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La serata del Ramen

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con Mekura, Hirashin

20:50 Mekura:
  [locale - esterno] Ci sono giorni in cui la vita di una madre è complessa: momenti di pianti, momenti di bizze, momenti in cui il cane decide di mangiare la cioccolata, momenti in cui devi correre perché i tuoi figli si sono ammalati, momenti in cui TU ti sei ammalata a causa dei tuoi figli. Oggi è stata una giornata di quelle, una giornatina che è iniziata con le bizze di Ken ed una conseguente litigata tra lui ed Ai, quindi Mekura che ha messo in punizione entrambi, un intero pomeriggio passato a stare dietro a loro per assicurarsi che facessero quanto richiesto e velocemente si è fatto sera. Non è andata male, ci sono giornate peggiori, ma ora deve pagare il dazio della sua contrattazione con i bambini: oggi niente cibo sano, oggi si mangia Ramen. Perciò eccoli li, tutti e tre, ed il cane, seduti all'esterno dove potevano stare in compagnia di Andoss, un pastore tedesco, il suddetto cane, che appoggia ai piedi di Ai con accanto una ciotola d'acqua. Mekura, come Ken sono seduti allo stesso tavolo intenti a mangiare una ciotola di ramen fumante. Mekura ha indosso uno dei suoi soliti abiti: un abito estivo, leggero ma sobrio seppure informale: una camicia Kimono con il bordo nero e l'interno di pesca e decorazioni geometriche sulla schiena che circondano il simbolo del clan Hyuga. con una cintura di tessuto rossa attorno alla vita. Alle gambe invece porterebbe un paio di pantaloni grigio scuro aderenti. Le maniche della camicia sono ampie e nascondono a tratti gli avambracci neri che le partono dalle mani fino al gomito . Porta dei copri pantaloni grigio simile al tono dei pantaloni che indossa ma squamato e incavato, come se fosse vivo dato che ad ogni movimento che fa, le punte delle squame in punti specifici sottoposti a pressione si sollevano leggermente come un serpente quando si muove. Gli stivali neri arrivano a metà stinco e lascia le dita scoperte insieme al tallone. La tasca porta oggetti è stata spostata, sia per esigenza, che per sicurezza, davanti vicino al cavallo dei pantaloni. Tiene le gambe incrociate mentre in silenzio continua a mangiare la sua porzione di noodles. L'interno del locale è esattamente come un comune chiosco con cucina a vista e bancone accanto in modo che gli avventori possano mangiare subito li, uno stile classico con tanto di tendaggio che divide la parte interna dall'esterna, un fumo esce dolce dal tetto e dal tendaggio, così come l'aroma invitante che si mescola alla fresca serata estiva. [ch on]

21:03 Hirashin:
  [Locale - esterno] Il rumore degli zoccoli di legno del ragazzo è udibile all’orecchio più attento di quella fresca nottata estiva, dove son ben poche le anime ancora in giro. Da quando si è iscritto all’accademia Hirashin non riesce a conservare la pazienza che lo ha accompagnato durante tutta la sua vita, una pazienza imposta dalle condizioni famigliari altolocate in cui è cresciuto. D’altronde anche uscire per fare due passi non era cosa comune per il giovane allievo che si trova in un periodo di ribellione forse dettato dal brusco episodio di quella notte o forse dall’età nella quale si manifesta di più l’affermazione dell’individuo adolescente. Probabilmente entrambe. Fatto sta che il mantello bianco che avvolge il ragazzo e lo ripara dal freddo è ben visibile alla luce tenue della luna e i suoi capelli color neve sembrano rendere il quadro una sagoma unica. Sotto al mantello porta una maglietta color blu scuro che finisce poco sotto la cintura che lega dei pantaloni lunghi color pece. Attaccato alla cintura, non visibile per via del mantello, il kunai che suo padre, seppur riluttante nei confronti della sua iscrizione in accademia, gli regalò come simbolo del forte affetto verso l’unico tesoro rimastogli. La mano destra è ricoperta da un guanto blu sul quale poco sotto le nocche è situata una placchetta di acciaio a protezione, un acquisto di questa mattina al mercato finanziato con i suoi risparmi. Assorto tra i pensieri concernenti il suo futuro, il ragazzo si era dimenticato di mangiare e colto da un brontolio di stomaco improvviso decide di fermarsi al chiosco di ramen che con lo sguardo poteva scorgere poco più in là. Mettendo la destra in tasca il giovane estrae tutto ciò che gli era rimasto dei suoi risparmi, 2 monete da 10 ryo ciascuna <Speriamo bastino> dice sospirando tra sé e sé. D’altronde lui è sempre stato abituato ad avere un cuoco personale e non conosce realmente il valore del denaro. Entrando lentamente viene pervaso dal fumo del ristorante e comincia a tossire <Cough, cough> portando le mani alla voce dice a bassa voce <Ma la gente di solito mangia in posti così sporchi>, guardandosi intorno sembra una grande tavolata comune, una vista a cui Hirashin non è abituato. Allargando leggermente il mantello il giovane si siederebbe affianco alla Hyuga, dove il profumo prevale sul fumo proveniente dal tendaggio <Scusi mi dia una porzione di quello> direbbe al bancone indicando il piatto della donna accanto. [Ch off]

