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con Fumiko, Shade

12:01 Shade:
 Eh! La giornata è quella che è. Iniziata anche con un gioco di testa o croce con la madre che, subito dopo, l’ha buttata fuori di casa per avere un po’ di pace e tranquillità. Pace e tranquillità da una persona che non ha nemmeno fatto in tempo a svegliarsi del tutto e che deve ricordarsi anche di andare a comprare qualcosa da mangiare oltre che trovare qualcosa da fare, con tanto di febbre ancora sul groppone che non sembra lasciarla andare. Il passo è calmo mentre si aggira per la piazza. Tira su con il naso come se non ci fosse un domani. Non ha mai preso una febbre tanto resistente alle medicine. Forse dovrebbe lasciarla stare e lasciarle fare il suo decorso a letto, ma considerando che la madre non può uscire di casa sarebbe difficile aiutarla a prendere del cibo o a stendere i vestiti lavati senza prendere nemmeno una medicina. Ma a furia di curarla così non la cura affatto. I Kami le volevano davvero male quel giorno! Oh beh, non si lascerà certo abbattere da un naso che cola e da un paio di colpi di tosse. No, assolutamente, e con la sua bella copertina al seguito, cerca un posticino al sole dove potersi mettere per evitare di morire assiderata nel mentre che l’ennesimo medicinale faccia il suo effetto e le permetta di passare una giornata tranquilla. Si guarda intorno, piuttosto che guardare in cielo. Indossa una maglietta a mezze maniche azzurra e i pantaloni bianchi che portava il giorno prima all’orfanatrofio. I capelli sono disordinati e legati dietro la testa in maniera disordinata, ma comoda, in modo che, almeno oggi non tocchino terra. Ai piedi ha i sandaletti ninja del giorno prima, che ancora si chiede come facciano a starle visto che erano della madre. Ma tanto lei non può usarli quindi non ci dovrebbero essere problemi, no? Per il resto se ne sta tranquilla, escluso qualche <*Echuuuuuuu*> improvviso, in serie da due per di più, a rovinarle ancora di più l’acconciatura e a farle colare leggermente il naso, che poi tira su. Figuriamoci se si è portata un pacchetto di fazzoletti. Userà la coperta. [Chakra off]

12:04 Fumiko:
 La febbre che continua a fare il proprio corso, ma di starsene a letto non se ne parla, vuole uscire specialmente con una bella giornata così . Per questo si ritrova a passeggiare anche quel mattino, fazzoletti a portata di mano . La donna indossa un paio di pantaloni attillati blu notte e sulla coscia sinistra sta legato il suo coprifronte, un top che lascia il ventre scoperto e che aderisce alle proprie forme messe in mostra con una leggera scollatura a V . I piedi calzano dei sandali ninja che lasciano le dita dei piedi scoperti a mostrare le unghie scarlatte, le mani ormai completamente guarite indossano un paio di guanti ninja con le placche di metallo sui dorsi che coprono la cicatrice sulla mano sinistra. I capelli acconciati nello stesso modo di sempre, con la rosa bianca di carta sul lato destro del capo, e le palpebre colorate di un blu intenso a mettere in risalto il viola degli occhi. Sotto il labbro sta sempre il piercing, richiamo di quelli sul ventre. Sulla gamba destra sta un porta kunai, con dentro 3 kunai, 3 kunai legati a carte bomba e 3 shuriken. Sul fianco sinistro un porta oggetti contiene 5 fuda con tronchetti sigillati dentro, 2 bombe luce, 1 tonico recupero chakra, 1 tonico coagulante. Sulla spalla sinistra sta sempre il compagno ormai inseparabile Kei , la ranocchia "che bello oggi non c'è quel guastafeste di quell'albino" ovviamente inveisce contro Raido che mal sopporta < su su Kei, non devi fare così > ma cos'altro può dire ad un piccolo ranocchietto che è un bambino? Nulla. Cammina con passo lento, il volto che si alza al sole beandosi di quel calore . Vuole trovare un parco, ha bisogno di allenarsi e nemmeno la febbre l'avrebbe buttata giù . [ equip: 3 kunai - 3 kunai con carta bomba - 3 shuriken - 5 fuda con tronchetti - 1 tonico coagulante - 1 tonico recupero chakra][tentativo impasto chakra]

12:18 Shade:
 Si la giornata è davvero bella, fin troppo, e quella che è una semplice ragazzina di 16 anni se ne va in giro con una coperta addosso come una vecchietta. Si dovrebbe vergognare moltissimo, ma in realtà non sembra vergognarsene per nulla. Anzi, continua ad avanzare diritta per la sua strada, senza preoccuparsi di eventuali sguardi delle persone, essendo probabilmente la prima a guardali tutti, come alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Rimane alquanto sicura di sé finché i suoi occhi non incontrano una figura conosciuta. Non è possibile confondere una ragazza che va in giro con una rana sopra la spalla, non ce ne sono molte così in giro, e non sa se essere felice o meno di aver visto proprio lei. Abbassa il capo istintivamente, spaventata dalla domatrice di leoni mansueti e che scompaiono nel nulla dopo essere entrati nelle terme, ma quella ranocchietta il giorno prima le ha davvero retto il gioco in maniera perfetta. Deve andare a ringraziarli, entrambi, prima di farsi prendere dal panico e fuggire via, sperando che questo incontro le permetta di conoscere meglio anche Fumiko e magari non essere più così terrorizzata dalla sua presenza. Poi terrore, più che terrore io direi profondo rispetto, ma questi sono dettagli. Allunga il passo dunque, correndo letteralmente in direzione di Fumiko, con una la delicatezza e l’eleganza che solo un elefante potrebbe avere, chiamando per di più i loro nomi. Passare inosservati è davvero difficile in questo modo. <Kei! Signorina Fumiko> quanta formalità tutto ad un tratto! Le sembra quasi di essere tornata indietro invece che migliorare nel rapporto con le persone. <V…volevo ringraziarvi *Echuuuù*> si copre il volto con la coperta per non far ammalare anche loro, dimenticandosi che probabilmente non è l’unica lì ad avere la febbre. <Senza di Kei ieri non sarei riuscita a convincere i bambini che “per tutti i Kunai” era una parolaccia> e quindi togliere loro dalla testa il bruttissimo Porco Damyo

