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Saguinolente confessione

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con Hiashi , Kaori

21:18 Kaori:
 Giunta la sera Kaori non riesce a fare a meno di pensare, ancora, a quanto Hiashi le ha detto quel pomeriggio. Sostanzialmente, effettivamente, nulla. Le ha messo una fastidiosa pulce nell'orecchio portandola a chiedersi e domandarsi di cosa mai il ragazzo potrebbe venir essere diffamato attraverso delle voci cui lui vorrebbe che lei non credesse. Non ha sentito nulla fino ad ora e sa che non riuscirebbe a sopportare oltre l'idea di non conoscere il misterioso segreto dietro le parole dello Hyuga. Così, tornata a casa dal turno serale in ospedale, Kaori si è fatta una rapida doccia e ha recuperato i due volumi di anatomia che ha promesso all'altro di prestargli. Indossata una semplice camicetta a quadri bianca e rossa ed un paio di pantaloni che le fasciano le cosce, si è diretta a casa del compagno con i capelli sciolti e il coprifronte legato attorno al bicipite destro. I libri son tenuti al petto dalla mancina mentre armi e strumenti son rimasti a casa al sicuro. Ricorda bene la strada che porta a casa del ragazzo, c'era stato un tempo in cui andava spesso lì, e in pochi minuti si ritrova a raggiungere la porta d'ingresso dell'edificio in stile tradizionale. Inspirando a fondo Kaori conta fino a tre prima di alzare la destrorsa e bussare un paio di colpi alla volta della porta del jonin. [chakra: on]

21:25 Hiashi :
 Chi è che a casa propria sta agghindato come se dovesse uscire? Nessuno. Ecco appunto neppure il Jonin ne tiene addosso la miriade di armi che solitamente si porta dietro. E poi beh lui vive e lavora con degli animali quindi gli abiti che utilizza in casa non potrebbero mai e poi mai essere portati dignitosamente anche all'esterno. Questa sera il ragazzo è scalzo, come quasi sempre quando è in casa ed è vestito da un kimono dalla fattura molto grezza, di colore grigio scuro che lascia scoperta una porzione del petto grazie al suo scollo molto pronunciato. Sente qualcuno colpire la porta e dunque non fa altro che scostare il tegame dal fuoco, coprirlo con un coperchio in legno ed infine dirigere i propri passi in direzione dell'ingresso che provvederebbe ad aprire senza esitazione <Buonaser...> con sguardo interrogativo si ritrova davanti Kaori, non pensava che la giovane si sarebbe fatta viva tanto presto ed il momento in cui dovrà aprirsi è giunto. Seppur a malincuore e con un peso sul groppone lo farà... intanto però ci sono degli odori in casa tra i quali si possono riconoscere la cipolla, la curcuma, ma non solo però bisognerebbe avere un olfatto sopraffino per individuarli tutti <Entra pure Kaori> [Chakra on]

21:38 Kaori:
 Non ci vuole molto prima che Hiashi giunga ad aprirle la porta. Kaori mette su un sorrisino tranquillo, quasi di scuse, ben sapendo che forse l'altro non si sarebbe atteso il suo arrivo così presto. Tuttavia il tarlo che le ha messo a battere contro le tempie è estremamente fastidioso: quella frase è come un pungolare continuo alla sua mente che la porta a chiedersi di cosa mai un ninja forte, esperto e giusto come Hiashi possa aver paura. <Ehi> lo saluta di rimando con la voce piccola piccola, le fossette a comparire ai lati delle labbra a seguito del suo sorriso, mentre un vago odore speziato la raggiunge dall'interno. Il giovane la invita ad entrare ma la ragazza si ritrova a titubare per un attimo, incerta. <Oh, scusami, non volevo disturbare durante la cena. Se non è un buon momento posso tranquillamente passare un'altra volta. Non voglio dar fastidio> dice lei sincera, timorosa, umettandosi le labbra secche. Nel qual caso lo Hyuga l'avesse ugualmente invitata ad entrare, la giovane sarebbe andata ad inchinare appena il capo in segno di gratitudine e dunque sarebbe andata avanzando verso l'interno di un paio di passi, voltandosi quindi a porgere all'altro i libri portati con sé. <Ecco. I libri che mi avevi chiesto> dice porgendoglieli, sorridendo, piuttosto stranita all'idea di ritrovarsi nuovamente in quella casa. Sobria. Si guarda attorno con lo sguardo che riporta a galla vecchi ricordi, tutte le volte che era stata lì per trovare il ragazzo, per aiutarlo con i suoi animali. Sembra passata ormai una vita ma in qualche modo non le dispiace il rapporto venutosi a creare nel tempo. Non c'è la disinvolta confidenza di un tempo, è vero, ma permane comunque un forte senso di fiducia e di vicinanza. In qualche modo hanno continuato a cercarsi l'un l'altra per collaborare e chiedersi aiuto e non hanno mai davvero smesso di parlare. Qualcosa è certamente cambiata, ma niente è davvero finito. <Cosa cucini di buono?> domanda, a disagio, cercando di spezzare il silenzio fra loro. [chakra: on]

