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Sabaku, Oboro e molti ricordi

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con Raido

19:17 Raido:
  [Ospedale] Ha saputo che Thoki è tornato a Kusa, il Sabaku è tornato al villaggio e deve immediatamente andare a trovarlo. E' tornato a Kusa nel pomeriggio e, appena ha saputo questa notizia si è diretto verso l'ospedale dove il ragazzo sosta attualmente. Indosso porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario mentre alla vita ha legato la sua katana, compagna di mille avventure che non lascia indietro. Non ha l'equipaggiamento completo, non ne ha bisogno. Cammina per le strade di Kusa con passo tranquillo avviandosi verso l'entrata dell'ospedale, la sorpassa lasciando le due armi agli anbu <Non toccate quella grossa> lo dice ogni volta che vi entra dentro per poi andare all'ufficio informazioni per chiedere dove si trovi il Sabaku. Appena venuto a sapere della sua posizione andrebbe a dirigersi nella stanza del ragazzo, senza bussare vi entra direttamente <Finalmente qui Thoki> esordisce all'istante il giovane. [Chk on][Armatura pesante]

19:31 Utente anonimo:
  [Ospedale/stanza] E' passato ormai qualche giorno da quando Thoki è stato trasportato presso l'ospedale di Kusa da alcuni abitanti dello stesso, il motivo della degenza sarebbe un trauma facciale legato ad una forte perdita di memoria; E dunque li l'uomo stazionerebbe immobile nella sua camera, non obbligato al letto ovviamente vista l'assenza di ferite agli arti o comunque in grado di bloccarlo, quindi in piedi innanzi ad un eventuale finestra contemplerebbe ciò che gli è dato vedere, sembra sforzarsi, sforzarsi di ricordare qualcosa di ciò che era e soprattutto di chi era; I secondi passani lunghi come ore e ormai l'uomo non saprebbe neanche più quantificare da quanto tempo abbia preso posizione li in piedi, lasciandogli così solo la certezza che la barba incolta sarebbe ormai sparita, lasciando solo i capelli più lunghi del suo taglio classico e che i vestiti logori ormai possono definirsi solo un ricordo, infatti al momento l'uomo indosserebbe il classico pigiama ospedaliero e nulla più, i piedi nudi tastano il terreno ricordando la sensazione di un pavimento pulito sotto di essi, mentre le orecchie cercherebbero di rocardare cosa voglia dire vivere in mezzo alle persone; Tutto questo però verrebbe interrotto dall'arrivo di Raido che probabilmente non a conoscenza della situazione del Sabaku si proietterebbe nella sua stanza in attesa forse di un qualcosa alla "Thoki" ma ciò non avverrebbe, infatti il Sabaku semplicemente andrebbe a voltarsi in direzione dell'Oboro andando così a verbiare <Thoki dovrei esser io giusto? Si anche altri sembrano rivolgersi a me con questo nome, Posso aiutarti?> chiederebbe evidentemente non ricordando il Jonin se non per una strana sensazione che difficilmente potrebbe descrivere ma che lo porterebbe a dire <Io credo che un tempo ti conoscevo vero?> si insomma pensa di conoscerlo ma non ne è sicuro e le rughe create dallo sforzo nel pensare andrebbero forse ad enfatizzare la situazione attuale del Sabaku; Un dettaglio che non potrà sfuggire a Raido sarà la lunga cicatrice che il Sabaku ora mostrerebbe e che correrebbe in oblioquo lungo il viso del ninja partendo dall'occhio sinistro e terminando presso il lato destro della mandibola, lo spessore e i bordi frastagliati in più potrebbero far intendere ad una ferita da taglio mal curata e guarita di per se senza aiuti medici molto esperti.[Ck:Off]

