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riso e maiale fritto

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con Raion, Kai

23:00 Raion:
 Stava mangiando un panino, si un miserevole panino sotto la pioggia, no, non ha con se un ombrello, lascia che questa continua a cadere sopra la sua testa, mentre rimane seduto su un tavolino fuori dal locale. Indosso ha una felpa blu scura con il cappuccio abbassato sulle spalle. Pantaloni bianchi completamente zuppi dalla pioggia, gli scarponi legati fino alla caviglia, le gambe spalancate e il bacino a metà della seduta della sedia, in modo da sedere scomposto, tipico di chi non riesce a reggere il proprio peso o che si stravacca impunemente. Sul tavolino si trova una bottiglia di Sakè il cui cartone dove si trova la bottiglia completamente pieno d'acqua, inzuppato tanto che la carta si è sfaldata e cade a prezzi li accanto. Il bicchiere è completamente pieno d'acqua e probabilmente anche del sakè non è rimasto nulla. Nella mano destra tiene un miserevole panino che rappresenta esattamente lo stato d'animo del Seiun: marcio, grondante, all'esterno ed all'interno disgustoso e freddo. Faceva pena, letteralmente. Ma era quel tipo di pena che ci si aspetta da un'elemento curioso come lui: era miserabile e teatrale, patetico e affascinante...e probabilmente riesce a strappare una risata senza neppure volerlo. Se ne sta all'interno del quarto cerchio guardando a 10 metri di distanza il suo locale vuoto, spento, abbandonato. Non si allontana più di tanto da quel luogo, come se volesse tenerlo sott'occhio o forse perché quello per lui è come un nido. Rimette a posto gli occhiali sul setto nasale e con la mano libera controlla spasmodicamente la presenza dell'orecchino d'oro a tre gocce sul lobo destro. [ch off]

23:14 Kai:
  [Centro di Kusa - Esterno Locale] [ Passeggia per il villaggio sotto la pioggia battente. Con se ha un piccolo ombrellino nero. Uno di quelli con le pieghe ed il manico in legno. Le gocce cadono lente dopo essersi accumulate sulla superficie dell’oggetto e si mischiano al resto dell’acqua battente. Kai indossa una maglia nera, piuttosto larga e lunga, le maniche gli coprono quasi interamente le mani lasciando visibili a malapena le dita. Un pantaloncino, bermuda nero con delle tasche laterali. Ai piedi un paio di sandali aperti, lascia entrare l’acqua quando il ragazzino calpesta incurante le pozzanghere sul suo percorso. Immancabile poi, la sciarpa bordeaux che si trascina dietro. Stretta al collo, e piuttosto lunga. Se la tira su di tanto in tanto per evitare che si bagni. Chiaramente l’estremità è zuppa, malgrado il tentativo del deshi. Kai muove un passo dopo l’altro nel centro del villaggio che ha accolto lui e sua madre, osserva attentamente le insegne al neon che hanno una strana luce intermittente e che sembrano accendersi e spegnersi a ritmo con la pioggia incessante. Malgrado il tempo, le strade sono vive e si vede ancora gente in giro. Qualcuno corre per ripararsi altri sembrano non curarsi delle gocce martellanti. < Raion-Sensei … > Avrebbe poi fatto, in direzione dell’altro, una volta passatogli di fianco. Il suo maestro è seduto fuori da uno dei locali, ed è completamente zuppo. Lo fissa piegando leggermente la testa, con espressione stranita. < … tutto ok? > avrebbe continuato abbozzando un sorriso impacciato e avvicinandosi all’altro. Si sarebbe posizionato dietro a Raion, coprendolo per quanto possibile con una porzione dell’ombrellino. ]

23:27 Raion:
 Non dice nulla quando sente Kai preoccuparsi per lui, rimane li, con il panino la cui dimensione è raddoppiata per via dell'acqua di cui è pregno, praticamente una spugna. Guarda il panino, lo solleva e va a mangiare ritrovandosi con il panino che cade a pezzi ai suoi piedi schizzando i succhi della carne e delle salse sulle scarpe e sul bordo dei pantaloni. Tira su con il naso mentre non sente più le gocce di pioggia cadergli sulla testa, costringendosi finalmente a guardare Kai. <...non riesco a bere> riesce a dire solo questo in modo piuttosto patetico. Afferra la bottiglia di Sakè tra le mani e la guarda. <...non riesco a usare l'alcol come placebo per la mia felicità...o per dimenticare certe cose> Si morde il labbro e rigira la bottiglia sul tavolo lasciando che tutto il contenuto si versi su questo, come previsto è rimasto solo dell'acqua. <...ho cercato di convincermi a bere che adesso tutto l'alcol si è annacquato> Sospira appoggiando alla fine la bottiglia sul tavolo ancora una volta abbassando lo sguardo. <ti chiami Kai giusto? cosa ci fai qui di sera, mentre piove?> chiede l'altro guardandolo questa volta direttamente, girandosi sulla sedia in modo da appoggiare gli avambracci ed il mento allo schienale in modo da fissare il denshi. <hai studiato?> chiede meccanicamente, interessato solo con vaghezza ai risultati di Kai, eppure sempre interessato. [ch on]

