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Ingresso Anbu - Misashi

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con Furaya, Misashi

16:09 Misashi:
  [Base Anbu] Sta correndo, un'ombra scura lo insegue ma è quasi riuscito a scamparla: nonostante ci sia un profondo dirupo dinnanzi a lui, sa perfettamente che è uno Shinobi e che quell'altezza non è certo un problema per lui. Potrà immettere un flusso di chakra nei piedi e camminare in verticale, o ancora utilizzare la propria innata per far spuntare dei rami dal precipizio, cui aggrapparsi durante la caduta; ed allora l'ombra non riuscirà più a seguirlo, allora di sicuro sarà salvo. In primo luogo però l'innata è bloccata da un sigillo a prima vista irremovibile; inoltre non c'è nessun burrone, solo una sedia. [SBOM] Di colpo proverebbe quell'orribile sensazione quando, un attimo prima di addormentarsi, si sogna di cadere: con un sussulto si desterebbe, aprendo improvvisamente gli occhi ma continuando comunque a non vedere nulla. Sembra che un pezzo di stoffa gli impedisca di guardare in qualsiasi direzione, quindi non può che affidarsi ai rimanenti sensi. Sembra proprio che sia seduto su una sedia, ma gli arti dovrebbero essere liberi. <Dove sono?> mormora tra sé, anche se ci sono ben pochi dubbi sulla natura del suo disorientamento; il primo istinto sarebbe quello di alzarsi in piedi, ma non potendo adoperare la vista rischierebbe solo di farsi male inciampando in qualcosa, quindi meglio starsene lì seduto. Si è appena svegliato, portato in quel luogo da chissà chi, ma di sicuro rapito; la cosa più importante però è che per ora è indifeso: immediatamente cercherebbe di individuare una zona nei pressi della nuca, in un punto non ben precisato, che rappresenti la sua energia spirituale; farebbe lo stesso con l'energia fisica, collocata in un punto di poco sotto allo stomaco. Come un fiume in piena, entrambe le due energie strariperebbero improvvisamente dai loro argini, inondando tutto il corpo del ragazzo e dirigendosi precisamente, nonostante la loro foga, verso una zona sempre nei pressi dello stomaco. Lì entrerebbero in contatto studiandosi quanto basta e collaborando immediatamente, unendosi e fondendosi in una rotazione dalla folle velocità. Si tratta di una procedura effettuata più e più volte, non dovrebbe avere problemi nel compierla. <Chi siete, e cosa volete da me?> perlomeno adesso potrà provare a difendersi, ma per ora non osa rimuovere la benda che gli copre gli occhi, non ancora. [Tentativo Ck On]

16:11 Furaya:
 Nella Base Anbu, non v'è un vero e proprio trambusto, si potrebbe dire che c'è un vociare confuso di gente che va e viene, innanzi a rapporti da stilare e consegnare al Generale o chi per lui. In questo caso, il Generale è soltanto un tantino impegnato ed è chiuso nel di lei Ufficio, dietro un tavolaccio metallico pieno di scartoffie e altre cose simili, evidentemente rapporti da stilare, in uscita e in entrata. La porta s'apre lasciando entrare un LuogoTenente, uno dei pochi dei quali si fida e al quale lascia fare questo genere di lavori, il quale porta con sé le membra d'una ragazza dai capelli rosa. Sia il LuogoTenente che il Generale sono in mise Anbu, dal momento che sono di turno e di guardia, a voler ben vedere. La donna - dietro la scrivania - che altri non è che la Consigliera della Foglia, ha un paio di pantaloni neri aderenti alle gambe esili, ma allenate. A coprire l'addome, oltre ad una t-shirt del medesimo colore che copre sol le spalle e l'addome, vi è anche una pettorina protettiva col simbolo degli Anbu in bella mostra, al centro della stessa. Sul volto della donna, per ovvietà, compare una maschera simile ad una Volpe, un Segugio, con striature violacee molto scure, non totalmente rosse, ma tendenti al colore stesso sopracitato. E' visibile il tatuaggio sul bicipite destro, tipico degli Anbu al contempo. Sugli avambracci, vi sono anche protezioni metalliche; ai piedi, un paio di sandali neri con le protezioni a ridosso dello stinco. Contro il fianco mancino, vi è soltanto una Katana e una Tasca Porta Kunai e Shuriken è attorno alla coscia mancina. < L'hai portato qui? > Chiede, piegando la testa per osservare meglio Misashi, il quale è seduto su una sedia posta frontalmente alla cattedra. Purtroppo, gli arruolamenti Anbu funzionano in questa specifica maniera. Si preleva il suddetto dalla propria abitazione -od ovunque sia- per portarlo alla Base Anbu, segreta e sotterranea, innanzi al Generale che ne valuterà le doti, la tipologia di pensiero. < Sei sicuro di voler attivare il Chakra? Devi solo restare calmo. > Sibila con lentezza quasi esasperante. < Non voglio usare la forza né farti del male. Sei nella Base Anbu. Puoi toglierti la benda. > Oggi non fa il poliziotto cattivo? [Chakra ON - Tenuta Anbu - Maschera]

