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Bisogno di solitudine

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con Kaori, Jiren

22:28 Kaori:
 Erano passati quasi due mesi da quando non metteva piede a Konoha. Quasi due mesi da quando non osservava il Villaggio dalla cima di quel monte. Quasi due mesi da quando non vedeva Raido e Kouki. Hitomu, sua madre, Ren... Due mesi durante i quali è rimasta sola, in giro per il mondo, accompagnata solo e soltanto da due costanti compagni di viaggio: Asia, la sua tigre del bengala dal lucido manto arancione, bianco e nero ed il dolore. Ha affrontato un cammino duro, doloroso e solitario Kaori per tornare ad essere una persona forte ed equilibrata. Ha affrontato le peggiori pene che abbia mai incontrato sulla sua strada ed ora è tornata più temprata, pronta e preoccupata. E' riuscita ad accettare e superare -questa volta per davvero- il dolore successivo alla morte di suo padre. E' riuscita ad accogliere quella perdita e a non farsi più schiacciare da essa. E' riuscita a metabolizzare il lutto e ad accettare persino l'idea che Akane sarebbe sopravvissuta, che non sarebbe stata uccisa. E' cresciuta, in questo periodo, e ancora non sa quale sia stato il prezzo da pagare per la ritrovata serenità con se stessa. Non sa che ha perduto Raido per questo. Non sa quanta gente abbia sofferto la sua muta e improvvisa lontananza. Non sa delle numerose lettere che Ren ha lasciato a casa sua. Non sa quanto le cose siano cambiate durante la sua assenza. Non è ancora pronta a saperlo, per ora desidera semplicemente fare quel grande passo: tornare a casa. Si trova sulla cima del monte dei volti di pietra, al di sopra del volto di Hitomu, ad osservare il Villaggio sottostante. La luna brilla sulla sua testa, il cielo nero ricopre interamente l'orizzonte. Una notte deliziosa, silenziosa e fresca. La brezza è una carezza pungente sulla pelle, mille odori diversi si mescolano salendo fin lassù. Tutto ciò che rimane di essi è un lontano retrogusto mentre inspirando Kaori può semplicemente avvertire l'aria fresca e pulita di un Villaggio immerso nel verde. Kaori indossa una canotta bianca che lascia spalla e braccia nude e ricade larga e morbida fino alle cosce. Uno stretto paio di pantaloni elasticizzati neri le fascia le gambe mentre dei pratici stivali da kunoichi le risalgono i polpacci giungendo alle ginocchia. Un abbigliamento semplice, comodo ed efficace. Una alta cintura avvolge i fianchi stretti, di traverso, reggendo una tasca porta-oggetti mentre alcun porta kunai e shuriken risiede alle cosce della ragazza. Il coprifronte della Foglia ricevuto da Azrael Nara è come sempre legato attorno alla gola con la placca metallica a difesa della carne sensibile mentre i lunghi capelli viola scuro svolazzano alle sue spalle come fili di tenebra, smossi dal vento. Osserva il Villaggio in silenzio, da sola, con espressione serena. Gli occhi non sono più carichi di quel dolore profondo e lancinante, non più colmi di rancore e timore. Il suo sguardo è pulito, leggero, forte. Una nuova consapevolezza riempie l'animo della Hyuga che, sistemandosi una ciocca dietro l'orecchio sinistro, chiude gli occhi sollevando il capo verso l'alto, godendosi un nuovo alito di brezza a scivolare sulla pelle candida del suo viso. [chakra: on]

22:39 Jiren:
 Dopo la discussione avvenuta esattamente ventiquattro ore fa con Fumiko non ha più rivolta parola a nessuno. Colpa anche del suo carattere, introverso, apatico, odioso alla vista di molte persone. Sembrerebbe odiare tutti ma in fondo non è realmente così. Attualmente si ritrova nel salire varie scale in modo tale da finire in cima al monte che rivela a tutti gli abitati i vari Hokage che Konoha abbia avuto. Dal primo fino attuale. Shinobi che hanno segnato la storia del villaggio stesso, sopratutto il Primo. Tanta, tantissima stima per lui con l'ambizione di diventare, un giorno, potete come lui. Le sue imprese sono state conosciute da tutti, come il Dio degli Shinobi, imbattibile, impareggiabile . Sono solo sogni che passano per la mente del ragazzo . Mancano pochi gradini prima di poter raggiungere la meta precisata questa sera. Si presente molto semplicemente, una maglietta nera, accompagnati da dei pantaloni del medesimo colore. Capelli, Blu notte, legati in modo tale da formare una coda che gli ricade lungo la propria schiena. Occhi con delle colorazioni differenti, il destro Rosso mentre il mancino Blu. Sembrerebbe una rarità da vedere ma non è proprio così. Molti soggetti hanno questa differenza, solo che, ovviamente, sono fin troppo pochi paragonati all'intera razza umana. Dell'aria viene inspirata nel momento in cui raggiungerebbe la vetta, sembrerebbe che non ci sia nessuno, ignaro che nel momento in cui i sporgerà dalla ringhiera che delimita la zona invalicabile della montagna potrà osservare la figura della ragazza. <... Tace, vuole solo godersi il silenzio e la pace presente.