Raido a cena

Freeze

21:10 Raido:
 Le notizie sul Sabaku sono vere, ha perso la memoria, non ricorda più niente e se da un parte potrebbe ridere, dall'altra è serio e sa che quello può rivelarsi un grosso problema. Entra nella stanza chiudendo la porta dietro di se in modo da non essere disturbati per poi avanza in tutta tranquillità osservando il ragazzo, lo squadra letteralmente dalla testa ai piedi. Non è cambiato molto, è sempre lo stesso solo senza memoria <Si, tu sei Thoki Sabaku, questo nome non ti dice niente?> domanda al ragazzo prima di sentire le sue domande successive. Aiutarlo? E' esilarante come domanda e di certo non se la tiene dentro <Come può uno che ha perso la memoria aiutarmi?> non c'è cattiverie nel suo tono di voce, solo un piccolo dato di fatto, qualcosa su cui non bisognerebbe scherzare e, soprattutto, qualcosa che non va preso alla leggera. Non vuole niente da lui ma solo capire se può tornare utile al paese e, al momento, non lo è, potrebbe definirsi la più completa inutilità <Si, sono Raido Oboro, Jonin di Kusagakure nonché tuo superiore. Tutto questo dovrebbe dirti qualcosa> nota anche la cicatrice che ha sul viso, forse è quella la causa della sua perdita di memoria, proprio come Fumiko. Deve chiederlo anche se conosce già la risposta, un tentativo deve comunque farlo, non si sa mai effettivamente <Non ti ricordi proprio niente? Non ti ricordi le missioni fatte insieme, la tua vita, la tua Suna, niente di niente Thoki?> chiede ancora e ancora sperando di ricevere risposte soddisfacenti <Non ricordi nemmeno che sei un ninja?> questa è la cosa che più gli preme, se non ricorda nemmeno di essere un ninja allora gli tocca congedarlo definitivamente. [Chk on][Armatura pesante equip]

21:28 Utente anonimo:
  [Ospedale/Stanza] Osserva il fare del jonin, non sembra esserci nulla di cui temere, o almeno questo potrebbe sembrare al Sabaku, che mantenendo la propria posizione innanzi alla finestra andrebbe ora ad ascoltare ciò che il proprio superiore avrebbe da dirgli; Tante le parole che gli verrebbero rivolte ma andando con ordine, subito sin dalle prime parole qualcosa potrebbe lampeggiare nella testa dell'uomo, fino a quel giorno il suo cognome non era mai stato nominato e forse per la prima volta nell'udirlo qualcosa si riaffaccerebbe, ovvero la stessa sensazione che aveva avvertito con la parola deserto, una sensazione di calma e sicurezza ma al tempo stesso andrebbe ora a percepire anche una sensazione di potere e controllo, difficile da spiegare come sensazione ma quel cognome sembra in qualche modo legato al deserto, <Sabaku, è qualcosa che è legato al deserto?> lo chiederebbe, certo perchè se quel che percepisce è giusto allora potrebbe essersi appena ricordato almeno a sensazioni ciò che è il suo essere, ovvero un "dominatore" della sabbia e del deserto; <Be non lo so sinceramente come potrei aiutarti, forse potrei....> si insomma non può far niente visto che niente sa fare <Nulla giusto> concluderebbe dunque con tono sconsolato verso l'Oboro che tornerebbe a presentarsi dopo innumerevole tempo e portando poco allo shinobi che semplicemente potrebbe sentir crescere e forse finalmente spiegare quella sensazione che prima percepiva potendo così dire <Io, ti rispetto, sei forte> e in quelle sue ultime parole un flash solcherebbe per l'ennesima volta la sua testa, una grossa lama che cala sul suo viso e prima di questo un nuovo particolare, ovvero la sabbia, la sabbia che crollava al suolo come distrutta, gli occhi dello shinobi si spalancherebbero le mani portata innanzi al volto proprio sopra la cicatrice, <La sabbia cade, non potevo fermarla> una frase incompleta e forse senza senso, ma pian piano qualcosa sembra ricordare almeno degli eventi che lo hanno ridotto in quello stato; I ricordi non tornano chiari ancora, sono solo sensazioni e flash, ricordi radicati nel suo subconscio e ancora vivi in lui ma troppo lontani per esser recuperati completamente; <Ti prego dimmi qualcosa di più su di me> si insomma se poche parole potevano far rinscere almeno parte dei suoi ricordi forse parlando maggiormente di lui qualcosa di molto abitudinale o conosciuto potrebbe tornare a lui; <Un ninja> ripeterebbe ad ogni modo prima di dar atto al Jonin di rispondere alla sua richiesta, qual'ora decidesse di farlo ovviamente, <Un ninja> nuovamente, la sua mente lavora, si sforza e una frase sorgerebbe nell'oscurità, un qualcosa dal suo passato <Il ninja è un arma del suo paese, io esisto per il mio paese> queste parole, ripetute a lui sino alle nause nei sui anni a suna sotto la guida della madre, <Cosa significa, io vivo solo per esser usato?> una domanda forse spontanea per chiunque non sia stato indottrinato ma cosa più importante un nuovo flash sorgerebbe un flash molto doloroso per lui, un flash che però per ora rimarrà celato.[Ck:Off]