16:29 Misashi:
  [Base Anbu] Improvvisamente una voce lo risveglia dal sonno della ragione(?): una voce strana, con qualcosa di metallico, forse femminile. Di certo non riesce a ricondurla a nessuno che conosca; il fatto è che non si tratta di una voce ostile, come se la sarebbe aspettata.Lo invita quasi con gentilezza a togliersi la benda: il ragazzo d'altro canto non avrebbe voluto utilizzare il chakra per fare chissà cosa, altrimenti si sarebbe alzato da quella sedia; ha preferito mantenere la calma per tenere un profilo basso e non cacciarsi nei guai da solo. Lentamente le mani salirebbero fino alla nuca, e lì dovrebbe riuscire con facilità a slacciare il nodo che tiene su il panno di stoffa: lentamente il panno scivolerebbe via dai suoi occhi, e questi si aprirebbero gradualmente; non dovrebbero essere disturbati dall'ambiente, probabilmente buio, ma comunque è meglio non aprirli di scatto. La vista del Generale Anbu dinnanzi a lui non lo scandalizza troppo, dato che la donna lo aveva già avvisato del luogo in cui è stato portato: tuttavia non può fare a meno di domandarsi nella sua testolina il motivo della sua presenza lì. <Non ho intenzione di utilizzare il chakra...> asserisce sincero, lasciando in parte la risposta a metà. Inizierebbe a fissare negli occhi l'Anbu per un lasso di tempo apparentemente interminabile, un'eternità nella quale il Giallo cercherebbe di scrutare le iridi di Furaya attraverso la maschera: tuttavia non ve n'è alcuna possibilità, quindi direbbe dopo il lungo scambio d'occhiate <...vorrei sapere perché sono qui, signore> senza aggiungere altro. Voce pacata, ma al tempo stesso ferma e determinata: rimarrebbe seduto, per ora non gli è stato chiesto di fare altro, del resto. Inoltre si trova notevolmente svantaggiato rispetto alla donna, sia per la posizione, sia per il fatto che non ha con sé il proprio equipaggiamento, sia perché il luogo sicuramente brulica di Anbu.
Ma come detto, non ha certo intenzioni bellicose. [Ck On]