12:42 Fumiko:
 La passeggiata continua in tranquillità interrotta ogni tanto da qualche starnuto o da qualche colpo di tosse, spera solo che la febbre passi velocemente e non le dia più noie di quante non ne abbia già. La vocina della fanciulla arriva alle proprie orecchie , cosa che la fa voltare verso la sua figura. Solleva un sopracciglio sorridendo di quell abbigliamento poco usuale,una giovane vecchietta insomma < ciao Shade > sorride dolcemente < non devi chiamarmi signorina, chiamami solo Fumiko o Kaeru > insomma, le dà il permesso di chiamarla come le piace di più. Kei sembra il più contento di rivedere quella che per lui è una nuova amica "Shade" un sorrisetto da parte del ranocchio che solleva la zampetta per salutarla < anche tu hai la febbre allora > sicuramente anche Misashi se la sarà beccata ma non può esserne sicura al cento per cento. Quella giornata sotto la tempesta non ha giovato a nessuno dei tre, solo il leone e Kei ne sono usciti incolumi alla fine < ringraziarci? > non comprende le sue parole, perché dovrebbe ringraziarli? Non ne ha motivo alla fin fine . Il volto della giovane è leggermente più rosso del normale, la febbre che per ora non da molti fastidi dato il caldo che c'è fuori e che le penetra dentro le ossa "oh sii! Ieri mi sono divertito molto" sorride felice lui < oh tranquilla, è il nostro compito dopotutto> e lo dice in qualità di kunoichi e di sorellina maggiore. Era stato veramente divertente vedere tutti i bimbetti gridare " per tutti i kunai " < stavamo andando in un parco qua vicino, vuoi unirti a noi? > e se la ragazza avesse acconsentito avrebbe fatto strada al suo fianco, camminando con passo lento fino alla loro destinazione [ equip: 3 kunai - 3 kunai con carta bomba - 3 shuriken - 5 fuda con tronchetti - 1 tonico coagulante - 1 tonico recupero chakra]

12:58 Shade:
 Rimane con lo sguardo basso, in segno di più totale rispetto che Fumiko anche quando la ragazza le dice di chiamarla per nome. Non toglie comunque il fatto che si senta a disagio accanto a coloro che le hanno dimostrato una forza e una tempra non indifferente, soprattutto se messa a confronto con la sua incapacità di prendere le decisioni migliori. <beh…> direbbe con vocina piccola, quasi come se volesse nascondersi dentro la coperta che ha appoggiato sulle spalle. Più si avvicina a lei più abbassa il capo. A breve di sdraierà direttamente a terra pur di dimostrare rispetto, a quel punto sarebbe difficile muoversi, ma un modo lo si trova, tranquilli. <Perché è nel tuo compito fare qualcosa allora le persone non andrebbero ringraziate?> chiederebbe sempre con la voce piccola. Non vuole assolutamente farla arrabbiare ma, come già successo in accademia durante la sua prima lezione, è evidente che le piace dire la sua senza farsi tutti questi grandi scrupoli sulle conseguenze. Rialza il capo solo quando sente la voce del ranocchio che ammette di essersi divertito. Tossisce, perché ne sente il bisogno. A volte la gola le brucia come se ci avessero infilato un tizzone al suo interno, giusto per esser sicuri di capire se era caldo o meno. Potrebbe essere un ottimo modo di tortura se non si vuole far parlare qualcuno, dato che gli bruci le corde vocali nel farlo. <Si, è stato divertente> quelle pesti. <Oh si, certo> non si fa problemi a seguirli. E nel mentre, quasi come se fosse lei la bambina ora, vuole dimostrare che sta crescendo, non fisicamente, ma professionalmente(?) come ninja del villaggio della foglia. <Ho iniziato a frequentare le lezioni in accademia. I sensei sono bravi, quasi sempre almeno. A volte un po' brutali ma sempre gentili. Poi ne ho trovato anche uno molto vanitoso.> il disagio di questa ragazzina che non sa di cosa parlare con la persona che ha davanti a se, qualcuno la aiuti.

13:30 Fumiko:
 Il fatto che la piccola rimang con il capo abbassato la porta ad arrossire ancora di più, non è proprio a suo agio a ricevere quel rispetto, non quando è lei stessa a comportarsi così con gli altri < n-non c'è bisogno che abbassi il capo > sorride nervosamente, cosa fare con quella piccola? < perché sono cresciuta in quel l'orfanotrofio per un po di anni, e perché sono una ninja > una spiegazione semplice ed elementare per lei < forse dovresti stare a casa, a riposare al caldo > la guarda con un po di apprensione, anche se lei stessa dovrebbe fare lo stesso come espressamente richiesto da Raido. Ma non lo ascolta, non in questo almeno. Camminano l'uno affianco dell'altra , i passi lenti mentre ascolta il tossire di lei, specchio del proprio < oh hai iniziato! > ricorda bene le parole del leone, stanno aspettando che la ragazzina abbia il tempo di terminare l accademia e finalmente potranno partire per un avventura. Non sa cosa li attenderà sinceramente, tutta quella faccenda è un enorme incognita per il gruppo, ma la scarica piacevole che prova nell'attesa non la fa stare ferma < sono tutti molto bravi, anche se qualcuno è un po, sopra le righe > sorride ricordandone alcuni < ma ti insegneranno tutte le basi > continua a camminare adocchiando da lontano un piccolo parco, alcune panchine sono disposte sotto gli alberi e un piccolo ritrovo per bambini con varie giostre invece su una parte di esso < siamo arrivati > Kei che con un salto andrebbe a calare a terra saltellando verso il parco, ci dovrebbe essere uno stagno forse < sei pronta per l'avventura? Manca poco, finite le lezioni ti aspettano gli esami e poi potremo cercare Aslan . Ah, vorrei farti conoscere anche una bambina > annuncia, sperando che lei sia d'accordo . Kouki non ha amici della sua età a quanto ne sa lei, potrebbero essere amiche loro due magari e poi conversare con qualcuno che ha la tua stessa età sarebbe un ottima cosa per entrambe . [ equip: 3 kunai - 3 kunai con carta bomba - 3 shuriken - 5 fuda con tronchetti - 1 tonico coagulante - 1 tonico recupero chakra]

