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Lei. L'altra.

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con Kaori, Fumiko

15:54 Kaori:
 E' nervosa. Kaori si sente colma di un sentimento asfissiante e opprimente. Si sente inutile, incapace e tesa. Raido in questo momento è a Kusa, malato, in un letto d'ospedale e lei si trova a Konoha cercando di riprendere servizio nel suo Villaggio dopo la sua lunga assenza. Vorrebbe rimanergli al fianco, vorrebbe essere lì e assicurarsi che tutto vada per il meglio, ma sa che non è una buona idea. Sa che per un medico operare su un paziente amato è quasi un tabù: i sentimenti che li legano possono portare a distrazione o a errori pericolosi esattamente come, al contrario, potrebbero anche riuscire a donare quella determinazione essenziale al fine di compiere persino l'impossibile. Il suo amore per Raido potrebbe essere salvezza o condanna. La cosa la fa impazzire. Da quando è tornata a Konoha non ha fatto altro che cercare informazioni sui tumori, su come combatterli, come affrontarli e quale sia il metodo migliore per reciderli via. In ospedale ha chiesto aiuto e consiglio ai suoi superiori, in biblioteca si è letta un paio di volumi senza però essere certa che possano esserle realmente d'aiuto. Forse... forse dovrebbe cercare informazioni sul sigillo maledetto prima che su un tumore qualunque. Si è ripetuta questi quesiti centinaia di volte nella sua mente senza mai venire a capo di nulla: non ha trovato molte informazioni sul sigillo e non ha trovato granché che potesse essere d'aiuto ai medici di Kusa che proprio ora si stanno occupando del kiriano. La Hyuga sospira andando a passare l'avambraccio destro lungo la fronte per asciugare il sudore che le sta colando dal viso. Si sta allenando ai campi d'addestramento di Konoha tirando colpi al nulla per esercitarsi nello stile dello Juken. Uno stile a lei non molto affine ma che tiene a tenere sempre ben pronto all'uso. Indossa una semplice canotta bianca intrisa di sudore ed un pantalone da tuta grigio che le fascia le gambe. Calzari ninja ai piedi e coprifronte di Konoha attorno al collo completano la sua figura assieme ad una alta coda piuttosto lunga e l'anello di fidanzamento ancora all'anulare sinistro. Si trova dinnanzi al tronchetto centrale fra i tre disposti nel bel mezzo del campo, ferma, col sudore che rende la sua pelle lucida sotto i caldi raggi del sole. Si allena per non pensare, si allena per tenersi occupata, impegnata, per non dover ricordare a se stessa di averlo perduto come fidanzato e di correre il rischio di perderlo in generale come persona. [chakra: on]

16:12 Fumiko:
 dannato Raido! > inveisce contro il ninja verbalmente, ovviamente mentre non c'è. Era stato una stupido a mantenere quella promessa, quella cocciutaggine che alberga nel suo cervello che sarebbe stata difficile se non impossibile da estirpare completamente . E si era ritrovata a dover combattere contro una sua copia. E alla fine della fiera quello che c'era rimasto pure ferito era l'uomo , il suo uomo, per colpa sua. Non aveva lasciato che la donna si prendesse l'esplosione , avrebbe dovuto saperlo nonostante avesse bene messo in chiaro come non avrebbe dovuto aver alcun riguardo verso di lei, sempre che non tenti di ucciderla e c'era andato molto , molto vicino, fortuna che la donna non lo sa. Sospira avvilita di quella storia, tutto quello che era accaduto che pian piano torna a pesare sulle spalle della giovane senza famiglia, è l'unico di cui sente la vicinanza è proprio l'uomo , l'unico che è entrato nella sua vita , e infine tutte le storie, la sua ex che ritorna che probabilmente la odia credendo che lei sapesse tutto magari, e che dire di Kouki? Che dire di quella bambina che si è ritrovata in estranea centro quella che era la sua famiglia perfetta, prendendo il posto di quella che è sua madre? L'avrebbe detestata, forse anche lei si sarebbe detestata. Se non fosse per Raido, il pensiero che ovviamente corre all'uomo e al suo male. Troppe cose da reggere, troppo per poter dormire sonni tranquilli ed è questo il motivo che la porta li quest oggi . Cerca la solitudine, cerca un conforto nel silenzio assoluto, nella natura, qualcosa che possa ancora reggere senza crollare definitivamente su se stessa , darsi in qualche modo la forza e pensare al momento a quello che sarà il proprio esame. Ha fatto una promessa e ha tutte le intenzioni di mantenerla. Respira profondamente nella consapevolezza che non avrebbe chiesto più a Raido di insegnarle, non avrebbe visto più il ragazzo ferito, e perciò questo significa che si sarebbe dovuta allenare da sola. Non conosce troppe persone per farlo, Hachiman? No , mai. Quel dolce ragazzino non lo avrebbe sfiorato con un dito nemmeno sotto costrizione. Si alza dal proprio posto andandosi a guardare intorno con aria sognante e lontana. La figura di una donna poco lontana la incuriosisce, che si stia allenando sembra palese, e senza nemmeno pensare dirige i piedi verso di lei. Indossa un top nero, scollato e anche abbastanza corto, detesta quando i piercing del ventre premono contro la pelle per troppo tempo, un paio di pantaloni attillati a mostrare le forme e un paio di scarpe ninja. I capelli blu sono acconciati con la solita rosa di carta a nascondere la cicatrice sul capo , e le iridi viola vengono messe in risalto da uno strato di trucco blu . Sotto il labbro il solito piercing, richiamo di quelli ha intorno all ombelico. Non sa se muoversi ulteriormente verso la donna che non conosce, quindi si limita ad osservarla da lontano per adesso.

