Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

[Affinità Asia - EXTEMPORE] - Affrontare un vecchio demone.

Free

0
0
con Kaori

17:07 Kaori:
  [EXTEMPORE] Un nuovo mattino saluta quel dì di Kusagakure. Il cielo è ancora limpido, il sole alto, la brezza fresca. I giorni si stanno susseguendo monotoni in quella parte di Villaggio della quale nessuno è partecipe. Nessuno sa che qualcuno vive in quella casa nascosta nel bosco, nessuno sa che fra quelle mura la copia di Kaori sta cercando di salvare dal baratro la vita di Asia. La ragazza non ha idea che la vera special jonin si trova al momento in ospedale a causa di una ferita subita in battaglia. Non sa cosa le sia successo, ma sa solo che sente ogni giorno più vicina a sé la presenza della tigre. Non la lascia mai sola, le rimane sempre accanto tranne quando va a procurarle nuovo cibo e nuova acqua. Non sa dire se la creatura si fidi di lei, se il loro rapporto stia migliorando, sa solo che l'altra si limita ad accettare i suoi pasti. Non si alza, però. Non si muove. Rimane stesa sulla veste di Kurako a fissare la stanza mentre Kaori cerca di parlarle, di avvicinarsi a lei. Non sfugge i suoi contatti, ma neppure li asseconda. Semplicemente li subisce, come se non le importasse altrimenti. C'è qualcosa, in quel suo atteggiamento, che le suona però terribilmente familiare e comprensibile... c'è qualcosa nello sguardo di Asia, nella sua placida insofferenza che porta Kaori a sentirsi ancor più vicina a lei. [chakra: 98/98]

17:21 Kaori:
  [EXTEMPORE] Sospirando, dopo essersi svegliata, la copia si alza da terra dove ha dormito nelle ultime notti con stoica fermezza. Ogni sera si rannicchia sul pavimento accanto ad Asia e dorme al suo fianco, scomoda e dolorante, per dimostrarle che non sarebbe andata via. Ogni sera le rimane accanto e ogni mattino si sveglia vicino a lei. Si chiede se queste notti si possano rivelare in qualche modo utili per il loro rapporto, se effettivamente possano dimostrare qualcosa alla creatura accanto a sé. Con un mezzo sorriso rivolto alla tigre, Kaori si dirige verso il bagno per cercare di svegliarsi del tutto. Guardandosi allo specchio la Hyuga si ritrova a fissare nel vetro il proprio riflesso. Un viso pallido, bianco come sempre, con i lunghi capelli scuri e le iridi perlacee. Eppure c'è qualcosa nel suo sguardo, nella sua espressione, che la porta a schiudere d'istinto le labbra. Nota per la prima volta la somiglianza fra la propria e quella di Asia. La stessa tenebra oscura avvolge le loro iridi chiare. La stessa ombra distante e lontana balugina nei loro occhi. La solitudine. La sofferenza. La perdita. Non se n'era resa conto prima, convinta com'era di aver trovato un equilibrio nella sua vita, ma adesso -dopo diversi giorni di convivenza con la sola tigre- si accorge di quanto simile il suo sguardo sia a quello di Asia. Sofferente, distante, ancora incerto. Si lava il viso soprappensiero, pensosa, chiedendosi cosa questo possa significare. Non aveva superato il suo tormento interiore? Non aveva superato quel turbamento che l'aveva sconvolta e travolta nei mesi precedenti? Non aveva finalmente trovato un equilibrio? Un attimo di pace? E allora... perchè aveva ancora quello sguardo in viso? L'aveva sempre avuto? Non lo sa. Kaori non ne è certa. Si morde le labbra mentre, dopo essersi lavata, torna al piano di sotto per tornare al fianco di Asia. [chakra: 98/98]

