comportata da sorella maggiore perchè è questo che vuole da lei, vuole che sia se stessa e che cresca in una famiglia <Te l'ho mai detto che sei bellissima quando sorridi?> gli viene da ridere, è felice di vederla con un sorriso in viso, la rende raggiante ed è solo quello il sentimento che vuole vedere sul di lei viso, la felicità e nient'altro. Purtroppo quella felicità viene meno dopo le rivelazioni di Kouki riguardo i suoi piani quella mattina. Si alza dal letto, cammina per la stanza cercando di far diminuire i nervi <Ovvio che mi arrabbio, perchè non sei venuta a svegliarmi per parlarne? Ti ho sempre detto di parlarmi di ogni cosa che ti succede e così da risolverla insieme> questo gli da fastidio, il fatto che abbia preferito fargli del male piuttosto che parlargli, dialogare ed essere sincera fin dall'inizio. Le successive parole che pronuncia non riducono il nervoso, anzi, lo amplificano di più <Sentire il bisogno> pronuncia abbassa voce e nuovamente la sua linea di pensiero arriva chiara e forte <Perchè parlare fa male> ancora a bassa voce prima di fare un respiro profondo <Ecco, vedi?> si volta a guardarla, si avvicina al letto <E' questo quello che mi fa arrabbiare. Io non ti avrei mai messo da parte, te lo sto dicendo e te lo ripeterò in futuro nel caso sentissi il bisogno di sentirlo. Se sei insicura su qualcosa, parlami Kouki, sono tuo padre, non un estraneo> alla fine non si è arrabbiato per il fatto in se quanto per il motivo per cui ha cercato di farlo. Si, si sarebbe arrabbiato ancora di più se l'avesse fatto, si sarebbe davvero arrabbiato per la prima volta verso la sua bambina. Non vuole ucciderlo e di questo è sicuro, le ha fatto quella domanda senza un vero motivo alla fine <Lo so amore mio, lo so> ma ecco la serpe, Mirako, è lei che continua a mettere la pulce nell'orecchio di Kouki. Deve farsi accettare da lei come padre <Ho già cominciato le ricerche, prenderò Otsuki non appena lo troverò> ed è vero, ha iniziato a cercarlo per tutto il paese dell'erba e non solo. Si avvicina al letto andando a sedersi per poi lasciarsi andare di schiena sul materasso, cerca di rilassarsi, guarda il soffitto <Io non capisco, voglio bene anche a Mirako, non capisco cos'altro devo fare ancora perchè mi consideri un padre. Lei, per me, è come te, una benedizione> sospira andando a chiudere gli occhi, li chiude cercando di pensare a un modo efficace. [Chk on]

15:59 Kouki:
  [Camera da letto] Quella questione alla fine sembra essersi ridimensionata e la piccola pare aver ritrovato un poco di quel suo equilibrio, una stabilità datale da suo padre. Lui è lì, sempre lì con lei. Ma a quanto pare non è l’unica ad avercela con sua madre, anche se lei sta iniziando ad odiarla comunque non vuol dire che non le voglia bene… insomma, non si sentirebbe così ferita se no. <Io non so cosa sia meglio… che sia tragicamente morta, o che mi abbia davvero lasciata di nuovo.> mormora appena non riuscendo a trovare una risposta a quelle parole, entrambe le opzioni le fanno un gran male, ma sono le uniche due che le vengono in mente. Ma suo padre le rimarrà affianco e anche col bambino sembra che non verrà messa da parte. Apprezza quelle parole, apprezza il ciondolo e ama sentirsi in questo modo, ma solo quando nascerà effettivamente il piccolo allora riuscirà a capire che sentimenti sentirà verso di lui. <Vedremo… sempre che a Fumiko non dia fastidio.> del resto sarà la madre, se lei non volesse che la Yakushi si avvicini al figlio? Del resto non sono partite col piede giusto, anche se ora si sono avvicinate molto. Si lascia accarezzare, si gode quel momento di affetto tutto suo e di nessun altro, chiude gli occhi e sorride, salvo per poi arrossire lievemente all’affermazione dell’uomo. <Bellissima?