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Parlaree schiarire delle idee

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con Mekura, Shade

23:26 Shade:
 Oggi ha passato una giornata un po' particolare. Ha pensato bene di andare a parlare con Fumiko in ospedale e i discosi che sono usciti fuori non sono sempre stati tutti rosa e fiori. Hanno litigato, ma la cosa è alquanto frequente. Hanno punti di vista diversi rispetto al cannibale, ma non credeva di sentir pronunciare a quella ragazza le parole “Falso, mentire e divertente” in una singola frase. Per di più erano legate fra di loro e un messaggio chiaro e preciso. Lei è come Kurako. Kurako aveva ragione. Ma rimane sempre lo stesso identico dubbio in lei: chi è Kurako? Quel ragazzo, fratello della Senjuu, che ha lasciato il villaggio per chissà quale motivo e ora è morto. Gli scenari possibili sono innumerevoli. Inizialmente pensava che fosse un eroe di guerra, morto durante non si sa che scontro e disperso in mezzo a decine di cadaveri. Adesso si inizia a chiedere se non fosse qualcosa di diverso. No, una parte di lei scrolla il capo con forza. Non ci vuole pensare, non ci deve pensare. Non può dubitare della persona che le è rimasta accanto, quella che l’ha tirata fuori da una situazione orrenda, da una casa vuota, per regalarle amore e gioia. Non riesce a dubitare di lei e allo stesso tempo non riesce ad allontanare la paura e il dubbio. Se ne è uscita di casa di soppiatto. Aveva paura che Raido la scoprisse, anche se non ha nemmeno controllato se fosse in giro, indossando un pigiamino a maniche lunghe con le mongolfiere stampate sopra. Il pantalone invece è pieno di piccoli disegnini del simbolo del villaggio della foglia. Ai piedi ha un paio di ciabattine e figuriamoci, le armi non le ha quando è vestita da ninja, se le ha con se in quel momento. La copia di Raido la segue, come sempre, anche se questa sera non si fa vedere, così come la squadra Anbu che le ha affidato l’hokage. Se ne sta seduta, con la schiena vicino ad una roccia, capelli sciolti e occhi lucidi, sembra sul punto di piangere ma si trattiene mentre rimugina sui problemi. [Chakra off]

Una sera chiara, cristallina di fine estate e dell'inizio dell'autunno. Non c'è un anima viva ai monti al momento all'oscuro illuminata solo dalle luci molti metri più in basso. Non dovrebbe essere li lei: anche se è seguita giorno e notte da almeno una squadra anbu, una copia di Raido Oboro e chissà quanti altri stalker: Shade è un uccellino, un uccellino in una gabbietta d'oro, ma pur sempre una gabbietta in cui volente o meno è rinchiusa. Non è una bella situazione, anzi, è piuttosto stressante. Tutti la vogliono proteggere e tutti le dicono cosa è giusto, tutti a premiarla e lodarla per mantenere saldi i suoi principi solo per calpestarli con arroganza successivamente. No, non è una bella situazione e dovrebbero accorgersene. <è una terribile notte per una maledizione...> afferma una voce che infondo non sentiva da un po' la ragazza, la voce di Uta con un sopracciglio sollevato, armato fino ai denti come sempre e tra le braccia una coperta rosso scuro, un po' usurata, non proprio bellissima <...è un detto delle mie parti è un modo per dire che non è saggio andare in giro di notte con brutti pensieri> afferma con calma tenendo sempre tra le mani la coperta <ormai non ha più senso che ti segua di nascosto con tutti quelli che ti circondano, meglio così aggiungerei> borbotta a denti stretti l'ultima frase sbuffando appena <ti ho portato questa...è una coperta> afferma con un leggero tono di imbarazzo <ho pensato che ti potesse servire...posso sedermi?> a lei il permesso di dire ad Uta se può sedersi o meno a farle compagnia [ambient]