21:56 Raido:
 Forse il ragazzo comincia a ricordare qualcosa, qualcosina di molto scarno ma è sempre qualcosa che potrebbe aiutarlo a ricordare tutto ciò che gli serve. Si ricollega al deserto attraverso il suo cognome. Sorride nel sentirlo parlare, parla e riflette da solo, di qualcosa che è giusto <Si, controlli la sabbia grazie ai tuoi poteri> ecco una prima notizia sulla sua innata, un'abilità che sa usare soltanto lui e nessun altro. E' vero, non può aiutarlo ma dimostra comunque del rispetto, un rispetto che non è cambiato verso di lui e questo lo sorprende non poco. Si ritrova a guardarlo con sorpresa e vorrebbe capire come gli è rimasto così tanto impresso, forse ha fatto breccia in lui in qualche modo, non sa come, non sa in che tipo di modo ma nemmeno gli interessa, è contento solo che sia un punto di riferimento. Ancora ricorda, ricorda qualcosa della esperienza passata, forse stanno facendo molti progressi e la sua sete di conoscenza è notevole ma ha già detto qualcosa, gli ha detto di essere un ninja <Si, sei un ninja, uno special jonin di Kusa> ecco anche il suo grado svelato e non è un grado da poco e quelle frasi, quelle frasi che lo fanno pensare, pensare a qualche cosa da dire ma è sicuro che non è come pensa lui, non è come dice lui <No, tu sei colui che difende il villaggio, difendi le persone che ami, non vivi per essere usato, non sei un oggetto ne un'arma> ribadisce queste cose e le ribadisce ancora e ancora perchè vuole che non ritorni il Sabaku di un tempo, quello serio e severo che ha conosciuto tanto tempo fa. [Chk on][Armatura pesante equip]

22:10 Utente anonimo:
  [Ospedale/Stanza] Poteri, termine alquanto semplicistico per descrivere l'innata del Sabaku, ma un termine alquanto adatto verso un uomo la cui conoscenza del mondo al momento risulta molto limitata; <Controllare> direbbe dunque l'uomo, <Io, il deserto mi dava forza> affermerebbe dunque lasciando che le sue sensazioni prendano finalmente forma e senso nella sua testa, lasciando che nuovi flash lo assalgano, come uno dei suoi primi tentativi nel dominare la sabbia, per poi passare ad un'immagine più recente, il giorno del suo scontro con Kaori e Hiashi, l'uomo non sa chi siano i due e ricorda ben poco di quell'evento, ma ricorda un muro, un muro di sabbia, il ricordo però qui si interromperebbe visto che con quel ricordo ne riaffiorerebbe uno più tremendo, il buio, la pioggia e la sabbia che cede sotto di lui, una caduta nel vuoto e poi il buio, <Sono caduto, la sabbia mi ha fatto cadere> difficile dire se Raido potrà ricollegare questa frase alla missione di liv B dello special, da lui fallita con la rottura della proziosa giara di Gaara Sabaku; Questo è quello che ricorderebbe parlando della sua innata al momento, assieme alla sensazione di poterla quasi controllare anche se per lui risulterebbe impossibile spiegare come ma sa che può o meglio sicuramente un tempo poteva, <Un ninja, usa il chakra, me lo ha detto il tizio che ho incontrato in ospedale, per piacere dimmi cos'è> vuole sapere, sapere a tutti i costi <Io, non ricordo nessuno, forse non amavo nessuno> già non ha alcun flash a quelle parole, che fosse davvero solo e abbandonato a se stesso? <Sento che un tempo seguivo la mia strada, non so spiegare il perchè ma sento, sento l'obbligo di tornare ad esser ciò che ero, devo riuscire a fare ciò che un tempo facevo> cercherebbe di spiegare il motivo di tanta bramosia ma anche per lui risulterebbe difficile come cosa al momento.[Ck:Off]

