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con Raido, Fumiko

09:40 Fumiko:
  [?--- Stanza] Il mattino è arrivato infine, per la gioia e la tristezza della ragazza. Purtroppo quella notte non l'avevano fatta rimanere al fianco del proprio uomo, si era pure arrabbiata per quella decisione ma erano stati irremovibili. Raido stesso le ha indicato e pagato, senza il proprio consenso, un piccolo albergo che nemmeno si ricorda di cosa è fatto. Gli unici luoghi importanti che ricorda sono la facciata, giusto per non perdersi, il bagno, il letto e il numero della stanza, stop. E naturalmente la strada che l'avrebbe portata in ospedale. Quello dovrebbe già esse l'orario delle visite, nella speranza che l'uomo sia già sveglio. Il crescente desiderio di vederlo fa a pugni con l'inquietudine di sapere cosa abbia veramente l'altro. I medici lo hanno visitato, e se adesso avessero scoperto qualcosa? Sarebbe stata in grado di sopportare qualsiasi loro notizia? Era uscita dal proprio hotel giusto per comprare l'abito che indossa oggi, un semplice abito bianco a maniche corte con una leggera scollatura a cuore, la gonna che si stringe sul corpo della donna fasciando la figura a clessidra ma raggiunge solo qualche centimetro sotto le natiche. Un vestito consigliatole da una frizzante commessa del luogo. Ai piedi i soliti sandali neri con le cinghie, e sul lato sinistro porta una borsa. Stranamente la rosa non è presente e la cicatrice ben visibile, questo attenua decisamente la somiglianza con Konan, anche se il volto è lo stesso identico. Il piercing sotto il labbro inferiore, quelli sul ventre, le iridi differiscono da quelle gialle di lei rimanendo di un viola chiaro e delicato, due ametiste che sondano il luogo. Sa bene la strada per arrivare alla stanza perciò non perde tempo in chiacchiere decidendo di andare dall'Oboro. Una volta di fronte la porta andrebbe a bussare delicatamente due colpi, e infine si farebbe strada all'interno della stanzetta che riconosce. Ovviamente le iridi andrebbero dritte filate verso il letto posto sulla destra, sempre che l'uomo si trovi li < buongiorno Raido > un sorriso dolce, ma il viso è ben segnato dalla stanchezza e dal sonno con le occhiaie violacee che sfoggia sotto gli occhi e nessun trucco a coprirle, tuttavia sono pochi i giorni che le restano per stare con lui, troppo pochi per essere persi in qualche dormita . Ovviamente parlerebbe solo se il ragazzo si trova già sveglio.

09:58 Raido:
  [Stanza 1480] E' mattino, un radioso mattino nuvoloso. La giornata comincia male già in partenza perchè ripensa a cosa Kaori gli ha detto il giorno prima e della presenza di quel tumore dentro di se, un tumore, una malattia quasi incurabile lo sta lentamente uccidendo e non può fare niente per impedirlo. Ha aperto gli occhi con la tristezza insita in essi, una tristezza che non vuole scomparire eppure sa che a breve sarebbe arrivata Fumiko e farsi vedere in quello stato non è cosa. Ha raccolto tutte le proprie forze per cercare di alzarsi dal letto, di mettersi in piedi e raggiungere il bagno con passo lento e tranquillo. Sciacqua la faccia, da una sistemata ai lunghi capelli bianchi per poi andare nuovamente nel letto prendendo il libro poggiato sul comodino "Il paradiso della pomiciata", indossa gli occhiali, sistema il cuscino alzandolo di poco e comincia a leggere con fare tranquillo senza agitarsi minimamente. Indossa sempre la solita vestaglia blu che copre il davanti ma gli mantiene scoperto il deretano, cosa che ancora non capisce ma non è medico e perciò non fa domande, si limita a fare ciò che gli dicono i medici anche per non peggiorare ulteriormente la sua situazione. La camera è sempre la solita, comodino e letto rialzato sulla destra, tavolo e sedia sulla sinistra e finestra posta sul davanti, aperta e con le tende a scoprire la vetrata. Essa si affaccia su tutta quanta Kusa mostrando il villaggio in tutta la sua bellezza tecnologica, una bellezza che ha visto solo ad Ame qualche anno fa. Legge pacato sfogliando pigramente le pagine del libro anche se una certa nota d'interesse è ben visibile negli occhi del Jonin, vuole sapere come va a finire quel racconto e non disdegna nemmeno la parte erotica ma deve ammettere che quel Jiraya è un pervertito di prima categoria. Passano i minuti, le ore ma alla fine sente la di lei voce affacciarsi. La porta si apre, non fa in tempo a darle il consenso che la vede li, sulla soglia con quel vestito che lo porta a spalancare leggermente la bocca e un solo pensiero lo sfiora al momento <Sei bellissima> e lo è davvero, lo pensa veramente. Posa il libro su di se avendo messo le gambe sotto le coperte per essere più comodo e nota come la ragazza abbia il visto stanco e distrutto <Non hai dormito stanotte?> chiede apprensivo e cercando di capire il perchè.