16:48 Furaya:
 Notevolmente svantaggiato è quanto di più esatta possa definirsi la situazione attuale del ragazzo. Pur volendo attaccarla, si ritrova contro qualcuno che ricopre un luogo d'alto rango non a caso, altrimenti non sarebbe lì. Tralasciando che, effettivamente, le basta un urlo per attirare lì una moltitudine di Anbu che riempirebbero l'Ufficio, con molta probabilità. Reclina nuovamente il capo verso la spalla destrorsa, incrocia le dita tra di loro, coperte dai guanti neri placcati e a mezze dita. Poggia gli avambracci sulla superficie della scrivania e lo osserva. Lo vede togliersi la benda, riprendere visibilità e abituare i di lui occhi alla luce. Lo scruta fissarla intensamente, come se volesse sapere chi ci sia dietro la maschera, non per forza cosa ci faccia lì. Ma ecco che la domanda giunge ed ella non può esimersi dal rispondere, poiché se l'ha fatto condurre lì è perché vuole parlare. < Solitamente, quando vi trovate dall'altra parte del tavolo è perché dovete parlare voi, non io. Oppure potrei portarti nella Sala Interrogatori, ti giuro, lì ti divertirai un sacco! > Sì, ma non vuol dargli il tempo d'adeguarsi alla dolcezza con la quale l'ha accolto, mostrando fin da subito gli artigli e i denti aguzzi di cui un Generale NON può fare a meno. < Non riesci neppure ad IMMAGINARE il motivo per il quale io ti abbia fatto portare qui? > Vuol credere che Misashi abbia pensato ad una motivazione, perché vuol capire se sia in grado di pensare razionalmente nonostante la situazione. O se è soltanto un normale e comune Ninja, sbagliandosi sulle ipotetiche considerazioni fatte su quest'ultimo. Restando, ordunque, in silenzio, senza cacciar fuori neppure un sibilo, pretende quasi che sia egli a parlare. E togliamo anche quel quasi, perché quelle domande non devono restare tali ancora per molto. [ Chk On - Tenuta Anbu - Maschera ]

16:59 Misashi:
  [Base Anbu] Se ad un primo impatto il Generale sembrava essere quasi gentile col Giallo, quest'ultimo si ricrede ben presto sul suo atteggiamento: lascia trasparire sul proprio volto una smorfia, quelli che ottengono una posizione sostanzialmente diventano tutti uguali. Cinici, arroganti, spietati: ovviamente questa è la seconda impressione che il Giallo ha della donna, ma non gli piace di certo; Hitomu sarebbe l'unica eccezione, che tra l'altro conferma la regola, a questa teoria. <Mi divertirei?> chiede d'un tratto, gli occhi che continuano ostinatamente a scavare all'interno delle fessure della maschera altrui, quasi volessero allargare quei due buchi e scorgere chiaramente gli occhi che vi si nascondono. <Dunque dovrei essere interrogato, magari torturato, da quelle che dovrebbero essere le forze speciali dedite alla protezione del Villaggio?> chiede d'un tratto, senza peli sulla lingua né esitazioni, con le mani che inizierebbero a stringere freneticamente i braccioli della sedia. <Non sarebbe forse un abuso?> chiede impertinente: ora è sicuro che quel che diceva Kurako, in parte, fosse vero. Konoha non è tutta rose e fiori come la ricordava. <Vedo due possibili ragioni> vuole farla breve, quella situazione è scomoda e fastidiosa, a dir poco <La prima è che abbiate intenzione di reclutarmi, o comunque di valutare con accuratezza il mio potenziale a questo fine> asserisce, forse un po' troppo ottimista <...e la seconda, anche se la vedo improbabile dato che non ho fatto nulla di male, non intenzionalmente di sicuro, è che credete io sia coinvolto in qualche giro ai danni del Villaggio, che io rappresenti una minaccia, o magari...> asserisce, continuando a fissare la maschera che ha dinnanzi con sguardo serio e determinato <... che io sia coinvolto in qualche attentato della Golden Week. Tuttavia come ho detto sono sicuro di non aver commesso alcun male intenzionalmente, quindi la minaccia da me rappresentata, sempre in questo secondo caso, non mi è nota> conclude il suo dire, sperando d'aver soddisfatto le orecchie altrui. [Ck On]