22:50 Kaori:
 Si sente in pace, si sente serena in questo momento. Ha raggiunto un obiettivo che per molto tempo aveva quasi ritenuto irraggiungibile. E' riuscita a superare la più grande difficoltà della sua vita e questo la porta a sentirsi in qualche modo completa. Quel qualcosa che si era rotto dentro di lei molto tempo prima, aveva finalmente trovato un nuovo modo di ripararsi. Le parti di sé che s'erano frantumate sono ora nuovamente riunite in un unico nuovo intero. Kaori è tornata. Non più ferita, non più sanguinante. Il suo cuore è segnato da una lunga e profonda cicatrice, certo, ma ormai è stata definitivamente chiusa e ricucita. Avrebbe fatto male, talvolta, il ricordo di quel periodo in cui quel segno non era lì, ma non avrebbe più sanguinato. Questo è un gran traguardo per lei. Tuttavia la realizzazione di questo suo obiettivo porta una gioia che è a tratti oscurata dalla colpa. E' sgusciata via nel cuore della notte dalla sua stanza d'ospedale. Ha abbandonato Konoha senza avvisar nessuno, senza salutar nessuno, scappando a Kusa da Asia per poi partire per il mondo al suo fianco. Non sente i suoi cari da mesi e loro non hanno notizie di lei. Un atto crudele, deplorevole, di cui sente il gran peso sulle spalle. Ma è qualcosa che ha ritenuto necessario fare, qualcosa che doveva fare per sé. Teme il momento in cui avrebbe affrontato la sua famiglia, i suoi amici. Suo marito. O... la persona che avrebbe dovuto essere tale. Il matrimonio è saltato senza la sposa e lei non sa se Raido, dopo questa sua sparizione, la consideri ancora sua. Lo spera. Una parte di lei è sicura che l'altro l'avrebbe attesa per sempre se mai fosse sparita. Ma un'altra, meno sognatrice e più pragmatica, cerca di convincersi a tenere i piedi per terra. E' sparita senza avviso per mesi. Sarebbe stato arrabbiato e non avrebbe potuto far nulla per arginare il suo dolore. Ne avrebbe avute tutte le ragioni. Era anche possibile che non sarebbe tornato da lei... Sospirando Kaori cerca di scacciare questo pensiero. Non vuole pensarci, non ora. Avrebbe potuto farlo l'indomani dopo una lunga notte di sonno. Adesso... adesso vuole solamente sentirsi a casa, sentirsi tornata a Konoha. Schiude quindi le labbra, la Hyuga, andando a far uscire bassa la voce. Canta nella notte, sicura d'esser sola, non avendo prestato poi molta attenzione all'arrivo del ragazzo sopra di sé. Canta una vecchia canzone tipica di Konoha, un brano dolce e nostalgico assieme. Una canzone che sa di ritrovamenti e addii. Canta con voce morbida, gentile, quasi a voler salutare con quella melodia la sua patria tanto amata. [chakra: on]

