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con Furaya, Raido, Fumiko

15:06 Furaya:
 Veste con un pantaloncino di colore nero, arrivante sino a metà cosce, con un paio di sandali ninja del medesimo colore, rinforzati metallicamente e raggiungenti la base delle ginocchia. A coprire l'addome, ha una di quelle maglie simili a delle reti che utilizzano i Ninja, con un lieve scollo a V, ma niente di veramente eclatante, anche perché se porta una terza di seno è un miracolo per lei. Sulle spalle, è poggiata anche la giacca nera tipica dei Jonin, con il simbolo relativo dietro la schiena. I capelli della giovane son raccolti in una coda di cavallo non molto alta, con il coprifronte posato sulla sommità del capo e legato tramite una cinghia in tessuto di colore grigio scuro. Attorno al collo, porta una fascia rossa, aderente allo stesso, memore d'una storia passata, assieme ad un altro pendaglio con il simbolo del Clan Uchiha. Contro il rispettivo fianco mancino, sorrette tramite una cintura nera attorno alla vita, son presenti due Katane: la prima ha un'elsa bianca e nera e pare in ottimo stato, nel proprio fodero; la seconda, invece, ha l'elsa sfilacciata ed è difficile interpretare di che colore realmente sia il tessuto che la compone. Agganciata attorno alla coscia destra, quindi dal lato opposto delle due Katane, vi è anche una Tasca Porta Kunai e Shuriken con un totale di nove Kunai avvelenati e con carta bomba. Sul gluteo dal medesimo lato, quasi fosse un'armeria vivente, v'è anche una Tasca Porta Oggetti con Tonici di Recupero Chakra, Coagulanti, Fili di Nylon e Fuda. Ulteriori Fuda sono sparsi per il corpo della giovane: due si trovano sui rispettivi polsi, nei quali ha sigillato la Falce e la Zanbato ( rispettivamente, destra e sinistra ed entrambe avvelenate ). Sul petto, infine, ve ne sono almeno un'altra decina, ovviamente nascosti dagli abiti in più parti; stessa cosa per il tatuaggio Anbu sulla spalla destra, coperto persino da una fascia bianca. La cicatrice attorno al collo è invece coperta dalla fascia rossa di proposito. Ha già fin troppe cicatrici. E' visibile solo quella sulla coscia destra, per circa un paio di centimetri in base al totale e alcune sparse per i bicipiti e gli avambracci. Sulle spalle, è comunque posato un haori grigio scuro, con il simbolo del Clan Nara sulle estremità frontali. Passeggia con tranquillità, con un ombrello dai tratti violacei posato contro la spalla mancina, per difendersi dalla pioggia odierna. < Mpfh. > Non le piace particolare questo tipo di atmosfera, laddove la pioggia stessa fa sembrare tutto così scuro, così pesante e fastidioso. La situazione a Konoha, poi, non è affatto delle migliori nell'ultimo periodo. [ Chk On - Equip On ]

15:22 Fumiko:
 Ha finalmente concluso il proprio pranzo in compagnia di quel ragazzo tanto coraggioso quanto stupido probabilmente , l'unico che riesce a metterla in imbarazzo in quel modo con la sfrontatezza senza eguali, che lei conosca per lo meno. Ma dopotutto non si può dire che sia un cattivo ragazzo, quello proprio no, ed il fatto che sia rimasta con lui per pranzo vuol dire già molto. Con lo stomaco pieno può continuare ad affrontare quella grigia e cupa giornata di pioggia, che fa sì che le strade siano frequentate da pochi. I piedi della donna che sono fasciati da semplici sandali neri si fanno sentire mentre camina sui piccoli rivoli che la pioggia ha creato sulla strada, gli occhi viola che sono concentati davanti a se, il corpo protetto da un ombrello bianco grande abbastanza per proteggere una sola persona alla volta . Ormai è più che vicina al proprio negozio è nota come uno dei teli che proteggono alcune aiuole davanti l'entrata si siano staccati . I passi che si farebbero più veloci e rumorosi , il candido abito bianco che indossa che svolazzerebbe indietro al suo passaggio. Un semplice abito, con spalline sottili a reggere quel seno abbondante che si porta davanti, e che raggiunge morbido le ginocchia, leggermente più in alto. Le fascia il corpo con delicatezza, un abito che ne giro di poco si inizierebbe a bagnare . Si ritrova infatti in ginocchio quasi con le mani entrambe occupate nel poter aggiustare il telo dell'aiuto la la ragazza ha gettato a terra il proprio ombrello mentre da la schiena alla strada, i capelli blu che iniziano ad inzupparsi così come il tessuto che la ricopre, tutto si bagna , tranne la rosa di carta che invece si porta sui capelli. L'acqua appena la tocca sembra scivolarle via come se nulla fosse, come se quella non fosse una rosa di carta.

