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con Akaya, Shade

17:58 Shade:
 La giornata non potrebbe essere più burrascosa in questo momento a Konoha. Nell’ospedale poi la situazione è probabilmente la peggiore. Ci sono persone che attendo un operazione, persone che rischiano la vita con danni incredibilmente gravi e persone che, come Shade, non hanno niente di meglio da fare se non il far correre le infermiere a destra e a manca per poterla recuperare. Si trova in ospedale per delle ferite alle gambe, due tagli profondi che perdevano molto sangue, per questo non può camminare, non può appoggiare il peso sulle gambe per il rischio che le ferite riprendano a sanguinare anche se, effettivamente, trattate in un primo momento in modo da fermare l’emorragia, quindi non può camminare. E come fa a scappare? Con la carrozzina ovviamente. Si spinge con forza in giro per quei corridoi che, ormai, conosce a menadito. Non ha alcuna intenzione di tornare in quel posto orrendo. Ha delle cinghie che le tengono bloccate le mani e i piedi, per evitare che provi di nuovo ad aggredire i medici mentre cercano di medicarla. Non si vuole lasciare toccare, anche se sa di ver bisogno di essere curata, non ha alcuna intenzione di permettere ad un medico di metterle le mani addosso, non dopo aver ricordato il proprio passato. Sospira, anzi sbuffa, andando a voltare velocemente l’angolo del corridoio, prima a destra e poi a sinistra, infilandosi nella prima stanza con la porta aperta disponibile per provare ad “eludere” la sorveglianza. Le infermiere lo avevano detto, era un problema da esterna, come paziente è anche peggio di quanto loro immaginassero. Indossa la classica camicia da notte da ospedale, quella che nessuno vorrebbe portare perché si ha freddo solo con quella, ma non ha coperte con se, quindi sopporta. <Come minimo quelle ora chiamano Uta…> lo sa, lo sente, che sarà Uta a portarla fuori da quella camera, deve solo capire come reagire alla sua vita. Troppo instabile, psicologicamente parlando, troppo ferita dagli eventi, dalle persone. Troppo piena di odio, un sentimento che non conosce e che continua a rifiutare, per di più spaventata dalle stanze di ospedale. Ma la camera in cui si è infilata non è il classico magazzino delle scope, è una vera e propria camera di ospedale, quella di Akaya, e, anche se lei ha chiuso la porta dietro di se, non se ne è ancora resa conto, intenta ad osservare fuori dal piccolo spiraglio rimasto per vedere se qualcuno la sta ancora seguendo. Il piano? Uscire dall’ospedale, ovviamente. [Chakra off]

18:03 Akaya:
  [Stanza di Akaya] No, a quanto pare non se la passa bene. Gli organi danneggiati le impediscono di mangiare e respirare correttamente, impedendole anche di fare le sue solite trasformazioni. Per un po' inizialmente ci provò, ma quando sentiva le fitte di dolore ad ogni tentativo di raccogliere l'energia fisica dalla bocca dello stomaco... Alla fine ci ha rinunciato. Tiene lo sguardo basso sulle proprie coperte, strette con le mani sebbene l'infermiera che ha sanato l'emorragia le ha lasciato un secchio nel caso le venisse da rigettare qualcosa a causa delle malfuzioni interne. Ovviamente non può alzarsi, quindi dovrebbe avere una vescica attaccata al letto(ovviamente nascosta alla vista altrui) ed anche quella ogni volta che si riempie sono dolori. Non dice nulla, rimanendo in silenzio e con indosso solamente il camice verdognolo dell'ospedale il quale dovrebbe ricoprire tutto il suo corpo, eccezion fatta per le braccia e la testa. Ovviamente non ha con se le armi o il suo equipaggiamento, e i suoi lunghissimi capelli violacei cadono a ricoprirle ulteriomente il proprio busto, sia frontalmente che sulla schiena. Quando poi la porta si apre, non avendo ricevuto alcuna visita eccetto le infermiere, solleva di scatto lo sguardo e il movimento brusco le provoca un'altra fitta, rubandole un gemito di dolore mentre si porterebbe ambo le mani sul petto < Mh... > ma cerca di soffocare il dolore, prendendo un profondo respiro prima di voltarsi e riconoscere < S... Shade? > inarcando un sopracciglio mentre attende che l'altra si volti e... < Come mai sei in carrozzina? > già, lei non ha ancora saputo nulla, ma pur di sfuggire alla monotonia dell'ospedale qualsiasi scusa è buona