13:52 Shade:
 Far sentire a disagio la gente è il suo lavoro, non lo sapevate? No, in realtà, è semplicemente rimasta colpita dalla sicurezza di Fumiko, non da altro. <È che….è difficile per me non farlo> lo ammette ad alta voce senza farsi troppi problemi. <Non centra niente cosa si è e per quale motivo lo si fa> ancora testarda sul punto di prima. Vuole che lei accetti i suoi ringraziamenti, non ci sono dubbi! <Lo hai fatto, avresti potuto non farlo e lo hai fatto. Quando ci siamo trovati in piazza ed è comparso l’uomo con il leone, avresti potuto sganciarlo a me o a quel ragazzo di cui non ricordo il nome> meglio dire così che sbagliarlo a pronunciare, no? <ma lo hai tenuto tu. Poi hai delegato la raccolta escrementi> e per quello altro che ringraziamenti, statua d’oro in suo onore proprio lì, in mezzo alla piazza! <e hai aiutato in orfanatrofio. Perché non dovrei ringraziati?> è testarda questa ragazzina, e anche tanto! Sarà che non le hanno mai messo delle vere e proprio regole in casa, ma per venire su così era testarda fin dalla nascita eh. Per fortuna sembrerebbe esserlo su cose alquanto positive, per ora, sperando sempre che non prenda esempio da qualche persona poco adatta e finisca con il fare una brutta fine. Alla fine sembrerebbe lasciare un attimo da parte il discorso e tornare a parlare dell’accademia. I professori sono sopra le righe, si, forse, ma non è quello il ricordo che più le è rimasto impresso in queste lezioni che ha svolto in accademia. <Kaeru…> si è presa un po' più di confidenza questa volta, almeno per ora ha smesso di abbassare la testa. <come ninja e come persona, fra lasciar morire un bambino indifeso da solo e completare una missione inseguendo il suo assalitore cosa faresti?> la sensei avrebbe lasciato morire il bambino, lei no. Vuole capire se la cosa è davvero giusta o meno. <Pronta? Non lo so. A volte credo che il ruolo che mi vuole dare quel leone sia troppo per me.> e si volta verso di lei alla affermazione di volerle far conoscere una bambina. <Certo! A me non da fastidio conoscere persone nuove!> nuovi amici!

14:10 Fumiko:
 Detta in quel modo le sue parole hanno più significato, e ne danno di più a quello che ha fatto. Si ferma a guardarla pensierosa, di certo la ragazzina è intelligente < Mh > il leone non lo avrebbe mai dato alla ragazzina, non che sia sicura che lei abbia una forza maggiore della propria, ma non avrebbe lasciato una bambina con un leone al guinzaglio < oh quello, non avremmo mai spalato quelle feci. Da donne quali siamo non sono questi i compiti che toccano a noi > il femminismo che come un serpente e se da lei, non si sarebbe mai prostrata a fare un compito come quello. Influenze da parte degli Ishiba che sono ben evidenti , per chi conosce quel clan < lo avrei fatto anche se non fossero state missioni, ma non vedo comunque il motivo per cui tu debba ringraziare. Hai aiutato molto anche tu, specialmente con quei bambini > è stata lei a beccarsi una mandria di piccoli monelli sul proprio corpo dopotutto e lei che ha avuto la geniale idea di fare cambiare quelle parole, da porco Damyo a per tutti i kunai. La ragazzina ha trovato un altra persona cocciuta quanto lei. Ormai si è abituata a quel soprannome, e le fa piacere che non venga più chiamata come signorina, almeno non da lei. < è una scelta difficile > portare a termine una missione o avere per sempre il rimorso di quel bambino < spero che non mi accada mai di scegliere, o almeno di avere un compagno accanto a me > con cui dividere quel fardello < da ninja so cosa risponderti e so che sai la risposta. La missione deve essere portata a termine. Ma da donna.. > lascia intendere che la sua scelta sarebbe ricaduta su ben altra risposta < ha scelto te, potresti anche tirarti indietro, credo che sei libera di farlo se davvero lo vuoi. Ma faresti fermare da questa tua paura? > un modo per dirle di continuare insomma < troverai il tuo coraggio > conferma con sicurezza < oh bene ! Cercherò di farvi incontrare allora >

14:30 Shade:
 Sorride, anzi, ride apertamente alla affermazione che spalare le feci non è computo da donne, ma avendo il naso tappato dal raffreddore finisce solo con il tossire poco dopo, anche se con un enorme sorriso stampato sulla faccia. <Questa febbre mi ucciderà> giovane aggiungerei, molto giovane. Sarebbe dovuta rimanere a casa visto che aveva deciso di non seguire lezioni dalla mattina. Lei sarebbe potuta sopravvivere senza cibo, visto che la febbre le ha portato anche poco appetito, ma sua madre sicuramente no. Non poteva restare in casa. <Io ho giocato con un branco di bambini.> ammette ripensando alla missione. <mi sono divertita molto, anche se era una missione. Ho pensato che far ripetere loro una frase innocente sarebbe stato più giusto del sentirli esclamare una cosa come Porco Damyo. Ma i bambini ringraziano a modo loro e qualcuno lo ha fatto> sembra avere molta esperienza sul campo, ma non riesce nemmeno a spiegarsi il perché. <Mia madre mi ha sempre detto che gridare contro gli altri bambini non ha senso. Bisogna essere gentili, e più sono piccoli, più questa affermazione è importante da seguire> e non avrebbe potuto fare altri per sembrare gentile ai loro occhi se non coinvolgerli in un gioco. <Senza il signor ranocchio non sarei nemmeno riuscita ad ottenere l’attenzione di tutti> in altre parole adesso sta ringraziando di nuovo anche lui. È un circolo vizioso di cui difficilmente ci si libera. Per quanto riguarda la domanda un po' cruda e diretta, la risposta è tutto sommato quella che si aspettava. Sul suo volto compare la delusione di tale risposta. Un ninja non avrebbe dubbi, ma lei ne ha, tanti. <Io non so cosa farei. Un bambino è un bambino. Se fosse stato qualunque cosa la questione non sarebbe cambiata. Da soli, lasciar morire un essere umano da solo, spaventato dopo tutto quello successo, non credo ne sarei capace, anche da ninja. Forse davvero non sono tagliata per questa vita> probabilmente si sta preoccupando per nulla.