21:50 Hiashi :
 <Non ti aspettavo così presto, ma vieni entra pure> osserverebbe quindi i tomi che gli ha portato la ragazza, gli interessano molto, vuole capire meglio come funzioni il corpo dell'uomo per poter imparare ad uccidere meglio ma al contempo è interessato anche alle semplici meccaniche dell'organismo ma non solo. Circolano anche leggende riguardo tecniche proibite ma questo è un altro discorso <nessun disturbo figurati> con un cenno della mano la inviterebbe ad entrare tendendo le mani per poterle togliere di dosso i vestiti <lascia pure questi a me ed accomodati in salotto> che altro non è se non la prima porta a destra con la stanza sostanzialmente divisa in due parti: in fondo due divanetti con un tavolino basso, mentre al centro il tavolo da pranzo con i cuscini, alcuni mobili con mensole e suppellettili ereditati dalla nonna <sto preparando una zuppa di verdure, dovrebbe essere quasi pronto se non hai ancora cenato ce n'è abbastanza per entrambi> intanto lui lascerebbe sul tavolino del "salottino" il libri che ha ricevuto in prestito... sia mai che si sporchino durante la cena [Chakra on]

21:55 Hiashi :
 [edit]...per poterle togliere di dosso i libri <lascia pure...>

22:01 Kaori:
 <Scusami> sorride la Hyuga con tono mortificato quando l'altro la invita ugualmente ad entrare, avanzando oltre la soglia fino a fermarsi a pochi passi dall'ingresso. <Ma sinceramente non riesco a smettere di pensare a ciò di cui abbiamo parlato oggi alla Cascata. Sono preoccupata> ammette lei senza troppi giri di parole. Che senso avrebbe avuto mentire e dire che si trovava di lì per caso? Che voleva solamente passare a lasciargli quei libri? Nessuno. Non appena l'altro prende i tomi dalle sue mani ecco che lei andrebbe semplicemente a chinarsi per sfilarsi i calzari dai piedi, come tradizione, e quindi seguire le indicazioni dell'altro verso il salotto che ricorda piuttosto bene dove fosse situato all'interno dell'abitazione. Avanza cautamente, con passo misurato, fino a raggiungere la stanza e, di conseguenza, il tavolo al centro della stessa. Lì l'odore della cena è più forte e Kaori si rende conto di aver avuto così tanta fretta di passare da lui a capire come stesse da aver persino dimenticato di cenare. <Effettivamente non ho cenato> ammette lei realizzando solo ora di avere piuttosto fame. <Posso darti una mano?> domanda cercando di essere gentile, di non essere invadente con quella sua improvvisa intrusione, sperando di poter almeno rendersi utile. [chakra: on]

