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Una nottata da Ishiba.

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con Fumiko, Shigeo

15:45 Shigeo:
  [Notte dell'8 Agosto, h. 4.00 - Dojo Ishiba: Camera] Il Dojo Ishiba, quello con sede a Kusa, non è minimamente paragonabile alla residenza effettiva di Ame. Grande la metà. Poco curato, essendo poco abitato. Non vi è presenza di un giardino esterno, o meglio di un cortile interno. Quello della residenza è strepitoso: una fontana di marmo bianco al centro, alberi ovunque che si stagliano sia in lunghezza che in altezza, raggiungendo anche i piani più alti dell’edificio. E’ proprio lì che da ragazzino trascorreva la maggior parte del suo tempo, giocando e svagandosi con i suoi coetanei Ishiba, tra i quali, probabilmente, anche la giovane Fumiko. I due si trovano nella stessa stanza, la sua camera da letto. La stanza è di discrete dimensioni, con mura bianche ricamate da ghirigori grigi che rompono la monotonia di quella tinta. Vari tipi di mobilio in legno di ebano reggono diversi oggetti: una cassettiera, sopra la quale si erge un ampio specchio rettangolare, decorata da due vasi, posti ai lati, contenenti rose, ovviamente di carta; un comodino rimane nei pressi del letto, sul fianco sinistro, sopra il quale è poggiata una lampada a olio e una sequenza di boccette contenenti oli essenziali e profumi. Il letto, ampio circa una piazza e mezzo, è situato al centro della stanza, con lo schienale rivolto verso il muro più a nord, abbagliato dal chiarore dell’alba che penetra da una delle porte finestra laterali. Ed è proprio lì lei. Poggiata candidamente sopra il materasso in gomma piuma. Probabilmente sta ancora riposando, dovendo recuperare energie, energie emotive più che altro, dopo quanto avvenuto qualche ora prima. Lui invece rimane seduto su una poltrona di stoffa grigia, situata all’angolo sud-est della stanza. Indossa un kimono bianco, veste utilizzata anche all’interno della residenza Ishiba. AI piedi un paio di calzini bianchi, sotto la tunica una canottiera di cotone bianco e pantaloni neri. Ha il gomito poggiato su uno dei braccioli e la testa a sua volta poggiata al palmo della mano destra, le cui dita si intersecano tra le ciocche di capelli biancastro. Sì. E’ in quella splendida fase durante la quale un uomo non riesce più a comprendere se è cosciente o se sta semplicemente cadendo nel sonno. Le sue intenzioni erano aspettare che la probabile Ishiba acquisita si svegliasse, dopo averle ovviamente somministrato l’olio essenziale di liquirizia per farle recuperare i sensi piano piano. Ma nulla ancora si muove in quel letto e l’ora si è fatta troppo tarda per mantenere la veglia.

15:57 Fumiko:
 È svenuta tutto ad un tratto dopo aver sentito le parole del giovane, ha avuto il tempo di ricordare frammenti della propria vita, scene sparse e confuse quasi li stesse guardando attraverso uno specchio di acqua che ne distorce contorni e colori. Non è un sonno tranquillo quella della donna che è stata portata nel dojo degli Ishiba, sua famiglia da parte di padre. Qualcosa che sta iniziando a ricordare ma il percorso per recuperare tutta la memoria sarebbe stato lungo e tortuoso, fatto di dolore soprattutto. Nonostante il letto sia morbido e candido non le da una sensazione di pace, anzi. L'inquietudine che si fa sempre più presente iniziando a strisciarle dentro le vene. I sogni non sono tranquilli, inizia a muoversi inconsciamente , troppe scene davanti ai suoi occhi e diversi mostri sembrano volerla prendere e trascinare verso qualcosa di oscuro e profondo, il volto del padre ben chiaro e presente , quello della madre, del fratello, di Raido e altre persone che ha conosciuto tentano invece di tirarla verso l'alto. Una lotta che sembra vedere il padre come vincitore < mmmh no > un sussurro basso e agitato mentre il corpo si agita, suda nonostante non abbia quasi nulla addosso se non una vestaglia che le avvolge delicatamente il corpo adesso sudaticcio, questa arriva fin sopra le ginocchia e ha solo due sottili spalline a reggerla, la rosa sul capo non c'è e nemmeno l'anello o le armi, tutte riposte da qualche parte nella stanza insieme ai suoi vestiti . L'incubo che continua , la fa agitare finché l'uomo nel sogno la trascina giù . In un gesto automatico rizza la schiena, gli occhi che si spalancano < NOO > si ritrova ad urlare con le lacrime agli occhi . Ci vogliono vari secondo per rendersi conto che era solo un sogno, la testa che gira mentre non capisce cosa stia succedendo < d-dove sono > sussurra , la mano destra che sale a coprirsi l'occhio sinistro e infine noterebbe la figura del bianco seduto su una poltrona in fondo alla stanza < cosa è successo? > domanda più che lecita la sua, ma rimane così , seduta sul materasso, le gambe piegate verso l'esterno e la mano sinistra che regge il corpo in quella posizione.