16:31 Kaori:
 Ha lasciato Asia a casa, nel giardino della sua abitazione, con sua madre che si sta lentamente abituando alla sua presenza nel terreno fuori casa propria. Ha bisogno di rimanere da sola adesso, ha bisogno di sfogarsi, di allenarsi, di fare qualunque cosa possa impedirle di tornare con la mente agli orrori che stanno caratterizzando la sua vita in questo preciso momento. E' difficile, non funziona benissimo, ma riesce comunque ad andare avanti. Sa che dovrebbe fare esattamente l'opposto, permettersi di pensarci fino a quando non fosse riuscita ad accettare la realtà delle cose e farsene una ragione, ma non può concedersi il lusso di crogiolarsi nel suo dolore proprio ora come ha fatto nei precedenti due mesi quando è partita senza avvisare nessuno dei suoi progetti. Deve essere lucida e operativa per poter aiutare Raido e Kouki in qualunque momento durante lo scatenarsi di questa terribile tempesta. Deve essere la loro roccia nel momento in cui sono più fragili. Kouki per via del timore di perdere il suo papà, Raido per via della debolezza che quella malattia sta infliggendo al corpo. La Hyuga si raddrizza, va a riunire le gambe l'un l'altra e sospira pesantemente. Vorrebbe distruggere qualcosa, vorrebbe scatenare tutta la sua forza contro qualcuno per sfogare la frustrazione che le cova dentro. Liberarsi almeno per un po' di quel peso che scava a fondo nel suo animo. Così, volgendosi verso il fiumiciattolo che scorre poco distante, la ragazza decide di comporre con le mani il sigillo del Drago all'altezza del petto. Andrebbe a richiamare nel proprio corpo il chakra di tipo katon che condensarlo all'interno dei polmoni. Inspirerebbe a fondo dal naso una generosa quantità d'aria fino a riempire quelle sacche e mescolare l'ossigeno al chakra. Una volta gonfiato il petto il più possibile e tenendo composto il sigillo per tutto il tempo, la Hyuga andrebbe a far risalire il composto appena ottenuto fino alle labbra per poi schiuderle ed espirare sporgendo appena il corpo in avanti, flettendo il busto. Dalle sue labbra si dovrebbe a questo punto liberare una ventata fatta di puro fuoco che si estenderebbe in avanti per 31 metri. Una estensione incredibile, preoccupante, che porta il fuoco a scivolare sull'acqua del fiume e far evaporare parte della stessa nei punti in cui la sfiora, facendo risalire volute di fumo bianco verso l'alto. Un soffio infuocato simile a quello che ci si aspetterebbe veder soffiare da un possente drago, non certamente da una giovane donna alta a stento un metro e settanta. Il soffio dura una manciata di secondi prima di interrompersi portando la Hyuga a richiudere le labbra e metter fine alla tecnica. Si sente un po' meglio dopo aver dato fondo a quel poter e a parte della propria energia. Si sente più leggera e più stanca, abbastanza da aiutarla a non pensare per ora ai suoi problemi. Tornando in posizione eretta scioglie il sigillo e si volta quindi verso l'altra estremità del campo, notando solo a quel punto la presenza di una donna non troppo distante. <Oh> mormora sorpresa, colta alla sprovvista. <Hai bisogno di qualcosa?> domanderebbe Kaori guardandola, stringendosi la coda, scostando ciuffi violacei dalla pelle sudata del viso. <Ho proprio appena finito di allenarmi se hai bisogno del campo> le dice, quindi, muovendo qualche passo verso di lei. Il tono è affabile, pacato, tranquillo come sempre quando parla. Abbozza un mezzo sorriso nel suo solito stile gentile e cordiale fermandosi a circa un paio di metri da Fumiko. <Ma forse non sei una ninja> aggiunge, poco dopo, notando l'assenza di coprifronte sul corpo della ragazza.[chakra: on]

16:34 Kaori:
 edit: [Tentativo Alito del Drago - 2/4] [chakra: 85/100]