23:01 Jiren:
 Le proprie iridi vanno ad osservare l panorama che tale posta mette a disposizione. La man destra andrebbe , ora, ad infilarsi nella tasca dei rispettivi pantaloni in modo tale da andare ad estrarre un pacchetto di sigarette assieme ad un accendino. Aprirebbe il pacchetto per poi portarselo all'altezza delle labbra in modo tale che grazie ad esse dopo averle leggermente aperte e socchiuse sulla parte marrone della sigaretta, verrebbe sfilata mediante un movimento del capo che sarebbe tirato indietro e della stessa mano, la quale regge l'oggetto in questione, verso il basso. Riporterebbe il pacchetto in tasca nel mentre la mancina, avete, ora, l'accendino mediante un movimento del pollice sulla rotellina, formerebbe quasi un semicerchio su di esso imprimendo forza in modo tale che la pietra focaia compi il suo dovere grazie anche al gas che alimenterebbe la scintilla facendola diventare fuoco. Fiamma che viene appoggiata alla “testa” della sigaretta in modo tale da accenderla. Va ora ad appoggiarsi alla ringhiera appoggiando entrambi i gomiti con lo sguardo rivolto verso l'intero villaggio. Non s'accorge ancora di Kaori , tanti pensieri li circolano in mente, troppo occupato nel sentir la voce della donna. La sigaretta verrebbe pian pian consumata, forse anche in una maniera fin troppo veloce. <Uhm?> Mormora, solo s'accorge di qualche cantilena proveniente esattamente da sotto di se. A quanto pare non è da solo e a quanto pare si tratterebbe di una donna. Abbasserebbe lo sguardo così che possa intravedere la sua figura, deve innanzitutto trovarla, è anche buio, perciò farà fatica a trovarla.<Ehi!> La richiama <Dove sei?> Molto meglio mettere in chiaro determinate cose. E se fosse un fantasma?. Ci sarebbe da preoccuparsi.

23:19 Kaori:
 Curioso, no? Come due persone si ritrovino nella stessa notte, nello stesso luogo, senza vedersi. Ignari entrambi dell'altrui presenza, si godono quella serata con la sola compagnia della propria ombra, dei propri pensieri. I propri ricordi. L'uno accompagnato dalla fidata sigaretta, l'altra dal suo semplice distante canto. La brezza soffia gentile, la calura estiva viene straziata da quell'alito di vento fresco che rende piacevole la notte. Kaori si sente avvolta da una sensazione di leggera pace mentre la voce esce calda dalle sue labbra morbide. Non sa ancora che il mondo le si sta per sgretolare sotto i piedi. Si gode quell'attimo di pace finché può. Mentre canta il suo bentornato a Konoha, una voce interrompe i suoi pensieri ed il suo fare, portandola a bloccarsi d'istinto. Giunge dall'alto, dal monte. La ragazza richiude le labbra e, voltandosi verso la parete rocciosa, nota sopra di sé la figura di qualcuno appoggiata alla ringhiera. E' buio, è notte e non si vede bene. Può a stento distinguere i contorni d'una sagoma apparentemente sconosciuta a giudicare dalla voce mai udita prima. La giovane non risponde, non subito, ma si concentra per far sì che il chakra dentro di lei ribolla. Andrebbe a raccoglierne una parte per incanalarlo lungo le gambe e portarlo a scorrere fino ai piedi, alle piante, per farlo fuoriuscire dagli tsubo lì presenti. Andrebbe a far uscire una piccola porzione di chakra sufficiente a venir plasmata sotto le suole come una patina aderente e adesiva che andrebbe a porsi come unico intermezzo fra le sue scarpe ed il terreno. A quel punto, se vi fosse riuscita, Kaori andrebbe a muovere qualche lento passo lungo la parete verticale del monte, alle spalle dei capelli di Hitomu. Inizierebbe a camminare serenamente, come fosse la cosa più normale del mondo, coi capelli a pendere verso il basso, smossi dalla brezza. Camminerebbe fino a risalire la ringhiera stessa e fermarsi, verticalmente anche lei ora, sulla cima della stessa. <Eccomi> risponderebbe a quel punto, semplicemente, fermandosi a circa un metro di distanza dal ragazzo, osservandone ora i lineamenti. I capelli blu, le iridi bicromatiche, la pelle chiara. La sua espressione è gentile, il volto della Hyuga famoso in quel di Konohagakure contrariamente a quello di lui. <Mi dispiace di averti disturbato> avrebbe aggiunto, poco dopo, stringendosi nelle spalle. [Rilascio del chakra finale] [chakra: on]

