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Kai stai attento!

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con Raion, Kai

15:07 Raion:
  [sala d'ascolto] non passa delle grandi giornate in prigione: è abbastanza in ansia, stanno ritardando l'udienza fino ad arrivare al giorno in cui lo decapiteranno o impiccheranno, deve ancora sapere come morirà, non si è informato. Per fortuna ha ancora modo di chiacchierare con qualcuno esterno, dentro la prigione gli vogliono fare la pelle con quello che ha fatto...e si sono fatti una idea molto sbagliata su chi sia, tra l'altro è un ninja, quindi tutti quelli li dentro la prigione non vedono l'ora di mettergli le mani addosso, gli prudono le mani. Il peggio è quando si devono fare la doccia nella comune, c'è stato anche un codice saponetta per terra, ma ha cercato di ignorarla e la cosa è finita li. Indosso ha la divisa da carcerato, un tutone completo di colore grigio con sotto una maglia da pelle nera. Niente occhiali e niente orecchino, nulla dei suoi effetti personali ed a malapena riusciva a farsi la barba correttamente. Ha le catene anti chakra alle mani, seduto vicino ad un tavolo tondo ed attende nella saletta per i colloqui con parenti o chiunque volesse parlare con lui. Guarda di sfuggita, con rammarico una scena che gli porta diversa malinconia: un uomo, due bambini e due signori anziani. Il carcerato lo avevano buttato dentro per spaccio, i bambini sono i suoi figli ed i nonni i parenti. Sospira e guarda verso il tavolo, sopratutto quando questi giocano insieme e si parlano del più e del meno...sua figlia gli manca incredibilmente. [ch off][manette on]

15:21 Kai:
  [Sala d'ascolto] [ Avanza come più volte gli è accaduto in quest’ultimo periodo trai corridoi del carcere di Hoozukijoo. Ovviamente scortato da una delle guardie del penitenziario, che non lo molla un attimo tenendolo per la spalla. La presa è tutto sommato gentile ma ferma e il piccolo non è di certo in grado di divincolarsi né è sua intenzione. Il sensei gli ha fatto capire che quelle persone fanno solo il loro lavoro. Indossa il solito poncho/impermeabile nero anche se oggi non piove. Sotto il soprabito sarebbe visibile il bordo di una maglia grigia. Infine un paio di pantaloni neri che si infilano in fasciature alle caviglie e un paio di sandali comuni. Stringe tra le mani un sacchetto di arance, debitamente controllate al suo ingresso, e che vuole portare a Raion. Varca la soglia della sala in cui è possibile ricevere visite fuori dalle celle, al fianco del secondino che solo in quel momento allenta la presa e gli indica il maestro. < … grazie > gli fa Kai, con un cenno dal basso del suo metro e una vigorsol allontanandosi lentamente dall’uomo e iniziando a schivare tavolini e sedie per raggiungere l’altro. Raion potrebbe vederlo sorridergli, mentre passo dopo passo la distanza si riduce. Giunto infine al cospetto dell’altro lo avrebbe fissato per un attimo prima di posare il sacchetto di frutta proprio di fronte a lui < … queste sono da parte di mia madre Raion-sensei, la saluta! > esclama cercando di apparire gioviale, ma lo sguardo più volte si sarebbe soffermato sulle mani del sensei strette dalle manette e sul suo viso, provato dalla permanenza in gattabuia. < Come va oggi? > avrebbe accennato, prendendo posto lì di fianco. Come vuoi che vada? E’ in galera, male. Ma in queste circostanze qualsiasi domanda è inopportuna. Il piccolo deshi, sembrerebbe impacciato come al solito, sorridente ma incerto in direzione di Raion. ]

15:33 Raion:
  [sala d'ascolto] Kai arriva con tanto di regalo: un sacchetto di arance <saranno buonissime > e utilissime per qualche scambio interno, Kai gli ha portato oro all'interno della prigione e...forse un piccolo appoggio morale <la ringrazio allora> afferma con un mezzo sorriso cordiale facendogli cenno di sedersi. <..va> c'è un silenzio imbarazzante, una mancanza di argomenti, vuole solo sapere come sta Kai e null'altro, come se volesse prendere coraggio. <non va bene, non va male, mi sto adattando a vivere in prigione, quindi va...ancora non c'è una data per il processo e il fine mese si avvicina> sospira abbassando la testa per poi sorridere <ma....potrebbe andare peggio no?> no <come sta tu invece? ti stai allenando? gli esami?> domanda lui con le mani strette tra loro e gli avambracci sul bordo del tavolo attendendo la risposta del ragazzo con quel mezzo sorriso in faccia <sei andato da quel cuoco che ti avevo indicato per il tuo apprendistato? ti permetterebbe di prendere un po' di soldi con lui e di imparare qualcosa in più dandoti delle buone basi> [ch off]