21:37 Mekura:
  [locale - esterno] Mekura continuerebbe a mangiare tranquillamente, in quel momento sentirebbe tuttavia il lamento dell'albino il quale la lascia con le bacchette sollevate a mezz'aria insieme ai noodles che iniziano a scivolare verso il brodo. Ken e Ai intanto mangiano. Ai con i capelli lunghi e bianchi legati indietro in una treccia a spina di pesce che arriva a metà schiena e un cerchietto nero sopra la fronte con dei fiori stampati sopra. Un vestito lungo fino a metà coscia leggero a righe bianche ed azzurre con una cintura di pelle scura attorno alla vita e delle ballerine basse, particolare sono gli occhiali con la montatura rossa e le lenti scure che tiene sul volto. Ken il ragazzino di dieci anni, tiene un occhio, il destro coperto da una benda nera, i capelli corti e ricci sono ordinati sul volto mentre addosso porta un paio di pantaloni verde pistacchio che arriva fino al ginocchio e una t-shirt nera con il simbolo del clan Hyuga a sua volta sulla schiena. mentre ai gomiti porta un braccialetto di pelle. Abbassa lo sguardo e ritorna a mangiare composta buttando lo sguardo invece sui suoi figli <Ken, se hai dei problemi c'è il cucchiaio, ti aiuta ad evitare di schizzarti se i noodles ti scivolano via dalle bacchette> ma testardamente continua come se fosse una sfida personale <testardo, lo sai che non c'è nulla di male nell'usarlo, serve apposta sai?> detto ciò la ragazza ha già finito i noodles ma di brodo ce ne è ancora tant'è che si rivolge al cuoco dietro il bancone <per favore, mi aggiunga altri noodles, la ringrazio> detto questo volge lo sguardo verso Hirashin guardandolo per un secondo prima di schioccare la lingua <è la versione del ramen classica ma light, meno calorie ed il brodo meno carico di aroma, in ammollo, tofu, un uovo sodo, zenzero, semi di sesamo, bamboo, alghe nori, germogli di soia e funghi...sei giovane potresti prendere qualcosa di più...carico> afferma la donna la quale cerca di dare una alternativa a Hirashin il quale sembra visibilmente frastornato. [ch on]

21:53 Hirashin:
  [Locale - esterno] Il profumo del cibo aveva cancellato di colpo l’impressione che il locale aveva fatto al ragazzo poco fa. Sfregandosi pian piano le mani e portando il labbro superiore all’interno della bocca a sintomo di un autocompiacimento, Hiraishin stava già pregustando il cibo tra sé e sé. Non aveva mai provato qualcosa come quello nel piatto di Mekura, a casa sua i noodles erano sempre accompagnati da grosse porzioni di pesce e dà del caldo tè preparato con foglie fresche di stagione. Tutto questo senso di libertà a parer suo smisurata, stava cominciando a dare alla testa del nuovo allievo come un uccello che era in gabbia fino al giorno prima e si ritrova libero di volare ovunque voglia. Riesce a sentire i riprovi della donna verso il bambino più piccolo, anche lui quando avevo quell’età era abbastanza testardo. Combattere la testardaggine di Hirashin è stata un’impresa non da poco per i suoi genitori quando lui era in tenera età. Ma è quella stessa testardaggine che lo porterà alla promozione a genin un giorno. Sentendo ora che le parole della Hyuga sono rivolte a lui, alzando lentamente lo sguardo dal piatto agli occhi bianchi farebbe una smorfia con la bocca indurendo leggermente la parte sinistra e chiudendo leggermente l’occhio sinistra per dare un’enfasi alla sua perplessità <Quel casino sarebbe light?> direbbe mantenendosi un po’ distaccato. Intanto il suo ordine era già partito e non poteva cambiarlo facilmente <L’ho ordinato solo perché aveva un buon profumo, non ho la più pallida idea di cosa sappia questo ramen> affermerebbe in seguito continuando a fissare la ragazza negli occhi. Quello sguardo verrebbe subito interrotto dalla portata ancora fumante che viene poggiata di fronte al giovane. <Vediamo> direbbe facendo per prendere le bacchette tra le mani. [Ch off]