15:57 Furaya:
 Proprio perché ricopre quel ruolo, deve soprattutto assumere un atteggiamento diverso da quello che avrebbe nei panni di Consigliere della Foglia. Quando si tratta di Gekido, invece, è tutto completamente diverso. Deve far comprendere a chi ha di fronte, chi vuole e/o pensa di reclutare, che lì dentro non si scherza e che, al minimo errore, si viene maciullati come minimo. Devono comprendere fin da subito che la situazione è difficile, che lavorare in quelle Forze Speciali è qualcosa per la quale devi avere le palle, per così dire. Ed è quello che, come fatto con gli altri in passato, vuole fare comprendere adeguatamente anche a Misashi, portato lì apposta per poter capire se sarà possibile arruolarlo o meno. <Nonostante gli Anbu siano dediti alla Protezione del Villaggio, adottano determinati metodi nel caso in cui qualcuno non voglia rispondere alle domande che vengono lui poste.> Specifica, stringendosi nelle spalle, come se fosse la cosa più corretta e sensata che avesse detto negli ultimi minuti dove hanno iniziato la loro discussione. <Non è esattamente un abuso. Io ti faccio delle domande, tu DEVI rispondere.> Sottolinea quell'obbligo con il timbro della propria voce, assottigliando altresì le palpebre da dietro la maschera, nonostante questo piccolo dettaglio non sia visibile. <Altrimenti, posso voler testare le tue capacità, non a parole, bensì a fatti. Quale delle due vuoi testare sulla tua pelle, Misashi?> Piega la testa lateralmente, fissandolo intensamente. <Voglio valutare il tuo potenziale. Voglio capire se tu sei in grado di entrare a far parte delle Forze Speciali che abusano dei loro poteri, come tu dici.> Sogghigna, ovviamente nascosta dalla maschera come sempre finora, come legge vige. <Fufufu.> E ne fuoriesce qualcosa di simile, infatti. <Cosa sai dirmi..> Visto che ne tira fuori la questione. <..a proposito dell'attentato?> Chiede, per l'appunto, interessata. Intreccia le dita tra di loro, con i gomiti poggiati sulla superficie del tavolino. [Chk ON - Equipaggiamento ANBU - Maschera]

16:08 Misashi:
  [Base Anbu] Per quanto gli possa sembrare assurda quell'intera situazione, ormai ha capito che non si tratta di un sogno, ma della semplice, seppur complicata, realtà: quindi farebbe di tutto per ambientarsi, per capire come comportarsi, per assumere il giusto atteggiamento... Segretamente, dentro di sé, una piccola parte di lui forse sognava di servire il Villaggio in un simile modo; tuttavia non ha mai osato ambire a tanto, poiché al tempo stesso nel profondo non pensa sia per lui. Ma solo il tempo potrà mostrarlo. <Naturalmente per ora preferisco dimostrarlo a parole> asserisce, allargando di poco le mani e staccandole dai braccioli, come a dimostrare quanto sia spoglio ed indifeso in questo momento: anche se non sono le sue armi principali, non ha gli strumenti né l'equipaggiamento di cui gli Shinobi dovrebbero essere sempre forniti, questo perché è stato colto alla sprovvista durante il sonno, e portato in quel luogo. Dell'attentato <Non so molto, sono tornato da poco al Villaggio dopo molto tempo, potete informarvi con l'Hokage se lo ritenete necessario> non vuole trovare scuse, ma più semplicemente fornire prove delle proprie parole, dato che sembra quasi che di lì a poco gli saranno richieste. <Mi sono informato per quanto possibile: so che ci sono stati due attentati maggiori, uno alla moglie del Daimyo, mi pare, ed un altro che ha coinvolto diversi civili, tra i quali soprattutto dei bambini innocenti> asserisce, con gli occhi che si socchiudono leggermente, riducendosi a due fessure, in un moto di rabbia e tristezza per quei ragazzini indifesi. <Inoltre una sera ho incontrato Shindoki Aburame vicino al centro del Villaggio: ero con Shade ed un altro che non conosco, e lui ci ha detto di tenere gli occhi aperti soprattutto riguardo alla Golden Week, senza aggiungere altro> afferma, dicendo in effetti tutto quello che sa. <Purtroppo non ho altre informazioni> conclude il proprio dire, sincero ed onesto come la maggior parte delle volte del resto: il suo cuore di Senjuu gli impone sostanzialmente di non comportarsi altrimenti, una limitazione che, se entrasse a far parte degli Anbu, in effetti potrebbe essere un ostacolo per la sua carriera. [Ck On]