22:44 Raido:
 Ancora ricordi, ricordi che affiorano con maggiore forza in lui ed è curioso di sapere cosa sta ricordando in questo momento. Sta cominciando a ricordarsi di sapere usare la sabbia, essa è la sua forza, una forza che non può essere paragonabile a nessuna altro, almeno per quanto riguardo ma non solo, ricorda di come ha perso la memoria ed è un bene, un vero bene. Ascolta in silenzio cercando di capire dove vuole arrivare e mille domande affollano la di lui mente, domande che vogliono una risposta ma questa non arriva e non può arrivare almeno fin quando Thoki non abbia recuperato la memoria in modo totale e definitiva <La sabbia ti ha fatto quella cicatrice? Hai perso la memoria per colpa della sabbia? Ricordi qualcosa di quel giorno?> vuole sapere se ricorda del suo incidente, magari possono giungere a un punto giusto e come si deve. Thoki parla, parla ancora e non ricorda davvero niente di quello che è, non ricorda le basi per essere un ninja <Non ricordi del chakra?> però vuole tornare ad essere quello di un tempo, assolvere il suo compito e portare a termine il suo destino <Mh> non crede alle sue orecchie, non crede a quelle che sente e non sa come deve comportarsi <Il chakra è l'energia che ci rende ninja, l'energia che ci permette di fare quello vogliamo, arti magiche, arti illusorie e tutto il resto> insomma, una spiegazione abbastanza veloce e concisa <Thoki, non puoi tornare a fare il ninja in queste condizioni. Senza memoria non servi a molto e non se non ricordi nemmeno del chakra le cose si fanno complicate, sei al pari di un allievo ora come ora> una brutta rivelazione a quanto pare. [Chk on][Armatura pesante equip]

23:02 Utente anonimo:
  [Ospedale/Stanza] Scuote la testa in segno di negazione, <No, no, non la sabbia> andrebbe a dire con tono per una volta sicuro e fermo, <E'..E' stato> si sforza, si sforza di ricordare cosa gli è successo e più si sforza più le poche immagini ancora presenti si fanno nitide, la pioggia anche quel giorno gli bagnava i capelli, il viso era stranamente asciutto, come se un qualcosa riuscesse a proteggerlo da essa, davanti a lui il muro di sabbia, che bagnato e appesantito dalla pioggia sembrerebbe cadere a pezzi lentamente, dall'altro lato voci indistinte e ad un certo punto una lama, enorme, una scure forse o una mannaia non saprebbe dirlo, anche perchè non ricorda ancora le tipologie di armi, ma qualcosa di affilato è in mano ad un uomo dalla stazza possente, una montagna si potrebbe dire dal suo punto di vista, sempre che non sia solo frutto della sua mente per mascherare ciò che veramene è stato quel giorno, <Pioveva, qualcosa mi proteggeva il volto dall'acqua, la sabbia era davanti a me, ma cadeva a pezzi, forse, forse la pioggia aveva causato qualche problema, voci, voci indistinte e infine un uomo, enorme ha distrutto la sabbia e...e la sua lama, non potevo scappare, non riuscivo a muovermi, mi avevano fatto qualcosa ma non lo ricordo> una missione andata male forse? Una missione anbu probabilmente ma questo sta a Raido capirlo, però almeno ora si sa come sia nata la cicatrice e forse per quale motivo l'uomo abbia perso la memoria; Terminerebbe dunque il suo raccondo Thoki lasciando che Raido torni a parlare sconcertato dal fatto che questi non ricordi il chakra e andando così a dare alcune veloci spiegazioni, unita ad una "brutta" rivelazione se così si può dire; <Non mi interessa esser parogonato ad un allievo o ad un veterano, non chiedo di tornare a fare ciò che facevo domani, sto chiedendo poche informazioni, ciò che il mio corpo ha fatto e ascoltato per tanto tempo sembra tornare con poche informazioni sul suo conto ed è questo quindi che chiedo, informazioni anche basilari> commenterebbe quasi senza pensare alle parole precedenti che lo porterebbero ancora a dialogare senza riflettere completamente <Un allievo non riuscirebbe mai a richiamare il chakra in un battito di ciglia> e si insomma l'arroganza di Thoki era pur farina del suo essere no? E non solo infatti finalmente le parole del ragazzo incontrato in ospedale prenderebbero un senso, il ninjutsu era l'arte magica, il genjutsu quella illusoria e così via, <E soprattutto non potrebbe mai comprendere la differenza tra la potenza dell'arte magica e la stupidità dell'arte illusoria> poco, davvero poco ricorda di queste, ma ogni cosa a suo tempo e poter ricordare queste nozioni al momento non è propriamente un male.[Ck:Off]