14:54 Fumiko:
 < forse potremmo andare a casa mia e li potrai riposarti > preoccupata di più per la salute della piccola invece che del proprio malessere e di quella pressione sulla testa che le sta dando la febbre < hai ragione, bisogno essere sempre gentili, o finiranno per farti pure i dispetti e non ti ascolteranno mai > insomma, ci vuole modo nel fare le cose, non aggredirli specialmente quando si vuole che facciano qualcosa loro . L'attenzione ricade sul ranocchio intento a cercare chissà cosa dalla sua poca altezza, e poi lo vedrebbero ritornare nuovamente di nuovo da loro , giusto per sentire le parole di lei. Il ranocchio sentendosi definire così esplode in un sorriso tra il piacere e l imbarazzo, non è abituato a sentirsi chiamare così < anche tu sei stato molto bravo Kei > conferma lei, vuole dargli soddisfazione, ne ha bisogno specialmente quando fa qualcosa che merita una piccola lode . Ode il dire successivo di lei e si ferma sul posto < sapere quale è il tuo dovere è quello che sentì di fare sono cose diverse Shade > il tono morbido mentre la osserva < se sono una ninja so quale è il mio compito. Ma non lascerei mai un bambino morire da solo, anche se mettesse in pericolo la riuscita della missione. Perché prima di avere un dovere verso il mio clan e il mio villaggio, ho un dovere verso me stessa > spiega con calma e tranquillità , ci crede in quelle parole < mi sforzerei di far riuscire la missione, ma ricorda, in missione non sarai sola, potrai contare su dei compagni e questi ti aiuteranno a prendere una decisione, ti aiuteranno nelle situazioni pericolose > le darebbe adesso una carezza sul capo < quindi, vuoi continuare verso il parco o vieni a casa? A te la scelta > e attende che lei la prenda [ equip come sopra ]

15:04 Shade:
 Alla affermazione di andare a casa di Fumiko il suo sguardo si illumina di felicità e speranza. È da molto che non va a casa di qualcun altro. Non ricorda nemmeno quando è stata l’ultima volta che ha messo piede nelle altrui proprietà. Sembra veramente al settimo cielo, nonostante la febbre la tenda piuttosto giù, l’eccitazione è alle stelle. Se potesse sarebbe già saltata addosso a Fumiko in maniera affettiva. <si> non era per nulla necessario farla rispondere a voce, era evidente già di suo che voleva seguire Fumiko, eppure ad un certo punto si incupisce, osservandola con occhi dubbiosi e appena stretti, come se volesse osservare con attenzione la reazione della ragazza alla successiva domanda. <Non vorrai farmi del male, vero?> domanda diretta, quasi brutale, anche se non riesce a nascondere il sorriso sulle labbra e l’entusiasmo. Diciamo che è una domanda di prassi, la fa un po' a tutti perché le è stato detto di non fidarsi di nessuno. Il problema è che ormai è passato tanto tempo da quanto gliel’hanno detto, eppure di quel tempo passato ha pochi ricordi concreti. <Mi sento vivamente rincuorata> risponderebbe dunque alle affermazioni successive riguardo l’eventuale salvataggio del bambino in una missione complessa e brutale come quella che le è stata descritta in accademia. Ma l’argomento viene rapidamente messo da parte e la ragazzina inizia a trotterellare intorno a Kaeru senza farsi troppi problemi. Con le mani dietro la schiena e il corpo mosso in avanti andrebbe a chiedere con voce squillante. <Dov’è che abiti tu?> magari sono anche vicine di casa e non se ne sono mai accorte.

15:17 Fumiko:
 < oh bene! Raido farà a meno della sua parte della torta allora > e ride prendendo la ranocchia in mano < ho fatto una torta con le fragole e con la panna > annuncia già gustandosela con l'immaginazione , la golosità che le fa ruggire lo stomaco con suo grande imbarazzo . La domanda della piccola arriva come una freccia sulla fronte, inaspettata ovviamente ma per certi versi ha ragione a farla < certo che no! > inorridita dalla sola possibilità che lo facesse per davvero, scuote il capo più volte < non lo farei mai > né a lei né a nessun altro, senza un buon motivo, che sia chiaro questo. Specialmente per il sedere di Hiashi Hyuga, lui sì che avrebbe voluto percuoterlo per bene, magari avrebbe usato qualche riccio e.. Scuote di nuovo il capo per mandare via quei pensieri . La vede girare intorno a lei, come una bambina può fare, sotto il sorriso di lei < abito qua vicino , ho anche un negozio di fiori > annuncia indicandole il posto, mancano ancora diversi metri ma la fortuna di lavorare lì in centro è quello, spostarsi per raggiungere qualsiasi luogo in breve tempo senza fare troppi sforzi < ho anche un coniglio a casa , si chiama Chopper > è evidente che ama gli animali < e tra poco arriverà anche una volpe > spera di sì, anche se sarebbe stato proprio Hiashi a consegnargliela < vorrei tenere anche un leone in realtà, ma ancora non ho trovato una casa più grande del io appartamento, cioè questo qui > oramai si ritroverebbe a ridosso di un piccolo vicolo su cui sta una scala in ferro battuto che porta alla propria entrata . Inizia a salire le scale, queste tutte completamente coperte da fiori e piante < è troppo piccolo, e per di più non so se al mio ragazzo piacerà avere intorno un leone > ricorda lo scetticismo di Raido e di come ha reagito quando gli ha detto che avrebbe tenuto una volpe lì con lei. Chissà cosa avrebbe detto la piccola. Va a recuperare la chiave di casa da uno dei tanti vasi davanti la porta, pochi secondi ancora e l'uscio di casa si apre < Raido? > richiama il ragazzo ma nulla, solo silenzio e alla fine una palla di pelo minuscola che saltella verso l'entrata < Chopper! > un sorriso e lascia andare anche Kei < vieni entra entra! > invita l'altra con un sorriso [ equip come sopra]