16:14 Shigeo:
  [Notte dell'8 Agosto, h. 4.00 - Dojo Ishiba: Camera] Sta ormai per dire addio al mondo reale, per dare il benvenuto all’universo dei sogni, ma è un sussurro da parte della Genin a ridestarlo dall’oblio. Il deshi, infatti, apre proprio in quell’istante gli occhi, spalancandoli per un attimo, per poi tornare ad un’apertura normale. Mette a fuoco la vista. Sta succedendo qualcosa. Probabilmente lei sta facendo semplicemente un brutto sogno. Ma invece no. Ecco che si sveglia tutta agitata. < Hei! > esclama in tono sorpreso e speranzoso, alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi a letto. Riesce a porsi lungo il lato destro del letto, opposto rispetto alla portafinestra. < Stai tranquilla. Non ti agitare. > proferisce a parole lente e pacate, il tutto accompagnato da una vaga serenità nel vederla cosciente; non si sarebbe mai accollato la colpa se fosse stata effettivamente una situazione più grave, tanto meno però sarebbe stato in grado di gestirla. < Ascolta: ti trovi in camera mia. Siamo nel Dojo Ishiba, sempre a Kusa. > meglio specificare o potrebbe pensare di trovarsi nel Villaggio della Pioggia. < Ora ti racconto cos’è successo… > un passo alla volta, calma e chiarezza: lei deve un attimo ritrovare la bussola, quindi ci vuole pazienza e una buona dose di tranquillità. < Ieri sei svenuta mentre parlavamo nel tunnel delle mura. Ricordi? Io e te? Il coniglietto bomba? Abbiamo trascorso la serata lì ieri e… > vorrebbe accennare al discorso che avevano fatto riguardo alla possibile appartenenza di Fumiko agli Ishiba, ma vorrebbe evitare un altro svenimento. < … come ti senti? Vuoi dell’acqua? >.

16:33 Fumiko:
 Il respiro affannato , il corpo sudato e la confusione dentro di se. Avvicina le gambe così da poter piegare le ginocchia e abbracciarle , il mento posto su queste mentre cerca di tranquillizzarsi e riprendere a respirare con calma e riprendere contatto con la realtà che la circonda. Si trova su un letto, indossa una semplice veste che le fascia il corpo, peccato sia in presenza di uno sconosciuto, o no? Lo fissa adesso ascoltando quello che ha da dire, è svenuta quella sera,nel motivo l'ha capito ma non può pensarci proprio adesso che la testa gira e che si sente debole < quindi è tutto vero > si riferisce agli Ishiba, il clan di suo padre, ma non il suo. Lei ha già scelto da che parte stare.dalla parte della madre e dei Senjuu. < oh il coniglio > ricorda bene quella palla di pelo prima che colleghi che si trattasse di un bambino < quel monello > si arrabbia un pochino e infine vede le proprie vesti, le proprie armi che non ci sono più e alza il volto completamente rosso verso di lui. L'ha spogliata, è naturale la cosa, lo comprende < tu hai..D-dove sono i miei vestiti > chiede con voce che trema leggermente, i sente a disagio in ti di fronte un uomo. Un uomo che non sia Raido, se lui sapesse una cosa del genere come reagirebbe? Si infurierebbe da morire , con lei per giunta . Ma non può andarsene, non ancora almeno < io..io credo di conoscerti > il suo viso familiare, qualcosa che ricorderebbe meglio se non fosse per quel velo sui propri ricordi < n-non ricordo tutto ancora > sussurra prendendo un cuscino e abbracciandolo col corpo rivolto verso di lui < un bicchiere d'acqua va bene > continua con i suoi sussurri < che ore sono? >