21:29 Raido:
 Perdere la memoria è davvero orribile, anni e anni di ricordi, tutti gli avvenimenti belli e brutto scompaiono in un battito di ciglia, fuggono all'improvviso senza un vero perchè. La perdita permanente è forse la cosa migliore, si ricomincia da capo e non si perde niente ma avere una perdita temporanea e iniziare a ricordare senza avere un quadro completo, quello è peggio, quello è davvero peggio. Non sa cosa si possa provare ma sa che non vorrebbe mai davvero provare una cosa del genere nemmeno per tutto l'oro del mondo. Gli occhi permangono fissi sul giovane, ne ricercano i suoi provando a capire cosa stia provando in questo momento, comprendere i suoi sentimenti in tal momento mentre racconta la sua disavventura e il quadro inizia a farsi più chiaro e completo. Comincia a capire cosa gli sia successo e cosa c'entra la sabbia con tutto questo. Non è stata lei a fargli del male, bensì era presente e ha cercato di proteggerlo dagli attacchi nemici, ha cercato di proteggere il suo utilizzatore mentre veniva colpito con un'arma piuttosto grossa. Non ha più dubbi adesso, anche lui, come Fumiko, ha perso la memoria per un colpo ben dato e quella ferita è la dimostrazione del proprio pensiero <Ricordi per caso come era fatto quest'uomo? Ricordi perchè ti stava attaccando?> è curioso di ricevere più informazioni possibili, di carpire ogni singolo ricordo del giovane nella speranza che sia di aiuto <Ricordi anche solo vagamente cosa stavi facendo o dov'eri?> ha bisogno di questi piccoli dettagli per indagare sempre più a fondo nella faccenda. Non è un detective ma ha bisogno di capire se vuole essergli di aiuto. Capisce ciò che vuole dire, comprende le sue parole andando ad abbassare il capo. Scruta il pavimento notando come l'arroganza non gli sia passata e sorride, sorride perchè il vecchio Thoki è ancora li che aspetta solo di riemergere dalle tenebre <Cosa posso dirti, eri uno shinobi fedele al Kazekage, talmente fedele da non dar retta a nessuno o quasi. So che mi rispettavi, sai? L'ho sempre saputo ma eri una testa calda e credo tu lo sia ancora, talmente fissato con i precetti ninja da non voler trasgredire> torna a guardarlo ancora in viso <Io pure sono così ma a volte, per portare a termine una missione, bisogna aggirare i precetti per il bene stesso della missione e del paese. Sei una persona d'onore, sa cosa significa la lealtà ed è una qualità che apprezzo di te ma sei stupido e non capisci che puoi fare molto di più. Ti freni sempre> si zittisce dopo aver dato un numero sufficiente di informazioni. [Chk on][Armatura pesante equip]