16:52 Fumiko:
 Osserva l'altra tranquillamente , ma la mente è persa in altri pensieri molto più lugubri, ma riesce a riprendersi quando una va,paga di fuoco creata dalla donna non le accende lo sguardo spento. Segue i movimenti della donna ma non si sposta né si scompone , piuttosto quando l'altra la becca a fissarla farebbe giusto qualche passetto tremolante indietro, le iridi che la fissano con un poco di imbarazzo, le gote si fanno lentamente rosse e ci mette pure un po per collegare il cervello alla bocca per poter dire qualcosa di sensato in quel momento < m-mi spiace > le mani che si uniscono davanti il corpo e un inchino viene fatto nella direzione della donna. È dispiaciuta per averla fissata per troppo tempo, invadendola nella sua privacy < n-no grazie > il capo che si rialzerebbe e torna dritta e retta con gli occhi che ovviamente si posano sul volto altrui per qualche momento < ero qui solo per pensare > si mordicchia il labbro con il petto che lentamente si calma < spero di non averti disturbato! Non volevo.. È che ti ho vista qui e mi sono incuriosita perciò volevo vederti da più vicino > un sorriso di scuse sul volto sperando che l'altra non si arrabbi . E pensare che davanti ha la ex ragazza di Raido e la madre di Kouki e non lo sa. Cosa avrebbe fatto se lo avesse saputo? Nulla di certo < oh sono un allieva invece! > si affretta a correggerla cercando di accorciare le distanze con lentezza, sul volto un sorriso gentile di quelli che rivolge alla maggior parte delle persone . < mi chiamo Fumiko > se si aggiunge il fatto che sia all'oscuro della maggior parte dei ninja famosi del proprio villaggio e non , è normale che non riconosca Kaori come ninja , ma gli occhi li riconosce eccome avendoli già visti, ma non si azzarda a dire alcunché attendendo che sia lei stessa a parlare, non vuole essere troppo pressante . La curiosità che viene tenuta a bada in quell'anno conversazione che parrebbe normale agli occhi altrui, ma per chi sa sarebbe davvero una scena comica o triste, dipende sempre dai punti di vista.

17:07 Kaori:
 Un tenero sorriso increspa le labbra di Kaori quando nota il fare imbarazzo ed intimidito della donna. A guardare le due sembra una scena davvero comica: la donna ben più grande ad apparir intimorita di quella decisamente più giovane e piccola. Kaori è sempre stata piuttosto esile e magrolina, con le spalle piccole ed i polsi stretti. Un fisico da bambolina con il ventre piatto e i fianchi stretti se non fosse per il seno generoso di cui più di qualche volta ha provato imbarazzo. Il volto della Hyuga, in particolar modo, sembra ricordare quello d'una ragazzina con quei grandi occhi espressivi e i lineamenti delicati e morbidi. Quando ode le parole di Fumiko si ritrova semplicemente a sorridere snudando di poco i denti bianchi, totalmente ignara della reale identità della ragazza che ha davanti. Raido, dopotutto, non le ha mai detto il nome della sua nuova fiamma, né che fosse di Konoha proprio come lei. Nella sua mente ha sempre immaginato che la nuova donna dell'Oboro fosse una kusana, conosciuta nel Villaggio dell'Erba. <Ehi, non è successo niente, non preoccuparti> cerca di rassicurarla Kaori sorridendole con fare gentile, disponibile, inclinando appena il viso verso la spalla sinistra, la coda ad ondeggiare dietro il capo a quel minimo movimento. <Non mi hai disturbata. Non mi ero nemmeno accorta che ci fosse qualcuno: ero un po' sovrappensiero> ammette la ragazza stringendosi nelle spalle, tornando ad osservare il volto dell'altra inspirando piano. E' una bella donna. Ha un aspetto che esprime una femminilità che a lei è sempre mancata. Quel trucco ad accentuare il colore degli occhi, quei piercing che indicano una certa forza d'animo, quel corpo che probabilmente deve attirare più di qualche sguardo... Si sente leggermente a disagio all'idea di parlare così tranquillamente con una ragazza così tanto più bella ed attraente di lei. Si sente piccola, si sente acerba. Ode quanto Fumiko le dice in un secondo momento e la guarda innalzando di poco le sopracciglia, sorridendo colpita delle sue ultime parole. <Oh, una deshi!> esclama piacevolmente colpita, portando le mani a fermarsi ora sui propri fianchi. <E' sempre bello vedere nuove promesse prossime al diploma. Come procedono le lezioni?> le domanda con fare improvvisamente interessato, gentile, desiderosa di controllare come vadano le cose in Accademia da dopo la sua partenza. <Io sono Kaori. Kaori Hyuga> si presenta a sua volta a seguito della presentazione dell'altra, sorridendole con lo stesso calore di poco prima, andando quindi ad inspirare dal naso e smuovere le labbra. <Se ti dovesse servire qualche consiglio o un aiuto puoi chiedermi liberamente qualsiasi cosa. Mi fa sempre piacere cercare di schiarire le idee della prossima generazione di ninja. Ricordo che quand'ero deshi avevo sempre un sacco di domande e di dubbi e mi chiedevo continuamente se alla fine sarei stata davvero capace di essere una kunoichi oppure no> le rivela con un sorrisetto nostalgico ripensando a quanto in fretta sia passato il tempo. Adesso è già una special jonin eppure è passato poco più di un anno dalla sua uscita dall'Accademia ninja. Lo sguardo si fa per un attimo distante, il sorriso malinconico. <Come vola il tempo...> mormora, con voce morbida, alzando appena il capo verso il cielo. [chakra: 85/100]