22:11 Hiashi :
 <Lo immaginavo... ma non è un problema> scuote il capo con un sorriso <ci penso io anche se potrebbe passarti l'appetito> la lascerebbe dunque nella sala uscendo sul corridoio per poter andare in cucina dove preleverebbe il tegame con la mancina e con la destra invece adagerebbe su di un tagliere un pezzo di pane, il coltello e due ciotole di legno. Intanto a far compagnia a Kaori dovrebbe pensarci Nazu, che curioso come sempre proverebbe ad arrampicarsi sul tavolinetto per piazzarsi davanti alla ragazza guardandola dal basso in alto con sole due zampette che sorreggono il suo peso mentre le restanti sono occupate da un chicco di riso recuperato chissà dove. Gli occhietti scuri e sgargianti su quel pelo chiaro diflettono sottosopra la figura della ragazza nei quali potrà specchiarsi, il musetto si piega su e giù più volte ed i dentoni affondano in quella che è la sua cena... o magari uno spuntino che si è procurato autonomamente. Ecco però di ritorno il padrone di casa con tutto l'occorrente per la cena <sicura di voler ascoltare mentre mangi?> le chiede nuovamente, lui ha lo stomaco molto forte con tutte quelle che ha visto e passato e ritiene che lo stesso sia per la ragazza ma avvisare è meglio [Chakra on]

22:20 Kaori:
 La ragazza non può naturalmente capire ciò che l'altro intenda dire circa il rovinarle l'appetito. Lo guarda un po' ottusamente fino a quando egli non la lascia sola in salotto per andare a recuperare la cena. La ragazza si guarda attorno un po' nervosamente fino a quando la sua attenzione non viene catturata da un piccolo topolino bianco che va a salire sul tavolo reggendo fra le zampette rosa quello che par essere un chicco di riso. <E tu chi sei, adesso?> domanderebbe a mezza voce chinando appena il capo per meglio osservare l'animale, l'espressione intenerita. Ha sempre trovato tenerissimi i topini domestici e non le fa minimamente ribrezzo l'idea di averne uno davanti. Il topolino annusa l'aria, la osserva e poi inizia a mangiare silenziosamente strappando un sorriso intenerito dalle labbra della Hyuga. Ma quell'attimo di pace dura poco che Hiashi è subito di ritorno con l'occorrente per la cena. Il giovane sistema tutto sul tavolo e quando le pone quella domanda Kaori si ritrova a sentire la morsa dell'agitazione stringerle lo stomaco. Perchè ha così paura che le sue parole possano disgustarla al punto da impedirle persino di mangiare? <Non so cosa stai per dirmi, non posso sapere se lo voglio o no> ribatte allora, lei, stringendo appena le labbra, espirando piano dal naso. <Se hai paura che possa schifarmi e scappare stai tranquillo: qualunque cosa sia non mi farà fuggire, okay?> dice lei abbozzando un sorriso gentile, totalmente ignara di quanto sta per arrivarle addosso. E, dopotutto, come avrebbe potuto mai immaginare quale fosse il grande segreto di Hiashi? [chakra: on]

22:29 Hiashi :
 <Su Nazu non dare fastidio alla nostra ospite e soprattutto questo non è per te!> quel cibo non è adatto ad una cavia o melgio è ciò che vuole far credergli il moro dato che ok tutto ma vere un topo che ti sguazza nella zuppa di verdure non è il massimo. L'animale si arrampica fino a piazzarsi sulla testa dello Hyuga che lo lascia fare mentre col mestolo versa due abbondanti porzioni di zuppa e si occupa di tagliare il pane <serviti pure> la varietà di ortaggi è abbastanza ricca ma circa il 50% del contenuto vede come protagonista indiscusso il topinambur <inizierò la mia storia senza raccontarti il mio passato perchè lo conosci già, ma c'è un particolare che nessuno fino ad oggi ha mai sentito. Nessuno in tutte le terre ninja potrebbe raccontare oltre me ciò che sto per dirti> i due unici presenti erano Koshiro Uto che ha ucciso e Runriko Hyuga che ha ucciso <quando ero nel deserto alla ricerca di mia madre, quando la trovai e la uccisi ero anche io reduce da giorni di tormenti, torture e privazioni...> e fin qui è storia nota <sento ancora quelle fitte di dolore se chiudo gli occhi e pensare che mia madre ha subito tutto ciò per più di venti anni mi fa rabbrividire> sospira, temporeggia come se non volesse dirlo, come se gli venisse estremamente difficile <con un kunai le trafissi il cuore...> ed ancora storia vecchia ma... <...ma, senza che io sappia spiegarmi il motivo sentii il bisogno di darle un bacio e lo feci accostando le mie labbra alle sue morenti e con le mie stesse mani le strappai il cuore dal petto ancora caldo per nutrirmene> non la guarda negli occhi ma sputa tutto quanto fuori come se stesse vomitando un cavallo. Della sua cena? Ancora non si azzarda a toccarla più per le implicazioni sentimentali che non morali [Chakra on]