10:13 Fumiko:
  [Stanza 1480] Si affaccia finalmente all'interno di quella stanza e nota come il ragazzo sia disteso nel proprio lettino intento in chissà quale lettura, di certo non crede che sia un lettore di quel genere di libri. Ma la curiosità viene decisamente da quegli occhiali da vista che indossa. Le gote che si arrossano leggermente e le palpebre che si chiudono e aprono più volte < t-ti stanno bene > e parla proprio degli occhiali che gli regalano un aspetto più maturo e più intellettuale, non che non lo sia già eh. Farebbe qualche lento passo verso la sua figura, le gote ancor rosse perchè l'altro si esprime in merito al proprio vestito < una commessa fissata con gli appuntamenti credo > una commessa che aveva erroneamente confuso il fatto che quella sarebbe stata una visita ad un uomo in ospedale, e non chissà che altro. Ma non ha avuto nemmeno la forza di ribattere o provarne altri, il primo e via. Cercherebbe di avvicinarsi al lettino , precisamente all'altezza del suo petto < sto bene > un debole sorriso e la destra cercherebbe di posarsi sulla guancia altrui per accarezzarlo, seguito da un bacio sulla fronte. Sa di dover chiedere, quella domanda che ormai la ossessiona e le punge sotto pelle per uscire. Prende un sospiro e gli occhi andrebbero a finire sul titolo del libro che l'altro stava leggendo fino a qualche momento prima. Il sopracciglio si inarca divertito e tenta di recuperarlo con la mano destra così da portarlo sotto gli occhi < Il paradiso della pomiciata > il tono è parecchio divertito. L'oggetto che viene abbassato così da poterlo guardare negli occhi e ha una strana luce negli occhi, qualcosa che l'altro può comprendere < non credevo leggessi questo genere di libri > lo sta stuzzicando nel tentativo di allentare anche quella pressione e quella tensione. Non commenta oltre poggiando nuovamente il libro sulle sue gambe. Cercherebbe anche di prendere posto sul lettino , un piccolo spazio giusto per non stare in piedi e non stare troppo lontano da lui. Tenta di prendergli una mano per infine porgergli una delle domande più importanti < come stai? > la voce delicata e carezzevole e tenta di nascondere quel filo di ansia che ha. Deglutisce piano non staccando gli occhi dal suo volto e attende pazientemente.

