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Sulla porta di casa

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con Akaya, Shade

16:03 Akaya:
  [Esterno] La Nara sta alternando le proprie leve inferiori diretta verso una specifica casa, sebbene il proprio passo non sia esattamente deciso come vorrebbe che sia. Trema leggermente, sapendo che forse sta per fare una pazzia ma ha due motivi per cercare una specifica persona, soprattutto grazie al fatto che sa benissimo dove trovarla, o almeno crede di sapere ciò. Indossa la sua solita camicetta bianca sovrastata, nell'area addominale, da un semplice corpetto di pizzo nero come gli aderenti pantaloni che fasciano le gambe della gattara fino alle caviglie dov'è visibile una striscia di pelle prima che le ballerine del color della notte coprano il resto dei piedi da cui sono calzate. Un fiocco scuro le orna i capelli violacei, quasi neri, mentre i guanti ninja(i cui artigli non sono montanti quest'oggi) le fasciano le mani. Non dice nulla, non fa altro che muoversi fino a raggiungere la porta di quell'abitazione mentre solleva una mano e bussa un paio di volte con dei leggeri tocchi delle nocche

16:19 Shade:
 Il sole è alto nel cielo, coperto da qualche nuvola passeggiare che, fortunatamente, non riescono ad oscurarlo completamente. Come potrebbe anche solo pensare di passare di nuovo la giornata in casa? No, non è possibile. Ha bisogno di uscire, ha bisogno di andare a cercare il lupo che, ancora una volta, stenta a farsi avvicinare o anche solo trovare dalla giovane addestratrice. Ne ha approfittato, ha fatto diverse commissioni, dalle più piccole e insignificanti, come andare a comprare qualche mela per i cavalli, alle più importanti, quali portare i due fuori, il crisantemo bianco e il giglio ragno rosso, sulla tomba di Hiashi alle praterie della memoria. E adesso? Adesso torna finalmente a casa, lontana da occhi indiscreti di persone troppo curiose nei confronti del piccolo topino bianco che spicca sul completo nero che indossa. I capelli sono legati in una treccia, lasciata morbida sulla schiena, i vestiti sono monocromatici, neri, escluso il porta oggetti bianco che contiene qualche piccola leccornia appena acquistate per gli animali. Anche le scarpe sono nere e non ha alcun accessorio particolare che spicca sulla sua forma. Nazu se ne sta tranquillo sulla sua spalla, la usa come navetta per poter vedere il mondo e, di tanto in tanto, si nasconde nella sacca a mangiucchiare qualche semino di girasole appena comprato. Quindi Akaya non riuscirà a ricevere alcuna risposta al suo bussare alla porta, almeno non quella risposta che si aspetta di ricevere, ma si ritroverà la Hyuga raggiungerla da dietro di se, con un espressione ben poco felice stampata sul volto. Cercherebbe di affiancarla, senza dire nulla, per poi aprire la porta e mettere piede in casa, senza degnarla di uno sguardo. <Senti, sono stanca di dover parlare, di essere analizzata o studiata da una persona curiosa di un passato e un presente che nemmeno le appartiene. Torna a casa Akaya> non è un avvertimento, è una richiesta, di una ragazzina che non vuole passare l’ennesimo pomeriggio a parlottare con una coetanea che nemmeno le sta simpatica. [ch off]

16:47 Akaya:
  [Esterno] Continua ad attendere che l'altra risponda, fino a quando non sente le parole dell'altra riguardo al fatto che non ha intenzione di parlare o di essere studiata, quindi scuote il proprio capo ruotandolo prima da un lato e poi dall'altro, andando a sorridere appena < Non sono qui per farti parlare molto o per analizzarti tranquilla: voglio solo farti due richieste, ad una delle quali non dovresti nemmeno rispondermi a voce > spiega prendendo un profondo respiro mentre si volterebbe verso l'altra < La prima domanda è se tu conosci un modo per farmi subire anche solo in minima parte quello che hai provato tu senza dover fare del male ai miei familiari... Così che possa mettere alla prova la mia psiche > spiega inclinando il proprio capo di lato < E l'altra, quella a cui non devi rispondere se non vorrai, è la seguente domanda: "Se Hiashi ti vedesse ora, sarebbe felice di ciò che sei diventata o stai diventando?" > quindi inclina il proprio capo di lato, mormorando < Ma alla prima domanda ti prego di rispondermi... Preferisco testarmi ora piuttosto che in un modo in cui non posso controllare le conseguenze delle mie reazioni... > mormorando a bassa voce