22:47 Kaori:
 <Non dà fastidio, è carino> sorride lei guardando il topolino che, a questo punto, trova la sua strada fino a raggiungere il capo del ragazzo. Sorride, divertita, ritrovando nel ragazzo una specie di spirito amico della natura e dunque lascia che egli versi la cena nelle loro ciotole, invitandola a servirsi come preferisce. Kaori sorride, grata, e attende che anche l'altro sia pronto a mangiare per pura cortesia. Non le sembra educato iniziare a mangiare per prima e da sola nonostante la fame che inizia a graffiare lo stomaco. Hiashi inizia dunque il suo racconto andando a riprendere una vecchia storia che le ha raccontato molto tempo prima in quella stessa casa. La Hyuga l'ascolta andando a rimanere silente mentre le sue parole le si annidano in corpo. Si sente onorata all'idea di essere l'unica persona a venire a conoscenza di una simile storia, ma d'altro canto teme quanto questo racconto possa essere doloroso e complicato per il giovane se fino a quel momento non era riuscito a parlarne con nessun altro. Ascolta silente fino a quando non giunge il termine della storia e si ritrova a fare i conti con una verità raccapricciante e sinistra. Le labbra le si schiudono, la voce svanisce e la fame lascia il posto ad un vago senso di vuoto e disturbo. Boccheggia senza dire una parola, incapace di dire qualsiasi cosa, facendo i conti mentalmente con quanto le è stato appena riferito. Ha mangiato il cuore di sua madre. Glielo ha strappato dal petto con le sue mani e lo ha mangiato. Crudo. La cosa le pare impossibile ed assurda, la lascia visibilmente stordita. <Oh> esce frammentato un piccolo verso prima che la Hyuga riesca a tornare presente a se stessa e deglutire. <O-okay. Quindi... qualcuno l'ha scoperto?> domanda lei cercando di mettere per un secondo da parte la bomba appena udita per capire in che modo questa storia possa ora rivelarsi un problema per lui. <Voglio dire... senz'altro potrebbe disturbare non poca gente una simile rivelazione ma questa cosa è successa anni fa, a Suna. Se è vero che non ne hai parlato con nessuno, com'è possibile che qualcun altro ne sia a conoscenza?> chiede cercando di far ordine fra i suoi pensieri, con non poca difficoltà. Si tratta di qualcosa di grosso, di un peso enorme sulle spalle dello Hyuga che in qualche modo sì, la disturba, ma senza per questo farle venir voglia di scappare da lui. Lo conosce. Sa che questo segreto non fa di lui un mostro, lui salva le persone. Ha salvato lei, e mai ha osato muovere un dito per ferirla. <Comunque... comunque deve essere una specie di disturbo post-traumatico. Eri stato torturato, eri affamato, eri prigioniero. In condizioni disumane un uomo è capace di atti disumani, non è stata colpa tua> mormora Kaori, dopo un lungo attimo di silenzio, alzando su di lui lo sguardo, tentando di allungare una mano sul tavolo per cercare quella di lui. Tenterebbe di poggiare la propria sulla sua per dimostrargli che nonostante tutto lei rimane lì, non scappa, non ha paura di lui. Non può dire di non essere scioccata, di non essere preda di un violento conflitto interiore dove due differenti versioni di Hiashi si affrontano e scontrano, ma non lo teme. Non permette a quel segreto di cambiare l'idea che lei si è fatta di lui in oltre due anni di conoscenza. [chakra: on]