10:26 Raido:
  [Stanza 1480] Lei è la seconda che lo vede con un paio di occhiali in viso, non li usa mai in pubblico, non vuole che qualcuno veda uno dei suoi punti deboli ovvero la vista oramai mezza andata. Nessuno deve scoprire quella parte di lui, nessuno deve capire che ha bisogno di due lenti per poter leggere e vedere meglio ogni cosa ed è per questo motivo che li indossa quando è solo e non vi è nessuno nei dintorni, proprio come in quella mattinata di nuvole e nient'altro, nuvole che aleggiano anche nella mente del Jonin portandolo ad avere tutti i pensieri annebbiati, nuvole che aleggiano nel suo corpo sotto forma di palline nere, il tumore che lo sta uccidendo lentamente <Modestamente lo so> risponde con un mezzo sorriso. E' inutile negare l'evidenza e vuole anche portare un po' di ironia in quella giornata grigia e nefasta. Le fissa ancora l'abito, è bello, molto bello e non può evitare di fare strani pensieri su di lei in questo momento, evitare di pensare cose abbastanza sconce ma per la fascia oraria non può esprimere <Vai sempre da lei a comprare i vestiti, ha buon gusto> commenta facendo cadere gli occhiali vicino al naso come a volerle vedere meglio le gambe e il corpo insomma. Purtroppo non viene convinto e non si convince tanto facilmente. Non sta bene, non sta affatto bene, è troppo stanca, troppo per poter essere tollerato in quel modo però non replica e lascia correre, lascia che si avvicini e accoglie quel bacio sulla fronte come il peggiore dei malati, non ci sta <Sono malato ma non mi trattare come tale> la destra si alza, pollice e indice vanno a prenderle il mente delicatamente per poi allungare il viso verso quello di lei cercando di lasciarle un bacio, un piccolo bacio sulle labbra per un buongiorno migliore, che se ne deve fare in un bacio sulla fronte, non è un bambino. Forse si preannuncia una giornata tranquilla, una giornata senza casini e senza problemi, anche per via del comportamento di lei alla vista di quel libro. La bocca si apre leggermente con stupore sentendo un pizzico di malizia in lei, quella malizia che non fa mai male in situazioni come queste <Da qualche parte devo pur prendere spunto altrimenti non ti diverti> sorride malizioso a sua volta fino a quando la mano non viene presa e la domanda posta. Avrebbe voluto evitare quell'argomento, avrebbe preferito non parlare di cosa è successo ma come nasconderle una cosa del genere? China il capo verso il basso, non può indugiare oltre <Si può curare, di questo ne sono sicuro> non lo è per niente ma cerca di farlo credere a lei, almeno a lei. Alza il capo in sua direzione, ne ricerca gli occhi <Fumiko..ho un tumore> lo dice, lo ammette senza indugi e senza giri di parole perchè nasconderle una cosa del genere è troppo anche per lei.

10:45 Fumiko:
  [Stanza 1480] Un mezzo sorriso le scappa a quelle parole < vedo che siamo molto modesti oggi > il tono che cerca di essere leggero in quella presa in giro . Seguita da un successivo rossore dovuto a quelle occhiate, normalmente gli avrebbe chiesto di non guardarla in quel modo che tanto la imbarazza, ma è comunque su un letto d'ospedale, meglio fargli godere la vista no? < ci proverò > sospira piano con gli occhi che si spostano per la stanza < se vuoi ti racconto pure la favola della buonanotte se serve > ma non si dispiace certo di quel bacio leggero, il contatto che seppur breve le manda delle piacevoli scariche lungo il corpo . Ormai seduta poggia la borsa a terra, troppo ingombrante, e il ginocchio destro salirebbe un poco sul letto, la schiena girata verso di lui e leggermente curva < mmh > lo osserva e anche con l'imbarazzo riuscirebbe a rispondere per le rime < non credevo che il grande e potente Raido Oboro avesse bisogno di qualche spunto > il tono scherzoso. Sa bene come non gli piaccia quella fama, e a differenza di quello che altri potrebbero pensare non si è invaghita di lui per quella. Quando si sono incontrati non lo conosceva nemmeno, la perdita di memoria aveva cancellato tutto, compreso i volti più conosciuti dei ninja. Solo le occhiate curiose di molta gente l'aveva portata a chiedergli spiegazioni . < si può curare > un sospiro e le mani cercano entrambe le sue, un piccolo germoglio di speranza è quello che le dona, qualcosa che sarebbe passato e che avrebbe lasciato il proprio uomo in fretta. Ma quello che le dice infine la porta ad uno shock momentaneo, con lo sguardo che si fa vitreo e il respiro che non vi è più. Un tumore. Il peggiore dei mali. Non è una stupida, sa bene cosa porta quella malattia, ma non riesce nemmeno a pensare quella parola, figuriamoci a pensare che il proprio uomo ha il destino segnato da una malattia a cui pochi resistono . La rabbia che monta dentro con ferocia, quale malattia si era permessa di insinuarsi nel suo corpo? Perchè? Rabbia che si va a mescolare al dolore, in un turbine di emozioni negative che sembrano volerla soffocare. Il respiro che riprende affannato, i polmoni che ispirano aria e gli occhi che vanno a riempirsi di lacrime che sgorgano sulle guance bagnandole il volto. Nessuna parola che esce dalle labbra piene e aperte, cosa potrebbe dire dopotutto? Lascia le mani di lui per potarsi sul suo corpo tentando di abbracciarlo, forse quel gesto avrebbe detto molto di più? < sono qui > non lo avrebbe lasciato da solo, nemmeno se l'altro avesse preso la decisione di allontanarla dalla sua vita, sarebbe rimasta fino alla fine.