17:37 Fumiko:
 Nota lo sguardo della ragazza e quello la mette un poco a disagio certamente, riceve troppi sguardi e la cosa non le è mai piaciuta troppo. Tutti sempre pronti a cadere di fronte delle belle forme piuttosto che un bel cervello. Non la mette in imbarazzo chiedendole di non guardarla più, d'altra parte si tratta sempre di un altra donna, qualcuno che può capirla, d'altra parte anche lei ha un bel davanzale che sfiora con lo sguardo per un momento ma poi distoglie in favore del viso fanciullesco di lei. Sa di certo di non avere 21 anni, di essere più grande, ma l'età effettiva le sfugge. < oh capisco.. lo ero anch'io e vedendoti muovere mi ero distratta un poco > ammette anche se non è completamente vero quello che dice . Alla sua esclamazione risponde con un sorriso più tranquillo < bene, attendo solo il mio esame pratico > i tempi che si stanno allungando troppo ma non le importa, ha dovuto stare dietro a troppe cose, dalla propria memoria a Raido e tutto il resto < molto piacere > un 'altra Hyuga, ovviamente non aggiunge il proprio cognome, visto che non lo ricorda perciò si limita a seguire le sue parole con tranquillità e attenzione < ow grazie, ma c'è già qualcuno che risponde alle mie domande > un sensei forse? No, Raido non lo considera tale, non più, non dopo averlo ferito. Avrebbe fatto piuttosto da se, avrebbe chiesto a chiunque altro un allenamento, ma per quanto riguarda le domande è più che sicura che l'altro possa risponderle. Anche se non avrebbe voluto chiedere queste cose a lui, avrebbe voluto approfondire quella malattia che conosce poco ma è un argomento troppo delicato per essere affrontato su un letto d'ospedale < me lo chiedo anch'io.. sarò in grado un giorno di proteggere le persone che amo? o rimarrò un inetta senza memoria che non sa nemmeno chi è? > o dovranno essere loro costretti a proteggere lei e la sua poco esperienza, a farsi del male per lei? Un pensiero che non può sopportare oltre. Le parole escono calme , la voce calda e avvolgente, una voce più matura dell'altra ma il sorriso non se ne va, perchè quelle domande sono rivolte più a se stessa che alla Hyuga.

18:06 Fumiko:
 [edit]... più a se stessa che alla Hyuga . Un altra Hyuga, ovviamente in quel momento non collega il suo nome a quella della donna, la ex del proprio uomo, sarà per distrazione ma si spinge ancora a parlare, quel nome che continua a girarle nella mente, ha problemi di memoria motivo che la porta ad essere 'sbadata' , a non ricordare e unire i nomi a certe faccende. Però qualche sospetto le viene, ci vuole giusto un po prima che se ne renda conto. Alla fine del parlare la faccia della donna sbianca completamente,si fa cereo e sente la testa girare. Ovviamente porta i piedi a fare qualche passo indietro lontano da lei, proprio li la doveva incontrare? é sicura che Raido non le abbia detto il suo nome altrimenti l'avrebbe riconosciuta subito, peccato che lei abbia sempre quei problemi. Rimane ferma, incapace di fare qualsiasi cosa, cosa dire in quel caso? Dire di essere la ragazza di Raido? Non potrebbe farla soffrire così tanto, non può perciò sembra essersi bloccata. li sul posto, gli occhi che sembrano pronti per scoppiare a piangere ma si trattiene a fatica spostando lo sguardo lateralmente lontano da lei