23:32 Jiren:
 Attente impazientemente l'arrivo di qualche figura ma a quanto pare per il momento non si avvede di nessuno. Si stacca leggermente dalla ringhiera in modo tale da poter compiere un giro su se stesso, cercando di individuare con lo sguardo la presenza di qualcuno . Negativo. <....> Tace mentre il proprio petto verrebbe gonfiato per via dell'incanalamento dell'aria nei polmoni. Si appoggerebbe nuovamente sulla ringhiera appoggiando gli avambracci nel mentre la man destra, precisamente tra indice e medio vi sarebbe la sigaretta, quasi terminata. Forse sarà stato una sua impressione, forse sarà veramente la presenza di un essere extrasensoriale , chissà. Ripone ancora una volta lo sguardo sui vari tetti delle case presenti al villaggio, ognuno con forma e colore diverso. Ognuno con una propria storia alle spalle. Capo che ora andrebbe a muoversi , avvertendo vari passi provenirgli da sotto. L'abbasserebbe, portando le proprie iridi ad osservare la cima del capo dei vari volti incisi. Noterebbe una figura incamminarsi verso di se , la cosa non lo spaventerebbe. Ha visto parecchi Ninja camminare sui muri, non si spaventerà nemmeno questa volta. Deve ancora iniziare all'accademia, sicuramente ci sarà una spiegazione a tutto. Sicuramente una volta capito il meccanismo sarà davvero facile. Segue con lo sguardo quell'ombra divenire pian piano sempre più conforme , con le sue fattezze che iniziano a farsi intravedere. L'osserva intentamente, da testa ai piedi nel momento si palesa d'innanzi a lei a circa un metro di distanza. <Non mi hai assolutamente disturbato.> Pacato nell'affermarlo. <Non pensavo ci fosse qualcuno oltre me qui a quest'ora. > Ecco la realtà dei fatti.

23:45 Kaori:
 La ragazza è tranquilla, pacata, stanca per il lungo viaggio solo ora terminato. Eppure al tempo stesso non si sente così in pace da molto tempo. Osserva i lineamenti tranquilli e niente affatto turbati del giovane andando semplicemente a scivolare verso il basso, andando a sedersi sulla ringhiera con le spalle rivolte verso il precipizio ed il busto in direzione dell' "interno" del monte, ove Jiren attende. Le mani andrebbero a richiudersi attorno al ferro della recinzione ai lati delle cosce della Hyuga che, osservandolo, avverte i capelli smuoversi e svolazzare tutt'attorno, smossi dal vento. Ode la sua voce, le sue parole e si ritrova ad abbozzare un lieve sorriso distante, nostalgico, inclinando ora il capo all'indietro così da portare il viso verso l'alto. Le iridi perlacee tipiche della sua casata a cercare la luna splendente. <Questo luogo è molto importante per molta gente> dice la ragazza respirando piano, a fondo, senza fretta alcuna. <Solitamente vengo qui ogni volta che ho bisogno di pensare o di star sola. O quando qualcosa di importante accade> rivela lei tornando ora ad abbassare il capo per porre le iridi chiare sulla figura dell'altro, poco distante. Ne scruta i lineamenti con fare sereno, pacato, per brevi attimi prima di smuovere le labbra una seconda volta, schioccando appena la lingua sul palato. <Tu come mai sei qui?> domanderebbe, allora, puntando lo sguardo in quello di lui, quasi a voler cercare la verità nascosta dietro le iridi, la verità che avrebbe potuto nascondere dietro le sue parole. <Bisogno di solitudine? O di riflettere?> tenterebbe, pacata, sbattendo le ciglia una, due, tre volte prima di tenere lo sguardo ora ben aperto e fisso in quello di lui, la voce a silenziarsi adesso nell'attesa di una sua risposta. [Rilascio del chakra finale] [chakra: on]

00:01 Jiren:
 La osserva senza lasciar nulla al caso. Segue ogni suo movimento in modo tale da cercar di capire cosa vuole fare. Ovviamente non la ostacola, no avrebbe nessuna intenzione e sopratutto nessuna motivazione per compiere tali gesti. La sigaretta ormai è terminata, non ci penserebbe due volte. La cicca verrebbe fermata, ora, tra pollice e medio per poi andrebbe a compiere un semplice gesto. Imprimerebbe forza nel dito medio così da spingerlo in avanti in modo tale da far “volare” la sigaretta d'innanzi a se. Una specie di colpo a stella. <Se mi permetti.. Non sono d'accordo> Il motivo?. <In questo momento questo non è un luogo importante per la gente, lo è il centro del villaggio dove si sta svolgendo una festa. Un posto come questo diviene importante solo ed esclusivamente quando c'è una motivazione che induce la gente a venire >.Ascolta la sua voce, il suo vociferare, capendo in parte i motivi per cui anche lei si trova qui. <Capisco. > Replica < Deduco che quello che ha disturbato qualcuno sia proprio io. > Riferendosi alla prima domanda che la donna gli ha posto nel momento in cui ha raggiunto la di lui posizione. Andrebbe a compiere una mezza rotazione sul proprio busto, lasciando che anche le gambe compiano lo stesso rotazione. Si porterebbe ad avere la ringhiere alla proprie spalle e Kaori alla propria destra. Non osserva più il villaggio avendolo alle proprie spalle ma il cielo. <Bisogno di solitudine.> Risponde prontamente alla sua domanda. <Non mi piacciono i luoghi affollati governati dal caos. Preferisco la pace e il silenzio. > Cerca di mettere in chiaro determinate cose. <Jiren> Si presenta in fine.