18:19 Shade:
 Osserva con attenzione il passaggio di un paio di infermieri che sembrano abbastanza indaffarati nella ricerca di qualcosa o qualcuno. Questi però non sembrano interessati ad entrare nella sua stanza a la cosa la diverte, la diverte particolarmente. Quando non era una paziente potevano lasciarla correre in giro senza problemi, al massimo la richiamavano, ma ora, ora devono stare attenti a lei e se la lasciano ancora scappare. Quella vecchia della capo reparto starà sicuramente impazzendo. Uta aveva paura di lei ma Shade no. Shade non ha alcuna intenzione di farsi toccare da un medico, figuriamoci da quella stupida infermiera. Sbuffa sonoramente, chiudendo definitivamente la porta e andando a muoversi in avanti nella stanza, incontrando solo a quel punto la figura di Akaya. Questa, rispetto all’ultima volta che si sono viste, potrà notare come gli occhi della giovane addestratrice siano diventati identici a quelli del clan Hyuga, quindi sostanzialmente di color perla e privi, per semplice impressione, di una vera e propria pupilla, in quanto del medesimo colore dell’iride. La riconosce, come non potrebbe, ma non sembra essere felice di vederla. La testa viene portata all’indietro, come a voler indicare che, fra tutte le persone che poteva incontrare, e che avrebbe preferito anche non incontrare, si ritrova ad essere nella stanza di Akaya. Ma poi ride, anzi, sbuffa ironica a beffarda. <Tu che dici? Sarà che sono ferita no?> ha attaccato 5 persone mandando a quel paese l’effetto sorpresa, figuriamoci se poteva tornare a casa completamente sana. Poteva in realtà, è che è andata in panico all’ultimo, e alla fine… <Ogni quanto tempo le infermiere entrano in questa stanza e quando sono entrate l’ultima volta> la pianificazione della fuga è più importante delle conversazioni. Il tono è gelido, l’espressione anche di più, eppure sorride…sadicamente [Chakra off]

18:30 Akaya:
  [Stanza di Akaya] Scosta le proprie braccia dal proprio stomaco non appena la fitta passa, mantenendo le proprie iridi violacee puntate su quelle di Shade, sgranando appena gli occhi nel riconoscere il byakugan in esse < Non sapevo fossi una Hyuuga... > mormora con tono incerto, dato che non sarebbe la prima volta che qualcuno ruba gli occhi di un membro di un clan con un potente dojutsu. Ma non sembra infastidita dalla possibilità, solamente sopresa dal cambiamento visto nell'altra. Ma ciò che la sorprende di più è il suo comportamento, così diverso da quello della ragazzina gentile che era le altre volte che l'aveva incontrata e, non avendola mai vista in questo stato. Arriccia appena le proprie labbra alla sua risposta, senza mostrarsi piccata dalla risposta arguta ma limitandosi a domandare < è successo qualcosa? > domanda inclinando il proprio capo di lato, per poi sentire le sue successive domande, alle quali aggrotta le proprie sopracciglia < Vengono ai pasti, ed un paio di volte al giorno per... Altri motivi > arrossendo appena al pensiero delle proprie difficoltà ad andare in bagno < Quindi suppongo la prossima arriverà non prima che tra un'ora e mezza, forse due > spiega scrollando le proprie spalle < Ti faccio notare che se eviti i medici non potranno mai farti uscire di qui > spiega con tono neutro, sebbene continui a fissarla con quell'espressione perplessa, facendosi ora preoccupata nel notare quel ghigno < No, non sei Shade... > o almeno così suppone, d'altronde le sembra improbabile che quella ragazza sia la stessa ragazzina dolce e gentile che aveva incontrato < Perché prendere le sue sembianze? > domanda secca, fissandola