23:06 Hiashi :
 <No, nessuno sapeva questo particolare Kaori> rifugge al contatto con la sua mano, tira in dietro la propria e gli occhi rimangono fissi su quelle ciotole piene <era una premessa a ciò che sto per dirti perchè la storia non è che cominciata... la parte peggiore deve ancora venire> e si perchè questo Hyuga è probabilmente il più sporco tra gli sporchi, di sicuro quello più "ricoperto" di sangue; sia il proprio che altrui in realtà dato che si è ferito gravemente innumerevoli volte <la storia continua con me che dopo uno scontro, dopo una battaglia con un nemico... stando molto accorto a non essere visto strappavo i loro cuori e me ne nutrivo> serra il pugno <come sentivo mia madre vivere in me ed attraverso me con quel gesto, avvertivo la medesima cosa con quegli uomini, ragazzi, donne> solo ora alza lo sguardo <non ho mai ucciso per il puro scopo di "mangiare" ma se ne avevo l'occasione non la lasciavo scappare> chiude ancora gli occhi e questa volta non li riapre cominciando a fissare il nero oltre le palpebre <ma neppure questo è stato scoperto ancora> si prende qualche istante <questo è andato avanti per diverso tempo, fino a quando non ho fatto i conti con il mio passato riuscendo a trovare la pace ed allora i miei desideri si sono spenti... ma ora ti rivelerò ciò che è successo qualche giorno fa con Fumiko> che potrebbe essere la spiegazione di tutto quanto [Chakra on]

23:14 Kaori:
 La mano di Kaori si richiude sul nulla. Hiashi ritrae la propria, evita di toccarla, fugge da quel leggero contatto impedendosi al tempo stesso di guardarla. La ragazza si morde il labbro inferiore ritraendo a sua volta la mano. Rispetta il desiderio altrui di rimanere solo nel suo spazio vitale e rimane semplicemente ad ascoltare quanto dice. Un brivido le risale la schiena quando scopre che quello è solamente l'inizio del racconto, come se si trattasse solo di un piccolo dettaglio all'interno di un enorme segreto ancora più oscuro e scabroso. Il racconto la porta ad impallidire appena, sbianca, sentendosi immediatamente nauseata dall'odore del cibo in tavola. Non riesce a credere di non aver mai notato che il ragazzo portasse su di sé un peso come quello, un segreto così atroce. Il cannibalismo è sicuramente un disturbo mentale piuttosto serio e considerando quanto egli ha passato e vissuto non riesce a fare a meno di vedere quella specie di perversione come un effetto collaterale piuttosto spiacevole. Le mette i brividi, certo, ma nonostante tutto non si sente in pericolo in sua compagnia. Dubita che il ragazzo potrebbe da un momento all'altro metterla al muro per nutrirsi di lei. Ascolta silenziosamente quelle parole fino a quando egli non si ferma per prendere una piccola pausa. Fumiko. Ancora lei. Il sentire quel nome la porta a stringere i denti, la mascella, avvertendo una improvvisa ondata di rabbia e risentimento nei suoi confronti. Non solo aveva incasinato la vita di praticamente tutta la sua famiglia, ma ora potrebbe star rischiando di incasinare allo stesso modo quella di Hiashi. Il solo pensiero le fa venir voglia di colpirla con tutta la sua forza. <Quando sei pronto.> si limita tuttavia a dire Kaori senza mettergli fretta, senza ancora commentare alcunché di quanto le è stato rivelato. <Prenditi il tuo tempo. Non scappo.> cerca di rassicurarlo con voce sottile, bassa, respirando piano e a pieni polmoni. [chakra: on]