15:48 Kai:
  [Sala d'ascolto] [ Per fortuna ha apprezzato le arance, sospiro di sollievo. Kai risponde facendo spallucce < Beh … immagino di si > perché può sempre andare peggio. < Io … si, mi sto allenando. A breve dovrei sostenere gli esami … anche se > avrebbe voluto dirgli che senza di lui in accademia non è lo stesso, ma si stoppa. Il piccoletto segue lo sguardo del sensei, fisso su una famiglia a pochi metri da loro. < … Ehm … non ancora Sensei. Sono stato occupato … > aggiunge subito dopo, arrossendo. In realtà l’ha dimenticato, preso com’era dalla ricerca di prove per aiutare il sensei e dagli allenamenti. < … ma ci andrò Raion-sensei! > gli assicura, portandosi una mano alla nuca e massaggiandosela nervosamente mentre continua a sorridere al detenuto. < Piuttosto … > continua, abbassando istintivamente la voce e avvicinandosi al sensei < … sono riuscito a convicere Kyokawa a testimoniare. Dirà la verità, dirà che lei è innocente. > e dicendo questo gli avrebbe istintivamente afferrato l’avambraccio più vicino, con gli occhi stracolmi di speranza. < Ehm … credo che avrebbe comunque testimoniato in suo favore Sensei … > aggiunge velocemente, alzando gli occhi al cielo < … ma io … gli ho fatto capire quanto è importante > insomma Kai ci ha messo l’impegno, e il testimone è stato trovato. Nel suo piccolo mondo questo dovrebbe equivalere alla salvezza del maestro ed alla sua pronta scarcerazione. Ma chi può dirlo? ]

15:59 Raion:
  [sala d'ascolto] <come ti sembra di andare Kai?> chiede immediatamente appena questo parla degli esami e degli allenamenti <hai dei problemi e vuoi parlarmene? ti senti sicuro su tutto?> domanda Raion interessato come se questa non fosse una prigione e lui fosse ancora ufficialmente il suo maestro. <vacci...è anche un buon modo per staccare dall'allenamento e pensare alla cucina completamente> come ad esempio non pensare al gigante al fresco. Kai intanto sembra riuscito a trovare Kyokawa convincendolo a testimoniare a suo favore, confermando la sua innocenza. Non basterà...lo sa perfettamente ma, per lo meno, sa che non è del tutto da solo. <grazie Kai, ti devo molto> afferma il Seiun sospirando mentre allunga le mani sul tavolo guardando le manette ai polsi e sospirando. Non afferra il ragazzino è comunque controllato a vista e ogni mossa strana potrebbe mettere fine alla loro conversazione prematuramente. <tua madre....sta bene giusto?> domanda a Kai umettandosi le labbra senza sapere cosa dire realmente....<hum, bhe,tutto qui? avrai sicuramente fatto altro, hai conosciuto qualcuno con cui fare amicizia?> chiede Raion continuando sulla strada della figura paterna per quel ragazzo. [ch off]