16:53 Shigeo:
  [Notte dell'8 Agosto, h. 4.00 - Dojo Ishiba: Camera] Sì. E’ decisamente scossa. Talmente scossa che non può fare molto per aiutarla, almeno a parole. Si limita quindi ad osservarla con occhi pieni di rassicurazione, sperando che questo possa quanto meno servire a farla sentire più a suo agio. Qualcosa ricorda, è già un buon inizio. < Oh, sì… vedi ho pensato che metterti vestiti freschi ti avrebbe aiutato a riposare. > ebbene sì, è stato lui a cambiarla. Ma come si potrebbe intuire, è ben lontano dal poter provare interesse per una figura femminile. Diciamo che la sua attenzione più che andare sul corpo svestito della kunoichi, si è soffermata sul trovarle una veste adatta alla sua corporatura, e ci è riuscito, le sta proprio bene. < Comunque, non ti preoccupare, è tutto nella cassettiera lì di fronte a te. Puoi usarla per quanto vuoi, tanto io tengo i miei vestiti in un’altra stanza. > precisamente nella stanza adiacente. < Vado subito a prendertene un bicchiere allora. > esce quindi per un attimo accostando la porta e lasciando che Fumiko rimanga da sola per qualche istante in stanza. Vuole affrettare il passo in modo da poter riporre gli occhi su di lei il prima possibile; d’altronde ormai è quasi diventata una sua responsabilità. Le permetterà di lasciare il dojo solo una volta che si sarà rimessa sulle sue gambe. Scivola per un attimo col calzino, come per frenare la corsa. E’ giunto ormai in cucina. Prende uno dei bicchieri cilindrici presenti nella stanza e lo va a riempire con l’acqua fresca direttamente distribuita da una delle tante sorgenti di Kusa. Lì almeno l’acqua è buona, ad Ame invece l’acqua viene sempre depurata. Bicchiere alla mano, pronto a tornare in stanza. Fa il suo ingresso, < Ecco. > per poi porgerlo a lei, accomodandosi poi sul bordo del letto. Un bel sorriso viene subito smorzato da un pensiero. E’ necessario riaffrontare quella discussione, a questo punto anche lui è coinvolto. < Senti. Io mentre dormivi ho osservato per bene quella rosa. Tu devi essere per forza un Ishiba. Ricordi che ieri ne parlavamo? > lo dice in tono sereno, insomma è una cosa positiva, almeno per lui. < E senti… la cosa che ti ha fatto insomma… svenire… è stato un nome. Ti ricordi di lui? > non osa ripeterlo, almeno non ancora, magari se lo ricorda da sola.

17:07 Fumiko:
 lo guarda ancora con vergogna data la situazione, per quanto i suoi modi fini ed effemminati non può saltare alla conclusione che lui non sia attratto da lei < non credo che il mio ragazzo sarebbe contento della cosa.. Beh è un tantino geloso > minimizza la catastrofe che si abbatterà su Kusa da lì a qualche ora, una catastrofe di proporzioni epiche e non sta esagerando nel pensarlo. Sospira abbassando lo sguardo prima di andare a visualizzare la cassettiera poco distante da lei, tutti i suoi averi sono lì. annuisce sentendolo parlare di acqua e lo vede allontanarsi da lei e dalla stanza. Osserva la stanza, non le sembra familiare in alcun modo, che i suoi ricordi non concernino quella particolare stanza? Oppure non li ha recuperati ancora tutti? Questo non lo sa, deve solo scoprirlo lentamente . Viene destata dai suoi pensieri proprio dal ragazzo, un viso che conosce è vero, ma non riesce ancora ad avvicinarvisi . Accetta l'acqua prendendo il bicchiere, lo porta alle labbra per poterne bere tutto il contenuto , il sollievo quasi immediato dato che aveva la gola secca < io.. Io credo di sì > ammette con titubanza, ha capito il modo in cui può considerarsi un Ishiba , da parte di un suo genitore, colui che ha violentato la madre Senjuu e da quell'unione è venuta fuori lei. Anche se ci sono parecchi dettagli da mettere al proprio posto, il quadro generale lo ha . Ha capito finalmente. < lui.. È tutta colpa sua. Noboru > a mala pena riesce a pronunciare il nome del padre. Odio rabbia desiderio di vendetta, tutte emozioni che prepotenti si fanno sentir dentro di lei e nella voce, le mani che iniziano a tremare violentemente mentre vanno ad afferrare il lenzuolo sotto di se < per quanto possa essere un Ishiba , per quanto per colpa sua posso somigliare a Konan. Io sono una ninja di Konoha , sono una Senjuu e questo non potrà cambiare mai > lo sguardo duro mentre lo osserva < Shigeo.. Noi..noi eravamo amici vero? >