23:24 Hiashi :
 <Fui mandato in missione con lei, sarebbe dovuta essere una cosa semplice: scoprire l'origine di alcuni rumori che incutevano timore ai minatori di Shukosato; si ipotizzava qualche grossa bestia. Arrivati li trovanno decine di animali squartati e crocifissi oltre un rospo gigante parlante tenuto incatenato, tre nemici, una donna incinta e...> si blocca per un momento <prima che potessimo intervenire sventrarono la malcapitata e le estrassero il bambino. Uccisero anche lui prima che facessimo una sola mossa> serra la mascella, quella scena non lo fa stare tranquillo <Gettarono via i corpi di entrambi come fossero spazzatura. Era chiaro che avevo a che fare con tre folli, ma temibili... credo che fossero due Jonin ed un Dainin e con me avevo solo una Genin. Decisi di fare il doppio gioco e finsi di volermi unire a loro, ma avevo bisogno di un gesto folle> scuote il capo <da anni non mangiavo più neppure carne animale cotta, ma in quella occasione mi nutrii dei cuori dei due cadaveri: madre e figlio, ma questo non mi aiutò ad evitare lo scontro successivo> sospira <quello che per me fu un atto amorevole perchè sento le loro vite dentro il mio petto, dalla ragazzina fu visto come un abominio e da quel momento son diventato un mostro nei suoi confronti tanto da arrivare a contestarmi pubblicamente alcuni giorni fa davanti ad una folla in fermento scatenando la rivolta. Oppure potrebbe aver visto altro durante l'illusione di cui è stata preda durante la missione, questo non lo so> ecco, ora Kaori sa tutta quanta la storia [Chakra on]

23:44 Kaori:
 Il racconto prosegue, ininterrotto e ad ogni sillaba pronunciata dal jonin l'ansia ed il tormento interiore della Hyuga non fanno che crescere ed aumentare. Teme la fine di quella storia, teme il momento in cui quel racconto avrebbe raggiunto il suo climax. Non sa cosa aspettarsi, cosa di peggio possa esserci di quanto non abbia già sentito fino a quando il momento non arriva. La ragazza rimane impietrita al suo posto nell'ascoltare quel racconto e si ritrova a sgranare appena gli occhi quando Hiashi spiega cosa abbia dovuto fare. Sente la gola chiudersi, stringersi, ed una marea di emozioni diverse travolgerla come uno tsunami. Disgusto, raccapriccio, orrore in un primo momento. Compassione, pietà, mortificazione e rabbia in un secondo. Hiashi è stato preda di un istinto impiantatogli da mesi di torture e sofferenza e ha sopportato ogni cosa da solo, in silenzio, nascondendosi da chiunque fino ad ora quando una ragazzina che non ha neppure i suoi ricordi crede di poterlo condannare pubblicamente senza neppure avere idea di chi sia realmente quel ragazzo. Kaori si sente travolta, agitata, confusa da tutte quelle emozioni che le si avviluppano dentro ed alla fine si ritrova semplicemente ad inspirare a fondo e deglutire a vuoto, sentendo la bocca secca. La ragazza si alza dal suo posto, si allontana dal suo piatto e fa il giro del tavolo per cercare di raggiungere il fianco di Hiashi, sedendosi in ginocchio a terra accanto a lui, col busto rivolto verso il ragazzo, lo sguardo alto, cercando di tenerlo quanto più sicuro e fermo possibile sulla sua figura. <E' terribile. E' una cosa terrificante> dice la ragazza annuendo appena col capo, inspirando piano. <Ma tu non sei terribile. E non sei terrificante.> continua dopo poco umettandosi le labbra, cercando di non far vacillare in alcun modo la sua voce od il suo sguardo. <Come medico posso dirti che quello che provi, che senti quando... mangi è tutto un fattore psicologico. Forse speri che ingerendo un pezzo di loro tu possa salvarli, tu possa farli vivere in te strappandoli dalla morte del loro corpo. Non mangi per fame o per desiderio di assaggiarli, non è voracità o non sapresti controllarti, non riusciresti ad apprezzare il cibo comune> inizia col dire lei quasi come se volesse rassicurare l'altro del fatto che non è un mostro per quello che fa, che non deve permettere a nessuno -se stesso compreso- di vederlo come un mostro. <Da quello che mi hai detto non uccidi mai per mangiare, ma mangi solamente quando sono già morti o quasi. Non li uccidi per nutrirti ma ti nutri per cercare, forse, di non ucciderli.> Come se potesse portare dentro di sé la loro vita facendola vivere in lui invece che farla spirare nei loro corpi morenti. <E' un disturbo che va assistito e controllato, non condannato.> continua, allora, continuando a tenere fisso lo sguardo su di lui. <Come amica, invece> tituba appena al momento di trovare la parola per poter descrivere l'altro lato di sé che lei rappresenta in quel momento. Avrebbe potuto definirsi compagna, conoscente, concittadina... ma nessuna di quelle parole sente di poter utilizzare per descrivere se stessa quando è con lui. <penso che tu sia stato estremamente forte a sopportare tutto questo da solo fino ad ora.> La sua voce si ammorbidisce appena, una sfumatura di compassione a colorarne il tono mentre questa si abbassa appena, quasi avesse timore di parlare a voce più alta di un simile argomento. <Non ho idea di quanto sia stato difficile dover nascondere una cosa simile sapendo cosa sarebbe potuto succedere se fosse venuta fuori. Ti sarai sentito solo... e mi dispiace.> continua, sincera, cercandone lo sguardo, cercando di guardarlo negli occhi se solo lui avesse avuto la forza di portare il proprio sguardo su di lei. <Non ho paura di te. Non... sono disgustata da te. Rimani lo stesso Hiashi che mi ha insegnato ad essere un ninja e che mi ha accolto nel momento di maggiore vulnerabilità senza chiedere niente in cambio. Quello che mi hai detto non cambia in alcun modo ciò che penso di te come persona> Vuole che lui lo sappia, vuole che sappia che è accettato nonostante tutto da lei, che non lo avrebbe giudicato o respinto per quella atroce rivelazione. <Se questa storia dovesse sfociare in qualcosa di più grande, starò al tuo fianco. Te lo prometto> sussurra, allora, con voce premurosa, cercando ora di inclinare leggermente il capo nel tentativo di portarlo in una posizione tale da poter cercare col proprio sguardo quello di lui. [chakra: on]