23:45 Kai:
  [Centro di Kusa - Esterno Locale] [ Con l’ombrello in mano, sarebbe rimasto silente in osservazione dell’altissimo maestro dell’accademia. Si sarebbe solo scostato di poco, nel momento in cui il panino che il sensei stringeva tra le mani si sarebbe schiantato al suolo sollevando un paio di schizzi in direzione del ragazzino. < … tsk > Schiocca la lingua contro il palato. < Sensei, se vuoi dimenticare qualcosa devi riempire gli spazi vuoti … > Fa all’altro, disinvolto e forse non del tutto comprensibile. D’altronde è solo un ragazzino, cosa può saperne. Fa un paio di passi per posizionarsi seduto di fianco a Raion, continuando a tenere alto l’ombrello e cercando di coprire anche l’altro per quanto possibile. < … posso sedermi, si? > Tanto si è già seduto. < Kai, da Suna > Precisa il deshi, voltandosi poi verso il maestro e fissando lo sguardo in un punto non esatto dietro la testa bianca di Raion < Mi piace la pioggia, mi rilassa … Sensei, se sei triste sotto la pioggia puoi piangere e non sarai solo > Abbozza un sorriso, chiudendo gli occhi. Sembra più gentile di quello che è. Dopo la lezione non può non aver notato che Raion non era in se, e persino un ragazzino come lui può capire che il maestro è triste per qualcosa, anche se non sa chiaramente cosa. < Certo che ho studiato ! > Gli avrebbe risposto poi, mutando espressione istantaneamente quasi offeso < Ehm … le piace come sono vestito oggi? > Avrebbe infine aggiunto, spostando la mano libera su e giù cercando l’approvazione dell’altro. ]

00:01 Raion:
 Raion ospira pesantemente guardando la sua cena a terra e rimane li a fissarlo. <è bagnato....ma se pensi che non ti dia fastidio fai pure> afferma stanco mentre lo ascolta guardando ancora verso il suo ristorante, luogo dove lui riposa. Rimane in silenzio annuendo solo quando Kai afferma che ha studiato. Quando poi questo gli chiede come si sia vestito oggi la fine lo guarda, dal basso verso l'alto per fare le sue considerazioni: beh, nero su nero si vince sempre, diventi anche invisibile poi in una sera del genere se non fosse per la sciarpa rossa e...<quei sandali...sono fuori stagione, così ti ammali inutilmente e devi allenarti per l'esame> commenta lui seriamente portando indietro una ciocca di capelli grigi. <...ma il nero su nero va abbastanza bene...però è anche vero che io al momento sono vestito con una felpa blu e dei pantaloni bianchi...che per quanto mi stiano bene sono due taglie più grandi e, sopratutto, sono di una sciatteria immane, quindi dovrei essere l'ultimo a dare lezioni sulla moda ed il buon costume> commenta lui chiudendo le labbra prima di sollevare il bacino fino a mettersi in piedi cercando di schivare l'ombrello di Kai ritornando con la testa sulla pioggia. <..non ho più una cena...mi tocca farla, tu hai già mangiato?> domanda verso il ragazzino portando le mani all'interno delle tasche dei pantaloni completamente grondanti d'acqua. [ch on]

00:08 Kai:
  [Centro di Kusa - Esterno Locale] [ Si da un’occhiata, mentre Raion fa qualche apprezzamento su come sia riuscito a non accozzare tutti i colori dell’arcobaleno oggi e fa spallucce riguardo i sandali. Ha messo la prima cosa che ha trovato, sgattaiolando fuori prima che sua madre potesse accorgersene. < Forse hai ragione Sensei … > Fa a Raion, cercando di spostare l’ombrello per evitare che alzandosi glielo faccia sfuggire di mano o più probabilmente che sollevi ombrello e Kai insieme. < Ehm … no Sensei, non ho cenato > Gli risponde restando seduto a guardarlo. L’acqua continua a scrosciare forte e le gocce si muovono veloci sul volto del maestro che gli sta di fronte. Il rumore è un sottofondo quasi sedativo, un suono ovattato che accompagna la loro conversazione. ]