17:23 Shigeo:
  [Notte dell'8 Agosto, h. 4.00 - Dojo Ishiba: Camera] E continua ad osservarla in modo pacifico. La osserva come aspettando che dica qualcosa: non vuole averla scossa per l’ennesima volta, spera solo che la botta ora sia stata attutita. Ed eccolo, quel nome fatidico di cui fino a poche ore prima avrebbe ignorato la letalità. Noboru Ishiba. Ora sa da dove proviene lei, sa che tra di loro scorre un legame sanguigno nato parecchi anni prima e andato disperso nella nebbia della loro crescita. < Penso che fossimo più che amici… > commenta. E’ arrivato probabilmente il momento per l’Ishiba di esporre quello che crede di sapere. < Beh vedi… Noboru è il fratello di mia madre. Durante gli anni precedenti, per quello che so, ha cercato diverse volte di sabotare mia madre, volendo assumere lui la direzione del clan. Ma per qualche motivo non è mai stato accettato da nessuno dei membri. > ora crede di sapere il perchè. Le voci che giravano nella residenza dicevano che in passato avrebbe compiuto azioni che vanno completamente contro l’ideologia del clan. Nessuno avrebbe però avuto il coraggio di esiliarlo e considerarlo traditore della dottrina Ishiba. La fortuna ha voluto che per sua stessa volontà abbia deciso di abbandonarlo di sua spontanea volontà, preso probabilmente dal perseguire qualche suo ideale. La verità è che Shigeo, durante questi avvenimenti, era troppo piccolo per rendersene conto: passava la maggior parte del tempo con gli altri bambini e non aveva la minima conoscenza delle vicissitudini interne, anche perché probabilmente ne veniva tenuto all’oscuro. < Se questo è quanto… penso che tu sia mia cugina. > sua cugina, che probabilmente non ha più visto in quanto sequestrata dal padre per imporle le sue idee, ad un’età decisamente non opportuna. < Devo dirlo a mia madre, non credi? Una dei pochi Ishiba rimasti è venuta, o meglio tornata alla luce. Anche se hai scelto il ceppo dei Senjuu, rimani comunque del nostro stesso sangue. Devi per forza venire con me alla residenza quando avrò finito con Kusa. > e tornare ad essere un’allegra famigliola. Probabilmente la madre è più al corrente i lui riguardo a tutto questo.

17:37 Fumiko:
 È normale che siano più che amici, sarebbero stati imparentati in un qualche modo, cugini magari alla lontana, ma lui le svela tutto nel giro di poco tempo. Sono primi cugini, un familiare stretto quanto Hachiman praticamente, un suo parente molto molto vicino. E pensare che con Hachiman ha passato davvero poco tempo < n-noi.. Siamo cresciuti insieme? > chiede a bruciapelo aprendo gli occhi un poco di più . Non le sorprende che volessero gettarlo via dal clan, che volessero allontanarlo , ma alla fine si era allontanato lui trascinandosi la bambina dietro per mettere atto delle proprie convinzioni malate, quelle di poter riavere una Konan, e questa volta l'avrebbe voluta tenere per se. Lei ha saputo soltanto dopo anni, durante la sua crescita , di cosa era capace il padre, di cosa le stava facendo, e lui e gli altri bambini non avrebbero potuto esserne al corrente, troppo giovane per situazioni così delicate. Sono cugini, ecco un altro tassello che va ad incastrarsi nel quadro generale della situazione, la sua vita che si va delineando lentamente < sei mio cugino > lo guarda non sapendo cosa provare in quel momento, è confusa. Una condizione che ormai l affligge sempre in quel periodo. Tenta di allungare una mano verso di lui, vuole prenderla, vuole toccargli la mano e sapere che è vero, che colui che ha di fronte è lo stesso dolce bambino con cui è cresciuta , con cui ha passato alcuni dei momenti più belli della sua infanzia < non ricordo ancora tutto > deve dirglielo, deve metterlo in guardia da quel suo "problemino" < si credo che sia giusto dirglielo, ho bisogno di parlarle e cercare mio padre > per vendicarsi di tutto, non sapendo che è proprio lui a cercarla anche in quel momento < verrò , ma sappi che sarà solo una visita, la mia intera vita è nel paese del fuoco > mette in chiaro che non si sarebbe mai allontanata dal proprio paese, dalla propria madre e dal suo clan < e devo dirti che non sono mai stata capace di risvegliare l'innata degli Ishiba, nonostante gli ... Sforzi di mio padre.. >