16:37 Furaya:
 Annuisce un paio di volte, limitandosi ad acconsentire al fatto che Misashi, mica scemo, voglia prima parlare e non dimostrare fin da subito la propria forza bruta, con la quale potrebbe avere la peggio, viste le circostanze e il luogo nel quale è stato condotto. <Per quale motivo non sei stato al Villaggio per così tanto tempo?> Chiede in sua direzione, volendo probabilmente farsi gli affari dell'altro, per adesso. Il capo viene di nuovo mosso dall'alto al basso, giusto un paio di volte, così da fargli comprendere che sta ascoltando le di lui parole. <Okay, e questo va bene.> Specifica, stringendosi nelle spalle. <Ma passando alle cose serie.. Tu ti senti in grado di devolvere te stesso, tutto te stesso, alla causa delle Forze Speciali?> Lascia giusto un attimo il tempo ch'egli comprenda quello che vuole dirgli, prima di concludere con quanto segue. <Sì, sto parlando della Difesa del Villaggio. Tu saresti disposto a sacrificare la tua vita per la difesa di Konoha?> Una domanda che ha un certo valore, anche se non è esattamente da questo che riesce a capire se qualcuno sia disposto o meno a diventare un Anbu, nonostante successivamente debba seguire anche un adeguato addestramento, per ovvietà. Piega il capo verso la propria spalla destra, aspettando di vedere la di lui reazione o qualcosa di anche solo lontanamente simile. [Chk On - Maschera - Equipaggiamento Anbu]

16:49 Misashi:
  [Base Anbu] Il discorso non sarebbe potuto arrivare da nessun'altra parte, se non su quello specifico punto: non era concepibile che non si sarebbe arrivati a parlare del lungo viaggio del Giallo, ed è normale che sia così. <Ho già fornito all'Hokage tutte le spiegazioni...> asserisce, come per mettere in chiaro che, qualunque sia la posizione della donna, questi non sono fatti suoi; semplicemente è giusto che li sappia perché, se mai decidesse di reclutare il Biondo, dovrà fidarsi di lui <...comunque sono partito dall'ultimo incontro con Kurako, dopo la nostra pesante litigata. Ho scelto di starmene un po' da solo per ritrovare me stesso. Ma non ho ottenuto altro che allontanarmi dai miei cari, dai miei conoscenti, e perdere l'uso della mia innata...> asserisce, mentre con l'indice destro tirerebbe giù il colletto della propria maglietta nera e ben aderente, mostrando un marchio sul pettorale sinistro. Non dovrebbero servire altre spiegazioni per capire che quel sigillo gli è stato applicato da un ex-Ninja al di fuori di Konoha. Per quanto riguarda il proprio, personale sacrificio... <Da quando sono partito, mi sono reso contro del fatto di non avere molto, soltanto Konoha: e proprio per questo sono tornato. Il mio desiderio non è altri che quello di mettermi, completamente, al servizio della Foglia. Del resto anche prima di partire ho combattuto in prima linea durante la guerra...> quella contro Kuugo? La sua scarsa memoria non gli permette di ricordare con precisione, ma dovrebbe essere così <...quindi la risposta è si: sarei disposto a sacrificare la mia vita in difesa di Konoha> asserisce, senza aggiungere altro. [Ck On]

17:11 Furaya:
 <Certo, le hai fornite all'Hokage, ma non di certo a me!> Esclama verso quegli, dandogli l'adeguata risposta, secondo ovviamente i propri canoni. <Kurako?> Un nome che non sente da mesi, ma che nonostante tutto torna imperterrito come se fosse un fulmine a ciel sereno. <Ne ho già sentito parlare, ma n'è passata di acqua sotto i ponti da quando respirava la nostra stessa aria.> Una battuta, per così dire, quella che tenta di esprimere alla volta di Misashi, al fine di fargli comprendere la tragica fine del Senjuu, avvenuta anni or sono per mano dell'Hasukage in persona. Quando ancora non era stato eletto tale. <Tralasciando quest'argomento..> Poiché non è ideale e consono al contesto, considerate le motivazioni per le quali Misashi si trova in quel luogo. <Quindi, cosa ne pensi? Vuoi? Ti senti pronto a mettere da parte la tua vera identità per intraprenderne un'altra? Sei pronto a rinunciare alla tua stessa vita per il bene della singola Missione?> Piega la testa di lato, convinta, continuando a fissarlo da dietro la Maschera indossata. Come se fosse una statua o avesse un torcicollo che l'ha costretta a mantenere quella posizione di dubbio gusto. <Noi lavoriamo così. Viene prima il Villaggio, assieme all'Hokage. Ergo, la Missione ha la primordiale importanza. Fallita quella, non puoi ritenerti un Anbu. Non che ora tu possa, effettivamente. La scelta finale spetta, come sempre, a me.> Si stringe nelle spalle, anche se in questo momento sembra l'eterna indecisa a metà tra il volerglielo concedere e a metà tra il volerlo veder contorcersi per arrivare ad una risposta adeguata e che possa soddisfare le proprie aspettative. [Chk On - Equipaggiamento Anbu - Maschera]