15:45 Furaya:
 Passeggia, con lentezza. La pioggia ticchetta insistentemente sull'ombrello violaceo che la copre. Gl'occhi azzurri saettano, quieti, lungo la via ch'ella ha preso poc'anzi. Sta cercando un ipotetico negozio, magari di dolciumi od altro. Attualmente, in casa sua vive anche Hanako, ragion per cui vuol cercare di prepararle qualcosa d'adeguato e che possa piacerle. Per di più, vuole che trovi sempre qualcosa di buono da mangiare e di fresco all'interno della dispensa. Ha ancora sedici anni e deve crescere! Non che la Nara sia molto più grande, ma deve sentirsi e dimostrarsi tale se vuol aver l'affidamento della giovane per davvero. La Tsukiyori ha accettato, quindi non le resta da far altro che iniziare le pratiche vere e proprie. Nel frattempo, si diletta nel darle il benvenuto a casa come farebbe una qualsiasi "mamma", seppur la Consigliera sia parecchio affaccendata ogni giorno, specialmente attualmente con la situazione in atto a Konoha, laddove le torrette son state eliminate assieme a degli Anbu. Deve far fronte a queste minacce per evitare ulteriori perdite. Le labbra si schiudono, lasciando sgusciar fuori dalle stesse il proprio respiro tediato dalla situazione. < ... > Non si può mai stare in pace a Konoha, questo ha capito negli ultimi ventiquattro anni. Nel volger lo sguardo, immersa comunque nei propri pensieri da Generale e da Consigliere, non nota in un primo momento la figura di Fumiko, intenta a sistemare un telo sulle aiuole. Ma il fruscio dello stesso, invece, viene udito perfettamente dalle orecchie d'ella. I passi vengon diretti verso Fumiko, per l'appunto, distendendo il braccio manco per cercare di coprire anche la ragazza con parte dell'ombrello. Non sarà chissà quanto grande, ma è pur sempre il gesto che conta, giusto? < Ha bisogno d'una mano? > Ma perché non farsi gli affari propri anziché interferire nella normale vita quotidiana delle persone? Niente da fare. [ Chk On - Equip On ]

15:56 Fumiko:
 I movimenti veloci e precisi delle mani che vengono intaccati dalla pioggia insistente che sposta il telo da tutte le parti, facendo arrabbiare là giovani < sta fermo! > infierisce verbalmente con quell oggetto, cercando di farlo stare fermo con i sassi, ma non troppo stretto per non intaccare la varietà di fiori lì presente. E poi le gocce che si fanno strada nel corpo le danno anche un poco di fastidio , finché queste per una parte non smettono di cadere. La testa che si alza verso la figura della donna che si staglia sopra di se cercando di coprirla con il proprio ombrello < oh grazie! > un sorriso radioso rivolto alla sconosciuta prima che ritorni a sistemare il telo < ti spiacerebbe rimanere qualche momento così ?> sa che non dovrebbe dare noie alla gente di passaggio, ma l'altra si è offerta di sua spontanea volontà per quel compito perciò . Finalmente dopo qualche altro tentativo riesce a sistemare il tutto è infine con un po di fatica si rimette in piedi, voltandosi verso la donna < sei stata molto gentile ad aiutarmi > un altro sorriso e andrebbe a recuperare l'ombrello poco più in là rispetto le due figure. Il tempo di scrollarlo un poco e ritornerebbe da lei < vieni ti offro qualcosa per la tua gentilezza > e si sente di farlo. Con la destra indicherebbe il proprio negozio poco distante < ti spiacerebbe entrare mentre mi cambio? Stare troppo tempo sotto la pioggia non è salutare > ovviamente l'altra è liberissima di rifiutare e andarsene seduta stante < in compenso ti regalo un mazzo > un occhiolino e andrebbe a dirigersi con velocità verso l'entrata del negozio, sperando che la sconosciuta non si spaventi con quel comportamento, per lei è normale ricambiare un favore in quel modo.