22:05 Mekura:
  [locale - esterno] Alla domanda retorica Mekura sorride e ritorna a mangiare <si, questo casino è light, nella versione normale hanno almeno ucciso due tipi di animali> afferma lei ritrovandosi davanti una nuova ciotola con dentro i noodles <ah grazie molto gentile> detto questo la donna con le bacchette le inserirebbe dentro la ciotola del brodo ricomponendo il tutto e lasciando la pasta in ammollo mentre va a prendere un sorso di Sakè dal suo bicchiere. Riporta lo sguardo si Ken sorridendo anche verso questo il quale ha delle difficoltà, non dice nulla, lascia che lui impari dai suoi errori e faccia le sue esperienze. <è buono...ed è a norma igenica se te lo stai domandando> afferma lanciando quella mezza frecciatina con calma per poi continuare a mangiare gli occhi semi chiusi le bacchette nella mano destra e i noodles che vengono succhiati dentro la bocca, come da tradizione. <hum? ne vuoi un'altro po? sicuro? hai così fame?> chiede guardando verso Ken, il quale facendo dei gesti con le mani complessi darebbe una affermazione <hum...hum...nel caso non riesci a finirlo ti do una mano va bene?> chiede lei mentre lui questa volta annuisce e basta <per favore, un'altro classic, grazie> [ch on]

22:14 Hirashin:
  [Locale - esterno] Le parole della ragazza per un attimo suscitano un senso di ironia nel ragazzo che non dà a vedere e si tiene dentro. Portando lentamente le bacchette verso il piatto caldo il giovane con destrezza solleva dei semi di soia con dei noodles dalla cima e lasciandoli all’aria qualche secondo e soffiandoci sopra li assaggerebbe. Masticando il cibo ancora un poco caldo annuirebbe <Hmm>. Proverebbe ora a ripetere lo stesso procedimento per dei pezzi di alghe e del tofu <Grezzo> direbbe dopo aver ingoiato la porzione <Ma stranamente lo adoro molto di più di quel pesce sempre uguale> aggiungerebbe poi abbastanza soddisfatto. Non sono al livello di ciò che mangia di solito ma al giovane piace il gusto differente. Osserva poi che di fianco a lui la donna si sta ingozzando con quella che doveva essere almeno la seconda porzione da quando è arrivato <Guarda che potrà anche essere la versione light, ma se ne mangi 10 porzioni ha lo stesso effetto calorico indesiderato> affermerebbe con un sarcasmo non troppo evidente per rispondere alla frecciatina della donna. <Questo posto non sembra distare troppo dall’accademia, magari mi ci fermo qualche volta sulla strada del ritorno> direbbe tra sé e sé pensando ad alta voce mentre torna a guardare nel suo piatto pronto a tirar su un altro po’ di cibo. [Ch off]

22:30 Mekura:
  [locale - esterno] <compiaciuta che ti piaccia> afferma verso la Hirashin <ma forse è più felice di saperlo il cuoco> afferma dato che il suddetto è praticamente di fronte a loro ed il grezzo non è proprio una parola da adoperare <suppongo di si> sospira falsamente affranta <visto Ken? io e te dovremmo allenarci ulteriormente per la tua gola, vuoi comunque continuare con la richiesta?> domanda la donna guardando il figlio il quale con un sorriso raggiante sul volto a gesti gli direbbe qualcosa che lei ripeterebbe a voce <...non importa, a me piace allenarmi con te, essia cucciolotto, ti allenerò più duramente di quanto non lo faccia già> in effetti, la donna Hyuga è tutto meno che grassa. Il corpo è snello, atletico come un gatto e sempre con lo sguardo reattivo anche se è visibilmente affaticata..non è una che ci sta spesso in questi posti e neppure i figli. <il popolo ha parlato...hai detto accademia? sei uno studente?> tanti auguri con quel carattere. <appena iniziato?> domanda di nuovo incuriosita da quel soggetto incrociando le gambe, solleva la schiena e prende una lunga boccata d'aria. [ch on]

