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L'antica spada di Hattori Hanzo

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con Raido, Hikiro, Kyokawa

10:17 Hikiro:
  [Secondo Cerchio-->fucina] Tiepido sole in questa mattinata di inizio autunno, flebili raggi che attraverso i palazzi del secondo cerchio, colpiscono il pallido volto del giovane ragazzo. Lo sguardo assorto delle smeraldine iridi che scruta, senza soffermarsi su nulla di preciso, gli edifici che costeggiano la via nella quale calmo cammina. Le mani, coperte dai guanti ninja, ben riposte nelle tasche, il capo, leggermente chino, segna l'apparenza di un giovane distratto, che in realtà possiede un obiettivo ben preciso: la fucina. Luogo dell'appuntamento odierno con l'amico Kyokawa e i fabbri del Villaggio dell'Erba, per parlare, questa volta con esperti, dell'elsa trovata tempo prima. Tante le domande e la curiosità che nel giovane trovano spazio, sempre più, ad ogni passo che lo avvicina al luogo cercato; rumore di ferri e di colpi di martello ciò che nell'aria ricerca con l'udito, per trovare velocemente il laboratorio stesso. Solo, questa volta, avrebbe dovuto incontrare l'amico direttamente là, mentre, nei neri e comuni abiti, si aggira fra la folla che già gremisce la via, mentre le attività commerciali sono ben che avviate nella tarda mattinata. Ad ogni passo, leggere risuonano le lame riposte nel porta kuani cinto alla destra coscia, mentre null'altro per oggi è portato con sè. Ancora qualche passo verrebbe portato infine dal giovane, fino ad andare a riconoscere la fucina poco più avanti; il passo viene quindi affrettato leggermente per andare a raggiungerla senza ulteriore indugio, mentre lo sguardo cerca fra i volti, quello noto dell'amico. [guanti ninja- porta kunai: 3 kunai]

10:19 Kyokawa:
  [Centro di Kusa - Secondo Cerchio - Strada] Il sole è già alto nel cielo in questa tiepida mattinata che ancora ricorda l’estate; il centro del villaggio è come sempre rumoroso e gremito di gente, specialmente mercanti e loro clienti. Dopo gli ultimi eventi e le voci che girano riguardo a misteriose sparizioni o omicidi, lo sguardo delle persone nei confronti degli shinobi è schivo, ma non del tipo timoroso, più che altro incuriosito e speranzoso di risposte; e così, con gli occhi puntati addosso, il neo Genin avanza tra le vie del Secondo Cerchio, diretto ad un appuntamento. Indosso porta dei calzari neri che lasciano scoperte solamente le dita, dei pantaloni aderenti color grigio scuro con una benda semielastica bianca in punti strategici, una cintura nera di cuoio, una maglia nera attillata con il disegno di un’ascia e i guanti Ninja blu; sul volto sono posizionati gli occhiali monolente arancioni, mentre al braccio destro è stato legato il coprifronte metallico con il simbolo di Kusa. Oltre a quest’ultimo segno di inconfondibile appartenenza al mondo degli shinobi, anche l’equipaggiamento gioca il suo ruolo nel farlo riconoscere tra i comuni abitanti: sul corpo, sopra i vestiti, è stata posizionata l’armatura leggera assemblabile con degli appositi lacci nella sua parte posteriore per poter agganciare arco e faretra, nella quale sono posizionate dieci frecce normali e dieci frecce esplosive; alla gamba sinistra è legato il piccolo accessorio per portare armi da lancio con dentro tre Kunai e sei Shuriken, divisi nei vari scomparti; in modo simile, alla gamba destra è presente una copia dell’oggetto con al suo interno tre Kunai e tre Shuriken a spirale nelle prime due tasche e, nella terza, altri tre Kunai a cui sono state legate delle carte bomba con del fio di nylon; all’interno del portaoggetti posizionato al fianco destro, sono presenti dieci fuuda con sigillati al loro interno dieci tronchetti da sostituzione, due bombe luce , quattro tonici di recupero chakra e un set di makibishi; sulla parte posteriore della cintura è fissato un kunai a tre punte e, di fianco, un set di fumogeni, con cinque bombolette cariche; infine, nel portaoggetti al fianco sinistro, sono stati posizionati del filo di nylon, del filo conduttore e tre carte bomba. Tra le mani Kyokawa porta un oggetto ricoperto da un panno di stoffa per tenerlo nascosto dagli occhi di possibili curiosi: si tratta del reperto trovato diverso tempo prima assieme ad Hikiro, durante una missione di livello D; è una spada, o meglio, un pezzo di spada. Oggi è proprio il giorno in cui dovranno incontrarsi con un fabbro per mostrargli l’elsa e capire se si tratta di una rarità o d cianfrusaglia; l’amico aveva comunicato direttamente con l’armaiolo e lo aveva avvisato di questo incontro alla fucina del Secondo Cerchio. Il giovane si trova quasi alla bottega e lo sguardo si posa rapidamente sulla figura di spalle che staziona di fronte all’ingresso, riconoscendone i tratti del compagno di avventure <Ehilà> esclama, senza aggiungere altro. [Gamba sinistra: porta Kunai e Shuriken – 3 Kunai e 6 Shuriken / Gamba destra: porta Kunai e Shuriken – 3 Kunai con Carta bomba, 3 Kunai, 3 Shuriken a spirale / Fianco sinistro: portaoggetti – 2 fili di nylon, 5 fili di nylon conduttore, 3 Carte bomba / Fianco destro: portaoggetti – 10 fuuda con tronchetti da sostituzione, 2 bombe luce, 4 tonici recupero chakra speciali, 1 set di Makibishi / Cintura: 1 Kunai a tre punte, 1 set di 5 fumogeni / Corpo: armatura leggera / Schiena: arco e faretra – 10 frecce, 10 frecce esplosive / Mani: guanti ninja / Volto: occhiali monolente]