00:26 Raion:
 Il Seiun si gira verso Kai facendo un cenno con la testa mentre allunga la mano indietro verso l'ombrello. <dallo a me> sospira mentre la pioggia continua a cadere verso il basso, su tutto il corpo dalla testa ai piedi. <"casa", la mia casa non è troppo distante da qui alla fine> Con la mano libera punta in direzione dell'edificio spento, abbandonato a se stesso, esattamente come Raion. <è li, ti faccio qualcosa da mangiare> sospira mentre attende che Kai possa dargli l'ombrello in modo che possa coprire se stesso e Kai per quei 10 metri che gli servono per arrivare verso la porta del ristorante. Se lo avesse fatto, o meno, Raion si dirigerebbe verso la porta del suo vecchio ristorante, an che, una volta arrivato li, apre la porta facendo scattare le chiavi all'interno della toppa della porta per poi aprirla verso l'interno. Si scosterebbe, entrando e lasciando entrare anche Kai mentre chiude l'ombrello lasciandolo in uno dei contenitori. vicino alla porta. Si massaggia il collo andando ad accendere la luce e, trillando le luci della sala si accendono. Sviluppata più in lungo che in largo ed in altezza, il bancone occupa buona parte dello spazio con pochi tavoli li vicino. Il tendaggio viola che nasconde la cucina è chiuso e presenta il simbolo del locale...tuttavia c'è un enorme taglio a metà come se qualcuno avesse strappato il simbolo. <questo era il mio vecchio locale...ho chiuso da poco ed ho ancora del cibo all'interno che devo finire assolutamente> sospira <cosa vuoi che ti faccia?> domanda andando dietro il bancone, in modo da attivare i fornelli, mentre si sposta lascia una scia d'acqua. <dimmi cosa vuoi che ti faccia e te lo faccio, certo nulla di complesso, non c'è proprio il tempo per farlo> afferma Raion sollevando lo sguardo verso il ragazzino aspettando. [ch on]

00:39 Kai:
  [Centro di Kusa - Locale di Raion] [ Il ragazzino lascia che l’altro gli prenda l’ombrello di mano. Nel fare quel gesto sarebbe rimasto scoperto per qualche secondo. Il tempo di alzarsi per seguire il sensei, il tempo che diverse gocce gli fossero cadute in testa bagnando i ciuffi di capelli blu e inscurendoli inumiditi. Velocemente comunque si sarebbe affiancato a Raion, incollandosi al suo fianco. < … abiti lì? > Chiede esitante, indicando quello che dall’esterno sembra più un locale che una vera e propria casa ma continuando a camminare seguendo il passo del Seiun. < Oh, grazie Sensei! > Avrebbe poi risposto positivamente all’affermazione sul preparargli qualcosa da mangiare. Percorsa insieme la distanza che li separava dal luogo coperto, Kai si addentra nel locale subito dopo Raion. Una volta all’interno avrebbe scosso il capo, come farebbe un cane, per lasciar sgocciolare i capelli e nello stesso modo i piedi lasciando che l’acqua accumulata nei sandali si riversasse sul pavimento. < … Ops > Avrebbe rivolto un sorriso colpevole a Raion, che comunque pare non curarsi troppo di non sporcare il pavimento. D’altronde sono entrambi piuttosto bagnati. < Maiale fritto! > Avrebbe risposto poi, restando impalato vicino l’uscio e iniziando a muoversi a zonzo nel locale dando occhiate furtive un po’ a tutto. < Sensei come mai hai chiuso il tuo locale? > Chiede all’altro, senza guardarlo direttamente e continuando a muoversi lasciando impronte di acqua mista a fango praticamente ovunque. ]

00:58 Raion:
 Kai lo segue in modo docile e gli richiede di fargli il maiale fritto. <e maiale fritto sia> non direbbe altro mentre lui si presta a tirare fuori gli arnesi del mestiere . In particolare si ferma per qualche secondo ad osservare l'astuccio dei suoi coltelli: anni e soldi spesi a prenderli tutti, a creare quel set di strumenti essenziali per un cuoco, la lama damascata che li rendeva belli alla vista, il taglio pulito dell'acciaio di qualità, simile ad una katana Samurai. Li guarda con rimpianto, andando a prendere quello per la carne sospirando pesantemente. Scopare dietro la cucina lasciando a Kai il tempo di guardare in giro per il locale. Al lati del bancone infondo ci sono due porte, uno erano i bagni del locale per il clienti, mentre l'altro era lo spogliatoio per il personale. Su un tavolo tuttavia giacciono delle carte, roba per il personale, delle vere e proprie lettere di referenze per i suoi vecchi lavoratori in modo che possano trovare altrove velocemente. Raion riemerge con un bel taglio di carne rossa iniziando a tagliarla ed a lavorarla con esperienza. Non guarda mai Kai rimanendo concentrato solo nel creare la pietanza. <...> non risponde subito mentre la padella inizia a frigolare e lui inizia a inserire il maiale tagliato in pezzi al suo interno. <non avevo più tempo per dedicarmi a questo, era uno spreco di soldi e non avevo più nessun interesse a cucinare, tutto qui> ah si, oltre al fatto che all'entrata il cartello con scritto "chiuso per lutto" con la lettera appiccicata alla porta è scivolato a terra e ora rimane distesa a terra con una pedata di fango di Raion vicino ad uno degli sgabelli centrali [ch on] [estetismo culinario]