Stop

Siamo in estate e piove, una grande pioggia che va ad abbattersi sul villaggio della foglia, un evento imperdibile che va a spezzare quel caldo immenso e soffocante. Oggi ritroviamo due semplici ragazze, Fumiko e Furaya, quest'ultima anche consigliera del villaggio nonché capo clan dei Nara. Entrambe sono davanti alla fioreria di Fumiko, un bel posto dove passare del tempo ed è proprio quello il posto preso di mira. Le ragazze sono impegnate a parlare tra loro, chiacchierano tranquille e sarà per la pioggia, sarà per la distrazione, non si sa ma nessuna delle due si accorge che qualcuno le sta osservando da lontano, nascosto tra le ombre. La figura si trova sopra a un palazzo a 40 metri, è immobile nascosto in un ombra, gli occhi glaciali fissano tutte e due e in particolare Fumiko. L'attenzione è tutta su di lei ma siccome entrambe non possono notarlo, il suo aspetto non si viene a sapere eppure quest'ultimo parla, qualcosa dice, qualcosa a bassa voce in modo che possa sentirsi da solo <Sei qui> un sussurro praticamente ma continua a osservarla, a guardarla intensamente come fosse attratto da lei e dalla sua figura. Per il resto la giornata può proseguire tranquilla, nient'altro succederà quest'oggi, forse. [Continuate pure ragazze e mettete quel benedetto tag del luogo <3]

16:39 Furaya:
 Mentre il braccio portante sostiene l'ombrello affinché entrambe possano avere una minima copertura, l'arto speculare ed opposto della Consigliera si tende verso quell'oggetto inanimato, spinto soltanto dal vento e dalle intemperie; seppur queste ultime volgano quasi al termine. Il di lei gesto indica un aiuto, sicché cerca di tirar il velo per aiutare Fumiko. < Figurati, certe volte mi sento in dovere di fare la mia buona azione quotidiana. Va a finire che sto col senso di colpa tutto il giorno, se non faccio qualcosa d'utile. > Si stringe nelle spalle, con un piccolo sorriso ad affiorare sulle rosee carni. Emana anch'essa un odore di fiori, di ciliegi come sempre, ma limitato dall'odore pungente della pioggia, in questo momento. C'è anche da dire che fa troppo per le persone, pensando decisamente poco a sé, ma è così ch'è stata cresciuta, sicuramente non da Ryota. Per sfortuna, non s'accorge di una figura di passaggio che osserva le due al di sotto del tetto sul quale esso si trova, mentre le due son davanti all'ingresso del negozietto della Deshi. La distanza è notevole, potrebbe anche scorgerlo, ma non v'è motivazione di scandagliar la zona, non c'è ragione assoluta per distogliere lo sguardo da Fumiko, intenta a far la padrona di casa per far accomodare la Nara. < Oh, non vorrei disturbare ulteriormente. Se hai qualcosa da bere, però, mi farebbe davvero molto piacere. > Asserisce in sua direzione, aspettando che l'altra entri prima di far a sua volta i propri passi, per seguirla. Iridi color del cielo sereno che scrutano, scandagliano, cercano e memorizzano la nuova stanza nella quale la Consigliera si trova. < E' un negozio di fiori, giusto? E- Oh, no, te lo pago, davvero. E' già tanto che tu mi abbia fatto entrare. > Mormora, sbattendo le palpebre un paio di volte, come se interdetta. Lascia, infine, l'ombrello fuori, affianco all'ingresso, poiché fradicio dalla pioggia precedente. [ Chk On - Equip On ]