15:39 Shade:
 Ecco un nome che non ha mai sentito. <Raido?> non le ci vorrà molto prima di scoprire che si tratta del suo ragazzo, cosa che spegne improvvisamente la sua curiosità. Sperava fosse un animale domestico, le piaceva anche il nome per un animale. Inizia a prendere in considerazione l’idea di chiamare un animale in quel modo quando ecco che i suoi pensieri vengono bloccati dalla convinta negazione da parte della giovane donna come risposta alla domanda sul farle del male. <In realtà non ha mai avuto molto senso chiederlo. Se la tua intenzione è quella di farmi del male non mi dirai mai che lo farai, no? Ma chiederlo è sempre stata una mia abitudine> ammette sorridendo. Sospira lentamente alla parola coniglio. <Amo gli animali, ma preferisco quelli grandi> ecco la volpe è già un ottimo esempio. <Senza offesa Kei> vuole avere la possibilità di giocare con un cane. La madre non le ha mai permesso di prenderne uno. Vuole un canide con cui giocare, a cui lanciare la palla e coccolare sul divano mentre si aspetta con impazienza che sia ora di cena. Vuole vivere evidentemente una vita normale con un normale animale domestico che ricambia l’affetto in modo evidente. <Ecco perché non ti sei fatta problemi a portare a spasso Aslan. Ti piacerebbe davvero avere a che fare con un leone!> non se lo aspettava. Magari puntare ad un leone a 16 anni è un po troppo e torna velocemente sull’idea del cane. Inutile dire che segue Fumiko senza farsi troppi problemi e, quando arrivano a casa di lei sembra bloccarsi per qualche secondo, recependo in ritardo l’affermazione sulla volpe. L’entusiasmo, e la febbre, le hanno dato alla testa. <Belle le volpi! Ma non hai paura per il coniglio? Non dovrebbero essere grandi cacciatrici?> si preoccupa per un esserino che ancora non conosce. Ancora, perché di li a poco, dopo l’apertura della porta, ecco che compare una minuscola palla di pelo che saltella verso di loro. Si trattiene dal tentare di prenderla e torna a guardare Fumiko <permesso> voce di nuovo rispettosa. Non si sa mai, potrebbe esserci qualcun altro in casa. <Raido è un umano veri?> non si sa mai, meglio chiedere.

15:55 Fumiko:
 < in effetti non hai ragione, se volessi farti del male non te lo direi ne ora né mai > conferma, nella speranza che quella non si spaventi e scappi via a gambe levate < il coniglietto l'ho salvato durante una missione, la stessa in cui ho conosciuto tutta la famiglia di Kei, e dopo qualche altro giorno, dopo essere stata ingoiata da un rospo gigante, ha deciso di venire con me > insomma, solo la volpe è stata espressamente richiesta dalla donna "anch'io diventerò grande come il grande maestro!" Sta parlando adesso di Gamabunta < un rospo di dieci metri > spiega sbrigativa, ormai sono a casuccia e il coniglio li accoglie < amo gli animali, e la natura in generale. Sono una Senjuu, forse è qualcosa che ho nel sangue. Un leone mi piacerebbe , ma devo prima prendere casa , non posso farli soffrire . Si stanno facendo in tanti > in effetti sono tanti i suoi animali, ma a lei non dà fastidio, bada a loro come se fossero figli suoi < dipende ovviamente. Conosco un addestratore di animali, coloro che li addestrano a seguire i comandi > non hanno la stessa libertà di Kei alla fine < Sarà addestrata a non mangiare il coniglio > nota il suo sguardo e le sue movenze < siamo sole tranquilla, di solito sono sempre sola. Puoi prenderlo > rivolgendosi al coniglietto che non aspetta che coccole e carezze < Raido? > e se la ride, se lui l'avesse sentita in quel momento. Immagina già la sua faccia < si è un ragazzo. Dovresti conoscerlo, Raido Oboro, è abbastanza famoso come ninja > abbastanza non rende l'idea , tutti si voltano al suo passaggio quando viene lì a Konoha < ed è il mio ragazzo > potrebbe mai prendersi un ragazzo non umano??? < lascia la coperta qui, ne ho tante in casa > la prenderebbe se permesso e la getterebbe dentro la lavatrice (?) < così quando torni sarà di nuovo pulita . Vieni > e le mostrerebbe un poco la casa. Si trovano nell atrio e sulla destra vi sta un corridoio. Tutti i mobili sono in legno chiaro e delicato, idem il parquet < qua c'è la cucina > la prima stanza a destra , la mostra. Una piccola stanzetta con un tavolo al centro, nulla di eclatante, continua per il corridoio andando in fondo dove stanno due porte una di fronte all altra < qua c'è il bagno > la porta a destra viene aperta mostrando una stanza dai toni del l'azzurro < questa è la mia camera > apre la porta di fronte mostrando una stanza abbastanza grande e luminosa con una grande vetrata sulla parete di fronte a loro, adesso coperta da una tenda color panna. Il lettone sulla sinistra e un armadio enorme a destra, straripante di abiti e vestiti di ogni genere < e infine qua abbiamo il salotto > ritornerebbe all'inizio del corridoio , aprendo le due porte che conducono alla stanza, proprio di fronte alla porta della cucina . La vetrata che sembra una continuazione di quella della propria stanza, il balcone che fa comunicare le due stanze e sotto di questo che c'è un piccolo giardino con un roseto < accomodati dove vuoi, prendo la torta del tre e delle coperte > lascia che si sistemi come le pare, seguita anche da Kei e dal coniglio se questa non l'avesse ancora preso in braccio . Lei invece va a prendere quello detto [ equip come sopra]