18:44 Shade:
 Viene pronunciata una parole che non le piace sentire. Un brivido di dolore le attraversa la schiena mentre chiude gli occhi, cercando di non pensare alla persona che ha perso. Sospira e poi torna fredda come prima. Non si rende conto che, in questo momento, è esattamente identica a Fumiko. Però lei, a differenza dell’altra, si sta lasciando prendere dall’odio e dal dolore, non dalla follia. <Appartengo a quel clan per nome e innata, ma non mi sento una di loro.> ammetterebbe sicura, non fredda, quanto più triste. Ha perso il suo unico contatto diretto con il clan, escludendo Mekura che sembrerebbe avere qualche problema di troppo in questo momento per dover pensare anche a lei. Poi le domande andrebbero a farsi decisamente più classiche, la solita preoccupazione che solitamente si mostra ai propri conoscenti, il solito modo gentile che nessuno sopporta ma tutti portano avanti. <Troppe cose> sembra tornare per un attimo se stessa, glielo si legge sul volto, ma poi l’odio e il sorriso sadico tornando a farsi vivi più forti di prima. Una corazza, una vera e propria corazza che la protegge dal dolore in momenti come questi. Non si avvicina alla ragazza, non supera nemmeno la prima metà della stanza, non ha alcuna intenzione di tornare su un letto di ospedale, figuriamoci avvicinarsi ad esso. <Questo lo dici tu> sul fatto che potrebbe non uscire se continua ad evitare i medici. Qui il sorriso sadico si accentua, beffarda però, quasi come se si sentisse superiore a loro. <Devo solo tornare a casa, poi il resto è irrilevante> le va bene anche rimanere su quella sedia fino a quando le ferite non si saranno rimarginate in delle vere e proprie cicatrici. E poi il lampo di genio della complottista numero due di Konoha. “Tu non sei Shade” <HA!> esclamerebbe divertita, per poi iniziare effettivamente a ridere, una risata normale quasi di gusto, per una delle tante assurdità che le tocca ascoltare. <Nessuno perderebbe le mie sembianze, sarebbe chakra sprecato. Piuttosto cosa ti fa credere che io non sia…beh, me stessa> forse che non ti riconosceresti nemmeno da sola?

18:55 Akaya:
  [Stanza di Akaya] Ascolta le sue parole, alle quali lo sguardo passa dal sospetto alla perplessita, inclinando appena il proprio capo di alto < Non ti senti una di loro... > per poi inclinare il proprio capo di lato nell'osservare quel cambio d'espressione < Ha a che fare con il genjutser di cui parlavi? > domanda semplicemente, dato che alla fine si tratta sia di preoccupazione e curiosità personale che di un tentativo di scacciare la noia dell'ospedale. < Se non ti curano le gambe potresti non tornare più a camminare, dato che potrebbero chiudersi male > i Nara d'altronde sono anche dei farmacisti, quindi certe conoscenze di base le hanno... Benché manchi loro tutta l'abilità di gestione del chackra medico per medicare effettivamente le ferite, cosa di cui Akaya ha avuto lungamente il tempo di rammaricarsi. Quindi sospira appena < Shade non si comporta come una prima donna che se ne frega di tutto > spiega < E non ha il byakugan, o non lo aveva quando l'ho incontrata > spiega inclinando il proprio capo di lato < Ma soprattutto è la discrepanza caratteriale che mi rende impossibile credere che tu sia lei, a meno che non è successo qualcosa che ti abbia ferita moralmente o psicologicamente in modo troppo profondo per essere curato > fissandola < Quindi ti chiedo... Perché dovrei credere che tu sia Shade? >