17:50 Shigeo:
  [Notte dell'8 Agosto, h. 4.00 - Dojo Ishiba: Camera] E allora sì che la situazione prende una piega interessante. Quella che pensava fosse un’altra brutta reazione da parte della kunoichi, si rivela invece una sua presa di coscienza: sono cugini, lo sono. Certo potrebbe essere che lei in un trip mentale si sia immaginata tutto, e in realtà non sia nulla per lui. Ma troppe cose confermano quella tesi: la rosa di carta prima di tutto. Sono qualcuno che ha avuto contatti con gli Ishiba può possiede un tale oggetto, per di più nessun membro del clan cederebbe un simbolo come la rosa di carta ad uno sconosciuto. Dev’essere per forza lei, Fumiko. Il nome, in tutta sincerità, è annebbiato nei suoi ricordi, ma gli è famigliare. Ma sì, è lei. E’ per forza lei. Afferra dunque la sua mano, con fare innocente e felice: è segno di un importante incontro. < Credo che mia madre sarebbe più che contenta di una tua visita. Lei ne saprà di più, lei probabilmente ne è sempre stata al corrente. > è vero, lo deve essere per forza < Ma sai come sono gli Ishiba: ciò che va contro la loro morale deve essere nascosto, per mantenere la nostra immagine di purezza e quant’altro… penso sia stato questo il motivo per cui io di questa storia ne sapessi così poco. >. Un clan difficile quello degli angeli di carta: sono molto altezzosi, aristocratici del passato, amano ciò che è pure e rifiutano in modo più assoluto atti disonorevoli o che vanno a corrodere l’etichetta del clan, che ormai membri vengono riconosciuti per la loro dedizione e il loro candore. < Capisco perfettamente. > dice ascoltando le ragioni della giovane riguardo il suo intendo di comunque mantenere un rapporto distante da quello che sembra essere il suo villaggio d’origine. < Sì, l’Ishibaku è una brutta storia. Io sono figlio del capo clan, quindi tutti puntano molto su di me… ma a fatti, l’innata del clan non è un gene che si eredita facilmente. Siamo in molto pochi. > e pensare che lui il proprio gene non l’ha ancora attivato. Ma l’addestramento a cui è stato sottoposto ad Ame un giorno darà i suoi frutti: vuole diventare anche lui uno stormo di foglietti di carta, come la madre, che quando lo visita a Kusa appare in cielo come una miriade di farfalle origami svolazzanti. < Senti che ne dici se ci vestiamo ora e usciamo a mangiare qualcosa? Magari qualcuno è pure in pensiero per te…>

14:31 Fumiko:
 Le mani che si toccano, un contatto che sa di amore, ma non un amore tra un uomo e una donna, ma un sentimento profondo che lega quei due ragazzi una volta bambini, quando sono cresciuti insieme dentro il clan Ishiba, tra le loro fila di grazia e portamento che la giovane donna ancora porta dietro nonostante sia stata lontana tantissimo tempo dalla sua famiglia. La zia, la ricorda, una bella donna decisa a portare quel clan a splendere come non mai. La rosa è lì, e insieme all anello la collegano alla sua vita precedente, una parte dal clan della carta una da quella del legno. Lei però ha già preso la sua decisione, ha già capito chi è e chi vuole essere specialmente per la madre, colei che la ama nonostante tutto. < sono sicura che tua madre conosca più sfaccettature di tutta questa storia, potrà darmi qualche informazione > sempre che lei scelga di divulgarle a lei, una donna che ha scelto un altro clan nel paese del fuoco < se gli Ishiba sono così c è solo una cosa da fare > stringe il cuscino contro il corpo mentre lo guarda seriosa < dobbiamo estirpare l'erba malata Shigeo > ovvio che si riferisca ad eliminare il padre, non può permettere a quell'uomo di continuare con quella linea di condotta senza venire punito < ciò significa che qualcosa , chissà chi, ha voluto che io non la ricevessi per allontanarmi da lui. Chissà, potrò risvegliare l'innata del clan Senjuu > e lì sarebbe diventata a tutti gli effetti una kunoichi del clan, una donna , e avrebbe tentato di riportare agli albori le sorti di un clan potente che sembra si stia lentamente spegnendo, avrebbe tenuto viva quella fiamma. < a-adesso? Sei sicuro? > lo guarda e sarebbe toccato a lei difenderlo nel caso, ma qualcuno che l'aspetta c'è in realtà < Mh si , mi vesto allora > si alza dal letto andando alla cassapanca indicatale prima , i vestiti che vengono presi pezzo per pezzo < ehm, ti spiace uscire? > il volto rosso di nuovo, perché per quanto sono cresciuti insieme adesso è una donna, il proprio corpo è diverso ed è qualcosa che non può mostrare a chiunque, solo ad una persona. Nonostante abbia anche compreso come il ragazzo non sia attirato da lei, probabilmente lo sarebbe stato con Raido stesso, un pensiero in meno per quando avrebbe parlato con l'Oboro raccontandogli la faccenda.