00:21 Kaori:
 Il pensiero del ragazzo porta Kaori ad ascoltarlo silente. Lascia che la sua voce la raggiunga che i suoi pensieri vengano esternati senza interromperlo, senza smuovere d'un muscolo il viso. Non lo frena fino a quando non è egli stesso ad arrestare il proprio dire. La ragazza inspira piano, a fondo, sentendo man mano la stanchezza del viaggio accumularsi sulle spalle mentre l'altro va a lanciar via i resti di quella semplice sigaretta ormai consunta. <Questo posto è sempre speciale per i Konohani. O, almeno, gran parte di essi> direbbe la Hyuga al tacer dell'altro, ruotando verso lui il proprio viso, il proprio sguardo. <Anche se viene frequentato solo in particolari circostanze non è meno importante quando invece è deserto. Almeno io la penso così> si stringe leggermente nelle spalle non volendo in alcun modo imporre il proprio pensiero a quello dell'altro. E' sensato ciò che egli ha detto e non avrebbe alcun motivo di dirgli che sbaglia a vederla in quel modo. Non lo pensa, dopotutto. La vede solo diversamente il che vuol dire che potrebbe essere lei a vederla in modo sbagliato, dopotutto. Al sentire il successivo dire del konohano, poi, la Hyuga va a scuotere appena il capo abbozzando un piccolo sorriso mesto. <No> dice con voce bassa, morbida, tornando ad osservarlo. <Non mi hai disturbata> sorride lei sincera. Non le dispiace quell'incontro, anzi. Le fa piacere non passare da sola quella serata. Ed è contenta di passare quei pochi attimi con qualcuno che non ha motivo di odiarla per la sua fuga improvvisa dalle sue responsabilità. Un modo piacevole di tornare a casa prima di affrontare le conseguenze delle sue scelte. Osserva il giovane andare a posizionarsi al di lei fianco, poggiato alla ringhiera e ne segue il moto con lo sguardo fino a quando non ode la sua voce infrangere nuovamente il silenzio della notte. <Sì. Anche io> ammette lei inspirando a fondo, gonfiando i polmoni, il petto, osservando a sua volta la luna sopra di loro. <A volte mi sembra di avere già abbastanza confusione nella mia testa per poterla sopportare anche tutt'attorno> ammette lei con fare disinvolto, tranquillo, dondolando appena le gambe oltre la ringhiera sulla quale siede. <Altre soffoco nella confusione circostante quella che ho dentro. Dipende dal momento, suppongo> continua poco dopo stringendosi nuovamente nelle piccole spalle. Solo a quel punto torna ad osservarlo per udire dunque la sua breve ma concisa presentazione. <Kaori> risponde, a sua volta, senza troppi preamboli o giri di parole. Le sembra una presenza tranquilla e piacevole quella dell'altro: c'è qualcosa di pacato nel suo atteggiamento che quasi la rasserena. Forse possono solo comprendere, entrambi, il bisogno di rimaner soli ancora per un po'. <Ti dispiace se siamo soli insieme ancora un po'?> domanderebbe, allora, con alcun doppio fine presente nel tono o nel sorriso candido. La richiesta di condividere semplicemente quel luogo per rimanere entrambi isolati dalla folla sottostante. [Rilascio del chakra finale] [chakra: on] [Scusa la lentezza çwç]