16:19 Kai:
  [Sala d'ascolto] [ Di nuovo alza le spalle < Sicuro è un parolone Raion-Sensei … credo di dover migliorare nel combattimento > ammette. Complice la stazza da nano da giardino e l’inesperienza, il combattimento è sicuramente qualcosa su cui lavorare e tanto. < Quando uscirà da qui … potrà darmi una mano però! > sentenzia, come se fosse questione di ore. < Comunque va bene, ci andrò sicuramente. La cucina potrebbe aiutarmi … anche ad acquisire … ehm > una pausa < … disciplina credo > Come sempre le sue frasi sono un misto di pause e balbettamenti vari. Il piccolo deshi, non ha ancora la sicurezza che dovrebbe avere uno shinobi. Anche la situazione familiare, forse, non l’ha aiutato. Ma è ancora un marmocchio e c’è tempo per tutto. < Raion-sensei, sono io che le devo molto … > abbassa lo sguardo. Il maestro l’ha preso sotto la sua ala, quando è arrivato in accademia e non conosceva nessuno, e Kai l’ha sempre apprezzato. < Mia madre per fortuna sta meglio … > aggiunge subito dopo, mentre le labbra formano una parentesi all’insù. < … i medici di Kusa sono sensazionali e gentili. > Annuisce, voltandosi quando uno dei detenuti gli passa alle spalle per tornare in cella accompagnato da una guardia. Torna a Raion < Ma sono stato molto in giro, ho parlato con tanta gente … AH > come se d’un tratto avesse ricordato qualcosa di importante < … al chioschetto … quello all’angolo della strada che porta al suo locale Sensei … > di nuovo abbassa la voce < … ho incontrato un uomo che afferma di aver conosciuto mio padre > il piccoletto si sarebbe rabbuiato. Quei discorsi lo rattristano sempre, anche se ormai è passato del tempo. Ma la ferita è ancora aperta. ]

16:34 Raion:
  [sala d'ascolto] Ridacchia sentendo l'insicurezza nella sua voce, ma lo trova normale è un ragazzino <migliorerai, ne sono certo, pensala così: sei piccolo, agile e giovane, sarai difficile da colpire, arriverai prima a colpire nei punti bassi e alle gambe mentre tu sarai stabile sulle gambe, hai un sacco di vantaggi se ci pensi> cerca di metterlo su di morale e con un sorriso affranto risponde anche alle successive parole di Kai <mi piacerebbe molto Kai> ma ha paura che la storia sarà più travagliata di così. <su potrebbe, come ti permetterebbe di avere le conoscenze per poter sopravvivere fuori città e cucinare è una dote che avvicina tutto e tutti, ti permetterà di fare amicizia> sospira continuando a sorridere annuendo al fatto che la madre stesse meglio e che i medici stavano facendo un buon lavoro per riprenderla. <ne sono felice e sono felice che tu ti stia facendo degli ami...> ma successivamente kai parla di un individuo che dice di aver conosciuto il padre del ragazzo. Perplesso solleva un sopracciglio e ascolta con interesse. <ah> non c'è nulla di male, un vecchio amico del padre di Kai che va a salutarlo non è qualcosa di cui preoccuparsi, tuttavia lo sguardo rabbuiato dell'allievo lo allerta. <non ne sembri felice, che cosa è successo?> chiede il gigante piegando la schiena in avanti in modo da appoggiare il petto sulle braccia portate avanti sul tavolo.[ch off]

16:45 Kai:
  [Sala d'ascolto] [ Sorride a sua volta, Raion non ha tutti i torti. Bisogna vedere del buono anche nei propri difetti. < Ha ragione Sensei … più sono grandi e più sono facili da far cadere … > replica lasciandosi scappare una risatina e bloccandosi subito dopo portando una mano alla bocca. Il sensei è tipo un palo della luce < … ehm se non sono lei … > arrossisce. Non voleva mancargli di rispetto. Tra una battuta e l’altra arrivano infine al discorso dell’uomo dai capelli rossi incrociato qualche giorno prima. Kai si massaggia la fronte, passandosi poi una mano trai capelli. Appare incerto < Non lo so … Raion-sensei … mi ha messo a disagio > e avrebbe cercato rassicurazioni nello sguardo dell’altro < … non gli ho detto di essere il figlio di mio padre (?), lui l’ha solo nominato … ecco > cerca di ricordare come sono andate le cose, ma in quegli attimi il fatto che uno sconosciuto gli parlasse del padre aveva reso Kai piuttosto nervoso. Come una doccia fredda, per cui i ricordi sono confusi. La mente di un bambino fa brutti scherzi quando è in preda alle emozioni. < … e poi prima di andare via … > infila una mano in tasca e ne estrae un medaglione, lui non sa che il simbolo incisovi su è degli Yoton ma forse il sensei si < … mi ha dato questo. > Raion avrebbe il tempo di dargli uno sguardo, prima che l’occhiataccia di un secondino colpisse le spalle di Kai accompagnata da un colpo di tosse. Chiaro invito a metter via l’oggetto non identificato. ]