21:46 Utente anonimo:
  [Ospedale/stanza] Il suo racconto termina, i suoi occhi incrociano quelli dell'Oboro mostrando probabilmente quell'enorme fatica che ora il Sabaku starebbe sopportando per riuscir a ricordare almeno quei pochi e sporadici dettagli, ma questi sono importanti alla fine, sono la sua vita e per di più alcuni di questi dettagli sembrano interessare il Jonin che solleverebbe nuovi quesiti verso Thoki; Alcuni i secondi che il giovane farebbe passare, concentrato, in cerca di ricordi, nella sua mente la figura di un'ombra gigante senza viso ma con una voce ben chiara che rabbiosa pronuncerebbe svariate parole anche se solo poche potrebbero venir ricordate, <Non ricordo il volto, ma urlava era furibondo "vieni qui bastardo mascherato" questo ricordo, ma non era solo altri erano lontani, erano tante le voci, non ricordo perchè mi attaccavano ma ricordo molta agitazione, dovevo correre e tornare indietro, dovevo avvisare o consegnare qualcosa di importante ma non lo so; Il luogo, il luogo> e qui un flash si accenderebbe nella testa dell'uomo come un fulmine che abbagliante illuminerebbe ora lo sfondo che circonderebbe l'uomo <Case, edifici, molte luci e poi la boscaglia, alberi, la pioggia aveva reso il terreno fangoso> questo dunque ricorderebbe, nulla di più al momento, troppi ricordi in così poco tempo, la testa e il viso stesso iniziavano a fargli male e forse di istinto la mano destra andrebbe proprio a porsi sopra quella ferita come a massaggiarla per lenirne il male; Ma non è tutto qui ancora, nuovi racconti di chi era e di ciò che era, poche immagini che tornerebbero alla luce, <Kazekage> una piccola pausa dunque vi sarebbe come se stesse ora ricordando qualcosa <Io, avevo fallito, ero davanti a lui> e si il ricordo che gli tornerebbe ora alla memoria sarebbe il suo incontro con il Kazekage per il fallimento del recupero della giara di Gaara, e di seguito di nuovo una voce che riaffiorando dal suo passato andrebbe a dire, all'unisono con Thoki che andrebbe a ripeterla ad alta voce <Le regole sono assolute, il Kazekage è assoluto, il suo volere è legge, il Kazekage è ciò che più conta nel villaggio> concluderebbe quindi tornando silente per qualche secondo, come se fosse confuso da queste parole <Io, io ho queste parole in testa, perchè sono in contrasto con le tue, perchè> non riesce a capire l'uomo che sempre più confuso sembra riuscir a ricordare almeno parte della sua vita passata.[Ck:Off]

22:04 Raido:
 Ancora rivelazioni, ancora parole che vanno ad aumentare i dettagli di quell'impresa compiuta dal Sabaku. Una missione, questo è certo, una missione ma non ricorda di che tipo e il Jonin stessa non sa che pesci pigliare a questo punto. Deve informarsi meglio, deve indagare al palazzo del governo per capire dove è stato mandato Thoki ma quell'accenno al mascherato lo porta a pensare. Se è in una missione, che motivo avrebbe avuto di mascherarsi, essendo un ninjutser avrebbe potuto sfruttare la trasformazione che è molto più efficace. Il dubbio si insinua nell'Oboro, un dubbio che deve riuscire a togliersi e poi le notizie sul luogo, un luogo che non conosce o forse si, forse si o forse no, non lo sa. Ci sono tanti posti simili, può essere Kusa, può essere Shukosato, può essere Ame o addirittura Kiri da quanto ne sa <Capisco> cerca di mettere insieme tutti quei dati, uno dopo l'altro e deve, deve arrivare alla verità ad ogni costo altrimenti non avrebbe mai potuto aiutarlo. Infine si parla di lui e altre cose tornano alla sua mente, la parola Kazekage gli riporta alla mente il fallimento più grande della sua carriera <Si, sei stato portato al cospetto del Kazekage per rispondere del tuo fallimento durante una missione molto importante. Ha punito te e un altro ninja molto severamente quella volta> già, si ricorda tutto come se fosse ieri <Hai rotto la giara di Gaara Sabaku> questo dovrebbe aiutarlo a ricordare ogni dettaglio di quella missione. Alla fine il vero Thoki si mostra a lui, i suoi precetti sono ancora li, sono ancora presenti nello special jonin e man mano risorgono, escono dalle tenebre e chiedono risposte <Perchè? Perchè sei stupido> risponde molto semplicemente <Ricordi il gioco degli scacchi? Bisogna proteggere il re e catturare quello avversario. Un gioco di base semplice> si prende qualche minuto <Ora trasporta il gioco nella vita vera, chi è il re nel villaggio? Il Kazekage? No, lui è solamente un uomo che protegge il re, è l'uomo più fedele e potente del re ovvero degli abitanti del villaggio. Senza di essi non ci sarebbe niente da proteggere, senza di essi non esisteresti tu, non esisterei io. Sono gli abitanti dei singoli villaggi i veri Re e noi siamo i guerrieri che devono proteggerli> ecco una vera lezione di vita, la prima che forse Thoki potrebbe ascoltare <Il volere del Kage non è assoluto, noi dobbiamo obbedire ma dobbiamo anche essere in grado di pensare con la nostra testa, capire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Una volta compreso questo, si agisce di conseguenza per il bene del popolo e non del suo Kage> si ricollega alla faccenda del re e degli scacchi <Le regole sono assolute solo fin quando esse non permettono di fare la cosa giusta o la cosa necessaria> e questo dipende molto dalle situazioni. Insomma, sta cercando di impartire a Thoki le lezioni che non è riuscito a dargli tempo fa. Comincia a camminare verso la porta con passo calmo, tranquillo <Rifletti sulle mie parole Thoki Sabaku, rifletti e riposa. Buonanotte> un cenno del capo prima di uscire dalla porta della stanza richiudendola dietro di se. [END]