11:12 Raido:
  [Stanza 1480] La modesta è il suo forte abbiamo capito, una modestia che non è presente in lui. Conosce il proprio aspetto, conosce il proprio potenziale estetico e sa che con quel paio di occhiali può far cadere ai propri piedi chiunque e nessuno può resistere. Sono poche le ragazze che gli stanno lontano <Vorresti dire che non è vero?> la sfida anche da quel letto, non vuole cedere al proprio malanno, non vuole cedere al proprio dolore e farlo pesare ancora di più sulle spalle della ragazza. Il tono di lei è in parte triste anche se cerca di tirarsi su in qualche modo, facendo uscire dell'ironia da quelle parole, un'ironia piuttosto debole ma che apprezza particolarmente <Certo, così poi mi gusto tutta la vista> ma si sente davvero un malato terminale con quelle parole <La favola della buonanotte? Ma preferisco altro per la buonanotte se vuoi saperlo> e nuovamente il tono malizioso torna a farsi sentire mentre le successive parole di Fumiko arrivano alle di lei orecchie, parole che lo fanno deprimere per certi versi ma è anche un modo per stare tranquilli, per sorridere di quella brutta situazione in cui si sono ritrovati per volere della sorte e della sua stupidità intellettuale <Purtroppo sono un normale essere umano con una fantasia limitata> sorride verso di lei aspettando che si avvicini per averla con se <Chissà, magari possiamo farci un pensierino qua dentro> si guarda intorno, sta veramente dicendo quello che sta dicendo e la cosa lo porta a ridere ulteriormente di quella situazione. Purtroppo ha tirato fuori l'argomento e confessa quale malanno lo affligge, un tumore che lo sta uccidendo da dentro e lo sto portando lentamente alla morte. Nota la rabbia della deshi farsi sempre più presente, vede la sua disperazione e si lascia abbracciare, lascia che le di lei braccia circondino il di lui corpo. Ricambia, ricambia quella stretta con la stessa passione mentre ode quella frase venire pronunciata, una frase che significa tutto per lui e saperla al suo fianco lo porta a sorridere ancora <E non posso chiedere niente di più> averla vicino è qualcosa di particolarmente bellissimo, qualcosa che vuole con tutto se stesso <Guarirò, te lo prometto> e mantiene sempre le sue promesse. [Chk on]

11:40 Fumiko:
 < n-non ho detto questo > quella sicurezza che la fa vacillare , una sicurezza che non le appartiene nonostante i molti sguardi che ha sempre attirato su di se. A quelle successive parole non può non arrossire nuovamente e con più violenza . Lì dentro? < non farti idee strane > la voce sottile e flebile, un sussurro che può raggiungere facilmente le orecchie di lui. I corpi che sono così vicini , non può nascondergli nulla nemmeno la più piccola emozione. E infine arriva quell'abbraccio, le lacrime che continuano il loro corso scendendo copiose sulla spalla dell'Oboro, un dolore e un angoscia che non sa descrivere e che mai avrebbe potuto pensare di provare. Non si lascia andare oltre, con gli occhi spalancati e rossi che fissano un punto indefinito del muro dietro le spalle del ragazzo, le lacrime che continuano il loro corso ma non si lascia scappare nessun singhiozzo, cerca di calmare il respiro ed essere forte. Glielo deve, dopo tutto quello che lui ha fatto per lei, dopo tutto il coraggio che le infonde nel continuare una ricerca che si è già rivelata dolorosa nello scoprire la sua incredibile somiglianza con Konan, una somiglianza che qualcuno le ha imposto con forza fin da bambina. Le lacrime che lentamente smettono di scendere, chissà, forse in quei ultimi giorni le ha consumato tutte. Non crede di essere in grado di continuare a piangere per molto. scioglie l'abbraccio , le lacrime spazzate via in malo modo dalla mano destra e gli occhi puntati su di lui < guarirai > una specie di promessa con la determinazione che si evince nella luce dei suoi occhi, non avrebbe permesso che il proprio uomo si arrenda a quella malattia, e sa anche che nemmeno lui lo avrebbe fatto. E se avesse anche solo vacillato sarebbe stata li, pronta a sorreggerlo e farlo andare avanti. Il corpo che si muove in avanti, le labbra che cercano quelle di lui e si poggiano sopra per qualche momento con le palpebre chiuse a celarle lo sguardo . qualche momento di dolcezza prima di staccarsi e guardarlo in viso a pochi centimetri, proprio come la prima volta che si sono incontrati.