14:32 Shigeo:
  [Notte 8 Agosto, h. 4.00 - Dojo Ishiba: Camera] E allora sì che la situazione prende una piega interessante. Quella che pensava fosse un’altra brutta reazione da parte della kunoichi, si rivela invece una sua presa di coscienza: sono cugini, lo sono. Certo potrebbe essere che lei in un trip mentale si sia immaginata tutto, e in realtà non sia nulla per lui. Ma troppe cose confermano quella tesi: la rosa di carta prima di tutto. Sono qualcuno che ha avuto contatti con gli Ishiba può possiede un tale oggetto, per di più nessun membro del clan cederebbe un simbolo come la rosa di carta ad uno sconosciuto. Dev’essere per forza lei, Fumiko. Il nome, in tutta sincerità, è annebbiato nei suoi ricordi, ma gli è famigliare. Ma sì, è lei. E’ per forza lei. Afferra dunque la sua mano, con fare innocente e felice: è segno di un importante incontro. < Credo che mia madre sarebbe più che contenta di una tua visita. Lei ne saprà di più, lei probabilmente ne è sempre stata al corrente. > è vero, lo deve essere per forza < Ma sai come sono gli Ishiba: ciò che va contro la loro morale deve essere nascosto, per mantenere la nostra immagine di purezza e quant’altro… penso sia stato questo il motivo per cui io di questa storia ne sapessi così poco. >. Un clan difficile quello degli angeli di carta: sono molto altezzosi, aristocratici del passato, amano ciò che è pure e rifiutano in modo più assoluto atti disonorevoli o che vanno a corrodere l’etichetta del clan, che ormai membri vengono riconosciuti per la loro dedizione e il loro candore. < Capisco perfettamente. > dice ascoltando le ragioni della giovane riguardo il suo intendo di comunque mantenere un rapporto distante da quello che sembra essere il suo villaggio d’origine. < Sì, l’Ishibaku è una brutta storia. Io sono figlio del capo clan, quindi tutti puntano molto su di me… ma a fatti, l’innata del clan non è un gene che si eredita facilmente. Siamo in molto pochi. > e pensare che lui il proprio gene non l’ha ancora attivato. Ma l’addestramento a cui è stato sottoposto ad Ame un giorno darà i suoi frutti: vuole diventare anche lui uno stormo di foglietti di carta, come la madre, che quando lo visita a Kusa appare in cielo come una miriade di farfalle origami svolazzanti. < Senti che ne dici se ci vestiamo ora e usciamo a mangiare qualcosa? Magari qualcuno è pure in pensiero per te…>.

14:33 Shigeo:
  [; EDIT:] era l'ultima azione, prima dell'ultima di Fumiko.