22:19 Utente anonimo:
  [Ospedale/stanza] Pochissime parole che varrebbero più di tutti quei giorni passati in ospedale, sentir nominare la giara, simbolo dei sabaku, e il nome dell'ormai defunto Gaara andrebbero a creare una specie di esplosione nella testa dello shinobi, una diga che ormai indebolita va a frantumarsi, almeno in parte e riguardo proprio quella missione, sulla sua giara persa durante il torneo, sul significato che questa avesse per lui e quindi buona parte di ciò che fosse come shinobi e soprattutto si ricorderebbe di Suna, della sua terra natia, finalmente il deserto tornerebbe a mostrarsi a lui anche nella mente e non solo come sensazione; <Io, ricordo quel giorno, un ragazzino era con me, siamo stati attaccati, ho cercato di fuggire usando la sabbia, ma la pioggia l'ha indebolita e sono caduto, la giara è andata distrutta nella caduta e la mia giara quella di mio padre, l'ho persa durante il torneo, forse era per questo che non volevo ricordare alla fine, tutto ciò che più valeva l'ho perso> commenterebbe quindi con un che di malinconico, infondo per quanto i suoi ricordi siano tornati anche se non completi, lasciando così parti del suo passato forse persi per sempre, il suo carattere e l'indottrinamento avvenuto in gioventù non sembrano esser completamente tornati, lasciando quindi speranza per il Sabaku di cambiare almeno in parte quel suo fin troppo rigido modo di vedere e di essere, <Comprendo, le tue parole e credo tu abbia ragione, che senso ha un capo villaggio, se non c'è nessuno che mantiene in vita lo stesso, forse spesso si dimentica che il Kage ci guida ma sono i cittadini che ci permettono con il loro impegno di vivere in questo villaggio, con le strutture da loro construite e il cibo da loro coltivato e così via> si insomma forse per la prima volta sembrerebbe aver veramente ascoltato l'Oboro; <In ogni caso, c'è ancora tanto che devo ricordare, Buona notte Oboro Raido che il vento possa guidarti> un piccolo saluto in stile Sunese o chissà forse è solo un vecchio modo di salutare del Sabaku stesso; Ad ogni modo una volta rimasto solo in stanza l'uomo si limiterebbe a sdraiarsi sul proprio letto in cerca di sonno e ristoro per la propria mente stanca e provata da quella giornata.[End]

Raido va ad incontrare il Sabaku in ospedale e grazie a molti dettagli e a parole delle volte casuali Thoki sembra recuperare buona parte dei propri ricordi, per quanto molti potrebbero esser persi per sempre e altri ancora sono in attesa di tornare.