11:53 Raido:
  [Stanza 1480] E' incredibile come una semplice e ironica domanda la porti a vacillare in quel modo, la porti a non credere più nella sua sicurezza ma vuole che suddetta sicurezza rimanga in lei, vuole che sia sempre sicura di se <Sto scherzando> sorride nel dirlo. Non scherza molto, lo ammette ma quando lo fa vuole almeno che qualcuno si diverta senza avere una reazione del genere ma c'è tempo, c'è tempo per portare avanti le cose nel miglior modo possibile. Le sue proposte indecenti vengono a galla, è ironico anche in quel caso però una vena di malizia è sempre presente in quella parte del discorso, una discorso che sta sul serio affrontando ma con un tumore non sa quanto possa essere fattibile, non sa quanto potrebbe resistere senza sentire altre fitte a distruggergli il corpo momento dopo momento <Cosa c'è? Non ti attira il fascino del proibito?> e pensare di fare determinate cose in una stanza di ospedale è davvero proibito, specialmente perchè potrebbero entrare le infermiere e gli infermieri da un momento all'altro, non hanno privacy, non hanno modo di stare da soli ma questo lo attizza più di ogni altra cosa. La malizia viene messa da parte, l'abbraccia sentendola piangere su di se, sentendo quelle lacrime che gli bagnano la vestaglia. Ha visto troppe lacrime in questi giorni, ha visto troppe volte le persone che ama piangere e non sa quanto può reggere ancora. La stringe forte cercando di essere forte anche per lei, di non mostrarsi veramente debole <Non piangere, non c'è niente che possa farmi fuori e quando sarà tutto finito ci rideremo su> e non vede l'ora che accada ma le possibilità di sopravvivere sono molto remote e se l'operazione va male potrebbe anche dire addio a tutti quanti prima del previsto. Non vuole dare false speranze ma le false speranza la possono mantenere in piedi. Annuisce ricambiando quel bacio, chiude gli occhi baciandola senza pensarci due volte e gustandosi quel piccolo e delizioso momento <Ma...parlando di altro...il tuo esame?> riferendosi all'accademia, avrebbe dovuto sostenere l'esame ma ancora non è successo o forse si? Non lo sa e vuole saperlo.