14:47 Shigeo:
  [Notte 8 Agosto, h. 4.00 - Dojo Ishiba: Camera] La storia finalmente sembra aver preso la piega che era destinata a prendere sin dall’inizio. E’ più che una conferma che i due siano effettivamente cugini e la cosa dona nel giovane Ishida un certo senso di serenità: insomma, quante probabilità c’erano di incontrare una parente ormai persa da anni proprio a Kusa, lontano da casa sua? Destino, semplicemente. Forse era scritto che fosse compito di Shigeo indicarle la strada per ritrovare le sue origini, nonostante queste potessero essere terribili e dure da accettare. Annuisce in modo deciso: estirpare l’erba malata. E’ difficile pensare che una persona del genere, una persona come Noburo Ishiba, possa essere effettivamente un membro del clan. Insomma, se quello che ha compiuto è quello che ha descritto la giovane kunoichi, beh, non è assolutamente degno di essere un Ishiba. Nonostante ciò, però, è anche consapevole del fatto che non sarà di certo lui, né tanto meno Fumiko, a prendere provvedimenti a riguardo: sua madre si sarebbe già messa in opera al tempo che fu per risolvere la situazione, ed ora lui comunque ha abbandonato clan quindi… < Oh, beh, non sono in realtà molto incline ad uscire dal dojo, soprattutto qui a Kusa visti i recenti episodi… > tipo il coniglio bomba, la ragazza con la farfalla gigante ecc., < … solo che pensavo che magari qualcuno fosse in pensiero per te e quindi magari vorresti raggiungerlo… sei sola qui a Kusa? > in effetti non si è mai posto il problema: cosa ci fa una kunoichi della foglia al Villaggio dell’erba?.

14:56 Fumiko:
 Forse non è davvero una buona idea uscire di notte a quell'ora < in ospedale non mi farebbero entrare > sussurra mordendo si il labbro, si corica nuova,ente sul letto a pancia in giù , il volto che è direzionato comunque verso Shigeo . Sospira mentre lo guarda, quanto erano belli i tempi in cui entrambi piccoli non si preoccupavano di tutto questo? < ci penserò io a lui , come membro del clan Senjuu e come kunoichi di Konoha > assicura all'altro, sarebbe stata lei a dargli la caccia fino ai confini del mondo se necessario, lo avrebbe braccato come un animale. Peccato sia ancora troppo debole per questo. Non che abbia fretta di seguire il padre, non sa dove sia, dove si trovi e cosa faccia perciò deve prima iniziare con l'indagare < mangiamo qualcosa ? Ho una certa fame > si lamenta , la sensazione di non poter fare nulla che la sopprime < credo sia meglio che vada via domani mattina, di notte è pericoloso specialmente per te > mugugna strusciando il volto sulle lenzuola < io? Oh, il mio ragazzo è ricoverato in ospedale in questo momento. Si chiama Raido, Raido Oboro > sa di poterglielo confessare , si fida di lui in un certo senso ma è anche sicura che lui conosca un ninja importante come il bianco, dopotutto la sua fama è conosciuta in tutta l'alleanza . Rimarrebbe lì fino al mattino, a parlare e ricordare insieme al ragazzo, per poi alla fine tornare in ospedale per vegliare il proprio uomo [ end ]

15:08 Shigeo:
  [Notte 8 Agosto, h. 4.00 - Dojo Ishiba: Camera] < Certo… >, commenta freddo e riflessivo. L’odio che questa ragazza prova per il padre è veramente molto evidente, traspare da ogni singola parola detta a suo riguardo. E’ stato un uomo crudele che ha fatto del male ad una gemma del clan, una possibile erede, che per colpa sua, probabilmente ha deciso di non seguire più il cammino degli Ishiba, ma dedicarsi alla strada dei Senjuu nel paese del fuoco. Un gran peccato; avrebbero potuto tornare insieme alla residenza e cominciare l’addestramento insieme magari e diventare le due nuove punte del clan. Ma a volte il destino traccia strade inaspettate, che però ognuno considera come proprie. < Forse hai ragione… meglio che riposi ancora un po’. > dai mesetti trascorsi in quel villaggio lo ha capito: meglio non fidarsi, soprattutto di notte. < Oh, hai fame? > languorini notturni, i peggiori, < Beh se vuoi ti posso offrire qualcosa, mia madre mi ha appena rifornito la dispensa quindi hai un’ampia scelta! > commenta sorridendo alla giovane. Il giorno dopo potrà recarsi magari in ospedale ma per quella notte meglio rimanere al sicuro. < Oh… Cavolo, ho sentito parlare di lui… > beh sì, questo Raido si è saputo distinguere tra i chiacchiericci sia all’interno che all’esterno del clan ed è in camera con la sua compagna; questa ragazza non finirà mai di stupirlo. [END]

Shigeo e Fumiko si ritrovano al Dojo Ishiba a Kusa, dove lei è stata portata per riprendersi dagli avvenimenti successi in serata. E' finalmente ufficiale che i due discendono dallo stesso ceppo famigliare e che il padre di lei, Noburo, è lo zio di Shigeo. Habemus cugini.