10:30 Raido:
  [Fucina] Il sole splende in cielo, le nuvole non si fanno ancora vedere e il cielo stesso è limpido come il mare. La giornata è bella e comincia nel migliore dei modi. Oggi ha deciso di aprire la propria fucina e di fare qualche lavoretto in sospeso, giusto per mantenere alta l'attività, almeno finchè Hitomu non gli concede di parlare con i fabbri di Konoha ed espandersi ancora di più. Indosso porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario mentre alla vita ha legato la sua katana, compagna di mille avventure che non lascia indietro. Non ha l'equipaggiamento completo, non ne ha bisogno. Entra nella fucina con passo tranquillo, il cartello segna che è aperto e li va a togliere le varie armi poggiando katana e samehada nella stanza dietro il bancone. Toglie l'armatura e il kimono bianco per poi indossa un grembiule di pelle il quale gli copre il busto nudo e, in questo modo, può cominciare il proprio lavoro. Prende i progetti delle varie armi, dei vari ordini che il villaggio gli commissiona e c'è davvero tanto ma tanto da fare. Deve fabbricare armi per tutta quanta Kusa e deve farlo entro poco tempo o il villaggio ne sarebbe rimasto sguarnito totalmente e quindi abbastanza scoperto nel caso accada qualcosa. Oggi dovrebbe anche incontrare due ragazzi i quali hanno trovato qualcosa di interessante e per questo attende, attende il loro arrivo. [Chk on]

10:46 Hikiro:
  [Secondo Cerchio-->fucina] Il giovane si volta alle parole pronunciate dalle conosciuta voce dell'amico, rivelando così al suo sguardo la preannunciata presenza <Ehi, come stai?> ed un sorriso accenna al genin di fronte a lui. <Congratulazioni amico mio per la promozione> aggiungerebbe ora soltanto, indicando con la mancina l'emblema del villaggio fisso al di lui braccio, mentre con fare accigliato osserverebbe l'equipaggiamento portato: come al solito Kyokawa è convinto di andare in guerra ogni volta che esce di casa. <Bella la ferraglia> appositamente scherzoso farebbe notare all'amico, mentre con un ghigno accompagna le sue parole. Cessato lo scherzo, il giovane allievo riassume un fare serio, dallo sguardo fisso sull'amico e sul pacchetto portato <Vedo che l'hai portata, bene! Vogliamo entrare?> e indicherebbe, sempre con la mancina, all'amico l'ingresso dell'edificio. Già dall'esterno s'odono, provenienti dall'interno, i rumori di chi lavora, segno che il laboratorio sia effettivamente popolato, mentre il cartello non lascia alcun dubbio. Ripreso il passo, il giovane varcherebbe ora la soglia della bottega senza ulteriore indugio, entrando in paradiso del ferro popolato da lame e armi di ogni fattezza. Lì dentro non potrebbe non notare la figura di un fabbro intento al lavoro, una figura imponente, dai lunghi capelli bianchi, coperta soltanto da uno spesso grembiule di pelle posto direttamente sopra al torso. Il caldo durante le fasi di forgia deve essere alquanto opprimente. Il volto dello stesso è tuttavia per il momento celato alla sua vista. Persosi per qualche istante nell'osservazioni di armi e oggetti vari, il giovane, mossi alcuni passi verso di questo, pronuncerebbe a voce chiara, anche per sovrastare il rumore delle fasi lavorative <Buongiorno! si può? Siamo i due ragazzi che avevano l'appuntamento!> e attenderebbe ora risposta dallo stesso. [equip.:on]