12:10 Fumiko:
  [stanza 1480] Inarca un sopracciglio non capendo quelle scuse, la sicurezza in quella bellezza che le affibbiano non l'ha mai avuta, e mai l'avrà. Ormai fa parte di lei, la bellezza molte volte passa in ultimo piano, come con lui. Che nonostante si sia presentato nella sua bellezza quella prima sera, non si era fermata a quello, cercando qualcosa di diverso, e con suo stupore era stato proprio lui a capirla nel proprio linguaggio, nei propri pensieri e desideri, qualcosa che in pochi hanno saputo fare. Può credere che la propria faccia non possa diventare più rossa di come è adesso. In ospedale? Li dentro con qualcuno che avrebbe potuto aprire quella porta da un secondo all'altro? < n-non credo sia il momento adatto per parlare di queste cose > gli occhi che si abbassano sulle proprie mani in grembo che si contorcono tra loro in un loop quasi infinito. Sospira infine rialzando il volto < non piangerò più > e avrebbe provato a non farlo, almeno davanti a lui. Comprende come possa sentirsi, alla fine colui che ha avuto più dolore è lui. Tutte quelle lacrime da parte di così tante persone a lui vicine, non avrebbero fatto bene a nessuno e continuare significava farlo soffrire. Sospira chiudendo gli occhi, si concentra sul proprio respiro e infine li riapre, sembra più serena in un certo senso, e le labbra che si curvano timide in un dolce sorriso . < esame? > inarca un sopracciglio non comprendendo al momento quello che l'altro le voglia dire. Con tutto quello che le sta accadendo in quei giorni il suo ultimo pensiero è quello dell'accademia < ah si, l'esame > non è qualcosa di importante al momento per lei, ma risponde comunque data la curiosità altrui <ho superato l'esame teorico. Adesso manca solo il pratico > l'allenamento l'avrebbe fatto da sola probabilmente. E pensare che fino a qualche giorno prima il ragazzo stava bene, colui che avrebbe dovuto farle domare i propri sentimenti. < bene, guardiamo cosa dicono queste pagine allora, sono molto curiosa di saperlo > il tono curioso forse un poco forzato in quel tentativo di cambiare discorso ancora una volta, per passare a qualcosa di più leggero e meno importante, un modo per riprendere fiato pure . Andrebbe a recuperare il libro senza sfogliarlo < oppure è una lettura sconsigliata ad una ragazza? > il tono quasi malizioso mentre gli lancia una lunga occhiata di sbieco.

13:23 Raido:
  [Stanza 1480] Non ha visto solo la bellezza in lei, non è qualcuno che si sofferma sugli aspetti esteriori. Non può negare che Fumiko sia davvero molto bella ma non è ciò che lo attira così come non è stata la bellezza ad attirarlo verso Kaori, non è qualcuno di superficiale da fermarsi all'esterno; per attirarlo vuole capire come è dentro, come sia il suo animo e ha visto in Fumiko un animo buono, puro e con un passato tortuoso. Quella timidezza gli piace, gli piace vederla arrossire per ogni piccola cosa, lo addolcisce come non mai. Muove il busto cercando di sollevarlo, di mettersi seduto come si deve e stringendo la ragazza a se ridendo in quel momento di sconforto, di paura e dolore. Quel rossore sul di lei viso fa sciogliere qualsiasi dolore insito in lui <Quanto sei bella> le carezza il viso, la tiene con se, la tiene addosso a se per sentirla vicino, molto vicino. China il capo verso di lei dandole un bacio proprio su di esso, un bacio che vale più di mille parole. Non deve più piangere, non deve più preoccuparsi perchè tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi, sarebbe uscito da li e avrebbero riso insieme e avrebbe cercato di sistemare le cose con Kouki, con Kaori e di ricreare quella piccola famigliola. La tiene ancora ferma mentre ode quelle risposte, vuole sapere del suo esame, vuole sapere se alla fine lo ha svolto e se è riuscito a divenire genin ma, purtroppo, quella bella notizia non arriva <Devi ancora fare il pratico?> domanda stupito come se non ci volesse credere, sta passando troppo tempo <Allora appena ritorni a Konoha voglio che lo affronti, così quando uscirò di qui potrò vedere il copri fronte su di te..sono sicuro che ti dona molto> commenta pensando a quell'eventualità. Vederla con il copri fronte, vederla finalmente con il grado di genin, una kunoichi in piena regola e poi, il tono malizioso. La guarda inarcando un sopracciglio, vuole sapere cosa dice il libro e quella domanda indiretta <Ma come, non hai detto che non è il posto per parlare di queste cose?> domanda a sua volta malizioso <Se lo leggessi comincerei a temere per me> perchè si, su quel libro vi sono cose che possono provare entrambi e non vuole che la fantasia della giovane venga stuzzicata troppo.