16:19 Shade:
 Il coniglio! Lo vuole prendere in braccio, vuole coccolarlo, accarezzargli il morbido pelo e riempirlo di baci, quasi come ogni ragazzina che va dai 10 anni in giù, anche se i 10 anni li ha passati da molto tempo ormai. Però certe cose non cambiano mai. <Non credere, io lo avrei mai lasciato nei guai, anche se preferisco gli animali di tagli più grande. Però un leone gestirlo a casa con la mamma…diciamo che sarebbe troppo.> Ogni volta che esce se lo dovrebbe portare dietro e poi i leoni costano in cibo e loro devono vivere solo con i soldi che il padre porta a casa una volta a mese. Rimane perplessa nello scoprire del rospo da dieci a passa metri maestro del piccolo ranocchio che segue Fumiko un po' ovunque. <Piccolo> la voce è un po' stridula, forse per la sorpresa, ma riprendono a parlare del leone e lei a questo punto non se la sente di non dire la sua. <A me piacciono moltissimo anche le tigri. Forse perché sono più solitarie mi sembrano che raggiungano una forza paragonabile a pochi animali. I leoni vivono in branco, si aiutano fra di loro, è una cosa che nella mia famiglia è avvenuta anche poco.> ma sono dettagli che forse sarebbe meglio non dire ad una persona da poco conosciuta e che potrebbero metterla a disagio. <Si è un nome che ho già sentito, ma sinceramente non ricordo molto bene la sua figura> tornando poi a parlare di Raido. Passano da un argomento all’altro senza troppi problemi. Non è convinta in tutto e per tutto di lasciarle la coperta, anzi arriva a emettere non pochi versi contrari sul farlo, ma quando meno ce lo si aspetta la toglie da sopra le spalle e, con aria abbastanza contrariata, gliela passa. La presa sulla coperta è salta, al punto che potrebbe avere qualche problema a prenderla nell’effettivo, cosa che la porterebbe a dire, con espressione seria. <Mia!> la rivuole indietro, tutto qui. Se non oggi domani, ma la rivuole indietro. La segue, nel piccolo tour della casa, osservando con attenzione le stanze. E, proprio nel salotto, andrebbe a fermare il suo passo. La curiosità la porta ad osservare con attenzione le foto di lei ed è nei pressi di un altarino dove è posata la foto di un ragazzo, andrebbe ad osservarla per poi cercare Fumiko con lo sguardo. <È questo Raido? > giura che se lo ricordava diverso. Questo significa che lo conosce di fama ma non di aspetto.

16:31 Fumiko:
 < appena la lavo te la restituisco > le fa la linguaccia per quella coperta dalla quale non si vuole separare < problemi in famiglia? > la osserva di sottecchi, lei ne sa molto di problemi in famiglia < non sei l'unica che ne ha, se vuoi sfogarti fa pure > sospira ripensando alla propria, lei deve eliminare un membro della stessa , il padre. Ripercorrono il corridoio, le stanze e infine il salottino, intimo e carino, non ci sono troppi fronzoli, ma ci sono varie foto tra cui un piccolo altarino che solleva la curiosità della piccola < questo è mio fratello > la foto di Kurako messa in bella vista , l'ha presa dalla madre . Una specie di obiettivo per lei, raggiungere la forza del fratello e superarlo, nonché trovare il suo corpo < è morto da un po > ammette con un piega nella voce, non l'ha mai conosciuto, ma ha protetto la propria madre per tutti gli anni della sua vita, non può che ringraziarlo nonostante la fama particolare che si portava addosso < lui è Raido > si sposta sulla foto in un comò , la prende. Questa raffigura il ragazzo con un sorriso seduto dentro la propria cucina, un piccolo sfizio a cui si era dovuto prestare il bianco. Porta sempre lo stesso kimono bianco con gli orli Rossi, la luna sulla fronte e i tagli sulle guance. Le fa piacere avere una sua foto in casa, specialmente quando non lo vede per giorni riesce ad avere almeno uno sguardo al suo aspetto perlomeno . Va a recuperare tutto, la torta alle fragole messa sul tavolino al centro della stanza che è circondata da morbide poltrone e due divani che lo circondano. Torta accompagnata da tè freddo, bicchieri e due piatti . Sparisce nuovamente alla vista della bambina ritornando con due coperte colorate < ecco prendi questa > ne passa una attendendo che la ragazzina si avvicini per accomodarsi sul divano con comodità , i piedi adesso nudi vengono alzati su di questo, per di più si è spogliata delle proprie armi.

16:51 Shade:
 Si sofferma sulla foto del ragazzo che stava osservando prima. Andrebbe anche ad abbassarsi un po' per mettersi al livello della foto, il tutto per non sollevarla dal suo piedistallo. Poi però Fumiko le dice che non è Raido, ma che è il fratello morto da tempo, che questo sia poco o tanto non le importerebbe più di tanto. <Oh mi dispiace> si allontana istintivamente dalla mensolina e dalla fotografia, iniziando a mostrarsi leggermente più rigida nei movimenti, e decisamente meno felice rispetto a quando è entrata in casa. Poi ecco che arriva il secondo colpo, come una pugnalata in pieno cuore. Non è che non ricordava il volto di Raido, non lo voleva ricordare. Una persona che le ricorda troppo la condizione della madre. La mette totalmente a disagio quella cosa. <Non è albino, vero?> la domanda sorge spontanea ma si mostra veramente molto agitata. Il cuore è in gira e a stento riesce a muoversi, quasi come se l’elenco di tutti i problemi che portano quella malattia le risuonassero nella mente e, quando le viene detto di prendere la torta, andrebbe a mettersi sul divano, mantenendo per la prima volta le distanze. Si mantiene composta, anche troppo, quasi come un soldatino, e per il momento ignora la torta offerta. <Mia madre è albina. Ha sviluppato una serie di gravi problematiche per via della sua condizione. La fotosensibilità le impedisce di uscire di casa durante il giorno e ha problemi al cuore che non le permettono di fare attività fisica. Prima vivevamo tutti insieme a casa. Io, mamma e papà. Poi quando le condizioni di mia madre sono improvvisamente peggiorate, mio padre si è fatto assente. Abbiamo passato un periodo difficile. Sono stata mandata dai nonni per permettere a mia madre di riprendersi. Ma quando sono tornata ho notato che> si ferma per un attimo, per prendere fiato e ripensare ai dettagli, sembrerebbe aver dimenticato qualcosa <la casa era …vuota…> commenta così la questione. <Mio padre aveva messo la foto più bella della mamma su un tavolino come quello> indicando l’altarino. <Poi ha iniziato a non presentarsi più a casa. La mamma doveva essere sicuramente ancora in ospedale in quel periodo. Poi a mio padre è stata assegnata una missione difficile, ma> sembra sollevata <per fortuna mia mamma è tornata qualche giorno dopo. Ogni tanto la nonna viene a trovarmi per chiedermi se abbiamo bisogno di qualcosa, ma sembra arrabbiata con la mamma perché si rifiuta anche di entrare in casa quando le dico di farlo per salutarla e si rifiuta anche di entrare in casa quando le dico di farlo per salutarla> le sta raccontando tutto senza farsi problemi. Aveva davvero bisogno di sfogarsi. <Non vedo mio padre molto spesso, ma mi sono resa conto che, da quando avevo 10 anni, quando ho finalmente messo di nuovo piede in casa, ha preso molto più seriamente il suo lavoro come Ninja perché non riesce quasi mai a tornare a casa dopo il lavoro>