> lei non sa dire, non si è mai considerata sotto questo punto di vista, e il rossore è decisamente evidente dato il pallore della ragazzina. Si imbarazza, tentenna ed abbassa lo sguardo al ciondolo che le è stato dato. Si sente felice, come se tutto fosse andato a posto, ma la sua sincerità ha incrinato il momento e ora deve osservare suo padre mentre cammina per la stanza e le parla della sua rabbia. <Svegliarti per parlarne?> domanda, offesa e risentita. <Non hai capito bene come funziona allora.> il tono si abbassa, il viso si intristisce soprattutto perché non sa come spiegare quello che comunque tenterà di dirgli. <Credi che Mirako mi chieda il permesso per parlarmi nella testa? Che stamattina mi abbia detto: ehi, sai che c’è? Se mi permetti vorrei dirti delle cose, ma se preferisci, perché non ne parli prima con tuo padre?> borbotta, anche se in realtà sembra solo buffa in questo momento, mentre fa il verso a… se stessa. <Se vuole può prendere il controllo della mia mente e delle mie emozioni, dell’intero mio corpo. Tu non capisci quanto sia… invitante, quanto mi condizioni. Essenzialmente non ho avuto il tempo di pensare di svegliarti per parlarne, perché ero in balia delle sue parole.> sospira, non c’è rabbia nelle sue parole ma è parecchio sconsolata. <A volte non ricordo nemmeno quello che faccio perché c’è Lei. Potrebbe farti del male e nemmeno avrei la possibilità di fermarla o capirlo, o ricordarlo.> tace per qualche secondo prima di continuare. <A volte non ho il tempo di parlarne. C’è Shade, la sua situazione, il suo litigio con Fumiko… sto pensando a come aiutarla, come farla sentire meglio.> scuote la testa, osservando il letto. <Cosa dovrei dirti? Quello che dico ti fa solo arrabbiare. Insomma, ti sei arrabbiato per qualcosa che non ho fatto e mi sto confidando con te dicendoti tutto. A differenza tua. Ma devi capire che per me è difficile gestire Mirako e me stessa allo stesso tempo.> è anche un po’ stufa di lottare sempre e costantemente contro la propria mente e i propri mali. <Otsuki. Non ti azzardare a prenderlo da solo, farò delle ricerche anche io.> si, e come? Gironzolando per Kusa, ma forse lei potrebbe avere più speranza rispetto all’Oboro, dato che il suo creatore la vuole. Lo osserva, ora più risollevata nel vederlo un po’ più rilassato. <Lei non ti vuole come padre, perché suo padre è qualcun altro… mmm… nostro biologico diciamo. Ma lei ci è molto attaccata. Come non vuole Shade e non voleva Kaori. Siete solo giocattoli per lei, è fatta così.> alza le spalle, un breve movimento. <Forse dovresti parlarci, dopo tutto non è che parla molto con voi, e quindi ha meno occasioni per affezionarsi, forse.> da qualche opzione al padre. <Potere, cattiveria. Darebbe ascolto a qualcuno di simile… del resto dava ascolto ad Otsuki prima che la trattasse come una malattia.> non dice altro, termina così le sue parole tornando ad osservare il ciondolo. [Chakra On]

16:29 Raido:
  [Camera da letto] Cosa può essere meglio, che l'abbia lasciata o che sia morta? Per il bene di Kouki spera sia morta, è una sofferenza meno grande da sopportare perchè sapere che la propria madre l'ha nuovamente lasciata è troppo ed è troppo persino per lui vedere la bambina stare tanto male. Non risponde a quella frase, preferisce sospirare, lasciarsi andare a un respiro pesante. Perchè Kaori si è comportata così? Perchè? Quando l'ha conosciuta è rimasto preso da lei, letteralmente ammaliato dalla sua bontà eppure è finita per diventare come chiunque altro, l'ha lasciato e ha lasciato la loro figlia. Non può abbandonare Kouki, per niente al mondo, deve fare in modo di essere sempre presente e di essere al suo fianco in ogni singolo momento <Se ci fosse un modo per impedire alla morte di arrivare, cercherei di prenderlo per starti sempre vicino> un mezzo sorriso si crea sul volto del Jonin, un sorriso malinconico per certi versi, un sorriso sconfitto perchè sa che non esiste una cosa del genere <Stavo pensando..se lasciassi qui una mia copia? Ho promesso di passare molto più tempo con te ma devo andare anche a Konoha e lasciarti da sola non mi va. Che ne pensi?