18:14 Kaori:
 <Oh, quindi sei arrivata alla fine allora> sorride Kaori udendo dall'altra la sua risposta. Ha praticamente terminato il suo percorso accademico ed ora non le resta che superare un'ultima grande prova e raggiungere il suo primo vero traguardo. Kaori ricorda perfettamente il suo esame pratico, quell'illusione della quale aveva quasi rischiato di non accorgersi fino a quando non ha notato quel piccolo dettaglio, quel qualcosa di impossibile che le ha aperto gli occhi. Ricorda in particolar modo la vigilia di quel giorno, l'incontro con Azrael Nara che, sicuro del suo successo, le ha fatto dono del suo coprifronte. Un coprifronte che ancora oggi porta con sé e che le piacerebbe potergli restituire per adempiere alla promessa che si sono scambiati quel giorno. <Ti senti nervosa?> le domanda tranquillamente, pacatamente, andando a lasciarsi cadere al suolo, le gambe ad incrociarsi mentre si siede sull'erba fresca, stanca del lungo allenamento al quale si è sottoposta quel pomeriggio. La brezza fresca le carezza la pelle sudata andando ad asciugarla e, al tempo stesso, a farla rabbrividire appena. Le smuove di poco i ciuffetti umidi sul viso, solleticando le tempie. La ragazza declina gentilmente l'invito e l'offerta della special senza però offenderla in alcun modo. Se ha già qualcuno a cui far riferimento sarà senz'altro un bene per lei. Magari un fratello maggiore, o un padre o un maestro. <Bene. E' una buona cosa avere qualcuno su cui poter fare affidamento> annuisce Kaori placida, udendo poco dopo il leggero sfogo dell'altra, quelle parole che sembrano quasi non essere realmente dirette alla Hyuga quanto più al nulla. O a se stessa. Kaori ascolta in silenzio tuttavia e quand'ode quelle ultime parole rimane piuttosto colpita del fatto che la giovane non sappia chi sia. Le si schiudono le labbra mentre, volgendo lo sguardo sulla sua figura, si ritrova ad annuire appena. <Mhn. Non credo che non avere memoria ti cataloghi come una inetta> replica alla fine con tono un po' più serio andando a volgere adesso lo sguardo verso l'orizzonte. <E non credo che siano i tuoi ricordi a fare di te una persona. Cioè, anche, ma non necessariamente. Anche se non ricordi il tuo passato adesso hai l'occasione di creare nuovi ricordi, hai la possibilità di farti nuove idee, di vivere nuove esperienze. Tutte queste formano la persona che sei ora e che sarai domani. La persona con la quale conviverai da ora in poi. Una persona perfettamente in grado di essere ciò che desidera, di difendere chiunque voglia se sarà in grado di diventare abbastanza forte per farcela> dice Kaori con tono morbido, serio, sinceramente convinta di quanto sta dicendo. <Non immagino quanto sia sconcertante l'idea di perdere dei ricordi, specialmente abbastanza da non farti credere di conoscerti affatto. Ma penso che dovresti cercare di accettare la persona che sei e puoi diventare ora, piuttosto che cercare di ritrovare una persona che potresti non ricordare mai più> Non vuole essere saccente o brutale, probabilmente non dovrebbe dire niente di tutto ciò. Non si conoscono e sicuramente Fumiko non ha bisogno delle sue lezioni di vita considerando che è per lei una estranea. Kaori alla fine sospira abbassando il capo e passandosi una mano fra i capelli con un mezzo sorriso di scuse. <Devi scusarmi. La mia vita è talmente incasinata in questo momento che finisco sempre col cercare di sistemare quelle degli altri. Inoltre fare il medico mi porta spesso a consulti non richiesti, come in questo caso> ammette leggermente imbarazzata da quella sequela di parole che forse l'altra non avrebbe voluto sentirsi dire. <Non volevo intromettermi nella tua vita. Scusami se sono stata indelicata> aggiunge allora, sinceramente dispiaciuta, alzando lo sguardo ora sull'altra, vedendola improvvisamente cambiare. Vede l'espressione mutare, farsi quasi sconvolta, il viso sbiancare mentre arretra di alcuni passi come se avesse appena visto un fantasma. Una fitta di colpa colpisce il cuore della Hyuga al vedere quella reazione, spingendola a tornare in piedi e osservare la ragazza con espressione mortificata e sinceramente preoccupata. <Fumiko, va tutto bene?> le domanda con voce incerta, bassa, temendo di aver causato quella reazione con le sue parole. <Davvero, mi dispiace, non volevo sconvolgerti> si scusa, ancora, chiedendosi se di quei tempi le sue parole siano capaci di non ferire qualcuno, tanto per cambiare. [chakra: 87/100]

18:26 Fumiko:
 cosa dire? Come dirle che lei è la ragazza di Raido? Come dire che la conosce e che sa tutto, può solo immaginare come si senta in questo momento, perdere quella che per lei è la sua famiglia. E lei che non l'ha mai avuta, che l'ha persa in passato chissà come, chissà perchè, si ritrova a stare li davanti impalata con le lacrime che scendono adesso. Si sente il cuore stringere e le sue parole non fanno altro che farla stare peggio. Lei è la causa, una delle tante e si sente tremendamente colpevole di tutto, si sente colpevole del dolore inflitto a quella giovane , si sente colpevole di aver portato via la felicità di quelle persone. Non smette di piangere ma cerca di evitare singhiozzi e isteria, quelli che la caratterizzano cerca di evitarli alla donna < n-non devi scusarti> la voce che è un sibilo verso di lei, non può che rammaricarsi di tutto quelle che sta accadendo. E soprattutto non vuole che lei si senta mortificata per lei, è il contrario. < mi dispiace Kaori > la chiama per nome , il cuore che sembra voler uscire dal petto facendosi largo a forza . La testa che inizia a girare in modo violento tanto che deve chiudere gli occhi per ritrovare un minimo di equilibrio. Non sa cosa fare. Perchè Raido non le ha detto il proprio nome? Perchè ha lasciato a lei il compito così doloroso di essere lei stessa a dirle quello che lui avrebbe dovuto dirle? Respira, unico pensiero che le passa adesso. Deve continuare a respirare < mi spiace tanto > continua lei fino a cadere in ginocchio, le mani che avvolgono il viso mentre cerca di nascondere quel dolore, mentre si vuole nascondere da lei e tutto il mondo. Vorrebbe finirla li, avrebbe preferito in quel momento nascondere la testa sotto metri e metri di terreno per evitarle quella sofferenza. Forse l'altra potrebbe capire, oppure no. Non sa, e parlare risulta così difficile adesso. La voce che le muore in gola < n-non volevo > essere il terzo incomodo, essere colei che ha distrutto la sua famiglia. Ma una parte di se, quella che non si fa travolgere dai sentimenti le dice che lei è quella più estranea al loro dolore, che non sapeva che l'uomo avesse avuto una fidanzata così importante e che poi l'aveva lasciato solo,non sapeva che avessero una figlia insieme. Ma adesso sono solo i sentimenti a farle da padrone, quelli che non la lasciano ragionare. Si sente in colpa, tremendamente in colpa. E' davvero una persona tanto orribile? < non volevo > un urlo soffocato il proprio.