10:57 Kyokawa:
  [Centro di Kusa - Secondo Cerchio - Fucina] <Io sto bene … > risponde subito all’amico, sorridendogli <… e anche tu mi sembri in forma> accenna, osservandolo da capo a piedi; sono diversi giorni che non si incontrano o non svolgono missioni insieme, ma Hikiro non sembra stanco, ferito o malandato; questo è un bene. Dopo le congratulazioni attende qualche istante, sentendo anche la battuta sul suo armamentario <Ti ringrazio> l’ironia l’ha colta, ma il ringraziamento è rivolto ad entrambi i commenti fatti <Ti consiglio di non girare senza il tuo equipaggiamento; ultimamente nessun posto è sicuro> afferma con tono serio e deciso; l’altro dovrebbe essere a conoscenza degli ultimi avvenimenti e non è da lui essere sprovveduto. <Stai attento> consiglia nuovamente, mentre l’altro ormai entra nella fucina, facendogli strada; dopo essersi guardato intono e dopo aver sbirciato nuovamente sotto il panno che ha in mano per essere sicuro di avere ancora con sé la spada, raggiunge Hikiro all’interno della bottega. Armi e armature sono disposte in tutta la stanza, mentre il fabbro lavora con dedizione. La presentazione viene fatta dal compagno e, ora, non si può far altro che aspettare la valutazione dell’esperto: con un gesto rapido, senza attendere risposte di alcun tipo, scosta il panno che copre l’elsa di katana, lasciando l’oggetto esposto allo sguardo dei presenti. <Ecco la spada> proferisce solo questo, rimanendo immobile e fremitante, con il reperto in mano, in attesa di un responso. [Equip: come sopra]

11:06 Raido:
  [Fucina] La fucina si presenta, all'ingresso, come una sala con un bancone fatto interamente in legno su cui vi sono posti vari kunai e shuriken in esposizione mentre dietro al bancone, a destra e a sinistra, vi sono le armi in esposizione. Armi di ogni tipo e dimensione, lunghe e corte, rotonde e quadrata, insomma, c'è roba di ogni tipo all'interno di quella fucina, c'è tutto e di più. Dietro queste pareti vi è la stanza dove lavora e dove forgia le varie armi. C'è il crogiolo, l'incudine, gli attrezzi, le forme dove viene messo il metallo fuso. Poco più in la del crogiolo, su un manichino, vi è l'armatura forgiata apposta per Hiashi il quale deve ancora venire a ritirarla ma non ha fretto di vederlo, di averlo in quel posto, meno lo vede è meglio è. Il tempo passa e la porta viene aperta, il campanellino sopra di essa suona come in un qualsiasi negozio, suona facendogli capire che qualcuno è entrato nel negozio. Smette di battere per prendere un asciugamano con cui cerca di pulirsi appena le mani, sporche di grasso, di polvere e di tutto quanto. Cammina verso il bancone per poi fermarsi su di esso a guardare i due ragazzi. Uno lo conosce mentre l'altro solo di nome per via dei documenti che lo riguardano all'accademia <Kyokawa> lo ha esaminato all'accademia, se lo ricorda bene il suo esame, il ragazzo ha fatto del suo meglio ed è stato promosso <E tu devi essere...Hikiro se non sbaglio> commenta guardando l'altro giovane per poi osservare il reperto che ha in mano. Lo scruta con attenzione facendo il giro del bancone, alza una parte del tavolo passando oltre e si avvicina ai due ragazzi con passo calmo e tranquillo. Cammina in loro direzione fermandosi a meno di un metro da loro. Il braccio destro si allunga, la mano aperta va a prendere l'elsa della katana per guardarla meglio, per capire cosa abbia di speciale <Dove l'avete trovata?> chiede curioso di sapere tutti quanti i dettagli, di sapere tutto quanto dal principio. [Chk on]