> alla fine è come avere lui vicino solo che non è l'originale ma comunque potrebbero fare insieme qualsiasi cosa, come padre e figlia. Ha mandato via tutti quanti i dubbi dalla ragazzina, ogni cosa viene scacciata come se fosse una pestilenza <Non le da fastidio. Fumiko sta cercando di avere un rapporto con te, ci sta provando, diciamo che vuole essere tua amica> questo glielo disse Fumiko tempo fa e ancora adesso è così, non ha dubbi su questo. Coccola Kouki, la carezza, cerca di consolarla e fare stare bene mentre il rossore invade il suo viso, un rossore che lo porta a sorridere nuovamente <Si, bellissima e quel rosso in faccia lo sai anche di più> se non coccola lui la propria bambina, chi altro deve farlo, è il suo compito di genitore e solo lui può permettersi tanto. Ancora una volta tutto viene meno, Raido passeggia per la stanza nervoso e non sta facendo una bella impressione davanti alla figlioletta che inizia ad offendersi per tutto quanto. Mirako non è una personalità semplice da trattenere e da avere dentro di se ma forse non potrebbe mai capirlo, deve viverlo in prima persona. Sospira avvicinandosi a Kouki, mettendosi sul letto <Non mi fa solo arrabbiare, è solo che..vorrei che ti confidassi con me con più facilità> il tono si addolcisce, vuole quello dalla sua bambina <E come sarebbe a dire a differenza mia? Io le cose te le dico, a suo tempo ma te le dico. Non sono il massimo nei rapporti e lo sai, basta vedere come è andata a finire la giornata dopo che ti ho detto di Fumiko la prima volta> non si sa esprimere benissimo, specialmente con le persone a cui tiene particolarmente. Scherza su questo argomento ma torna serio, devono parlare di Mirako <Ma, per quanto riguarda Mirako...ti aiuto io a gestirla e se ti dice qualcosa tu pensa sempre alle mie parole, ricordati sempre che ti voglio bene e che sei la mia bambina, intesi amore mio?> le tocca il mente cercando di sollevarglielo per guardarla negli occhi <E Shade e Fumiko si sono, diciamo chiarite, Shade non si fida ancora totalmente di Fumiko ma è un pass in avanti> è giusto che anche lei sappia di questo particolare. Si lascia andare sul letto a peso morto mentre ascolta il dire di Kouki <E chi dice che sono solo?> non lo è mai, ha le sue fonti, ha i suoi uomini e la Masayoshi su cui poter contare. Ancora si parla di Mirako e di quello che pensa, di quello che vuole, di ciò di cui ha bisogno. Giocattoli, qualcosa con cui giocare <Lo so ma il fatto è che non saprei che parole usare con lei. Capisco i suoi "gusti" però..non lo so> con Mirako si ritrova sempre spiazzato, quasi impotente molte volte <Potere e cattiveria...ma se proponessero a Mirako di fare qualcosa di cattivo per un bene superiore, dici che accetterebbe?> la butta li, una domanda improvvisata ma c'è molto dietro questa domanda, tantissimo. [Chk on]

16:51 Kouki:
  [Camera da letto] Osserva suo padre, lo ascolta e quella frase che le va a dire dice tutto di lui. Sorride, perché non può fare altro che constatare tutto l’amore che lui prova per la piccola. Si deve fidare anche se l’esempio di sua madre non è di certo dei migliori… lui è diverso da lei, così come è diversa Shade. Sospira, annuisce, ma sembra molto più allegra di prima. <Un modo c’è per impedire alla morte di arrivare.> circa, almeno ci crede da quello che ha letto e di quello che comunque si dice nel suo di clan. <Perfezione ed immortalità. Orochimaru non l’ha forse raggiunta? E io voglio percorrere quelle orme, ottenere le stesse cose per usarle però in modo diverso.