01:13 Kai:
  [Centro di Kusa - Locale di Raion] [ Il ragazzino continua a frugare ovunque, facendo la spola trai tavoli del locale. Osserva le pareti, poi alza la testa verso il soffitto continuando a camminare col naso per aria. < Ho capito … > Fa a Raion, quasi assente, mentre in sottofondo si sente la pioggia continuare a scrosciare intervallata solo dal rumore della lama del cuoco che una volta affettata la carne cozza col bancone. Attraversa l’intera sala, in un moto che pare perpetuo < Sensei, sai che c’è chi dice che la pioggia sia stata inventata perché ci si possa sentire felici sotto un tetto? > Ancora una delle frasi sconclusionate alle Kai, che rivolge l’ennesimo sorriso assente a Raion, muovendo un ultimo passo avanti verso alcuni sgabelli. Senza accorgersene calpesta qualcosa, un rumore simile a carta proviene da sotto la suola dei suoi sandali. Allora istintivamente abbassa lo sguardo e nota un foglio, sporco di fango e umido giacere sul pavimento. Kai si abbassa per raccoglierlo, convinto che sia da buttare. Forse è qualcosa che hanno portato accidentalmente entrando, ma poi legge quello che c’è scritto. “Chiuso per lutto”. Lo afferra, con la mano destra da un’estremità e prende l’altra con la mancina. China il capo, continuando a fissare la scritta ormai sbavata tra acqua e fango. < Mi dispiace Sensei … > Avrebbe dunque aggiunto, alzando lo sguardo e cercando quello di Raion. Non sa bene cosa dire o cosa fare, è solo un deshi. Ma quel “Mi dispiace” esce vero come solo quello di un ragazzino potrebbe. Non dice altro, si limita a fissare il maestro cercandone lo sguardo, stringendo in mano il messaggio funesto, con un’espressione malinconica. ]

01:36 Raion:
 Lo sfrigolio della padella fa da sottofondo al suo lavoro e seppure per poco riesce a ricordare cosa gli piace della cucina: il suo aroma invitante, il colore della carne, il perfetto mutamento delle cose, l'espressione massima di una persona che viene donata ad un'altra, il vero collegamento emptico tra due persone. Ma Raion non voleva più trasmettere nulla: la sua cucina era fatta per far star bene le persone, non per renderle malinconiche ed in più, cosa più importante, non riusciva a cucinare perché non ha gioia nel suo cuore di fare nulla a malapena l'insegnante. <è un modo interessante di vedere un senso positivo nella pioggia> Non dice null'altro continuando a lavorare, lasciando perdere per un secondo la carne per occuparsi del riso che andrà ad accompagnare il maiale fritto. Sente poi quello sfrusciare di carta e quella voce rammaricata che si dispiace per la sua perdita. Per diversi minuti Raion non parla, continua solo a lavorare senza rispondere al ragazzo tenendosi concentrato sul suo compito da cuoco. Due ciotole vengono posizionate sul bancone uno per il ragazzo e una ciotola per se stesso. Il riso è infondo mentre il maiale con il suo sugo alla base, in modo che i succhi possano scendere e impregnare anche la base. <aveva la più bella risata che avessi mai avuto il piacere di ascoltare> la voce trema come se fosse sul punto di piangere per la frustrazione. <la mia piccola Suiren, la mia bambina> suggulta appoggiando le mani al bancone. <era...tutto quello che rimaneva della mia compagna, prima che morisse anche lei, l'unico dono che mi avesse mai fatto ed il più bello> una mano va agli occhi tirando su con il naso sempre più depresso portando le dita dietro gli occhiali. <le piaceva ridere, le piaceva farsi trasportare in giro, guardare le cose, metterle in bocca..in questo ricordava molto me...> la voce si fa più lieve, strozzata iniziando a piangere di fronte ad un suo allievo. Nel sottofondo la pioggia continua a battere sulla porta incessante. <era...bellissima sai? e non importava quanto non mi facesse dormire la notte, stare con lei era tutto per me...tutto> il petto trema ed è costretto a mettersi a sedere mentre nasconde il viso <la sento alcune volte il suo battito contro il mio petto, mi sveglio dopo essermi sfinito a piangere sperando di sentirla che mi chiama a se...è invece è perduta...e non vedrò mai più la mia bambina, la mia piccola Suiren se non dentro la fossa di un cimitero o in un vaso di ceramica> Un uomo, grande e grosso in questo momento sta piangendo come un bambino, disperandosi in un momento di debolezza provocato dall'ennesimo "mi dispiace" [ch on][estetismo culiario]