16:52 Fumiko:
  [Interno negozio] < non disturbi assolutamente > conferma la giovane donna poggiando il proprio ombrello fuori davanti l'ingresso dove sta un porta ombrelli , non sa che qualcuno la sta osservando quasi ossessionatamente, non guarda oltre il proprio locale , e non sente nemmeno quel solito brivido che le passerebbe in altre occasioni lungo la schiena, è concentrata < mi fa piacere che tu faccia queste piccole azioni > ed è vero, il tono è sincero mentre attraversa per prima la soglia del locale per poter fare strada alla ragazza. Questa di troverà immediatamente davanti a se un piccolo corridoio io creato con delle piante, tutte sistemate a dovere per colorazione, sulla destra un grande bancone si staglia contro un muro di un celestino molto chiaro, a ricordare il cielo in primavera. Tra l'entrata e il bancone vi sarebbe appunto la vetrata del negozio, tutta decorata con i fiori che coltiva lei stessa < da bere dici? Ho un buon sakè, oppure del tè freddo se ti va > lascia che l'altra la segua verso il bancone sparendo dietro di esso a recuperare quello che la giovane desidera < non c'è bisogno di pagarlo, ho tagliato tanti fiori oggi, erano pronti. > non spiegherebbe oltre quella sua piccola mania che può sembrare strana . L'odore dei fiori sarebbe quello tipico estivo, leggero e frizzante nonostante sia appesantito dall'odore della pioggia < e oggi con questa pioggia non ci saranno clienti, in pochi si avventurano nei negozi di fiori normalmente , figuriamoci oggi > e le sorride dolcemente, sul bancone vi sono diversi fiori, tra cui spiccano diversi tulipani dai colori sgargianti < ti piacciono? > e indicherebbe i fiori con le dita,senza toccarli però. Fortuna che ha sempre dei clienti fissi, alcuni ristoranti e di tanto in tanto qualche agenzia, insomma il lavoro non manca ma non la carica troppo, e le piace così . < scegli pure quelli che ti piacciono > la donna potrà osservare una varietà di rose colorate, qualche giglio pure. Nel frattempo da sotto il bancone esce anche un asciugamano che porterebbe sul capino < non ti dispiace vero? > le gocce che continuano ad attraversare il vestito le stanno dando un certo nervosismo.

17:16 Furaya:
 Una volta dentro, cerca di seguire Fumiko nel locale, cercando di non perdersi come fece Hanako nella Magione Nara, soltanto perché si guardava attorno assorta (?), un po' come sta facendo attualmente la Consigliera. Il profumo dei fiori dovrebbe permeare la stanza, ed ella se ne bea. Inala profondamente con un piccolo sorriso che riaffiora sulle labbra, espirando conseguenzialmente anidride carbonica e svuotando la cassa toracica. < Uhm- Or che ci penso, non ci siamo neppure presentate. Il mio nome è Furaya Nara. > Un nome, una garanzia, direbbe qualcuno, data la fama della donna, ma non sembra essere la situazione e forse è meglio così (?). Si sofferma ad osservare i vari fiori che compongono il corridoio, rallentando per l'appunto il passo. < Oh, il thé freddo andrà benissimo, grazie. > Cinguetta in sua direzione, in un certo qual senso felice. Non è molto frequente che le capitino giornate simili, specialmente se se ne sta chiusa in Ufficio la gran parte del proprio tempo. Non la sta guardando direttamente, bensì le iridi azzurre continuano a vagare tra i vari colori e forme dei fiori. < Certo che sì. Nel mio giardino, ho un albero di Sakura gigantesco. Dovresti vedere durante il periodo della fioritura! > Il profumo che inala dalla propria dimora è fantastico e c'è tutto quel rosa che adora. E' una delle solite kunoichi sfegatate, che non vedono l'ora che giunga il giorno della fioritura. Peccato non abbia un uomo - o comunque qualcuno - col quale condividere queste piccole esperienze. Dopo un matrimonio e una relazione fallimentare, d'altronde, cosa avrebbe potuto aspettarsi dalla vita? Se non il peggiorare della situazione sentimentale, s'intende. Gliene fosse andata bene una. < In fondo, è casa tua. Come potrebbe dispiacermi? > Nel mentre, continua a guardare, non sa esattamente se sia giusto scegliere un mazzo oppure no. < Cosa potrebbe piacere ad una ragazzina? > Oh, no. Sta davvero cercando di fare la madre amorevole? [ Chk On - Equip On ]