17:31 Shade:
 La prima bugia viene detta dalla ragazza non appena inizia a parlare. Ha iniziato dicendo che non ha voglia di farla parlare molto, ma la prima domanda che le va a fare richiede una risposta a voce, perché altrimenti le servirebbe un Kunai, arma che, al momento, non ha con se. <Inizio seriamente a dubitare della tua sanità mentale> ammeterebbe gelida, spostando lo sguardo sulla ragazzina con un movimento lento ma deciso. Vorrebbe congelarla sul posto, impedirle di muovere un singolo piede dentro quella casa e di mettersi in pericolo per davvero questa volta. <Una minima parte di quello che ho provato io? Una minima parte è un giorno dell’anno di inferno. Una minima parte è soffrire per la scomparsa di una persona amata o essere minacciati di morte…> lo direbbe a voce alta, ma sembra sinceramente pensierosa su quanto le sta accadendo. Sente il freddo che la circonda come se si generasse da un punto intorno a lei fin troppo vicino per poterlo evitare. Il topino persino scende dalla sua spalla, cercando riparo dietro la prima porta che incontra. La sua rabbia è percepibile nell’aria che la circonda. <Vattene, prima che decida di ucciderti> e poi arriva la pugnalata, una pugnalata più dolorosa di quanto non potrebbe mai immaginare. Porterebbe una mano al petto, andando a controllarla poco dopo, come a volersi assicurare che non le sia stato veramente fatta passare un arma attraverso la carne tanto che il dolore le sembrava reale. Per un paio di secondi la si vede respirare a fatica, occhi sgranati, digrigna i denti e la osserva con un espressione omicida. Ma quel posto per lei è sacro, abbastanza da lasciarla con la necessità di controllarsi. <Hiashi…> quel nome, in quel momento, le fa talmente male da non riuscire quasi a scandirlo correttamente. <Non hai alcun diritto di pronunciare il suo nome in QUESTO. LUOGO.> si sta agitando non poco e la cosa è decisamente evidente, motivo per cui deciderebbe di voltarle le spalle e andarsene, per mantenere fede all’amore che il Jonin portava per il suo villaggio, superiore a quello che lei porta per lo stesso al momento. Le mani verrebbero congiunte all’altezza del plesso solare, unite nel sigillo della capra, mentre cercherebbe di ritrovare un attimo di calma e pace, concentrandosi sulla figura di un uomo diviso da due energie. Queste energie, poste nella parte basse e nella parte alta del corpo, rispettivamente di colore rosso e blu, andrebbero ad esser visualizzate sulla figura come una forza libera all’interno del sistema circolatorio che solitamente utilizzano per il passaggio del chakra. Lei cercherebbe di trovare la calma, racchiudendo lentamente quelle due energie all’interno di due piccole sfere illusorie. Due palline, che andrebbero a riempirsi dell’indomabile forza fisica e della incredibile forza di volontà, fino ad esserne stracolme, per poi esser portate verso il plesso solare ove inizierebbero a roteare in un vorticoso mulinello che, lentamente, le permetterebbe di mischiare, dando origine ad una terza energia: il chakra. Se tutto fosse andato per il meglio dovrebbe sentire quella energie muoversi nel corpo fino a raggiungere gli tsubo, cercando di trovare la calma in quella inebriante sensazione di potere.[Tentativo impasto chakra]

17:47 Akaya:
  [Esterno] Ascolta le parole dell'altra, alle quali sorride imbarazzata mentre scrolla le proprie spalle < Forse... Ma Furaya-sama ha detto che conviene non ritardare quel momento come stavo facendo, quindi... > inclinando il proprio capo verso destra ed ascolta le sue successive parole parole, alle quali rabbrividisce visibilmente mentre mormora appena < E... Eviterei almeno la seconda > ammette tremante mentre farebbe un rapido ed istintivo (mezzo) passo indietro, trovandosi praticamente con le proprie spalle al muro per poi sentire la minaccia, fissandola con occhi sgranati < M... Mi uccideresti? > mormora a bassa voce < Io... > prima di vederla barcollare al solo udire quel nome e, quindi, parlare quasi a fatica, quindi solleverebbe una mano verso di lei mentre schiude le proprie labbra ma, subito dopo, le riserra e, nel vederla immobile, sospira appena < Quindi non farai nulla? > mormora speranzosa e, qualora quella supposizione sia corretta, potrebbe anche trasformarsi senza rischiare di sprecare chackra, quindi perché non iniziare ad impastarlo? Porta ambo le proprie mani davanti al proprio petto per intrecciarle nel sigillo della "capra" mentre inizierebbe a concentrarsi sulla propria energia fisica(insita nella bocca del proprio stomaco) e psichica(relegata nel cervelletto), raccogliendone come sempre il più possibile per poi farle scorrere lungo il proprio midollo spinale, la psichica, e la bocca del proprio stomaco, la fisica, allo scopo di riversale sul proprio plesso solare dove andrebbe ad intrecciarle in una duplice spirale di energia le cui estremità andrebbero a scontrarsi per provocare quella semplice scintilla di chackra, la quale dovrebbe espandersi nutrendosi delle energie richiamate qualora sia andato tutto come previsto[Impasto del chackra 4/4]