23:48 Shade:
 Si aspetta l’arrivo di qualcuno. Si aspetta di vedere Raido salire quelle scale e riportarla a casa. Se non Raido si aspetta di vedere qualche povero altro Ninja che non vede l’ora di ripeterle che non deve fare altro che farsi proteggere, che sono tutti a loro disposizione, che non vedono l’ora di fare qualunque cosa per lei, perché loro sono ninja e i ninja rischiano la vita in continuazione. Detto poi proprio alla ragazzina che non vuole vedere nessuno ferito…sai non è una bella sensazione per lei. Il tanto atteso ospite fa la sua comparsa ma questa volta il fato sembrerebbe sorprenderla. Non si tratta di Raido, non si tratta di Fumiko o di qualche Ninja che la cerca sotto ordine della ragazza e dell’Hokage, bensì di Uta. Era da un po' che non lo sentiva e, udire quella voce, la mette in allerta. Alza lo sguardo verso la figura del ragazzo, notando subito la coperta fra le mani. Le sue prime parole la lasciano dubbiosa, ma per fortuna si spiega poco dopo. <Solo di notte posso allontanarmi dal caos e pensare. La luna e le stelle sono le migliori compagne in questo caso…parlerei anche con loro, se non fosse per la presenza di più persone a sentire> ammetterebbe con molta semplicità, lasciandolo finire di parlare questa volta, prima di spostare una mano al suo fianco e battendola un paio di volte sul terreno, dando colpetti delicati allo stesso prima di ritirarla sulle ginocchia. <Io invece sono sollevata all’idea.> Ammetterebbe con un sorriso <Almeno puoi passare del tempo con tuo padre. Stava poco bene l’ultima volta, no? Spero che la situazione sia migliorata…> almeno non è costretto a badare ad una ragazzina piuttosto che prendersi cura del padre malato [Chakra off]

SI mette a sedere accanto alla ragazza dove richiesto da lei azzardando un sottile "grazie" prima di appoggiare la schiena alla roccia e guardare verso l'alto lasciando la coperta sulle gambe <se hai freddo, non esitare a chiedere> rimane in silenzio per molto tempo, guardando le stelle rapito per un secondo tenendo le mani incrociate sul ventre <a breve avrai più tempo per dedicarti a te stessa, quando questa storia sarà conclusa> sorride sollevando gli angoli della bocca, non lo ha mai fatto se non per compiere una smorfia contrita. <e nessuno ti seguirà più giorno e notte..bhe, non io per lo meno> tiene gli occhi socchiusi prendendo un lungo respiro arrivando quasi a chiudere gli occhi <...> rimane li quasi stesse riprendendo un lungo respiro da una fatica che lo costringe a tenere un peso più grande di lui e quando parla di suo padre lui sa solo dire un <si> piuttosto spento andando poi ad inumidire le labbra guardando verso la ragazza <sta morendo> il modo in cui lo dice è di rassegnazione, di una rassegnazione che è vissuta da molto tempo. <al momento si trova in ospedale anche lui, su un diverso reparto, non possono aiutarlo ma non è una novità...almeno lo tengono sedato abbastanza da non farlo soffrire> abbassa lo sguardo verso la città poggiando i gomiti sulle ginocchia <sai...non voleva morire così. ha sempre pensato che lui fosse predestinato alla battaglia, che sarebbe morto in un campo di guerra, contro un avversario più forte di lui che si sarebbe meritato la sua vita....bhe, infondo qualcuno più forte di lui lo ha trovato, solo che è un avversario che a lui non piace> Solleva le spalle e rimane in silenzio. <ne vuoi parlare?> domanda all'improvviso dopo un minuto di silenzio specificando cosa <della discussione accesa, prima che ti riaccompagni a casa..anche se penso di aver capito di non essere un gradito ospite> [ambient]

00:18 Shade:
 Tira le gambe al petto, stringendole forte con le gambe, e poggia la testa sulle ginocchia, pronta ad osservare il ragazzo mentre le parla. Ne ascolta le parole con attenzione ma rimane ferma a fissare, con quel suo sguardo dolce, il volto pieno di cicatrici del suo stalker preferito. <Per ora sto bene, grazie> ammetterebbe lanciando un’occhiata alla coperta, per tornare a parlare della sua situazione. <Mi mancherà un po' la possibilità di incontrarti così. In questi giorni ne ho combinate tante, ma quando veramente avevo bisogno di qualcuno accanto> alza lo sguardo al cielo, ad osservare la luna e le stelle, rimanendo fissa su di quelle in silenzio per tornare con calma a parlare con lui, come se il ricordo delle liti degli ultimi giorni richiamassero le lacrime in maniera prepotente, solo dopo essersi calmata. <…sei comparso dal nulla e mi hai fatto compagnia. Non è parte del compito che ti è stato affidato. Grazie> detto questo, si passa alla parte seria della serata, come se la prima parte della giornata non fosse stata molto pesante di per sé. <La battaglia che sta affrontando tuo padre è degna di essere ricordata tanto quanto quelle in cui ci affronta per ucciderci> ha inserita anche sé stessa nei ninja. <Io non lo dimenticherò anche se non è caduto in guerra. Posso invece definirmi sollevata nel sapere che sta soffrendo meno, anche se è sedato.> sta ancora una volta cercando di evitare il discorso che non le piace con tutta sé stessa. <Una parte di me ha paura…Uta.> ammetterebbe con sincerità. <Anche il fatto che tu non sia gradito…> sembra rimanerci male, e si morde le labbra per non lasciare spazio alla tristezza. <…stai facendo tanto e qualcuno non lo apprezza. So che dovrei dubitare un po' di più della gente che mi sta intorno, ma, sostanzialmente, non riesco a dubitare di te. Eppure con Fumiko, per un attimo, ho avuto paura. Quei discorsi mi hanno fatto pensare a qualcosa di orrendo e…ho avuto paura e ho iniziato a dubitare di lei> c’è chi lo prenderebbe come un lato positivo [Chakra off]