17:01 Raion:
 Si mette a ridere con il ragazzino, in effetti ha ragione: lui ha lavorato molto sulla coordinazione del suo corpo. La sua altezza aiuta molto, lo rende più forte, lo porta a raggiungere punti dove gli altri non arrivano ed in genere è una stazza che è inusuale e quindi organi vitali e ponti critici sono più protetti, ma il difetto è il baricentro troppo in alto. <ma almeno sono una montagna molto bella ed avvenente oserei dire, ma se proprio voglio farmi un paragone....io sono un ercolino sempre in piedi: mi buttano a terra e rotolo in piedi> ma l'aria giocosa per quanto possa esserlo in questo momento viene smantellata da una semplice scelta di parole da parte di Kai: qualcuno lo ha messo a disagio, questo uomo che ha detto di conoscere suo padre lo ha messo a disagio. Lo sguardo si rabbuia di colpo, stringe la mandibola indurendola mentre corruga leggermente la fronte osservando il ragazzino con più intensità..in particolare il simbolo che lui gli mostra. Un simbolo di una casata, di un clan...non gli è nuovo. Guarda verso destra in basso mentalmente alla ricerca di qualcosa che potesse associare a quel simbolo. <humm...> tamburella con le dita perplesso e sopratutto preoccupato. <mi dispiace, non ricordo nulla di simile> afferma lui, dando un colpo di tosse che coprirebbe immediatamente con la mano sinistra mentre la destra rimane a penzoloni trascinata dalla gemella per via delle manette. <lo ha solo nominato...e ti ha mostrato quel simbolo> non va bene, c'è poca chiarezza in quello che è successo e chiunque lo abbia avvicinato lo stava puntando forse da un po'. <è successo altro, con questo uomo? ti ha detto qualcosa?> chiede preoccupato per il ragazzino[ch off]

17:11 Kai:
  [Sala d'ascolto] [ Si sforza, come a voler ricordare le esatte parole dello sconosciuto ma non riesce a cavare il ragno dal buco. < No Sensei … non è successo molto in realtà … non si è neppure presentato … > si massaggia il mento, gli occhi fanno su e giù. Il piccolo Kai cerca nei meandri della sua memoria qualcosa che possa essere utile a Raion per comprendere meglio la situazione. < Mi ha solo detto di aver conosciuto … Yodo del deserto … > pronuncia il nome del padre. Non gli capitava da un po’. Deglutisce ma poi torna a parlare, fissando di nuovo il maestro ammanettato < … credo che mi abbia detto che se voglio superare i miei limiti … > abbassa lo sguardo, non sa bene che pensare delle parole del tizio incontrato al chiosco < … se voglio farlo, dovrò cercarlo … ecco > non alza lo sguardo. Disegna cerchi concentrici immaginari con il dito sul tavolo che li separa, sa che probabilmente il sensei non approverà, ma il suo tono seppur incerto lascia intendere che Kai farà in modo di incontrare di nuovo quell’uomo. Quello sconosciuto dai capelli rossi che conosce suo padre, e che forse sa cosa gli è successo. ]

17:29 Raion:
 <va bene> non riesce a dire altro con calma, gonfiando il petto mentre valuta la situazione e quello che valuta è che non può fare assolutamente nulla ora come ora, a malapena può consigliarlo. <Kai guardami> ordina al ragazzino mentre lo fissa serio <probabilmente è solo un amico di tuo padre che vuole il bene della tua famiglia...> non ci crede neppure lui mentre lo dice eppure non vuole vedere Kai in questo stato <magari ti ha ritrovato e ti vuole aiutare a diventare più forte, in nome di questa amicizia con tuo padre> sospira convinto che questo sia un consiglio pessimo da dare <però Kai, fai attenzione chiaro?> la domanda è chiaramente retorica è quasi un urlo nella notte, una insegna luminosa con scritto al Neon "ti vuole fregare" <rimane uno sconosciuto che ti ha avvicinato parlando di superare i tuoi limiti e non si capisce bene di che limiti stia parlando, di forza? mentali? che limiti secondo lui tu hai?> stringe i denti e fa scioccare la lingua <preferirei che tu non lo avvicinassi e se devi, quanto meno non farti trovare da solo, stai molto, molto attento...tua madre ti potrebbe aiutare ad identificarlo? a capire se è davvero questo "amico di tuo padre" come si dichiara?> chiede al ragazzo forse incalzando un po' troppo, ma vuole assicurarsi che Kai uscito di li, sappia quanto meno come comportarsi preventivamente. [ch off]