23:59 Hiashi :
 Ascolta. Ascolta. Ascolta e ancora ascolta le parole della ragazza che lo raggiungono una volta conclusa la propria storia di sangue <non sento più quegli istinti Kaori, se veramente avrebbe dovuto essere trattato siamo in ritardo di tanti anni. Ho perdonato me stesso, ho perdonato Akane, ho perdonato gli Hyuga e la mia famiglia. Da allora è cessato tutto ed ho smesso di fare... ho smesso questa "pratica". Questa volta sono stato mosso da altre motivazioni seppur come dici tu è certamente solo una mia sensazione quella di sentire la loro vita in me è qualcosa che mi dona una certa serenità perchè mi permette di pensare che io sia riuscito a salvare anche coloro che non sono stato in grado di difendere, che non abbia dovuto uccidere i miei nemici, che le mie mani siano meno sporche di sangue> la vede e la sente al proprio fianco, la osserva con la coda dell'occhio <mi vergogno d'aver riversato su di te il peso di questo mio segreto soprattutto perchè mi trovo costretto a chiederti di mantenere il più assoluto riserbo> solo Nazu sembra non aver capito niente ed allegro come al solito scenderebbe da Hiashi per tentare di arrampicarsi sugli abiti della dottoressa <ovunque sfocerà questa storia io sono comunque in partenza, devo allontanarmi per qualche periodo da Konohagakure per capire se si tratti di un addio o un arrivederci... e se anche io dovessi avere intenzione di tornare, dovrò scoprire se sarò in grado di superare ciò che mi attende ed uscirne vivo> tutto ciò indipendentemente da Tobimasu, Fumiko e tutto il resto del mondo <Andrò lonano, andrò ad Est> le confida <nelle terre di nessuno, nelle terre dove per la prima volta ho incontrato Fenrir-sama, nelle terre dove sono diventato un evocatore di lupi stringendo con loro un patto di sangue> volta completamente lo sguardo in modo da dare la nuca a Kaori e quasi sussurrando <grazie di esser qui> [Chakra on]