14:30 Fumiko:
 Sorride sfregando il naso sul suo petto , quell'abbraccio che ricambia sentendo il tessuto che per nulla dona al giovane, qualcosa di troppo statico , duro e per nulla vitale < preferisco quando hai il tuo kimono > con il delicato tessuto che avvolge il corpo di lui, quella "cosa" che ha dentro che sta risucchiando la sua vita giorno dopo giorno, non sa nulla del segno maledetto, non sa che è quello ad aver causato il tutto. Sospira calmandosi infine, il respiro più basso e tranquillo in quel sereno dopo la tempesta. Alla fine era riuscita a tenere tutto dentro senza crollare, sa delle due donne che hanno e fanno parte della vita di lui,cosa probabilmente che in tutto quel contesto la bambina la stia odiando le sembra quasi legittimo nonostante non abbia nessuna colpa lei. Non sapeva della presenza di quella donna tanto importante è che adesso è ritornata, ma non prova alcuna rabbia verso di lei, nessun sentimento negativo. Compassione, perché anche lei avrebbe sofferto molto per una situazione del genere. Scuote il capo per non pensarci, non è ancora a casa < si devo ancora > con tutta quell agitazione, tutto quello che è successo non ha avuto nemmeno la forza di alzarsi dal letto, solo perché lui stesso le ha mandato un messaggio dicendole di venire lì a Kusa < ho incontrato di nuovo il Senju > comincia con calma osservandolo < ha detto di essere sicuro di aver visto il mio anello da qualche parte, era sicuro > non è triste, e per quanto quell informazione l'abbia messa in agitazione non può che passare in ultimo piano al momento < prometto che quando torno a Konoha ti farò fiero di me > un altro sorriso mentre piega il capo verso destra. Il copri fronte, a quello ci tiene molto, sarebbe come mettere finalmente radici invece di rimanere sospesa in una terra che non può considerare casa propria a tutti gli effetti . Lo guarda , la vede come la sfida implicita. Si alza con ancora il volto rosso e si precipita verso la porta di uscita, la apre e sbuca fuori con la testa guardando a destra e sinistra, e poi la chiuderebbe nuovamente. A chiave questa volta. Il libro in mano e lo apre infine a caso, si schiarisce la gola iniziando quindi a leggere a voce alta farsi e frasi del libro, camminando verso il ragazzo, l'imbarazzo che la raggiunge quando inizia a leggere cose sconce che le fanno tremare la voce e gli occhi più lucidi. Avrebbero continuato così, forse. [ end]

14:46 Raido:
 Si preferisce anche lui con il kimono, con quell'abito è decisamente se stesso, molto più di quanto non sembri. Gli mancano gli abiti giornalieri, quei vestiti con cui è solito uscire e mostrarsi in pubblico in tutta la sua portentosa imponenza <A me basterebbe anche solo l'armatura> l'armatura è scomoda ma certamente è meglio di questa vestaglia schifosa che è costretto a indossare tutti i giorni. Avere le chiappe al vento non è una cosa bella, tutt'altro, è qualcosa che detesta profondamente. Ora stanno bene, stanno in pace, tranquilli, accoccolati tra le braccia l'uno dell'altro e così vuole passare il tempo in ospedale, vuole stare tranquillo con lei senza dover pensare al tumore che lo sta uccidendo giorno dopo giorno, non vuole che i pensieri divengano tristi tutti in una volta, ha bisogno di sorridere e stare bene. Vuole che la ragazza viva la sua vita, vuole che stia bene e che diventi ninja il prima possibile ma purtroppo così non è, non ancora almeno <Il ragazzino?> commenta con una punta di gelosia nella voce per poi ascoltare la frase successiva. Sospira pensando alla di lei storia e al modo in cui risolverla una volta per tutte <Uscito da qua contatterò qualche mio amico e cominceremo le ricerche> e si, ha molti amici sparsi per l'alleanza ninja, molti dei quali sono ninja potenti a loro volta <Ma io sono già fiero di te> sorride per poi vederla alzarsi con il viso talmente rosso da fare invidia a un peperone. La segue con lo sguardo notando come la porta venga chiusa e lo sguardo malizioso si forma sul viso del Jonin mentre si prepara a quello che sta per succedere ed è sicuro di ogni singola cosa non vedendo l'ora. [End per cambio chat]

Raido mette Fumiko alla luce di tutto quello che gli sta accadendo, del tumore che si sta portando via la sua vita. Lei dal canto proprio gli sta vicino come può . Il tutto va infine a sfociare nei sentimenti che provano l'uno per l'altro.