17:31 Kaori:
  [EXTEMPORE] Afferra la bottiglia di acqua posta in una busta poco distante e va a svuotarla nella grande ciotola ormai vuota accanto alla felina. Dopodichè, silenziosamente, riempie di carne comprata giusto la sera prima la ciotola del cibo. Le lascia modo di mangiare quando più ne ha voglia e poi va semplicemente a sedersi su una sedia poco distante con una gamba a penzoloni e l'altra piegata col ginocchio vicino al petto ed il piede ad issarsi sul sedile. Ha le braccia avvolte attorno a questa gamba ed il mento a poggiarsi sul ginocchio mentre osserva Asia stesa a terra. Il suo pelo è pulito, lucido: lo ha spazzolato e ripulito con cura in quei giorni. Le ferite sono quasi tutte scomparse, le cicatrici rosse sono nascoste in parte dalla pelliccia pulita e setosa. Sembra un po' più forte, decisamente più in carne. Non si vedono più le ossa al di sotto del pelo. Fisicamente sembra stare in via di ripresa. Ma il suo sguardo... quello pare ancora assente. Kaori inspira a fondo tenendo lo sguardo fisso su di lei. Cosa può fare per aiutarla? Vorrebbe davvero far qualcosa per lei, poterla veder rinascere dopo la notizia che ha distrutto il suo intero mondo. Ma può capirla fin troppo bene per credere che possa semplicemente dimenticare cos'è successo. Ha perso Kurako come lei ha perso suo padre. Sta soffrendo, sta morendo dentro. Poco a poco. Ha bisogno di tempo per accettarlo, per andare avanti. Per tornare padrona della sua vita. Come Kaori. Lei ha avuto Raido e Kouki e le missioni e Hitomu e Sakura e il matrimonio e Ren a cui pensare. Una fitta dolorosa al petto le stringe il cuore. Le iridi si dilatano appena mentre, stringendo le labbra, aggrotta le sopracciglia. Lei... ha davvero accettato ciò che è successo a suo padre? La domanda arriva così, diretta e dolorosa al suo cervello mentre i secondi passano ed Asia la osserva a sua volta. Lei... ha vissuto in quei mesi così tante cose da non essersene neppure resa conto. Ma... è stata travolta da una grande notizia dopo l'altra. No. Non è stata travolta. Ci si è immersa. Ha lasciato da parte il dolore per suo padre per buttarsi a capofitto in qualsiasi altra cosa. I preparativi per le nozze, il torneo, le missioni, la scelta di accogliere Kouki come una figlia, la scoperta di avere un gemello... Una dopo l'altra tutte queste cose si son fatte strada in lei, senza un attimo di pausa, strappandola al dolore che ancora, da qualche parte, grida e urla e graffia dentro di lei. [chakra: 98/98]

17:40 Kaori:
  [EXTEMPORE] La consapevolezza arriva come una sorta di fitta alle tempie. Lei non ha superato un bel niente. Lei non sta bene, lei non si è ripresa. Lei si è imposta di dimenticare o, quanto meno, di non pensarci. Si è immersa in nuovi progetti e nei suoi sentimenti per altre persone per non pensare a quelli che prova per suo padre. Come sua madre che è quasi ammattita nel tentativo di non affrontare il suo dolore per la perdita di Naru, così Kaori ha aggirato quei suoi sentimenti nel tentativo di essere più forte, di non far preoccupare le persone per lei più importanti. E' tutta una finzione, però. E ora capisce... ora comprende. Quello sguardo... il loro sguardo. Identico. Ed il bisogno di esserci l'un per l'altra, il desiderio di rimanere al fianco di Asia, di non lasciarla sola, di ritrovarla ad ogni costo. Kaori vuole salvare se stessa salvando lei. Rivede sé nella tigre e nel profondo spera che salvando Asia possa riuscire a salvarsi da sola. E, forse, è proprio questo quello che avrebbe dovuto fare fin da principio. Rimanere sola. Invece di buttarsi a capofitto nei rapporti con gli altri accettare da sola la sua nuova vita, la nuova se stessa. Prendere del tempo per sé, per superare il suo dolore con le sue forze invece che affidarsi solamente alla presenza degli altri. Esattamente come con suo padre avrebbe potuto perdere uno qualsiasi di loro. Se Raido fosse... -non riesce neanche a pensare a quella parola- sparito, come avrebbe potuto continuare a vivere? Si sarebbe ritrovata inghiottita dal vortice del dolore della perdita delle colonne portanti della sua vita. Non solo suo padre, ma anche lui... Come avrebbe potuto trovare la forza di rimanere in piedi se ancora non aveva sanato la frattura che la morte di suo padre aveva lasciato in lei? Poteva sopravvivere con una parte del suo cuore strappato via. Ma non due. Non sarebbe rimasto nulla a quel punto di lei. Non può continuare a vivere come una persona a metà, così come Asia non può continuare a vivere in quel modo. Mangiando, bevendo, respirando. Muta. Immobile. La vita che le scivola addosso sfiorandola appena. Subendola, non vivendola. Kaori si umetta allora le labbra e, inspirando a fondo, si alza dalla sua sedia raggiungendo la tigre, sedendosi dinnanzi a lei, alla sua grande testa. [chakra: 98/98]