> è questo che accumuna lei e Mirako, solo che l’Altra mira alla malvagità, Kouki ormai non più e lo ha capito grazie a suo padre. Ma lascia cadere il discorso per concentrarsi sulla proposta dell’uomo. <Per me va bene… devi andare a Konoha per Fumiko e il bambino? Lei non potrebbe venire qui?> almeno potrebbero stare tutti insieme e lei non dovrebbe accontentarsi di una copia, ma comunque di certo non se l’è presa per quella proposta, appare decisamente pacata e tranquilla. <Forse riusciamo ad essere amiche, a me non dispiace poi così tanto.> ammette sinceramente, lasciando che i complimenti di suo padre la coccolino. Un momento che viene interrotto certo, ma da un’incrinatura che presto viene rinsaldata. <Lo sto facendo, mi confido ora. Ma tu sei comunque preso da molte cose e io di certo non voglio essere un peso. Se riesco cerco di fare da sola.> certo, poi combina i danni come è successo con Otsuki. Ma a quel proposito le viene in mente una cosa. <Fumiko mi ha detto che Otsuki ha cercato di ucciderla attirandola in una trappola, lo sapevi?> si ammutolisce, ripensa a quando Fumiko stessa glie lo ha detto. <Mi sono… spaventata così tanto per lei che forse l’ho trattata male.> l’ha sgridata, ma questo sospinge la bambina a continuare quel discorso. <Lei si mette nei guai, non può farlo ora che aspetta un bambino, diglielo tu. Deve stare attenta.> ricorda il suo voler partire e la ragazzina inizia a non sentirsi sicura nel saperla in quella situazione… ma si blocca, l’intero suo viso si ferma in un’espressione di sorpresa. Nel giro di poco si è ritrovata non solo a preoccuparsi di Fumiko, ma anche del bambino. Si imbroncia e sbuffa, odia essere così variabile, quasi bipolare. Anche se in un certo senso lo è. Ascolta le parole di suo padre, annuisce guardandolo negli occhi. <Farò del mio meglio. E si, Shade me lo ha detto che hanno fatto una sorta di pace… anche se non è che ne capisca molto di quello che succede fra loro due.> non ha ben chiaro, tra Fumiko che dovrebbe essere psicopatica e in realtà non lo è… almeno con lei, e Shade che soffre e si crede un mostro. <Solo… nel senso senza di me. Non prenderlo senza di me. Ma poi se volessi indagare con te? Insomma riguarda me più che altro la faccenda di Otsuki, non mi può estraniare.> si sente un po’ risentita del fatto che suo padre abbia iniziato ricerche senza di lei, ma quelle sue parole risvegliano una domanda molto semplice. <In che senso non sei da solo?> lo guarda negli occhi confusa, per poi continuare in un sospiro. <Tu sei sincero con me, ma solo quando vuoi tu. Non mi dici le cose subito e mi riferisco solo a Fumiko. Hai iniziato una storia con lei nascondendomelo e senza dirmi nulla. Se io devo essere sincera con te, pretendo lo stesso anche da te.> seria in viso, decisamente convinta di quello che vuole, ma la domanda successive la prende un po’ alla sprovvista. <Non lo so se accetterebbe, penso dipenda da questo bene superiore. Di cosa si tratta e a cosa porta. Per il resto se lei può raggiungere i suoi obiettivi, penso accetterebbe qualsiasi cosa.> commenta rimanendo sempre fissa sul viso dell’uomo. [Chakra On]

17:20 Raido:
  [Camera da letto] Lo prende alla sprovvista, letteralmente, gli parla di Orochimaru e della sua idea di immortalità, un qualcosa che è riuscito a raggiungere soltanto lui. Non ci ha mai pensato a dire il vero, non ha mai pensato di impadronirsi della tecnica di Orochimaru non sapendo nemmeno dove poterla trovare e quale strada seguire o in quale direzione proseguire <Mi hai messo davanti a un bel dilemma ma non saprei nemmeno da dove iniziare nemmeno volendo. Non so quali ricerche abbia fatto, ne dove le abbia fatte e non so dove ha nascosto i suoi risultati> non sa niente di questo obiettivo del sannin, letteralmente niente. E' come cercare un ago in un pagliaio, è difficile, quasi impossibile trovare ogni cosa perfettamente e ne è conscio, anche troppo conscio. Sospira pesantemente, ci avrebbe pensato più in la quando tutto sarebbe finito o quanto meno alcune cose si fossero sistemate. Ode la domanda della ragazzina e un mezzo sorriso si forma sul viso <Per questo vado li, lei vuole venire qui ma non può farlo da sola, o mi sbaglio?> si volta verso Kouki a guardarla negli occhi, la osserva sorridendo <Stiamo cercando di andare a vivere insieme, adesso con il bambino è più importante che mai, non può avere i genitori che vivono in due villaggi diversi e tu non puoi avere un padre che fa avanti e indietro tra due villaggi> stanno facendo tutto quanto per amore dei figli, non solo per loro ma il principale pensiero è rivolto in quella direzione <Se riusciste a diventare amiche sarebbe perfetto> e lui ne sarebbe molto felice, a dir poco felice, avrebbe le due donne più importanti della sua vita vicine e che si vogliono bene anche. La coccola e continuano quella discussione, sta risaldando quella piccola spaccatura ma le parole di Kouki fanno male e lo fanno preoccupare. Cerca di prenderle il viso tra le mani, le poggia entrambe sulle guance guardandola negli occhi <Non sei un peso, mia figlia non sarà mai un peso e ogni volta che hai bisogno di me, ogni volta che senti di dovermi dire qualcosa, anche se sono preso, anche se sono in missione dall'altra parte del mondo...io arriverò e ci sarò per te> non deve pensarlo e questo è un'altra prova per farglielo capire, non deve mai pensare di essere di troppo, è sua figlia e niente di meno. Le lascia il viso, lo lascia andare ascoltandola ancora <Me lo ha detto. L'avevo avvisata di fare attenzione ma è caduta nella trappola> anche per questo vuole farla pagare ad Otsuki ma ora gli serve e gli serve anche con urgenza <Avrà capito il tuo intento, non sentirti in torto> lo avrebbe fatto anche lui al suo posto, poco ma sicuro <Fumiko è testa calda, è cocciuta. Io glielo posso anche dire ma alla fine fa sempre di testa sua> anche con il bambino in grembo non ha molte speranze, spera solo nel suo buon senso e che questo non l'abbandoni. E' vero, Kouki è finita a preoccuparsi di due persone che prima odiava, lo ha notato e la cosa gli piace, è la dimostrazione che non è una cattiva persona, tutt'altro <Non lo capisco nemmeno io, parlo con Shade e qualcosa riesco a risolvere, parlo con Fumiko e faccio un buco nell'acqua quasi sempre, proprio perchè è cocciuta> si, ci ha quasi perso del tutto le speranze con lei, la testardaggine è difficile da togliere <Non ti sto estraniando, voglio avere qualcosa di certo prima di coinvolgerti>...<Ho i miei uomini ad aiutarmi> avrebbe sguinzagliato chiunque pur di trovare quello scienziato, avrebbe veramente fatto di tutto pur di trovarlo. Gli arriva anche la ramanzina ora, si prende il rimprovero della figlia..non se lo sarebbe aspettato ma riguarda Fumiko e soltanto lei <Lo so ma se avessi smesso di vederla due giorni dopo averla conosciuta? A cosa sarebbe servito? Volevo che diventasse una cosa seria prima di dirtelo, così che tu potessi capire che era tutto vero e non solo una sbandata> e qui arriva la sincerità, anche lui deve esserlo, come è giusto che sia <Ma hai ragione> non serve a niente negarlo, farebbe stare solo male entrambi. La risposta su Mirako arriva ed è più o meno quello che ha immaginato di sentire, niente di più, niente di meno <Capisco> le cose non sono facili ma intraprendere quel tipo di argomento adesso sarebbe troppo. Hanno affrontato diverse cose ed è ancora mattina, forse è meglio rimandare tutto a data da destinarsi per adesso <Va bene, dire che per stamattina abbiamo parlato abbastanza. Andiamo a pranzo fuori?> domanda alla ragazzina felice improvvisamente <E poi facciamo quello che vuoi, tutto quello che vuoi, ci stai? Cosa ti va di fare?> vuole dedicare la giornata completamente a lei, non avrebbe fatto altro oggi, solo rimanere al fianco della propria bambina. [END]