11:19 Hikiro:
  [Fucina] Spiazzato ed un attimo colto alla sprovvista da quel grande fabbro che conosce sia lui che l'amico, non può non riconoscere nelle di lui fattezze quelle di un ninja molto conosciuto e che anche lui, sebbene vivesse quasi isolato in suo mondo, non poteva non aver sentito nominare: Raido Oboro, come lui, come loro, un ninja della Nebbia. Non lo aveva mai incontrato prima, ma dopo tutto non lo stupiva più di tanto il fatto che lui li conoscesse entrambi, per quanti gli riguarda, tutte le sue informazioni sono custodite all'accademia, dove le aveva registrate al momento dell'iscrizione. Ma al di là che un ninja così famoso conoscesse il suo nome, ciò che davvero rendeva orgoglioso il giovane era la loro comune origine, la comune appartenenza ad un villaggio lontano, ma che nel suo cuore era più vicino che mai. <Buongiorno signore> esordirebbe ora il giovane con fare più deciso e calmo possibile, per poi andare a proseguire per voler rispondere in modo dettagliato alla domanda a loro rivolta. C'è qualcosa in quella figura, in quell'ambiente che lo affascina, le armi, passione tramandata in lui dal nonno fin da bambino, lo avevano sempre ammagliato e il fatto di produrle dal nulla, dal grezzo ed informe blocco di minerale soltanto con le proprie capacità doveva essere qualcosa di eccezionale. Qualcosa che gli ricordava la sua infanzia accanto al padre, a lavorare il legno per produrre scafi veloci, resistenti con cui solcare le acque. Schiaritosi la voce con leggero colpo di tosse, il givoane comincerebbe la sua storia <Ecco, l'abbiamo trovata in una fattoria del quarto cerchio, qui a Kusa, sepolta sotto la terra di un vigneto, all'interno di un filare, durante una semplice missione di livello D>. In realtà la missione era stata più complicata del previsto, ma questo è un dettaglio. Null'altro aggiunge, anche perchè il ritrovamento, avvenuto per mera fortuna, non aveva in sè altri dettagli significativi da addurre. Con sguardo sereno osserva i presenti ora e la lama spezzata, lasciando spazio all'amico di aggiungere qualcosa, qualora avesse voluto. [euip.:on]

11:27 Kyokawa:
  [Centro di Kusa - Secondo Cerchio - Fucina] Il fare goffo e frettoloso dei due avventori richiama rapidamente l’attenzione del fabbro che, con fare tranquillo, si porta verso di loro. Ora che il suo volto è ben visibile, Kyokawa non può fare a meno di riconoscerne le fattezze: si tratta del mastro dell’Accademia che lo ha valutato sia nella parte teorica che in quella pratica; lo scontro con lui era stato avvincente e complicato, anche se alla fine l’insegnante era stato clemente e non l’aveva fracassato con il suo bastone. <Raido-sensei> saluta, imbarazzato, esordendo con inchino del busto verso l’avanti, in segno di profondo rispetto. La scomoda posizione reverenziale viene interrotta quando il peso dell’oggetto sulle mani si fa minore, in quanto il fabbro lo sta sollevando per osservarlo; rimettendosi in posizione eretta può quindi vedere il superiore che analizza l’elsa con attenzione, tenendola saldamente nella mano destra; al contempo Hikiro risponde alla domanda, rievocando la insolita missione che avevano svolto qualche settimana prima. <Secondo il fattore era solo una cianfrusaglia e ci ha dato il permesso di portarla via> aggiunge a quanto detto dall’amico, volendo anche sottolineare il fatto che la spada non era stata rubata alla proprietà del contadino <Secondo noi potrebbe essere qualcosa di più … > il tono è entusiasta, vibra di curiosità, ma si ferma per qualche istante mentre il Genin cerca la parola più adatta <… interessante!> conclude, lasciando ogni dettaglio aggiuntivo alla parola dell’esperto. [Equip: come sopra]

11:55 Raido:
  [Bosco] Rimane fermo a guardare Hikiro, lo fissa negli occhi nel sentire quella parola, viene chiamato signore, lui, un signore? Non ha tanti anni, è giovane, più di quanto vorrebbe ma lo è comunque. Lo osserva esterrefatto, non sa cosa dire, lo fissa e vorrebbe rispondere, dire qualcosa di sensato ma nessuno lo ha mai chiamato così <Signore?> domanda ad alta voce cercando una risposta nel suo dire, cercando qualcosa nei suoi occhi <Quanti anni pensi che abbia?> sorride nel pronunciare quella frase, è l'ilarità fatta persona al momento, molto ilare. Il dire di Kyokawa gli piace di più, essere chiamato sensei lo aggrada di più di quanto vorrebbe ma almeno non è sinonimo di vecchio, per certi versi. Prende l'elsa tra le mani cominciando a girarla, la guarda con molta attenzione, cerca di capire cosa abbia di speciale quel pezzo di arma ma un qualcosa attira la sua attenzione, la base della lama, quella che va a incastrarsi nell'elsa. La spiegazione è molto semplice, molto incisiva, qualcosa che non lascia spazio a domande, almeno in quel momento però, perchè ne sorgono altre ben più importanti <Effettivamente ha un che di interessante quest'arma> si porta vicino al bancone, lo oltrepassa andando dietro e da un cassetto tira fuori un libro, un libro con un pugnale sulla copertina. Inizia a sfogliarlo, ad aprirlo fino a una pagina che contiene l'immagine di un katana, un katana molto bella e rara <Questa è l'elsa di un samurai vissuto tempo fa, un uomo molto potente> inizia a parlare <C'è il suo marchio sulla lama, inciso a fuoco> spiega brevemente ai due giovani <E' un pezzo raro, molto raro ma solo l'elsa non vale granchè, cioè, ha un suo valore ma non quanto avrebbe la katana intera> ecco il vero problema, manca il resto della katana per avere un valore ben più corposo. [Chk on]