18:39 Shade:
 I movimenti della Genin sarebbero veloci e la porterebbero a muoversi sempre più velocemente all’interno dell’abitazione di Hiashi. Prima però si toglierebbe le scarpe all’ingresso, per evitare di sporcare il tatami che non saprebbe nemmeno come lavare per davvero. Si muoverebbe incredibilmente veloce, fino a raggiungere la cucina, inizia a cercare nel frigorifero qualcosa di dolce da mangiare, ignorando completamente le parole della ragazzina, e concentrandosi solo a poter mangiare quanta più cioccolata possibile. Alimento solitamente non presente nella cucina di Hiashi, ma che, da quando ci vive lei in quella casa, non manca praticamente mai. Potrebbe pensare anche di mangiare dell’ottimo GELATO AL CIOCCOLATO, ma no, fa troppo freddo per il gelato, della crema spalmabile alla noccia è più che sufficiente. Come detto Akaya non verrebbe minimamente degnata di alcun tipo di attenzione, finchè questa permane SULLA SOGLIA di casa sua, posto dove l’ha lasciata con un avvertimento più che convincente. Chissà se il chakra le fa mangiare più gelato più velocemente. Si guarda intorno, cercando la figura di Nazu o di qualche altro animale, rendendosi conto che, in realtà in quella cucina è praticamente da sola e così vorrebbe restare. [Ch On]

18:56 Akaya:
  [Esterno] Continuerebbe a concentrarsi sul chackra che dovrebbe esser stato appena impastato mentre rinnoverebbe il sigillo della "capra", estraendone un frammento che farebbe scorrere lungo la propria spina dorsale fino ad usarla per avvolgerci il proprio coccige, quindi inizierebbe a produrre nuove vertebre sulla suddetta articolazione che dovrebbero spingerlo sempre più verso all'esterno, cercando di visualizzare un'appendice lunga circa un metro alle proprie spalle, dritta dietro la propria schiena, andando ad avvolgere la stessa con fasci di nervi e muscoli che poi ricoprirebbe interamente prima con un sottile strato cutaneo e poi con una corta ma folta peluria del medesimo colore dei propri capelli, quindi andrebbe ad estrarre un altro frammento di chackra che, tramite il proprio sistema circolatorio/linfalico, porterebbe sulle proprie orecchie, ovviamente dividendolo in parti uguali, andando a ricoprirle con tale energia con la quale andrebbe a andrebbe a deformarle per dargli una forma più triangolare per poi di spingerle verso la parte alta della propria nuca, dove le avvolgerebbe con una sottile peluria del medesimo colore dei peli della coda. Una volta focalizzate tali energie andrebbe semplicemente ad attivare il jutsu prima di allontanarsi di un passo dalla porta, così da poterla chiudere visto che sa che l'altra ha un nemico che potrebbe approfittarne, e quindi si appoggerebbe contro la lignea superficie che la dividerebbe dall'esterno ed abbasserebbe le proprie palpebre, senza dire una singola parola od imporre la propria presenza all'altra, almeno per ora [Chackra 10->8/10][Henge no jutsu 3/4]

19:20 Shade:
 Parlare ancora con Akaya? Andare a controllare se è entrata in casa o meno? Sarebbe una rottura di scatole decisamente superiore a quella che lei, piccola ragazzina in preda alla rabbia, ha voglia di sopportare in questo momento. Quindi si alzerebbe alla sua seduta, dopo aver consumato una discreta quantità di cibi vari, dirigendosi in giardino, sperando che nessuno, almeno oggi, la vada a disturbare e che Raido, anche oggi, la vada a trovare per sfogare la sua rabbia e farla calmare. [END]

19:26 Akaya:
  [Interno->Esterno] Akaya rimane perfettamente immobile, attendendo pazientemente(ed invano) che l'altra torni da lei per farla entrare o comunque continuare a dialogare... Ma al momento nonostante le ore passino non muta la propria posizione e, quando si sarà presentato qualcuno per stare con Shade oppure si sarà fatto semplicemente troppo tardi, estrarrebbe una piccola pergamena dalla propria tasca, ci scriverebbe sopra un breve messaggio e lo attaccherebbe alla porta("Compra una serratura, tornerò a trovarti. Nara Akaya.") prima di andarsene da quella casa... Decisa però a tornarci dopo aver controllato contattato qualcun altro [Chackra 8/10][Henge no jutsu]