18:38 Kaori:
 Ecco. Sì. Bene. Non appena le lacrime iniziano a scivolare lungo il volto della ragazza Kaori si sente la testa andare letteralmente nel pallone. Oddio, cosa ha combinato? Ha davvero esagerato così tanto con le sue parole? O forse è qualcos'altro? Non lo sa, non ne è certa. Prima che aprisse bocca sembrava assolutamente tranquilla e rilassata e poi all'improvviso ha iniziato ad apparire ferita e disperata. Come potrebbe non pensare di essere stata lei la causa di quel dolore? La osserva sentendosi pietrificata, con le mani che si agitano lentamente a mezz'aria come indecise se poggiarsi sulle sue spalle o rimanere immobili. <Come no?!> le dice quando Fumiko, con voce strozzata, le dice di non doversi scusare. <Stai piangendo!> esclama la Hyuga a metà fra il riso isterico e il disperato. Ha l'espressione congestionata dal dispiacere e dalla colpa mentre umettandosi le labbra la vede inginocchiarsi al suolo, sull'erba, con le mani che le coprono il viso. Okay, decisamente deve fare qualcosa. Ma cosa? La ragazza continua a dirle di essere dispiaciuta, di non doversi scusare, di non volere... ma cosa? Sembra quasi come se fosse stata lei a fare qualcosa di orribile invece della special e questo la porta a sentirsi, semplicemente, più confusa che mai. Kaori deglutisce, si china a sua volta con le ginocchia sul terreno e le gambe a far da appoggio e sostegno al resto del corpo. Si sporge appena verso l'altra andando a poggiare una mano sulla sua spalla, cercando di fare qualcosa per rassicurarla e rimediare al proprio errore. <Fumiko, respira> le dice con voce ora un po' meno allarmata, sicura, cercando di essere quella -fra le due- con la situazione sotto controllo, così da sperare di poterle dare un po' di forza. <Cerca di respirare, di calmarti. Parliamone, okay?> le dice tentando di carezzare la sua spalla se lei le avesse permesso di sfiorarla, cercando di donarle un contatto leggero, minimo, sufficiente però a farle sentire di non essere sola. <Non volevo scombussolarti fino a questo punto, non ho riflettuto. Volevo solo cercare di farti capire che non c'è niente che non va in te, che puoi ancora essere la persona che desideri. Non l'ho detto nel modo migliore, sono stata troppo dura e me ne dispiace davvero tanto> cerca di rassicurarla, di confortarla, ignara totalmente del reale motivo dietro le sue lacrime. <Cosa non volevi?> le domanda, alla fine, quando l'altra ripete quella parola in quella specie di suono soffocato. <Fumiko... cosa succede?> tenta, con voce morbida e calma, di domandare Kaori, osservando il viso dell'altra ancora nascosto dalle sue mani. [chakra: 87/100]

