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con Hikiro, Kyokawa

11:14 Kyokawa:
  [Casa - Soggiorno] Il deshi si trova seduto al tavolo da pranzo; poggiato su una comoda sedia in legno, le gambe sono incrociate sotto i glutei, la schiena dritta, lo sguardo rivolto verso la porta di ingresso della casa, come è abituato a fare, odiando di dare le spalle ai punti di accesso degli edifici. Sul pianale in legno è poggiata una tazza in ceramiche, contenente tè nero fumante, in bilico su un piattino dalle stesse fatture. Il ragazzo porta comode vesti da giornate tranquille: delle calze leggere di colore blu, a pois verdi; dei pantaloni grigi che arrivano poco sopra le ginocchia; una canotta bianca attillata, senza disegni ne scritte. Quasi tutta la sua attrezzatura è riposta invece nella camera da letto; probabilmente nel pomeriggio dovrà equipaggiarla per fare una lezione all’Accademia, ma per ora è inutile averla addosso; con se unicamente un kunai, riposto nella tasca destra dei pantaloni da casa. Si è alzato da poco, avendo alle spalle una giornata faticosa ed estenuante; quella bevanda è la sua colazione e, a breve, sarà seguita da un abbondante pranzo. Tra un sorso e l’altro la bocca viene corrucciata, piegando a destra e sinistra la rima orale: ormai è un paio di giorni che ha consegnato la lettera ad un bambino del quartiere per portarla ad Hikiro, ma di lui nessuna traccia; forse avrebbe dovuto portarla da solo, ma non voleva bagnarsi in quel pomeriggio piovoso. [Gamba destra: 1 kunai]

11:17 Hikiro:
  [Casa- Uscio] Ancora pochi i passi da compiere per raggiungere l'uscio del monolocale dell'amico Kyokawa. Una lettera, o meglio un pezzetto di carta logorato dall'acqua, lo aveva condotto qui. Una richiesta di incontro, parzialmente leggibile, ma chiaramente comprensibile. Ancora un passo e il giovane si troverebbe quindi di fronte alla porta. La dritta, estratta dalla tasca, ammantata dal guanto ninja, andrebbe ora a bussare alla porta con tre secchi e cadenzati colpi. La mancina, rimasta al coperto, terrebbe ora al sicuro la lettera dell'amico, recata con sè. La maglia e i pantaloni colore della notte si scaldano assorbendo maggiormente i raggi solari in questa mattina, mentre la schiena del giovane, colpita dal mare di luce, si rilassa in un piacevole tepore. Alla coscia destra è recato, ben saldo, il classico porta kunai con tre lame al suo interno. Ma tutto ciò non è davvero importante, è ciò che il giovane deshi reca alla cinta al fianco sinistro il vero motivo dell'incontro. In quella posizione è infatti legata l'elsa dalla lama spezzata che aveva trovato nella vigna qualche giorno addietro, durante la loro missione. In risposta ai tre colpi alla porta, attenderebbe la voce dell'amico che lo invitasse ad entrare. [Guanti ninja- porta kunai: 3 kunai]

11:28 Kyokawa:
  [Casa - Soggiorno] “Toc”. All’improvviso un colpo sulla porta. La tazza di tè, ben salda tra le dita della mano destra, viene riallocata nel rispettivo piattino. “Toc”. Un secondo colpo; la tranquillità e l’assenza di occupazioni di questa mattina fanno sì che il tempo scorra lento e i colpi sembrino più distanziati di quanto sono realmente. “Toc”. Ed ecco il terzo. Chi sarà? Forse la persona che stava proprio aspettando, Hikiro; o forse il ragazzo che consegna le uova fresche la mattina. Chiunque sia, bisognerà aprirgli. Con movimenti lenti e accorti Kyokawa si alza dalla sedia e si avvicina al portone che chiude in modo sicuro la sua abitazione; il kunai nella tasca si muove con lui, rischiando di tagliare i pantaloni e la gamba stessa: purtroppo questa mattina non ha avuto la possibilità di legarlo saldamente a se stesso, ma non gli piaceva nemmeno l’idea di essere sprovvisto di difese; per cui, il rischio è stato ritenuto accettabile. <Si?> domanda, mentre con la mancina sblocca la serratura e, successivamente, scosta di qualche centimetro la lastra in legno, tenendo la dritta in tasca sull’impugnatura dell’arma. Una luce abbagliante lo investe per qualche secondo, proveniente dal sole del mattino che si trova proprio in direzione perfetta per mandare i suoi raggi attraverso quello spiraglio nella porta. <Hikiro?> domanda poi, cercando di riconoscere i lineamenti della persona all’uscio. [Gamba destra: 1 kunai]