12:09 Hikiro:
  [Fucina] Imbarazzato per le parole direttamente rivoltegli dall'Oboro, il giovane arrestato per il momento il suo dire, non sa molto bene come rispondere. Le sue parole erano state pronunciate in segno di rispetto, in un certo senso militare per il grado che il ninja leggendario ricopre nel villaggio <Chiedo scusa Sensei> interverrebbe ora utilizzando il dire dell'amico <non l'ho detto per una questione di età> di fatto non guarda negli uomini tali cose, non ci aveva minimamente pensato all'età <era in segno di rispetto, in quanto semplice deshi che si rivolge ad un superiore> ed attimo di pausa che frappone prima di proseguire per dosare correttamente le parole questa volta. Sorride alle notizie apprese, di come tale reperto possa essere stato brandito un tempo da un nobile guerriero, anche se, tuttavia, come spesso accade, il rovescio della medaglia non si lascia attendere <è davvero un peccato, chissà quale colpo inflitto abbia potuto spezzare tale lama in quel punto> domanderebbe con fare assorto, in quella che è più un'osservazione che una vera domanda. Riprenderebbe ora < Dite che il resto della lama possa essere ancora in quel luogo?> ma la domanda che più lo affascina e che poco dopo aggiungerebbe è la seguente < Voi sapete che battaglia si è svolta in quel luogo? Se di battaglia possiamo parlare...> e così, lasciando il discorso a metà ed in cerca di molte risposte, attenderebbe ora la risposta del presente, mentre all'amico rivolge uno sguardo di approvazione e felicità per quello che sembra essere un reperto molto importante; mentre la sua mente fantastica sulle vicende legate a quell'arma un tempo forse temuta, e i suoi pensieri si separano dalla realta.[equip.:on]

12:20 Kyokawa:
  [Centro di Kusa - Secondo Cerchio - Fucina] Lo scambio di parole tra l’amico è il sensei suscita parecchio divertimento nel giovane genin, ma deve trattenersi dal ridere per non fare brutta figura: dare del vecchio a un maestro? Errore imperdonabile. Per fortuna non sembra che lui abbia commesso sbagli di sorta; almeno una volta nella vita non è lui quello che fa una brutta figura. La conversazione però verte subito sulla spada e Raido, dopo aver sfogliato un libro di sua proprietà, spiega ai due ragazzi le peculiarità di quell’artefatto e il possibile valore che potrebbe avere in caso si riuscisse a recuperare la parte mancante. Le domande di Hikiro sono precise e vanno a coprire anche parte dei dubbi di Kyokawa. <In caso potremmo tornare a cercarla> aggiunge alle parole dell’amico: di certo il fattore sarebbe stato disponibile a fare una ricerca nel suo campo, in cambio di qualcosa di utile, come tenere a bada i suoi polli o raccogliere l’uva. La loro scoperta si è quindi rivelata una cosa interessante, come lui stesso ha da poco sottolineato, ma quanto interessante? Dalle parole del sensei fabbro sembra che possa avere molto valore. <Stiamo parlando di valore solamente economico?> domanda, per chiarire la sua perplessità; ha sentito parlare più volte di spade con particolari caratteristiche: spade che possono dare poteri incredibili al loro possessore, spade con una propria volontà, spade con una riserva di chakra, spade con affinità per gli elementi, e tanto altro ancora. <Oppure era una katana … speciale?> la seconda domanda è molto diretta, gli occhi sono puntati verso Raido, lo sguardo curioso come quello di un bambino di fronte ad un giocattolo mai visto. [Equip: come sopra]