18:56 Fumiko:
 quella disperazione che la coglie non può essere esternata ancora, avrebbe voluto gridare, dalla rabbuia, dal dolore, gridare e basta così da potersi liberare di quei coltelli che in certo senso sembra si stia mettendo da sola nel proprio cuore. E come se non bastasse arriva la gentilezza della ragazza, sente la sua mano sulla spalla, non la scosta. Non è colpa di lei infondo, non è colpa nemmeno sua, la testa che gira nella più totale confusione del momento. Non sa cosa pensare, dare la colpa a qualcuno non le viene in mente, solo a se stessa. E se quel giorno non avesse raccolto quei dannati vasi? Se quel giorno Raido non l'avesse incontrata? Sarebbe stato tutto diverso? L'uomo e la donna si sarebbero rimessi insieme ricreando un focolare felice? E lei avrebbe continuato con la sua vita a metà senza alcun legame con qualcuno, senza che il bianco scavalcasse il muro del proprio cuore e si infilasse con forza ? Che le desse la forza per cercare le cose che il proprio passato nasconde, senza mai lasciarla sola? Scuote la testa, respira, si calma forse un poco, solo il tempo di poter abbassare le mani e poter vedere tutte le lacrime inzupparle, sono lucide ma non riesce a guardarla in viso. Con quale coraggio potrebbe guardarla sapendo tutto, e quando lei avrebbe saputo tutto l'avrebbe odiata, si sarebbe meritata anche uno schiaffo, se non di più per quella faccenda. < n-non sei tu > cerca di confortarla dal fatto che non è la donna con le sue parole ad averle causato quella crisi. Una crisi che ha tenuto sotto controllo, tutto il pianto per le giovani donne coinvolte e per il ragazzo che è riuscita a trattenere fino ad allora, escono furiose e violente le lacrime, con gli occhi viola che iniziano a gonfiarsi < n-non volevo > si ritrova a ripetere a voce soffocata, le mani che vanno a terra a contatto con l'erbetta, le unghia che affondano nel terreno con violenza per poter scaricare parte di quella forza che la scuote violenta. Aspetta, aspetta ancora, non parla ma cerca di trovare solo le parole che alla donna potranno far capire tutto, quelle parole che la spaventano < R-Raido.. io..lui..noi > non riesce a dire altro, forse quelle parole, semplicissime parole potranno schiarire il motivo di quel pianto. Il noi che viene usato per aggiungere un ulteriore tassello, un qualcosa che avrebbe aiutato la Hyuga ancora per capire finalmente che lei è la ragazza del suo ex.

19:15 Kaori:
 Non sei tu. Così dice Fumiko portando Kaori a non sapere più cosa pensare. La guarda ancora preoccupata ma la colpa viene leggermente allentata dalle parole della ragazza. Forse davvero non è colpa sua, forse è solo triste per via del pensiero di quei ricordi perduti. Forse è qualcos'altro, forse sta male. Non lo sa, ma non se ne sarebbe andata prima di aver avuto la certezza che lei stesse bene. Sarebbe stata una irresponsabile ad allontanarsi lasciandola in quelle condizioni. Aspetta semplicemente che lei si calmi, la brezza a soffiare gentile sulla sua pelle ormai asciutta mentre il sole inizia la sua parabola discendente indirizzandosi verso un tramonto dai colori pastello. Il cielo si stinge di un azzurro sempre meno intenso, le nuvole bianche ne coprono il colore mentre il tempo scorre ed i singhiozzi si susseguono. La ragazza mormora ben poche parole disperate fino a quando non libera finalmente il volto dalla copertura offerta dalle sue mani. Le porta al suolo, stringe il terreno sotto le dita, non alza il capo verso la Hyuga. Piange ancora cercando un attimo di pace fino a quando non sente quelle ultime, nuove parole. Rimane indubbiamente di sasso nell'udire il nome di Raido, non aspettandosi minimamente di sentirlo citare proprio ora, in questa così bizzarra situazione. Aggrotta le sopracciglia, confusa, fissandola senza capire. <Raido?> domanda stranita una fitta al cuore al solo sentir nominare il suo nome. E poi quelle poche sillabe a succedere quel dire. Io. Lui. Noi. E' quel noi che porta Kaori a schiudere lentamente le labbra, la mano a scivolare via dalla spalla di Fumiko come morta, ricadendo molle lungo il fianco, le dita a sfiorare l'erba. L'espressione si fa vuota per un lungo istante mentre la mente s'annebbia e si riempie di niente. Ogni pensiero, ogni preoccupazione, ogni riflessione semplicemente scivola via, come risucchiate dalla potenza di quell'unico pronome. Può sentire il rumore del sangue che scorre nelle vene delle orecchie, lo sente assordarla, aumentare di volume fino a farle quasi esplodere le tempie. Avverte la pressione di quello stesso sangue nella testa, il battito del cuore riverberarsi ovunque: sotto le palpebre, lungo la gola, sotto le dita. E' lei, quindi. La sua ragazza, la nuova Kaori. La donna che l'ha sostituita. Kaori non riesce a connettere, non riesce a pensare ad altro, ha come smesso di funzionare rimanendo impalata lì, in ginocchio, con le braccia lungo i fianchi e l'espressione persa, vuota, a fissare il nulla. Fumiko è la sua ragazza. Fumiko è la donna di Raido. Fumiko. La bellissima donna femminile e sensuale che lei non è mai stata. La ragazza gentile e cortese che la ammirava allenarsi solo pochi minuti prima. Fumiko potrebbe essere la donna che avrebbe vissuto nella casa con sua figlia e il suo quasi marito. Fumiko. Fumiko. Fumiko. <Ah> la voce esce alla fine in un verso strozzato dalla gola di Kaori mentre, molto lentamente, sembra quasi tornare presente a se stessa. <Sei tu, allora> continua, poco dopo, deglutendo giù un grumo di bile, la voce che cerca di essere morbida, ancora gentile, bassa per timore di sentirla spezzarsi se solo avesse osato alzare di poco il volume della voce. Le labbra sono increspate nel tentativo di un sorriso accogliente, cerca di non reagire in modo folle, cerca di attenuare il caos che sente star per scatenarsi dentro. Non par essere arrabbiata o risentita, cerca di rimanere tranquilla, cerca di mantenere il controllo. Ma fa male. Fa dannatamente male. Sente l'aria mancarle dai polmoni, il cuore frantumarsi mentre gli occhi scintillano di lacrime stoicamente trattenute. <Va bene.> chiosa, a bassa voce, fermandosi. <Va tutto bene> riprende allora, deglutendo con difficoltà, tentando di non perdere il controllo, di non crollare. <Respira> ripete sentendosi improvvisamente vuota, improvvisamente svuotata di qualsiasi cosa. Immaginava che avrebbe dovuto affrontare anche questa situazione un giorno, ma non aveva mai pensato che potesse presentarsi così in fretta. Non in modo casuale, non a Konoha, non ora soprattutto. [chakra: 85/100]