17:42 Kai:
  [Sala d'ascolto] [ Il sensei, giustamente gli fa le domande che chiunque si sarebbe posto e che Kai invece potrebbe aver tralasciato. Preso com’era dall’emozione dell’incontro e dalla curiosità di scoprire di più su quell’uomo e sul legame col padre scomparso. < Si … ehm … può darsi. Potrebbe essere davvero un amico … > ma si interrompe, quando Raion gli ordina di starlo a sentire e non fiata, ascoltandolo attentamente come quando erano a lezione. < … certo Sensei, starò attento > obbedisce e Raion sa che lo farà, almeno sa che ci proverà, perché il suo sguardo è estremamente sincero come sempre. Si stringe nelle spalle, non ha parlato alla madre dell’incontro. Si è confidato solo col sensei, che tra l’altro ha i suoi problemi a cui badare. Non ha voluto dare pressioni non necessarie alla donna < forse … potrei parlarle … si > conferma. Dopo tutto non è una cattiva idea, anche se non lo convince del tutto. Il piccolo deshi, sente come la necessità di proteggere la madre, e questo per lui corrisponde a farla preoccupare. Il maestro lo avrebbe sicuramente notato, avrebbe notato la titubanza del ragazzino. < … ha i capelli rossi … e lunghi … aveva un copricapo di vimini … > avrebbe aggiunto, cercando di ricordare la figura dell’uomo. Cercando di dare qualche particolare anche al Seiun, chissà possa servire. < Comunque … farò come dice … non andrò solo > annuisce convinto. L’intenzione c’è, vuole seguire effettivamente il consiglio di Raion, ma tra il dire e il fare, c’è di mezzo un ragazzino di undici anni che non è di certo il massimo dell’affidabilità. ]

17:51 Raion:
 Quel ragazzo è da solo, è troppo giovane per capire, è ingenuo e per questo è quanto mai in pericolo. <promettimelo> afferma secco avvicinando istintivamente la mani a quelle di Kai per stringerle, provocando l'attenzione del secondino. Raion non ci fa caso ma piuttosto si occupa del ragazzino, in modo da fargli capire la gravità di tutta quella situazione <si, parlaci> è titubante, non è il solito si convinto che gli fa di solito e quella descrizione non lo aiuta più di tanto: capelli rossi e lunghi, copricapo in vimini....Kai ha i capelli rossi.... Scuote il capo allontanando possibili pensieri errati e con questo allontana pure le mani mettendosi in piedi. Mostra le mani al secondino in modo da mostrargli che non ha passato nulla al ragazzo. Questo annuisce anche all'ultima parte ma ancora la cosa lo preoccupa, lo preoccupa fin troppo. <fallo, non andare da solo, non farti cogliere impreparato> è sinceramente preoccupato ma, non può più fare nulla: l'ora delle visite è finito deve tornare alle sue mansioni in prigione. <mi dispiace Kai, ma devo andare> sospira mentre osserva come la stanza si svuota velocemente e tutti i detenuti mettersi in fila per uscire dalla sala d'ascolto. Afferra le arance <saluta tua madre e dille che la ringrazio..e ti prego, niente azioni avventate> e con questo ultimo avvertimento se ne andrebbe. [end]

18:05 Kai:
  [Sala d'ascolto] [ Il piccolo Kai è colto alla sprovvista. Raion gli afferra le mani, non se l’aspettava, ma gli fa estremamente piacere. Vedere qualcuno che si preoccupa per lui, in quel modo, lo rinfranca. < Sensei, glielo prometto > Non incespica, le parole escono secche e sicure come di solito non succede. Non vuole deludere il sensei, e sa che tutto quello che gli ha appena detto glielo ha detto solo perché tiene a lui. Lo guarda ancora, annuendo. Continuerebbe a cercare il suo sguardo mentre il secondino gli fa cenno di andare, la stanza si svuota. < Va bene, stia bene Sensei! Si riguardi! > gli avrebbe urlato dietro mentre Raion esce definitivamente, agitando una mano e salutandolo insistentemente. L’attimo successivo sarebbe stato prelevato di peso dallo stesso secondino che lo ha scortato all’andata e che lo avrebbe accompagnato all’uscita. ] [ END ]

Kai porta delle arance al criminale Raion e parlano di un tizio che ha avvicinato Kai.
Seppure Raion ammette che potrebbe non avere cattive intenzioni, chiede al ragazzo di fare molta attenzione.