12:31 Raido:
  [Bosco] Non si è offeso, ci è solo rimasto un attimino, non tutti lo chiamano con quell'appellativo, non tutti si rivolgono a lui in quel determinato modo <Lo so Hikiro, mi faceva solo strano> e quel sorriso si va a formare sul viso, un mezzo sorriso che scompare subito dopo mentre descrive le fattezze dell'oggetto che ha in mano. E' qualcosa di raro, estremamente raro e tutti quanti lo sanno in quella stanza, tanto che sono venuti da lui per informarsi su tale oggetto. Ascolta Hikiro e le sue domande, il suo dire più che altro <Spezzare una katana non è tanto difficile, basta un colpo ben dato ma non è questo che le da valore, è il fatto che sia appartenuta a quell'uomo il vero valore> meglio precisare su questo, meglio mettere subito le cose in chiaro. Ancora parla Hikiro, fa domande giuste, molto giuste ma non sa come fuorviare le sue curiosità, non ha tutte queste conoscenze <Non lo so ma non credo. Si dice che il samurai abbia seppellito i resti della sua arma. Voi avete trovato questo pezzo ma la leggenda narra che li abbia sepolti in tutta Kusa> fa vedere il libro ai due ragazzi <Il samurai fa parte di una leggenda di Kusa ma fino ad ora l'ho sempre considerata tale e mai ho pensato che potesse essere vera> informa i due su tali conoscenze. Si è informato molto <Si Kyokawa> risponde tranquillo continuando ad osservare l'elsa <Te l'ho detto, nessuna battaglia> ma ora la domanda di Kyokawa si fa molto interessante. Poteri speciali? Questo è da vedere <La leggenda non ne parla, potrebbe avere dei poteri come potrebbe non averli. Ora come ora non ha nessun potere essendo rotta ma forse, una volta rimessi insieme i pezzi e riforgiata, potrebbe rivelare davvero tanto> non ne è sicuro ma per fare una cosa del genere servono conoscenze che solo a Kiri si trovano e solo li può averle, tramite i grandi fabbri del passato. [Chk on]

12:53 Hikiro:
  [Fucina] Cenno di assenso del capo verso il Sensei, null'altro aggiunge sulla questione dell'appellativo, consapevole che per entrambi la cosa è sistemata. Sorride all'Oboro, contraccambiando la di lui gentilezza, mentre nella sua testa inizia a comporsi la cornice di un enigma davvero interessante, intriso di leggenda. Uniti i frammenti per ora posseduti il giovane esordirebbe, dopo gli ultimi istanti di silenzio, in una domanda diretta rivolta a chi ne sa di più sulla questione < Chi era questo samurai? Se posso domandarvelo...> altra pausa seguita da <Il libro che avete consultato, dice qualcosa a riguardo dei frammenti sparsi per Kusa, un indizio, un punto di partenza dove cercare?> non hanno molto per il momento e il villaggio è davvero grande, inoltre non sa in quanti pezzi sia stata separata la lama; la fortuna aveva arriso loro una volta, ma non era detto che lo avrebbe fatto tutte le volte. La strada da seguire tuttavia appare fin da subito chiara ed è certo che anche per i restanti le cose siano chiare fin dal principio. Attento ora si pone nel silenzio, conscio di aver portato forse troppe domande e di aver fatto trasparire il suo concitamento per la vicenda, d'altro canto la cosa non poteva non coinvolgerlo nel profondo; la sorte aveva donato loro un reperto e una via da seguire, non assecondare i segni sarebbe stato per lo meno stupido, poteri o non poteri, quella spada deve essere ricostituita, anche solo per l'onore che si deve ai grandi del passato. [euip.:on]

13:10 Kyokawa:
  [Centro di Kusa - Secondo Cerchio - Fucina] La storia si fa sempre più misteriosa; chi era quest’uomo? Perché avrebbe dovuto nascondere la sua arma in diverse parti del villaggio? Sembra che le risposte siano più complicate del previsto. Una leggenda, fino ad ora solo un racconto per i più concitati, sembra essere realtà. <Molto interessante> proferisce annuendo con il capo; questo aggettivo è diventato un motto ormai. La conversazione prosegue e Hikiro pone altre precise domande al fabbro, in modo da ricostruire in parte la storia di quell’oggetto. <Se avessimo qualche informazione in più potremmo iniziare a cercarla; anche se sarà un’impresa difficile vorrei arrivare fino in fondo> è il momento di palesare l’intenzione, anche se poteva già essere chiara. <Sensei. Se potete darci una mano in questa ricerca ne saremmo infinitamente grati> un altro inchino in direzione di Raido; lui è il superiore, lui è il fabbro, lui è l’esperto; senza di lui la questione finirebbe in nulla. Loro ci metteranno l’anima per cercare e trovare i frammenti, ma senza il suo aiuto non sarebbe possibile trovarli e nemmeno fonderli per ricreare l’artefatto. <Una volta assemblata la katana potremmo portarla a Kiri …> ed ecco l’ultimo elemento; tutti i presenti sanno che la più antica arte della forgiatura risiede nel loro paese natio, ed è proprio li che dovranno andare: se le conoscenze di Raido non dovessero bastare è l’unico luogo in cui si possa trovare qualcuno di più esperto. E in tutto questo, a Kyokawa non dispiacerebbe fare un viaggio al villaggio della Nebbia, avendo ancora questioni in sospeso e volendo riscoprire le proprie radici. [Equip: come sopra]