22:45 Hirashin:
  [Locale - esterno] Per una cena improvvisata supera le aspettative del giovane che sta mangiando di gusto la sua portata udendo per forza di fatto le parole che la Hyuga scambia con il figlio. Il ragazzo pensa a come sarebbe difficile dover badare a dei bambini, soprattutto se sono testardi quanto lo è stato lui nella sua infanzia. Il commento del ragazzo era in ovvio contrasto con il corpo snello di Mekura in effetti ma in qualche modo doveva rispondere. E poi anche lui è in una fase in cui si deve affermare caratterialmente e non accetta facilmente di essere scavalcato dal primo incontrato. <Il popolo, cosa?> si direbbe alzando la testa di scatto e rendendosi conto di essersi messo a parlare ad alta voce. Lui ragiona sempre troppo, è sia un difetto che una qualità, in questo caso forse solo una scocciatura. Cercando di mantenere decoro prova a rispondere alla donna con un tono un poco distaccato <Sì sono appena entrato, perché?> direbbe visibilmente colpito da tutto quell’interesse che la donna prova nei suoi confronti, eppure non sembra una di quelle vecchie di paese che chiede le cose solo per spettegolare con le amiche. La osserva meglio da capo a piedi <Lei è per caso del mesterie?> direbbe azzardando un’ipotesi supportata dal cambio di postura di lei e dalla sua insistenza. Anche Hirashin ora è incuriosito dalla signora dagli occhi bianchi. [Ch off]

22:56 Mekura:
  [locale - esterno] Mekura lascia le bacchette, le appoggia correttamente al di fuori della ciotola e si occupa del giovane allievo. <curiosità: non sei visibilmente uno che si intenda di un posto del genere, hai un aspetto piuttosto curato, non hai ancora i "segni" dello studio in accademia> sorride <quindi le occhiaie per aver studiato fin a tardi ma sopratutto le mani> le guarderebbe meglio con attenzione cercando tracce di vesciche e calli, sopratutto calli. <non sembrano le mani di un lavoratore, ma forse presumo troppo, potresti aver indossato dei guanti fin adesso per evitare di lasciare segni evidenti, sarebbe una mossa intelligente, in missioni di spionaggio delle belle mani sono un ottimo biglietto da visita, le mani deturpate dalla fatica si fanno riconoscere e fanno sorgere dei dubbi> sbuffa appena mentre la ciotola arriva e questa la porta a Ken <non ti ci abituare sai?> un piccolo ammonimento prima di continuare a parlare con il denshi <sei anche grazioso di volto, si, saresti buono per lo spionaggio...tuttavia questo sta a te ovvio, le tue competenze reali, i tuoi modi, i tuoi desideri di servire il paese> si lecca le labbra velocemente poi passa su queste un fazzoletto per pulirsi. <mi chiamo Mekura Hyuga, special jounin del villaggio della foglia, molto piacere> anche se ormai con il villaggio ha poco a che fare [ch on]

23:14 Hirashin:
  [Locale - esterno] Adesso è diventato lui l’impiccione e i ruoli si sono invertiti. O forse lo è sempre stato dal momento in cui si è messo a guardare nel piatto degli altri. Ad ogni modo ora che ha lo stomaco pieno il denshi ragiona meglio e i suoi pensieri sono stimolatili più facilmente. Continua ad osservare la ragazza che ha fronte con fare curioso che si mette ad analizzarlo, uno spirito di osservazione sviluppato e probabilmente un’esperienza molto superiore a quella del ragazzo. Si guarda le mani, la sinistra scoperta mostra la pelle chiara tenuta bene mentre la destra è per buona parte coperta dal suo guanto. In effetti lui non ha mai preso in mano un attrezzo o ha mai fatto lavori che potessero segnarlo, tuttavia nella sua vita ha studiato, non cose riguardanti il mondo ninja ma anche lui un poco si è dato da fare. <Spionaggio eh?> si direbbe tra sé e sé. Lui non aveva mai pensato a nulla del genere, si era iscritto solo allo scopo di diventare abbastanza forte da essere in grado di proteggere le persone a lui più care e combattere quel freddo che ormai da più di un anno lo accompagna tutti i giorni. <Io non so nulla di spionaggio, ma chissà è un’idea> direbbe collegando rapidamente il pensiero al fatto che quel mestiere potrebbe portarlo ad accedere ad informazioni riguardanti l’assassino della madre. La Hyuga sembra brava a dipingere le tele bianche. <Sono Hirashin, piacere, e scusa se son stato sgarbato prima ma come avrai notato vengo da un altro tipo di ambiente sociale> direbbe a conferma delle ipotesi della donna. <Special jounin, caspita chi ho di fronte?> direbbe con tono più basso abbassando leggermente lo sguardo. Poi tornando con la mente ai motivi che lo hanno spinto ad intraprendere la carriera ninja andrebbe a scrutare i bambini seduti vicino alla donna e penserebbe che forse anche lei ha qualcosa di molto speciale da proteggere <Lo fai per loro vero?> direbbe forse un poco irruente tornando con gli occhi sulla Hyuga.