17:05 Fumiko:
 < non l'ho mai conosciuto in realtà . Da poco tempo ho ritrovato mia madre > ma non si dilunga troppo sulla questione, la domanda di lei la fa voltare < no, non lo è > Raido albino? No, ha i capelli argentei, e gli occhi dorati , non è proprio albino. Vede le sue movenze rigide e se ne preoccupa, la vede sedersi rigida e la ruga tra le sopracciglia si accentua di più . Alla fine arriva il suo racconto che le porta una fitta al petto. Non la interrompe, se lo facesse forse la bambina non parlerebbe più < mi spiace > per le condizioni di sua madre, quella malattia che l affligge fa stare male la bambina . Un moto di rabbia arriva invece nei confronti del padre , un altro che se ne frega dei figli e fa come vuole. Le mani prudono, vuole prendere a pugni qualcosa < un tavolino come quello? > si volta a guardare l'altarino . Che lei non sappia il significato di quel tavolo? Ingoia la saliva, mettere una foto di una persona, la più bella foto, su quel tavolo ha un significato ben preciso < Shade > inizia lei con calma < tua madre adesso come sta?> c'è qualcosa che non va , qualcosa che non torna. Il padr mette la foto in un altare, la nonna che non la va a vedere, e la madre che torna dopo alcuni giorni che la foto è stata messa. < sembra che i padri siano tutti uguali > un commento sprezzante il suo verso quella figura a cui non crede più . Forse solo una di loro riesce ad avere il suo rispetto. < sai cosa significa quel tavolino? > indica quello con la foto di Kurako < si mette nelle case quando.. Quando > non sa come dirlo, prende tempo per ragionarci su adesso. Come dirlo? E tocca a lei dirlo? Ma le sembra di essere arrivata solo ad una conclusione , che la madre di lei non esista ? < quando muore una persona > un sussurro il suo verso la piccola figura, < vorrei poter venire a casa tua se non ti spiace > e controllare di persona che la questione non sia come pensa, o almeno spera.

17:26 Shade:
 Si ferma un secondo a pensare sulla questione dell’albinismo di Raido e tira un sospiro di sollievo. Sicuramente, se mai lo incontrerà, non finirà per farsi prendere dall’ansia preoccupata per lui e per gli eventuali problemi relativi a quella fastidiosa condizione. Non viene interrotta nel suo racconto e, dopo aver finito di parlare, va a rilassarsi sul divano, arrivando finalmente a prendere il piattino con la torta che tanto la attira. Inizierebbe a mangiarla, con bocconi piccoli, nulla di esagerato, anche se è evidentemente affamata. <La mamma?> chiederebbe con tanto di pezzo di torta in bocca. Cercherebbe di mandare giù il boccone senza soffocarsi prima di riprendere a parlare. <Da quando è tornata risulta leggermente inappetente> termine che ha imparato per forza di cose ovviamente. <Ma è tornata allo splendore di un tempo. Certo, ci ha messo i suoi tempi, alla fine è rimasta in ospedale per tanto tempo, ma quando è tornata ormai già stava bene. Ha le braccia deboli che le impediscono di cucinare, quindi adesso cucino io, ma per il resto è tornata come prima del peggioramento> sarebbe meglio dire che è esattamente la stessa di prima del peggioramento. <Anche tu hai problemi con tuo padre?> Improvvisamente si metterebbe a ridere guardando Fumiko. <Il bello è che io non mi ricordo il nome del mio papà! Mia mamma non me lo vuole dire perché si sente offesa e papà non è mai a casa quindi non posso nemmeno chiederglielo!> Non ha una foto o un album con il suo nome scritto sopra e per questo fa fatica a ricordare anche il suo cognome. Ma fino ad ora le è sembrato tutto normale, i problemi di tutti i giorni di qualunque famiglia. <No, per me è sempre stato solo un tavolino> ammette sorridendo per poi ascoltare l’insicurezza di Fumiko, che stenta a dire una cosa che la fa pietrificare all’istante. Spalancherebbe gli occhi, osservandola non con paura, ma con rabbia. La rabbia di una persona che si è sentita ripetere quella affermazione guardando negl’occhi la madre che era esattamente accanto a lei ben più di una volta. <NO!> grida, lasciando cadere il pattino con la torta e alzandosi da quel divano con foga e terrore. Le tremano le mani e anche la voce, uno spettacolo che difficilmente si addice alla figura tranquilla e allegra della ragazzina. <ZITTA! NON È VERO!> Si porta le mani alle orecchie, come se volesse coprire il suono di quella verità che non è mai riuscita ad accettare. <La mamma è casa. La mamma sta bene e vive con me! Voi non la conoscente. LEI È A CASA E STA BENE!>

17:37 Fumiko:
 La tensione sta tagliando in due la donna, non sa che dire e come dirlo < si insomma, questa malattia sembra irreversibile > e con ciò anche tutti i problemi della madre di lei, non sono cose che possono essere curate, o no? Non lo sa purtroppo, non è un medico. Per di più non cucina ne mangia , cosa che la fa sospettare ancora di più < Shade > il tono basso e carezzevole < tua mamma, mangia qualcosa? > nessun essere vivente può stare per troppi giorni senza mangiare < quell'uomo è solo colui che ha dato la metà per fare me > un modo per dire che alla fine è solo un suo "creatore" < non lo considero mio padre > parole dure le sue, ma vere. Lei lo odia con tutta se stessa < non ricordi il nomi di tuo padre? Né il cognome? > questo è ancora più strano dato che lui è ancora vivo e vegeto lo a Konoha, non è come la propria condizione di Black-out della memoria. Le da quella notizia, lo deve fare, non può lasciare che quella continui così senza che se ne renda conto . La sua rabbia che esplode, la vede la furia di chi non vuole accettarlo, e a quanto capisce forse non è nemmeno l'unica che glielo ha detto < Shade > si alza dal proprio posto tentando di farsi vicina a lei , tenta di toccarle la braccia per calmarla < Shade > la richiama con voce basso, gli occhi spaventati da quella reazione < calmati > tenterebbe di abbracciarla stretta se lei lo permettesse < la tua mamma sarà sempre viva, perché vivrà dentro di te > ha capito la situazione alla fine < rifletti Shade, perché avrei un altarino dedicato a mio fratello > un sussurro mentre la stringerebbe di più se ci riuscisse < Shade > la chiama semplicemente senza lasciarla andare, comprende il comportamento della nonna di lei.