13:16 Raido:
  [Bosco] <Secondo la leggenda si chiama Hattori Hanzo. Famoso centinaia e centinaia di anni fa per le sue abilità in combattimento. Nessuno eguagliava la sua bravura con la katana. I nemici tremavano al suo passaggio e nessuno aveva il coraggio di andargli contro. Per anni il mondo è stato protetto da lui ma la vecchiaia è arrivata e le sue abilità, seppur formidabili, non potevano competere con quelle della gioventù> si prende qualche momento di pausa prima di continuare la storiella <Così, dopo un combattimento, la sua lama venne spezzata e sua leggendo cessò di esistere. Nessuno aveva più paura di lui, nessuno lo temeva più così non ebbe altra scelta che seppellire i resti della sua arma per tutto il paese dell'erba come degna fine> e qui finisce il breve racconto del Jonin mentre Hikiro va a domandare nuovamente. Le curiosità si sprecano quest'oggi ma è anche normale, tutti vogliono sapere sempre di più su quell'argomento <No, è una vera e propria caccia al tesoro in cui bisogna solo cercare a quanto pare>...<Hanzo non ha lasciato indizi, forse non voleva che i resti della katana venissero ritrovati> sono tante possibilità quelle che tira fuori. Ora è Kyokawa che parla, è determinato, vuole trovare tutti i pezzi di quest'arma e servono, giustamente, degli indizi ma dove può prenderli? In che modo può trovare gli indizi necessari per risolvere l'enigma <Aspetta> apre il libro andando a cercare informazioni più precise, qualcosa che possa aiutarli <Si dice che Hattori Hanzo vivesse in casetta isolata oltre il ponte tenchi ma non viene detto altro> non saprebbe cosa dire per aiutarli di più. Anche il suo aiuto viene chiesto, gli viene chiesto di stare dietro a tutta quanta la storia ma è difficile, almeno per lui <Non posso venire alla ricerca con voi, ho troppo da fare qui e a Konoha ma posso aiutarvi in qualità di fabbro> questo può fare, lavorare come fabbro per risolvere le questioni. Infine si, devono andare a Kiri per avere qualche notizia in più, qualcosa di più <Se questa lama esistesse veramente, dovrebbe essere portata e lasciata a Kiri. Li se ne prenderebbero cura> Hotsuma l'avrebbe tenuta come un vero tesoro. [Chk on]

13:29 Hikiro:
  [Fucina] Ascolta la leggenda venire narrata dall'Oboro, una leggenda a lui ignota, ma sicuramente avvincente. Ogni parola è seguita con grande attenzione, e l'emozione cresce sentendosi anche lui, una piccola parte di una grande vicenda. Gli occhi del giovane si illuminano al sentire di un possibile ritorno al proprio villaggio, un compito importante che li avrebbe restituiti alle loro origini. Nel petto il cuore sussulta e freme, ma il giovane cerca di non far trasparire più emozioni di quelle già trapelate; al contrario attento ed in silenzio resta ad ascoltare ogni informazione a lui fornita. Purtroppo apprende dell'assenza di indizi precisi con cui cercare, ma, per lo meno, l'abitazione di Hanzo può essere un punto di patenza. <Potremmo cominciare da lì, dalla sua abitazione> risponderebbe soltanto ai presenti, dando palese intenzione di voler continuare le ricerche, ma sicuramente la cosa è già chiara. <Certo Sensei, capiamo perfettamente i vostri impegni, sicuramente avremo bisogno del vostro aiuto nel ricomporre i pezzi, noi possiamo occuparci della ricerca.> E così conclude, parlando anche per l'amico, certo, ma non ha dubbi su quali siano le sue intenzioni, in parte manifeste, in parte celate, ma, d'altro canto, sono cresciuti insieme e sa quanto sia importante il ritorno a Kiri anche per lui. Solo uno sguardo viene rivolto a Kyokawa, attendendo infine il suo dire.[equip.:on]