17:42 Kouki:
  [Camera da letto] Le parole di suo padre sono vere e le annuisce senza problemi. Le mani vengono portate al proprio petto, come se stesse per indicare qualcosa che le sta a cuore. <Riguarda il mio clan. E dato che ho intenzione di percorrere quelle orme, dedicherò gran parte della mia vita a quelle ricerche. Più mi avvicino a Orochimaru, in senso figurato, più speranze avrò.> ne parla con molta tranquillità, come se quei propositi di seguire le orme di un Sannin così pericoloso, fosse come andare al mercato. Di sicuro ci vorrà molto tempo, anni e anni, ma proprio per questo si deve impegnare. <La forza e il potere mi sarebbero di aiuto, per questo li ricerco insieme alla conoscenza e al sapere. Io sono tua figlia, ma sono anche una Yakushi.> e quel che è meglio per se stessa è che ha deciso di avere tutto quello per scopi che non siano catastrofici e malvagi. È riuscita così a colmare la spinta che sente verso il proprio clan e la figura di Orochimaru, con quella che a quanto pare è la sua natura. Ciò la rende felice, parlarne la rende felice. Sorride, si lascia coccolare e la gioia aumenta ora che sente il discorso riguardo Fumiko e la famiglia. <Tutti insieme, mi piace.> come voleva lei, il non essere costretta ad avere la famiglia spaccata in due. <Comunque si, certo, ho capito. Puoi lasciare una copia qui con me.> certo preferirebbe l’originale, ma non può farsi venire i complessi per ogni cosa. <Amiche… abbiamo parlato e ci comprendiamo molto.> ha molte cose in comune con lei, come con Shade. Ancora una volta si fa rassicurare, molto più sollevata rispetto a prima, ora la Voce di Mirako è sempre più lontana. Sorride, non ha bisogno di dire altro. <Mi confiderò di più con te, te lo prometto.> può fare quello però per renderlo più felice, per evitare che si arrabbi ancora. <Io ho parlato con Shade, noi due insieme stiamo bene. Ho parlato anche a Fumiko di questa situazione, e… non credo sia stato un buco nell’acqua, insomma. E’ riuscita a capire qualcosa di importante e ho nutrito grandi speranze nella loro riappacificazione.> è vero, credeva di trovare una Fumiko diversa a detta di Shade, ma così non è stato e ne è solo stata felice. <Fumiko mi piace.> lo ha detto, meglio che qualcuno lo abbia registrato, perché non si sa quando lo ripeterà. Il discorso continua, verte sulla sincerità e lei annuisce. <E’ vero, comprendo. Ma mi sarebbe piaciuto saperlo prima, a piccoli passi.> lo guarda negli occhi accennando un sorriso sereno. <Allora più sincerità, è sempre stata una regola fissa tra noi due.> e riguarda lei stessa, ma anche suo padre. Le parole che riguardano i suoi uomini la fanno corrugare appena la fronte… ha così tanti seguaci essendo così famoso? Non dice nulla, ma quella risposta è decisamente sbrigativa e non risponde alla domanda della Yakushi. <Be… dato che si tratta di me, vorrei sapere chi si mette ad indagare sul mio creatore.> sussurra appena, trovando quell’invadenza non proprio piacevole. Ma quella mattina era iniziata male e si sta svolgendo sempre meglio, non ha intenzione di rovinare nulla, per questo si limiterebbe ad abbracciare suo padre, stretta a lui, per poi annuire. <Si, usciamo.> il tono alto, più cristallino. Sceglierà poi qualcosa da fare, di certo non shopping, quello deve farlo con Fumiko, se mai la donna vorrà. [Chakra On][END]

Raido parla con Kouki di molte cose e fuga ogni sua parola e nel mentre mette i primi semi per la Masayoshi.