11:43 Hikiro:
  [Casa-ingresso] <Si Kyokawa, sono io> risponderebbe ora all'amico notando l'uscio venire leggermente discostato. Atteso che questo venga aperto del tutto, si paleserebbe quindi agli occhi dell'amico. <Eccomi, ho trovato questo sotto la mia porta> e mostrerebbe ora con la mancina il pezzetto di carta, mentre compie un paio di passi all'interno della casetta. Rimasto poi fermo all'ingresso in segno di educazione, attendendo che l'amico lo faccia accomodare, indicherebbe con la destra l'elsa fissa alla sua cinta; <L'ho portata>. Dritto al punto come sempre, sa bene che l'amico ha chiesto l'incontro per discutere proprio sul ritrovamento del manufatto, che era stato, per l'occasione, ripulito dalla terra della vigna. Era infatti la cosa più intrigante che fosse successa loro negli ultimi giorni, forse mesi, e la loro curiosità era ovviamente stata risvegliata. Nelle ultime sere, prima di andare a letto, il giovane deshi aveva trascorso gran parte del suo tempo a fissarla, immobile ed in silenzio, nella solitudine della sua camera; come una reliquia o un oggetto mistico, sperava di ricavare da essa qualche segreto o che la stessa potesse rivelare un arcano. Ma nulla, niente era apparso, e poco aveva appreso: solo una vecchia elsa dalla legatura logora e la lama spezzata al forte di questa. Solo quella che sembra l'inizio di un'incisione sull'anima in acciaio legato aveva potuto notare, ma non di certo capire. <Prendi, dagli un'occhiata> e con la mancina estrarrebbe l'elsa e la porgerebbe all'amico.[equip.:on]

11:54 Kyokawa:
  [Casa - Soggiorno] L’amico è sulla porta; finalmente si è fatto vivo e, cosa ancora più importante, ha portato la spada. <Entra entra> inviterebbe l’altro, aprendo del tutto la porta per poi richiuderla subito, assicurando anche la serratura, non appena questi ha messo piede nella stanza di ingresso, che funge anche da soggiorno. <Già, l’ho scritta l’altro giorno … > accenna, in risposta ad Hikiro, osservando il biglietto che tiene in mano < … vedo che è in buono stato> ridacchia, anche se era prevedibile si logorasse sotto la pioggia: fortunatamente era ancora leggibile, oppure l’altro non sarebbe mai arrivato a trovarlo. Compiendo un primo passo nella stanza si presta ad osservare l’oggetto che l’amico gli sta porgendo con la mano sinistra; <Accomodati!> si rivolge cortese, indicando con la destra la sedia “libera” al tavolo, quella dove non è apparecchiato; la stessa dritta afferra poi l’elsa della spada, iniziando a rigirarsela tra le mani. <Vuoi del tè?> chiede, senza nemmeno guardarlo in volto, troppo concentrato sulla reliquia. Ai fornelli, poco distanti in una minuscola stanzina, è poggiata una teiera con della bevanda ancora calda. <Dobbiamo decidere cosa fare!> conciso, spiega il motivo dell’invito a casa sua. [Gamba destra: 1 kunai]

12:10 Hikiro:
  [Casa-ingresso] <Grazie> risponderebbe ora, avvicinandosi alla sedia ed accomondandosi, <Se c'è un po' di tè, perchè no, grazie> concluderebe ora sorridendo all'amico, già tutto preso con l'osservazione. Atteso un istante riprenderebbe < é da un po' che la guardo, sembra quella che un tempo fu un'ottima lama, ma poco ci ho capito, quasi nulla a dire il vero> e ridacchia leggermente grattandosi la nuca con la dritta. Altra pausa per poi continuare < c'è forse qualcosa inciso sulla lama, ma non si riesce tanto bene a leggere, vedi?>. Altra pausa per dare il tempo all'amico di osservarla e riflettere, lui aveva avuto modo di farlo con calma nei giorni passati. <Eh già...dovremmo chiedere a qualcuno più esperto, secondo me...qualcuno che se ne intende di katane> e dubbioso lascia cadere la frase. Ad un tratto, cambiando palesemente discorso, interromperebbe <Ma un po' di latte ce l'hai?> e mostrerebbe un largo sorriso all'amico.[equip.:on]