13:10 Kai:
  [Centro di Kusa - Locale di Raion] [ Lo sguardo fisso, vacuo del ragazzino non abbandona mai Raion. Lo vede posizionare sul bancone due ciotole, col riso e col maiale fritto. Stringe ancora tra le mani lo sporco pezzo di carta, quel maledetto messaggio, mentre il sensei di colpo inizia a parlare. La voce tremante quasi stupisce Kai, che forse non riteneva possibile che il maestro fosse così scosso. < … Suiren > sussurra, ripetendo il nome della piccola, portando nuovamente l’attenzione al foglio e continuando ad ascoltare Raion senza più guardarlo. Il sensei piange, ha perso tutto, e Kai un po’ lo comprende anche se il dolore che prova Raion è immenso e per un ragazzino della sua età non è facile assimilare e processare informazioni del genere. Avrebbe però provato una sensazione non descrivibile, non sa nemmeno lui cos’è che si muove nel suo petto. Le mani sono scosse da un tremore, che sia rabbia? Stringe il foglio e lo accartoccia, lo riduce ad una pallina e lo lascia cadere. Il capo chino, lascia che dei ciuffi gli ricadano sulla fronte e coprano parte degli occhi. Una lacrima, una singola lacrima scende dal viso al naso. E’ in questo momento che Kai, si tira su e si passa una mano prima ad asciugarsi e poi trai capelli umidi. Non dice niente, non fa domande né commenti alle parole del sensei. Servono a poco, almeno questo è quello che crede. Invece si avvia verso il bancone, senza guardare direttamente Raion, e ne fa il giro passando dal lato dove si è seduto momentaneamente. La pioggia scroscia ancora. Si sarebbe avvicinato ulteriormente, e solo ora avrebbe alzato lo sguardo. Anche da seduto lo Special Jonin è più alto di Kai, ma meno del solito. Senza batter ciglio avrebbe dunque mosso ancora un passo, allargato entrambe le braccia per stringerle poi intorno al sensei in una morsa gentile accostando la testa al petto dell’altro all’altezza del cuore. Un abbraccio, che per Kai vale più di mille parole. Sarebbe rimasto in quella posizione per un tempo indefinito, mentre il profumo del maiale fritto appena preparato da Raion avrebbe iniziato a pervadere il locale ormai tenue ricordi di quel che era prima di essere chiuso. ]

13:18 Raion:
  [Locale Raion - Good flowers] Ha la gola stretta e viscida, sta deglutendo per buttare giù tutta la bile che gli sta salendo. Lo sa di essere patetico, lo sa che non dovrebbe comportarsi così davanti ad un allievo, lo sa e lo ha fatto, trattenendosi come poteva fin ora. La sua bambina è morta: cosa gli importa di sembrare patetico? di non sembrare lui...è la sua bambina, era la sua bambina. Il tocco non era richiesto ma non poteva nascondere che era confortante. Continua a singhiozzare senza ritrarsi cercando di calmarsi sempre di più fino a quando non c'è altro che il suo respiro basso. Dura minuti interi così prima di scostarsi con l'odore del maiale nell'aria...fortuna che lo ha buttato giù bollente altrimenti adesso sarebbe tiepido. <vedere un sensei in questo stato, non è una bella vista, me ne rendo conto, mi dispiace> prende un lungo sospiro rotto e schiarendosi la gola si distacca gentilmente da kai, andando ad afferrare delle bacchette, dei bicchieri e qualcosa da bere tra acqua e altre bevande analcoliche per il ragazzo. Apparecchierebbe con i solchi delle lacrime che scendono verso il basso sulle guance e scompaiono sotto la montatura degli occhiali scuri. Completa di apparecchiare e in silenzio si mette composto a sedere guardando verso il basso il suo maiale. <...ma alcune volte...è come se certe emozioni non riesci più a contenerle...il che è un controsenso in un mondo ninja...i ninja non dovrebbero avere alcuna emozione...tu Kei cosa ne pensi di questo?> domanda il Seiun facendo poi un cenno verso la cena <...non ti preoccupare troppo per me, mangia, per favore, non voglio farti tornare a casa dai tuoi genitori affamato> [ch on]

13:30 Kai:
  [Locale Raion - Good flowers] [ Continua a stringere il sensei finché questi lo allontana delicatamente. Spera quanto meno di avergli dato un po’ di conforto. Fa un passo indietro, lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi. Raion piazza bicchieri, bacchette e diverse bevande sul bancone così Kai gira i tacchi e si muove rapido verso uno degli sgabelli. < Sensei, può capitare a tutti. Anche i Kage piangono … > Gli fa, montando sul seggiolino aiutandosi con una mano poggiata al banco < … credo > aggiunge subito dopo, sorridendo incerto in direzione del maestro. < Non siamo contenitori vuoti e anche i migliori shinobi hanno emozioni … questo credo > Risponde, afferrando le bacchette con la mano destra e iniziando a stuzzicare il maiale, continuando poi < … le emozioni ci rendono più forti, ci danno una motivazione > Sembrano frasi fatte, certo. Ma un piccolo deshi, forse più di questo non può dire. Benché ci sia della verità in quel che dice il piccolo ragazzino. Stringe tra le estremità di legno delle bacchette un pezzo di maiale fritto, portandoselo elegantemente alla bocca, iniziando poi a masticarlo. Continua a sorridere, e tra un morso e l’altro < Sensei, tu sei sempre stato qui a Kusa? > chiede, di colpo. Cerca a tastoni una delle bottiglie, allungandosi sul bancone per recuperarne una e versarsi da bere. Avrebbe fatto cenno anche a Raion, aspettando la sua approvazione prima di versare la bevanda anche nel suo bicchiere. ]