00:38 Jiren:
 Non le sembra poi una donna da sottovalutare. Le solite donne che ammettono di aver vari problemi che non sanno come affrontarli. Anzi. Sembra del tutto contrario. Una ragazza che sa cosa vuole. E' difficile incontrare una tale persone. Molti si sarebbero già lamentati anche per il modo di fare dello Yaksha. Forse ci va d'accordo per il semplice motivo che sono simili?. Chissà. <Anche io la penso così.> Si riferisce alla frase relativa al posto in cui sono adesso. <<Ma dimmi, hai mai visto parecchia gente qui sopra solo ed esclusivamente per il piacere di venir ad osservare la visione che questa montagna da?. Hai mai visto qualcuno venir qui e interessarsi alla storia dei Kage precedenti?.> Scrolla le spalle nel mentre il proprio capo andrebbe a muoversi a destra e manca. <Io mai. Questo perchè sottovalutano ciò che è stato e pensano solo a ciò che sarà> Il passato è molto importante. Ambedue le braccia ora vanno a portarsi all'altezza del petto, incrociandosi tra di loro . Braccia conserte e capo che osserva sempre la maestosità del cielo. <Ritieniti fortunata> Per cosa? <Per avere confusione nella tua testa. Questo vuol dire che hai dei vari problemi da affrontare. Ma sarai solo tu a porre fine a tutto ciò e quando lo avrai fatto di certo non sarai più quella di ora. Sai diversa. > Replica alle sue parole <Anche io tempo fa mi svegliavo già confuso, non sapevo chi ero, non sapevo perchè mi trovavo lì. Non sapevo nulla di me. Ho ritrovato la strada da intraprendere e adesso eccomi qui. Con altri pensieri per la testa e con la voglia di portarli a termine per diventare qualcuno migliore. > Ha vari obbiettivi da raggiungere. <Piacere mio> Le risponde per poi andar ad udire la sua ultima domanda. Il capo viene abbassato e portato ad osservare quello altrui. <Certo. >Non le sorride, è davvero difficile che compia un gesto simile.

00:56 Kaori:
 La domanda del ragazzo porta la Hyuga a fissarlo silente. C'è qualcosa di educato e distante in lui che porta la ragazza a chiedersi se sia sempre stato così o se invece qualche particolare evento l'abbia cambiato. Non vede alcun coprifronte addosso all'altro, alcuna arma. Forse non è un ninja, forse non ha nulla a che fare col cammino da shinobi. Magari è solo un ragazzo come tanti destinato ad essere un commerciante, un pittore, un cuoco. Chissà? <Uhm> riflette la Hyuga alla domanda dell'altro, inclinando appena il capo verso la spalla sinistra. <Non parecchia, no. Ma qualcuno sì> rivela lei andando a fissarlo con espressione rilassata. <Hitomu, per esempio, spesso e volentieri viene qui a cercare il consiglio dei vecchi Kage. Come se guardarne questi volti immortali possa dargli delle risposte o possa rassicurarlo di star facendo bene il suo compito> rivela lei con una espressione ora intenerita e dolce sul viso, ricordando le volte in cui in passato aveva incontrato il Nono proprio lì. <Ma shhh, non dire che te l'ho detto!> andrebbe ad aggiungere, subito dopo, scoccandogli un occhiolino divertito, l'indice ad alzarsi dinnanzi le labbra come a volergli intimare il silenzio. <Ma sì, hai ragione. Non molti guardano al passato. Si preferisce scappare da esso buttandosi a capofitto nel futuro...> ammette lei, più seria, abbassando ora lo sguardo. E' quel che ha fatto lei. Scappare dal dolore dei ricordi cercando di immergersi in un futuro per il quale non era affatto pronta. E ha incasinato tutto. Jiren va ad incrociare le braccia al petto e quando parla di nuovo porta Kaori a fissarlo, silente. Ascolta le sue parole e trova che l'altro appaia più deciso di molti altri alla sua età. Ad occhio e croce, guardandolo, non lo direbbe molto più grande di lei. <Oh non siamo mai gli stessi. Ogni secondo cambiamo, mutiamo e neppure ce ne rendiamo conto. Adesso non sono più la stessa d'un istante fa e domani sarò mille volte diversa rispetto ad ora. Ogni secondo scandisce una nuova trasformazione dentro di noi> chiosa la ragazza andando ad inspirare l'aria della notte mentre la brezza soffia pungente sulla pelle nuda delle sue braccia. <Mi fa piacere che tu abbia trovato la tua strada> aggiunge, poco dopo, guardandolo, per poi accennare un timido sorriso quando l'altro le concede di rimanere lì ancora per un po'. <Fra poco dovrò tornare a casa> mormora lei scendendo ora dalla ringhiera e portando i piedi a toccar terra, il corpo a ruotare verso il precipizio, le mani a poggiarsi sul parapetto metallico. <Tu cosa farai?> [Rilascio del chakra finale] [chakra: on]