19:10 Shade:
 Se spera di ricevere da Shade una confessione, sui problemi della sua vita, su quello che sta passando, quello che ha perso e quello che non avrebbe mai voluto trovare…beh, ha decisamente sbagliato giorno per farlo e non è sicuramente la persona adatta per potersi meritare un racconto di tale portata. Il dolore è ancora dentro di lei, aspetta di essere espresso nel peggiore dei modi: l’odio. Ha visto gli occhi di suo padre su Noboru Ishiba, è stata nuovamente minacciata di morte e, questa volta, non ha il suo angelo custode da cui andare a nascondersi. Ha scaricato su Kouki tutte le responsabilità che si era presa per Fumiko e, come se non fosse abbastanza, ha litigato con l’unica persona che ancora potrebbe volerla salvare. Ha. No. Fumiko non la vuole salvare, non vorrà mai più salvarla, ormai si odiano. Alla fine ci è riuscita, alla fine si è fatta odiare. La pioggia smette di cadere e il cielo torna sereno. Sente il rumore cessare, sente la tranquillità tornare fuori dalle finestre dell’ospedale, ma non le importa più di tanto, visto che non potrà vedere le stelle nemmeno stanotte. <Shade, Shade, Shade…> si sente chiamare ben più di una volta, come se non fosse presente in quella stanza. La situazione inizia a diventare insulsa e allo stesso tempo fastidiosa. <No, mi dispiace, non conosco nessun’altro con quel nome.> ammetterebbe con un sorriso divertito. <Ma se ne incontrerò un’altra la manderò di certo a cercarti. Magari mi somiglia, magari ha gli occhi azzurri, magari eh…poi non so, il mondo è così pieno di persone> in effetti le ha fatto una domanda ben precisa, una domanda a cui sarebbe maleducato non rispondere. <Non devi. Se vuoi crederci lo fai, sennò beh, rimani pure nelle tue convizioni piccola Nara> se vuoi analizzare una psicopatica bene, provaci. Se vuoi te ne chiamo una seconda, basta far entrare Fumiko da quella porta. [Chakra off]

19:21 Akaya:
  [Stanza di Akaya] Alle sue successive parole aggrotta le proprie sopracciglia < Quindi forse è la seconda... > aggrottando le proprie sopracciglia mentre inclina il proprio capo di lato < Non hai Fumiko e quel jonin di cui parlavi che ti possono aiutare? > fissandola < Però tu mi conosci, e non credo che sia per la scenetta sulla katonkakyo... > d'altronde quasi nessuno ha dato modo di farle vedere che avevano dato peso a quell'unica cosa vagamente appariscente che ha fatto. Arriccia le proprie labbra, non troppo convinta della cosa. Allunga quindi una mano verso il bordo del letto, andando a prendere il secchio per posarlo dall'altro lato del tavolo < Inoltre non ti sei avvicinata minimamente al mio letto e non sembra curarti troppo della tua ferita ma solo di uscire... Qualunque cosa sia successa ha a che fare o con gli ospedali o con il chackra medico oppure con un qualsiasi tipo di medico non shinobi > anche se al mondo, soprattutto a Konoha, sarebbe molto raro trovarne < è corretto? > fissandola con palese interesse, ben più di quella classica preoccupazione personale di poco prima, dato che ha sempre esaminato le persone e Shade, per ora, è quella che le sta dando più spunti di riflessione per ora