Guarda la ragazza per un po' mentre questa inizia a parlare tirando fuori le parole e tutto il significato che portano con se, dando il tempo di parlare intervenendo solo se necessario. <è miserevole da dire ma senza mio padre sono da solo:non ho una casa, non ho un paese, non ho una famiglia.. se ti cerco si è per proteggerti come richiesto da mio padre...ma essenzialmente è per stare un po' con te> sospira guardando verso l'alto portando le ginocchia verso il petto <non chiedermi perché è solo...è bello avere a che fare con una persona come te...ragionevole e tutto il resto..eheh Kumo è la patria dei testardi irreparabili, non ci sono dei soggetti come te, e questo mi conforta alla fine...lo so è inquietante quello che sto dicendo...se vuoi che me ne vada via, non c'è problema> cala un silenzio imbarazzante in quel momento mentre quell'altro continua ad osservare il cielo ed ascoltarla, non parla, non dice nulla la lascia esprimersi e poi rispondere. Prende un lungo respiro come se dovesse immergersi e procede <..è vero, sarebbe saggio dubitare di più della gente, come è altrettanto saggio impedirmi di ascoltare delle conversazioni bloccando il segnale> prende una pausa guardando il cielo e chiude gli occhi <ma non c'è una formula esatta: alla fine decidi tu a chi dare fiducia e chi no, chi se la merita davvero in base a quello che sei e quello che provi, senti e come agisci. Non tutti apprezzeranno i tuoi sforzi, alcuni ti guarderanno con sospetto anche se agisci nel migliore degli interessi...qualcuno ti farà da succube solo per volere qualcosa da te, altri ti tratteranno malissimo perché vogliono essere sinceri con te. Io..non conosco Fumiko, la donna che ti segue, ti vuole bene, ma personalmente il suo modo di dimostrarlo alla lunga non ti farà bene: non può impedirti per sempre di fare qualcosa, crescere significa anche prendersi carico di responsabilità, di affrontare delle sfide e farsi sentire partecipi di qualcosa, non un peso per gli altri> Detto questo sorride verso la ragazzina <sei intelligente, saggia e gentile e non lo dico per chiederti scusa per le parole da disperato di prima> arriverebbe a ridacchiare imbarazzato <e capirai prima o poi come confrontarti con lei, per ora, penso che dovrai, con il tempo, lavorare sulla tua indipendenza personale e andrà tutto bene, vedrai> [ambient]

01:01 Shade:
 Quelle parole sembrerebbero renderla più felice di quanto non ci si aspetti. Si volta verso di lui mentre parola, arrossendo visibilmente, per poi nascondere il volto sulle ginocchia. Non vuole mica farsi vedere rossa come un peperone, anche se la luminosità non è il massimo. <Mi fa piacere> ammetterebbe con la voce distorta dalla posizione in cui si ritrova. <Nel senso che ne sono felice> quando si è imbarazzati non si sa proprio come esprimere certi concetti, e va a correggersi ancora e ancora, per cercare di trovare la risposta giusta per quella situazione, anche se una risposta giusta non c’è. <Nel senso che è un piacere per me passare del tempo con te…anche se è raro…perché sei una brava persona. Puoi rimanere se vuoi…piuttosto sono io quella che dovrebbe andare via. Sto dicendo cose inopportune> in realtà le ha solo pensate, ma pensa anche di averle dette. Si sta scavando la fossa da sola sperando di poterci nascondere la testa dentro…ma non ha ancora capito che non funziona proprio così. Vuole cambiare argomento e, ancora rossa, forse più di prima, chiederebbe ad un tono di voce leggermente più alto. <Com’è Kumo?> il suo argomento preferito, chiedere alla gente com’è il mondo fuori da quel villaggio. Lascia passare qualche secondo di imbarazzantissimo silenzio, ringraziando i Kami quando lo sente prendere in mano il discorso della fiducia. Lo ascolta, fino alla fine, senza lasciarsi turbare più di quanto non sia già da quelle parole, arrivando a confidarsi con quel mezzo sconosciuto senza farsi nemmeno tanti scrupoli. <Fumiko è testarda> ne parlava lui prima di irreparabili testardi, no? <forse più di me. Non riesce a capire che non ci sarà sempre a difendermi e, qualora ci fosse, non deve sempre farlo. Io sono disposta a dare tutto per rimanere in vita, per evitare di fare qualche cavolata, ma non posso rimanere chiusa per sempre dentro una campana di vetro…io adoro Fumiko, la considero come una madre se vogliamo metterla così, ma ho paura per lei e ho paura per Raido. Ho paura anche di andare a chiedere all’Hokage chi è Kurako Senjuu.> perché se fosse una brutta persona allora Fumiko si sta mettendo in pericolo da sola.