12:30 Kyokawa:
  [Casa - Soggiorno] Il presente accetta quindi l’invito ad accomodarsi e gustare un po’ di tè; con fare svelto, dopo aver finito di osservare la lama ed averla appoggiata sul tavolo, il deshi si ritira per qualche istante in cucina. <Sembra davvero di ottima fattura> la voce giunge dall’altra stanza, ma poco smorzata dalla leggera parete che li divide. Ed ecco che poi riemerge con in mano una tazza e il rispettivo piattino, dello stesso set di quelli già sul tavolo. <Ecco> dice mentre appoggia il materiale sul legno, andando poi a sedersi di fronte ad Hikiro, nel suo posto di prima. <Ho visto le incisioni … e anche quei glifi sull’elsa> si rivolge con tono serio, anch’esso ammaliato dalla possibile storia di quel reperto <Esatto; io la porterei da qualche fabbro armaiolo del villaggio> alla fine, i due, sono giunti alla stessa conclusione: devono chiedere aiuto a qualcuno che se ne intenda più di loro. Una breve pausa; mentre Hikiro guarda la sua tazze senza ancora iniziare a bere, Kyokawa sorseggia il suo tè, fortunatamente ancora caldo. <Niente latte; il ragazzo dovrebbe portarmelo insieme alla uova in mattinata … ma oggi non si è ancora fatto vivo> risponde, scuotendo leggermente la testa in direzione del compagno di avventure. [Gamba destra: 1 kunai]

13:23 Hikiro:
  [Casa-tavolo] <Peccato, lo preferisco con il latte...> leggermente sconsolato il giovane risponderebbe quindi all'amico con tali parole, mentre la dritta si allunga sul tavolo per afferrare il chucchiaino della zuccheriera. Un paio di questi nella tazza per andare ad addolcire la bruna bevanda, pronta ora da bere. Dopo alcuni istanti di silenzio il giovane, con la tazzina poco distante dalle labbra, continuerebbe <Si, ci sono alcune incisioni, ma non riesco a capire cosa dicano, sono anche molto rovinte>. Assorto, il giovane tirerebbe ora un lungo sospiro, indeciso sul da farsi, per poi continuare <Si i fabbri, bell'idea, chi meglio di loro. Ma tu ne conosci di persona o dobbiamo informarci? Magari loro potrebbero dirci l'epoca a cui risale, il materiale e magari indicare un luogo di provenienza o altro> fa spallucce mentre lo sguardo dalle smeraldine si poggerebbe fisso sull'amico, sperando che questo sappia di più a riguardo. Nel frattempo il caldo tè, che dolce scende lungo la gola, ha aperto lo stomaco del giovane. L'ora infatti è adatta ad un pranzo o simile, ma non può congedarsi da Kyokawa per il momento, non prima per lo meno di aver preso una decisione sull'antica arma.[equip.:on]

13:32 Kyokawa:
  [Casa - Soggiorno] Poggiata la tazza sul tavolo, il deshi fa spallucce, mentre entrambe le mani vanno a rivolgersi verso il soffitto <Mi spiace, ma per oggi dovrai accontentarti dello zucchero> esclama, osservando l’amico versare le due cucchiaiate nel suo tè. Concluso il discorso “condimento” si torna a parlare della cosa seria: la spada. Il motivo di tanta perplessità nei due giovani; la causa del loro incontro odierno; lo scopo delle loro azioni future. <Io non conosco nessuno> afferma, sconsolato. <Dobbiamo scrivere una lettera e sperare che qualcuno accolga la nostra richiesta> consiglia poi, sbilanciandosi leggermente all’indietro e facendo in modo che la sedia poggi solo con le due gambe posteriori; allungando poi la dritta riuscirebbe a raggiungere una cassettiera posta a circa un metro dalle sue spalle. Dal primo cassetto Kyokawa estrae un foglio, un pennello e una boccetta di inchiostro. <Cosa scriviamo?> chiede ad Hikiro alzando gli angoli della bocca in un sorriso d’intesa, mentre appoggia con riguardo il materiale appena preso sul tavolo. Dopo aver intriso il pennello del nero liquido va poi ad avvicinarlo alla lettera in creazione, pronto a scrivere tutto quello che l’amico gli dirà di scrivere; in fin dei conti si sa, è lui ad essere più accorto in questo tipo di cose. [Gamba destra: 1 kunai]