23:38 Mekura:
  [locale - esterno] Solleva le spalle e sospira mentre guarda di nuovo i figli per assicurarsi che vada tutto bene <Ai, tutto ok? vuoi qualcosa da bere? del thè?> domanda verso la figlia a questo punto la quale sorride e con un "no" gentile, cerca con le mani il cane richiamando la sua attenzione facendo un leggero fischio con le labbra. <nessuno sa nulla di spionaggio eppure la base è simile ai giochi dei bambini: non farsi vedere da quello che grida "tana"> afferma sorridendo la donna dopo quella associazione. <le parti complesse poi vengono con lo studio e con l'esperienza> incrocia le braccia e piega leggermente la schiena in avanti <se tu fossi stato sgarbato non ti avrei risposto, sei stato più sgarbato con il cuoco, con me hai solo usato una lingua tagliente ed è apprezzabile come caratteristica> afferma la donna andando a bere l'ultimo sorso di Sakè. <se ne pagano le conseguenze ovviamente, si deve anche sopportare chi se ne frega di quello che dici e continua a blaterale stupidamente...o peggio, si inventa filosofo ed ha il coraggio di dirti che cosa è giusto o sbagliato nella vita> un tempo nella sua innocenza lo ha fatto anche lei. <chi hai di fronte?> ripete lei ridacchiando amaramente come se ci fosse molto da dire su di lei. <tesori, chi sono io?> afferma appoggiando il mento sulle nocche delle mani chiuse mentre i gomiti sono puntellati sulla tavolata. <sono una bellissima e una fortissima mamma?> ironizza mentre gli altri due inizierebbero a ridacchiare dando la loro definizione. Ai afferma con una semplice frase "non esageriamo" e Ken invece che gesticola ma quello che dice a gesti sembra far intenerire il cuore della mammina <ow> sospira allungando le braccia per abbracciarlo <sei un tesoro> afferma dando un bacio sulla fronte del figlio scostandogli i capelli. <si, e questa signorina sembra non ricordarlo> afferma amorevole ma ironica verso Ai che sorride e tace. <ma non solo questo...uno shinobi o una kunoichi ha più di un motivo per continuare a combattere, anche se...sembra che il concetto di Nindo sia quello che viene più preso in considerazione dalle nuove generazioni: il proprio senso di essere un ninja, cosa crede di più unendo sotto un'unica parola spesso e volentieri le motivazioni per cui deve uccidere un'altra persona...> c'è amarezza nelle sue parole <alcune volte quel nindo rimane come una vecchia bandiera che sventola, convenzionalmente alta, ma nessuno ci crede sul serio, tu invece, perché vuoi diventare un ninja?> [ch on]