14:17 Raion:
  [Locale Raion - Good flowers] <e ci riducono così> sorride amaramente guardando Kai iniziando a giocare con il cibo <...eppure, continuo a pensare che non riuscirei a fare a meno della mia umanità...ho sempre preso in giro gli altri ninja del mio stesso livello perché per loro la vita era tutto troppo seria. Devi comportarti in un modo, devi vivere in un modo, devi dimostrarti in un certo modo...tutte stupidaggini, adesso immagino che arriverà qualcuno a dirmi anche come devo piangere....in modo dignitoso e silenzioso...ma del resto è facile fare i finocchi con il...> guarda il ragazzino e corregge <con l'orto degli altri> Sia mai che venga accusato anche di insegnare cose che non dovrebbero sapere per l'età che hanno. Non riesce a mangiare guardando il cibo di fronte a lui, si è fatto anche una porzione piuttosto mediocre tra l'altro. Con pazienza e cercando di sforzarsi raion cerca alla fine di portare un pezzo di maiale alle labbra, andando poi a masticarlo lentamente nel tempo che Kai chiede se lui è sempre stato a Kusa. <non lo so> afferma una volta deglutito <a vent'anni mi hanno trovato in mezzo alla radura del giardino fiorito, abbandonato a me stesso con un camice d'ospedale l'unica cosa che mi ricordavo è che mi chiamavo Raion> in quel momento l'uomo istintivamente va a toccarsi il retro della nuca come per tastare qualcosa, una azione involontaria e che dimentica immediatamente ritornando a mangiare <ma sono un ninja di Kusa da quando mi ricordo e questo mi basta> solleva quindi lo sguardo verso il ragazzino di nuovo stringendo i denti mentre sente risalire un suggulto e sospirando ancora una volta cerca di cambiare argomento <come è Suna?> [ch on]

14:42 Kai:
  [Locale Raion - Good flowers] [ Un boccone dopo l’altro divora il maiale fritto accompagnato dal riso. < E’ ottimo Sensei! > fa a Raion con la bocca piena, portandosi un bicchiere alle labbra per aiutarsi a deglutire. < Ognuno è quello che è … le persone non cambiano anche se ci provano > risponde al Sensei, e lo dice come se ne sapesse qualcosa ma non aggiunge altro. Si volta verso il maestro e lo osserva mangiare a fatica, è ancora scosso ovviamente. < Essere uno shinobi è un percorso unico per ognuno di noi, nessuno è uguale all’altro e la strada da percorrere e come percorrerla lo decidiamo noi … > continua, stringendo tra le bacchette l’ultimo pezzo di maiale fritto e aggiungendo un ennesimo < … credo > garbato. < Quindi questa è casa … o forse lo è diventata come per me > Si porta alla bocca il boccone masticandolo poi accuratamente per assaporarne bene il gusto. < … davvero ottimo > Posa le bacchette e beve ancora un sorso prima di riprendere a parlare. < Suna … è più calda e piove meno. Per questo mi piace la pioggia, credo sia perché non l’ho mai vista prima di venire qui. > Poggia i gomiti al bancone, volgendo lo sguardo al sensei. Lo guarda dritto negli occhi, non con sfida, ma in cerca di un legame. < Io e mia madre siamo venuti qui da un po’ in realtà … mentre mio padre > si blocca. Non aggiunge subito niente, distogliendo lo sguardo, come se avesse ricordato qualcosa. < … mio padre è rimasto a Suna. > Conclude, stringendo le labbra. < Mia madre aveva bisogno di certe cure … > fa all’altro gesticolando un minimo. < Ascolta Raion-Sensei, perché non riapri il locale? > Taglia corto, il tono è energico, cerca di infonderlo nello special Jonin < … anzi, perché non mi insegni a cucinare? > Aggiunge, ora euforico, portando una mano dietro la nuca in attesa di risposta dall’altro. ]

14:59 Raion:
  [Locale Raion - Good flowers] Che dire, un ragazzino saggio. Raion lo ascolta e non osa ribattere in alcun modo, del resto approva questa linea di pensiero e non c'è nulla che possa aggiungere in più. <felice che ti piaccia> afferma guardando il ragazzino, mentre boccone dopo boccone riesce ad infilare qualcosa nello stomaco, almeno metà della sua misera porzione prima di allontanarla da se. Allontana dal suo volto gli occhiali neri tenendoli nella mano sinistra, mentre con la destra si massaggia le tempie tenendo le palpebre chiuse lamentandosi tra se e se. Alla fine apre gli occhi: sono di un bel colore verde foglia che esprimono un comportamento aperto e sociale e lo sarebbero di più se non fosse che attorno sono rosso fuoco consumati dalle lacrime. Anche il ragazzino ha i suoi problemi e non vuole indagare, perché dovrebbe? non sono affari suoi, forse con il tempo ma per ora, ne basta già uno di depresso. <qui a Kusa ci sono i migliori medici del mondo: sotto il governo di Yukio kokketsu, il nostro Kage, abbiamo il minor tasso di mortalità al mondo, abbiamo conoscenze dai diversi paesi e esperti che ti possono aiutare te e tua madre, quindi avete fatto la scelta migliore a venire qui> poi la proposta, il fatto che deve riaprire il locale. E Ad una energetica domanda il Seiun risponde con un tono deciso ma basso <no> senza se e senza ma, la cosa che lo incuriosisce però è la risposta esaltata di Kai subito dopo <...> rimane li a fissarlo per un po' come se stesse decidendo che cosa fare. <perché vuoi che ti insegni a cucinare?> chiede alla fine aspettando con le braccia conserte. [ch on]