13:42 Kyokawa:
  [Centro di Kusa - Secondo Cerchio - Fucina] Hattori Hanzo, forse aveva sentito questo nome in una delle storie che gli raccontava la madre da piccolo, ma non ne è certo; l’unica certezza è che questa storia è capace di incantare i cuori di due giovani shinobi, come può vedere in questo momento dagli occhi estasiati di Hikiro. Quella spada era appartenuta ad una leggenda, un samurai formidabile; ora, il loro scopo sarà quello di ricomporre la katana e portare giusto onore al suo possessore. <Una caccia al tesoro in tutto il paese dell’erba; non sembra affatto facile> commenta alla fine del breve racconto di Raido; trovare dei pezzi di lama sotterrati, in punti casuali di una regione cosi grande, è praticamente impossibile. <Sarebbe più facile trovare un ago in un cammello> non è molto ferrato con i detti popolari, ma pare abbastanza convinto nel dire queste parole. Nel frattempo però il sensei fornisce loro un nuovo indizio e, subito, il compagno all’ovvia conclusione su come iniziare la loro cerca. <Con il vostro permesso, Raido-sama, potremmo recarci in quella casa e cercare nuovi indizi …> il genin ha deciso di illustrare il proprio piano ad entrambi, sicuro che l’amico approvi la sua idea <… e, in caso riuscissimo a trovare informazioni, iniziare noi due le ricerche, portando i pezzi trovati alla vostra fucina> l’edifico del fabbro sarebbe il posto migliore dove tenere nascoste tutte la parti trovate e, in questo modo, avrebbero avuto l’opportunità di confrontarsi con lui ad ogni nuova scoperta. Concludendo di esporre la sua idea non può far altro che incrociare lo sguardo di Hikiro e ricambiare con un cenno del capo; la loro intesa pare forte: troveranno quella spada, a costo di rimetterci quanto di più caro. [Equip: come sopra]

13:48 Raido:
  [Bosco] La conversazione finisce qui, entrambi sono decisi a cercare e ricercare i vari pezzi di quest'arma, tutto è deciso e vogliono mettersi subito all'opera ma ha qualcosa da ridere <Si, andate ma prima voglio che Hikiro divenga genin. Deve sapersi difendere e finchè rimane deshi vi proibisco di fare ricerche fuori dal villaggio> su questo è deciso, il ragazzo deve prima pensare alla sua carriera ninja, andare avanti nell'accademia e divenire uno shinobi e solo allora può mettersi a cercare pezzi di spade sparsi per tutto il paese dell'erba <Detto questo, io devo continuare i miei lavori, voi potete andare. Se trovate altre informazioni, fatemelo sapere e vedrò come aiutarvi in tal proposito> vuole aiutarli nei limiti delle sue possibilità, ovvero all'interno di quella fucina, di quel posto che tanto adora e da cui dipende la sua intera vita, o quasi. Chiude il libro, lo ripone sotto il bancone dove è giusto che sia poi dirigersi nell'altra stanza per continuare la produzione di arma <Chiudete la porta quando ve ne andate, senza sbattere possibilmente> non vuole che qualcosa si rompa, non ora che ha messo a nuovo l'intero negozio, non ora dopo che ci ha speso un quantità immensa di denaro investendo su quell'attività. [END]

13:54 Hikiro:
  [Fucina] <Certamente Sensei, sono il primo a voler divenire uno shinobi prima di intraprendere tale percorso, che sarà sicuramente da stimolo per concludere l'accademia il prima possibile> deciso e risoluto, sorridendo all'Oboro, così risponderebbe il giovane Hikiro. Breve pausa per poi riprendere <Certamente Sensei, vi informeremo di tutto, ora è giusto che togliamo il disturbo...grazie davvero> e con un inchino saluterebbe il ninja innanzi a loro, che, giustamente, deve tornare ai propri impegni lavorativi. Ulteriore cenno del capo verso l'amico, consapevole della nuova avventura che di lì a poco, si spera, si appresterebbe a cominciare. Attenderebbe ora soltanto che anche Kyokawa porga i propri saluti per poi seguirlo, al momento adatto, al di fuori della bottega. [end]

13:59 Kyokawa:
  [Centro di Kusa - Secondo Cerchio - (Fucina -> Strada)] Il maestro ha dato la sua approvazione, tutto è pronto per iniziare questa avventura, tranne un piccolo particolare: il passaggio di grado di Hikiro; lui stesso però sembra determinato a concludere il percorso accademico con ardore, quindi non bisognerà aspettare molto. <Grazie Sensei> dice unicamente questo, lasciando parlare il compagno che oggi sembra di tante parole, diversamente al solito. L’ultimo inchino, in direzione del fabbro, prima che vengano congedati e che lui stesso ritorni al suo pesante lavoro; quanta ammirazione per quell’uomo, capace di essere un ottimo shinobi e al contempo un impegnato lavoratore del villaggio. Con fare discreto quindi si svolta, dirigendosi verso l’uscita, premurandosi di essere seguito dall’amico; una volta sull’uscio richiude delicatamente la porta dietro di loro. <Ci siamo … sbrigati a fare questo esame che poi iniziamo la ricerca!> ridacchia in direzione dell’altro, incamminandosi per la strada lungo il Secondo Cerchio, consapevole che a breve i due intraprenderanno il loro viaggio. [END]

Hikiro e Kyokawa vanno da Raido, alla sua fucina, per chiedere di un'elsa ritrovata. Qui il Jonin li mette al corrente di una leggenda di Kusa e di una caccia al tesoro.