17:17 Misashi:
  [Base Anbu] Infine la domanda gli è posta: non che fin'ora non abbia capito quel che intendeva Furaya, certo la donna è stata abbastanza chiara fin dall'inizio; tuttavia in questo istante finalmente gli viene posto il quesito in maniera diretta. Si trova dinnanzi ad un bivio, il Giallo, uno dei più grandi della propria vita, probabilmente grande come quando decise di partire, se non di più: riflettendo, staglierebbe i propri occhi cristallini all'interno delle iridi altrui, quasi volesse tuffarsi all'interno della ragazza. Certo non è una scelta facile, ma sin da quando ha capito la situazione ha in mente la risposta. <Come ha detto, perdere la mia identità in questo momento forse è proprio quello che mi serve... Credo che anzi, a questo proposito, potrei essere addirittura più motivato data la recente situazione> asserisce, sincero ed onesto, ancora una volta. Del resto si tratta di quello che ha sempre sognato: proteggere il Villaggio ventiquattr'ore, dando tutta la propria vita. <Se è così, voglio: non so se sono pronto, ma mi ci sento. E giuro che per me verranno prima il Villaggio, e l'Hokage, come del resto è sempre stato> afferma deciso e determinato, lo sguardo serio: difficile credere che un Senjuu possa mentire così spudoratamente, su qualcosa di così importante, in effetti. Rimarrebbe seduto, immobile, in attesa di ricevere una risposta dalla Generale: di qualunque tipo questa sia, sa per certo che ha fatto il proprio dovere. Ancora una volta, ed in maniera ancor più seria, si è messo cioè al servizio del Villaggio. [Ck On]

17:30 Furaya:
 Lo ascolta. A questo giro, preferisce restarsene zitta e buona a sentire tutto quello che il Senjuu potrebbe aver da dire. In seguito, quando vi sarà più confidenza, più fiducia, potrebbe anche chiedergli cosa c'entri Kurako con egli e i suoi ultimi istanti di vita. Ma non è questo il momento, dal momento che non si trova nelle vesti giuste per poter ardire in simili disquisizioni. <La tua motivazione, sappi, non basta. Ti prendo tra le mie fila, ma una delle primissime e ferree regole è la Segretezza. Per il momento, verrai assegnato a qualche ronda come supporto mentre ti alleni alla Base.> Specifica, mentre dal tiretto della cattedra dietro la quale siede, tira fuori uno scatolo rettangolare. Lo spinge sul tavolo, in sua direzione, cosicché possa vederlo e, nell'aprirlo, pregustare quel che v'è all'interno. Sollevato il coperchio, potrà facilmente notare una divisa tipica degli Anbu con tanto di pettorina, pantaloni e la famosa Maschera Anbu, indossata da tutti gli appartenenti alle Forze Speciali per nascondere la propria identità. <Dimmi il tuo nuovo Nome, poiché qui non sarai Misashi.> Asserisce, attendendo ch'egli possa dare le ultime "volontà". Difatti, al termine di tutto ciò, verrà rimandato alla propria dimora, tramortito per ovvie ragioni con un singolo biglietto assieme alla Divisa, indicante una Data, un Luogo ed un'Ora dove presentarsi con indosso tutto l'occorrente. Ma questa.. E' un'altra storia. [End]

Ingresso Anbu per Misashi!