15:15 Kai:
  [Locale Raion - Good flowers] [ I loro sguardi si incrociano, gli occhi verdi segnati dalle lacrime del sensei sono molto intensi. < E’ proprio per quello che siamo qui … > risponde a Raion, scendendo dallo sgabello a tentoni < … i migliori medici del mondo > sussurra infine. Da le spalle al sensei, solcando il pavimento impolverato del locale e driblando una delle pozzanghere che hanno lasciato entrando. Ormai i segni del loro umido passaggio sono quasi scomparsi. Fa un saltello portandosi le braccia dietro la schiena e incrociandole poi. Così facendo si rivolge di nuovo al Seiun, sorridendo < … forse più in là > propone, come se non volesse accettare quel “NO” per risposta. < Vorrei cucinare per mia madre … > aggiunge poi, fissando lo sguardo verso un angolo del Good Flowers, mordicchiandosi un labbro. Detto questo riprenderebbe a saltellare qui e lì. < … certo se non fosse possibile … > Sospira facendo spallucce e rivolgendo al maestro uno sguardo alla gatto con gli stivali di Shrek decisamente forzato, cercando di risultare simpatico, non riuscendo però a trattenere troppo una risatina. ]

15:36 Raion:
  [Locale Raion - Good flowers] Rimane a guardarlo per un po' e ancora, continua a non dire nulla su quel comportamento del ragazzo ritornando immediatamente a cose più importanti: la cucina e l'interesse di Kai per questa. Solleva gli occhi al cielo quando al "no" risponde con un "più in là" Si solleva in piedi l'uomo in tutta la sua statura e ancora tiene le braccia incrociate mentre ascolta il motivo per la quale il ragazzo vuole imparare a cucinare. Rimane in silenzio per un po' osservando con sdegno come quel bambino cercasse di convincerlo con i sensi di colpa e con gli occhi alla gatto con le stelline. Alla fine sogghigna anche lui appena il ragazzo non riuscirebbe a trattenere la risata e con un profondo sospiro gli risponde <risparmiati le moine e lo sguardo da gatto affamato, io sono il maestro assoluto di questa arte, non mi faccio convincere da questo spettacolo....tuttavia> abbassa lo sguardo e scuote la testa <le motivazioni che mi hai dato sono più che sufficienti, ma Kai, ci vuole dedizione in questa arte: non si cucina per riempire la pancia, si cucina perché è espressione di se stessi. Tu dai da mangiare non solo qualcosa di fisico ma una parte di te, in modo spirituale, crei un legame che, attraverso il cibo ti permette di cancellare per un solo attimo i dolori della guerra rendendo gli uomini e le donne uguali di fronte alla grande tavolata della vita. Se vuoi cucinare per tua madre, devi farlo con tutta la dedizione possibile e per farlo dovrai allenarti> scioglie il legame delle braccia e sollevando un sopracciglio afferra una penna e su un foglio di carta vuoto inizia a scrivere delle cose...quasi un piano con degli orari <sei troppo piccolo per lavorare in un locale, ma sei altrettanto fortunato perché puoi usare questo spazio come scuola, in più devi dedicare il tuo tempo anche all'allenamento...d'ora in poi, la mattina dovrai passarla a studiare ed allenarti per l'accademia, mentre il pomeriggio lo passerai qui ad imparare e sperimentare nell'arte della cucina, la sera per ora te la terrai libera, ma preparati ad essere chiamato all'improvviso, sarà dura Kai...te la senti?> domanda serio mostrando il foglio con gli orari ben prestabiliti fissandolo mentre questo prende una decisione [ch on]

16:03 Kai:
  [Locale Raion - Good flowers] [ Kai ancora ghignando getta un’occhiata complice a Raion quando finalmente vede comparire un sorriso sul volto del sensei, seppur lieve e quasi invisibile. < Si Sensei! > risponde a più riprese, mettendosi sull’attenti di fronte allo special Jonin < Si Sensei! > e continua a sorridere, quasi incredulo che dopotutto Raion voglia dargli questa occasione. < … voglio dare qualcosa … > aggiunge a mezza bocca, stringendo i pugni < e mi allenerò di certo >. Si libera dalla posizione militare poi per avvicinarsi al maestro e cuoco, cerca di sbirciare quello che che Raion scrive, riuscendoci a malapena, finché l’altro non finisce di appuntare gli orari e finalmente gli mostra il pezzo di carta. Alla vista dello scheduling avrebbe alzato un pugno a mezz’aria < SENSEI! Posso farcela! DEVO > La forza della gioventù XD. Kai acciuffa il foglietto dalle mani del maestro e inizia a guardarlo attentamente, avido. ]