23:56 Hirashin:
  [Locale - esterno] Ora la discussione sta forse divenendo troppo seria, ma lo studente ne rimane coinvolto in quanto la sua vita da ora in avanti avrà a che fare con tutto ciò che riguarda il mondo ninja. Lo sguardo si perde un momento, pensieroso di quello che la donna abbia passato per raggiungere un grado del genere, per non parlare dei calli, quelli sono brutti poi. Le parole della Hyuga lo riportano subito alla realtà. Sembra proprio che lei ne sappia qualcosa di spionaggio e il ragazzo alza le sopracciglia e inclina leggermente il capo sul lato sinistro come se fosse stupito ma allo stesso tempo incuriosito dalle parole della donna. Bellissima è soggettivo ma fortissima, bhe quello il ragazzo spera di non doverlo scoprire troppo presto. Hirsashin poco dopo aver sentito la parte finale del discorso cade in una trance di riflessione come gli capita spesso quando gli passano per la testa pensieri profondi che vanno a toccarlo più in dentro degli altri <Uccidere una persona> sussurrerebbe <Io…> non riesce a continuare il pensiero. Non aveva mai pensato al togliere la vita ad un altro, lui voleva solo proteggere la vita. Vita che va e vita che resta, vita che resta in cambio di una vita che va. Il denshi è ancora all’inizio del suo sviluppo ma questi pensieri avrebbe dovuti affrontare prima o poi. Adesso forse però è lei che sta dando lezioni di filosofia al giovane. <No, io non verrò meno alle mie intenzioni, non posso più perdere…> direbbe tornando alla realtà con tono deciso ma interrompendo la frase a metà. Il suo sguardo si fa più intenso e forse si può notare anche la freddezza che i suoi occhi trasmettono. <Io cerco la forza, ho intrapreso questa strada per essere la forza che agli altri manca e la forza che contrasta il male diretto ai miei cari> torna con lo sguardo sui bambini. Chissà qual è la forza che la kunoichi tirerebbe fuori per loro.

00:15 Mekura:
  [locale - esterno] Chi non ricerca il potere? la ricerca del potere è la sintesi di tutto. Ricercare prestigio? bisogna traguardare il potere. Proteggere chi si ama? il potere è la chiave. Vendicarsi di qualcuno? il potere è quello che serve. Alla fine chi è un ninja deve sempre cercare il potere è essenziale per sopravvivere. Il potere è sempre la chiave, è il contratto con il diavolo è lo scopo per la quale si va all'inferno in vita e probabilmente anche al di là della vita. < è un buon motivo, sincero, giusto> sospira guardando i bambini che sono con lei e qualcosa le passa nella mente, qualcosa di oscuro. Ricorda quando hanno cercato di ferire la sua Ai, ricorda come il villaggio l'ha lasciata quasi da sola. <il resto sta a te sapere quando fermarti e perché> si solleva in piedi e dalla borsa tirerebbe fuori i soldi necessari per pagare il conto da tre <Andoss, bambini> fa un cenno a tutti e tre aspettando che questi si mettano in piedi e più teneramente afferma <è tardi, abbiamo una giornata impegnativa domani e dovete riposare> afferma la donna amorevole facendo poi un cenno al cuoco <grazie mille per la cena e per il suo lavoro> fa un leggero inchino verso questo per poi guardare l'albino <...> sorride verso questo <ed a te auguro una buona serata ed un buon inizio di carriera...> porta le mani dietro la schiena e poi le allarga accogliendo uno per lato i bambini <e chieda scusa al cuoco, quel grezzo non è stato carino> detto ciò la ragazza se ne andrebbe verso casa per riposare. [end]

00:26 Hirashin:
  [Locale - esterno] Non avrebbe mai potuto pensare che una cena improvvisata sarebbe divenuta spunto di riflessione così importante, probabilmente non chiuderà occhio questa notte. Forse per via del periodo in cui il giovane si deve ancora formare forse perché la sua decisione di intraprendere la carriera accademica è stata presa di istinto e non aveva riflettuto affatto su tutte queste sfumature. Chissà a cosa lo porterà quella via e chissà che decisioni dovrà prendere, una cosa è certa, non vuole tradire le parole dette poco fa. Quanto il là si spingerà? Probabilmente sarà il suo cuore a dirglielo nel momento esatto in cui la decisione andrà presa. Per ora il ninja ha molto materiale di riflessione, e il suo sguardo pensoso torna vivace quando le parole della donna lo riportano ancora una volta alla realtà. Queste pause di coscienza gli fanno perdere il senso del tempo. <Urca è tardissimo> affermerebbe notando che la donna si sta congedando. Rivolgendosi alla Hyuga direbbe <Buona serata anche a lei e ai suoi bambini> senza però accennare sorrisi, poi preso dalla fretta poggia sul tavolo ben più del prezzo dovuto e direbbe al cuoco <Non faccia caso a prima, il mio palato è strano, la verità e che tornerò>. Fatto ciò voltandosi, con qualche passo si perderebbe nella notte scura. Avrà di sicuro fatto stare in pensiero qualcuno. [End]

Mekura incontra un individuo particolare dopo aver concordato con i figli la serata "ramen"