19:36 Shade:
 Fermi tutti che la situazione si fa interessante. E come non potrebbe esserlo con una ragazzina che cerca di analizzare il tuo dire e il tuo fare per capire cosa effettivamente ti passi per la testa. Inizia a divertirsi la Hyuga, divertirsi non poco ad avere di fronte una persona del genere. Che tutti i Nara siano così? No, Reykas le sembrava più furbo. Ignora il commento sul Jonin, andando istintivamente a legare quella immagine a Raido, piuttosto che Hiashi, il tutto per il bene di Akaya che, in caso contrario, avrebbe fatto bene a chiamare i soccorsi velocemente. <Fumiko?> finge di non conoscerla, giusto per mettere in difficoltà Akaya <No mi dispiace, non ho la più pallida idea di chi tu stia parlando> eppure il suo odio si accende nel momento in cui viene nominata, e si quieta poco dopo, riportandola nello stato di prima. Ed eccola, la psicoanalisi che arriva come una ventata di aria rinfrescante, qualcosa con cui finalmente può divertirsi. <Acqua. Sei completamente fuori strada> le mani verrebbero portate alle ruote della carrozzina su cui è seduta, spingendola in avanti, lentamente, quasi per dare Phatos alla scena in se per se. Avanza si, ma con il cuore il gola. Odia quel posto, la rabbia cresce e la si legge sul suo volto. Si volta verso la porta una volta giunta a metà strada, rendendosi conto che, ora, fuggire potrebbe essere difficile, ma se deve rimanere lì almeno vuole divertirsi. Raggiungerebbe il letto, mettendosi lontana dalle mani di Akaya, andando quindi raggiungere i piedi di lei, e solo a quel punto, appoggerebbe entrambi i gomiti sul materasso. Le mani, aperte, verrebbero usate come appoggio per il mento, e sorridendo andrebbe a dire. <Ma continua, mi sto divertendo> era così ingenua anche lei? Anche lei credeva di poter capire la gente? No, lei la voleva conoscere, lei voleva essere considerata una loro amica. Il tempo sta per scadere, presto andranno a trovare Akaya e finirà con l’essere scoperta. Può aspettare ancora un giorno prima di scappare. <Qual è la seconda opzione, dimmi, sono curiosa> Fumiko perde la testa lei perde la considerazione che ha per gli altri. La rabbia è un sentimento orrendo, l’odio anche di più.

19:52 Akaya:
  [Stanza di Akaya-letto] Alle sue parole aggrotta le proprie sopracciglia, soprattutto per il fatto che quel nome, al contrario di quanto dice, pare infervorarla non poco < Oppure la conosci e non vuoi collaborare, per così dire, ai miei ragionamenti > mormora inclinando il proprio capo di lato, chiedendosi se quell'infervoramento sia dovuto a qualcosa di bello o di brutto che è successo nel loro rapporto < Perché la tua voce mi dice il contrario, sembra che tu la conosca e che non sia una semplice conoscenza per te... > inclinando proprio capo di lato mentre arriccia appena le proprie labbra < Che tu abbia litigato con lei? Che ti abbia reso orgogliosa o felice di qualcosa? > riflettendo pensosamente per poi vederla avvicinarsi lentamente, forse troppo. Potrebbe anche stare facendo finta ma, ovviamente, con la premessa che lei stessa a fatto non può esserne del tutto sicura. Però non dice nulla, limitandosi ad ascoltare le altrui parole prima di abbassare e sollevare il proprio capo < La seconda opzione è che tu sei veramente Shade ma che ti sia successo un trauma psicologico abbastanza pesante da invertire la tua intera personalità, cosa che spero che non sia successa visto che a questo mondo servono persone gentili come avevo visto Shade tempo fa... > sospirando appena < Il trauma potrebbe anche essere legato ai tuoi occhi, se l'opzione fatta è corretta: potresti aver scoperto in modo non molto piacevole il tuo essere una Hyuuga oppure potrebbe essere irrilevante > inclinando il proprio capo di lato < La prima è che tu sia semplicemente una tizia a caso, forse che si chiama Shade per mera coincidenza, e che stia cercando di prenderti gioco di me > spiega