01:12 Jiren:
 Attende ora le varie risposte che la ragazza ha da dargli. Curioso come non mai. Fortunatamente ha trovato qualcuno con cui passare del tempo dialogando. <Hitomu dici?>Lui frequenta spesso questo posto ma non ha mai trovato l'Hokage. <Capisco. Non ho mai avuto l'onore di conoscerlo di persona. Spero lo avrà quando diventerò uno Shinobi per questo villaggio. >Svelato uno dei suoi tanti obbiettivi. <Di certo, ne sono convinto. Diventerò più forte di lui.> Se si vuole raggiungere un qualcosa non bisogna mai arrendersi e lottare per arrivare al successo. <Non so cosa tu penserai di me ora, ma non m'importa. Diventare il più forte dei forti è una cosa che mi eccita> Ovviamente tutto questo viene affermato con fare pacato, senza alare il proprio tono di voce, nulla. <Il passato può solo dare forza per il tuo futuro. E' questo quello che fa andare avanti una persona. > Afferma nel mentre andrebbe a distaccarsi dalla ringhiera, riportando entrambe le braccia lungo i suoi rispettivi fianchi. Compierebbe due passi in avanti per poi arrestarsi. <Esatto. Ogni giorno cambiamo il nostro modo di fare. Di certo domani io sarò una persona diversa, sarò maturato ma oggi posso solo imparare come vivere meglio domani. > Proferisce col molta calma. <Ti ringrazio ma la mia strada è iniziata poco fa. La strada è in salita , sarà dura ma ce la farò. Perdere è un vocabolo che non conosco. > Solo ora abbozza un lieve sorriso. <Io sto andando, si è fatto tardi. Se vuoi possiamo tornare insieme al villaggio, come preferisci. Nel caso tu voglia rimanere ancora qui sappi che è stato un piacere scambiare due parole con te . Mi ha fatto piacere conoscerti, Kaori.> Si congeda indipendentemente da ciò che farà la Kunoichi.

01:24 Kaori:
 <Penso che hai un obiettivo preciso nella tua mente e che sembri deciso a raggiungerlo> dice Kaori guardandolo con un sorriso tranquillo. E' colpita dalla determinazione del giovane, colpita dal desiderio di voler superare in forza e potenza l'Hokage. Piacevolmente colpita. Le fa piacere vedere una simile sicurezza in quelle giovani leve. Aveva visto giusto quando ha dedotto che l'altro non è un ninja. Non ancora, per lo meno. <Comunque presto o tardi lo conoscerai anche tu e sono sicura che gli farà piacere sapere che miri a superare la sua forza. Desidera avere attorno a sé ninja ben determinati e vogliosi di superarsi, caratteristiche che sicuramente sembrano non mancarti> sorride ancora, lei, ripensando a quando Hitomu le ha chiesto se ancora oggi esistono ninja desiderosi di divenire Hokage. Il ragazzo non ha detto di volerlo essere, ma già voler mirare ad essere il ninja più forte della Foglia è un passo. Kaori ascolta muta il discorso posto da Jiren e annuisce semplicemente concordando con lui. Le piace lo spirito di quel giovane, lo trova interessante. <Sono felice che la pensi così. Sono sicura che presto o tardi raggiungerai i risultati che desideri: nei tuoi occhi brucia una fiamma difficile da estinguere, Jiren> sorride lei sincera, guardandolo, prima di udire le sue parole. A quanto pare anche per lui è tempo d'andare. La ragazza sorride a sua volta e, guardandolo, schiude le labbra per un istante soltanto. <Anche a me ha fatto molto piacere. Ma vorrei rimanere qui ancora un po' se non ti dispiace> ammetterebbe, piano, guardandolo in volto. Non è ancora pronta ad affrontare le conseguenze delle sue azioni. Ancora per qualche attimo vuole farsi abbracciare dal confortevole senso di sicurezza che quel panorama le dà. <Buona fortuna per i tuoi sogni, Jiren. E Buonanotte> lo saluta, allora, prima di vederlo sparire verso le scale. [END]

Kaori e Jiren s'incontrano per caso dopo aver cercato un luogo dove poter trovare un po' di pace e silenzio.

Jiren alla ricerca di solitudine, Kaori di un luogo da cui poter osservare Konoha e sentirsi tornata a casa.