17:30 Fumiko:
 < Mh? È vero! > così assorta e indaffarata se ne stava dimenticando < io sono Fumiko, molto piacere > un breve inchino verso di lei e ritornerebbe dritta a ripassare il panno sui propri capelli, adesso completamente scombinati e per i fatti loro, non se ne cura molto . Non ricordando nulla e stando a Konoha da non più che un po di anni, stando dietro il lavoro o l'orfanotrofio non ha mai avuto tempo di conoscere i clan di Konoha, se non due solo perché ne ha incontrato i membri stesso < e tè freddo sia allora > pimpante andrebbe ad aprire un mini frigo accanto al bancone, una bottiglia di te che viene estratta è accompagnata da un bicchiere in vetro. Lo poggia con delicatezza sul bancone allungandolo verso la donna, il te che viene versato ma la bottiglia rimane lì, nel caso l'altra voglia berne ancora < guarda, lì accanto , tra le prime piante, ci dovrebbe essere uno sgabello, almeno ti siedi e non sei costretta a stare in piedi > e indicherebbe la propria sinistra, tra le piante e la vetrina vi starebbe un vecchio sgabello in legno, tutto decorato con colori estivi. Il disegno non esiste, solo macchie su macchie di colore < oh dei fiori di ciliegio! > gli occhi che si illuminano a quella rivelazione < la fioritura di quegli alberi è sempre così bella > la segue un sorriso dolce < purtroppo il mio è troppo piccolo per contenere rose e un albero insieme > si fa leggermente più triste, ma guardare il roseto ha comunque la sua bellezza, diversa da quello di guardare un ciliegio in fiore che potrebbe farlo con il proprio ragazzo, Raido. Un pensiero che le fa scottare immediatamente le guance e renderle gli occhi leggermente lucidi . < ad una ragazzina dici? > e pensare che quella ragazzina la conosce pure lei, ma ovviamente non chiede il nome della ragazzina < quanti anni ha? Questo potrebbe aiutare molto > e attende che l'altra la informi della età effettiva, le mani che già iniziano a spostare alcuni fiori, tra cui le rose rosse, troppo adulte per una ragazzina.

14:34 Furaya:
 S'avvicina al bancone, con passo lento, mentre s'inebria del profumo dei fiori che riempie la stanza. Tra rose e gigli, margherite e vari altri tipi, lei si sente quasi a casa propria. Non le sarebbe dispiaciuto avere un negozio di fiori anche lei, ma attualmente ha ben altro a cui dover pensare con la vita che ha scelto. < Piacere mio. > Quand'ella si presenta, mentre cerca nei dintorni lo sgabello citato dalla ragazza stessa. < Uh, grazie. > Asserisce, allungando l'arto superiore destro per cercare di tirare verso di sé lo sgabello stesso. Si siede, dunque, con le gambe avvicinate tra di loro e piegando le ginocchia, così da assumere una posizione adeguata e corretta, con la schiena diritta, se non appena arcuata in avanti. La dritta, nuovamente, giacché mano predominante, raggiunge il bicchiere all'interno del quale Fumiko ha versato del thé. Lo avvicina con lentezza alle labbra, inclinando un poco il capo all'indietro. < Ci voleva proprio. > Sentenzia con un sorrisetto che s'allarga, man mano sul di lei volto. < Oh, beh immagino. > Riferendosi alla mancanza di spazio che si evince dalla grandezza del negozio. < Ci vorrebbe un giardinetto esterno, poco più grande. Ma per un albero di ciliegio, ci vuole davvero molto spazio, nonché altrettanta cura. A me, personalmente, piace. E' l'unico vizio che, probabilmente, mi concedo. > Quello dei fiori e, specialmente, dei profumi od oli che usa per il bagno. Insomma, è anche vero che può permetterseli, ma con ciò che guadagna preferisce aiutare e fare opere di bene, quando ne ha ovviamente tempo. < Sì, ha sedici anni. E' venuta ad abitare da me da poco, quindi pensavo di farle un regalo, qualcosa che potesse darle il benvenuto meglio di come abbia fatto io. > Si stringe nelle spalle, lasciando per un attimo il bicchiere sulla superficie del bancone, preoccupandosi di dar varie e rapide occhiate tutt'attorno, magari alla ricerca di fiori che possano fare al caso suo. < Magari, qualcosa di profumato e colorato. Di non troppo difficile da curare, bello da vedere, ecco. > Si gratta il capo con la mancina, un po' confusa al riguardo perché non ne sa veramente molto a tal proposito, quindi si affida totalmente e ciecamente a Fumiko. < E' da molto che fai questo lavoro? > Una domanda come un'altra, giusto per fare un po' di conoscenza. [ Chk On - Equip On ]