20:09 Shade:
 Inizia a ridere, mantenendo la testa ben poggiata sui palmi aperti. Una risata non isterica, ma divertita, dal fatto che a tradirla sono stati i suoi sentimenti. <Oh beh, mi sono fatta scoprire per colpa di una psicopatica a quanto pare> commenterebbe, come se fosse ormai il soprannome normale che Fumiko ha ricevuto dalla piccola. Sta soffreddo troppo per lei, vorrebbe davvero dimenticarla in questo momento, in ogni momento, almeno finchè è il dolore ad avere la meglio. <Litigato è un termine fin troppo dolce.> ammetterebbe con un cenno della testa, ma non aggiunge altro. Ormai il sole sta finendo di tramontare, ma dalla finestra di Akaya a stento si vede il cielo rossiccio. <Il mondo può averne bisogno, ma loro non possono viverci in questo mondo> direbbe con cognizione di causa e con serietà. <La Shade che conoscevi tu non avrebbe fatto del male ad una mosca, scommetto> direbbe con il sorriso sulle labbra, quasi commossa dalla vecchia visione che aveva del mondo. Una parte di lei vorrebbe davvero tornare a vederlo in quel mondo. <Quella che hai di fronte ha ben…> si metterebbe a contare sulle dita il numero di omicidi commessi. <7 vittime sulla coscienza…peccato che solo una sia considerata rilevante da tale coscienza. Quattro appartengono a ieri per di più…uno mi ha ferito, ed è morto poco dopo. Un altro è morto prima ancora di potermi ferire e altri due…non si sono nemmeno accorti della mia presenza> non sorride, non è triste, non prova nulla. <Ma> esordisce alta di tono, dopo qualche attimo di silenzio <Il mio essere una Hyuga non ha alcuna rilevanza con tutto questo, puoi esserne certa.> a questo punto andrebbe a voltarsi con la carrozzina, allontanandosi dal letto di Akaya. <Impara una cosa, Akaya, non puoi analizzare una persona che non conosci come se fosse la tua migliore amica da una vita. Nemmeno io mi azzardo ad analizzare gli altri e, se lo faccio, non è mai ad alta voce. Così facendo perdi credibilità, perdi fiducia e vieni solo trattata come una stupida. Con te> si volterebbe a guardarla, con un sorriso abbastanza antipatico. <ci si può solo divertire prendendoti in giro.> a quel punto andrebbe ad aprire la porta. <Buona permanenza all’inferno Akaya.> quel posto è un inferno vivente per lei. <Oh vecchia! Mi stavi cercando scommetto? Non mi lascerò di nuovo legare al letto, sappilo> la potrà vedere allontanarsi con una delle infermiere più anziane. Ha dei problemi e si vedono, ma Akaya non è la più adatta a risolverli. [END]

20:20 Akaya:
  [Stanza di Akaya-letto] Alle sue parole aggrotta le proprie sopracciglia < Psicopatica? > per poi sentire che non è leggero il litigio fatto con quella ragazza, cosa che le ruba un sospiro < Non starò a dirti che ogni litigio può essere sanato se si vuole, sono sicura che lo sai già > scrollando le proprie spalle con apparente noncuranza per poi abbassare e sollevare il proprio capo alle sue parole < Esatto > per poi sgranare gli occhi nel sentire che ha ammazzato diverse persone, probabilmente in missione o in altre maniere < Quindi potrebbe esser stato il battesimo del fuoco... > d'altronde sa che prima o poi toccherà anche a lei, sempre sperando che sia più poi che prima. Sente il modo in cui elenca le sue vittime, tanto distaccato da risultare quasi un elenco della spesa... E rimane immobile, come pietrificata. Abbassa il proprio capo alle sue parole, sentendo quello che ella le dice sul suo tentare di analizzare le persone che ha davanti e quindi scuote il proprio capo < Fa parte di me, quello che vedo negli altri voglio usarlo per farli crescere, qualora vogliano farlo > per poi sentire le sue ultime parole, alle quali si blocca sul colpo portandosi una mano sul proprio petto per stringere il tessuto tra le dita, abbassando il proprio capo per coprire il proprio volto con i propri capelli. La sente uscire ma non la segue con lo sguardo, ma forse Shade sentirà un'unica parola, appena mormorata, se avrà l'udito abbastanza fine < Baktsume-kun... >

Shade fugge all'interno della stanza di Akaya e le due iniziano a parlare fino all'ora di cena