19:28 Fumiko:
 L'ha capito, la mano della donna che scivola è un chiaro segnale, sa che lei sa adesso. Ed era toccato a lei dirglielo. Non può sopportare di sentire anche il dolore della donna, non può e non vuole rimanere ancora li. Non capisce le parole di Kaori, se sono rivolte a se stessa oppure a Fumiko stessa, ma non importa più , non importa più niente in quel momento. Non vuole invadere ancora la sua vita perciò con fatica toglie le mani dal terreno, sono sporche, le unghia tutte rovinate e con lentezza, tutta tremolante andrebbe a provare a mettersi in piedi. Il volto sconvolto dai sentimenti che prova, la guarda e più il tempo passa più si sente un totale schifo dentro. Cosa avrebbe potuto dirle ? Qualsiasi parola non sarebbe stata all'altezza della situazione. < mi dispiace > sussurra con il volto pieno di lacrime e infine si volterebbe cominciando a camminare con le ginocchia che tremano violentemente, la realtà intorno a se che sembra muoversi violenta. Continua ad andare senza una meta, senza un luogo particolare. Non può tornarsene a casa dove lui è presente li con i ricordi, vuole solo rimanere da sola con il proprio dolore e l'espressione ferita di Kaori che mai dimenticherà. [ end]

19:41 Kaori:
 Fumiko si alza, trema, piange. La osserva con espressione sconvolta e Kaori la segue meccanicamente alzandosi a sua volta. Sono praticamente alte uguali, i capelli di sfumature diverse ma d'una tinta simile. Viola l'una, blu l'altra. Femminilità diverse, età diverse. Corpi diversi. Kaori avverte prepotentemente frapporsi fra loro tutte le loro differenze, tutti i motivi per cui Raido possa aver così rapidamente spostato il suo sguardo da lei a quella donna. Sente ogni differenza fra loro abbattersi su di sé come uno schiaffo, sente il cuore rischiare di imploderle nel petto. Fa male. Fa male nel profondo. Ma non vuole dare a vedere nulla di tutto ciò. Vuole conservare un briciolo di dignità, soprattutto davanti a lei. Può vedere quanto quella faccenda abbia sconvolto la ragazza, non pensa sia una persona che potrebbe in qualche modo farle del male: non la sta sdegnando come la infida ex del suo uomo, sta piangendo per lei. Eppure nonostante la sua gentilezza Kaori non può mostrarle la propria debolezza, non ce la fa. E' troppo sopportare anche questo. Vuole mantenere una parvenza di orgoglio, di amor proprio, andando a rimanere il più calma possibile ai suoi occhi mentre dentro sé ogni cosa va in rovina. Fumiko si scusa una volta ancora ma nonostante le parole tranquille di Kaori sembra non reggere l'atmosfera. Semplicemente gira i tacchi e se ne va. E Kaori non la segue. Non è la persona giusta per farlo, non è la persona adatta a rassicurarla o a prendersi cura di lei. Una parte di sé si sente in dovere di farlo, le dice che dovrebbe proteggerla, che dovrebbe assicurarsi che stia bene perchè Raido non può farlo, bloccato in ospedale in un altro Villaggio. Sente la coscienza gridarle di assicurarsi che l'altra arrivi a casa sana e salva, ma l'istinto di autoconservazione -oppure il proprio egoismo- le impediscono di muoversi. Le blocca le gambe, i piedi inchiodati al terreno, mentre abbassando il capo sente le prime lacrime iniziare ad uscire dai suoi occhi ora che l'altra è ormai lontana. [END]

Kaori e Fumiko si incontrano per caso ai campi d'addestramento.
Qui scoprono la verità sul rapporto che silenziosamente le lega.


Mi sono ricordata dopo alcune azioni che ai deshi di norma non è consentito giocare fuori dal Villaggio, scusate la svista, è colpa mia.