14:51 Fumiko:
 Un altro bicchiere verrebbe aggiunto sul bancone in legno, dentro il quale viene versato un altra quantità di tè . Viene portato alle labbra mentre gli occhi si celano qualche secondo mentre assapora il gusto della bevanda, dolce e rinfrescante < si ci voleva proprio > un sorriso e il bicchiere viene abbandonato, le mani che passano a tagliare alcuni gambi di alcuni fiori , così da poter avere più o meno la stessa misura standard per lei, poi ogni composizione avrebbe avuto la sua lunghezza ideale. < le rose riesco a coltivarle abbastanza bene, dietro il locale vi è un piccolo giardino interno . Ma un albero di ciliegi, sarebbe veramente bello da guardare. Soprattutto col proprio ragazzo > e qui si prende forse un po' troppa confidenza lasciando alla ragazza un occhiolino < sedici anni .. Mh direi che qualcosa di molto colorato andrà bene > e adesso andrebbe a prendere un unico rosa rossa e la pone al centro del tavolo. Le mani che vanno a recuperare altri fiori soprattutto tulipani . Quelli fucsia che vengono messi accanto alla rossa rossa , seguiti da quelli arancioni e gialli, alcuni viola e lilla , altro bianchi fino a formare una corolla esterna che circonda quel l'unica rosa rossa < pensa a questa rosa come se foste voi e la vostra casa, il cuore pulsante di un sentimento che vi unisce. Gli altri .. > e indicherebbe le varie sfumature dei tulipani < sono i legami che avete creato voi, che siano più vicini o più lontani non importa, ma sarete sicure che daranno sempre del colore alle vostre vite > parole delicate così come la voce carezzevole, il volto rilassato mentre le iridi viola si perdono in quella bellezza che è la natura < direi che è circa un anno che lavoro qui, ho scoperto di avere del talento per i fiori e per le composizioni > spiega con calma < prima ero costretta a rimanere sotto la giurisdizione del l'orfanotrofio in cui vivevo, non ero libera insomma di prendermi una casa e andare a vivere da sola > le mani che continuano a sistemare i fiori così che la rosa spicchi tra tutte, leggermente più in alto delle altre < non ti ho mai visto da queste parti > e una domanda implicita a parlare, a intrattenere quella piacevole conversazione con chi possiede la delicatezza interiore per apprezzare quei fiori.