00:14 Kaori:
 Ascolta in silenzio quanto Hiashi le spiega. Anche lui, come lei, si è lasciato alle spalle quanto è successo all'interno del clan e superando quel dolore ha superato anche il suo trauma e le relative conseguenze. La cosa la risolleva e la fa sentire decisamente meglio. Tecnicamente non c'è niente che lui abbia da nascondere ormai: quanto è successo è semplicemente passato e probabilmente non si sarebbe ripetuto. La sua vita è riuscita ad andare avanti e miracolosamente ci è riuscito da solo, con le sue sole forze: non molte altre persone possono essere in grado di vantare la medesima esperienza. Kaori lascia che lui parli, sente il topolino arrampicarsi sui propri abiti e lo lascia fare, totalmente rapita dal dire dello Hyuga. <Non dirlo nemmeno.> gli dice, immediatamente, con tono adesso sicuro e perentorio. <Non devi vergognarti di nulla, mi senti? Per tutti i Kami, Hiashi, sei un essere umano. Hai idea di cosa hai dovuto portare sulle spalle da solo finora?> sbotta lei, preoccupata, ricolma d'apprensione. <E' un miracolo che tu sia riuscito a non esplodere, il minimo che possa fare è ascoltarti e condividere questo peso con te. Non devi fare tutto da solo. Non sei solo. Voglio aiutarti per una volta> dice lei con voce sincera, bassa, ricercandone lo sguardo. L'altro le ripete che ugualmente sarebbe partito e che l'unica cosa a preoccuparlo è la reazione che il Villaggio avrebbe potuto avere al suo eventuale ritorno se quella storia fosse venuta fuori. Kaori stringe le labbra ben immaginando quale scandalo sarebbe potuto scoppiare se solo una cosa simile fosse successa... <Nessuno ti farà del male. Parlerò con l'Hokage se dovesse essere necessario, se questa storia dovesse divenire di dominio pubblico. Ci penserò io a difenderti. Sono un medico anziano in ospedale, posso chiedere ai miei superiori di spiegare come quello che ti sia successo sia comprensibile e naturale dopo quanto hai vissuto> spiega la ragazza con tono urgente, preoccupato. <Non passerai per un mostro sanguinario. Non lo permetterò> dice convinta, sicura che avrebbe fatto il possibile per evitare una simile situazione. Lui si volta, ne ignora lo sguardo e la ringrazia. Kaori non sa bene come interpretare quelli che avverte come segnali contrastanti. La evita eppure sembra esser grato della sua presenza al suo fianco. Cosa vuol dire? <Perchè eviti il mio sguardo, Hiashi?> domanda allora lei, a bassa voce, quasi temendo la risposta. <Vuoi che ti lasci solo?> domanda lei, abbassando lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore. <Qualunque cosa possa fare per aiutarti, la farò. Basta solo una parola> [chakra: on]

00:22 Hiashi :
 Non dice nulla ancora una volta. E' sempre stato un tipo di poche parole e la sua unica reazione quando Kaori finisce di parlare è alzarsi per andare vicino ad un armadietto <Mi trovo così bene a vivere con gli animali perchè loro non giudicano il passato, ma solo il presente> quindi tutto ciò che è successo ieri è ormai dimenticato mentre il domani deve ancora venire: tutto ciò che conta è adesso. Prenderebbe dunque una bottiglia di sakè di terracotta, un cordino ricamato attorno al collo ne simboleggia la qualità e sicuramente non è una brodaglia da bettola. Tornerebbe in dietro con due ciotoline <non parliamone più almeno per questa sera> le chiede prima di cominciare a versare il prezioso contenuto nei piattini. Che la ragazza accetti o meno, che beva o no lui non si farebbe problemi e contravvenendo a qualsiasi norma dettata dall'etichetta che gli è stata imposta in giovane età trangugerebbe la propria porzione d'un fiato prima di cominciare già a versarne una seconda [End]

Ed ecco che Kaori viene messa al corrente anche dei punti nascosti della storia di Hiashi