17:59 Kaori:
  [EXTEMPORE] Kaori indossa degli abiti semplici: un paio di shorts leggeri e comodi neri, una canotta dello stesso colore e i capelli legati in un'alta coda. Non ha armi con sé, non ha oggetti, non ha nulla. Solo l'anello di fidanzamento al dito, un anello che ora pesa e grava come una colpa alla sua mano. S'inginocchia dinnanzi ad Asia e guarda nei suoi enormi occhi ocra. E' bellissima. Fiera come poche creature al mondo possono essere: elegante, maestosa. Spenta. Una belva domata e stanca, una creatura a pezzi. Le dita della Hyuga andrebbero a sfiorare il pelo del suo volto, ai lati delle labbra chiuse, vicino le orecchie morbide. Azzarderebbe un sorriso dimesso, stanco e ferito. <Mi dispiace, Asia> sussurrerebbe la Hyuga con tono sincero, timido e dispiaciuto. <Finora ho cercato di dirti cosa fare della tua vita, ho cercato di dirti come avresti dovuto reagire, dirti che avresti dovuto appoggiarti a me per andare avanti... Ho creduto di sapere quale fosse la cosa migliore per te quando non sapevo neppure quale fosse la cosa migliore per me stessa> dice la special jonin stringendo le labbra, umettandole, deglutendo a fatica. Si sente improvvisamente stanca, debole, mentre cerca di liberare se stessa dal profondo dove l'aveva relegata. Cerca di liberare la sua mente da tutte le cose successe negli ultimi mesi per far tornare alla luce il dolore che consuma e brucia dentro di lei. <Ma non lo sapevo.> ammette la ragazza con sconforto e tormento. <Pensavo di aver superato la mia perdita, di essere andata avanti, di essere tornata alla vita... Pensavo di essere più forte. Ma la verità è che sono ancora a fondo, Asia. Come te> quella consapevolezza è dolorosa, brucia e le chiude per un istante soltanto la gola. <Con te> si corregge con voce flebile carezzando ancora il pelo della creatura e guardandola negli occhi. Avverte le lacrime pizzicare e pungere nelle iridi rendendole lucide. Vede l'espressione di Asia mutare ma non saprebbe dire che tipo di pensieri potessero star passando nella sua mente. Comprensione? Sorpresa? Fastidio? Non avrebbe saputo dirlo. [chakra: 98/98]

18:09 Kaori:
  [EXTEMPORE] <La verità è che questo dolore non passa mai davvero. La verità è che non si può tornare a vivere dopo aver perso la persona più importante della nostra vita. Non subito, non così..> Ha vissuto davvero, lei, fino a quel momento? O forse ha solo lasciato che gli eventi la sommergessero per non dover affrontare ciò che avrebbe trovato una volta tornata in superficie? Nella vita vera? Nei reali recessi della sua anima? <Serve tempo. Serve... forza. Dobbiamo essere pronti senza cercare di affrettarci secondo i tempi degli altri> spiega Kaori distogliendo la mano dalla pelliccia di Asia, fissandola con gli occhi lucidi e la voce tremante. <Ho cercato di accelerare tutto per non far preoccupare gli altri, per mostrare a tutti che ero forte come si sarebbero aspettati, che ero pronta a tornare alla solita me stessa. Ma era tutta una menzogna... non ero pronta, non ero io. Ero la persona che loro volevano che fossi. Mi sforzavo di esserlo mettendo a tacere quello che sentivo davvero> rivela Kaori iniziando a sentire ora le lacrime affacciarsi sulle ciglia, formarsi in piccole gocce salate prima di cadere e scivolare lungo il viso, rigandole le guance, cadendo dal mento fin sul terreno, disperdendosi in miriadi di schizzi microscopici. <Dolore. Acuto, profondo, bruciante dolore> ammetterebbe lei con la voce rotta, chiudendo gli occhi, sentendosi improvvisamente travolta da quei sentimenti, da quelle sensazioni. Soverchiata dal senso di perdita e solitudine che quel lutto ha portato con sé. Trattiene un singhiozzo, due, prima di sentirsi scuotere dai gemiti e dal dolore, le mani a chiudersi dinnanzi al viso mentre Asia la fisserebbe ora sconvolta. La tigre sarebbe andata ad alzarsi appena sulle zampe, col capo alto a osservare la piccola umana al suo fianco accartocciarsi sul terreno. Non avrebbe detto nulla, non si sarebbe mossa più di così, limitandosi solamente a fissare Kaori con le sue grandi iridi d'oro. [chakra: 98/98]