13:49 Hikiro:
  [Casa-tavolo] Osserva il giovane mentre si appresta ad estrarre carta ed inchiostro. <Ah vuoi scrivere adesso?> e dubbioso lascerebbe un attimo di silenzio mentre con la dritta porta alla bocca la tazzina di tè per andare a prendere un'altra sorsata. Rifletterebbe un istante per poi cominciare < Rispettabile ordine dei fabbri del villaggio dell'Erba...scrivi così> e con la mancina indicherebbe il foglio davanti a loro <mi raccomando Erba mettilo maiuscolo>...<vi scriviamo per chiedere...> breve pausa frappone per pensare al termine corretto < vi scriviamo per chiedere presso di voi un incontro, desiderosi di mostrarvi un manufatto da noi rinvenuto. Si tratta...mi segui?> e si interrompe un istante per dare all'amico il tempo di scrivere. Verificato ciò continuerebbe <Si tratta di un'antica elsa di katana; grazie alla vostra esperienza confidiamo di apprendere ulteriori dettagli circa il reperto. Speranzosi di ricevere da voi una risposta il più presto possibile, vi porgiamo rispettosi saluti...e poi firmiamo entrambi...> altra pausa e poi ancora una volta riprende < una roba così, più o meno, come ti sembra?> e attende ora la risposta dell'amico, sperando che abbia trascritto tutto.[equip.:on]

13:57 Kyokawa:
  [Casa - Soggiorno] <Certo, detta pure!> risponde alla domanda dell’amico, probabilmente retorica, in quanto era ben comprensibile la sua intenzione di scrivere la lettera, dato il materiale estratto. <Ottimo> esclama, iniziando ad ascoltare l’altro e trascrivere ogni sua parola: come sperava Hikiro sta creando una composizione adeguata, con il giusto rispetto e parole ragionate. Carattere dopo carattere vengono impresse tutte le frasi esposte, andando a formare la lettera da indirizzare ai fabbri. <Si ti seguo, vai avanti> risponde alla domanda dell’altro, aggiungendo pian piano le nuove idee sul foglio. <Perfetto!> esclama infine, sia in risposta al quesito altrui, sia per sancire il termine dello scritto. Con un ultimo colpo di mano appone poi la sua firma in calce al documento, girandolo e mettendolo rivolto verso il compagno. <Manca solo la tua> conclude, porgendogli con la dritta il pennello già sporco di inchiostro. [Gamba destra: 1 kunai]

14:06 Hikiro:
  [Casa-tavolo] Ed ecco che, completato lo scritto, il giovane prenderebbe il pennello con la dritta per andare a porre anche la sua firma, eseguita con rapidi e misurati tratti, proprio accanto a quella dell'amico. Riconsegnato poi il pennello all'amico, alzerebbe il foglio per andare ad avvicinarlo al volto, intenzionato a rileggere un'ultima volta ciò che era stato composto <mmm...mmm...mmm...si dai, ottimo, abbiamo fatto>. Guardata poi l'ora ad un orologio presente nel soggiorno, il giovane deshi, lentamente, si alzerebbe dalla sedia dove aveva trovato posto poco prima prendendo con sè la lettera <è ora che io tolga il disturbo amico mio, torno a casa mia. Tieni pure la spada, magari trovi qualcosa in questi giorni. > nel dire ciò il giovane si è portato quasi nei pressi della porta, < questa la consegno io, va bene? Sono già di strada nel ritorno>...<ci vediamo presto, buona giornata Kyo> e detto questo attenderebbe il saluto in risposta dell'amico prima di aprire con la dritta l'uscio per poi rimettersi nuovamente nelle soleggiate vie del villaggio. L'elsa è cosegnata in fidate mani e la speranza di saperne di più è più accesa che mai, così come la sua curiosità. [end]

14:13 Kyokawa:
  [Casa - Soggiorno] Osserva l’amico controllare il documento e dare l’approvazione finale <Bene, il primo passo è fatto> commenta, eccitato per quello che potrà succedere in un prossimo futuro, speranzoso nella risposta dei fabbri, e pronto a sconvolgenti rivelazioni. <Già, si è fatta ora di pranzo> commenta alle parole dell’altro, guardando anch’esso l’orario, prima di alzarsi e accompagnarlo alla porta. <Guarderò con più attenzione la spada in questi giorni … > afferma < … ma la parola finale ormai spetta agli armaioli> aggiunge deciso, rassegnato all’idea di affidarsi a mani più esperte. <Ci vediamo Hikiro. A presto!> risponde poi al saluto, guardando l’altro uscire di casa e allontanarsi nella soleggiata giornata; con la mancina poi richiude la porta di ingresso. Tornato al tavolo osserva il reperto appoggiato su di esso <E ora: a noi due!> esclama, intenzionato a studiare i glifi e le incisioni. [END]

Hikiro risponde all'invito ricevuto da Kyokawa, recandosi a casa sua per discutere delle prossime azioni da intraprendere a riguardo della spada ritrovata. Decidono così di scrivere una lettera da inviare ai fabbri, per chiedere il loro parere.

[Tornando a casa Hikiro consegna la lettera al messo del villaggio che la porterà alla Corporazione dei Fabbri]

I due giovani sono in attesa di notizie, speranzosi.