16:22 Raion:
  [Locale Raion - Good flowers] Bhe, non manca di certo di passione il ragazzo. A quanto pare Raion è riuscito seppure in lutto ad attirare altri allievi a se, è fenomenale come appaiano in certi momenti della sua vita prima di scomparire. <hum> mugugna guardando ancora perplesso l'uomo quando il ragazzino rimane per un secondo completamente in silenzio intendo a guardare il foglio. In quel momento inizia a sentire freddo sul suo corpo. La felpa ed i pantaloni sono in uno stato pietoso. <heeeff...aspettami qui, intanto preparati così ti porto da tua madre e la avverto che sarai mio allievo> Almeno avrà modo di conoscere la madre di Kai e poter parlare con lei assicurandosi che suo figlio stesse bene e che lo terrà d'occhio...oddio lo ha adottato sul serio, di nuovo, come cavolo fa ad adottare tutti gli allievi che ha sotto mano? COME é POSSIBILE? Fatto sta che questo preso dai suoi pensieri si muove verso lo spogliatoio del personale chiudendosi la porta alle spalle. Li afferra un completo messo da parte. Cappotto in lana nero e sotto una maglia comoda di cotone a collo alto ed ampio color viola scuro tendente al grigio, un paio di pantaloni bordeaux e mocassino nero. Si guarda allo specchio andando a rimettersi a posto i capelli indietro per dare una parvenza di ordine e qualcosa per profumarsi...e con qualcosa intende esagerare tanto da sembrare un puttanone da bordello. Sparandolo in aria quasi a creare una cortina di profumo praticamente ci si immerge girando su se stesso nella aroma di vaniglia nera. E con ciò, uscendo con un ombrello rosso più grande di quello di Kai ritorna al bancone afferrando gli occhiali e rimettendoseli addosso. <bhe, ci siamo, tu sei pronto?> [ch on]

16:34 Kai:
  [Locale Raion - Good flowers] [ Dapprima intento allo studio dell’orario che da oggi seguirà diligentemente, ora lo piega in quattro riponendo il prezioso foglietto in una delle tasche esterne del suo bermuda nero. < Okay Sesei! > a Raion ancora con il pugno a mezz’aria. Sarà suo allievo! Kai non nasconde l’entusiasmo. Dopo tutto è un ragazzino, se non si entusiasma lui. Segue il maestro allontanarsi per un attimo in una zona del locale rimanendo lì, impalato. Poi si volta di scatto, alla ricerca dell’ombrello. Se andranno è casa è bene premunirsene, dato che continua a piovere. Avrebbe afferrato il piccolo oggetto dunque, tirando su la sciarpetta che lo accompagna sempre svolazzante. Ormai un’estremità, quella più lunga, è decisamente lercia. Non appena Raion esce dagli spogliatoi, la sua espressione cambia. Qualcosa invade la stanza, un odore copre ogni altra cosa praticamente e Kai arriccia il naso in una smorfia. < Ma cos’è!? > Fa in direzione del sensei, portandosi una mano al naso e tappandosi le narici canzonatorio, prendendo in giro il maestro. < Prontissimo! > avrebbe infine risposto, sbattendo i tacchi l’uno contro l’altro, pimpante. < Andiamo allora, faccio strada … > E detto ciò si sarebbe avviato verso l’uscita, lanciando un’occhiata al sensei per assicurarsi che lo seguisse. ]

16:44 Raion:
  [Locale Raion - Good flowers] Solleva il mento agitando la testa <lavanda, che domande> Pronto ad aprire la porta del locale quando si accorge della sciarpa del ragazzino. Appoggia di lato l'ombrello e si inginocchierebbe per andare verso la sciarpa, controlla la parte zuppa e la lunghezza della sciarpa in se. <aspetta> e senza aggiungere altro inizierebbe ad arrotolarla per bene, in modo da coprire il collo adeguatamente senza che quella parte svolazzante sia troppo vicina alla terra. Legandola alla fine osserverebbe il lavoro e, se Kai non lo avesse allontanato prima, Raion si solleverebbe da terra soddisfatto andando finalmente ad aprire la porta. L'aria fredda ed umida lo colpisce in viso, l'oscurità pure, hanno anche tolto le luci per strada. Spegne quelle del locale e guarda il ragazzo <stammi vicino, sulla destra e dammi la mano> afferma verso questo allungando la sua destra verso quella di Kai in modo che possa guidarlo nelle tenebre quando attiverà la sua innata. Con la mano libera invece fa scattare il blocco dell'ombrello andando ad aprirlo di scatto. Solo dopo aver creato il riparo va a chiudere la porta del ristorante più volte. Sarà una lunga passeggiata, ma almeno questo gli impedirà di pensare ad altro. [end]

Raion e Kai si ritrovano fuori da un locale del quarto cerchio vicino al locale di Raion, ne nasce una discussione tra loro due molto tranquilla in cui il Seiun si mette a cucinare per il ragazzino.
Morale della favola Kai diventa allievo di Raion in cucina e nella vita da ninja