<no no certo che no, e poi sarei comunque costretto a seguirti, quindi continua pure> cerca di fare della ironia il ragazzo prima di sentire quella domanda inattesa <Kumo> lo ripete tra se e se <bhe...è più calda di quanto ci si possa immaginare, fa più freddo verso il porto dove c'è una umidità che ti penetra nelle ossa. Più sali, più l'aria diventa fresca, pungente ma è un freddo secco e se continui a salire arrivi fin sopra le nuvole dove il sole batte costantemente diventando piacevolmente caldo...d'estate riscaldiamo il miele e lo lasciamo sciogliere nella neve creando una sorta di gelato e cristallizziamo il caramello, l'inverno invece mangiamo bacche come dolce insieme a delle castagne quando è possibile> continua a pensare <Kumo è stranamente multirazziale per essere chiusa, abbiamo diverse popolazioni con la pelle scurissima che si mescolano con chi ha la pelle cadaverica come la mia, il regime militare è elevato e il tasso di ninja tirati su in quel villaggio è sempre alto anche in caso di pace..."se vuoi la pace preparati alla guerra" è un motto molto apprezzato...Kumo insomma è molto bella e molto crudele, molto dura e severa e che non ammette errori> insomma ecco cosa è per lui Kumo, bei ricordi o brutti che siano. <allora si troverebbe bene li> cerca di ironizzare di nuovo rispondendo alla ragazza <...è troppo giovane per fare la madre e tu sei troppo grande...sei una sorellina piuttosto che una figlia> no, su questo ha ancora delle difficoltà a capire la correlazione <come ho detto, sta solo a te, sei la vera padrona del tuo destino, sempre e comunque...si sta facendo tardi, è tempo che ti riaccompagni a casa> [anbient]

01:45 Shade:
 Ormai si sta facendo tardi e lo sente anche lei. Il freddo inizia a farsi sentire, seppur sembrerebbe riuscire a sopportarlo in maniera anche abbastanza tranquilla. Prende un bel respiro e ascolta la risposta a quella domanda un po' inaspettata. Le viene raccontata non la geografia del paese, ma le sue particolarità e qui strani costumi che non si immaginava le venissero raccontati. <Se fossi nata a Kumo probabilmente sarei già morta> ammetterebbe con non poca preoccupazione, con un tono anche abbastanza serio e abbastanza cupo. Poi cercherebbe di mettersi in piedi, in fin dei conti ci mette poco a reagire alle parole di lui sul tornare a casa. <Penso che tu abbia ragione, ma se lo venisse a sapere, che la considero una sorella piuttosto che una madre, si offenderebbe e non poco.> Se la ride. < Fa tante smorfie e tanto casino, ma è una brava ragazza…avrebbe solo bisogno di vedere le cose da un altro punto di vista ogni tanto> tipo quello del Nono o del suo, per farle capire quanto la crudeltà di questo mondo sia diversa vista dai suoi occhi. <Uta> si fermerebbe, guardando fissa davanti a sé, lasciando una lunga pausa dopo aver pronunciato il suo nome. <Cosa ne diresti di rimanere a Konoha alla fine di questa storia? Potresti non essere poi tanto solo…in più sono sicura che riuscirei a fare danni anche se non sono inseguita da un assassino. Sarebbe bello avere qualcuno che, di tanto in tanto, non sempre, è disposto a farti compagnia in questo modo> si azzarda a chiedergli tanto, senza guardarlo lasciando di nuovo, dietro di sé, quel silenzio che lascia il tempo ad entrambi di pensare alla risposta più adatta. Poi batterebbe le mani, per attirare l’attenzione su di sé, e distrarlo da eventuali brutti pensieri. <Bene, direi che possiamo andare. Mi sono sfogata abbastanza e il freddo si fa sentire> a questo punto quella coperta non sembra esserle poi così inutile. Allungherebbe una mano verso di lui. Il palmo è in alto ed è evidente che gli sta chiedendo la sua, sebbene risulti insicura cercherebbe di far sembrare il gesto il più rilassato possibile. Che il ragazzo la prenda o meno, si metterebbe in marcia verso casa, con passo calmo e lento, giusto per godersi quella compagnia qualche minuto in più di quanto previsto. [END]

anbient su alcuni eventi associati alla vita della ragazza, no exp