15:34 Furaya:
 < Oh, sì. Sei fidanzata? > Una domanda retorica. < Sarebbe davvero bello, concordo. > Ma storce un poco le labbra, anche perché non esce con un uomo da anni, se vogliamo escludere la cena che ha fatto con Saisashi qualche tempo prima, scatenando le ire di Sakura. E' stata sposata, certo, ma è passato così tanto tempo che a malapena ricorda com'era la vita a quel tempo. Se consideriamo che il suo cuore è stato aperto ad appena due persone e che entrambi son passati a miglior vita, abbandonandola lì, da sola, come sempre è stata, non è difficile intuire il motivo per il quale preferisce ancora stare da sola, senza nessun altro che possa farle compagnia. O, probabilmente, è anche per questo che ha scelto di adottare Hanako, di far in un certo senso la mamma o il tutore. Perché non può desiderare di fare altro, adesso. Il lavoro la ammorba. Dovrebbe mollare un po', ma non è questo il momento, non adesso che Konoha necessita d'aiuto, non adesso che ha qualcosa da fare e qualcuno da proteggere. Vuol far sì che Hanako viva libera, serena, e per farlo deve anche farsi carico dei propri doveri, dei propri obblighi e proteggere, in primis, il Villaggio per permetterle tutto ciò. Attualmente, può avvantaggiarsi con una piantina della quale, spera, la ragazza possa prendersi cura. Si ridesta da quest'assurdi pensieri, che in realtà son anche in un certo senso veritieri. Osserva quanto viene creato, con facilità, da Fumiko. Sbatte le palpebre, schiudendo appena le labbra. < ... > Non sapendo esattamente cosa dire a tal proposito. < Non so come ringraziarti. > Sorride in sua direzione, scrutando ogni singolo fiore. < Penso che come analogia sia qualcosa di bellissimo. E andranno sicuramente bene. > S'alzerebbe in piedi, scostando appena lo sgabello e volgendo l'occhio verso un ipotetico orologio fisso alla parete. < Comprendo la tua situazione e mi spiace. Spero che ora la tua vita si sia sistemata per il meglio! > Aggiunge, sempre in tono del tutto cordiale. La domanda finale la lascia un po' interdetta, non sapendo esattamente la risposta da darle. < In realtà, passo la stragrande maggioranza del tempo in Magione, sono la Consigliera dell'Hokage. > Sbatte le palpebre, perché ormai le sembra persino stupido dirlo (?). Son passati così tanti anni da quando ha preso quel ruolo. < Quindi, non ho molto tempo per farmi un giretto e, ora che ci penso, devo andare prima che i negozi chiudino! Se non preparo io qualcosa da mangiare ad Hanako, chi ci penserà? > E ridacchia appena, aspettando ch'ella possa concederle il lusso di prendersi la ghirlanda o i fiori che le stava facendo vedere prima, qualora le sia permesso. < Sicura non debba darti qualcosa in cambio? Sono stupendi. > Mormora, e sol dopo, quando avrà terminato di dialogare con la donna, potrà lasciare il suo negozio più felice del solito. [ End ]

15:51 Fumiko:
 < f-fidanzata? > le gote chiare che avvampano e il pensiero che corre a Raido. Non sono ancora fidanzati, per quello ci sarebbe voluto un altro po' . Sbatte le palpebre ritornando poi alla donna < non devi ringraziarmi di nulla, è un piacere per me > e lo è davvero . Porge i l mazzo alla donna con cura e premura, non vuole che si rovini prima che ella vada effettivamente a casa propria < grazie per il tuo interessamento > non le viene di dire che la propria vita vada meglio. Come potrebbe una vita vuota per metà essere bella? Anche se l'arrivo del ragazzo nella propria vita sembra averle dato una scossa da quel torpore è quella paura che ha provato fino a poco tempo prima. < sei la consigliera? > un posto molto importante di certo . Un moto di rispetto in più le monta dentro mentre farebbe un leggero inchino < mi farebbe piacere se passassi nuovamente, o magari ci potremo rivedere per strada > il capo di nuovo rialzato adesso < Hanako? > ricorda quel nome , e infatti le mani della donna si allargano e si poggiano sul seno prosperoso < la ragazza che ha un seno simile al mio? > ecco come andare dritti al sodo e capire se si tratta veramente di lei o no. < non mi devi nulla ! > un altro sorriso, e se l'altra avrebbe confermato che sia la ragazza da lei conosciuta terminerebbe il loro incontro con dei saluti da parte propria alla sedicenne .

Due donne che si incontrano sotto la pioggia, trascorrono il pomeriggio insieme scoprendo di avere la stessa passione per la natura. Un semplice incontro tra due anime affini.