17:54 Shade:
 Sa esattamente che la malattia della madre non può essere curata, semplicemente perché non è una cosa che affligge solo una piccola area del corpo e essere tenuta sotto controllo. È una forma grave di una modificazione genetica che la porta a mancare di una cosa importantissima per il corpo umano, la melanina. Gli altri sintomi, quelli che veramente la fanno stare male, sono una conseguenza natura che, ovviamente, non prende tutte le persone albine, ma che si possono sviluppare in coloro che hanno quei problemi. La questione del padre sembra passare in secondo piano, non sembra nemmeno fare caso alle affermazioni di lei, troppo presa dal coprirsi le orecchie e stringere gli occhi per non sentire quelle dolorose verità e per non vedere in faccia quell’orrenda realtà. <NO No…> si lascerebbe toccare dall’altra senza problemi, anche quando viene effettivamente abbracciata da Kaeru, la lascia fare. Sente davvero il bisogno di avere del contatto fisico con qualcuno, ma lei è quella che in questo momento le sta facendo del male e ciò le fa provare del risentimento nei suoi confronti. <mia madre è viva> continua a ripetere fermamente, iniziando a piangere, abbattuta dalla situazione e dal dolore che le stanno causando senza nemmeno una valida ragione. <La mia mamma è viva. Shiro> il nome della madre lo ricorda però <mangia poco perché è fatta così. Ha sempre mangiato poco e difficilmente mangia con me perché io torno tardi a pranzo e a cena.> le scuse migliori che poteva inventare la sua mente. <La mamma è forte. Lei non è morta. Lei è a casa con me.> Perché se così non fosse, se la madre non esistesse, e quella che lei vede è semplicemente frutto della sua fantasia, non sarebbe nulla di più di una ragazzina che ha passato 6 anni della sua vita da sola, separata da padre e madre, senza una valida ragione. <Voi continuate a mentirmi. Anche la nonna mi mente. Io vi odio!> detto questo cercherebbe di liberarsi dal suo abbraccio, vuole scappare da quella casa, vuole scappare da quella persona e da quelle bugie. Se Fumiko non dovesse fermarla, non si farebbe problemi ad andare via da lei.

18:02 Fumiko:
 La stringe forte al suo corpo, sente la sua rabbia, il suo risentimento, il suo voler negare a se stessa tutto quanto . Continua a stringerla stretta al petto < Shade > continua a chiamarla con affetto , sa che per una bambina quello può essere difficile da accettare, almeno può provarci ad immaginare come debba sentirsi . Bene, nemmeno l'ha mai vista mangiare , un altro tassello che la porta a credere a quelle cose < come potremmo mai mentirti Shade? Tua nonna ti vuole bene, non ti mentirebbe mai > le lacrime agli occhi ma non la lascerebbe andare, la stringe più forte per non farla scappare < non devi scappare più > una forma di consolazione molto bassa la sua, ma non sa come comportarsi con lei. Almeno non farsela scivolare dalle braccia può farlo molto bene < Shade! > la voce che si alza con la gola che raschia e la voce rotta da un pianto muto < verrò a casa con te, verrò a vedere tua madre > ed è la cosa migliore che potrebbe fare, dimostrarle che a casa di lei non ci sia alcuna madre, che sia solo frutto della sua immaginazione e che quello è realmente un altarino per ricordare i propri cari ormai morti. Adesso la lascerebbe andare, le mani che si spostano sulle sue spalle < voglio conoscere la tua mamma > inutile insistere in quel modo, meglio provare con un altro approccio. Avrebbe visto con i suoi occhi la madre di lei, ma sa già che non troverà che una casa vuota alla fine. Spera solo che non l'altra non scappi altrimenti l'avrebbe inseguita probabilmente , sarebbe andata a trovarla e avrebbe visto sei quella casa è abitata da qualcuno oltre alla piccola. [ end]

18:21 Shade:
 Come potrebbero mai mentirle? Beh, per lei, lo stanno facendo proprio in quel momento. Fumiko le sta mentendo sulla morte della madre, come aveva fatto la nonna molti anni prima. Ora i ricordi di lei sono confusi, lo sono da molto molto tempo, ma è sicura che la madre sia viva e vegeta e che sia a casa che la aspetta in quel preciso momento. <No. Non mi volete bene. Siete come cechi davanti alla verità. La mamma è viva, sta bene. Se non lo vedete è solo perché mentite a voi stessi e a me.> in realtà è il contrario. Ma la ragazzina è ancora molto nervosa, ancora tesa, e si sente attraverso la braccia della giovane quando sia tesa. Finchè il tono cambia e, dal convincerla che la madre è morta, inizia a chiederle di conoscerla. Sarà molto poco sì, ma è abbastanza per farla rilassare, farla rilassare al punto da farla scoppiare in un pianto liberatorio sulla spalla di Fumiko. Fa un cenno sì con la testa e resta tranquilla attaccata a lei, contraccambiando l’abbraccio con forza e disperazione. Probabilmente, essendo l’esperienza di basa traumatica per lei, finirà con l’addormentarsi fra le braccia della Senjuu. Cercherà di sgattaiolare via da sola una volta sveglia, sempre se glielo dovessero permettere, perché lei deve tornare a casa dalla sua mamma. Il demone la sta aspettando. [End]

Fumiko e Shade si incontrano per caso scambiando qualche ringraziamento e non.
Si spostano verso la casa della Senjuu e iniziano a parlare delle proprie famiglie.
Fumiko viene a conoscenza di qualcosa di inquietante sulla madre della bambina, che sia viva o che sia un fantasma? Solo il tempo potrà dirlo.