18:22 Kaori:
  [EXTEMPORE] <Mi dispiace di non aver voluto vedere come stavi... mi dispiace di non aver voluto lasciarti libera di sentire tutto questo> le dice tremante, singhiozzante, col viso nascosto dalle mani, le lacrime ad inondare il suo volto mentre la tigre la fisserebbe con le fauci contratte, l'espressione colpita, triste. <Non staremo meglio finché non avremo sofferto tutto il nostro dolore... non possiamo stare meglio senza prima aver.. aver accettato che loro...> Il viso di suo padre riempie i suoi ricordi, si staglia sotto le sue palpebre con straziante nitidezza. Rivede lei il suo volto serio, l'espressione severa ma giusta e le labbra contratte in un taglio comprensivo. Un uomo forte, un uomo gentile, leale, che non sarebbe più tornato. Non finisce la frase, ma singhiozza. Forte, sonoramente, sentendo la voce spegnersi mentre si ritrova con la schiena curva e il viso verso il basso, le mani ad aprirsi sul pavimento dinnanzi a sé per sorreggere l'enorme peso del dolore che ora grava sulle sue spalle. <Mi dispiace... mi dispiace...> ripeterebbe alla tigre in una nenia straziante e sconnessa. Ma qualcosa nell'aria dice che le sue scuse non sono rivolte alla creatura quanto più, in realtà, a suo padre. Scuse per aver dimenticato, scuse per aver soffocato il suo ricordo, il dolore per la sua perdita. Scuse per esser stata così sciocca da non aver voluto affrontare con dignità le conseguenze del suo fallimento. E' a quel punto che, se Kaori fosse riuscita a sfiorare anche solo in superficie l'animo della tigre dopo tutti quei giorni di convivenza, Asia sarebbe andata ad abbassare il capo verso il terreno nel tentativo di leccare morbidamente il viso di Kaori. Ne leccherebbe via le lacrime salate, dolcemente, portando Kaori a sorprendersi riaprendo gli occhi e alzando il viso verso di lei. La fisserebbe con gli occhi offuscati dalle lacrime e solo dopo alcuni istanti potrebbe -forse- vedere, Asia con la stessa esatta affranta espressione. Stanca, sconfitta, spezzata. Kaori tenterebbe, con le labbra tremanti, di andare ad allungarsi verso l'alto per circondare il capo della creatura con le braccia. Tenterebbe di seppellire il viso nella sua pelliccia singhiozzando silenziosamente in quel dolce e arrendevole abbraccio. <Non farò... lo stesso errore. Non... ti farò sentire allo stesso modo... sarai libera di piangere Kurako quanto vorrai, finchè vorrai> le avrebbe detto la Hyuga a bassa voce, singhiozzando, col naso chiuso e il viso umido. <Non ti chiederò di essere forte, non ti chiederò di uscire o seguirmi fuori... rimarrò con te finché tu sarai pronta ad andare avanti. Piangerai con me ed io con te> le avrebbe detto, ancora, distaccandosi ora dall'abbraccio per guardare i liquidi occhi dorati della tigre. <E supereremo insieme questo dolore... impareremo ad essere forti insieme, ma per noi stesse. E non dimenticheremo mai> Non si sarebbe mai più permessa di soffocare il ricordo di suo padre sotto altri più piacevoli e nuovi. Non avrebbe più impedito al suo cuore di piangere, sanguinare e soffrire per lui. Non avrebbe più cercato di nascondersi dai suoi veri sentimenti, qualunque essi siano. Li avrebbe affrontati, lo avrebbe datto davvero questa volta, anche a costo di ferire chi ha attorno. Come avrebbe potuto, dopotutto, proteggerli, se non è neppure in grado di proteggere se stessa? Di essere onesta con lei? Kaori, quel giorno, sarebbe rimasta al fianco di Asia. Lo sarebbe rimasta fino a notte quando, una volta addormentata la tigra, si sarebbe lasciata svanire in una nube di fumo per tornare a far parte della Kaori originale. Una Kaori che si sarebbe svegliata di soprassalto dal sonno successivo al suo intervento, una Kaori che si sarebbe svegliata travolta e soverchiata da una valanga di antico dolore ed una nuova consapevolezza. Deve andare. [END]

La copia di Kaori prosegue nel suo tentativo di aiutare Asia a ristabilirsi. E' proprio mentre si occupa di lei che, tuttavia, si rende conto di una terribile verità.

Asia non è la sola ad aver bisogno di aiuto.

Lei stessa è ancora profondamente sconvolta e turbata dalla perdita recentemente subita. Lei stessa non si è davvero ristabilita e non ha davvero superato l'accaduto. E' un'anima rotta e incompleta che ha riconosciuto nel dolore di Asia il proprio, trovando quindi una connessione ben più profonda e reale di quanto avrebbe creduto fra loro.

Fra sconcertanti consapevolezze e difficili decisioni, Kaori libera il suo dolore davanti alla tigre mostrandole quanto perfettamente può capire i suoi stessi sentimenti.


Solitaria per affinità con Asia svolta in extempore a prima della mia pausa.
Al tempo stesso l'ho usata per dare una sorta di "spiegazione" a quella che sarà poi la sparizione di Kaori.